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Autore: Black Swan    07/03/2023    0 recensioni
«RAGAZZI VENITE QUA!!»
La voce di Chan interruppe la musica che stava arrivando dalla sala registrazioni.
Tutti smisero di seguire il ritmo come facevano di solito, quando Chan diventava anche il loro dj senza neanche esserne cosciente, si guardarono allarmati per qualche secondo, poi si precipitarono nella stanza mollando quello che stavano facendo.

Una oneshot/song fiction che è anche un atto di gratitudine verso questi 8 ragazzi.
Genere: Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alone (We're not)

I personaggi di cui scrivo non mi appartengono e non ho contatti con loro. Non pretendo di descriverli come sono in realtà, né di descrivere situazioni realmente vissute da loro.

Quanto scrivo non è a scopo di lucro.

Le mie sono opere di fantasia e rivendico i miei diritti su esse solo in quanto sono state partorite dalla mia immaginazione.

Vieto espressamente di riprodurre quanto scrivo in qualsiasi altro contesto senza il mio esplicito consenso.

La canzone è Alone part II di Alan Walker & Ava Max. I diritti appartengono ai legittimi proprietari e usandola in questa fan-fiction non ci guadagno niente.

 

 

 

 

 

 

ALONE (WE’RE NOT)

 

 

 

 

 

 

«RAGAZZI VENITE QUA!!»

La voce di Chan interruppe la musica che stava arrivando dalla sala registrazioni.

Tutti smisero di seguire il ritmo come facevano di solito, quando Chan diventava anche il loro dj senza neanche esserne cosciente, si guardarono allarmati per qualche secondo, poi si precipitarono nell’altra stanza mollando quello che stavano facendo.

«Che è successo??» chiese Han.

«Sedetevi, ascoltate!!!»

Il sorriso solare di Chan era addirittura abbagliante in quel momento.

«Sedetevi!!!» ripeté vedendoli imbambolati.

Minho lo fissava serio, «Chan, tutto ok?»

«Va tutto benissimo! Capirai! Sei il più vecchio dopo di me, dai il buon esempio?»

Effettivamente, come Minho prese posto, gli altri lo imitarono prontamente, ancora lanciandosi occhiate perplesse.

Forse Chan aveva finalmente trovato il modo di fondere un testo con una base… anche se nessuno di loro ricordava che ci fosse qualcosa in sospeso che aveva creato problemi in quel senso.

«Ascoltate bene le parole! La conosciamo tutti questa canzone e, dannazione, ho realizzato solo adesso!!!»

E infatti la riconobbero subito tutti.

 

We were young, posters on the wall

Praying we're the ones that the teacher wouldn't call

We would stare at each other

'Cause we were always in trouble

And all the cool kids did their own thing

I was on the outside, always looking in

Yeah, I was there but I wasn't

 

Hyunjin e Han furono i primi a realizzare e sussultarono, ognuno di loro trovò uno sguardo pronto ad intervenire: Felix e Minho.

Seungmin e I.N. si stavano fissando increduli.

Changbin fissava senza parole Chan, che restituiva lo sguardo felice.

Era vero, prima di incontrarsi ognuno di loro era concentrato su altro, ma non si sentiva nel posto dove doveva essere.

Lo avevano detto tante di quelle volte, quando parlavano di gratitudine per essersi trovati.

«Non è possibile» soffiò I.N. «eppure la so a memoria…»

«A chi lo dici…» mormorò Han.

Si trovarono a sorridersi, increduli e cominciarono a cantarla.

Insieme.

 

They never really cared if I was in

We all need that someone

Who gets you like no one else

Right when you need it the most

We all need a soul to rely on

A shoulder to cry on

A friend through the highs and the lows

I'm not gonna make it alone

La-la-la-la-la la

La-la-la-la-la 'lone

I'm not gonna make it alone

La-la-la-la-la la

La-la-la-la-la 'lone

 

Balzarono tutti in piedi a braccia aperte cantando ormai a squarciagola, felici in quella sensazione di appartenenza, di sicurezza, di coscienza che ognuno di loro aveva almeno sette spalle sulle quali piangere, all’occorrenza.

 

Then I saw your face, your forgiving eyes

Looking back at me from the other side

Like you understood me

And I'm never letting you go, oh

We all need that someone

Who gets you like no one else

Right when you need it the most

We all need a soul to rely on

A shoulder to cry on

A friend through the highs and the lows

I'm not gonna make it alone

La-la-la-la-la la

La-la-la-la-la 'lone

I'm not gonna make it alone

La-la-la-la-la la

La-la-la-la-la 'lone

 

Se la cantarono a squarciagola gli uni con gli altri, abbracciandosi e ridendo come bambini.

Anche Minho si era completamente sciolto.

Si trovarono in cerchio e si indicarono gli uni con gli altri per la parte finale, perché era vero: ognuno di loro rappresentava esattamente questo per gli altri.

 

'Cause you are that someone

That gets me like no one else

Right when I need it the most

And I'll be the one you rely on

A shoulder to cry on

A friend through the highs and the lows

I'm not gonna make it alone

La-la-la-la-la la

La-la-la-la-la-la 'lone

I'm not gonna make it alone

La-la-la-la-la la

La-la-la-la-la-la 'lone

I'm not gonna make it alone

 

Si unirono in un unico abbraccio, con le lacrime agli occhi…

 

I'm not gonna make it alone

 

… perché erano tutti insieme e stavano facendo qualcosa che li rendeva felici.

 

 

 

______________________________________________

 

NOTE:

 

È un pezzo che non scrivo.

Quindi il fandom è nuovo, ma la sfida (con me stessa) è sempre la stessa: vediamo se ne sei ancora capace.

Scriverla è stato emozionante e fluido.

Mi ci voleva proprio.

 

Ho scelto l’amicizia come sfondo.

L’amicizia è una storia d’amore senza sesso. Un atto d’amore disinteressato verso un’altra persona.

Significa esserci, farsi carico dei momenti brutti e elevare quelli belli.

Sì, in un certo senso è come un matrimonio, perché è un legame che si forma e cresce nel tempo, senza niente di veramente tangibile all’inizio.

Non vi è niente di realmente concreto, di scambio, nella sua realizzazione, all’inizio: il tempo, i pensieri.

Sai di avere un* ver* amic* quando ti trovi a piangere davanti a l*i senza vergogna e le sue lacrime non ti mettono in imbarazzo, ma l’unico tuo pensiero è come fare ad asciugarle. E fermarle. Perché fanno male anche a te.

Vanno tenuti stretti gli/le amic*, quell* che non si preoccupano dell’ora, quell* che ti alzano di peso se fai una cazzata, ma chiunque altro deve solo provare a sfiorarti e si trova sbranato vivo.

Essere davvero amic* di qualcuno è un atto di coraggio. Non metti in gioco il tuo corpo, metti in gioco la tua anima.

 

Mi sono fatta l’idea che questi ragazzi fanno una vita che se non fossero amici non sarebbero durati abbastanza da attirare la mia attenzione.

Detto questo, dire che seguo gli Stray Kids è come definirmi una pilota perché guido un 125.

Conosco diverse canzoni, li ascolto, i video che preferisco di loro sono i practice dance e quelli delle fan.

Non mi ricordo le loro date di nascita (ma sono andata a vederle), mi incasino con i cognomi, ho finalmente imparato a distinguerli l’uno dall’altro e a chiamarli per nome praticamente un paio mesi fa… ma vederli ballare e sentirli cantare mi… placa.

Quando li ascolto stacco la spina.

 

Se credessi al caso, sarebbe un esempio perfetto: sono letteralmente inciampata su Maniac scrollando su Instagram. La prima domanda che mi farei è: come c’è finito nelle suggerite?

Ma non credo al caso.

Avevo bisogno di un rifugio, di un parafulmine, di qualcosa da sviscerare che mi tenesse occupata la mente.

Sanno cantare, sanno ballare, sanno scrivere canzoni. Sono fuori di testa e per questo anche geniali.

Filotto.

Mi hanno fatto ridere fino alle lacrime in un momento in cui le lacrime pensavo di averle finite a furia di piangere per altro.

Quindi gli sono anche grata, a questi 8. Ho pensato di restituire qualcosa con una delle cose che (ancora) più amo fare: scrivere.

 

Se ho un preferito? Più di uno. Li adoro. Ognuno di loro mi ricorda qualcosa di me. Sarà che ho il doppio degli anni della maggior parte di loro.

 

Perdonate la (probabile) toccata e fuga, dovevo ricominciare da qualche parte…

 

Grazie per essere arrivate a leggere fin qui.

   
 
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