Mi guardavi.
Mi guardavi senza dire una parola.
Non riuscivo a capire che cosa tu potessi volere da me, ma alla fine il tuo silenzio e i tuoi occhi hanno cominciato a parlare.
Ormai eravamo solo noi due in quell'appartamento.
Non avevo bisogno di niente, tranne che del tuo calore.
Eppure tu rimanevi lontano da me.
Che cosa ti ho fatto?
In che modo non mi parlavi facendo finta che non esisto.
Volevo dirti un sacco di cose, ma mi risultava difficile in tua presenza.
Forse la paura. La paura di fare un passo falso che non avrebbe potuto ricevere nessun perdono.
Eppure l'ho fatto.
Ho voluto scoprire i tuoi sentimenti segreti.
Nasconderti dal tuo essere faceva in modo di crearti una protezione che non sarebbe servito a nulla.
Ma anche se tu non riuscivi o non volevi parlarmi, dovevo farlo io stessa quella mattina, prima che me ne potessi pentire amaramente.
< Sto uscendo. Ci vediamo stasera. >
E' tutto quello che era riuscito a dirmi.
Niente di affettivo. Niente di caloroso. Niente di niente,
Eppure io tenevo a lui. Ma perchè allora questa paura che ci attanagliava?
< Aspetta un momento. >
Fermato sull'uscio della porta, Ryo mi guardava con sguardo confuso.
< Va tutto bene, Kaori? > mi domandò lui con sguardo serio.
Mi sentivo maledettamente immobile, mentre le parole non riuscivano ad uscire.
Soffrivo. Soffrivo per la mia mancata confessione.
Ma solo poco dopo notai che anche il silenzio aveva cominciato a parlare.
E con mia grande sorpresa, mentre facevo intravedere quella mia sofferenza e quella mia paura, Ryo non uscì di casa come se niente fosse.
Chiuse la porta, tornò indietro e strinse la mai paura ormai divenuta palpabile.
< Hai bisogno di dirmi qualcosa ma non riesci a trovare il coraggio? >
< Sei riuscito a capirlo da solo > risposi con voce flebile < Riesci anche a leggere i miei pensieri? >
< I tuoi pensieri non riesco ancora a decifrarli, ma forse riesco a leggere il tuo silenzio. >
Mi sentivo una stupida.
Una persona che si sentiva bloccata di fronte a colui che aveva sempre amato dal primo giorno.
Eppure io non credevo, ma lui aveva capito tutto.
< Mi dispiace di non aver fatto il primo passo quando avrei dovuto. Ma avevo paura. Della tua reazione. >
< Di quale reazione stai parlando? Di cosa avevi paura? Non capisco. >

< Di questo. >
E mentre mi sentivo avvolgere da quel bacio caldo, sentivo le mie paure uscire dal mio essere mentre l'amore si infiltrava nei miei pensieri mentre non avevo nessuna intenzione di uscire da quel momento che avevo atteso per troppo tempo.
E mentre i nostri sentimenti erano accomunati ad un amore così vivido e pieno di sentimenti, non riuscivo ancora a trovare le parole necessarie.
< Ryo... io non avrei mai creduto... >
< Sai Kaori, talvolta il silenzio può essere dannoso in questa situazione. Confessare i propri sentimenti non è affatto facile, ma certe volte bisogna trovare la forza di volontà e il coraggio per abbattere questo muro... Ma con te è stato diverso. Ho letto il tuo silenzio e dopo tanto tempo ho finalmente capito. Capito che non dovevo più ritardare e indugiare questo momento. >
Mi sentivo libera, ma non appagata.
Il nostro legame profondo sarebbe iniziato quel giorno che all'inizio poteva essere un giorno come tanti.
Ma mentre ci saremo promessi di amarci nonostante le avversità che si sarebbero potuti presentare sul nostro cammino, ho capito che potevo fidarmi di te.
Che potevo finalmente guardarti con altri occhi mentre il silenzio rispondeva al posto di mille parole e la mia felicità era finalmente giunta ad una veritiera realtà.

Angolo autore lmpaoli94

Dedico questo piccolo racconto a tutti coloro che credono nell'amore e non riescono a confessarlo per paura di conoscere un futuro nefasto.
A tutti coloro che credono che il punto di arrivo non è soltanto l'inizio di una nuova avventura, ovvero quel momento in cui l'amore riaffiora in noi, ma non dovremmo mai fermarci, coltivandolo nel corso del tempo.
L'amore è un sentimento complesso e riuscire a capirlo a mio parere, sembra essere impossibile.
Il motivo? Perchè siamo tutti diversi e ognuno è fatto a modo nostro.
A presto e spero che questo breve racconto possa piacervi.
Se volete, fatemi sapere cosa ne pensate.