Anche per oggi era finita, mancano ancora due giorni al lancio e Tsubomi come molti altri astronauti stava tutto il giorno al centro spaziale per prepararsi infondo non sarebbe stato un semplice lancio, ma il primo con un razzo costruito in Giappone.
Un evento storico di cui era orgogliosa di far parte, inoltre era il primo passo per reallizare il suo sogno di portare i fiori in quella distessa piena di stelle.
«Hanasaki!» si senti chiamare e voltandosi vide un altro membro dell'equipaggio Hikaru Hoshina.
«Buonasera Hoshina, tutto bene?» chiese Tsubomi.
Tsubomi doveva ammettere che durante i primi tempi non le aveva mai parlato molto anche se sentiva una specie di leggame con lei che non riusciva a capire, Erika diceva che fosse dovutto al fatto che si somigliavano.
Tsubomi non ci credeva, cioè era vero che entrambe aveva i capelli e gli occhi rosa però mentre Tsubomi portava i suoi in una coda di cavallo Hoshina aveva un taglio corto e una ciocca coloratta nella frangia.
A volte la vedeva passare la pausa pranzo seduta a disegnare mentre altre volte parlava con gli altri raccontando più cose possibilli su i criptidi. Un giorno si era seduta vicino a lei per sentire meglio uan di quelle storie, pian piano si erano avvicinate e anche se non erano ancora del tutto amiche, Tsubomi poteva tranquillamente dire che era il membro a cui più era vicina.
«Stavo andando a mangiare qualcosa, vuoi venire?» chiese Hikaru sorridendole.
«Certamente.» rispose Tusbomi ricambiando il sorisso.

«Sei emozionata per il lancio?» chiese Hikaru mentre il cameriere portava loro due tazzine di caffè.
«Si, non vedo l'ora di tor... cioè di andare nello spazio.» rispose Tsubomi corregendosi all'ultimo momento.
Di certo non poteva dire a Hikaru che era già stata nello spazio quando assieme alle sue amiche aveva affrontato Dune tanti anni prima.
«Già, anch'io non vedo l'ora.» disse Hikaru spostando lo sguardo fuori dalla finestra, era talmente assorta che sembrava che stesse fissando un punto o un qualcosa di precisso. «Finalmente potrò mantenere la promessa che ho fatto a Lala.»
«Lala?» domando Tsubomi che non aveva mai sentito Hikaru rponnunciare quel nome prima eppure dal tono sembrava che fosse una persona importante.
«Una mia cara amica.» rispose Hikaru con in volto un sorisso tenero, ma allo stesso tempo nostalgico. «Vive molto lontano da cui e sono anni che non l'ha vedo... mi manca.»
«Anch'io ho un'amica che vive lontano.» disse Tsubomi. «Adesso è a Parigi per un'apprendistato preso varie case di moda e poi ci sono le mie altre amiche rimaste a Kibōgahana.»
«Già tu vienni da un'altra città ora che ci penso.» fece notare Hikaru. «Sono sicura che le tue amiche veddrano il lancio in televisione.»
«Anche la tua amica Lala lo farà sicuramente.» disse Tusbomi, ma Hikaru scosse la testa.
«Non credo lo farà.» disse Hikaru. «Ma questo lancio, il mio riuscire finalmente ad andare nello spazio grazie alle mie sole forze... è il primo passo per rivedere lei, Yuni e... Fuwa.»
«Questo è anche il mio primo passo.» confesso Tsubomi. «Anch'io mi sono impegnata per andare nello spazio con le mie sole forze e un giorno riuscirò a riempirlo di fiori!»
«Kirayaba!» esclamo Hikaru con gli occhi che le brillavano dell'eccitazione. «Lo spazio pieno fiori sarebbe ancora più bello di quanto ricordassi.»
«Pensi allora che un giorno ci riuscirò?» chiese Tsubomi, di solito quando parlava del suo sogno in molti la guardavano con scetticismo perciò era bello vedere che un'altra persoan a parte le sue amiche incoraggiarla in quel modo.
«Lo spazio è... c'è ancora cosi tanto da esplorare e nulla dice che non possiamo creare noi qualcosa di nuovo in quell'infinito cielo di possibillità.» disse Hikaru. «Con il potere della nostra immagianzione tutto è possibille Hanasaki!»
«Chiamami Tsubomi.» disse lei.
«E allora io sono Hikaru.» rispose Hikaru sorridendole.

“Buona fortuna Tusbomi.”
Tsubomi lesse il messaggio di Erika sorridendo, il lancio sarebbe avvenuto tra pochi minuti e lei non riusciva a contenere l'eccitazione.
Finalmente il momento che aveva tanto attesso era attivato, voltandosi vide Hikaru parlare con la responsabille del lancio Madoka Kaguya, tutti sapevano che le due si conoscevano anche perchè erano originarie entrambe dalla città di Mihoshi, la qualle era anche abbastanza vicino al luogo del lancio.
«Hikaru sei pronta?» chiese avvicinandosi alle due mentre finiva di leggarsi i capelli in uno chignon stretto sulla nuca.
«Certo.» rispose Hikaru alzandosi e andando con lei verso il razzo.
Assieme salirono pronte ad iniziare questa nuova avventura tra le stelle.
Solo che... per un attimo a Tsubomi pareva di aver sentito un pesso della conversazione tra Hikaru e Kaguya però era impossibille cioè perchè avrebbero dovutto usare la parola “Pretty Cure”?
Di sicuro si era sbagliatta.