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Autore: asia20    08/03/2023    0 recensioni
La Terra di Mezzo ha conosciuto un periodo di grandi sconvolgimenti tecnologici, arrivando ad un grado di progesso simile a Coruscant (Star Wars). Ora, mentre la Quinta Era si avvicina velocemente, una mezz'hobbit con madre Elfo, un Nano, e due Elfe dovranno evitare il ritorno dell'Oscurità.
(Copione di un gruppo Gioco di ruolo a tema TolkienStar Wars, che gestisco su facebook)
La storia continua in Lord of the Rings: Darkness Return Stagione 2
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sauron
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 5: Vader

Anakin Solo Star Destroyer, Kashyyyk

Ben Skywalker: *sono giorni ormai che siamo in orbita su Kashyyyk, aspettando la resa degli Wookies. Sembra stiano trattenendo due terroristi Corelliani...Spero solo che Jacen, ehm, il Colonnello Solo, non sia in vena di distruggere questo Pianeta....questa mania di eliminare i suoi nemici o chi sta con loro...sta diventando pericolosa. Ed ora che abbiamo a bordo anche il Generale dei Resti dell'Impero, Skywalker....nostro nonno, la vita è molto più dura e complicata qui dentro. Mi avvio verso il ponte di comando* Avete chiamato, Generale Vader? * solo il Colonnello Solo si può rivolgere a lui con il cognome. Nessuno di noi può usarlo*

 

Vader: *Durante i primi anni dell’Impero era nato un proverbio: meglio perdersi nello spazio che finire a bordo della Anakin Solo.

Alcuni studiosi ritenevano che se lo fossero inventati i soldati che avevano partecipato alla Prima Grande Ribellione. Altri sostenevano che risalisse ai primi cadetti che si erano diplomati presso le accademie imperiali.

Oltre a disprezzare i pianeti più lontani dal Nucleo, l’adagio sottintendeva che il valore di un militare poteva misurarsi solo in base al sistema stellare cui era assegnato. Più si veniva mandati vicino al Centro Imperiale, maggiore era il contributo alla causa dell’Impero.

Nonostante ciò, molti ufficiali preferivano prestare servizio il più lontano possibile dallo Star Destroyer Esecutore, piuttosto che restare nei paraggi del suo spietato comandante.

Per alcuni era Darth Vader. Per altri era "L'Oscuro Signore dei Sith". Sua madre l'aveva chiamato con un nome diverso: Anakin Skywalker

Alcuni l'avevano definito un mostro, una bestia disumana. Altri dicevano che era un'irrazionale macchina assassina. Un'arma vivente. Insensibile al dolore. Impossibile da uccidere. Sapeva solo come ammazzare e rovinare vite. E aveva fatto entrambe le cose per quasi 20 anni.

In realtà, il leader del Neo-Impero era solo un uomo, per quanto dotato di un'abilità molto speciale: la capacità di controllare la Forza, un campo energetico che legava e circondava tutte le creature dell'universo. Tale peculiarità gli permetteva di usufruire di vari poteri, dal controllo mentale alla telecinesi. E quel giorno... la Forza non gli era mai apparsa così strana.*

*Vader osserva l'universo sconfinato di fronte a sè. L'oscurità dello Spazio ha un che di ipnotico, e lo ha sempre aiutato a pensare e riflettere.

Quando passi familiari riecheggiano alle sue spalle, gira la maschera scheletrica per incontrare gli occhi dorati di suo nipote, Jacen Solo... nonchè suo apprendista, Darth Caedeus.*

Ho sentito un turbamento nella Forza *dice con la sua voce profonda e graffiante, come il rombo di un tuono* Una lacrima nella fabbrica della realtà. Come se qualcosa l'avesse... ferita.

 

Caedus: *ho percepito qualcosa anch'io...sembra stia per accadere qualcosa di grave. La Forza sta tremando.....è quasi come se tutto l'Universo tremasse all'unisono, è strano. Nemmeno quando ero prigioniero degli Yuuzhan Vong e non avevo la connessione con la Forza, ho percepito il vuoto....Ho quasi paura di perdermi nel tremore che percorre ogni cosa intorno a noi* lo sento anch'io....c'è un forte tremore. Ben, *lo osservo per un attimo, lui ha una percezione diversa, ancora non si è aperto completamente alla Forza* Controlla i sistemi...dovremmo avere la flotta di Hapes sugli schermi.. Orlopp, modifica la rotta, inverti i motori...ci spostiamo nel versante Nord

 

Orlopp: Subito Colonnello Solo

Rapido e veloce, si dirige alla plancia di pilotaggio che stava finora viaggiando in automatico, controllata solo dai radar

Le lunghe dita artigliate sfiorano con delicatezza inaspettata considerando il loro aspetto lo schermo, digitando una sequenza luminosa. Ma il monitor è molto sensibile ad ogni tocco e fare più che un tocco lieve può rischiare di far partire un comando errato*

Motori invertiti, rotta verso Nord

 

Saavik vulcaniana: *La vulcaniana dai cortissimi capelli corvini e le orecchie a punta seduta alla destra di Orlopp alla consolle dei sistemi di sicurezza nota apparire sugli schermi diverse navi. Una flotta sconosciuta con armi attive e pronte al fuoco*

Comandante! Flotta a dritta, puntano i phaser e i siluri fotonici!

*Le sue mani si muovono veloci, anticipando l'ordine alza gli scudi alla massima potenza*

 

Eshea Pir cardassiana: *la giovane ufficiale non era lontana dal comandante ed osservava il tutto con aria pensosa * credo che ce l'abbiamo fatta comandante *dice a voce alta*

 

Ben: *lancio una veloce occhiata verso le due Ufficiali agli armamenti e lascio un sospiro di sollievo, almeno siamo riparati...in caso la flotta di Hapes decida di attaccare invece di sostenerci nella lotta contro Corellia* Colonnello, Generale, cosa percepite? Non sento nulla. Nulla. Nemmeno gli Wookies sotto di noi, sul Pianeta. Tutto tace. *anch'io ho sentito tremare, ma credevo fossero i motori stazionari della nave....*

 

Vader: *Darth Vader osserva la flotta che circonda la Anakin Solo e la riordina dietro il rosso bagliore della sua maschera.

In pochi secondi, riconosce le manovre delle navi avversarie e identifica i loro potenziali punti deboli. Vede la battaglia imminente a livello microscopico e macroscopico, istintivamente consapevole di come ogni colpo potrebbe contribuire alla vittoria o alla sconfitta finale. Tuttavia, i caccia nemici non sono la sola cosa che lo interessava.

Compie un singolo movimento della mano quando le navette nemiche arrivarono a portata di tiro.

Gli echi dei turbolaser che seguirono il gesto suonarono come un groviglio di statica all’interno del suo casco. Fiotti di energia si riversarono dall’Esecutore verso il nemico, illuminando l’oscurità come fulmini e disintegrando alcune navi nemiche.*

Non temete il loto flebile attacco, miei soldati. Nulla potrà ostacolare il ritorno dell'Impero.

*Chiude brevemente gli occhi, facendo appello al suo legame. Rispetto a qualsiasi utente Forza della Galassia, Vader è quasi parte della stessa energia che permea ogni angolo della creazione, invisibile ma tangibile al tempo stesso.

Infine, dopo quello che gli sembra un tempo fin troppo lungo... riesce a scorgere qualcosa nell'oscurità. Una luce alla fine di quel tunnel apparentemente senza fine.

Le sue orbite rosse puntano verso Jacen.*

Credo di aver identificato la natura di questo disturbo. Ordina alla nave di fare rotta per Arda. Lì troverò le risposte che cerco... in un modo o nell'altro.

 

Caedus: *ascolto con attenzione le parole del piccolo Skywalker, in effetti...anch'io non sento nulla. Deve essere accaduto qualcosa...ma cosa..? La Forza non può andarsene in questo modo....è un'energia, è parte dell'Universo...non può...spegnersi* Arda, mio signore? Certamente...ma cosa intendete risolvere lì? é nell'Orlo Esterno...Siamo lontani. *inserisco le coordinate personalmente, so che potrebbe arrivarmi una scarica di fulmini * Lasceremo la flotta indietro?

 

Orlopp: *Seduto di fronte allo schermo osserva attentamente le molteplici diagonali e onde che si intersecano, automaticamente dividendole in campo elettromagnetici e traiettorie planetarie, mentre mantenendo la rotta prestabilita attiva con un codice il rilevatore di frequenza puntando verso l'universo di fronte a loro, cupo e profondo come un occhio fatto solo di pupilla.

Qualcosa lì in fondo trasmette una lievissima vibrazione alle onde luminose del monitor: quel tanto che basta da far scattare una spia di colore verde, solitamente sempre spenta*

Colonnello Solo, intercettato il segnale di Arda, proviene da sembra molto lontano, dritto di fronte a noi. Riesce a disturbare le nostre onde di rilevazione...mai successo finora.

 

Saavik: *I suoi monitor invece sono completamente vuoti ora che il comandante ha disintegrato le navi nemiche, solo loro sembrano occupare lo spazio, nessun movimento viene rilevato nemmeno dal pianeta sottostante*

Danni subiti zero, sistemi operativi perfettamente funzionanti, tutto assolutamente a pieno regime Generale

*Riporta la vulcaniana con voce monotona e senza mostrare la minima emozione*

 

Eshea Pir: *rivolgendosi ad Orlopp* cosa potrebbe comportare quel segnale? dobbiamo prepararci ad un altro attacco? *chiede guardando gli schermi e domandandosi come potrebbe rendersi utile in un tale frangente

 

Ben Skywalker: *finalmente si parte per Arda. Da molto volevo visitare quel Pianeta....padre Luke me ne ha parlato tante volte...lui c'è stato, ha incontrato gli abitanti....ha diretto la ribellione li* davvero partiamo per Arda? Sbarcheremo? Potrò visitare il Pianeta? Padre Luke me ne ha parlato bene.

 

Vader: *Gli occhi di Vader incontrano quelli del nipote senza battere ciglio, pieni del loro freddo e spietato pragmatismo. Il suo respiro, lento e regolare, è l'unico suono che per qualche istante risuona all'interno della cabina di comando, quasi fosse presagio della Morte in persona.*

Se il resto della flotta non fosse in grado di affrontare forze avversarie così patetiche, allora non meriterebbero di far parte dell'Impero. Comprendo la tua esitazione, nipote... ma ciò che sta accadendo nell'Orlo Esterno va al di là di simili scaramucce. C'è in gioco molto di più...

*La maschera scheletrica dell'uomo si rivolge al resto degli ufficiali*

L'ordine è stato dato. Prepari il salto nell'Iperspazio, Capitano Pir. Per quanto riguarda gli altri, voglio questa nave pronta per affrontare qualsiasi minaccia in cui potremmo incorrere una volta giunti a destinazione.

*Infine, lo sguardo dell'Oscuro Signore si posa sul giovane Skywalker... così simile a Luke, eppure così diverso... fin troppo simile a sua madre, seppure dotato della stessa innocenza del padre.*

Forse avremo tempo di visitare il pianeta. Dopotutto... le razze di quel mondo hanno risorse che potrebbero essere utili alla nostra compagna. E non sono mai stato il tipo di persona a cui piace sprecare simili opportunità *termina cupamente*

 

Caedus: *vorrei zittire il mio Apprendista, ma al momento, sono troppo impegnato a cercare di avvertire Tenel Ka del fatto che la Anakin Solo sta lasciando la flotta. Non credo la prenderà bene...dopotutto, è nostra alleata. Sembriamo dei codardi ad andarcene così....ma è necessario, dobbiamo capire cos'è accaduto, perché la Forza Vivente è "spenta"* Sarà un viaggio lungo, Ben...*non credo che Vader ci lascerà esplorare il Pianeta...non è una gita di piacere.* Signore, quando volete, vado a preparare la vostra nave per la discesa sul Pianeta. *quanto a me....credo che manderò un messaggio sulle frequenze di base...per avvertire flotta ed alleati....*

 

Orlopp: *Senza staccare il viso dai tratti di un Jenet dallo schermo, risponde al Capitano Pir*

Quel segnale è il segnale del pianeta Arda.

Dobbiamo prepararci a tutto direi, poiché non sappiamo cosa troveremo lì

Quello che sappiamo è che su Arda, al momento, c'è qualcosa di talmente potente che riesce a disturbare, seppur lievemente, il sistema di rilevazione.

Bisognerebbe cercare di analizzare cosa potrebbe essere, prima di giungere

*Rimugina un attimo tra sé e sé, la mano pelosa ad accarezzarsi il mento, pensoso*

Capitana Saavik, hai tra i tuoi sistemi qualcosa che possa decostruire le onde del segnale ed isolare il "disturbo"?

 

Saavik:*La domanda di Orlopp non sorprende affatto la vulcaniana.

Da quando la creatura ha parlato di una interferenza con il segnale sta cercando la soluzione*

Accelerando la frequenza delle nostre onde dovremmo creare una ridondanza, in questo modo respingeremo il disturbo.

* Comincia a trafficare con il suo Datapad e dopo pochi tocchi uno schema compare sullo schermo di Orlopp*

Ecco capitano Orlopp, seguite lo schema. Se sarà necessario farò correzioni al momento

 

Eshea Pir: *osserva con un sorriso la vulcaniana*

Mi sembra che sia un buon lavoro capitano, la strada verso Arda sarà tranquilla *commenta *

 

Ben: *osservo la rotta...siamo in iperspazio da due ore...dovremmo arrivare a breve nel Sistema Echtelion, almeno così dicono gli schermi. Quel Sistema è complicato da attraversare, è come se ci fosse un campo di forza tutt'attorno. Il primo Pianeta che si incontra è Gallifrey con il suo Satellite Ilvrin, poi un secondo Pianeta disabitato e infertile....ed Arda, con il Satellite Valinor. Speriamo di arrivare in fretta* Preparo lo zaino per scendere. e...lucido la spada laser. Con permesso, colonnello Solo, mi ritirerei nella mia cabina.

 

Vader: *Lo Star Destroyer esce dalla velocità della luce in un turbinio di colori e polvere cosmica, comparendo a qualche chilometro dell'atmosfera planetaria come una gigantesca punta di freccia nell'oscurità dello spazio.

Sul ponte di comando, Vader osserva il panorama sottostante attraverso le orbite della maschera, contemplando l'energia indomita che aleggia attorno al corpo celeste. Sembra quasi che quel mondo sia un fulcro della Forza stessa, proprio come Mortis... eppure, quell'energia pallida e senza forma sembra quasi ovattata, una pallida ombra del suo sè passato, come se stesse pian piano svanendo... o come se qualcosa la stessa bloccando.

L'Oscuro Signore si rivolge a Cadeus.*

Andrò su quel pianeta da solo *proclama con la sua voce fredda e baritonale* Qualunque sia la ragione di questo disturbo, potrebbe essere un nemico al di là delle vostre forze... ma non delle mie. Ho bisogno di qualcuno che tenga d'occhio la nave fino a nuovo ordine, o nel caso abbia bisogno di rinforzi dall'alto. Posso contare su di te, Colonnello?

 

Caedus: *porto la mano sinistra alla fronte, in saluto militare* Tenente Ben, permesso accordato. *non credo la prenderà bene quando saprà che Vader scenderà sul Pianeta da solo.* certo, mio signore. Saremo pronti, in caso di attacco. *porto la mano alla spada, come a significare che siamo pronti a tutto...e che la situazione sta peggiorando di ora in ora. Il cristallo vibra sempre meno* Che la Forza sia con voi, nonno.

 

Orlopp: *Veloce e silenzioso, tranne qualche sporadico squittio di concentrazione, inizia a seguire lo schema di Saavik, inserendo dati e manovrando di volta in volta i comandi digitali con la sola voce.

Finalmente il sistema restituisce un codice alfanumerico che si appresta ad interpretare, aggrottando la fronte*

Colonnello Solo, sembra che questo disturbo sia come una crepa nel campo gravitazionale di Arda.

Una crepa su un universo parallelo forse o un multiverso.. qualcosa di potente *

Lui stesso non riesce a capacitarsi di cosa possa riuscire a disturbare un intero campo magnetico e planetario, arrivando fino ai loro perfetti sistemi di rilevazione.

Un numero lampeggia poi sullo schermo.*.

Colonnello Solo, ecco le coordinate esatte del luogo dove sta avvenendo questa frattura spazio temporale: 39° 14.116'S 175° 33.529'E

 

Nei pressi di Dol Guldur….

Borin: *Ormai in piena corsa, Borin Man di Martello avanza lo scudo e grida* BARUK KHAZAD AI MENUI! *prima di saltare e vibrare un forte Fendente dall'alto verso il basso con il Martello da Guerra che impugna nella mano sinistra, scostando di poco lo scudo con la destra per favorire il percorso dell'arma. La direzione è quella della testa dell'avversario, ma probabilmente, data la differenza di altezza e la ridotta alzata dei salti della sua razza, non riuscirà a colpire che il tronco o forse l'addome del suo avversario; in ogni caso imprime la maggior forza possibile nel colpo, deciso a dimostrare tutto il valore dell'addestramento militare khazalid finora ricevuto.*

 

*Girando lentamente il volto dall'espressione lenta ma feroce, il troll vede arrivare il colpo di martello del khaza.

Con un urlo agghiacciante alza le braccia nodose e robuste protendendole verso la traiettoria del colpo, riuscendo a deviarlo verso destra, dove il treno traballa ancora instabilmente sull'orlo del precipizio*

 

Borin: *Ancora in sospensione, il Khaza colpisce con forza il treno, spingendone una parte ancor più fuori nel precipizio, prima di rimbalzare all'indietro sul terreno solido e cadere supino. Fa per rialzarsi e quanto meno alza su di sé lo scudo d'acciaio, ma ormai il troll è sopra di lui.*

 

*Ringhiando inferocito il troll avanza lento verso il khaza a terra.

Lampi di puro odio balenano nei suoi occhi quasi ciechi ma perfettamente in grado di individuare e fiutare la preda da ridurre a brandelli.

Avanza ma la carrozza che si era staccata dal treno e che ancora spuntava irta di spuntoni di acciaio dal terreno gli si pianta nel piede sinistro, provocandogli un urlo di rabbia e dolore che sembra far tremare l'aria

La bestia nel cercare di disincagliare il piede dal metallo si sbilancia e un altro pezzo della carrozza di testa da cui il corpo immobile del macchinista morto sembra avere una sua vendetta, per il contraccolpo si ribalta e lo colpisce facendogli perdere l'equilibrio e crollare a terra con un boato udibile a molte miglia di distanza...un pugno immenso ed ancora proteso si schianta proprio accanto al corpo del khaza, colpendolo forte seppur di striscio*

 

Borin: *frappone lo scudo, ma il colpo è forte, spinge il suo stesso pugno destro sul suo cuore, prima che il troll si schianti a fianco al Figlio della Montagna. Borin strabuzza per un attimo gli occhi e tossisce forte, poi li chiude di colpo e il corpo si rilassa. Non ha danni, armatura e scudo han fatto il loro dovere, ma è incosciente e privo di sensi, supino affianco ai piedi del Vagabondo.*

 

Hellabor: *Quando riapre gli occhi, ancora appesa allo schienale del sedile, sospesa, lo scenario attorno a lei è agghiacciante: corpi senza vita, sangue e lamiere contorte e lamenti ovunque, i sopravvissuti che si guardano intorno, come lei, inebetiti.

Sente la testa molto calda ed umida, capisce che sta sanguinando...e dall'alto con un sussulto al cuore vede fuori dal finestrino il precipizio che incombe.

Deve uscire da lì, prima che sia troppo tardi.

Osserva in basso e facendosi forza allenta gradualmente la presa delle mani e delle gambe dal sedile, scivolando su quello che era il soffitto del vagone ed ora è un pavimento obliquo, scivoloso di sangue e tagliente di vetri.

Come ritorna dritta sente il sangue iniziare a colarle sulla fronte, presto ora Hellabor, dice a se stessa per spronarsi a camminare fino ad arrivare al finestrino, dove l'apertura lasciata dalla spaccatura del vetro sembra sufficiente a lasciarla uscire.

Con cautela riesce ad infilarsi nel buco mentre sente il vetro tagliare la stoffa dei vestiti e la pelle, stringe i denti e si spinge fuori, rovinando a terra.

Il tempo di provare a rimettersi in piedi che vede il suo amico khaza steso a terra, incosciente.

Gli occhi si sgranano dal terrore quando vede a terra accanto a lui un immenso troll, in procinto di rialzarsi*

Borin...Borin!

*Con voce flebile chiama il suo amico, deve aiutarlo! Tira fuori da una tasca interna della giacca un coltello nero, sottile ma affilato: strani segni sono incisi sulla lama.

Brandendolo con le forze ancora disponibili si muove in difesa del suo compagno di viaggio, mentre ogni passo sembra trafiggerla dappertutto come punture di spilli.

Riesce ad arrivare vicino al khaza con le ultime forze, prima che il mondo si oscuri e prima di cadere a terra, svenuta, accanto a Borin, un braccio steso sul torace del khaza come a volerlo proteggere, il pugnale ancora stretto nell'altra mano 

 

Sauron; *Sorrido....per tutto il viaggio, Adar ed io abbiamo fatto a gara...ora sono davanti io...e Dol Guldur si erge di fronte a noi, come una cupa montagna. Da tempo non tornavo qui...ed è tutto rimasto come lo ricordavo. Finalmente, potrò rilassarmi nelle mie stanze, lussuose e decorate con diamanti e fini pietre preziose. Ricordo il mese passato qui con Galadriel...e quasi mi vengono le lacrime.* puoi parcheggiarlo nelle stalle, dovrebbero essere ancora in piedi....Attento a ciò che troverai....

 

Adar: *Adar osserva le rovine con occhio attento, cercando di scorgere segni di eventuali minacce. Tutta questa zona è disseminata dall'odore familiare di altri Uruk... ma vecchio di secoli, quindi deve trattarsi di un antico accampamento.*

Che posto è questo Sa... mio signore? *si corregge, perché al momento non può rischiare di suscitare l'ira dell'Oscuro Signore. Non dopo che ha scoperto della sua famiglia... e non fino a quando non avrà scoperto un modo per rendersi indispensabile, abbastanza da non doversi più preoccupare della loro sicurezza.*

 

Sauron: *ho un brivido quando sento quasi pronunciare quel nome...mi volto verso di lui, lo guardo dritto negli occhi....serio. Sa perfettamente che non deve, nessuno deve.* Mairon andrà bene. Per ora. *secco...il suo errore mi ha fatto salire la rabbia. So che devo mantenere la calma...."respira, va tutto bene...è solo un piccolo errore." * Dol Guldur, una delle mie fortezze fuori Mordor. Palazzo estivo, agli inizi del mio dominio nel Sud. Qui tenevamo i cavalli dei Nazgul...e...qualche prigioniero. *ricordo perfettamente il giorno in cui sono venuto in possesso di uno degli Anelli dei Nani....oh...che bella sensazione.* è un po' pericolante all'esterno...ma all'interno, può ospitare intere legioni di Uruk

 

Adar: *Adar rabbrividisce internamente, consapevole di aver appena schivato una lama. Annuisce comprensivo e offre all'Oscuro Signore un rapido inchino.*

Capisco. Farò come ordinato... Mairon * aggiunge, pronunciando quel nome con una certa riluttanza. Non pensa che qualcuno di malvagio e crudele come l'essere che gli sta davanti meriti un nome Maia, ma al momento non può fare altro che obbedire. Così si allontana con lo speeder, diretto verso le stalle. Qualunque cosa abbia in mente l'Oscuro Signore, spera solo che non avrà bisogno di lui.*

 

Sauron: *questo palazzo sembra così vuoto ora che non è più brulicante di Uruk e ragni....Dopo la mia sconfitta per mano di quel buono a nulla di un Hobbit...tutto è cambiato. Dovrò lottare per riprendere il potere, le nuove generazioni si sono abituate a vivere libere, senza un capo, a dare loro ordini, cibo....vita. Gli Uruk sono creature di Melkor, non hanno vita propria come i Figli di Iluvatar....loro vivono per servire. Osservo Adar portare gli speeder nelle stalle....e scorgo del fumo nell'altopiano sottostante. Deve esserci un grosso incendio,...Andrò a controllare più tardi...devo prima approntare alcune modifiche alle mie stanze. Certo...Adar non penserà di poter dormire nel mio letto....* questo palazzo verrà ricostruito, diventerà la nuova casa di Inmwe...quando sarà finalmente mia. Ho in mente grandi progetti per lei...e per la Terra di Mezzo. Progetti che non sono riuscito a realizzare Ere fa...

 

Adar: *Dopo aver lasciato lo Speeder, Adar torna con passo lento e marcato dall'Oscuro Signore. Si guarda brevemente attorno, soffermandosi sullo stato pietoso della roccaforte, e internamente si domanda come un posto tanto decadente potrebbe mai tornare allo splendore di un tempo. Ma in fondo stanno pur sempre parlando di Sauron, colui che supervisionò personalmente l'imponente torre di Barad-dur... quindi, se c'è qualcuno capace di compiere una tale impresa - per quanto odi ammetterlo - costui è proprio lo stesso Maia.*

Quale sarà la nostra prossima mossa, mio signore?

 

Sauron: hai notato quel fumo, laggiù? *è a pochi chilometri da Dol Guldur...e posso vedere chiaramente cosa sta accadendo. Un treno è stato abbattuto da un troll...non che io non abbia dato l'ordine...ma...dovrò occuparmi dei sopravvissuti* mentre ero nella Contea, cercando possibili discendenti del vecchio portatore dell'Anello...ho trovato una mezz'hobbit....ha un particolare pugnale che mi interessa....*deve averlo trovato qui, sua madre era di Lothlorien, mi pare...almeno dall'accento* dobbiamo trovarla e portarla qui. So che è su quel treno, sento la presenza del pugnale da qua...

 

Adar: *Adar contempla attentamente le parole dell'Oscuro Signore. Se davvero questa mezz'hobbit ha un artefatto capace di attirare l'attenzione del Maia, di certo deve trattarsi di qualcosa di una certa importanza... forse un'arma? Probabilmente, vista la spiccata predilezione di Sauron per la guerra.

O forse... c'è una ragione molto più oscura a spingere la brama del sovrano di Mordor? Qualunque essa sia, la prossima linea d'azione gli sembra abbastanza chiara.*

Immagino che dovremo salvare questa mezz'hobbit da qualsiasi guaio in cui si sia cacciata... non è così?

 

Sauron: *se la salvassi, mi vedrebbe come un eroe...si, è ciò che voglio. Salvarla...mi sembra la soluzione migliore.* la salveremo...si. Prendi il tuo speeder, per trasportare i feriti....*una camminata mi farà riflettere su come agire dopo....per avere la fiducia della mezz'hobbit. Se ha trovato quel pugnale, è destinata a servirmi* ti raggiungo li.

 

Adar: *Adar assottiglia le labbra, ma annuisce senza fare storie. L'idea di salvare umani e hobbit non lo aggrada per nulla, specie dopo tutto quello che le altre razze della Terra di Mezzo hanno fatto ai suoi figli nel corso dei millenni. Non meritano alcuna compassione... ma non può sottrarsi a un ordine diretto di Sauron, e così torna dallo speeder con passo rapido.

Dopo aver infilato un mantello per nascondere le caratteristiche da Uruk, si reca velocemente al luogo dell'incidente.*

Avete bisogno di aiuto? *chiede ai feriti raccolti all'esterno del mezzo*

 

Hellabor: *Da lontano, nella nebbia fumosa in cui è immersa, sente venire delle voci..la testa gira se solo prova a muoverla, respirare sembra diventato faticoso, le orecchie ronzano e confondono suoni e rumori.

Prova ad inspirare per ossigenare il sangue ma una fitta al costato la blocca, singhiozza.

Ma se è ancora viva il troll non l'ha uccisa, forse si sono salvati...forse?

Cerca di raccogliere le forze per riuscire almeno ad aprire gli occhi: la luce del sole la abbaglia, troppo forte per i suoi occhi al momento deboli, strane sagome si muovono come l'aria fosse acqua e vedesse figure sommerse ..*

Borin...borin stai bene?

*Riesce a sussurrare quasi non riuscendo ad udire la sua stessa voce

Le immagini diventano mano mano più vicine e nitide. Un uomo la sta fissando, sbatte le palpebre per focalizzare meglio "

 

Sauron; *arrivo sul posto subito dopo Adar...e lo noto chino su una figura piccola, forse proprio la hobbit che sto cercando...Mi avvicino, facendo brillare l'anello di Adar. Era uno dei Minori, e solo ora noto che lo ha ancora....era il simbolo del suo servizio nella guardia scelta di Barad-Dur...Il treno è stato sbatacchiato contro la montagna...e temo che cadrà nel burrone insieme al troll...a breve. Mi interessa solo la mezz'hobbit....e...forse, quel Nano. Si...posso prenderlo come ostaggio, in effetti. Sembra di lignaggio nobile* piccola, siamo qui per salvarvi....sta tranquilla, sei ferita. Faremo il possibile per salvarvi. Puoi fidarti

 

Adar; Se avete bisogno di un passaggio, sarei più che disposto ad offrirvi il mio speeder *si intromette Adar, facendo finta di non conoscere l'uomo... no, la creatura che ha appena messo piede sul luogo del disastro*

Non è grande, ma voi non sembrate neanche così pesanti... senza offesa, naturalmente *aggiunse con un placido sorriso appena celato dal cappuccio, nel tentativo di metterli a loro agio.*

 

Hellabor: *Cerca di mettersi seduta, pian piano, reggendosi al suolo con le palme delle mani e facendo forza.

Le orecchie fischiano ancora ma di meno, apre meglio gli occhi che ora si sono abituati alla luce e si ritrova a fissare qualcuno in fondo ad un cappuccio. Qualcuno che sembra sorridere, le viene spontaneo ricambiare il sorriso, sollevata dal sapersi salva*

Grazie messer ..? Grazie

*Alza lentamente il viso verso la direzione da cui ha sentito venire un'altra voce, un altro uomo, più alto del primo. Sorride anche a lui per ringraziare ma gli occhi la bloccano.. dove ha già visto quell'uomo? Per un attimo le era sembrato familiare ma forse è solo la ferita in testa che la confonde*

Grazie anche a voi messer..?

Borin..come sta il mio amico Borin?

*Domanda cercando di guardare dove è il khaza e vedendolo ancora incosciente un altro singhiozzo la scuote*

 

Sauron: Halbrand, principe dello Rhun. Io ed il mio...ehm...paggetto, eravamo qui in visita..quando abbiamo visto del fumo. *nello stato in cui si trova, si berrà qualunque cosa...* e siamo accorsi subito. Non ti preoccupare, il tuo amico Nano è in buone mani. Starà bene. Ha solo ferite superficiali. *spero che Adar sappia qualcosa di medicina, perchè....non so molto. So come avvelenare, ma non come curare..non è prettamente il mio campo*

 

Adar; Non preoccupatevi *si unisce Adar* Conosco la medicina Elfica, sono stato addestrato dai guaritori del Lindon in persona. Dobbiamo solo portare il vostro amico in un luogo più sicuro, così da poterlo medicare in tutta calma... e con condizioni più favorevoli.

*Dopotutto, non ha bisogno di mentire su questa parte. Come tutti gli Elfi delle terre di Gondolin, prima della sua caduta, Adar è stato addestrato nell'antica arte della medicina Elfica. E sebbene non la pratichi da parecchio tempo, non avrà alcun problema a rievocare i passi fondamentali per guarire un nano... la cui struttura corporea è certamente molto più semplice di quella di un Uruk.*

 

Hellabor: *È un po' più sollevata ora, si lascia sfuggire un sospiro di sollievo.*

Principe ehm...volevo dire Altezza allora la ringrazio umilmente

*Prova a fare un mezzo inchino poiché da seduta non ha modo di farlo in modo compito, col risultato di farsi girare di nuovo la testa che ancora duole

Un'imprecazione in hobbitese stretto le sfugge dalle labbra, accidenti che male che fa la testa. Si sente i capelli appiccicosi, suppone sia sangue raggrumato. Poi sembra ricordare qualcosa e sussulta*

Il treno! Nel treno ci sono molti passeggeri, feriti .. bisogna salvarli, vi prego salvateli se potete!

*Appoggiandosi alle spalle dell'uomo col cappuccio si mette lentamente in piedi ma le gambe cedono e tonfa pesantemente a terra.

Sente un tintinnio, abbassa gli occhi...il suo pugnale, deve esserle caduto di mano mentre provava a rialzarsi

Lo riprende e le sembra stringendolo di stare un po' meglio.

È pur sempre un oggetto familiare in mezzo all'inferno che improvvisamente le è piombato addosso.*

Siete stato tra gli elfi quindi messere? Io ho dei parenti nel Lindon, la mia metà di famiglia.

Si bisogna aiutare Borin, vi prego pensateci voi che conoscete come farlo

 

Sauron: *lancio un veloce sguardo verso il pugnale...è proprio come pensavo. E' un pugnale Morgul...e porta lo stemma di Kamul....bene....ottimo.* Adar, portiamoli via....verrò a cercare feriti appena loro saranno nelle nostre accoglienti stanze *osservo il treno...peccato, vite sprecate..."in cella, Adar...mettili in cella. Non voglio che vadano in giro per la mia fortezza e scoprano il nostro segreto" è da tempo che non comunicavo mentalmente con le mie guardie...sembra tornato il passato..quando ero potente e rispettato da tutta Arda*

 

Adar: *Adar annuisce riluttante, internamente molto scontento di essere stato indicato come un Paggetto.*

Dirò loro che siamo a corto di camere e che dovranno dormire in una sistemazione alternativa.

*Spera solo che la piccola hobbit non farà troppe domande a riguarda. Preferirebbe non doverla eliminare... o impedirle di allontanarsi dalla fortezza con mezzi troppo spiacevoli.

Mentre si allontana, l'Uruk avverte qualcosa di strano. Una sensazione che non riesce davvero a comprendere, e così abbassa lo sguardo.

I suoi occhi del colore degli alberi individuano l'anello che Sauron gli ha regalato... e il tenue bagliore che ora lo avvolge. è solo un gioco della luce... o qualcosa di più?*

 

** Adar carica Borin e Hellabor sullo speeder, senza provare troppa fatica...d'altronde, un Uruk è abituato a portare carichi molto più pesanti. Borin è ancora incosciente quando entrambi vengono sbattuti in due celle attigue. Sono separati solo da una grata che impedisce loro di toccarsi. Vengono spogliati delle armi...a parte il pugnale di Hellabor...**

 

Sauron: *sono rimasto indietro per lasciar cadere il treno...ed il troll. Non mi serve più, ha svolto un lavoro perfetto...Non poteva fare di meglio...torno a Dol Gudur in meno di un minuto...che bello essere tornato a casa...E....trovo Adar sulla scalinata che conduce all'entrata* problemi con i nostri ospiti? *dallo sguardo, sembra molto serio...forse troppo. Ricorda quasi ....no....non può farlo di nuovo, ha capito il suo errore tempo fa*

 

Adar: *L'Uruk scuote la testa.*

No, almeno per il momento non mi hanno dato alcun problema. Resta solo da vedere se continueranno ad essere così accomodanti anche dopo aver scoperto che non potranno lasciare le loro celle.

*Ma tanto non era un problema suo, bensì del Maia di fronte a lui. Ormai aveva già fatto la sua parte, e così offrì all'Oscuro un inchino al limite tra il cortese e il beffardo.*

Se questo è tutto, mi congederò... mio signore *aggiunse con una lieve nota di disprezzo. Poi, cominciò ad allontanarsi.*

 

Hellabor: *La sistemazione che le avevano dato non era un granché, sembrava di stare in carcere...e forse era un carcere quella stanza, chissà in che tempi bui

Ma li avevano salvati e l'uomo gentile col cappuccio le aveva detto che avevano solo sistemazioni alternative al momento, non le sembrava il caso di lamentarsi.

Se ripensava al treno, lo schianto ..le lamiere contorte, le urla..il troll.. rabbrividì all'immagine del bestione che aveva stampato nella mente.

Doveva solo essere grata a chi aveva salvato lei ed il suo amico.

E il suo stomaco le mando'un segnale inconfondibile...*

"Hellabor sciocca che non sei altro, ma ti sembra il momento di pensare al cibo questo?" Si rimproverò

È esattamente il momento di un po' di cibo ristoratore invece

*Esclamò sconfortata e il pensiero del suo zaino ricolmo di delizioso cibo da viaggio sbattuto chissà dove nel vagone la saluto' con mestizia*

"E pazienza, prima o poi ci porteranno da mangiare qualcosa...suppongo"

Un respiro cavernoso proveniente dalla cella attigua le indica che Borin ancora dorme o è ancora svenuto.*

 

Borin: *riapre gli occhi dopo quella che lui crede essere un'ora, ma in realtà potrebbe essere molto di più. L'ambiente è umido, freddo, poca luce, forse una stanza di convento, o una cella. Più facilmente una cella, odore di urina forte e vecchie deiezioni non sono indice di un ambiente austero ma pulito. Si rialza da quella che pare essere una panca di assi di legno tenuta da due catene di ferro alla parete di pietra. Pietra stanca, fredda e resa odiosa, pietra maltrattata, pietra umiliata e schiava, pietra modanata da lavoro forzato, pietra di prigione. Grata di ferro brunito in luogo della porta. è decisamente una prigione. Luce grigia dall'alto, a quadrati, filtrata forse da una grata che per la sua altezza non riesce a vedere, grata sul lato opposto alla porta, ma grata invero piccola. Niente zaino, niente armatura, niente armi, niente borsello e niente cintura. Scarpe prive di lacci ma elasticizzate, abiti rossi fuoco uniformi, niente guanti né cappello o copricapo qual che si voglia. Nessuno in vista, ma sente la voce di Hellabor che parla di cibo. Sorriso amaro: cos'altro aspettarsi da chi ha sangue di mezzuomo? Sì, anche il suo stomaco è vuoto, ma egli non lo dà a vedere. Non ha ancora motivo di lasciarlo vedere a chicchesia, fosse anche la sua nuova sempre affamata conoscente.*

*Si siede sulla panca. Poi guarda verso la grata con la porta, in attesa. Il dolore ormai è sparito, ma le domande affiorano solo ora. E' solo, senza averi né contatti: perché farlo prigioniero? Non è fonte di riscatto. Forse può esser solo un nuovo schiavo. O è una gabbia da esposizione, come quegli zoo in cui vedeva goblin, orchi, pazzi e vecchi disabili, asini e cani, puma e roditori. Sì, anche qualche suocera. Che non sia un circo. Non gli chiedano di ballare, è negato. E in ogni caso non vuole farlo. Si farà uccidere, ma non lo farà. "Mi spezzo ma non mi piego", anche se è il motto di un'altra famiglia, i CuoreDiFerro. Hilde Cuor di Ferro: forse era meglio Hilde Cuordipietra, ma la pietra ha più cuore di lei.*

*Il Figlio della Montagna guarda calmo verso la porta, senza dir nulla, seduto composto come un bambino a tavola.*

 

Hellabor: *Sente dei movimenti nell'altra cella e capisce che forse Borin si è svegliato. Si alza dal letto "chiamarlo letto è un eufemismo ma meglio questo che la pancia di un troll non te lo scordare Hellabor* e come è in piedi istintivamente ha un lieve capogiro e porta la mano alla testa, accorgendosi solo allora che è coperta da una fasciatura e seppur avverta sotto la garza ancora il bozzo , la cute non fa più male.

Si guarda indosso, si tocca gambe e braccia... anche attorno alla vita una garza, dove si era ferita con i vetri per uscire dal vagone sicuramente. È stato sicuramente l'uomo col cappuccio, aveva detto che conosceva rimedi elfici...spera vivamente di rivederlo un giorno per ringraziarlo*

"Sperando di riconoscerlo...non si vedeva quasi nulla del viso con quel cappuccio. Potrei chiedere all'altro uomo però di dirmi chi è per ringraziare e sdebitarmi".

Borin! Borin!

*Chiama voltandosi verso la grata che divide le due celle. Riesce a vederlo tra le sbarre*

Che sollievo saperti vivo...sapessi che paura ho avuto! Abbiamo avuto davvero fortuna che ci abbiano dato soccorso e cure!

Secondo te dove ci hanno portato? L'uomo che mi ha curato diceva che avevano solo una sistemazione alternativa a disposizione

 

Borin: In prigione. Sembra una prigione, ma non so la mia colpa. Né la tua. *commenta amaro e laconico. Poi guarda oltre le sbarre, cercando di scorgere una guardia qualunque. Niente, solo la voce della mezzahobbit.*

 

Hellabor: *Resta interdetta, gli occhi sgranati dallo stupore *

Prigione? Ma che dici, non è possibile e perché mai?

*Va verso la porta sicura di aprirla e dimostrare a Borin che si sbaglia ma la maniglia si blocca...la porta è chiusa, sbarrata.

Un groppo in gola, cerca di capire come mai siano in prigione e perché chi ha dato loro aiuto sia diventato un carceriere...deve esserci una spiegazione logica a tutto ciò, chi mai potrebbe aver interesse a tenere in prigione una mezzhobbit e un khaza?

Lo stomaco si fa sentire, ora intensificato dalla paura

La mente le rimanda immagini nostalgiche di casa Tuc, la sua sedia a dondolo, il viaggio, la stazione...la stazione!

Si infila una mano nella tasca interna del giubbotto, tirando fuori due lembas ancora miracolosamente intatti come involucro, anche se sicuramente dentro il prodotto sarà sbriciolato.

Ne infila uno tra le sbarre della grata e con un colpetto di dita lo fa atterrare ai piedi di Borin*

So che non ti piace la roba elfica ma ..fallo per me tienilo, non si sa mai

*Dice mascherando con un sorriso l'angoscia che prova. Poi nervosamente apre il pacchetto e inizia a mangiare nella speranza di placare se non l'ansia almeno lo stomaco...*

Borin: Te lo restituirò appena avremo modo di avvicinarci. Anche se potrebbero passare giorni. *mettendolo sulla panca, al lato dei piedi. * Meglio non lo veda il carceriere: potrebbe decidere di non portarmi da mangiare o, peggio, portarmi cibo elfico, se vede sta cosa nella mia cella. *così dicendo poi lo infila nella casacca. Meglio sui peli del petto che visibile in cella.* Morirò di fame, piuttosto che mangiare cibo elfico. *si sente un brontolio profondo, ma pochi secondi dopo il Figlio della Montagna contrae l'addome, chiude per un attimo gli occhi e il suono prolungato smette di colpo* Non diamo soddisfazioni. Disciplina. Controllo. Decisione. *e con queste ultime parole smette di parlare.*

 

Valle Morgul, nei pressi di Minas Morgul

Legolas: *questa notte, partiamo per una pericolosa spedizione. So che Mirelyn è giovane, ma ce la farà. Sa usare una spada, sa come muoversi in piccoli cunicoli. Potrebbe anche sfuggire agli Uruk che, sicuramente, incontreremo. I miei occhi si fermano su Inmwe....direi, vestita alquanto elegante per una spedizione a cavallo a Mordor....* altezza, siete sicura di avere abiti adeguati alla cavalcata? La scala di Cirith Ungol non è semplice da attraversare...con un abito lungo.


Inmwe: *Rivolge appena uno sguardo di sbieco a Legolas, tornando poi a guardare davanti a sé la strada*

Non avrei indossato nulla che non mi fosse agevole per un viaggio, grazie della vostra preoccupazione ma non serve.

*L'abito che ha indossato è lungo per riparare dal freddo della notte, ma la stoffa morbidissima ed elastica si presta facilmente ad essere rabboccata e fermata alla vita all'occorrenza.

Sotto ha comodi pantaloni aderenti e stivali adatti ai terreni più impervi.

Aggrotta lievemente la fronte mentre ripensa ancora a quanto detesti sentirsi una merce di scambio in un matrimonio combinato.

Doveri regali, già...ma la voglia di fuggire approfittando delle tenebre è forte, chissà come deve essere la vita in libertà, fuori e lontano dalle imposizioni di corte.

E invece "Mi toccherà passare la mia vita insieme ad un perfetto sconosciuto che magari odierò a prima vista..."

Innervosita dal futuro che paventa da un rapido colpetto di stivale al cavallo, che aumenta lievemente il ritmo del galoppo, permettendo al vento di rinfrescarle la testa ed i pensieri cupi.

Gira il capo per vedere se Myrelyn segua il suo passo

Le mette buonumore la sua compagnia e spontaneamente le rivolge un sorriso*

 

Mirelyn: *sorride di rimando alla principessa e dà di sprone mettendo anche il proprio cavallo al galoppo*

All'avventura! Andiamo!

*Grida entusiasta e sbarazzina rivolta alle spalle dove sono rimasti momentaneamente spiazzati lo zio Legolas e gli altri componenti del gruppo*

Evvivaaaaa proprio come se fossimo la Compagnia dell'Anello!

*Continua sguainando la spada e mulinandola in aria alzandosi sulle staffe della sella.

I pantaloni e gli stivali le fasciano le gambe snelle, sotto il mantello la tunica è fermata in vita da una cintura da cui pende la custodia del suo affilato pugnale e i lunghi capelli biondo lunare raccolti in una treccia le svolazzano sulla schiena.

Senza badare troppo all'etichetta affianca la principessa e sorridendo le dice*

Se li lasciamo tanto indietro gli ruberemo tutto il divertimento

*Ma poi, per un istintivo senso di cautela rallenta la corsa del cavallo sperando che il destriero della principessa adegui l'andatura*

 

Alcare: *il cavallo procede a passo costante accanto a quello di Legolas: non avrebbe mai immaginato di trovarsi a far parte di una tale spedizione *

La Regina pare malinconica o sbaglio? *gli sussurra*

 

Baldwin: *sento le parole dell'Elfa e faccio avanti il cavallo per affiancarmi a lei. Sono al servizio di Re Throin da molto tempo e sono stato assegnato, da poco, alla tutela della principessa. Non deve cadere in mani sbagliate....il Re tieene molto all'accordo con quel principe dello Rhun.* si, lei è sempre malinconica. Vorrebbe una vita normale, come le donne di Rohan...ma, non può. Lei è il tesoro più grande che Re Throin possieda...*Quel principe le ha anche regalato un ciondolo in ossidiana...strano, non mi sembra che nello Rhun lavorino quel tipo di pietra*

Rispondi5 g

Nythan Tahenys Neynar Mills

Legolas: *osservo Mirelyn ed Inmwe con ammirazione ed ansia. Mirelyn ricorda molto sua madre, sempre pronta all'avventura e con una spiccata voglia di ribellione. Ho quasi paura che possa portare la principessa verso una cattiva strada. Ma....non devo preoccuparmi, no....ormai è grande. Si abituerà alla vita di corte nello Rhun...o in qualsiasi altro luogo. E' pronta a staccarsi dalla vita in famiglia.* non andate troppo veloci, voi due. Il Re ha richiesto di proteggervi, altezza. Non sappiamo che pericoli si aggirino in queste valli. *qui, un tempo, dimoravano i Nazgul. Queste terre sono ancora intrise del male di Sauron. Mando il cavallo al galoppo, per accostarmi a loro*

 

Inmwe*Non fa neanche finta di aver sentito le raccomandazioni di Legolas, tanto in questo momento ben altre preoccupazioni la affliggono.

Lancia un'occhiata di intesa a Myrelyn sperando che la ragazza colga al volo, ma sì, è giovane e sveglia, e accelera impercettibilmente ancora il galoppo.

Avverte alle sue spalle un rumore di zoccoli che si avvicina*

"Mandano la sorveglianza eh...fate fate pure"

*Poi facendo attenzione a non farsi scorgere infila una mano dentro il mantello e da una tasca interna tira fuori una fiaschetta d'argento, con la bocca ne svita agilmente il tappo e da una lunga sorsata del liquido fresco e nello stesso tempo cocente mentre scivola giù nella gola, rinfrancandola e dandole coraggio.

Dopo con la scusa di sistemare il vestito di Myrelyn in modo da non essere scoperta, le mette in mano la fiaschetta*

Se vuoi bevine un po', è buono.

*Proprio mentre il sentiero curva costeggiando un bosco imponente devia improvvisamente la direzione del cavallo verso destra, tuffandosi nel folto del bosco a tutta velocità e distanziando ben presto la compagnia*

 

Mirelyn: *giusto il tempo di inghiottire un sorso e strabuzzare gli occhi per l'improvviso bruciore che le infiamma la gola che si tuffa nel folto del bosco seguendo la principessa che cavalca veloce come il vento*

Credo proprio che li abbiamo seminati Inmwe! Wow!

*Sussurra la ragazzina con una risatina colma di monelleria e passando a chiamare la principessa per nome come fossero amiche da sempre*

"Zio Legolas avrà un colpo! Ma ormai siamo grandi, una galoppata un po' avanti che male può fare?"

*ora che sa cosa aspettarsi prende un secondo generoso sorso dalla fiaschetta e poi la lancia alla principessa che la afferra al volo.

E senza più un pensiero sulla cautela al mondo le due ragazzine procedono al galoppo nel folto del bosco semplicemente godendo del vento nei capelli e nel fresco della notte che arrossa delicatamente le gote di entrambe*

 

Baldwin: *lancio il cavallo al galoppo per restare dietro ad Inmwë e Mirelyn* che mi prendano i Valar! Quando riuscirà ad essere al pari del suo titolo! *Mi guardo intorno...non stiamo andando verso la valle Morgul* ehy! Altezza! La valle Morgul è dall'altra parte! State andando nella direzione sbag...*mi accorgo che, probabilmente, stanno scappando....lei anela alla libertà da molto tempo*

 

Legolas: * osservo la principessa partire al galoppo con Mirelyn...e temo il peggio. Devo tentare di raggiungerle prima che i loro cavalli passino oltre l'orizzonte* noro lim, Drehel, noro lim *il cavallo parte in un galoppo sfrenato. Spero davvero di raggiungerle prima che accada qualcosa di pericoloso*

 

Inmwe: *Ride forte assieme a Myrelyn, godendo dell'ebbrezza della velocità e del vento nei capelli, mentre accanto a lei il bosco cupo sfreccia sempre più veloce .. più veloce ancora mentre l'adrenalina sale e sembra trasmettersi al cavallo che inizia a correre come mai.

Non si rende neanche conto di aver distanziato ormai anche Myrelyn, tanta è la gioia che prova al pensiero di sentirsi davvero libera

Il bosco cessa di colpo portandola nel mezzo di una radura vasta e brulla, solo la luce della luna rischiara le poche rocce sparse.

Rallenta un attimo vedendo il bosco snodarsi di nuovo più avanti, come accesso due sentieri distinti, un bivio? Ma anche la sua vita in quel momento è ad un bivio.

Nei pochi secondi in cui sembra quasi arrestarsi comprende che può fermarsi e aspettare la compagnia, andando incontro al suo destino. O accelerare e andare verso ...l'ignoto?*

"Meglio l'ignoto che un matrimonio con un vecchio re sicuramente bavoso e magari pure voglioso"

*Pensa mentre accelera e d'istinto porta la mano al collo, strappandosi via il ciondolo regalato come "pegno" di matrimonio, gettandolo a lato tra i cespugli con rabbia.*

Trovatevi un'altra regina da ingabbiare

*Dice forte a sé stessa tuffandosi in velocità nel bosco cupo e profondo, ormai sola*

 

Mirelyn: *il cavallo della principessa è davvero veloce, lanciato a un galoppo sfrenato ha distanziato pure quello di Myrelyn.

La ragazzina elfa prova un moto di ammirazione ma anche di inquietudine e si china a sussurrare al cavallo* noro lim, Baleno, noro lim*

E anche il suo cavallo si lancia ventre a terra riuscendo a tenere in vista la principessa.

La vede lanciare qualcosa di piccolo con gesto impetuoso e proseguire nel profondo del bosco come inseguita da mille demoni.

Un improvviso senso di pericolo le fa rizzare i capelli dietro la nuca e in un gesto che spera possa essere di aiuto lascia un piccolo pezzettino di stoffa del mantello agganciato ad un ramo.

È bravissima già, nonostante la giovane età, a seguire le tracce e si premura di lasciare una scia come il Pollicino delle fiabe che le raccontava lo zio.*

"Spero proprio che zio Legolas si sbrighi a raggiungerci"

*Pensa ad un tratto sentendosi di nuovo troppo giovane e inesperta per affrontare il mondo da sola*

 

**nei boschi attorno alla valle di Morgul si aggirano creature strane, creare dalla malvagità di Sauron che ancora permea quelle terre. Proprio mentre Inmwë e Mirelyn si avvicinano all'entrata della cupa foresta, un gruppo di dieci Uruk le osserva fra le fronde degli alberi. Sono famelici e pronti a tutto per avere Inmwë...la principessa di Minas Tirith vale molti crediti **

 

Alcare: Oh accidenti *impreca vedendo Inmwe e Myrelyn galoppare in fretta lontano dal gruppo : capiva che la principessa volesse sentirsi libera ma da quelle parti non era proprio il caso* Baldwin, Legolas! E' meglio accelerare ho un brutto presentimento. *dice spronando il cavallo*

 

Baldwin: *cerco di stare dietro ai cavalli degli Elfi, ma sono troppo avanti, non li raggiungerò mai. Spero che riescano a raggiungerle, se Inmwe si cacciasse in qualche guaio, pagherei con la vita. Molte guardie sono state sacr1f1cate a Melkor negli anni. Purtroppo, Re Throin non è più quello di un tempo, dopo l'incontro con quello strano principe dello Rhun* Vi aspetto al valico di Morgul....raggiungetela, ve ne prego!

 

Legolas: *sento il cavallo di Alcare che accelera,...forza, ci siamo quasi. Le raggiungeremo prima che possano incappare in qualche guaio. Non oso pensare a cosa ci farebbe Re Throin...non sembra amare gli Elfi...* Alcare....tieni pronto l'arco, sento puzza di Uruk!

 

Inmwe: *Ora che cavalca e sa di essere sola, l'euforia iniziale inizia a scemare pian piano.

Inizia a riflettere sui prossimi passi, ora davvero può contare solo su se stessa*

"Devo solo riuscire ad arrivare in qualche villaggio abitato. Potrò raccontare se chiedono che sono un'orfana fuggita da ...uhm...un assalto uruk nel mio villaggio al sud? Potrebbe funzionare... chi mai potrebbe riconoscermi?"

*Il corso dei pensieri fantastici in cui si vede già indipendente e libera viene interrotto bruscamente da un rumore come di rami spezzati attorno a lei .. attorno ma dove? Da dove viene quel rumore, chi c'è?

Arresta di colpo il cavallo, tendendo le orecchie...forse è solo qualche membro della compagnia che l'ha raggiunta o qualche animale notturno*

Myrelyn?

*Chiama guardandosi attorno mentre il cuore inizia ad accelerare i battiti*

 

Mirelyn: *poco distante Myrelyn ha fermato il galoppo di Baleno e cerca di avvicinarsi senza fare rumore.

Nel bosco è sceso un inquietante silenzio, gli animali notturni improvvisamente tacciono, la notte è diventata minacciosa*

"Stiamo per finire in un mare di guai, lo sento"

Shhh Baleno, shhh

*Sussurra pressante all'orecchio del cavallo che si agita nervoso.

Il richiamo della principessa e l'improvviso animarsi del bosco intorno a Inmwe le rendono chiaro che i guai le hanno trovate prima dello zio*

Accidenti!

*Mormora piano prima di farsi coraggiosamente avanti con tutti i sensi all'erta*

Eccomi mia Signora, sono qui!

*Sguaina la spada nella vaga speranza di sembrare più pericolosa e soprattutto pronta a combattere per difendere la principessa*

Venite fuori! Codardi!

 

Alcare: Si. Li sento anche io *dice tenendosi pronta con l'arco mentre il cavallo si addentra nel bosco * Maesta'! Myrelyn! *prova a chiamarle sperando di udire le loro voci e tenendo l'arco davanti a sé per sicurezza: li avrebbe fatti secchi in 5 minuti * legolas! Sbrighiamoci!

 

Baldwin: *ora non riesco davvero a star dietro ai due Elfi, sono partiti ocome fulmini. Devono aver sentito il pericolo. Lancio il cavallo al galoppo, sperando di raggiungerli* ehi,. aspettate!!! *spero che la principessa stia bene...so che sa badare a se stessa, si allenava con noi guardie, da piccola. E' in grado di usare una spada...ed è anche portata per il corpo a corpo. Spero davvero che non le accada nulla, mentre lascio che il mio cavallo raggiunga Alcare e Legolas*

 

Legolas: *lascio che Alcare mi raggiunga, controllando Baldwin con la coda dell'occhio, so che il suo cavallo non è veloce come i nostri...spero davvero che riesca ad arrivare in tempo. Ho paura che Inmwe corra seri pericoli nel bosco...e non so nemmeno dove sia.* Alcare, le abbiamo perse....non vedo più le tracce dei loro cavalli, devono aver preso un'altra strada. Non sono passate dal sentiero *dobbiamo smontare e cercare le orme a piedi* smonta....non possiamo trovare le impronte a cavallo

 

Inmwe: *Si sente sollevata almeno un poco quando vede arrivare Myrelyn. Allora forse era lei quel rumore...ma qualcosa le dice che no, non sono sole.

Con una mano le dà cenno di fare silenzio ed avvicinarsi, mentre cerca di aguzzare la vista per scorgere tra gli alberi segni di movimento od ombre.

Sembra non ci sia nulla ma allora perché il cuore non smette di battere furiosamente?

Si sente tremendamente in colpa ora, se accade qualcosa e la giovane finisce nei guai sarà solo per causa sua e della sua fuga sconsiderata.

Ma non è tempo di rimuginare ora.

Sguaina silenziosamente la sua spada, i cavalli affiancati, ferma e vigile attende*

 

Myrelyn: *Sussurra* se dovesse accadere qualcosa di... qualcosa insomma di brutto, tu se puoi fuggi, ok?

Subito Torna indietro e cerca aiuto, Io me la saprò cavare.

*È troppo giovane, ha paura per lei adesso più che per sé*

*ora che sono vicine si sente più pronta ad affrontare il pericolo che sente incombere*

Non ci pensare nemmeno! Non ti lascio sola!

*Sussurra in risposta tenendosi pronta a combattere*

In realtà dovresti essere tu a cercare di fuggire! E io fare da scudo e diversivo. Ecco, se riesci cerca di tornare dallo zio, lui saprà difenderti!

*Porta il suo cavallo leggermente in avanti, aguzzando occhi e orecchie, cercando di ascoltare il silenzio come lo zio le ha insegnato*

"Se riesco a guadagnare anche pochi istanti forse lei riuscirà a fuggire"

*Pensa Myrelyn rafforzando la presa sull'elsa della spada e legando il mantello affinché non le sia d'intralcio.*

"Zio fai presto!"

*Ed ecco che qualcosa sembra decidere di fare la prima mossa.

Il bosco si anima*

 

** due Uruk si nascondono dietro gli alberi e tendono una catena nera. Le due ragazze non possono scorgere la catena perchè si nasconde bene nel buio della foresta. **

 

Alcare: *sprona il cavallo cercando di capire la direzione in cui si sono mosse le ragazze * Coraggio, dove siete? *chiede a se stessa tendendo le orecchie, quasi non sentiva più i versi degli animali e i normali rumori della foresta , li avrebbe fatti secchi tutti quei dannati*

 

Baldwin: *riesco finalmente a raggiungere i due Elfi. La foresta è stranamente vuota...non si sente volare una mosca. Mi mette i brividi* non sentite anche voi questo...silenzio? Sembra anche più freddo ...*qualcosa sta avvenendo qui. Queste foreste sono la riserva di caccia dei nobili di Gondor...non le avevo mai viste così. C'è qualcosa che non quadra*

 

Legolas: *smonto da cavallo, cercando di vedere tracce sul terreno. La terra nera e la poca luce mi impediscono di vedere chiaramente....noi Silvan non siamo fatti per vedere di notte..* si, avete ragione....sembra tutto in silenzio, in attesa...ma di cosa? *è spettrale.....tutto tace. Si sente solo rimbombare in lontananza...molto lontano, al Nord* Ecco...ho trovato le tracce, Alcare...sono andate di qua...

 

Inmwe: *Respira lentamente e profondamente cercando di far rallentare il cuore che sembra andare al galoppo come il suo cavallo prima.

Non è più solo una sensazione ormai, sa che ci sono presenze nascoste nell'ombra..cerca di riflettere, lucidamente*

"Siamo solo in due...armate sì ma se fossero banditi o peggio, orchi, difficilmente sopravvivremo ad un attacco. Potremmo forse con un po' di fortuna ucciderne un paio ma poi sarebbe la nostra fine.

Aspetta, rifletti...forse conviene cercare di evitare le armi finché si può"

*Si erge sulla sella, raddrizzando le spalle e alzando la testa fieramente.

Poi con voce chiara e ferma da cui non trapela nulla della paura che prova "se Legolas e la compagnia sono qui vicino mi sentiranno sicuramente" scandisce*

Chi si nasconde nell'ombra? Uscite fuori e palesatevi.

 

Mirelyn: *Myrelyn guarda la principessa con ammirazione, sembra che non abbia per nulla paura e questo le infonde nuovo coraggio.*

Proviamo a tornare indietro, se non hanno cavalli possiamo batterli in velocità

*Mormora piano alla principessa e fa impennare e girare il cavallo mandandolo al galoppo*

"Se arrivo alla radura forse zio Legolas sarà vicino e potrà tirarci fuori dai guai"

*Ma Baleno non fa che pochi passi prima di inciampare in un ostacolo invisibile e cadere rovinosamente con un nitrito di dolore e terrore disarcionando Myrelyn che riesce a rotolare via senza perdere la spada.*

Maledetti! Vi uccido! Venite fuori codardi!

*Urla la ragazzina brandendo la spada con gli occhi annebbiati da lacrime di pura rabbia e dolore*

 

Alcare: *si affianca a Legolas cercando di vedere qualcosa nell'oscurità * sbrighiamoci ho un gran brutto presentimento. *dice montando a cavallo*

 

Baldwin: *tengo buono il cavallo che pare essere più agitato, in questa foresta cupa e silenziosa* cosa vedono i vostri occhi di Elfi? Non possiamo perdere Inmwe, ne va della mia vita...e probabilmente, anche della vostra.

 

Legolas: *tengo strette le redini, ma resto a piedi...devo continuare a cercare le orme....non possono essere state cancellate...devono essere qui da qualche parte* Baldwin, hai una lanterna? ci serve luce....la notte sta diventando troppo buia, qui. Alcare...anch'io ho un gran brutto presentimento

 

Inmwe: Myrelyn!

*Grida ansiosa smontando veloce dal cavallo e raggiungendo la ragazza a terra*

Oddio come stai? Tutto bene? Ti sei fatta male?

*La spada ancora stretta in mano, l'altra posata sulla spalla di Myrelyn, si guarda attorno cercando di capire come abbia fatto il cavallo a cadere ma non riesce a vedere nulla.

Il suo appello e le grida minacciose della sua dama di compagnia non sembrano aver sortito alcun effetto, solo silenzio e buio attorno a loro*

 

Lugtruz: *esco dal folto della foresta insieme ai miei compagni...10 Uruk armati di tutto punto e con le pance piene. Sauron si è prodigato affinché non facessimo del male alla principessa. Dobbiamo solo tenerla un po' con noi, finchè lui non torna a Mordor...* ehi...piccola....Non preoccuparti, la tua amica Elfa è con noi...è al sicuro...I vostri cavalli saranno un'ottima cena per i miei compagni....*stringo la principessa fra le mie grossi mani, per impedirle di muoversi*

 

Mirelyn: *stretta dalle manacce rudi e goffe di un uruk Myrelyn guarda un altro grosso uruk afferrare la principessa.

E le parole del secondo che le informa di quale destino attende i cavalli la fanno ribollire di furia*

"Se solo riuscissi a liberarmi"

*Tenta una rapida mossa contando sulla propria agilità: prima si divincola strattonando e graffiando poi solleva entrambi i piedi di colpo cercando di sbilanciare il suo aggressore.

Mossa che incredibilmente riesce a sorprendere l'avversario.

La ragazzina elfa è momentaneamente libera, cerca di afferrare il piccolo pugnale che non era stato notato quando le hanno strappato la spada di mano e fa un paio di passi avanti puntando all'uruk che tiene la principessa e che le dà le spalle.*

** Altri due Uruk, molto più grossi di quello che tratteneva Mirelyn poco prima, si avventano su di lei...hanno le lame puntate sulla sua schiena, pronti a passarla da parte a parte. Lei non serve a Sauron* fa un passo, e sei m0rta, Elfo femmina. Abbiamo ordini precisi
   
 
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