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Autore: evil 65    04/02/2023    3 recensioni
La guerra per il destino della Terra di Mezzo è cominciata.
A vent’anni dalla creazione dei primi Anelli, Sauron ha dato il via ad una guerra di logoramento contro il popolo degli Elfi, distruggendo Eregiorn e costringendoli a rintanarsi nelle regioni del Lindon.
Malgrado i suoi migliori sforzi, Galadriel non riesce a contrastare l’ondata di morte che ha colpito il Regno. Tutto sembra ormai perduto… almeno fino a quando l’Oscuro Signore in persona non le propone un insolito accordo…
(Post Gli Anelli del Potere – Episodio 8)
Genere: Angst, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Galadriel, Sauron
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccovi un capitolo un po’ più lungo rispetto agli altri. Vi auguro una buona lettura!
 


Capitolo 10 – Noi siamo uguali



Nella sala dei banchetti, Galadriel respirava un’aria familiare.
Non mancavano certo musica e vivande, ma l’atmosfera dell’abitazione era assai diversa dalla caotica vivacità delle Terre di Rhûn, molto più simile al tipo di regalità a cui era abituata.
Un paio di posti più in là, Sauron e Er-Murazor sembravano impegnati in una discussione molto accesa, anche se il continuo chiacchiericcio ai tavoli le rendeva praticamente impossibile distinguerne le parole, nonostante il suo udito da Elfo.
<< Guardali >> disse all’improvviso Heruwyn, alla sua destra << Discutono come ragazzini davanti alla prospettiva di una nobile impresa. Sembra che siano compagni d’arme da una vita. >>
La Nolde fu quasi tentata di ridere al pensiero.
<< Mairon è sempre stato bravo nell’usare le parole per guadagnare lealtà e fiducia >> ammise, catturando subito l’attenzione della regnante.
<< Mairon? >>
Galadriel si rimproverò mentalmente.
Non sapeva cosa Sauron avrebbe fatto a coloro che conoscevano il suo nome originale, quindi si era ripromessa di non diffonderlo. Era stata fin troppo incauta.
<< È il suo vero nome >> spiegò, dopo qualche attimo di silenzio << Un nome che solo io sono autorizzata a pronunciare. >>
Fortunatamente, la donna annuì comprensiva, poi tornò a guardare l’Oscuro Signore.
<< È così diverso da come lo raffigurano i racconti. Sembra quasi… >>
<< Mortale? >> terminò l’Elfa, ironica << Umano? Non lasciatevi ingannare dal suo aspetto ordinario, Regina Heruwyn. Potrebbe distruggere questo palazzo senza l’aiuto di un esercito. >>
A quelle parole, gli occhi della regnante assunsero un luccichio preoccupato.
<< Devo forse temere per mio marito, Lady Galadriel? >>
<< Per la sua vita? No. D’altro canto, la sua sanità mentale è tutta un’altra storia >> sbuffò l’Elfa, perché in fondo sapeva che Sauron non avrebbe rischiato di uccidere un potenziale alleato… almeno finchè sarebbe stato concorde ai suoi obbiettivi e desideri.
Heruwyn sospirò cupamente. 
<< È quello che temevo >> disse, sembrando improvvisamente stanca << Murazor è sempre stato affascinato da magia e stregoneria. E vostro marito è certamente un abile esperto in entrambi i campi. >>
<< Mio marito è abile in molte cose, e poche di queste sono raccomandabili >> convenne Galadriel, annuendo in accordo.
La regina le lanciò un’occhiata perplessa.
<< Da come lo descrivete, sembra quasi che abbiate sposato un mostro >> disse con tono leggermente accusatorio, mentre si portava un bicchiere di vino alle labbra vermiglie.
La Nolde sbuffò sprezzante.
<< Non esiste maledizione in elfico o nella lingua dell’uomo capace di esprimere la sua perfidia. >>
<< Eppure, siete affezionata a lui. >>
Il cuore dell’Elfa mancò un battito. Lentamente, il suo sguardo incontrò quello analitico della regnante.
<< Che cosa? >> chiese, sperando di aver capito male.
<< Ho visto il modo in cui lo stavate guardando >> disse Heruwyn, scrutandola con evidente sospetto << Il rossore sulle vostre guance ogniqualvolta vi offriva un complimento. Perdonate il mio scetticismo, ma non mi sembrate affatto una povera fanciulla intrappolata nelle grinfie di un matrimonio combinato. In verità… sembrate abbastanza felice. >>
Galadriel deglutì a fatica.
Impossibile. Non poteva essere vero. Oppure… il suo corpo l’aveva davvero tradita fino a questo punto? Possibile che dopo tutti questi secoli non fosse ancora in grado di controllare simili impulsi?
Cercò di mantenere un’espressione neutrale, pur offrendo alla donna una metaforica libbra di carne.
<< Ammetto di essermi abituata alla nostra vita insieme >> disse, freddamente << Ma vi assicuro che non potrei mai provare affetto per una creatura come lui. >>
La regina rimase in silenzio, soppesandola per quello che le sembrò un’eternità.
<< State mentendo >> disse, facendola irrigidire << Non so se a me o a voi stessa, ma state sicuramente mentendo. >>
Galadriel scosse la testa.
<< Perché mai dovrei provare affetto per colui che ha massacrato il mio popolo e ucciso mio fratello? >> le sibilò, cercando di non farsi sentire << È assurdo! >>
<< Lo è >> convenne Heruwyn, sorprendendola << Eppure, non posso negare ciò che vedo. Voi provate dei sentimenti per lui… ma che sia affetto genuino o semplice lussuria… beh, non l’ho ancora capito. >>
Il cuore della Nolde cominciò a batterle come un tamburo.
Entrambe le opzioni erano tutt’altro che appetibili. Stavano parlando di Sauron! Il suo nemico giurato, distruttore di popoli, assassino di Elfi e di innumerevoli abitanti della Terra di Mezzo.
Quale mente contorta avrebbe mai potuto provare desiderio per lui, sapendo tutti i crimini che aveva commesso?
“Tu, a quanto pare” ridacchiò una parte maligna e ribelle della sua mente.
<< C’è una ragione dietro a questo interrogatorio? O forse siete solo un’amante del pettegolezzo infondato? >> ringhiò, sperando che questo sarebbe stato sufficiente per cambiare argomento.
Ma ancora una volta, Miriel la sorprese incontrando il suo sguardo senza battere ciglio.
<< Vostro marito è un uomo pericoloso, Lady Galadriel >> rispose, duramente << La sua sola presenza qui rappresenta una potenziale minaccia per questo regno e mio marito. Voi, al contrario, siete ben nota per essere una donna dall’animo buono e compassionevole, qualcuno a cui potrei affidare la sicurezza della nostra famiglia. >>
Galadriel fece per controbattere, ma ecco che la mano della donna si posò delicatamente sul suo braccio.
<< Devo capire quale tipo d’influenza avete su Sauron… e se lui ne ha su di voi >> continuò, sembrando quasi supplichevole nella sue ricerca di conoscenza.
<< Che tipo d’influenza potrei mai avere sull’Oscuro Signore? >> sbottò l’Elfa, come se il solo pensiero fosse a dir poco ridicolo << Lui segue solo una persona: se stesso, incurante di coloro che calpesta per raggiungere i suoi obbiettivi. >>
Heruwyn scosse la testa. << Questo non è del tutto vero. Se così fosse, non sarebbe innamorato di voi. >>
Questa volta, Galadriel per poco non si strozzò con la sua saliva.
Sauron… innamorato di lei? Ridicolo.
Lui l’aveva sposata solo per il proprio tornaconto personale. Voleva semplicemente dominare un nemico ed eliminare la sua più accanita avversaria senza dover neppure versare del sangue!
Lo aveva reso molto chiaro fin dall’inizio di questo accordo: la loro era una semplice unione di convenienza, niente di più.
<< Quell’essere non è capace di amare >> sussurrò, la gola improvvisamente secca. E con sua grande irritazione, la regina ebbe il coraggio di sorriderle in un modo fin troppo indulgente, come se stesse conversando con una bambina.
<< Sono sicuro che lo pensiate entrambi >> disse, chiaramente divertita << Eppure, la cura che mostra per voi sembra genuina. Ho vissuto abbastanza nelle corti da saper riconoscere un matrimonio basato sull’inganno e l’interesse personale. Naturalmente, Lord Sauron è ben noto per la sua natura insidiosa, quindi potrei anche sbagliarmi. Ma nel caso le mie intuizioni fossero vere, non sarebbe nel vostro interesse approfittare di una simile posizione? >>
Quell’ultima domanda catturò l’attenzione dell’Elfa.
<< In che modo? >> chiese, incapace di trattenere la sua curiosità.
Il sorriso di Heruwyn si fece più affilato.
<< Sottovalutate quanto l’influenza di una donna possa essere potente >> le sussurrò con fare cospiratorio << Tra noi mortali c’è un detto: dietro a ogni grande re… c’è sempre una grande regina. E credo che perfino Lord Sauron lo riconosca. >>
I suoi occhi si rivolsero all’Oscuro Signore, ancora intento a parlare animatamente con il marito.
<< Con la giusta leva, chissà quanto potreste influenzare le sue decisioni future. >>
Il cuore di Galadriel cominciò a battere per l’anticipazione.
<< Che tipo di leva? >> chiese, desiderosa più che mai di conoscere la natura di un simile potere.
Le labbra della regina si arricciarono in un ghigno predatorio.   
<< Il tipo di leva a cui anelano gli uomini come lui >> rispose, indicandola da capo a piedi << E credo sappiate perfettamente a cosa mi riferisco. >>
Il cuore della Nolde ebbe un sussulto.
Stava… davvero insinuando ciò che lei pensava? Voleva che usasse il suo corpo per influenzare l’Oscuro Signore?
<< I-io… >>
Voleva protestare, dire a questa mortale che per nulla al mondo si sarebbe macchiata di una simile umiliazione… eppure, dalla sua bocca non uscì alcun suono. Invece, si ritrovò a contemplare seriamente la proposta della regnante.
Poteva davvero farlo? Sfruttare l’ossessione che Sauron nutriva per lei a suo vantaggio?
“Questo sì che non mi renderebbe meglio di una cortigiana. Non potrei mai abbassarmi a tanto!”
Ma se in tale modo fosse riuscita a guadagnare potere sull’Oscuro Signore… non ne sarebbe valsa la pena?
Scosse la testa, prese un respiro profondo e disse: << Prenderò in considerazione i vostri consigli. >>
<< Purchè teniate questa conversazione tra noi >>  ribattè Heruwyn, mentre tornava a sorseggiare il suo bicchiere. E su questo, l’Elfa non aveva nulla in contrario.

                                                                                                     * * *

Il resto della cena passò in relativo silenzio, ma la mente di Galadriel non era mai stata più in fermento.
Terminata l’ultima portata, abbandonò la sala dei banchetti in tutta fretta e uscì nei giardini del palazzo per prendere una boccata d’aria, desiderosa di schiarirsi le idee.
La conversazione con Heruwyn l’aveva scossa non poco.
Lei… che tentava di sedurre il re degli ingannatori? L’assassino di suo fratello?! La sola idea era a dir poco raccapricciante, oscena, maligna… allora, perché aveva risposto alla regina in quel modo, anziché negare la sua proposta seduta stante?
Davvero stava prendendo in considerazione una simile strategia?
Scosse la testa.
Sicuramente, la donna aveva semplicemente sovrastimato “l’affetto” che Sauron nutriva per lei. Era un mostro, un essere di pura oscurità, desideroso solo di possederla per la propria brama di potere.
Una seduzione non sarebbe mai stata in grado di influenzarlo, di questo ne era convinta. Quindi, non aveva più senso soffermarsi su simili, infide questioni.  
Quando scelse finalmente di abbandonare il suo rifugio, s’incamminò verso le stanze offerte dai regnanti… e nell’oscurità del plenilunio, scoprì Sauron ed Er-Murazor che conversavano all’ombra di una stalla. Della regina Heruwyn non vi era la benché minima traccia, e questo la mise subito in allerta.
Perché mai i due sovrani avevano scelto un luogo così isolato per parlare? Era del tutto possibile che si fossero incontrati per caso, ma le sembrava piuttosto improbabile.
Tese le orecchie e rimase in ascolto.
<< Grazie per il vostro dono, Lord Sauron >> disse Er-Murazor, sorridendo come un bambino a cui era stata appena regalata la sua prima spada << Ne farò grande tesoro >>
<< Consideratelo il primo di molti altri >> ridacchiò il Maia, per poi dargli una pacca sulla spalla.
Galadriel assottigliò lo sguardo e aguzzò la vista… notando finalmente il minuscolo cerchio dorato che il regnante numenoriano teneva tra le dita della mano destra: un anello, praticamente uguale a quello che l’Oscuro Signore aveva regalato a Re Khamûl  meno di un mese prima.
Il sospetto tornò a insinuarsi nelle mente della Nolde.
Questa situazione era fin troppo familiare. Non poteva essere una semplice coincidenza, non quando si trattava di una mente astuta e pianificatrice come Sauron.
Con quel pensiero che le martellava le tempie, si nascose dietro un edificio, puntò Nenya verso la coppia… e dopo qualche minuto, sentì il suo cuore affondarle nel petto, come inghiottito da una voragine.

                                                                                                           * * *

Quando Sauron tornò alle sue stanze, la trovò seduta al bordo del letto e con le mani incrociate in grembo, in attesa, gli occhi pieni di una furia a mala pena contenuta.
<< Dobbiamo parlare >> fu la prima cosa che gli disse, con un tono che non ammetteva repliche.
Per un attimo, temette che il Signore Oscuro l’avrebbe vista come una sfida, e che solo per questo non avrebbe acconsentito. In questo, erano sempre stati piuttosto simili, ma con suo grande sollievo il Maia si limitò ad annuire.
<< Molto bene >> disse, mentre chiudeva a chiave la porta dietro di sè << Qualcosa ti preoccupa? >>
<< Ti ho visto consegnare un altro dei tuoi anelli a Re Er-Murazor >> rispose Galadriel, facendolo irrigidire. Fu solo per un secondo, ma i sensi acutissimi della Nolde riuscirono comunque a scorgere quella brevissima variazione nel comportamento del marito.
Questi le sorrise e disse: << Se non offrissi ad ogni sovrano lo stesso livello di cortesia, qualcuno di loro potrebbe offendersi. >>
“Una spiegazione plausibile” pensò Galadriel. Sfortunatamente per lui, aveva avuto parecchio tempo per indagare sulla questione.
Lentamente, si alzò in piedi e camminò fino al marito.
<< “Non muoverò un solo orco contro i regni della Terra di Mezzo” >> disse, ripetendo quelle stesse parole che gli aveva rivolto giorni prima << Comincio a capire perché non ne avresti  affatto bisogno. >>
<< Che vuoi dire? >> ribatte il Maia, inclinando la testa.
Galadriel sollevò la mano destra, ora ricolma della luce del suo anello.
<< Ho puntato Nenya verso l’anello del Re. Vuoi sapere cosa mi ha rivelato? >>
<< Sono tutt’orecchi. >>
Gli occhi dell’Elfa divennero di ghiaccio.
<< Quell’anello è intriso di una minuscola parte della tua essenza >> continuò con tono accusatorio << Un filo di magia saldamente legato ad esso, quasi impercettibile. Ma con le giuste circostanze… più che sufficiente per avvinghiarsi all’anima di un mortale e sottomettere la sua mente. >>
Fece un ulteriore passo avanti e sollevò Nenya, in modo che fosse a solo pochi centimetri dal mento dell’Oscuro Signore.
<< Gli anelli che stai regalando non sono semplici doni, ma trappole minuziosamente realizzate per prendere il controllo di coloro che li indossano. Vuoi trasformare ogni regnante della Terra di Mezzo nella tua marionetta, senza dover neppure schierare un orco. E suppongo che queste fossero le tue intenzioni anche per gli Elfi, prima che scoprissi la tua vera identità. >>
Le pupille del Maia lampeggiarono di giallo, e allora Galadriel capì di averlo colto sul fatto.
<< Molto bene, Galadriel >> si congratulò con lei << E lo hai scoperto dopo avermelo visto fare solo un paio di volte? Non posso che lodare la tua astuzia… e sentirmi leggermente orgoglioso. Ho davvero sposato una donna degna di essere al mio fianco. >>
Ma l’Elfa non si sarebbe lasciata abbindolare da simili lusinghe. Invece, cominciò a raccogliere sempre più magia attorno al cristallo di Nenya.
<< Non posso permetterti di continuare >> ringhiò, eppure il Maia non mostrò alcuna preoccupazione sul suo volto mortale.
<< Perché no? >> le chiese con un sorrisetto << Non capisci, questa è la soluzione a tutti i nostri problemi! Io desidero riparare la Terra di Mezzo, ma per farlo avrò bisogno di prenderne il controllo. Ma quanto sangue ancora dovrei versare per raggiungere un simile obbiettivo? >>
Scoprì i denti in un ghigno e aggiunse: << Con questi anelli non avrei nemmeno bisogno di sguainare una singola spada >>
<< Perché farai il lavaggio del cervello a coloro che li accetteranno! >> ribattè Galadriel, sentendo un freddo brivido attraversarla da capo a piedi.
Sauron scosse la testa, sembrando quasi esasperato.
<< Un sacrificio futile, se paragonato alla salvezza della Terra di Mezzo. Sottometterei pochi per salvarne molti. >>
<< La vita di Er-Murazor non è sacrificabile, così come quella di sua moglie. Distruggeresti la loro felicità per il bene delle tue ambizioni? >>
L’Oscuro Signore sbuffò sprezzante.
<< Li conosci solo da un giorno >> la rimproverò << Non ti sarai mica affezionata a loro? >>
<< Non è questo il punto! >> disse la Nolde, scuotendo la testa << Stai corrompendo l’ordine naturale di questo mondo! Cosa farai quando i popoli insorgeranno contro di te? Sottometterai la volontà di tutti coloro che non rispetteranno la tua idea di un ordine perfetto? >>
Il sorriso sul volto del Maia divenne improvvisamente cupo.
<< Se funziona >> sussurrò, con un inclinazione della voce che la mise subito a disagio.
All’improvviso, fu come se tutti i sospetti accumulati nel corso dei mesi avessero appena preso vita di fronte a lei. Lui… l’aveva tradita ancora una volta con le sue mezze verità, proprio come allora. Un ingannatore fino al midollo.
<< Lo sapevo >> sibilò, mentre premeva Nenya contro la sua carne << Non sei cambiato affatto. Sei lo stesso mostro che ha ucciso mio fratello  in quell’oscura foresta… e devi essere fermato. >>
Gli occhi del Maia lampeggiarono di nuovo, e l’ombra dietro di lui sembrò ingrossarsi.
<< E sarai tu a farlo, piccolo elfo? >> domandò beffardo. E prima che Galadriel potesse controbattere, la sua mano scattò in avanti con la velocità di una serpe e si chiuse attorno al suo esile collo, intrappolandolo in una presa ferrea.
La Nolde si sentì mancare il fiato, mentre sentiva l’aura oscura del Maia mescolarsi alla sua.
<< Credo che tu non abbia compreso la tua situazione, Galadriel, ma forse è arrivato il momento di rammentartela >> continuò il marito, la cui voce aveva assunto una cadenza fin troppo gutturale << Tu non sarai mai in grado di uccidermi. Persone molto più potenti di te ci hanno provato, e tutte loro sono morte nel tentativo o scomparse da tempo. Io solo ho il destino del tuo popolo nel palmo della mano… e se mai cercherai di opporti a me, ti assicuro che ne pagheranno il prezzo. >>
Galadrel sentì una rabbia familiare crescere dentro di lei. La stessa che per anni l’aveva guidata verso il suo desiderio di vendetta. Una furia indomita, crudele, rivolta al responsabile di tutte le sue sofferenze.
<< Hai intenzione di usare il tuo anello? >>  disse Sauron, notando che la luce di Nenya stava diventando sempre più intensa << Coraggio, da libero sfogo al tuo pieno potere! Usa lo stesso dono che ti ho offerto anni fa, proprio come faranno i nostri nuovi alleati. >>
Si porse ulteriormente in avanti, e ora i loro volti erano separati solo da un paio di centimetri d’aria.
<< Sai cosa penso? >> continuò mellifluo << Che tu non abbia paura di legarti a me perché temi ciò che sono. Tu mi temi… perché sai che in fondo siamo uguali, e che l’oscurità che ti porti dentro potrebbe vincolarsi alla mia. >>
“O la mia luce potrebbe intrappolarla.”
Quel pensiero la fece esitare. La sua mente tornò alla conversazione avuta con la regina Heruwyn.
“Non ci provare…”
“Potrei non avere scelta.”
In fondo… non aveva già provato ancora e ancora a contrastare le azioni del Maia usando la forza bruta? Tutti tentativi che, in un modo o nell’altro, si erano risolti con altrettanti fallimenti.
E in battaglia, quando una strategia si rivelava inefficace… era compito del Comandante elaborarne una nuova, qualcosa che potesse superare l’astuzia del suo avversario.
Deglutì a fatica.
Poteva farlo davvero? Usare i desideri di Sauron contro di lui?
“E per quanto riguarda i TUOI desideri?” le sibilò una parte traditrice dentro di lei, quella che anni orsono l’aveva quasi spinta ad accettare l’alleanza proposta dall’Oscuro Signore.
Ormai,non poteva più negarlo. Lei aveva desiderato ardentemente Halbrand… no… lei lo desiderava ancora, anche dopo tutti gli atti orribili che aveva commesso.
Questo non la rendeva altrettanto malvagia? Se questo fosse stato il caso… non era forse suo dovere assicurare la pace della Terra di Mezzo a qualsiasi costo? Anche se ciò significava rinunciare al suo onore e alla propria dignità?
“Non ho altra scelta” rammentò a se stessa. O forse ne aveva altre, semplicemente non voleva prenderle in considerazione. Forse era solo stanca di lottare con l’oscurità che aveva continuato a crescere dentro di lei… o forse, era fermamente convinta che  con le sue azioni sarebbe riuscita a frenare ulteriori spargimenti di sangue.
In entrambi i casi, la decisione era già presa. Lo sguardo di Galadriel divenne di pura determinazione.
Sauron inarcò un sopracciglio e fece per chiederle qualcosa, ma lei non glie ne diede la possibilità.
Le sue labbra si schiantarono contro quelle dell’Oscuro Signore, tanto ferocemente da farlo indietreggiare. Gli occhi del Maia si spalancarono sorpresi, mentre le sue mani la afferravano istintivamente per le spalle.
Galadriel sentì un calore familiare farsi strada dentro di lei, come se qualcuno le avesse versato dell’acqua bollente in corpo, o come se stesse toccando le fiamme di un incendio.
Quando si tirò indietro, aveva il volto sudato e il respiro ansimante, come se avesse appena combattuto contro un migliaio di nemici. Eppure, il tutto era durato pochi secondi.
Lei non riusciva a capire. Perché il suo corpo aveva reagito in questo modo? Forse perché questa volta Sauron non era stato preparato?
E fu allora che ebbe una realizzazione scioccante. Entrambe le volte in cui si erano baciati… Sauron aveva trattenuto il suo potere per non farle del male.
Il pensiero le fece sussultare il cuore… e la riempì di una strana eccitazione, alimentata dal calore che ancora indugiava sulle sue labbra.
Sauron la fissò stordito e sbattè lentamente le palpebre. 
<< Galadriel… >>
<< Sta zitto >> lo interruppe lei, mentre riprendeva a baciarlo. Questa volta, il Maia esitò solo qualche secondo, prima di restituire quel tocco affamato. 
Le sue mani scivolarono tra i capelli dell’Elfa, risalendo fin sopra la cute. Una volta lì, la spinsero verso di lui, quasi volessero intrappolarla.
La sola idea avrebbe dovuto spaventarla, ma Galadriel scoprì che non provava alcuna paura o repulsione. C’erano tantissime – troppe – ragioni per cui avrebbe dovuto subito interrompere quello che stavano facendo… eppure, non aveva alcuna intenzione di fermarsi. Era come se quel calore indomito avesse preso il controllo del suo corpo!
Ogni pensiero riguardo a Celeborn fu spazzato via dall’odore di fuoco e cenere che le inondava i sensi. Qualsiasi desiderio di vendetta o sentimento di rabbia venne sepolto da una patina vermiglia, come se si trovasse nel mezzo di un’eruzione vulcanica. Ma il suo corpo non fuggiva, ne le intimava di allontanarsi… invece, accoglieva il tocco di Sauron in ogni sua forma.
Le dita del Maia cominciarono a scivolarle lungo i fianchi, e lei divenne come creta sotto quelle cure sorprendentemente gentili. Eppure, i baci dell’Oscuro Signore erano tutt’altro che confortanti, quasi animaleschi, alimentati da un desiderio rabbioso e primordiale.
Per la prima volta da quando lo conosceva, cominciava a capire come mai si fosse guadagnato il titolo di “Signore dei Mannari”, e delle ragioni che lo avevano spinto a creare quella razza mostruosa. C’era qualcosa di bestiale nell’animo del Maia, nascosto sotto strati e strati di freddo pragmatismo. Qualcosa che si stava pian piano rivelando a lei, come se le sue azioni avessero risvegliato una creatura latente dal suo letargo centenario.
Gemette nelle sue labbra, e questo lo fece ringhiare. E non solo! Le sue mani si spinsero verso il basso e la sollevarono da terre, e allora lei fu costretta ad avvinghiare le esili gambe attorno al suo busto, premendo i loro bacini.
Fu allora che sentì qualcosa di solido e pulsante sotto i vestiti del Maia. Non le ci volle molto per capire di cosa si trattasse, eppure lei non fece alcun tentativo di ritrarsi.
Fu invece Sauron a irrigidirsi per quel contatto inaspettato.
Si tirò indietro e la guardò dritta negli occhi. E con sua grande sorpresa, Galadriel scorse nelle sue pupille dorate un accenno di esitazione… no… di timore, come se avesse paura di quello che sarebbe successo dopo.
Questo fu sufficiente per confonderla.
Sicuramente, Sauron non era inesperto quando si trattava di esperienze carnali… oppure, i suoi timori riguardavano tutt’altro?
“Ha paura che possa rifiutarlo” realizzò, e questo la riempì di un nuovo tipo di eccitazione. La consapevolezza del potere che ora deteneva sull’Oscuro Signore in persona… suo marito e sovrano delle Terre di Mordor.
Non riuscì a frenare il sorrisetto che le sbocciò in viso. Come un gatto alle prese con un canarino, allungo una mano e la ritirò quasi subito, strusciando la punta delle dita sotto il mento del Maia.
Questi la guardò cupamente e si porse in avanti, ma lei lo frenò semplicemente afferrandogli delicatamente il viso. Lui si appoggiò a quel tocco, e le venne spontaneo paragonarlo ad una feroce bestia domata.
Sempre sorridendo, si porse in avanti e lo baciò prima sulla fronte, poi sul naso, e infine di nuovo sulle labbra. A quanto pare, lui interpretò quell’azione come un modo per dargli il consenso, perché pochi secondi dopo si ritrovò con la schiena premuta contro il materasso del loro letto, a fissare gli occhi famelici quanto invitanti dell’Oscuro Signore.
“Cosa stai facendo?” le urlò la parte ancora lucida della sua mente “Lui è Sauron!”
“Non mi interessa”
E non si preoccupò nemmeno di fermarlo, mentre questi la liberavano dalle vesti che coprivano il suo corpo, rivelando la pallida carne sottostante.
Sauron indugiò su quella vista, quasi come se potesse assaggiarla, e quel pensiero la fece arrossire.
Si sentiva improvvisamente timida. Non era estranea agli atti carnali… ma suo marito Celeborn non l’aveva mai guardata in quel modo. In verità, nessuno l’aveva mai fatto.
Quasi si aspettava che il Maia la mordesse… no… la divorasse come un lupo famelico. Invece, con quella delicatezza che ancora riusciva a sorprenderla, la baciò dolcemente sulle labbra, poi le fece scivolare sul suo collo, sui suoi seni, sui fianchi, riempiendole il corpo di macchie calde e umide. E man mano che il suo viso si avvicinava alle gambe, il calore e l’eccitazione dentro di lei crescevano di pari passo.
 “Se questa è la volontà dei Valar” pensò, mentre si lasciava annegare in quell’oblio.
Per i minuti successivi, non provò altro che piacere. Rabbia, dolore, tristezza… in quel breve attimo dell’eternità, non c’era posto per simili emozioni.
Piagnucolò sotto le cure del Maia, urlò di pura estasi e affondò le dita tra i suoi capelli, possessiva. Quando lui la guardo, scorse una domanda silenziosa nei suoi occhi: sei sicura di volerlo?
E sì… lei ne era sicura. In cuor suo, sapeva che era sbagliato, ma non era mai stata più sicura di una scelta come in quel momento. Lei lo voleva… voleva il suo calore… voleva la sua oscurità e la sua luce avvinghiate l’una all’altra, legate da un filo indissolubile.
Annuì tremante, e allora lui le sorrise dolcemente.
Entrò dentro di lei, e il gridò che le uscì dalla gola fu tanto forte da liberare la luce di Nenya.
Il resto dell’atto continuò in un turbinio di baci, graffi, gemiti e carezze, piacevole e doloroso al tempo stesso, fino a quando non divenne solo beatitudine.
Quando entrambi raggiunsero l’apice, vide che la guardava con adorazione negli occhi, come se lei fosse la cosa più perfetta che avesse mai visto. E suo malgrado, il pensiero la riempì di orgoglio. In quel momento, capì di averlo in pugno.
Allungò una mano e gli accarezzò la guancia.
<< Mairon… >>
<< Chiamami Halbrand >> la interruppe lui, baciandola dolcemente.
Galadriel chiuse gli occhi.
Non avrebbe dovuto. Ma in fondo… che cos’era l’ennesimo, piccolo errore, a confronto di quello che aveva appena commesso?
<< Halbrand >> sussurrò, mentre appoggiava la fronte su quella del Maia << Il mio re >>
<< La mia regina >> disse lui, stringendola a sé.
Fu così che entrambi si addormentarono, avvolti da calore dei rispettivi corpi. E da qualche parte nel cuore del Signore di Mordor, un brandello di luce si fece strada nella cupa oscurità che lo circondava.
 
 

 

E finalmente, per la gioia degli shippers, la prima notte bollente tra Galadriel e Sauron. Certo, è avvenuta a causa di circostanze tutt’altro che ideali… ma stiamo pur sempre parlando del Signore Oscuro di Mordor e della Dama della Luce: le cose tra loro devono essere SEMPRE complicate.
E se pensate che d’ora in avanti saranno più facili… ah! Vi sbagliate di grosso. Non è che ora cominceranno a comportarsi come Anakin e Padme, anche perché Galadriel è convinta di aver fatto sesso col marito solo per manipolarlo. Oppure. è Sauron che sta manipolando lei? E cosa succederà ora con gli anelli? Tutte domande a cui sarà data risposta nei prossimi capitoli…

P.S pensate che dovrei alzare il rating? Penso di essermi tenuto sotto il rosso, ma potrei sbagliarmi.
  
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