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Autore: LadyYuna94    02/03/2023    0 recensioni
"Ogni notte, da ventun anni oramai, faccio sempre il solito sogno, è così strano.
/.../ La scena è sempre la stessa: un prato, alba appena inoltrata, io che rincorro un bambino con una casacca arancio acceso e i capelli neri. /.../ Corre ad una velocità assurda, non riesco mai a stargli dietro, i suoi capelli sono così strani, come se stessero sparati in aria per qualche forza misteriosa. Non so come si chiama, non so, in generale chi è. Di solito si sogna ciò che nella maggior parte delle cose si conosce, soprattutto quando si ha tre anni, ma evidentemente non è il mio caso..."
Maya è la figlia adottiva dei Brief e lei e Bulma sono inseparabili. Tra chiacchiere tipicamente femminili, caffè e decisamente troppe sigarette, l'ultima estate prima della laurea un incontro inaspettato con i nuovi investitori della Capsule Corporation, che nascondono un segreto inconfessabile, cambierà per sempre le loro vite e anche il loro modo di percepire la realtà...
(E' LA PRIMA LONG SU DRAGON BALL DELLA MIA VITA, SCRITTA UNA DECINA D'ANNI FA E RIVISITATA, CHIEDO GIA' SCUSA PRIMA DI PUBBLICARE XDXD)
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Nuovo personaggio, Radish, Vegeta
Note: Lemon | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 40:

Dal rumore dei miei passi sul pavimento, mi rendo conto che siamo sul marmo dentro casa e, precisamente, in salone.
- La strada per il terrazzo la conosco, volevi rendermela difficile così?- dico a Goku in tono canzonatorio, facendo attenzione a dove metto i piedi, ma sollevando comunque il viso per rivolgermi a lui, nonostante la vista oscurata.
- Caspita, amore, ma quanto parli?- la sua voce un pochino nasale, rimbomba all’interno della rampa di scale che portano al terrazzo.
Intanto, la mia mente non poteva assolutamente immaginare che in giardino tutti si stessero preparando ad assistere e a partecipare attivamente a questa sorpresa così inaspettata che stava per avere luogo.
- Siamo arrivati?- chiedo impaziente dopo un po’.
- Ci siamo quasi… attenta c’è un ultimo gradino- mi avvisa, sorreggendomi ancora, visto che per quanto possa conoscere a memoria casa mia, quando si perde la vista, ci si sente completamente disorientati.
- Eccoci- annuncia Goku.
Non appena la porta di ferro che da sul terrazzo si apre, percepisco il cambio di temperatura repentino che mi costringe a chiudermi ancor di più bella pelliccia.
- Poggiati qui sulla balaustra- mi ordina con voce dolce Goku e, dopo essere andata a tentoni per qualche secondo riesco a sentire la gelida ringhiera di ferro sotto le mani.
Proprio in quell’istante, il fischio e il conseguente boato dei fuochi d’artificio comincia ad impossessarsi dell’udito, uno dei pochi sensi a cui al momento posso far riferimento.
- Posso toglierla adesso?- gli chiedo, cercando di forzare il nodo della benda dietro la mia testa.
- Due secondi soltanto- mi dice lui frettolosamente e io abbandono le braccia lungo i fianchi emettendo un lieve grugnito di disapprovazione.
- Uffa- sbuffo esasperata, mentre alle mie spalle sento qualcuno mormorare qualcosa sottovoce e dal timbro mi sembra di capire sia Vegeta.
- Kaaroth, inginocchiati, per gli dèi!- dice portandosi una mano alla fronte, in un gesto sconsolato.
- Giusto, hai ragione!- mormora l’amico a sua volta.
- E’ un caso perso- sibila Vegeta a Bulma, mantenendo la stessa espressione esasperata.
- Inginocchiarsi per cosa?- chiedo con fare indagatore, mentre tento di togliere via la benda, ormai stufa di quel giochino durato fin troppo.
- Nulla! Ora vedrai!- si affretta a rassicurarmi mia sorella, la cui presenza capto solo dopo che mi ha parlato, dandomi una mano a liberarmi da quell’insulso straccio.
Quando i miei occhi tornano a vedere, ci mettono un po’ ad abituarsi all’atmosfera, soprattutto quando i fuochi d’artificio creano uno spettacolo di luci pazzesco nel cielo in questa fredda notte di dicembre, così mi guardo intorno spaesata, sporgendomi per prima cosa dal terrazzo dove scorgo tutti gli invitati alla festa con il flash del cellulare acceso e puntato verso l’alto, precisamente in mia direzione.
Quando mi volto a chiedere spiegazioni a chi so per certo essere lì con me, sento il cuore decelerare e poi accelerare nel giro di qualche infinito istante. Goku è in ginocchio davanti a me, con uno scatolino tra le mani e un sorriso tra il nervoso all’emozionato, non assolutamente da lui.
“Lo ha fatto davvero, non posso crederci”
- Oh cielo, Goku- soffio, incapace di contenere le lacrime che cominciano a rigarmi il volto senza nemmeno rendermene conto.
Lo vedo inspirare profondamente e poi quel paio di occhi scuri per cui farei le peggio follie mi inchiodano sul posto.
- So che con le faccende sentimentali dei terresti devo ancora farci molta abitudine, però volevo farlo nel modo giusto, nel modo in cui meriti- comincia, mentre sento Bulma alle mie spalle tirare su col naso, io la imito dopo un secondo.
- Quindi…- riprende lui, affrettandosi ad aprire lo scatolino e rivelando un meraviglioso solitario con tanti piccoli diamanti ad incorniciare un rubino, talmente luccicante da sembrare una goccia di sangue fresco.
- E’ troppo, non posso crederci!- mormoro incredula nascondendo il viso tra le mani.
- Maya, non ti prometto che sarà facile, ma ti posso promettere che sarà per sempre. Non ti prometto che ci saranno solo giorni di sole, ma ti posso promettere che farò in modo che quelli di pioggia siano il meno possibile. Tu sei la mia anima gemella, l’unica e sola. Vuoi condividere il resto della tua vita da umana con questo strano scimmione alieno?- chiede divertito e io sorrido sospirando, mentre mia sorella e il suo uomo si godono la scena dalle retrovie, ma comunque testimoni di questo momento stupendo.
Mi sento le parole strozzarsi in gola una sillaba alla volta e, come mi succede sempre quando sono sotto schock, non riesco a parlare.
- Guarda che finché non mi dici di sì io non mi muoverò da qui- mi avvisa lui ridacchiando, col suo solito fare ingenuo che io tanto amo.
- Sì, lo voglio!- riesco poi a dire quasi disperata così Goku si alza e sfila l’anello dalla custodia, infilandomelo al dito, con le forti mani tremanti.
Parte così l’applauso da tutti i partecipanti appostati di sotto in attesa della mia risposta, mentre io e Goku ci perdiamo in un lungo e tenero bacio, talmente mi avvinghio a lui con forza, che non può fare a meno di prendermi in braccio, mentre lacrime di gioia mi solcano ancora le guance.
- Maya, non hai idea. Stiamo sudando da una settimana per organizzare questa sorpresa- mi fa notare seria mia sorella quando mi abbraccia, per l’ennesima volta nell’arco di quella giornata piena di emozioni che, a quanto pare, non accenna ancora a finire.
- E per tenertelo nascosto non è che sia stata proprio una passeggiata di salute- si accoda Vegeta storcendo il naso.
- Davvero? Strano, non ho captato nulla, giuro, di solito scopro tutti i vostri piani- commento emozionata, ancora tra le braccia di Goku.
- Grazie comunque, per averlo aiutato, credo non ce l’avrebbe fatta da solo- continuo, guardando il mio uomo negli occhi.
- No, decisamente- conclude mia sorella inarcando le sopracciglia.
- D’accordo, ma ora venite giù, dobbiamo brindare!- ci urla quasi dal microfono James.
- Dèi, non pensa ad altro, andiamo dai che quassù si gela- si lamenta mia sorella, stringendosi nel grosso cappotto.
Mentre Bulma e Vegeta si avviano di nuovo alla festa, io mi volto verso Goku, restando qualche altro secondo a tenerci stretti e baciarci.
- E’ stata un’emozione talmente inaspettata che…- interrompo la frase senza riuscire a trovare altre parole da dirgli, poi espiro emozionata.
- Ti amo da impazzire!- mormoro con la bocca contro la sua.
- Te lo meritavi e poi avevo promesso- mi ricorda lui con fare ovvio.
- Hai già scelto di sposarti secondo le mie usanze, almeno questo te lo dovevo- conclude sorridendomi in quel modo speciale solo suo.
- Non vedo l’ora di passare il resto della mia vita con te- rispondo avvicinando nuovamente le nostre labbra.
- Non potrei essere più d’accordo-
Ci perdiamo in un altro bacio passionale, per poi deciderci di tornare finalmente giù in giardino, per l’ennesimo brindisi ordinato da mio cugino e lì veniamo assaltati di auguri e congratulazioni da tutti, in particolare dai genitori di Goku che non riescono a contenere la loro gioia.
- Spero ti piaccia l’anello!- mi dice esultante Gine, dopo aver sciolto l’abbraccio e il mio sguardo si va a posare nuovamente sul mio anulare, catturato da quella pietra preziosa, la cui luce quasi mi ipnotizza.
“In effetti è perfetto, anche come calza”
- Era il mio anello di fidanzamento- annuncia poi Gine, costringendomi ad alzare i miei occhi pieni di stupore per incontrare i suoi.
- Il tuo primo cimelio di famiglia, da tramandare alle generazioni future- dice commossa.
- Come prova che la razza dei Saiyan non è davvero estinta, dopo tutto- si intromette Bardack, stringendo a sé il corpo esile e minuto della moglie.
La mia incontenibile emozione per tutto quello che sta succedendo, mi porta ad allargare le braccia per stringere i miei futuri suoceri.
“Adesso per davvero adesso lo sono...”
- Grazie- riesco solo a dire con la voce rotta dal pianto, Gine mi accarezza teneramente la schiena, con fare materno.
- Capiamo che sicuramente in momenti come questi ti mancano tantissimo i tuoi genitori biologici, però…- comincia cauta, con il timore di ferirmi in qualche modo con le sue parole.
- Faremo in modo che in questa famiglia tu ti senta amata e a casa, per tutti i giorni che verranno- mi assicura, carezzandomi una guancia.
- Che lo champagne scorra a fiumi!- annuncia la mamma passando di lì e scoccandomi un affettuosissimo bacio sulla guancia, il quale mi lascia un tremendo segno rosso come il suo rosetto.
Sorrido mentre cerco di toglierne a fatica i residui.
- Quanto sono cresciute le mie bambine, sembra ieri ve ne stavate a giocare con le bambole e ad indossare le mie scarpe col tacco, caspita quanto tempo è passato!- dice emozionata, abbracciando anche Bulma che regge in una mano un flute di succo all’ananas, con l’illusione di sorseggiare un po’ di fresco champagne per festeggiare me e Goku.
Quando tutti l’entusiasmo si dissipa gradualmente da parte degli ospiti, mi rendo conto di aver l’assoluto bisogno di un momento sigaretta, per acquietare questo susseguirsi di emozioni che ancora fanno a cazzotti nel mio stomaco.
“Adesso dovrò fare l’abitudine a questo meraviglioso e prezioso gioiello che porto al dito…”
Non solo per la sua bellezza, ma perché nell’intero universo una cosa del genere la indosso solo io e nessun altro e, poi come ha detto Gine, è il primo cimelio di famiglia, il che lo rende di un valore ancor più inestimabile.
- Hey, sorellina- la voce spumeggiante della mia turchina sorella, si fa via via più vicina.
- A breve sarai una signora- mi dice con una certa malizia nella voce, passandomi un altro flute, contenente probabilmente la sua stessa bevanda.
“Forse per sentirsi meno sola...”
- Beh, diciamo che era anche per questo che ho avuto un lieve schock poco fa, non mi sento pronta ad essere chiamata “signora”- confesso con un risolino, poi Bulma sorride alzando il bicchiere a mezz’aria.
- Dunque a noi, che saremo delle meravigliose donne in carriera e a noi che saremo anche una madre e una moglie meravigliose, alla nostra!- dice indicando prima lei e poi me.
Do un’occhiata al contenuto chiaro del bicchiere e poi sollevo un sopracciglio.
- E’ analcolico- risponde dando voce ai miei pensieri, storcendo un po’ il naso e poi facciamo un sorso entrambe.
- E a breve dovrò anche andare a togliere questi fastidiosi tacchi, i piedi mi si cominciano a gonfiare, Maya- annuncia.
- Non tornerò più alla mia taglia, me lo sento- sospira affranta, dopo aver vuotato il bicchiere.
- Avanti, non dire così- cerco di rassicurarla con tono affabile.
- Hai una gran bella palestra a tua disposizione e il tuo compagno come personal trainer, che vuoi di più dalla vita?- le dico dandole una leggera gomitata complice.
- Certo, ma avrò anche un bambino a cui badare e il lavoro, non ce lo dimentichiamo- replica ovvia.
- Inutile preoccuparsi adesso di questo- le dico, liquidando la faccenda con un gesto eloquente.
- Ciò che conta ora è che tu ti rilassi e attenda i prossimi mesi da brava mammina, restando anche a riposo di tanto in tanto- le faccio notare, calcando volutamente l’ultima frase.
- Sai che odio riposare- risponde acida.
- Sì, ma adesso è tuo figlio a chiedertelo, non io. E non credo che potrai contraddire il piccolo principe- le dico sorridendo, facendo un cenno al suo ventre.
- Ma io sto benone!- mi ricorda.
In effetti, ha affrontato questo primo trimestre e poco più egregiamente, senza particolari sintomi.
Non so se tutte le donne in gravidanza si sentano così e Bulma è una forza della natura come sempre, oppure il fatto di portare in grembo un bimbo fuori dal comune, magari le ha donato un po’ di quella strana forza sovrumana, tratto caratterizzante dei Saiyan.
Mentre ce ne stiamo a chiacchierare un altro po’ distanti dal trambusto della festa, qualcuno alle mie spalle ci interrompe schiarendosi la gola.
Vedo già Bulma sorridere in modo comprensivo, mi volto e vedo Goku e anche il mio sorriso si allarga ulteriormente.
- Bene, direi che bisogna che una di noi torni alla festa, abbiamo annoiato tutti con questo party da tempo immemorabile, gli ospiti d’onore devono fare il loro dovere. Ci vediamo dopo- annuncia mia sorella, lasciandoci soli, non prima di avermi strizzato l’occhio.
(https://www.youtube.com/watch?v=HCawCflfqMc COLONNA SONORA)
- Interrompo qualcosa di interessante?- chiede avvicinandosi col suo solito sorriso contagioso, io scuoto la testa.
- Tu non interrompi mai- lo rassicuro.
Si mette di fronte a me e la sua espressione tra il nervoso e l’emozionato, mi fa sentire per un attimo irrequieta, in senso positivo.
​“Raramente l’ho visto così...”
- Cosa c’è?- domando in un soffio, scostandogli un ciuffo corvino che gli cade davanti agli occhi.
- Niente, avevo tanta ansia per questa proposta- confessa e io non posso fare a meno di ridacchiare.
- Avanti, praticamente la domanda me l’avevi già fatta e la risposta la conoscevi già bene- gli rammento sorridendo.
- Sì, ma non pensavo che farlo nel modo “tradizionale” mi avrebbe reso così nervoso ed eccitato allo stesso tempo, è stato fantastico!- dice iniziando a rilassarsi, poi mi prende la mano e si rimira l’anello che troneggia sul mio anulare, come se da sempre quello fosse stato il suo posto.
- E’ meraviglioso- dico, catturata ancora una volta da quella luce cremisi così intensa.
- Sai...- la sua voce di desta, continuando a squadrarsi il gioiello.
- Quando mia madre lo indossava, ho un vago ricordo di me bambino e mi perdevo a guardare tutte le sfumature di rosso che alla luce la pietra di rubino emanava- mi dice e io me ne resto in silenzio per lasciarlo continuare.
- Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto che lo avesse avuto la mia fidanzata, anche se… beh… l’onore sarebbe spettato a Radish, visto che è il maggiore- aggiunge, con una nota di risentimento nella voce.
- E ora vederlo al tuo dito, sapere che a breve sarai mia moglie…- sospira con un sorriso emozionato.
- Non sai quanto tu mi abbia reso felice, Maya- conclude, portando gli occhi nei miei.
- Tu hai reso felice me- gli dico diretta mentre gli accarezzo le braccia possenti, lentamente su e giù, poi intreccio le mani dietro il suo collo e lui mi lancia uno dei suoi sguardi profondi, uno di quegli sguardi che ancora oggi, dopo qualche tempo, ancora mi fanno tremare le gambe.
- Non vedo l’ora di essere tua per tutta la vita, anche se lo sono già senza matrimonio- sorrido, mordicchiandomi il labbro e lui mi imita, poi alza gli occhi al cielo.
- Ne abbiamo già parlato- mi ricorda in tono canzonatorio.
- Lo so...- gli dico, mettendo fine sul nascere a quella bonaria polemica.
Poi Goku sospira, quando veniamo interrotti dalla canzone che è partita alla festa. Lenta e romantica, tant’è vero che vedo dirigersi al centro del gazebo Crilin e Charlotte, i miei genitori e quelli di Goku e Bulma che si trascina Vegeta che, come al solito, è abbastanza riluttante a fare queste cose.
- Mi concedi questo ballo, futura moglie?- mi chiede tenero Goku.
“Come dirgli di no?”
Annuisco e mi lascio trasportare al centro del gazebo, lui mi posa una mano all’altezza del fondo schiena e poi mi stringe a sé dolcemente, il solo lieve contatto mette a dura prova gli ormoni di entrambi e sento un piacevole calore farsi strada nel mio ventre.
Poggio una mano sul suo braccio e quelle libere, le intrecciamo a mezz’aria, dondolandoci lentamente.
- Non sapevo sapessi ballare il lento così bene- esordisco, dopo un po’.
- Diciamo che ho qualche arma segreta- mi dice quasi in un sussurro con fare misterioso, mentre io assumo un’espressione di assenso.
- Ci pensi che la prossima volta che balleremo così sarà al nostro matrimonio?-
Mi emoziono e agito al sol pensiero, anche se sto ancora elaborando tutto ciò che è accaduto nell’ultimo paio d’ore.
- Davanti alle stesse persone che sono qui stasera, potevamo farlo adesso, togliendoci il pensiero- dico, accarezzando per un attimo quella bizzarra idea balenatami in testa.
- E rovinargli la sorpresa? Dovranno vederci con gli abiti giusti- annuncia.
- A proposito, suppongo che il Re abbia dato la sua benedizione per un matrimonio misto- comincio, leggermente in ansia e Goku assume un’espressione preoccupata, anche se cerca disperatamente di nasconderlo.
- In realtà non ne ho ancora parlato né con lui né con Vegeta- risponde imbarazzato, grattandosi la nuca.
- Amore, ma come!- lo bacchetto ancor più preoccupata.
- E se non si può?- continuo, sentendo l’agitazione farsi spazio in me.
- Tranquilla, gliene parlerò domani stesso e ci saranno anche i miei- mi rassicura.
- Inoltre, da domani, sei ufficialmente sfrattata, te lo ricordi?- mi dice con una punta di ironia nella voce.
- Che intendi?- chiedo aggrottando le sopracciglia
- I cambiamenti drastici di cui Vegeta e Bulma ci parlarono quella sera? Beh, è giunto il momento, guarda caso-
Sembro ricordarmene solo in quel momento, del resto tra lo studio, lo stage e tutto il resto devo essermi dimenticata di quello di cui parlammo durante quella famosa cena di qualche mese fa.
Bulma e Vegeta mi chiesero, con tutta la gentilezza di questo mondo, se la mia camera sarebbe potuta diventare la cameretta di Trunks. Considerando le dimensioni della Capsule Corp. e di casa nostra in generale, non sarebbe stato di certo un problema trovarmi un’altra stanza o spostarmi temporaneamente nella dependance che solitamente occupano C e James quando sono qui d’estate, ma visto che Vegeta ha annunciato di volersi trasferire in pianta stabile qui, ho capito che era il momento di lasciare andare la mia compagna di giochi e farle vivere la sua vita con il suo lui e il loro bambino in arrivo.
Nonostante Bulma mi abbia supplicata di restare, le ho detto che mi sarei trovata un appartamentino lì nei pressi per non essere sempre il terzo incomodo tra i piedi, in modo da essere vicina al lavoro, a lei e anche a Goku, ma quest’ultimo si è opposto con forza, chiedendomi di andare a vivere da lui, visto che Vegeta andava via e i suoi non c’erano quasi mai. Praticamente viveva da solo.
Ho accettato la proposta, ma io e mia sorella abbiamo deciso, di comune accordo, di attivarci per questo cambiamento solo dopo la seduta di laurea, in modo da non distrarci troppo dallo studio e, soprattutto, per non crearci ulteriore stress.
- Vero, anche perché il tempo inizia a stringere, il bimbo arriverà tra meno di cinque mesi e devono iniziare ad organizzarsi, immagino- commento, mordendomi un labbro.
- Quindi ora non hai scelta. La laurea è andata, l’anello ce l’hai, da domani devi iniziare ad impacchettare le tue cose e portarle a casa mia e prepararti ad organizzare il matrimonio- annuncia Goku e io sorrido arresa mentre mi fa fare una piroetta per poi tirarmi di nuovo a sé.
- Speriamo di non avere brutte sorprese- esordisco di punto in bianco e Goku deve essere nella modalità “lettura nel pensiero” visto che capisce al volo a cosa mi riferisco.
- Sai una cosa? Ci andiamo adesso a chiedere la benedizione al Re- dice risoluto prendendomi per mano.
- Cosa?- chiedo sgranando gli occhi, ma Goku non mi lascia neanche il tempo di protestare che già siamo al cospetto di Vegeta e suo padre.

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Il Re è con un calice di champagne tra le mani e chiacchiera sereno, lasciandosi andare anche a qualche risata rilassata.
- Signore, devo parlarle, è una questione abbastanza urgente…- si annuncia Goku, mentre io arresto la mia corsetta quasi rovinandogli addosso.
Il suo tono preoccupato e nervoso al contempo, allerta sia Vegeta, sia Veldock e sia i suoi genitori.
- Figliolo, tutto bene?- domanda Bardack, con lo sguardo che si sposta da lui a me e viceversa, nel giro di pochi secondi, poi il Re prende in mano la situazione.
- Kaaroth, cosa ti preoccupa? Chiedi, pure- dice poggiandogli una mano sulla spalla, con fare paterno.
Vegeta ci osserva preoccupato con le sue solite braccia incrociate, Bulma arriva in quel momento portando con lei altri bicchieri colmi di qualche altro strambo succo di frutta.
- Beh, io e Maya, vorremmo… la sua benedizione e il suo permesso per poterci sposare… con il rito Saiyan- dice fermo e tutti i Saiyan presenti dapprima restano sbigottiti, poi sorridono.
Veldock però è l’ultimo a cambiare espressione e il suo sguardo accigliato per un attimo mi fa battere il cuore tachicardico.
- La mia benedizione? Ma certo! Non c’è alcun problema, neanche per quanto riguarda il matrimonio!- annuncia trionfante e la Maya interiore tira un sospiro di sollievo.
- Potevate dirlo subito! Perché tanta apprensione?- quasi ci prende in giro il Re.
- Nell’arco dei secoli, avendo combattuto su e giù per lo spazio, non è mica il primo matrimonio misto nella storia della nostra razza?- ci informa ovvio.
- Chiaramente sono rari, ma non impossibili- conclude con un mezzo sorriso.
- E’ una notizia sensazionale! Non pensavo che volessi, cioè credevo prediligessi un classico matrimonio terrestre- cerca di informarsi Gine, avvicinandosi a me.
- Beh, in realtà io e Goku ci sposeremo comunque in municipio, ovviamente, ma avevo espresso il desiderio di legarmi a lui anche con il vostro rito, l’unica cosa che volevo era avere alcuni chiarimenti sullo svolgimento, per esserne totalmente sicura- dico cauta, rivolgendomi a Veldock in primis, ma il figlio lo interrompe con il suo tono serio.
- Il nostro rito di matrimonio e quello dei terrestri sono molto simili per la maggior parte delle cose: le promesse, gli anelli, c’è tutto- ci informa Vegeta abbozzando un sorriso.
- Avete solo bisogno della più alta carica del popolo che offici la cerimonia, in questo caso, io- prosegue Veldock con sicurezza.
- E Kaaroth tu dovrai indossare degli abiti tradizionali, per Maya non ce n’è bisogno, l’importante è che indossi il Mantello- continua il Re soddisfatto.
“Il Mantello? Come se sapessi di cosa parla…”
- Ma di questo discuteremo poi, abbiamo tempo- conclude l’omone, lasciandosi andare ad una risata divertita che coinvolge anche Goku.
“Abbiamo il permesso del Re per sposarci, il che mi fa sentire molto sollevata, ma non è che mi sia ancora molto chiara la faccenda del funzionamento del rito...”
- L’unica cosa…- inizio interrompendo nuovamente il momento di ilarità, attirando nuovamente tutta l’attenzione su di me.
- Ho sentito dire che bisogna ferirsi durante il matrimonio, non che la vista del sangue mi spaventi, per carità, ma vorrei saperne di più- chiedo imbarazzata, il Re stringe un po’ gli occhi.
“Ottimo, speriamo di non averlo fatto incazzare, o saranno guai per me”
- Ma è un leggero graffio, niente di che, è una cosa simbolica. Gine e Bardack ti spiegheranno meglio tutto, ma non c’è da preoccuparsi, niente a cui un terrestre non possa sopravvivere!- mi informa, scoppiando nuovamente in una risata fragorosa e profonda, che coinvolge tutti noi.


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- Non mi avevi detto del rito Saiyan…- mi dice sottovoce Bulma, quando tutti si sono allontanati, poco dopo il taglio della torta.
- Devo essermene dimenticata, o meglio, non ero sicura che Veldock ci avrebbe dato il permesso- ammetto, ad occhi bassi.
- Deve essere emozionante e poi questa cosa del sangue fa molto vampiro!- commenta dandomi una leggera gomitata complice.
- Scusami, in realtà volevo chiederti scusa proprio perché pensavo di farti un torto- le dico guardandola colpevole.
- Maya, ma stai scherzando? Vegeta mi ha chiesto se volevamo sposarci, sono stata io a rimandare la proposta a data da destinarsi, perché adesso il bambino ha la priorità- replica ovvia e io le sorrido brevemente, quando James ci interrompe arrivando come la solita furia, e poggiando un braccio sulla spalla ciascuno. Io e Bulma lo osserviamo spaventate.
“Quando arriva e ci guarda così, sta tramando qualcosa, è un classico”
- Su per giù quanto tempo ho per confezionarti il vestito da sposa più mirabolante di tutti i tempi?- chiede fantasticando il moro cugino, io sorrido.
- Credo tu abbia a disposizione circa cinque o sei mesi, programmiamo di sposarci il prossimo giugno, se Goku è d’accordo- li metto al corrente e lui si carezza il mento pensoso.
- Dunque dovrò dedicarmici non appena tornerò a Parigi, qualche idea? Ah, a proposito, lascia che ti prenda le misure dopo in camera!- mi dice e il suo brio e la sua voglia di fare non vanno mai frenati.
- James, ti sembra questo il momento?- lo interrompe Bulma con una smorfia.
- E’ sempre il momento quando tua cugina sta per sposarsi!- la rimbecca.
- James, niente di troppo pomposo, per favore- li interrompo, mettendo le mani giunte e loro, di tutta risposta, mi guardano come se avessero appena visto un fantasma, bloccandosi come improvvisamente fatti di pietra.
- Che c’è?- chiedo con un sorriso innocente.
- Tu, la mia Maya, che non chiede un abito pomposo? Tu sei quella che a Carnevale se la tua gonna da principessa non aveva almeno otto strati di tulle, tanto da sembrare una meringa, non uscivi di casa!- mi fa notare James, scrutandomi con i suoi scintillanti occhi azzurri e puntandomi l’indice contro con fare accusatore.
- In realtà mi piacciono ancora gli abiti da principessa, ma considerando il mio assolutamente non conventional wedding, preferirei indossare qualcosa di più sobrio, sai uno stile imperiale, ma che non sia neanche troppo semplice, voglio comunque pizzo e lustrini, sia chiaro- metto le mani avanti e Bulma sospira sollevata.
- Ecco, adesso la riconosco- commenta ironica, mettendosi una mano sul petto.
- Avrai l’abito dei tuoi sogni, promesso. Mi impegnerò come mai prima d’ora!- mi rassicura James e poi fa per andarsene, ma mia sorella lo ferma.
- Dove pensi di andare? Guarda che anche la damigella d’onore ha bisogno di un abito, come la mettiamo?- gli fa notare Bulma, mettendosi le mani in fianco.
- Immagino avrai partorito da poco al matrimonio, sarai ancora bella gonfia- dice James passandosi il dito sul labbro, mentre squadra la figura di Bulma.
- Ops- mormora poi quando si accorge dell’espressione assassina che ha la turchina dipinta in volto.
“Bulma sta per andare su tutte le furie, me lo sento, ho paura anche a guardarla”
- Come, scusa?! Bello gonfio ci sarai tu, dopo che ti avrò riempito di botte! Come ti permetti?!- sibila iraconda mia sorella.
- Calma, sto solo cercando di capire cosa potrebbe starti meglio, ma devi anche guardare in faccia la realtà, mia cara cugina, avrai partorito e starai allattando, sei davvero convinta di rientrare subito nei tuoi splendidi e succintissimi abiti?- chiede ovvio James sollevando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto.
- Ho sempre pensato che al matrimonio di Maya mi sarei vestita come una battona di classe, invece guarda che casino!- quasi urla isterica Bulma, indicandosi la pancia e io e James non possiamo fare a meno di ridacchiare.
- Non rattristarti, ci penso io a quello, sarai bellissima- la rassicura lui, lasciandoci finalmente sole, mentre si allontana smanettando col suo cellulare.
Bulma si appoggia con la testa sulla mia spalla, io mi appoggio a mia volta sulla sua testa e insieme osserviamo la nostra festa di laurea arrivata al suo epilogo, con gli ospiti che iniziano ad andar via.
- Sento già odore di cambiamenti…- annuncia con un filo di voce.
- Sì, ma saranno tutti positivi, però- dico fiduciosa.
- Prometti che resteremo sempre unite come adesso? Che cresceremo i nostri figli insieme e saremo vicine di casa, come abbiamo sempre sognato di fare?- comincia, con una leggera ansia nel tono di voce.
“Devono essere di nuovo gli ormoni a parlare...”
Io le sorrido dolcemente.
- Tesoro, ma certo! Il problema di essere vicine di casa lo abbiamo già risolto, per il resto, direi che il domani ci riserverà solo cose belle, vedrai!- dico entusiasta, lei mi guarda felice e poi mi da un bacio sulla guancia.
Uno dei suoi, dolci e fraterni, mentre la serata volge al termine.

   
 
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