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Autore: LoonyZombiee    09/03/2023    0 recensioni
Sequel di Hija de la luna #1
"Jazmin dice sempre che la vita è come una ruota e che bisogna imparare a girare con lei, e se girasse troppo veloce?. Cosa sarei disposta a fare pur di non perdere un'altra persona a cui tengo? So con certezza che mi sacrificherei per salvare ciò che amo, ma se non bastasse? Se la ruota andasse fuori dal suo percorso? Cosa farei se la vita dei miei amici dipendesse solo da me? E Thiago? Thiago lo devo salvare o altrimenti me lo porteranno via. Un odore, una canzone, uno sparo, la corsa per la vita, il raggio di sole che si rispecchia in un vetro rotto. Le parole girano nella mia testa più veloci della ruota della vita. Urla, gioia, dolore, salvezza. Un amico perso, uno ritrovato e la morte certa. Io sono come una ruota, e la vita deve imparare a girare con me."
***
Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Cris Morena; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Erotico, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hija de la luna '
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EL ESPEJO ROTO

(THIAGO)

 

“Dai Mel sali! Non farti pregare” dico osservando la bionda dal balcone di Salvador, dove mi sono momentaneamente trasferito “Voglio che tu sia la mia Giulietta!” aggiungo non appena vedo la figura minuta di Mar avanzare in mezzo agli studenti del Rockland.

 

“Se proprio insisti BA!” risponde lei accorgendosi alla sua volta della presenza di Mar.

 

Vedo la piccolina alzare gli occhi al cielo e sbuffare poi il suo sguardo si ferma su una coppia di spilungoni poco più in là, lei rimane in disparte ad osservarli con aria triste. Sta guardando Simon e la sua nuova fidanzata, la petisa me la pagherà.

 

“Eccomi, Romeo!” dice Mel saltandomi addosso e cominciando a riempirmi di baci. Io ricambio con molto trasporto, Mel è la migliore distrazione che potessi chiedere. Mel – fottute – gambe – lunghe. So perfettamente che in questo momento ogni ragazzo della scuola mi sta odiando perché sto baciando la ragazza che tutti vorrebbero nel proprio letto, ma io sono interessato a ferire solamente una persona di tutto il mio pubblico.

 

“Oddio Mar, mi dispiace. Non volevo lo scoprissi così!” trilla Mel poco dopo guardando la mia ex dell'alto.

 

Dio Mel, non puoi essere più perfetta di così.

 

“Non ti preoccupare Giraffa denutrita, in realtà mi avete fatto un favore. Almeno ora tutta la scuola sa che sono single e disponibile!” replica Mar sorridendo con orgoglio prima verso di me e poi verso Simon.

 

Poi la vedo avanzare a testa alta con la sua minigonna scozzese eccessivamente corta, delle parigine blu scuro fino alle ginocchia, la camicia verde bottiglia con colletto blu della scuola, la giacca corta abbinata alla gonna e i suoi anfibi alti.

 

“La tua ex è davvero ridicola. Mi fa troppa pena, è veramente convinta che qualcuno voglia provarci con lei? Please!” dice Mel ridendo.

 

“Chissà perché ho perso tutto quel tempo con una come lei quando potevo avere te” dico accarezzandole il viso.

 

“Sei troppo dolce BA” risponde lei saltandomi al collo per abbracciarmi. Ricambio l'abbraccio e nel farlo mi accorgo che Mar sta parlando tutta sorridente con un ragazzo dell'ultimo anno. Suona la campanella e i due entrano insieme ridendo e scherzando come se fossero super in confidenza. Maledetta.

 

“Allora, cosa vuoi fare BA?” mi chiede Mel inchiodandomi con i suoi occhioni da famme fatale.

 

“Beh abbiamo la casa tutta per noi, mi vengono in mente un sacco di cose che potremmo fare” rispondo.
 

***


 

“Le condizioni del signor Bedoya Aguero continuano ad essere stabili tuttavia pensiamo che suo padre ancora non sia in condizioni di risvegliarsi dal coma”

“Grazie Doctor Fernandez. Ecco i soldi. Ora potrebbe lasciarmi da solo con lui?”

“Come desidera, ci vediamo tra due settimane” risponde il dottore chiudendosi la porta alle spalle.

“Papà, non so se sarò mai in grado di perdonarti. Mi hai rovinato la vita. Era tutto più semplice quando stavo a Londra, lontano da tutto e da tutti e soprattutto da te. La persona più tossica di tutta la mia vita. Eppure a Londra potevo fare finta che tu fossi un padre normale, un padre affezionato, fiero e a premuroso. Avrei preferito rimanere così, con l'illusione che fossi buono e che mi amassi davvero. Eppure nonostante tutto il male che mi hai fatto, nonostante tutto il dolore che mi hai causato non riesco ad odiarti quanto vorrei. Spero ancora che ti svegliarai. Sei mio padre, e io ti amo nonostante tutto. Se mi stai sentendo ti prego, svegliati, torna da me. Siamo ancora in tempo per sistemare tutto.”

Vorrei aggiungere altro ma vengo fermato da qualcuno che bussa alla porta.

“Avanti!” rispondo ricomponendomi immediatamente.

“Thiago” mi chiama una voce di donna che non riconosco.

“Che ci fai qui?!?” rispondo dopo averla guardata.

“Malvina mi ha detto che ti avrei trovato qui” risponde mia madre pacatamente, come se fosse la cosa più normale del mondo.

“Non voglio vederti. Vattene.” dico perentorio.

“Thiago, ti prego. Lasciami spiegare. Bartolomeo non ti ha detto la verità.”

“Almeno lui c'era. Tu dov'eri mentre Barto mi stava crescendo?”

“Thiago, è stato Bartolomeo a costringermi ad abbandonarti. Mi ha minacciata. Ho provato diverse volte ad avvicinarmi a te ma tuo padre ha cominciato a dirmi che se l'avessi fatto ti avrebbe fatto del male e così mi sono fatta da parte. Ma ho sempre pensato a te, Thiago. Una volta che diventi madre si crea un legame indissolubile con il proprio figlio, non importano le distanze, l'odio e le ferite che ci sono in mezzo. Quell'amore non passerà mai. E io ti amo tanto Thiago, appena ho saputo che tuo padre era in coma sono andata via dal Nepal per venire da te. Mi dispiace per tuo padre, ma nella sua disgrazia vedo la nostra occasione per recuperare il rapporto. Ti prego Thiago, dammi una possibilità.”

La parole di mia madre purtroppo non mi lasciano indefferente come vorrei. Quand'ero piccolo sognavo spesso che mi venisse a prendere e che mi desse tutto quell'amore che Barto non è mai stato in grado di dimostrarmi. Ma crescendo questo sogno è svanito, e mi sono pian piano abituato all'idea di essere orfano di madre. Per tutto questo tempo ho pensato che avesse lasciato mio padre per un altro uomo, che fosse totalmente all'oscuro del mostro che aveva affianco. E invece, ora scopro che pur sapendolo ha deciso di abbandonarmi lo stesso tra le sue grinfie.

“Perché non mi hai portato con te sapendo il mostro che era Barto?” domando prima di riuscire a fermarmi.

“Amore mio, tuo padre non l'avrebbe mai permesso. L'unica cosa che sono riuscita ad ottenere è che ti mandasse a studiare a Londra. Sapevo che lontano da lui saresti stato più al sicuro. Mi dispiace di tutto Thiago, ma siamo ancora in tempo per recuperare.”

“Ormai è tardi.” le rispondo io alzandomi in tutta fretta.

“Thiago, aspet” la frase di mia madre viene spenta dal tondo sordo della porta quando la sbatto alle mie spalle.


 

***

“Guardate che carini el garca y la puta che provano insieme” dico entrando nella stanza de los ensayos vedendo che ci sono Mar e Simon che stanno provando “Un paso”. Nacho, Jero, Melody e Tefy iniziano a insultarli ridendo anche loro.

Cortita y rapidita la morcillita” dice Tefy.

“Eiii Man, facci sapere quando è il nostro turno. Anche noi vorremmo dare due botte alla petisa” aggiunge Nacho indicando lui e Jero.

Que decis tarado!” risponde Simon scattando in avanti come a volerlo picchiare. Mar con un'espressione fin troppo placida lo blocca con una mano dicendo “Non duresti nemmeno due minuti con me, sia a letto che sul ring perciò callate Cachetón y segui soñando conmigo” poi rivolgendosi anche a noi dice “e voi non dimenticatevi che sono cresciuta per strada e che ci metto due secondi a fare lo scalpo delle vostre teste vuote. Non provocatemi, non sapete di cosa sono capace.”

“Quindi è per strada che hai imparato ad essere una puttana… o forse è stato il bordello in cui sei cresciuta?” dico con l’intento di provocarla.

Tutti ridono dopo di che Melody aggiunge: “Ah, ecco ora si spiega tutto”

Simon fa uno scatto come per venirmi a menare ma Mar sa colpirmi più forte.

“Una volta mi dicesti che avevi paura che un giorno guardandoti allo specchio ti saresti riconosciuto in tuo padre…sarai felice di sapere che non gli assomigli minimante, sei tremila volte più schifoso di lui. Sapevo fin dall’inizio che Bartolomeo era una merda invece tu hai finto di essere il buono di turno e poi ti sei rivelato un grandissimo stronzo. Mmm…sarà perchè sei cresciuto con lui?” dice guardandomi con aria di sfida. “E comunque è inutile che continui a sputare cattiverie su di me, sappiamo entrambi che finirai per rimpiangermi e tornerai da me striscinado e implorandomi di perdonarti ancora una volta, però stavolta sarà troppo tardi. Te pasaste Bedoya” commenta lanciandomi un’occhiata significativa.

Detto questo se ne va lasciandomi senza parole ma con l’unica certezza che quello che dice è la verità così decido di ferirla a mia volta “Almeno io sono cresciuto con mio padre, e tu?” dico con aria vittoriosa. So di aver colpito il suo punto debole, la morte dei suoi genitori.

“Io no. Ma il mio almeno mi amava, il tuo?” fa una pausa ingoiando un groppo alla gola poi riprende “Non ti azzardare mai più a parlare dei miei genitori perché se te lo farai ti giuro que te cago la cara a trompadas pibe!”

Adesso ho un’altra certezza, niente può ferirmi come fa Mar.


 

***


 

“Justina, ho bisogno di parlarti.”

“Dimmi signorino Thiago”

“E' vero che mi mia madre ha cercato di mettersi in contatto con me negli anni?”

“Sì, signorino Thiago.”

“Perché non mi avete mai detto nulla?”

“Tuo padre non voleva, Thiago. Mi ha ordinato di far sparire tutto le cartoline e le lettere che ti ha scritto.”

“Mi aveva scritto delle lettere?”

“Sì, signorino Thiago. Tuo padre voleva che le bruciassi, ma io so cosa vuol dire essere madre e soprattutto so cosa vuol dire perdere il proprio figlio perciò invece di bruciarle le ho conservate. Se vuoi leggerle te le posso dare.”

“Sì Tina, voglio leggerle.”


 

***


 

Mi sveglio bruscamente e mi ritrovo inesplicabilmente nella Sala de los Ensayos del Hogar Magico.

“Come sono arrivato qui?” Mi guardo allo specchio, sono vesitito completamente di nero, ho i capelli scompigliati e delle pronunciatissime occhiaie violacee sotto gli occhi.

“Thiago, hijo mio!” dice una voce.

“Chi sei?” grido guardandomi in torno “Dove sei?” aggiungo non riuscendo a vedere nessuno.

“Sono Juan Cruz, il tuo vero padre.” risponde la stessa voce roca di prima.

“Bartolomeo è il mio vero padre. Tu chi cazzo sei? Dove ti nascondi?” replico sconcertato.

“Sono ovunque, figlio mio. E' da tempo che ti osservo e penso che finalmente sei pronto per sapere la verità. Bartolomeo non è il tuo vero padre, Ornella l'ha tradito con me ed è rimasta incinta. Poi tuo padre ha cercato di uccidermi per vendetta, non poteva sopportare che sua moglie l'avesse tradito con il suo fratellastro, ha provato a spararmi ma il portale mi ha protetto facendomi andare ad Eudamon. Sono un re Thiago, e tu sei il mio legittimo erede. Ma sei ancora troppo debole.”

“Stai mentendo” urlo non riuscendo a credere ad una sola parola di quello che ho sentito pur sapendo, dentro di me, che forse è la verità.

“Chiedi a tua madre Ornella, a tua zia Malvina oppure a Justina. Confermeranno le mie parole. Oppure credi alla voce che senti dentro di te, ti sto dicendo la verità figlio mio.”

“Basta! Smettila!”

“Thiago, non puoi sfuggire al tuo destino e il tuo è quello di succedermi al trono. Ma ti ripeto che sei ancora troppo debole. Ti sei fatto spezzare dai tuoi amici, dalla tua fidanzata. Sei debole Thiago, quei poveracci non ti avrebbero dovuto nemmeno sfiorare. Come ti sei potuto innamorare di un'orfana cresciuta in un bordello? Come hai potuto permettere che ti tradisse col tuo migliore amico spezzandoti il cuore. Ora come ora, sei soltanto una grandissima delusione. Non servi a nulla. Sei inutile, incapace, debole. E' stata Marianella ad averti ridotto così, è tutta colpa sua.”

La vista mi si appanna, per un momento scorrono davanti ai miei occhi le immagini di Mar e Simon felici che si baciano, che ridono di me alle mie spalle. Mar che mi guarda con aria di sfida e poi comincia a baciare con fin troppa passione davanti ai miei occhi. Simon e i Teen Angeles che si esibiscono su un palco enorme senza di me. Simon che mi guarda e sorride salutandomi con scherno, Mar che intercetta il suo sguardo e che mi saluta a sua volta fiondandosi poi sulle sue labbra.

Comincio a tremare, non riesco a togliermi queste immagini dalla testa. Continuano a passarmi davanti agli occhi come in un continuo replay.

“Lasciami in pace!”

“Eiii” dice una voce afferrandomi le mani, purtroppo non riesco a metterla bene a fuoco “Quello che senti non è reale!” aggiunge poi stringendomi le mani ancora più forte.

“Rimani con me, concentrati solo sul suono della mia voce. Senti me, io sono qui e sono reale” continua. Seguo le indicazioni della voce e comincio a concentrarmi solo su quello che mi sta dicendo e mi rendo conto che nel momento in cui lo faccio smetto di tremare.

Apro gli occhi e vedo di fronte a me il bellissimo viso di Mar. I suoi occhi grandi che mi guardano con amore e premura, la sua bocca carnosa e perfetta che mi sorride vedendo che sono tornato da lei. E' bellissima, è il mio angelo costude. Com'è possibile che nonostante le abbia detto delle cose terribili, le abbia addirittura tirato uno schiaffo in un impeto di rabbia sia qui a prendersi cura di me come se non fosse successo nulla.

“Mar, amore mio. Ti prego, salvami” penso.

“E' tutta colpa sua Thiago. Non ti fidare. Questa puttana ti ha tradito. E' lei che ti ha spezzato il cuore. E' lei che ti ha reso debole. Non puoi permetterle di farti ancora del male. Devi ucciderla Thiago, solo così ti potrai proteggere da lei. Guarda com'è fragile il suo collo. Basterebbe stringerlo con forza per mettere fine a tutte le tue sofferenze. Uccidila, Thiago. Uccidila e metterai fine a tutto il dolore che stai sentendo. Uccidila e sarai libero. Uccidila!” ripete la voce con fare persuasivo.

“Vattene via!” dico sibilando tra i denti ma con tutto l'odio che ho in corpo prima che sia troppo tardi.


 

| ANGOLINO DELL'AUTRICE |

Sì, lo so. E' assurdo riprendere in mano questa FF dopo quattro anni ma ho avuto l'impulso di volerla finire e perciò eccoci qua. Voglio arrivare alla fine del viaggio. Buona lettura a chi farà questo viaggio con me.

  • Felicity


 

  
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