Maura era di ritorno da un lungo viaggio in Europa, il suo matrimonio con Ian si era rivelato un grosso fallimento e dopo qualche mese avevano deciso di comune accordo di divorziare senza conseguenze. Era stanca, ma decise ugualmente di uscire a bere qualcosa.
Boston si stava ancora riprendendo dal caos dell’ultima maratona che era finita solo una settimana prima. Era ancora presto, non aveva molta fame, così si fece una doccia e si vestì per godersi una serata tranquilla.
Stava per uscire quando le squillò il telefono “Pronto” rispose seccata, la voce dall’altra parte dell’apparecchio rischio di assordarla talmente era alta.
“Mauraa...perchè non mi hai detto che eri tornata?...ci saremmo viste, sei davvero cattiva!” la bionda alzò gli occhi al cielo, una delle sue poche amiche, Lory, la chiamava sempre nei momenti meno opportuni.
“Lo, sono arrivata solo stamattina, scusa ma ero davvero stanca, ti avrei chiamato domani!” Maura non voleva dirle che stava uscendo, non aveva voglia di sentire i rimproveri dell’amica, le voleva bene, ma a volte era davvero pesante, soprattutto da quando si era messa in testa di trovarle qualcuno migliore di Ian che la sua amica non aveva mai sopportato.
Si sentì in colpa per non essersi fatta sentire e controvoglia invitò l’amica ad uscire a bere qualcosa. Si diedero appuntamento in un nuovo locale il “Mint”, Maura non ci era mai stata e aveva voglia di qualcosa di nuovo.
La sua amica era già dentro ad aspettarla. Il locale era davvero carino, era un "Hookah Lounge” dove si poteva bere del buon thè e fumare del narghilè.
L’atmosfera era ovattata e la musica di fondo era rilassante e piacevole, le persone erano gioviali e conversavano placidamente tra loro, c’era chi era seduto per terra su morbidi cuscini e chi seduto in sedie di tessuto broccato, alcuni specchi alle pareti le davano un tocco raffinato, tutto era illuminato da gruppi di candele che rendevano l’aria misteriosa e frizzante, l’odore fruttato e speziato di cui l’aria era satura era rilassante.
Maura si avvicinò alla sua amica che l’abbracciò con entusiasmo.
“Cavolo Maura sei stupenda come sempre! dai siediti, ho ordinato del vino, ma non sono mai stata qui quindo non ho idea di come sia!”.
“Grazie Lol...che bel locale hai scelto non lo conoscevo sai?” Maura si guardò in giro curiosa, si, il locale era davvero bello.
“Lo hanno aperto solo un mese fa, ma tu eri in Europa...allora... hai incontrato qualcuno...racconta?” la voce eccitata dell’amica fece alzare gli occhi al cielo a Maura.
“Lol dai...sai che ho divorziato da poco e non ho intenzione per ora di avere questioni di cuore...è troppo presto!”.
“Dai Maura...hai fatto bene ha lasciare quel coglione, non mi è mai piaciuto, che cosa ci trovassi non l’ho mai capito!”.
“Lol...non voglio avere questa discussione, non stasera, voglio solo divertirmi e bere, ok?”.
“Va bene...va bene! oh ecco le nostre ordinazioni...dai beviamo!”.
La serata stava procedendo bene, Maura e la sua amica si stavano divertendo, stavano per brindare di nuovo quando comparve un uomo annunciando che a breve ci sarebbe stato uno spettacolo d’intrattenimento. Le due ragazze eccitate si domandavano che cosa sarebbe accaduto.
Poco dopo lo stesso uomo si fece spazio al centro della sala.
“Buona sera amici miei, io sono Hassan il padrone del Mint, ho il piacere di presentarvi l’attrazione del mio locale, questa rara bellezza del deserto, Janelia ballerà per voi...è uno spettacolo unico, vi prego data la rarità dello spettacolo di spegnere i vostri cellulari, di non scattare foto e di non fare gesti improvvisi, non avete nulla da temere se farete come detto, le persone deboli di cuore sono pregate di lasciare il locale, non saremo ritenuti responsabili della vostra incolumità, godetevelo e buona serata!”.
All’improvviso le luci cambiarono e anche la musica, delle note di musica araba mista a note spagnole invase l’aria, dal nulla comparve una tigre bianca che andò placida a sedersi al centro della sala come se stesse aspettando qualcosa, tutti ammutolirono, il panico si stava facendo strada tra la gente.
Un attimo dopo comparve una bellissima ragazza vestita come una danzatrice del ventre, indossava un vestito color prugna, bracciali tintinnanti e cavigliere ne accompagnavano ogni movenza, i capelli mossi e nerissimi erano lunghi fino al sedere, la sua pelle abbronzata era perfetta, i muscoli tesi e sodi, gambe lunghe velate da pantaloni trasparenti che poco lasciavano all’immaginazione, ma ciò che ipnotizzava erano i suoi occhi, neri e profondi, un piccolo diadema ne incorniciava il capo da cui sventolava un velo broccato da fili d’oro.
Cominciò a danzare sensualmente intorno alla tigre che la guardava con riverenza e fierezza.
Le sue mani erano state tatuate con motivi floreali e sfioravano l’aria che sembrava prendere colore ad ogni suo tocco, muoveva il bacino disegnando forme sempre più seducenti, faceva salti e giravolte, il suo ventre era teso e liscio, dal suo ombelico pendeva una piccola perla bianca che sporgeva mentre si ripiegava sulle ginocchia inarcando la schiena all’indietro formando un arco perfetto con il suo corpo, poi si sollevò facendo leva sulle mani e gattonò tra il pubblico come se fosse anch’essa una tigre, sorrise beffarda al pubblico che la guardava rapita.
Di solito non badava molto al pubblico, ma tra leggera foschia dei narghilè la mora intravide qualcosa, anzi qualcuno che attirò la sua attenzione, una ragazza dai capelli color grano che la guardava estasiata, sorrise alla ragazza che intimorita abbassò lo sguardo.
Maura non osava guardare una tale bellezza, troppo al di fuori della su portata, rimase di sasso a quella visione, la ragazza era assolutamente sbalorditiva e la sua danza ipnotica, padroneggiava la sala come se ci fosse solo lei, la tigre la guardava anch’essa ipnotizzata.
La mora continuò il suo spettacolo, fece un gesto all’animale che era rimasto in placida attesa il quale si sollevò sulle zampe posteriori per poi inchinarsi davanti alla ragazza che le fece una dolce carezza sulla testa.
Poi la giovane si mise a cavalcioni sopra la tigre che era come un cucciolo tra le sue mani, cominciò a cavalcarla facendole fare dei passi di dressage seguendo le note della musica, ma prima di andare si tolse uno dei suoi braccialetti e sussurrò qualcosa alla tigre la quale raccolse il bracciale della sua padrona tra i denti affilati, si avvicinò lentamente alla bionda e pose ciò che aveva in bocca ai suoi piedi.
Maura e il pubblico erano pietrificati. La tigre ruggì e ritornò dalla mora che le saltò in groppa scomparendo alla stessa velocità con cui era apparsa.