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Autore: lmpaoli94    04/03/2023    0 recensioni
In una notte tanto oscura quanto piovosa, Vicky Vale, dopo essere rimasta nascosta per più di un anno, viene avvistata dal maggiordomo Alfred Pennworth vagare come un’anima solitaria dinanzi alla Cattedrale di Gotham City.
Cercando di dare soccorso alla ragazza, il maggiordomo del Signor Wayne si dovette imbattere contro un bambino appena nato che aveva assolutamente bisogno di cure.
Riuscito a metterlo in salvo, toccava adesso a Bruce Wayne riportare la ragazza alla sua villa per spiegare il motivo della sua scomparsa improvvisa nell’ultimo anno.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alfred Pennyworth, Altro personaggio, Batman aka Bruce Wayne, Vicki Vale
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Camminare nella notte come se egli potesse vegliare sulla città come aveva sempre fatto.
Questo era Batman, ma la sua missione di quella sera era trovare una persona: Vicky Vale.
La giovane donna che aveva stregato il cuore del magnate miliardario si nascondeva là fuori in mezzo a quella malsana solitudine.
Continuava a domandarsi il perché della sua fuga, con il pensiero fisso che prima o poi sarebbe tornato da lui.
Ma alla fine non avrebbe aspettato molto, anche se l’avesse salvata contro la sua volontà.
Gli occhi pieni di sorpresa di Batman si andarono ad incrociare nello stesso momento in cui riuscì a intravedere Vicky Vale uscire da una macchina sospetta.
“Non posso crederci che faccia la prostituta.”
Con la rabbia che si riversava nelle vene, Bruce non poteva mostrarsi con il suo solito costume. E con la sua auto super accessoriata in stile eroe all’avanguardia.
Solo con la sua normale persona sarebbe riuscito a trescare la giovane bionda che vestita in quel modo gli dava quell’aria frivola e senza importanza.
< Ciao, tesoro. Andiamo a fare un giro? > gli domandò Vicky con tono sensuale.
“E’ proprio una puttana” pensò Bruce.
< Salta su. >
Incredibilmente, Bruce era riuscito a nascondere il suo volto all’ignara Vicky mentre la giovane donna stava entrando in azione.
< Allora, dove mi porti? >
< In un luogo speciale che tu conosci bene. >
< Puoi ben dirlo. Gotham non ha segreti per me. >
“Ma hai segreti per il tuo Bruce” pensò l’uomo parlando in terza persona.
Mentre si stava avviando verso il vialetto di casa Wayne, Vicky si sentì improvvisamente a disagio.
< Ehi, ma dove mi stai portando? >
< Nel posto in cui meriti. Accanto a me. >
Appena la giovane donna vide lo sguardo sorpreso di Bruce, gli intimò gridando di accostare immediatamente.
< Non ci pensare nemmeno. Tu torni immediatamente a casa e mi spieghi perché fai la puttana. >

< Mi dispiace per te, ma non ho ascoltato il consiglio. >
Una volta riuscito a portarla con la forza dentro casa, Bruce evitò d’imbattersi in Alfred che era troppo impegnato a badare al bambino.
< Bravo. Adesso che mi hai rinchiuso in camera tua cosa vuoi farmi? Scopare? >
< Non sarebbe una cattiva idea visto che sono a stecchetto da quasi un anno. Per colpa tua. >
< Certo. Addossami tutto quello che vuoi. >
< Adesso ti accomodi sul letto o sul divanetto e mi spieghi perché sei finita a fare la puttana. >
< E se mi rifiutassi? Tesoro, non ho tutta la notte a disposizione. Il mio pappone sentirà molto la mia mancanza. E se mi da per dispersa, sono cazzi nostri. >
< Sì può sapere come diavolo parli? La Vicky che conosco non direbbe parole volgari. >
< Quella Vicky non esiste più… Non dopo quello che è successo > replicò la donna accendendo una sigaretta.
< Adesso fumi anche? >
< Ti dispiace? Prometto che non ti brucio nulla. >
< Vicky, per favore… Ho bisogno di sapere perché sei fuggita da me. Spiegamelo. >
< Non avrei mai pensato di aver fatto colpo su un uomo. È la prima volta che mi succede. >
< Forse sono stupido nell’ammetterlo, ma io ti amavo veramente. E tu hai deciso di mollarmi di punto in bianco. >
Dopo aver finito la sigaretti in un solo minuto, Vicky fissò gli occhi curiosi di Bruce, iniziando a raccontare la sua storia.
< I giorni successivi in cui continuavamo a fare l’amore mi sono sentita improvvisamente male.
Non ero più me stessa e non riuscivo a capire i miei continui cambiamenti d’umore.
Ho provato a confrontarmi con l’unico amico che avevo in questa città: Alexander Knox.
Ma per quanto mi volesse bene, non riusciva a sollevarmi il morale.
Mentre le mie stranezze continuavano ad aumentare, decisi di andare dalla ginecologa dopo che avevo anche scoperto che non mi erano venute… E sai quale era il responso? Io ero incinta.
Da quel momento il mondo mi è crollato addosso.
Non sapevo cosa fare e dove andare, immaginando che tu mi avresti sbattuto la porta in faccia appena ti avessi dato la notizia. >
< Mi dici perché hai pensato una cosa del genere? Non potevo sapere che un bambino era fonte di gioia per me. Avremmo per sempre legato il nostro amore sincero con una nuova vita… Quindi dopo che avevi intenzione di fare? >
< Ho deciso che l’unico modo per far nascere il bambino era andarmene dalla città per un breve periodo. Ho viaggiato per l’America in cerca di lavoretti che mi potevano mantenere, finoa a quando non ho fatto nascere il bambino in un ospedale squallido che non mi ricordo il nome.
In quel momento ho capito che la mia vita ricominciava da quel bellissimo giorno, ma non potevo farlo insieme al mio bambino. >
< E così hai deciso di abbandonarlo dinanzi alla Cattedrale di Gotham in modo che fossimo io o Alfred a trovarlo, giusto? >
< Voi eravate le persone migliori che conosco che avrebbero fatto crescere il piccoletto sano e forte… Dopo questa incombenza, ho pensato che il modo di racimolare soldi era fare la prostituta, un business che qui a Gotham pagano molto, e mi sono buttata nella mischia… Fino a quando non sono riuscita a ritrovarti, dannazione. >
< Doveva succedere prima o poi visto che Gotham è la mia città. In tutto e per tutto… Tornando al tuo lavoro poco raccomandato, avevi intenzione di farlo per quanto tempo? >
< Non lo so. Non ci ho mai pensato… Il mio scopo era fare più soldi il prima possibile, senza chiederti niente. >
< Anche perché non te le avrei mai dati. >
Prendendo il braccio della giovane donna, Bruce gli intimo di cambiarsi e di farsi una doccia sotto la sua supervisione.
< Perché dovrei fare una cosa simile? Sono abbastanza pulita. >
< Tu dici? Quel profumo che hai addosso è nauseabondo. E credi di acchiappare degli uomini con questo? >
< Ehi, frena la lingua > ribatté adirata la giovane donna < Vorrei ricordarti che tu ti sei fermato. >
< Solo perché ti ho riconosciuta all’istante… Però voglio ricordarmi la Vicky Vale di un tempo e non questa donna sconosciuta. >
Convinto dalle parole di Bruce, Vicky obbedì senza discussione.
< Dopo che mi sarò sistemata potrò vedere il mio bambino? >
< Certamente > replicò l’uomo entrando in bagno con lei.
< Devi proprio stare qui? >

Sbuffando contrariata per i modi bruschi del suo ex fidanzato, si limitò a dirgli di non guardare.
< Tranquilla. Non hai più segreti per me. >
< Non stiamo più insieme, pervertito! > gridò la donna lanciandogli addosso i vestiti.
< Ok, va bene. Non ti guarderò. >

   
 
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