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Autore: LorasWeasley    11/03/2023    1 recensioni
[Blue Lock]
AU [KuniGiri | NagiReo]
Chigiri ha un appuntamento, Reo un tempismo pessimo e Kunigami non ci sta capendo nulla.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buon compleanno, Kunigami!
 

 
Timing
 


La stanza era calda e piena di vapore, colpa di Chigiri che si era appena fatto un lunghissimo bagno con acqua calda, lavandosi a fondo per prepararsi al meglio per quella serata.
Aveva indossato dei bei vestiti: pantaloni morbidi ma che gli facevano un bel fondoschiena, un maglione color panna anch’esso molto morbido e di una taglia in più che, se si fosse messo in una certa posizione, gli poteva lasciato una spalla scoperta.
Chigiri aveva riflettuto per ore su quell’abbinamento, sapendo che tutto in lui dava l’impressione di essere “comodo e casalingo”, come se avesse preso la prima cosa che capitava dall’armadio, ma che in realtà ogni singolo dettaglio era stato preparato per far cadere Kunigami ai suoi piedi.
Oltre al vestiario, il rosso aveva curato la sua pelle nel migliore dei modi, attraverso creme e oli, indossando poi il burrocacao e una linea sottile di matita nera intorno agli occhi. Aveva sistemato i suoi lucidi capelli come se fossero stati raccolti nella fretta, ma ogni ciuffo era stato disposto in disordine secondo una logica ben precisa.
Erano mesi che cercava di avere un appuntamento con Kunigami Rensuke. Non era stato facile, non quando Kunigami era etero e l’aveva scambiato inizialmente per una ragazza, ma ci si poteva lavorare.
Chigiri aveva passato quei mesi a flirtare con lui, facendogli vedere che sì, era un uomo, ma che non ci sarebbe stato nulla di troppo diverso… circa.
L’aveva conosciuto in palestra e, finalmente, quella sera l’aveva convinto ad andare a casa sua a vedere una partita di calcio.
Chigiri aveva anche sistemato casa in modo perfetto, con i riscaldamenti al massimo che avrebbero costretto l’altro a spogliarsi presto, degli snack piccanti e al cioccolato (perchè aveva letto da qualche parte che era cibo afrodisiaco) e delle candele profumare.
Era tutto perfetto e stava giusto dando uno sguardo all’orologio per notare che mancavano cinque minuti all’orario del loro appuntamento quando suonarono alla sua porta.
Chigiri sorrise nel notare che l’altro ragazzo doveva essere impaziente quanto lui se era arrivato persino in anticipo e, cercando di darsi un contegno, corse ad aprire.
Il sorriso gli morì sulle labbra quando notò che dall’altra parte della porta non c’era Kunigami, bensì Reo. Reo con una faccia da funerale, gli occhi rossi e tutta l’intenzione di rovinare la sua serata.
-Reo!?- esplose nel panico.
-Nagi è uno stronzo!- disse questo mentre entrava non invitato a casa dell’amico e andava a sdraiarsi sul suo divano, abbracciandosi la coperta che Chigiri aveva preparato per lui e Kunigami e che adesso si stava solo riempiendo di moccio e lacrime.
-Reo devi andare via! ORA!- lo inseguì Chigiri chiudendosi la porta alle spalle.
Ma l’amico non lo stava ascoltando -Lo odio! Come può tradirmi così?
-Va bene, adesso te ne vai?- Chigiri voleva davvero bene ai suoi amici, ma in quel momento non gliene poteva fregare di meno dei loro drammi.
-AH! Ma tornerà da me strisciando! E A QUEL PUNTO SARO’ IO A NON VOLERLO!
Chigiri annuì mentre gli afferrava il braccio e cercava di farlo alzare -Fai benissimo, adesso vai.
Reo tornò a piangere -Ma chi mi crede!? Non riuscirei mai a mandarlo via, vorrei così tanto che tornasse!
-Oh dio, Reo! Perché non fai come i gatti e te ne vai a morire in solitudine!?
-Lo sapevo che non dovevo fidarmi di quell’Isagi! LO SAPEVO!
Chigiri stava sinceramente diventando curioso da tutta quella situazione, ma la sua priorità restava entrare nelle mutande di Kunigami e con un Reo moccioloso sul suo divano la vedeva dura.
-Allora dovresti proprio andare a uccidere Isagi.
Quello fece il miracolo, Reo si alzò finalmente dal divano e rispose con un fin troppo squillante “HAI RAGIONE!”. Certo, si stava portando la coperta intorno al corpo, ma era qualcosa alla quale poteva rinunciare se significava avere la sua tanta agognata serata.
Peccato che il mondo sembrava avercela con di lui, poiché nel momento in cui aprì la porta vi trovò davanti Kunigami con la mano alzata pronto a suonare.
Chigiri trattenne il fiato mentre Kunigami gli sorrideva, per poi lanciare uno sguardo confuso a Reo.
-Se ne stava andando- affermò in fretta il padrone di casa.
Kunigami corrugò di più la fronte, guardò meglio Reo e gli chiese -Stai bene?
Reo scoppiò di nuovo, lo abbracciò e iniziò a urlare -IL MIO RAGAZZO MI HA LASCIATO!
Chigiri si morse la lingua per trattenersi dal bestemmiare.
 
Mezz’ora dopo Chigiri era al limite della sua pazienza.
Reo si era sistemato in pianta stabile in casa sua, nel suo divano, accanto a Kunigami mentre gli stava facendo vedere le 3652 foto della sua cartella “My treasure”, raccontandogli di quanto Nagi fosse adorabile e perfetto.
-Se è così perfetto perché ti ha lasciato?- sbottò Chigiri a un certo punto, sempre più convinto che esistesse la reincarnazione e che nella sua vita precedente fosse stato un serial killer per meritarsi tutto quello adesso.
Reo tirò su con il naso e spostò il suo corpo a disagio -Beh… non mi ha ancora lasciato…
-Cosa?
-Ma ho letto sul suo telefono un messaggio da Isagi! Gli ha scritto che si è divertito ieri sera e che vuole rifarlo! MI HA TRADITO!
Quando Chigiri si morse nuovamente la lingua per trattenersi dal bestemmiare, sentì il sapore metallico del sangue.
 
Un’altra mezz’ora dopo, Chigiri era tornato a casa dopo aver rapito Nagi.
Questo perché non c’erano molte alternative: o bestemmiava, o strozzava Reo o cercava di sistemare quella situazione. E per quanto le prime due opzioni fossero le sue preferite, sperava ancora di entrare nelle mutande di Kunigami e non poteva farci una brutta figura.
Così aveva preso le sue chiavi della macchina, aveva intimato a Kunigami “se va via da solo chiamami, io torno subito” e poi era andato a prendere Nagi dai capelli per portarlo da lui.
Reo si mise subito sulla difensiva non appena lo vide, poi chiese in un borbottio -Cosa ci fai qui?
Nagi sospirò -Cosa ci fai tu qui?
-Non sono affari tuoi! Perché non te ne vai da Isagi? Io sto bene qui.
-No che non stai bene qui!- si intromise il padrone di casa -Cerchiamo di velocizzare la cosa. Nagi, vuoi lasciare Reo?
-Eh? Perché dovrei?
Chigiri continuò -L’hai tradito ieri sera con Isagi?
Nagi corrugò la fronte e guardò ognuno di loro come se fossero tutti impazziti, poi domandò -è uno scherzo? Mi state prendendo per il culo?- guardò Kunigami -Ma tu chi sei?
Reo esplose -HO VISTO IL MESSAGGIO CHE TI HA MANDATO, CHE AVETE FATTO?
Nagi lo fissò ancora più stranito, poi rispose tranquillo -Siamo andati a giocare a calcio. Ricordi? Aveva invitato anche te ma avevi quell’impegno con i tuoi genitori.
Chigiri riuscì a vedere come l’espressione di Reo passò dall’essere disperata alla consapevolezza, mentre lui di conseguenza diventava sempre più incazzato.
-Reo. Hai creato un dramma dal nulla?
Ma Reo, come la maggior parte di volte in quella serata, non lo stava ascoltando. Perché si era gettato su Nagi come se fosse la sua unica ancora di salvezza, esclamando quanto fosse felice che non lo stesse lasciando e baciandolo come se il mondo stesse finendo.
Nagi, di contro, non stava facendo nulla per tirarsi indietro.
-EHY!- urlò Chigiri -FUORI DA CASA MIA, SUBITO!
Dovettero aspettare altri venti minuti prima che la Limousine di Reo li andasse a prendere, venti minuti nei quali la coppia felice si diceva smancerie e coccolava come se fossero da soli, Kunigami aveva iniziato a trovare interessante guardare il pavimento e Chigiri aveva pensato a dieci modi diversi per ucciderli e farlo passare per un incidente.
Quando, infine, finalmente questi se ne andarono e Chigiri poté sospirare chiudendo a chiave la porta alle sue spalle, sentì Kunigami dirgli -Sei stato carino a occuparti dei tuoi amici.
Chigiri sorrise angelicamente, mentendo spudoratamente -Sono sempre disponibile ad aiutarli. Ci tengo a loro, mi faccio in quattro per aiutarli subito non appena hanno bisogno.
Kunigami ricambiò il sorriso e il cuore del rosso si sciolse, così aggiunse -Mi dispiace per tutto il casino, non era quello che avevo programmato per questo appuntamento.
Kunigami strabuzzò gli occhi, le sue guance si colorarono di rosso e sempre più agitato chiese -Appuntamento? Questo è un appuntamento? Tipo di quelli romantici?
A quel punto, Chigiri non si trattenne più dal bestemmiare.
  
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