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Autore: ghost_blu    24/02/2023    0 recensioni
Haruchiyo ha un dialogo con Sanzu.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai | Personaggi: Haruchiyo Sanzu, Manjirou Sano
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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TW: abuso di droghe pesanti.

 

 

 

 

 

«Hey tu!»
«Io?»
«Si tu, mi assomigli un sacco, ma chi sei?»
«Sono te razza di idiota»
Il bambino lo guarda. Davanti a se, c’è la sua piccola copia. Indossa una tuta troppo grande, era di Takeomi. I capelli sono molto corti, stanno ricrescendo dalla rasatura e ai lati della bocca ha due spessi cerotti.
Il bambino guarda davanti a se l’uomo in giacca e cravatta, i capelli sono fucsia e lunghi, ha le orecchie forate e due dure e scure cicatrici ai lati della bocca. Guardandole, ha la conferma che si tratta di se stesso.
«Sei il me da grande vero?»
«Esatto»
«Sei fighissimo, cosa siamo diventati? Avvocati? Sei tutto in tiro»
Sanzu sorride.
«Non esattamente»
«Menomale, a me non piace per nulla studiare»
Haruchiyo si guarda in torno, piccolo nei suoi vestiti.
«E allora cosa sei?»
«Sono una persona migliore di te»
Haruchiyo sgrana gli occhi.
«Siamo forti finalmente! Vero? Vero?»
Sanzu ride, guardando il piccolo bambino e i suoi occhi dolci.
«Sì, ora nessuno ci mette i piedi in testa o ci rimprovera»
Se lo fanno, gli arriva una pallottola in fronte.
Ad Haruchiyo si contorce la faccia dalla contentezza e guarda Sanzu con le pupille che brillano.
«E dimmi, Mikey-kun è ancora il nostro migliore amico?»
«Oh è molto di più, adesso lo serviamo con lealtà e lo proteggiamo da ogni male»
«Con la katana?!»
«Diventerai bravissimo ad usarla»
Haruchiyo non potrebbe essere più felice. Davanti a lui c’è un futuro roseo, un futuro in cui finalmente ha smesso di soffrire. Potrebbe scoppiare dalla felicità.
«Come ci siamo riusciti? Dimmelo! Voglio iniziare subito!»
Sanzu lo guarda. È solo un bambino, tutti i bambini vogliono diventare qualcuno ed essere forti. Dicono “da grande non sarò più così” e lui ce l’ha fatta.
«Sai ti rivelo un segreto: tu sei fatto per soffrire»
Haruchiyo lo guarda, gli occhi aperti come le pagine di un quaderno bianco.
«Soffrirai e basta nella tua vita. Non ti credere che perché mi vedi così, che perché ora sono forte vuol dire che ho smesso di soffrire. Abbiamo solo capito che quel dolore, il dolore che Mikey ci ha inflitto, è la stessa cosa che ci salverà. Saremo felici? No, non ne modo sano di esserlo. Saremo felici grazie al dolore, grazie allo strazio, al vomitare disteso nel bagno per la troppa roba che ci siamo ingurgitati. Ma quella merda, sarà la sola e unica cosa che ci renderà vivi. Perché tu, sei già morto, Manjiro ci ha uccisi quel giorno ma disgraziatamente il nostro cuore batte ancora e gli organi funzionano. Ma il cervello è andato, fottuto. Per questo abbiamo bisogno di sentire la vita, di sentirla sulla nostra pelle come la bile che erode l’esofago»

Tu sei destinato allo schifo più puro. A sguazzare nel sangue sporco e nel vomito. Ucciderai, ucciderai e ucciderai. Porterai via la vita a tutti quelli che ti si mettono contro, che cercano di portarti via la tua agognata famiglia, costruita allucinazione dopo allucinazione. Ti farai, pasticche, eroina, cocaina, tutto quello che trovi, perché devi sentirti esplodere per stare bene»
Haruchiyo sta piangendo. Silenzioso, senza emettere un suono solo lacrimando dagli enormi occhi spalancati.
Lo sapevo. Non importava averne la conferma, sapevo sarebbe finita così.
«Sapevo che c’era qualcosa che non andava in noi»
«Sono gli altri che ti hanno rovinato, sono le persone che ti hanno ucciso, l’amore ci ha violentato fino a rimanere esanimi»
«No, no non è così. Sei tu, sono io… è colpa nostra»
Si passa le mani sugli occhi asciugando le lacrime.
«Perché non abbiamo urlato? Perché non abbiamo preso a cazzotti la sua faccia di merda? Perché non lo abbiamo odiato e abbiamo pianto tutte le nostre lacrime?»
«Perché è colpa mia»
«No cazzo!!! È colpa di Senju!! È colpa di Mikey!! Cazzo cazzo!! Sei solo un bambino…!»
Cade in ginocchio, le lacrime che adesso escono incontrollate anche dai suoi occhi.
«Perché mi dici di perdonare me stesso quanto tu sei il primo a voler morire?!»

Haruchiyo urla quella frase, continuando a piangere.
«Perché tu dai la colpa a te stesso quando provi tutta questa rabbia verso il prossimo?»

«Sfogala. Prometti che sfogherai tutta questa merda. Promettimi che sarai forte»
«Forte come te?»
«No… No non come me, assolutamente no»
Haruchiyo si accovaccia accanto al corpo sfinito e stremato di Sanzu.
«Dimmi almeno che Mikey è felice»
Sanzu scuote la testa.
«No, non lo è»
«Nemmeno in questo sei riuscito!!?»
Un debole, patetico cazzotto arriva alla guancia del maggiore.
«Ho solo fatto quello che dovevo, l’ho reso Invincibile, l’ho servito con tutte le mie forze, tutta la nostra vita gira attorno a lui»
«Ma che senso ha se lui non è contento, se non sorride mai»
Sanzu non riesce a fare altro che piangere. La sconfitta grava sul suo corpo, la disperazione di essere inutile, per se stesso e per la persona che ama molto più della sua vita.
«Mikey-kun… è l’unica cosa bella che ho…»
Sanzu lo afferra per le spalle.
«Tu, tu devi essere la tua cosa bella, devi essere forte e felice, promettimi che cambierai tutto questo!!»

Promettimi che non farai i miei stessi errori, promettimi che non ti perderai nel dolore, nella spira mortale della follia, nella nausea delle droghe e nell’elettricità del sangue. Promettimi che combatterai per te stesso, che ti farai una vita lontano da qui.
«Io non sono altro che l’agglomerato dei tuoi rimpianti. Io non esisto, Sanzu»
«No, no! Non te ne andare, ti prego salvami, devi salvarmi da tutto questo, io non voglio soffrire, io non voglio vedere Mikey triste, io non voglio uccidere, non voglio farmi, non voglio vomitare, non voglio avere incubi, non voglio bere, non voglio che gli altri mi tocchino e chiedano il mio corpo. Voglio la mamma, voglio Takeomi, voglio che qualcuno mi abbracci, voglio Senju, voglio Baji, voglio Mikey e le sue carezze, voglio correre di nuovo giocando a nascondino, voglio scambiare le carte dei Pokémon, voglio fare merenda con i mochi alla fragola, voglio dormire nel mio letto, voglio la buonanotte dal fratellone»
Piange disperato, spurgando bile, accartocciato su se stesso. Haruchiyo inerme, lo guarda come un fantasma.
«Voglio essere di nuovo felice, voglio di nuovo una famiglia, voglio essere amato, scelto per primo!»
Singhiozza.
«Ti prego, ti prego non diventare come me. Annoiati a morte, abbi una vita monotona ma non diventare come me!!»

Haruchiyo lo accarezza dolcemente, le piccole mani sulla sua spalla.
«Io non diventerò niente»


Bip… Bip… Bip…
Vedo tutto bianco, ora tutto sfocato.
Apre gli occhi lentamente. È confuso e frastornato, il suo intero corpo gli urla di tornare a dormire.
Ci mette qualche secondo a capire che è su un letto, sembra più una brandina, che deve essere pomeriggio visto la luce soffusa e si trova in un qualche ambiente medico, poiché è circondato da macchine, tendine e scaffali pieni di oggetti sanitari.
Dove cazzo sono?
Prova a muoversi ma scopre che è tremendamente faticoso e non ha le forze nemmeno di issarsi a sedere.
«Ti sei svegliato»
Una voce arriva dal nulla, si guarda meglio intorno e vede la pallida e minuta figura di Manjiro sulla soglia della porta, una sigaretta in mano e le occhiaie, per quanto possibile, ancora più infossate. Ha lo sguardo di chi non dorme da giorni.
«Mikey» la sua voce è davvero flebile, il Boss della Bonten deve avvicinarsi per sentirlo.
È ridotto davvero uno schifo.

Sotto la tuta che gli hanno infilato è pieno di elettrodi, sono loro a provocare il bip regolare che sente. Ha un agocanula al braccio, collegata ad una flebo, e un altra sulla arteria radiale. Al suo naso è collegato un sondino, che gli provoca un fastidiosissimo attrito giù per la gola. È pallido come un morto, i capelli fucsia legati in una pratica coda, mezza disfatta, le labbra sono secche e gli occhi gonfi e lividi. Ha una grandissima sete.
«Sono qui Haru, sono qui»
Sussurra, senza scomporsi, rimanendo gelido.
I suoi occhi lo vedono a malapena, è tutto alterato e sfocato.
«Cos’è successo?» chiede con un filo di voce.
«Sei andato in overdose, due giorni fa, per l’ero»
Cazzo. Cazzo…
«Merda»
Chiude gli occhi, sentendo le lacrime formarsi e impigliarsi tra le lunghe ciglia.
«Ti ho trovato svenuto nel bagno della tua camera, il tuo cuore si era fermato»
«Mikey io…»
«Sei andato in coma, a salvarti è stato un nostro contatto, un medico»

Presupponeva di non trovarsi davvero in ospedale, visto il suo status.
«Eri morto Haru»
Lo sguardo di ghiaccio di Mikey non si disgela neanche per un istante.
«Eri in una pozza di vomito, avevi la siringa ancora nel braccio»
«Mi dispiace tanto, mi dispiace davvero davvero tanto»
Le lacrime scendono silenziose, rotolando giù dagli zigomi e bagnando il cuscino.
«Non… azzardarti mai più… a fare una cosa simile»
Il suo cuore è dilaniato, stracciato e pugnalato. Sanguina da ogni buco del suo corpo.
«Ti prego Mikey perdonami»
Biascica tra i singhiozzi.
Manjiro lo guarda, al lato del letto, e lentamente una mano fredda si posa sulla sua guancia in fiamme, asciugando le lacrime furibonde.
«Certo che ti perdono»
Ero pronto a morire anch’io.
«Adesso riposa, ne hai bisogno»
Sente il petto andare a fuoco per lo sforzo e la testa girare tremendamente. Vorrebbe rimanere lì a flagellarsi e distruggersi per chiedere perdono ancora e ancora, ma adesso riesce solo a chiudere gli occhi, con il calore glaciale di Manjiro al suo capezzale.
«Promettimi che rimarrai qui»
«Starò qua finché non ti sveglierai di nuovo»

È l’ultima cosa che sente, prima che il suo corpo si arrenda e crolli in un sonno denso e vuoto.
Al suo risveglio, Mikey non è lì.

 

 

 

 

Angolo autore:

mi ero dimenticato di aver scritto questa roba, non è un gran che lo riconosco ma sti gran cazzi lo pubblico uguale. Avrei dovuto metterlo in Angels diary? Sta per arrivare roba grossa, sempre se non perdo tutta la mia forza vitale a scrivere. Dio merda scrivere fanfiction è un lavoro a tempo pieno. E' da molto che non porto una long, spero vi piacerà. Ah! A breve mi troverete anche su AO3 :)

   
 
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