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Autore: Riccardo    12/02/2023    6 recensioni
Happosai racconta alcuni suoi amori giovanili, solo che le storie sono forse un po' troppo familiari. Da cosa avrà preso mai spunto?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Happosai, Nabiki Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GLI AMORI DEL GIOVANE HAPPOSAI

Sappiate che Happosai da giovane era un gran bel ragazzo e un ottimo seduttore, tutte le ragazze lo desideravano

 Di Riccardo
 
Una solita mattinata in casa Tendo

“Ranma, quante volte ti ho detto di non prendere le mie cose?”
“Ma di che stai parlando, Akane? Io non ho preso nulla!”
“Ah, e allora come mai non le trovo più?”
“Perché sei la solita scema sbadata!”
“Ah?! Io sarei scema?”

Akane diede una sberla a Ranma che lo fece volare per tutta la stanza, quando ad un tratto una secchiata d’acqua lo trasformò in ragazza.

“Su su, amorini miei, non litigate di prima mattina” disse Happosai palpando il seno di Ranma ragazza.
“Ci mancavi solo tu, vecchio pervertito” rispose Ranma dandogli un pugno e facendogli così colpire il soffitto.

Il vecchio, ripresosi, si accese la pipa e si atteggiò a vecchio saggio.
Nabiki, notando la cosa, si sedette al tavolo assaggiando dei biscotti preparati da Kasumi, accompagnandoli con un buon tè, pregustando già i prossimi avvenimenti.

“Io capisco che i vostri bollori giovani rendano l’amore più difficile di quello che possa sembrare”.
“Amore?!” gridò Akane.
“Infatti, di che parli, vecchio? Chi potrebbe mai innamorarsi di una così!” incalzò Ranma.

Ovviamente finì di nuovo in zuffa tra i due.

“Ne so più di quanto possiate pensare” disse seriamente Happosai “Sedetevi”.

Nabiki addentò un altro biscotto.
Ranma e Akane si sedettero, chiedendosi dove volesse andare a parare il vecchiardo.

“Dovete sapere che quando ero un giovane ragazzo, bello, affascinante e sicuro di sé…”

Immagine di un bellissimo bishonen, alto, moro, atletico e prestante.

“E chi è questo qui?” si chiese Ranma
“Zitto tu!  lo picchiò Happosai che riprese a raccontare.
“Frequentavo un liceo prestigiosissimo frequentato dai migliori artisti marziali del Giappone”.
“Ah, c’erano già licei nella preistoria?” chiese Nabiki.
“Certo che c’erano, in fondo sono ancora un giovanotto”.
“Se lo dici tu!” rispose Nabiki addentando l’ennesimo biscotto.

“Comunque…” continuò Happosai “nella mia famiglia eravamo molto poveri e così quando mi dissero che avrei potuto dare delle lezioni private di arti marziali ad una mia compagna, di famiglia ricchissima, risposi di sì con piacere”
“Immagino che la tua compagna fosse  bellissima” osservò sarcasticamente Ranma.
“Una gran gnocca” rispose serio Happosai.
“Ma lasciatemi proseguire, io timoroso e timido ragazzo”
“Ma non eri affascinante e sicuro di te?” stuzzicò Nabiki.
“Certo, ma ero anche un giovane e puro ragazzo”.

Tutti scoppiarono a ridere.
Happosai fece un gesto stizzito con la pipa, scaraventando di nuovo Ranma fino al soffitto.

“Insomma, andai nel dojo di questa mia compagna di classe e il mio stupore fu grande quando scoprii che dovevo dare da lezioni private non solo a lei, ma…”
“Ma?”
“Ma anche alle sue sorelle, erano ben cinque gemelle identiche, una più bella dell’altra”.

Akane fece una smorfia di nervosismo.

“Ma se erano identiche come facevano ad essere una più bella dell’altra?” chiese Nabiki.
“Quisquilie” sentenziò il vecchiardo.

Happosai si risistemò il cuscino dove era seduto.

“La prima, Hayase, mi guardò subito con antipatia”.
“Beh, chiamala scema” sentenziò Nabiki.
“O almeno così pensavo… siccome ero più esperto di lei nelle arti marziali, cominciò a chiamarmi senpai, ma era solo un modo canzonatorio per tormentarmi”.

Akane fece una seconda smorfia.

“Ma dietro il suo comportamento da bulla nascondeva i suoi veri sentimenti per me, così quando poi mostrai tutte le mie abilità, non mi infastidì più e non poté far altro che innamorarsi del sottoscritto”.
“Ma va là” criticò Ranma che finì spiaccicato ancora una volta al soffitto.
“Ma non solo lei era cotta di me, la seconda delle sorelle, Shouko, era di una timidezza estrema, tanto che non riusciva a comunicare”.

“Ooooh” disse Nabiki, sgranocchiando un altro biscotto.

“Fu così che le chiesi di questo suo problema e grazie ad un quaderno che le regalai cominciammo a scriverci timidamente, lei voleva tanto avere cento amici, così le dissi che io sarei stato il primo e l’avrei aiutata a trovare gli altri, e da cosa nasce cosa finì anche lei per innamorarsi del sottoscritto”

Akane mostrava sempre di più la sua insofferenza.

“La terza, Chizuru, per potersi pagare gli studi e le lezioni private, essendo poveri…”
“Ma non erano di famiglia ricchissima?” chiese Nabiki.
“Insomma, non mi interrompete!” tossì Happosai “per potersi pagare la retta scoprii che lavorava in un’agenzia di fidanzate a noleggio, ne fui colpito tanto che comincia a servirmi di questi servigi per aiutarla a pagare le spese quotidiane”.
“Che gentiluomo!” ridacchiò Nabiki.
“Ma ciò che doveva essere mero artifizio divenne vero amore man mano che uscivamo insieme e fu così che ci innamorammo…”

Akane sembrava bollire dalla rabbia.

“La quarta delle gemelle era la mia compagna di classe, Kaguya… lei era anche nel consiglio studentesco, era una ragazza perfetta, abile in tutto quello che faceva, comprese le arti marziali…”
“Ma allora perché aveva bisogno delle tue lezioni?” chiese Nabiki, prendendo uno dei pochi biscotti rimasti sul tavolo.
“Ma perché semplicemente era un suo piano nascosto per far sì che io mi dichiarassi, l’amore è guerra, cara Nabiki ,e lei semplicemente non faceva altro che imbastire piani affinché io sconfiggessi la mia timidezza”
“Oooh, interessante” rispose Nabiki mangiando quel biscotto.

Akane era sempre più infastidita tanto che persino quel tonto di Ranma cominciò a notarlo.

“La più giovane delle gemelle, Tomo-chan, era decisamente rude nel comportamento, tanto che molti neanche pensavano fosse una ragazza”.
“Ma non erano tutte identiche?” chiese Nabiki notando che ormai non c’erano più biscotti.
“Beh sì, ma infatti lo erano, e lei sicuramente era una ragazza, aveva delle tette che…” disse sbavando il vecchio depravato.
“Il solito porco” dichiarò Ranma.
“Comunque aveva solo bisogno di essere sconfitta nelle arti marziali per riscoprire la sua nascosta femminilità e fu così che, dopo averla battuta nelle nostre lezioni private, finimmo per innamorarci perdutamente”.

Akane era un fascio di nervi.
Ranma se ne preoccupò.
Akane gli sussurrò qualcosa all’orecchio.

“E come finirono queste bellissime storie d’amore? Immagino che ci fu una sister war tra le sorelle…” chiese sarcasticamente Nabiki.
“No, non le vidi più da allora, purtroppo fui selezionato per salvare la terra da un’invasione aliena e dovetti fare una gara di acchiapparella con la giovane figlia sexy del re degli extraterrestri”.
“E immagino che quell’aliena si chiamasse Lamù?” chiese Akane sempre più arrabbiata.
“E come fai a saperlo?” chiese sorpreso il vecchiardo “Te lo avevo già raccontato?”.
“Ranma”.
“Sì, Akane”.

Ranma immobilizzò e legò il pervertito, mentre Akane cominciò a cercare tra le proprietà dell’anziano.

“No, i miei tesorucci, che stai facendo?” gridò piangendo Happosai.

Akane recuperò un reggiseno.

“Questo dovrebbe essere tuo, sorella”
“Ah, ecco dov’era finito!” rispose Nabiki.

Dopo una breve ricerca tra diversi capi di biancheria intima, Akane trovò quello che stava cercando e dispose dei volumi di manga sul pavimento.

“Come mai ce li hai tu?”.
“Sono i miei ricordi giovanili” disse piangendo .
“Sono i miei manga, come hai osato?” gridò Akane “Ecco dove erano finiti!”.
“Lo vedi che non li avevo presi io?” esclamò la ragazza con il codino.
“Ah, ecco perché le storie mi sembravano interessanti” ridacchiò Nabiki, poi si chinò sui volumi e ne prese uno…
“Posso averlo in prestito, Akane?” chiese.
“Fa pure!”
“Voglio proprio sapere come va a finire questa storia” disse ridendo Nabiki mentre andava verso la sua stanza.
“Finirà benissimo” rispose Akane sorridendo maleficamente visto che finalmente poteva sfogare tutta la sua rabbia repressa.
“Cosa vuoi fare?” chiese impaurito Happosai.
“Lo vedrai”.

E fu così che Happosai venne legato fuori dal dojo al freddo e al gelo dopo essere stato malmenato, Akane riuscì a recuperare tutti i suoi preziosi volumetti, Nabiki si fece dei recuperoni di manga a scrocco e Ranma cominciò a leggerne qualcuno…

“Mi sembrano tutte storie inverosimili questi manga” disse Ranma tra sé e sé mentre li leggeva svogliatamente “figurati se sono storie che accadono veramente.

Dietro di lui Genma panda con un cartello con su scritto “Da che pulpito!”.

FINE

E voi? Credete alle parole del vecchio Happosai? Oppure sapete già a quali manga si sia ispirato per i suoi amori giovanili? Magari li leggete pure, magari Happosai ha rubato anche i vostri volumetti.
Fatemelo sapere nei commenti!
Rick

P.S.

Nel caso vogliate sapere quali sono i riferimenti, eccoveli qui.


5 gemelle a cui dare ripetizioni: Quintessential Quintuplets.
Hayase, colei che lo tormentava: Non tormentarmi, Nagatoro!
Shouko, colei che non riusciva a comunicare: Komi, can’t comunicate.
Chizuru, colei che faceva da fidanzata a noleggio: Rent a girlfriend.
Kaguya, colei che voleva che Happosai si dichiarasse: Kaguya-sama love is war
Tomo-chan, la più rude e la meno femminile: Tomo-chan is a girl!
L’aliena sexy: Lamù (Urusei Yatsura) 
   
 
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