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Autore: LadyYuna94    31/01/2023    0 recensioni
"Ogni notte, da ventun anni oramai, faccio sempre il solito sogno, è così strano.
/.../ La scena è sempre la stessa: un prato, alba appena inoltrata, io che rincorro un bambino con una casacca arancio acceso e i capelli neri. /.../ Corre ad una velocità assurda, non riesco mai a stargli dietro, i suoi capelli sono così strani, come se stessero sparati in aria per qualche forza misteriosa. Non so come si chiama, non so, in generale chi è. Di solito si sogna ciò che nella maggior parte delle cose si conosce, soprattutto quando si ha tre anni, ma evidentemente non è il mio caso..."
Maya è la figlia adottiva dei Brief e lei e Bulma sono inseparabili. Tra chiacchiere tipicamente femminili, caffè e decisamente troppe sigarette, l'ultima estate prima della laurea un incontro inaspettato con i nuovi investitori della Capsule Corporation, che nascondono un segreto inconfessabile, cambierà per sempre le loro vite e anche il loro modo di percepire la realtà...
(E' LA PRIMA LONG SU DRAGON BALL DELLA MIA VITA, SCRITTA UNA DECINA D'ANNI FA E RIVISITATA, CHIEDO GIA' SCUSA PRIMA DI PUBBLICARE XDXD)
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Nuovo personaggio, Radish, Vegeta
Note: Lemon | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 37:

Io e Goku non ci sentiamo da quattro giorni.
“Non cominciare, non sono tantissimi per una sorta di pausa di riflessione...”
Durante i primi due io sono stata incazzata nera, convinta di aver ragione su tutti i fronti, ma tra ieri e oggi ho cominciato a stare di merda, credendo di averlo ferito in modo irreparabile e iniziando a pentirmi amaramente dei toni che ho usato, anche via messaggio.
Lui sembra aver preso la sua decisione e non ho idea di come stia, non lascia trasparire alcuna emozione, per di più aspettare di sapere da Vegeta come sta è come aspettare il ritorno dei dinosauri sul nostro pianeta, dunque ci ho rinunciato.
Nel frattempo ho iniziato a sentire sempre di più la sua mancanza, ho iniziato a sentire la mancanza degli allenamenti, delle risate insieme, delle uscite. Ho iniziato a sentire la mancanza dei suoi baci, delle sue carezze, delle sue parole dolci e del suo meravigliarsi per qualsiasi cosa nuova, come un bambino. Sento la sua mancanza, completamente e inspiegabilmente.
"Mi rifiuto di credere che tra noi debba andare così..."
Tanti ostacoli superati per stare insieme e poi? Per un litigio che ha dell’assurdo lui si allontana.
Subito dopo la festa, anche mia sorella mi ha parlato del confronto che ha avuto con Vegeta, passando quella notte ad autocommiserarci entrambe.
Fortunatamente, però, Bulma mi distrae e mi tiene occupata con le sue continue voglie e nausee. La mattina a colazione indossa gli occhiali da sole stile vip dopo una notte di sbronza ed è più stanca del solito, ma forse lo fa anche per essere servita e riverita come una regina.
“Tipico suo...”
Se non ci fosse lei, starei peggio di come sto.
Sono tornata ad essere la persona cupa e triste di qualche mese fa e, la cosa che mi fa stare davvero da schifo, è che non mi perdono il fatto di stare così per una cavolata. Un’insulsa cavolata e suona abbastanza incredibile quanto quello che sembra il più cocciuto e fiero dei Saiyan, alla fine abbia ceduto e Goku che sembra così buono e dolce, sia più testardo di un mulo e porterebbe avanti la sua idea, anche mettendo a rischio la nostra storia. Sto investendo troppi sentimenti importanti e troppo in fretta in questa relazione e c’è tutto lo scenario dietro dell’essere destinati che ci ha messo lo zampino.
“Vorrei mollare la presa per prima, andare a parlargli, mandare un messaggio…”
- Ma non so proprio che cazzo dirgli, Bulma!- ammetto, appoggiandomi pesantemente con la schiena contro la testiera del suo letto, con le mani in volto.
- Semplice, vai in palestra con la scusa degli allenamenti, si sa che poi parlerete, no?- mi fa notare ovvia lei.
- D’accordo e dopo? Che gli dico?- domando ancora.
- Quanto sei noiosa, Maya- mi canzona mia sorella sdraiandosi accanto a me e facendo calare il silenzio tra noi due.
- No, cazzo, devo vomitare- mi informa alzandosi di scatto e correndo via, mentre si tiene la bocca con una mano. Io sorrido scuotendo la testa, quando sento lo sciacquone del bagno in camera di Bulma, che riappare dopo qualche minuto, asciugandosi il viso.
- Tutto bene?- chiedo cauta, mentre lei si trascina stancamente verso il letto.
- Sì, credo, ma ormai non so neanche più cosa voglia dire non avere mal di stomaco…- mi dice, chiudendo gli occhi per poi inspirare profondamente.
- Ecco, lo vedi?- esordisco, indicandola.
- Io non sono del tutto pronta a fare una cosa del genere, ad avere mal di stomaco, a vomitare, a partorire un piccolo guerriero alieno, ma ti rendi conto?- le dico allibita, mentre lei mi fissa torva.
- Grazie sorellina, stai semplicemente amplificando la mia già nera fifa che ho per questa gravidanza. Sei davvero d’aiuto!- il suo sarcasmo pungente mi costringe a zittirmi all’istante.
Dopo un breve sospiro, riprendo a parlare.
- Scusami, hai ragione. Dovrei essere il tuo conforto e invece, come al solito, ti butto tutta la mia merda addosso- realizzo, scivolando con la schiena contro il tessuto morbido della testiera, per poi mettermi anche io distesa.
- No, scusami tu, non sono stata proprio d’aiuto in questi giorni, sono uno straccio- ammette Bulma neutra.
- Ho un’idea, facciamo come quando eravamo bambine!- propone lei mentre tira su le coperte con un sorriso e ci abbracciamo strette.
Facevamo così quando dovevamo raccontarci qualche segreto che nessuno doveva sentire, o quando una delle due era triste o aveva paura. Ce ne stavamo sotto le coperte in silenzio, a volte per ore, ma adesso è mia sorella a spezzare il silenzio per prima.
- Ci avresti mai scommesso, Maya?- esordisce, mentre io rimango zitta, invitandola a continuare.
- L’anno scorso eravamo appena tornate dalla vacanza e stavamo per iniziare gli ultimi corsi all’università, se ci avessero detto “tra un anno sarete felicemente fidanzate con degli alieni e tu sarai incinta e tu, beh, starai pensando se seguire l’esempio di tua sorella o meno, per non farti lasciare da uno degli alieni in questione”-
Scoppiamo a ridere per via della sua incredibile, quanto puntuale analisi.
- Io sarei scappata a gambe levate, credo- ammetto corrugando la fronte.
- Già e io gli avrei riso in faccia non prima di aver chiamato il reparto malattie mentali- si accoda lei, facendomi ridere di gusto per la prima volta dopo qualche giorno.
- Giuro, avrei fatto riaprire i manicomi- mi dice inarcando le sopracciglia.
- Invece guarda un po’, è tutto vero- le ricordo abbassando la voce e lei annuisce, smettendo di ridere di colpo.
- Tutto sommato non è male, però…- riprende la turchina dopo una breve pausa.
- A breve io sarà una bellissima milf e tu la zia riccona super sexy che vizia il suo nipotino, quella che semmai lo prendessero in giro a scuola, correrebbe a prendere gli amichetti a pugni, credo chiunque sarebbe felice per una cosa del genere, non pensi?-
“Quando parla a mitraglietta Bulma è davvero nervosa...”
Io sospiro, immaginandomi per un attimo la scena.
- Beh, per prendere gli amichetti a pugni c’è già il suo papà, non vorrei togliergli questo privilegio- commento ironica.
- Mi sa che hai ragione- mi dice lei.
- Anzi, ti dico di più, da quel che ne sappiamo, il principino se la saprà cavare da solo quanto a risse tra i suoi amichetti, sarà temuto e rispettato, come un vero reale- le dico con un sorrisetto, ma lei sembra non apprezzare il mio commento.
- Ok, questo mi procura decisamente più ansia- mi interrompe Bulma con serietà.
- Se, per assurdo, davvero facesse del male a qualche bambino? Credi dovrebbe studiare qui con un maestro privato?- mi domanda angosciata e io alzo gli occhi al cielo esasperata, visto che sta per dare inizio ad uno dei suoi viaggi mentali, che decido di interrompere sul nascere.
- Bulma, per favore- esordisco.
- Non c’è motivo di preoccuparsi, Goku stesso ha iniziato ad andare a scuola sulla Terra, non ha mai avuto problemi, Vegeta ha finito le elementari qui e il resto dei suoi studi li ha portati avanti come un qualunque altro terrestre- le ricordo ovvia.
- Basterà solo educarlo al fatto che se gioca con qualche bambino deve fare molta, molta, moltissima attenzione se non vuole mandarlo in ospedale, ma niente di cui preoccuparsi- cerco di rassicurarla, ma senza successo.
- Sarà difficilissimo fare da madre a questo lord, me lo sento- riprende, carezzandosi il ventre.
- Avanti, andrà benissimo, per una volta spiani tu la strada e io seguirò i tuoi consigli- le dico divertita, strizzandole l’occhio.
- Mi hai lasciato la parte più difficile- bofonchia guardandomi in cagnesco.
- Già anche se non sono tanto sicura di dover seguire i tuoi consigli, a questo punto...- mormoro triste.
- Ora non cominciare con il vittimismo Maya, perché ti mando a cagare!- mi dice dura mia sorella, voltandosi completamente verso di me. In un attimo sembra aver ripreso tutto il suo vigore.
- Beh, se Goku mi molla non dovrò crescere nessun cucciolo di Saiyan, ti pare?- le faccio notare con ovvietà.
- Eh no, dovrai aiutarmi a crescere comunque il mio, bellezza, e poi è escluso che Goku ti lasci, non dire puttanate, per cortesia- ribatte, quasi annoiata.
- Miss, mi scusi, ma da quando lei è così volgare?- le chiedo ironica.
- Da quando spari cazzate e i miei ormoni in continua guerra fra loro non le tollerano!- mi fa notare per poi abbassare la testa e guardarsi la pancia.
- Trunks, piccolino, non ascoltare la zia Maya per favore, a volte dice così tante stronzate, avrai dei meravigliosi cuginetti con cui fare la lotta liberamente, sta’ tranquillo- conclude sorridendo, mentre io la fisso interdetta.
- Scusa, hai detto… Trunks?- chiedo piano, mentre un sorriso mi si dipinge sul volto.
- Sì- ammette lei mordicchiandosi il labbro inferiore.
- E’ il nome di mio figlio, se ci penso, lo immagino un maschietto- ammette, tornando a guardare in basso.
- Un nome molto originale, suppongo- ammetto inarcando le sopracciglia.
- Avevamo detto niente nomi da minestrone Saiyan, dunque ho deciso per me. Qualcosa di carino, l’ho letto su una rivista qualche tempo fa- mi dice vaga.
- Sai cosa significa vero?- le dico avvicinandomi, ma lei con un gesto eloquente della mano liquida la faccenda.
- Sì, d’accordo era una rivista di intimo americana e allora? Mi piace- si difende e io decido di sottostare al suo volere.
- Va bene e che Trunks sia- dico convinta, pronunciando il nome del mio futuro nipotino.
- Per fortuna che anche Vegeta è d’accordo, piace anche lui, ci abbiamo messo meno del previsto a decidere, anche se lui spera sempre nasca Rosicheena, è chiaro- commenta con un sorrisetto dolce.
- Credo che a questo punto soltanto il prossimo controllo darà ragione ad uno dei due- concludo, facendo calare il silenzio sotto le lenzuola.
- Sì, ma tu cosa fai ancora qui?- domanda lanciandomi un’occhiataccia.
- Che intendi?- chiedo spaesata.
- Vuoi andare o no ad indossare la tuta per sbattere il tuo bel culo sodo in faccia a Goku mentre ti alleni? Forza, fuori da questo letto, fila!- mi ordina, tirando via le coperte, mentre io mi trattengo dal ridere, emettendo qualche mugugno.
- Non ho voglia di allenarmi… e se lui non vuole vedermi più?- comincio con tono da vittima.
- Basta scuse, Maya. Non voglio più sentirle- replica convinta.
- Ti dirò una cosa, che ho imparato a mie spese- comincia, attirando nuovamente la mia attenzione.
- I Saiyan sono talmente orgogliosi che non faranno mai il primo passo dopo un litigio, mettitelo bene in testa, dunque se ami Goku, credo non ti faccia male cedere, soprattutto se stai così di merda a non parlarci- mi fa notare ovvia, dando finalmente il suo parere oggettivo sulla questione.
- Non ho problemi a cedere perché lo amo e mi manca da impazzire, ma se tornassimo sull’argomento, la mia idea non è affatto cambiata e saremmo al punto di partenza- mormoro sconfitta.
- Finché non vai a parlarci non lo scoprirai mai, quindi ti voglio fuori di qui e pronta per l’allenamento entro dieci minuti. Marche!- ordina in un tono che non ammette alcuna replica, mentre mi spintona fuori dal letto.
- Okok, vado, che modi!- commento alzandomi di malavoglia dal letto, ma solo Bulma poteva convincermi e farmi riflettere, così vado a prepararmi per raggiungere Goku in palestra.
- Ti aspetto più tardi, magari possiamo cenare tutti insieme stasera, visto che Vegeta resta qui, dobbiamo discutere di un po’ di… cambiamenti drastici…- dice piano, guardandosi intorno.
- Non mancherò- le assicuro.
- Chiaramente l’invito è esteso anche a Goku!- urla dalla sua stanza.
- Sempre se riuscirò a farci pace!- le rispondo di rimando, mentre scendo le scale.
Una volta indossata la tuta da allenamento, esco di casa dirigendomi in garage, prendo la mia auto e ci infilo il borsone all’interno del cofano. Sospirando, metto in moto e mi avvio in palestra e nel giro di qualche minuto sono già parcheggiata poco fuori dall’ingresso. Dandomi un’ultima occhiata dallo specchietto retrovisore, afferro tutte le mie cose e faccio per entrare dalla porta principale.
(https://www.youtube.com/watch?v=mc_EAtzAB58 COLONNA SONORA)
Appare Vegeta dalle scale, con un asciugamani intorno al collo e la bottiglietta di integratore tra le mani.
- Ciao, Vegeta-
- Hey, come va?- si limita a rispondere.
“Potrebbe andare meglio, tutta colpa di quel coglione del tuo migliore amico…”
- Tutto bene, già finito di allenarti?- domando, fingendomi interessata.
- Sì, vado a farmi una doccia, Bulma ti ha detto della cena di stasera? Immagino dobbiate presenziare anche tu e Kaaroth, dobbiamo parlare di un paio di cosette- mi dice con una smorfia.
- Ne sono già al corrente, ci sarò- lo rassicuro.
- Bene, ci vediamo allora- si congeda sollevando semplicemente il braccio, mentre si dirige su per le scale.
- Ah, se cerchi Kaaroth è nella sala al piano di sotto, dove vi allenate di solito, ti sta aspettando- la voce profonda del piccoletto attira nuovamente la mia attenzione, rivelando l’informazione che cercavo.
“Magari mi ha letto nel pensiero e sa che sto arrivando.”
Con un po’ di confusione in testa, mi avvio giù per le scale e dalle ampie vetrate della sala personal, vedo Goku che fa velocemente le flessioni, con vari pesi appoggiati sulla schiena e si alza e si abbassa con una velocità quasi impressionante. Mi avvicino lentamente alla porta quasi intimorita e, al solo vederlo, il cuore mi balza fuori dal petto e sono tremante ed emozionata peggio del solito.
“Quanto mi è mancato e sono passati solo pochi giorni”
Busso alla porta dopo qualche secondo di esitazione e, lui nota subito la mia presenza alzando lo sguardo dal pavimento, così si toglie i pesi di dosso, afferra l’asciugamani e viene ad aprirmi.
- Ciao, è ancora valido il mio allenamento personale?- chiedo con un sorrisetto innocente, lui si fa da parte per farmi entrare senza parlare, l’espressione seria seguita da un lungo sospiro.
Io entro lentamente stringendo in una mano i manici della borsa, mentre lui afferra la bottiglia dell’integratore e fa un lungo sorso, per poi sedersi per terra a gambe incrociate e asciugandosi il sudore dalla fronte.
È sempre uno spettacolo magnifico vederlo durante e dopo l’allenamento, senza maglietta, il viso un po’ arrossato dallo sforzo, il sudore, quei muscoli tesi. Semplicemente perfetto, il mio Goku.
- Se sei qui per allenarti, non ho niente in contrario- mi mette al corrente e io annuisco, inarcando le sopracciglia, sorpresa dal tono con cui mi parla.
“Cominciamo bene”
- Se invece ti dicessi che sono qui non solo per allenarmi, ma perché sono giorni che sto di merda senza vederti e senza parlarti? Che mi diresti?- replico diretta.
Lui flette un po’ la testa di lato e mi fissa.
- Beh, penso tu sappia già che ti leggo nel pensiero, no? Quindi so benissimo come ti senti- mi comunica, sforzandosi di mantenere un certo distacco. Io annuisco di nuovo abbassando lo sguardo, immaginando che il mio stato d’animo non lo abbia toccato minimamente, dal tono che sta usando.
- Perché, la verità è che… anche io mi sento così- confessa abbassando lo sguardo, mentre io invece riporto gli occhi sulla sua figura. La confessione sembra farlo stare peggio.
“Deve essere davvero dura per un Saiyan, ammettere le proprie debolezze”
- Si può dire che l’altra sera è stata la prima volta in cui abbiamo affrontato una conversazione seria sul nostro futuro. Avevo bisogno di starmene da solo per riflettere- mi ricorda, tanto che ho preso ad odiare quella parola. Riflettere.
- Lo capisco, davvero, anzi voglio chiederti scusa per...-
- No, ferma, lasciami finire- mi interrompe, con calma.
- Nessuno deve chiedere scusa per nulla, Maya- commenta asciutto.
- Perché dovremmo farlo, se abbiamo detto semplicemente quello che pensiamo?- mi fa notare con una scrollata di spalle.
- Sicuramente, ma magari io avrò sbagliato le modalità nell’esprimere un parere, non ti pare?- aggiungo, ricordando di averlo praticamente aggredito sulle prime.
In effetti, anche Bulma a sentire la mia versione ha detto e cito testualmente “Maya, gli hai fatto praticamente capire che hai paura di avere figli con lui, per una serie di motivi” e su questo sicuramente ho torto.
Lui stende le gambe e si appoggia sulle braccia, lanciandomi uno sguardo come a dire “visto?”
- Ma se sono qui stasera è per dimostrarti che ci tengo, che ti amo- gli dico convinta e lui resta in silenzio per lasciarmi continuare.
- Non è facile cedere, soprattutto per una persona orgogliosa come me, ma mi dicono dalla regia che voi Saiyan siete molto più orgogliosi e cocciuti, quindi è una guerra persa in partenza- gli dico sorridendo con una punta di ironia, lui fa lo stesso, rilassandosi visibilmente.
- Quindi mi sono detta “perché rinunciare e fare quella forte?” Quando in realtà sto male, mi manca stare con te, mi manca tutto di te, ogni cosa- gli dico mentre mi avvicino a lui, i passi attutiti dalle sneakers sul parquet.
- Mi manca la tua risata, il tuo modo di guardarmi, i tuoi baci, le tue carezze, persino il tuo modo spropositato di mangiare- ridiamo entrambi a quella mia affermazione. Poi mi accuccio di fronte a lui e i nostri visi sono finalmente vicinissimi.
- Io ti amo, Kaaroth- dico dolce, lui fa un sorriso ancora più dolce.
È raro che lo chiami col suo nome da Saiyan, anzi, non lo faccio mai, ma voglio proprio dimostrargli che il mio unico desiderio al momento è stare con lui e sono disposta a prendermi il pacchetto completo, scimmione compreso.
- E se per dimostrarmi che anche per te è lo stesso e vuoi creare una famiglia con me, io farò del mio meglio per essere la compagna ideale per te e ti darò un figlio- ammetto con una smorfia e le parole mi escono a raffica dalla bocca, senza che potessi in alcun modo fermarle
“In fondo, se penso a come sta affrontando la cosa Bulma, a parte le nausee e la spossatezza che tutte le donne normali sperimentano in gravidanza, non vedo perché io non dovrei farcela”... forse..."
- Maya, amore mio, fermati un attimo- Goku mi interrompe con dolcezza e io sospiro, lasciandolo parlare.
- Io non ti chiederei mai di rinunciare a te stessa per me, ho sbagliato a tirare fuori l’argomento in quel momento, anche io ho usato una modalità scorretta nel porti questa cosa, ma volevo semplicemente manifestarti il mio desiderio di voler stare con te per sempre- mi mette al corrente, cercando il mio sguardo.
- So che suona troppo mieloso, però io e te staremo insieme per sempre, questo per me è fuori discussione- gli dico convinta, carezzandogli il viso.
- Sarò pronto, quando lo sarai tu- conclude con un sorrisetto.
- Ok, ma devi esserne convinto- dico scuotendo la testa, per paura che lo stia dicendo solo per farmi contenta.
- Lo sono, tu vieni prima di ogni altra cosa, non correrei mai il rischio di perderti ora, quando so che in un futuro, lontano o vicino che sia, mi renderai padre e formeremo una famiglia meravigliosa-
Io gli sorrido felice.
- Già ho commesso quest’errore una volta e ci ha portato a delle cose brutte, ti prometto che non ti allontanerò più e che non mi chiuderò in me stesso quando ci sarà un problema…-
Io annuisco sollevata.
- Ecco, dobbiamo affrontare tutto insieme, io e te siamo una sola cosa, ricordi?- gli dico avvicinandomi di più a lui.
- Vero, ora però vieni qui e baciami, che muoio dalla voglia di farlo da giorni- mi dice, attirandomi ancora di più a sé. Sorridendo, mi getto tra le sue braccia e ci perdiamo in un dolce e lungo bacio.
- Per sempre allora…- mormoro contro le sue labbra morbide.
- Sì, ma visto che parliamo in questi termini… almeno questo puoi concedermelo…- comincia con un sorrisetto ingenuo tipico suo.
- Cosa?- chiedo curiosa, tenendo le braccia incrociate dietro il suo collo.
- Sposami- propone determinato, guardandomi dritto negli occhi.
Sento per un attimo la terra mancarmi sotto i piedi, meno male sono appoggiata a lui altrimenti sarei cascata per terra.
- Che cosa?!- chiedo in un soffio, scioccata da quella proposta fatta così su due piedi.
- Ovviamente non ora, dopo la laurea, quando vorrai…- cerca di negoziare rassicurandomi, notando che sono diventata una statua di sale.
- Voglio solo una promessa e una risposta- mi dice.
- Non so proprio cosa dire...- comincio a boccheggiare, in pieno panico.
- Tu mi spiazzi, Goku- gli dico quasi atona.
- Devi solo dire di sì e io ti prometto che ti renderò la donna più felice di tutto l’universo-
Gli sorrido con le lacrime agli occhi, mentre il mio cuore martella all’impazzata nel petto.
- D’accordo, ok, però aspetta… alle mie condizioni- ribatto in mia difesa frettolosamente.
- Lo sapevo, sarà sempre così con te...- commenta lui arreso, scuotendo la testa.
- Ascoltami, è importante!- gli dico battendo leggermente le mani sulle sue spalle.
- Sputa il rospo- mi esorta mantenendo il sorrisetto di poco prima.
- Allora, se ti dico di sì…- comincio cauta con un sorriso che fa presagire già la positività della mia risposta.
- Deve essere dopo la laurea-
- Questa è la mia condizione, grazie tante, poi?- continua divertito e curioso al contempo.
- Va bene, allora mi piacerebbe in estate…- continuo pensandoci su e dondolandomi tra le sue braccia.
- Si può fare- conferma lui e poi inizia ad accarezzarmi la schiena, mentre io sono ancora a cavalcioni su di lui con le braccia dietro al suo collo, giocando con i suoi capelli.
- Voglio un matrimonio semplice, al contrario delle cose sfarzose che immaginavo da piccola-
- Perfetto, mi va bene tutto, farò decidere tutto a te, anche perché io non me la cavo per niente con queste cose- confessa, cercando di limitare al minimo le mie richieste insistenti.
- E ovviamente… attendo la proposta, esigo l’anello- dico mostrandogli la mano, con l’anulare vuoto, ma usando il tono più ironico di cui dispongo.
- L’avrai, promesso, quando te l’avrò organizzata come si deve, hai finito?- mi chiede impaziente, per poi iniziare a baciarmi il collo.
- No, aspetta, aspetta, non distrarmi… ho un ultimo desiderio da chiederti…- gli dico, conscia del fatto che se inizia a baciarmi in quel modo potrei non ricordarmi più cosa volevo dirgli.
- Non sono il drago Shenron, sai?- mi dice ironico.
- Cos’è il drago Shenron?- chiedo confusa.
- E’ un po’ come… beh, è l’equivalente Saiyan del vostro Genio della Lampada, per intenderci- mi mette al corrente.
- Interessante, questa dovrai raccontarmela…-
- Con piacere, allora dicevi? Su, per favore, mi distraggo io se mi stai addosso così, in tenuta da allenamento lo sai che mi fai eccitare da morire- mi dice in tono lamentoso, mentre io me la rido cercando di non pensare al fatto che anche io ho una voglia matta di fare l’amore con lui.
- Giuro che è l’ultima richiesta- gli dico mettendo le mani giunte.
- Ti sto ascoltando…- replica poco convinto, tornando ad assaltare nuovamente il mio collo.
- Voglio sposarti con il rito Saiyan- gli comunico e Goku si arresta, per poi tornare a guardarmi.
- Cosa?- chiede sottovoce.
"Ora è lui ad essere scioccato..."
- Hai capito bene. Voglio sposarti come si sposano due Saiyan- confermo la mia proposta, per evitare equivoci. Lui mi guarda sbattendo le palpebre, esterrefatto.
- Avrete un vostro rito di matrimonio, no?- chiedo cauta, ripensando al fatto che magari essendo degli alieni guerrieri non badano di certo a queste cose. Eppure giurerei di aver sentito Gine e Bardack dire di essere sposati, in più di un’occasione, durante la festa aziendale soprattutto. Nel frattempo Goku è lì che si gratta una tempia, meditabondo.
- Sì, certo che ce l’abbiamo, anche se tesoro sai bene che realizzerei il tuo desiderio, ma non so come funziona esattamente il tutto, se è possibile farlo visto che tu sei terrestre, e poi mi hanno raccontato che bisogna ferirsi durante la cerimonia...-
- Ferirsi, in che senso?- chiedo, mascherando abilmente il panico.
“Non vorranno farci combattere, spero.”
- Ferirsi, tagliarsi, comunque serve il sangue per unirsi in matrimonio, è una delle poche cose che so- mi mette al corrente e io alzo le spalle, sospirando interiormente di sollievo.
- Che sarà mai un taglietto, niente di incredibile, no?- chiedo per essere sicura.
- No, nulla- si affretta a rispondere lui
- Però non voglio che tu senta il minimo dolore, sposiamoci con il rito terrestre, no? Sicuramente sarai più contenta- cerca di ritrattare, ma io sono irremovibile sulla mia decisione.
- Beh, ci sposiamo in municipio e abbiamo risolto, per gli umani saremo marito e moglie, ma io voglio sposarti secondo le usanze del tuo popolo, ci tengo…- cerco di restare ferma sulla mia proposta, nonostante i suoi tentativi di dissuadermi.
- Non capita a tutti di unirsi in matrimonio con un ragazzo di un’altra galassia- dico suadente, passandogli il pollice sulle labbra e Goku sembra cedere.
- D’accordo, faremo come vuoi tu, però prima chiediamo se possiamo farlo, se non è proibito, o altro… chi lo sente il Re- mi dice ridacchiando.
- Beh, se ti va stasera a cena possiamo chiedere a Vegeta cosa occorre per sposarsi secondo le usanze Saiyan e se è possibile il matrimonio misto- propongo risoluta.
- Ci sto- mi dice convinto.
- Poi non appena vedrò un meraviglioso solitario sfavillante sul mio dito, penseremo al resto- sorrido maliziosa.
- D’accordo- dice alzando gli occhi al cielo, con finta aria esasperata.
E poi torniamo a baciarci con passione, finendo sul pavimento della palestra, abbracciati.

 

   
 
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