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Autore: Keeper of Memories    17/02/2023    1 recensioni
[Fantasy!AU] [DenNor]
Come si confà ai più grandi incantatori, per settimane Norvegia e Inghilterra si sono sfidati in una battaglia magica senza esclusione di colpi. La ruota della fortuna, tuttavia, sembra girare a favore di Inghilterra, che grazie a un potente incantesimo tracciante sembra essere sempre in grado di conoscere la posizione di Norvegia.
Se vuole avere qualche speranza di battere il suo avversario, Norvegia deve trovare al più presto il modo di sciogliere questo sortilegio. Che l'aiuto inaspettato di una vecchia conoscenza possa essere la soluzione al suo problema?
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Questa fanfiction partecipa alla challenge "E' nato prima l'uovo o il titolino" del gruppo Facebook "Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom"
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Danimarca, Norvegia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quando Danimarca entrò nella foresta, il sole era appena spuntato oltre l’orizzonte, marcando l’inizio della giornata. Secondo gli abitanti del villaggio che l’avevano assoldato, era quella l’ora della giornata in cui lo stregone malvagio che abitava quel luogo era meno attivo.
Molto lentamente sfoderò l'ascia che portava alla schiena e alzò lo scudo, procedendo con molta cautela. Affrontare uno stregone non era un compito semplice, doveva avanzare silenziosamente e sfruttare il fattore sorpresa il più possibile.
La foresta diventava sempre più fitta, impedendo anche ai timidi raggi del Sole di raggiungere il sottobosco di quel luogo. Tuttavia, il morbido letto di aghi di pino era perfetto per attutire il suono dei suoi passi.
Si stava avvicinando. Percepiva la presenza della magia nell’aria, piccole scariche di elettricità che gli rizzavano i capelli sulla nuca. Ma non fu abbastanza; non aveva fatto che pochi passi quando la terra sotto i suoi piedi iniziò a tremare, facendogli perdere l’equilibrio, e una gigantesca mano coriacea lo afferrò all’altezza del busto. Le sue armi caddero a terra e il suo campo visivo venne interamente occupato dallo sguardo indagatore di un troll.
«Cosa? Un troll? Ehi, mettimi giù! Sto cercando uno stregone malvagio, non un troll!»
«Ah, sei tu…» disse una voce insolitamente familiare.
Danimarca guardò basito il troll, che non si era mosso di un millimetro.
«Amico troll, ci conosciamo? Credo di averti già sentito da qualche parte…»
Ci fu un pesante sospiro. «Makas, mettilo giù. È innocuo.»
Il troll eseguì il comando alla perfezione, posando Danimarca esattamente davanti a qualcuno che effettivamente conosceva bene.
«Norvegia! Sei tu!»
Norvegia ignorò totalmente il suo interlocutore. Si girò invece verso il troll e lo salutò con un cenno del capo.
«Grazie per l’aiuto Makas» disse, prima che la mastodontica creatura della foresta sparisse totalmente. Solo allora, si girò verso Danimarca.
«Cosa ci fai qua?»
«Il villaggio qua vicino mi ha assoldato per eliminare uno stregone malvagio. Tu ti intendi di magia, no? Non è che l’hai visto, per caso?»
Norvegia sollevò un sopracciglio, ma non disse nulla.
«Aspetta… tu non puoi essere lo stregone malvagio! Vero?»
«Non lo faccio apposta… Makas è molto protettivo nei miei confronti ultimamente. Abbiamo solo avuto qualche incidente con i taglialegna.»
Danimarca ammutolì, rimanendo per alcuni lunghi istanti a guardare Norvegia con sguardo smarrito.
«Beh… non devo proprio ucciderti! Basta che tu te ne vada. Nessuno si farà male! No?»
Norvegia scosse la testa. «Scordatelo. Torna da dove sei venuto, ho da fare.»
«Cosa? No, non posso. Cosa devi fare? Ti aiuto.»
«Ti intendi di magia e battaglie magiche? Perché l’ultima volta che abbiamo parlato non era così.»
Si voltò, pronto ad andarsene, quando una presa salda attorno al suo braccio sottile lo fermò.
«Spiegami la situazione. Deciderò io cosa posso o non posso fare.»
Norvegia sospirò. Non poteva permettersi il lusso di evocare di nuovo Makas per allontanare Danimarca, ogni goccia di energia magica gli era preziosa in quel momento.
«Va bene. Io e Inghilterra ci stiamo sfidando. Andava tutto bene finché non sono caduto in una trappola e mi ha applicato un sortilegio di localizzazione.»
Scostò le maniche delle vesti, quel tanto che bastava per mostrare a Danimarca le piccole rune luminose incise sui suoi avambracci.
«Le sue stupide creature fatate appaiono ovunque mi trovi. È fastidioso. Non vincerò mai se non spezzo questo sortilegio» aggiunse.
«Capisco. Quindi il tuo amico troll faceva la guardia.»
«Precisamente.»
«E cosa stai cercando qui, esattamente?»
L’espressione solitamente allegra e gioviale di Danimarca aveva lasciato il posto a una più seria e attenta. Magia o non magia, non c’era da scherzare durante una battaglia.
«Informazioni. Ho un antro qui, con molti libri.»
«Una volta però ti ho visto usare della magia per spezzare un incantesimo. Non puoi fare lo stesso?»
«Potrei farlo se fosse un semplice incantesimo, ma è un sortilegio. I sortilegi richiedono condizioni specifiche per essere spezzati, per cui devo scoprire cosa mi ha fatto per poterlo togliere.»
«Credo sia tutto chiaro» disse Danimarca con un sorriso «portami al tuo antro! Ti aiuto a cercare.»
**************
L’antro di Norvegia si trovava in una grotta che dolcemente scendeva nelle profondità della terra. Per quanto si trovassero in basso, la temperatura e l’umidità erano perfette, creando un clima gradevole per viverci. Nonostante lo spazio, il posto era estremamente disordinato, con pile interminabili di libri ovunque abbandonati sul pavimento.
«Hai… hai praticamente un tesoro qui» osservò Danimarca.
«Questo è il mio antro di lettura» disse, avvicinandosi a uno scaffale incavato nella pietra «la parete alle mie spalle l’ho già controllata. Scegline un altra e inizia.»
Danimarca prese alcuni libri da uno scaffale e iniziò a sfogliarli. Non capiva molto di quello che c’era scritto, quindi decise di scorrere tutte le pagine molto velocemente, finché la parola “sortilegio” non fosse apparsa.
Dopo alcune ore di ricerca, un libro dalla spessa copertina di cuoio rosso gli capitò tra le mani; non lesse il titolo, ma già dalle prime pagine trovò la parola “sortilegio” ripetersi molte volte. Decise di leggerlo, sicuro di aver trovato una possibile soluzione.
**********
Norvegia chiuse rassegnato quello che poteva essere il trentesimo libro della giornata e distese le gambe intorpidite sul pavimento di pietra. Si stropicciò gli occhi, arrossati dalla scarsa luce delle candele ormai ridotte a moncherini.
«Ho trovato cosa fare» annunciò Danimarca, comparendo al suo fianco.
«Ovvero?»
Il gigantesco guerriero si chinò su di lui e gli baciò la guancia.
«Cosa? Come… Che cosa stai facendo?» sussurrò, a metà tra l’imbarazzato e il confuso.
«Ho fatto quello che diceva il libro, c’era scritto di-»
«Non importa! Rifallo» lo interruppe bruscamente. Aveva sentito un insolito formicolio lungo le braccia, ma non aveva ancora capito se fosse un bene o un male. Scostò una delle maniche per accertarsene.
Danimarca fece come gli era stato detto. Questa volta lo videro entrambi: per un breve istante, le incisioni magiche scomparvero completamente.
«Portami il libro che hai trovato.»
Norvegia fremeva dall'emozione. Non solo aveva finalmente trovato la soluzione al suo problema, ma poteva perfino restituire il favore a Inghilterra, forse con gli interessi e aggiudicarsi la vittoria.
Il suo entusiasmo svanì completamente quando lesse il titolo del libro che Danimarca gli aveva poggiato in grembo.
«La bella addormentata nel bosco» lesse ad alta voce.
«È un problema? Qui diceva che i baci spezzano i sortilegi e, in alcuni casi, possono annullare i poteri delle forze maligne! È quello che è successo alla principessa e alla fata malvagia.»
«Danimarca… è una fiaba per bambini.»
«Ah. Va bene, mi rimetto a cercare» disse, alzandosi di scatto verso lo scaffale più lontano dell’antro.
Norvegia rimase assorto nei suoi pensieri per diversi minuti. Era molto improbabile che una storia per bambini contenesse un controincantesimo così potente, ma non era impossibile. Si diceva che alcuni maghi del passato l’avessero fatto per nascondere le loro magie più pericolose, ma nemmeno lui era disposto a crederci. Almeno, non fino a quel momento.
**********
Seduto a terra, Danimarca stava sfogliando inutilmente le pagine di un libro, la mente interamente impegnata a darsi dell’idiota per la gaffe appena fatta. Avrebbe dovuto leggere il titolo. Avrebbe dovuto parlare con Norvegia di quello che aveva scoperto, prima di agire. Avrebbe dovuto fare molte cose, tranne quello che aveva appena fatto.
«Danimarca?»
Norvegia gli si sedette accanto, vestendo la sua solita espressione indecifrabile.
«Si?»
«Può essere, anche se non so perché, che quel libro abbia veramente la soluzione al mio problema.»
Danimarca sgranò gli occhi, stupefatto. «Ma… hai detto che è una fiaba per bambini.»
«Lo è. Però credo possa funzionare.»
«Ah.»
«Però prima devo verificare una cosa, altrimenti potrebbe non bastare. Rispondi sinceramente.»
Danimarca annuì energicamente, ricacciando l’imbarazzo nei meandri più profondi della sua mente. Aveva promesso il suo aiuto a Norvegia, doveva concentrarsi.
«Secondo il libro, un sortilegio può essere spezzato solo dal bacio del vero amore» proseguì Norvegia, le labbra incurvate da un sorriso «Tu mi ami, Danimarca?»
«Si.»
Questa volta fu Norvegia a sgranare gli occhi. Si aspettava di tutto, tranne una risposta così sincera e diretta.
«Allora baciami. Come si deve, o non funzionerà.»
Dopo un attimo di esitazione, Danimarca sollevò delicatamente il mento di Norvegia e catturò le sue labbra in un lungo bacio. Non avrebbe saputo dire quanto tempo era passato, il mondo intero sembrava essersi fermato mentre danzavano uno sulle labbra dell’altro. Quando si staccarono, però, notò un leggero disappunto nello sguardo di Norvegia.
«Che facciamo se non ha funzionato? Pensi che dovremmo andare più a fondo?»
Danimarca trasalì. «Come? Non ha funzionato?»
«No, scemo. Ha funzionato» gli disse, scoprendosi gli avambracci come prova. Tutti i simboli magici erano scomparsi.
«Ah, menomale!» esclamò il guerriero, tirando un sospiro di sollievo.
«L’idea ti ripugnava così tanto?»
«Cosa? No, assolutamente no! Sono felice che il sortilegio sia svanito.»
«Lo so. Stavo scherzando.»
Norvegia rise, un evento così raro da far mancare un battito al cuore provato di Danimarca.
«Ora che cosa farai?» gli chiese, mentre il giovane incantatore si rimetteva in piedi.
«Beh, io ho un duello da vincere e tu una taglia da riscuotere, giusto?»
«Giusto» rispose, senza nascondere una punta di delusione.
Norvegia si chinò nuovamente e con delicatezza gli prese la mano, stringendola tra le sue.
«Non preoccuparti, però. Tornerò dal mio vero amore!»
   
 
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