Capitolo 1 - in cui una principessa, fregandosene totalmente dei suoi ruoli istituzionali, fa le valigie e decide di girare il mondo.
La storia del nostro viaggio inizia a Saileau, capitale del regno di Charlogne, nelle stanze del Palazzo Reale, quando un furioso re Philippe III irrompe nelle stanze della ventunenne principessa Grace, erede al trono e Consigliere della Corona.
Premetto che non sono un esperto di palazzi reali, immagino che una principessa possa avere un grande appartamento o un'ala del palazzo interamente dedicata, ma per come mi è stata raccontata mi sono immaginato una scena simile a quella di un padre arrabbiato che turba la privacy della figlia chiusa nella sua cameretta, perché ha scoperto la nota disciplinare della scuola o un inatteso brutto voto in pagella.
- Che cosa significano le dimissioni dal Consiglio della Corona? - dice il sovrano.
- Significano che mi sono rotta le scatole dei protocolli. Me ne vado. - risponde la ragazza. Sì, lo so che vi aspettereste parole più formali da un'appartenente alla famiglia reale, ma chi conosce la principessa come l'ho conosciuta io sa che parla molto direttamente e odia i giri di parole.
- E dove vorresti andare? Non capisci che tutti nella famiglia reale abbiamo dei doveri nei confronti della Nazione? La dinastia Lézard si è assunta il compito di garantire a tutti i diritti, la libertà, l'uguaglianza, eccetera eccetera e bla bla bla... - Sappiate che io non ero presente a quella conversazione, e la riporto letteralmente come mi è stata raccontata dalla stessa Grâce. Certamente un racconto obiettivo avrebbe voluto che sentissi l'altra parte, ma voi che avreste fatto nei miei panni? Avreste chiesto udienza a Sua Maestà per chiedergli se la lite con sua figlia si era svolta esattamente così?
- Vado a conoscere il mondo reale. Che diritti possiamo garantire se le preoccupazioni principali del Consiglio riguardano la distanza delle poltrone nella stanza dei ricevimenti? Ormai il concetto di diritti e di uguaglianza si è tradotto nel preoccuparsi di quanto la gente sia più o meno aderente a una sfilza di comportamenti codificati. Il cittadino ha sempre diritto a soffiarsi il naso? Dove il suo starnuto lede il diritto all'igiene degli altri? E allora si fa una legge per dire di quanti gradi ci si deve voltare sulla sedia per starnutire quando si è al ristorante! -
- Oh, andiamo, Grace, sempre le tue solite esagerazioni! La nostra costituzione liberale ci ha reso un modello per il Continente e ha garantito uno sviluppo economico e un benessere individuale che gli altri non vedono, nemmeno l'Imperium Solemaris! -
- Ecco, questo è un altro punto! Ci sentiamo talmente superiori a tutti che abbiamo smesso di imparare dagli altri. Dove è finito quello spirito dei Lézard che si studia nei libri di storia, basato sul federare all'iniziale signoria di Saileau tutti coloro che portavano conoscenza? Stabilità politica in cambio di conoscenza e tecnologia. I nostri avi andavano in giro per il continente per apprendere e selezionare gli esempi migliori di tecnologia, magia, e anche politica. Questo è il mio intento: fare il giro del mondo alla ricerca di conoscenze e confronto. -
- Non sono contrario ai viaggi per principio, Grace. Ma devi capire anche la situazione attuale! A chi affido la direzione del Consiglio della Corona? Aimée è ancora minorenne, tuo cugino Julien dà sempre scandalo tra festini e ubriacature, e non c'è più nemmeno la regina consorte... -
- Oh, la regina consorte non c'è più? Te ne accorgi adesso? Pensa, io e Aimée lo sappiamo da cinque anni, visto che siamo dovute crescere senza una madre. E quasi senza un padre, perché era troppo impegnato a firmare leggi sulla distanza delle sedie e l'angolazione degli starnuti per dedicare del tempo alle sue figlie! -
- Figlia ingrata! Ho fatto tutto quello che potevo per voi due, avete avuto tutto! Se parli così, non sei degna di far parte del Consiglio della Corona! Sai che ti dico? Accetterò le tue dimissioni e nominerò mio fratello Albert al tuo posto. Prendi i tuoi bagagli, fatti accompagnare dalla tua attendente personale, e vai dove vuoi! Conquista il mondo, i continenti! -
Così ha avuto inizio l'avventura. Ottenuta la benedizione (o maledizione, non lo ha mai ben capito nemmeno lei) del Re, Grâce fa preparare una carrozza diretta a Trefles, il porto più vicino alla capitale, situato alla foce del fiume Saile. La sua attendente personale, madame Chastepury, è sconvolta: per lei la vita a palazzo era tutto, si sentiva male ogni volta che doveva lasciare la città, pensate come si sente ora che le hanno detto di punto in bianco che dovrà girare per i continenti dell'intero pianeta, in un viaggio che presumibilmente durerà qualche anno.
Ma prima di partire Grâce deve affrontare lo scoglio più grande, peggiore dell'affrontare la collera del padre: salutare la piccola Aimée. Ha otto anni meno di Grâce, e dopo l'incidente mortale della regina consorte si è appoggiata molto alla sorella maggiore per andare avanti, dato che il padre, come ben rinfacciato da Grâce stessa, non è stato molto presente.
- Portami con te, girerò il mondo anch'io - è la sua prima reazione alla notizia. Ma sanno entrambe che non è possibile.
- Ti ricordi, Aimée, che avevo detto che dopo gli studi avrei fatto questo viaggio? Per me è giunto il momento, e forse anche tu quando avrai compiuto il tuo percorso vorrai imitarmi. Ma devi pensare a quello che vuoi che sia il tuo futuro, l'obiettivo non può essere quello di seguirmi in qualunque impresa. Ti scriverò da ogni città in cui mi fermerò, e ti dirò quale sarà la tappa successiva, in modo che potremo tenerci sempre in contatto.
Grâce abbraccia la sorellina, piangendo. Entrambe si sentiranno sole, l'una senza l'altra. Ma sapranno andare avanti. Per quella notte dormiranno nella stessa camera, come da bambine, e passeranno il tempo a rivangare i ricordi d'infanzia.
Passa la notte, e il giorno dopo entro in gioco io, il dottor John Ghilton della Reale Accademia di Storia. Sono laureato in lingue e culture del continente di Rias, oltre al charlognese parlo l'imperiale e la lingua comune delle Città Stato dell'Est. Avendo l'obiettivo di ottenere una cattedra all'Accademia, stavo valutando di intraprendere un viaggio di studio per una ricerca di culture comparate, ma ero un po' in difficoltà dati i prezzi, quando improvvisamente mi imbatto in un annuncio nella bacheca universitaria: si cercano interpreti pagati per un viaggio diplomatico non ufficiale della principessa reale.
E' un'occasione da non perdere, devo solo presentarmi entro due giorni al porto di Trèfles, dove avverranno le selezioni.
E così passo due giorni frenetici a mettere in valigia vestiti da viaggio e dizionari, recuperati nel disordine del bilocale condiviso con il dottor Frenet, un altro ricercatore single come me, e a studiare i protocolli ufficiali, non sia mai che durante le selezioni sia giudicato anche il modo con cui ci si rivolge all'erede al trono. Se avessi conosciuto prima la principessa Grâce, mi sarei risparmiato un po' di ansie.
E così, con la mia partenza per Trefles, finisce questa introduzione raccontata e inizia il diario di viaggio.

