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Autore: SAKURACHAN_KumikoKurokawa    12/09/2009    3 recensioni
Schiva.
Attacca.
Para.
Sono le tre cose che devo tenere a mente se voglio sopravvivere.
La guerra è questa.
Uccidere per non essere uccisi.
Vincere per affermare la propria superiorità politica e militare.
Ma il cielo è sempre li testimone di tutto, osservando il suo colore bluastro... una parola... un nome uscì dalle mie labbra secche...
Genere: Romantico, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Un pò tutti, Winry Rockbell
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Schiva.
Attacca.
Para.
Sono le tre cose che devo tenere a mente se voglio sopravvivere.
Quanti nemici ho incontrato durante il mio viaggio?
Ne ho perso il conto.
Quanta gente ho visto morire a causa dei miei errori?
Troppa.
Mi siedo esausto su un blocco di cemento, reduce da un'esplosione avvenuta il giorno prima. Mi guardo in torno, desolazione morte e... silenzio, sono le uniche cose che saltano agli occhi. Si perchè la guerra è questa.
Uccidere per non essere uccisi.
Vincere per affermare la propria superiorità politica e militare.
Mi passo una mano tra i capelli, sono stanco, terribilmente stanco, questi giorni sono stati pesantissimi, non solo a livello fisico ma anche morale. Sapevo che in caso di guerra, sarei dovuto correre in prima linea, ma sono sempre fatto di carne, certe cose ti segnano a vita.
Appoggio la schiena sul resto delle macerie, così da poter osservare il cielo... Il cielo... sembra l'unico a non risentire del dolore e della sofferenza che si patiscono qui.
Sorrido amaramente, provo invidia e ribrezzo; vorrei essere da qualche altra parte per non vedere e non fare ciò che vedo e faccio, fuggire dai miei doveri, e tutto ciò mi fa ribrezzo, perchè... perchè... meglio che sia io a fare il lavoro sporco che altra gente ancora libera dal peccato del sangue che imbratta le mie mani.
Se avessi ancora lacrime... piangerei...
Se avessi ancora voce... urlerei il mio dolore...
Se avessi il coraggio necessario... porrei fine a tutto questo.
Ma sono solo un cane dell'esercito, posso solo obbedire e proteggere le persone che posso ancora tenere lontane da tutto questo orrore.
Non dimenticherò mai il volto di Alphonse quando, dopo esserci trasferiti stabilmente a Resembool essendo riuscito a ridargli il corpo, gli dissi che partivo per la guerra. I suoi occhi mi fissarono per un tempo indeterminato, le sue mani tremavano, consapevoli del fatto che non sarebbero riuscite a trattenermi.
“Per Winry...” aveva detto “Se non per me... rimani per lei...” aveva esalato. Lo guardai abbassare il capo, il mio cuore tremò quando scorsi le sue lacrime. Mi avvicinai, gli scompigliai i capelli con la mano d'acciaio, già... io avevo rinunciato al mio corpo pur di porre fine a quei viaggi pericolosi e adesso... mi vedevo costretto ad andarmene... di nuovo...
“Scemo... se solo potessi...” dissi in un sussurro “Se solo potessi rimarrei solo per voi... fratellino”
Solo allora alzò il viso rigato dalle lacrime... ingenuamente sorrisi, vederlo piangere mi fece sentire un verme perchè li abbandonavo, e un eroe perchè li proteggevo... Che idiozie, mi avrebbe detto Al se avesse sentito il mio pensiero.
Senza che me lo aspettassi... mi abbracciò... ricambiai, forse ne avevo più bisogno di lui. Lo scostai, mi sforzai di sorridere, e uscii dalla stanza. Era troppo per me... senza sapere che il peggio doveva arrivare.
Ripensandoci adesso, seduto sul campo di battaglia, sarei rimasto volentieri con lui. Sento un rumore alla mia destra, sposto lievemente il capo; era il tenente Hawkeye, anche lei molto provata. Mi porse una tazza calda di the, la presi meccanicamente, non mi andava proprio di bere, ne di mangiare.
<< Dovresti riposare. >> disse con voce atona.
Non mi andava nemmeno di parlare... volevo stare solo, ma evidentemente, non era possibile.
<< Potrebbero attaccare in qualunque momento, meglio approfittare di questi momenti, non credi? >>
La guardai, forse aveva ragione ma non mi importava più di tanto, vivere o morire... in quel momento non faceva alcuna differenza per me... ero stanco di lottare e di vedere gente innocente morire davanti a me.
<< Si... >> dissi nella vana speranza di chiudere il discorso.
<< Sai... >> disse accomodandosi accanto a me guardando il cielo << So che significa condividere con tutto ciò, ma arrendersi non serve a nulla... bisogna lottare per coloro che ci aspettano... che credono nel nostro ritorno. >>
Voltai il capo di poco... non capivo il motivo, ma in quei giorni ero un libro aperto per tutti... forse lo ero sempre stato e non me ne rendevo conto, ma adesso lo trovavo irritante.
Aspettando una mia replica, che non arrivò, il tenente mi salutò tornando al fianco di Mustang, intendo a scrivere qualche cosa su dei fogli di carta.
Tornai alla contemplazione del cielo... qualche nuvola sparsa qua e la mi dava un senso di nostalgia e immensa tristezza... perchè io potevo ancora godere di quello spettacolo? Perchè vivevo ancora? Mi portai un braccio sugli occhi stanchi... credo di aver dormito, un sonno senza sogni, tormentato e poco soddisfacente.
Riaprii gli occhi... il cielo era ancora li... Il suo colore era di un celeste scuro, quasi bluastro... si stava facendo buio, e una parola, un nome uscì dalle mie labbra secche...
<< Winry... >>
Il suono di quel nome mi fece venire le lacrime agli occhi, invadendomi la mente degli ultimi momenti passati insieme...
Ero nella mia stanza a preparare le valige, quando bussò alla mia porta, entrò e rimase ferma a guardare ogni mio singolo movimento.
“Quindi... hai deciso...” disse con voce strozzata. Sapevo che non era facile per lei accettare l'ennesima mia partenza, ma questa volta era diverso, lei non sapeva che lo facevo contro voglia... io non volevo ma dovevo, mentre in passato volevo e dovevo. Non potevo rivelarle la verità, l'avrei resa più triste, o forse no chissà...
“Si, parto domattina. “ dissi senza guardarla. La sentii asserire, fare qualche passo e poi ritrovarmela alle spalle. Chiusi gli occhi appena sentii il contatto tra la sua mano e la mia schiena... la sentivo prendere grosse boccate d'aria, doveva dirmi qualche cosa ma non ne trovava la forza, come me del resto.
Mi voltai, volevo guardarla, in silenzio, senza parlare, senza commentare, volevo solo osservarla. Aveva lo sguardo basso, la sua piccola mano ancora a mezz'aria, che si chiuse in un pugno che portò al petto.
Senza dubbio aveva interpretato il mio movimento come un rifiuto al suo gesto, era tutto il contrario invece... Non desideravo altro che il tuo tocco confortante.
Allungai il braccio sinistro verso di lei, le presi il pugno tremante sotto i suoi occhi stupiti e lucidi, chissà per quanto tempo sarebbe riuscita a trattenere le sue lacrime.
Delicatamente le portati il pugno al mio petto, che si schiuse quasi immediatamente, i miei occhi non si staccavano da lei, dai suoi lineamenti così perfetti... la vidi arrossire e sorrisi. In quel modo era ancora più bella...
“Il mio cuore batte per una Ragione... finché questa Ragione mi aspetterà, il mio cuore non cederà...”
In quel momento mi maledii per le mie frasi enigmatiche, per esprimermi ero davvero pessimo, però lei aveva capito perfettamente... aveva stretto la sua mano sulla mia maglia, le si era aggrappata spasmodicamente. Aveva chiuso gli occhi, mentre questi lasciavano cadere le lacrime, si mordeva ripetutamente il labbro per trattenere i singhiozzi, piangeva ancora... ed ancora a causa mia.
“M-mi dispiace... so... so che n-on dovrei... ma mi viene da piangere lo stesso...” disse portando una mano alla bocca, adesso i singhiozzi erano continui.
Se avessi potuto mi sarei strappato il cuore dal petto, perchè non sopportavo più quel dolore che lo stava assillando.
“Winry...” sussurrai facendomi più vicino mentre con la mano meccanica le sistemavo una ciocca di capelli liberi dalla solita coda di cavallo.
“O-ra, ora s-metto... davvero...” disse cercando di regolarizzare il respiro e cercando di prendere forza dalle nostre mani, che adesso erano intrecciare.
Non resistetti, so di aver fatto un'idiozia perchè ho reso le cose difficili per tutti e due, ma in quei momenti si sa la razionalità va a farsi un giro chissà dove.
L'abbracciai... un abbraccio diverso da quello dato ad Al, questo era... bello e brutto allo stesso tempo. Non so spiegarlo bene, ma sapeva di... di... affetto? Non lo stesso affetto fraterno, ma un affetto più forte, talmente forte da fare quasi male, e sono sicuro che anche Winry lo avrà percepito.
Ci stringevamo come se il mondo stesse per finire in quel momento, come se per vivere avessimo bisogno solo di quell'abbraccio.
Affondai il viso tra i suoi capelli, erano morbidi e profumavano di fiori, inspirai più volte per godere di quella sensazione. Lei tremava, forse per i singhiozzi, o forse per il mio respiro che le solleticava il collo. Sapevo che era sbagliato e inutile, ma non mi importava, so che sarei stato male lontano dal suo corpo, dalla sua presenza, ma non mi importava. La sensazione che provai nel sentire la sue braccia avvolgermi la vita, era indescrivibile... La volevo e allo stesso tempo la temevo, perchè sapevo che sarebbe stata il mio più grande desiderio e il mio peggior rimpianto. Temevo di non tornare vivo dalla guerra; temevo che lei si sarebbe stancata di aspettarmi; temevo che qualcuno la portasse via da me; temevo che gli orrori della guerra arrivassero a lei; volevo e dovevo proteggerla.
E fu così che il mio sentimento verso quella partenza cambiò; non sarei più partito contro voglia ma con uno scopo: tornare da lei sano e salvo.
La staccai da me, le poggiai le mani sulle spalle e la guardai più serio che mai, e notai una luce timorosa nei suoi occhi, le lacrime che ancora primeggiavano sul suo viso. Le asciugai sorridendo, sentendo le sue guance irrigidirsi al contatto, sorrisi di nuovo, e lei a sua volta.
“Tornerò Winry, perchè è ciò che voglio, perchè qui c'è la mia casa, la mia famiglia, e quando sarò tornato...”

<< ...Non sarò più un alchimista... >> lo dissi ad alta voce, più come un eco del passato... le avevo fatto una promessa, non potevo arrendermi così. Ritornai al presente, si era fatto buio, mi recai all'accampamento per mangiare qualche cosa. Dopo aver preso il vassoio, mi recai al mio solito posto, erano mesi che facevo sempre le stesse mosse, le sapevo a memoria.
Iniziai a mangiare quel pastone che non sapeva di nulla, rimpiangendo gli stufati della nonna, risi al pensiero delle litigate che intraprendevamo io e la fagiolina rinsecchita; era strano come il pensiero di nonna, Al e Winry potesse farmi stare un po' meglio. Consumai il mio pasto nel silenzioso brusio procurato dagli altri soldati. C'erano molti che conoscevo, e che mi rivolgevano gli stessi sorrisi stanchi e privi di allegria che rivolgevo loro.
Decisi di averne abbastanza di quella cosa che il cuoco si vantava di chiamare “cena proteica”, pensai seriamente che se non mi avesse fatto fuori il nemico sarei morto intossicato da quella roba. Lo fulminai con lo sguardo, ricevendo una sua solita battutina sulla mia altezza, risposi a modo mio, procurando le risate spente dei vari commilitoni, risultò un po' tetro.
Mi recai verso la mia branda, mi distesi e chiusi gli occhi, inutile dire che presi sonno quasi immediatamente.
Mi svegliai dopo poco, credetti; uscii dalla tenda con una voglia irrefrenabile di sentirla. In tutto questo tempo non mi ero fatto vivo, troppo preso a cercare di sopravvivere, ma adesso... ero spossato, volevo sentirla, assolutamente.
Mi recai alla postazione interessata alle comunicazioni, dove trovai il sergente Fury a cui chiesi gentilmente di poter fare una breve telefonata. Acconsentì alla richiesta, anche perchè non avrebbe potuto rifiutare un ordine di un suo superiore, non prima però di avermi fatto mille raccomandazioni.
<< Quindi non deve durare più di cinque minuti, e non deve rivelare la nostra posizione. >> disse serio sistemandosi gli occhiali. << Ok, ho capito. >> conclusi prendendo la cornetta. Composi il numero, e mentre attendevo che qualcuno dall'altro capo rispondesse, mi resi conto che erano le tre e mezza del mattino, quindi stavano dormendo tutti a casa.
Credo che il mio cervello avesse iniziato a funzionare in modo pessimo a causa dello stress, perchè in quei giorni mi venivano idee davvero poco logiche... poi improvvisamente una voce, tra l'ansioso, il preoccupato e il felice, mi ripose.
<< Pronto? Pronto Ed? Sei tu? >>
Sorrisi nel sentirla, sapeva che ero io nonostante l'ora tarda, Bhe aspettava mie notizie evidentemente, mi maledissi per essere stato così sciocco, chissà cosa avrà pensato in quei mesi.
<< E-ed? >> disse incerta non avendo segnali di risposta, mi risvegliai dalle mie elucubrazioni, ricordandomi di avere pochi minuti.
<< Ehi, ciao Winry... >>
Ehi, ciao Winry??? Ma che razza di... si ero davvero troppo stanco, non potevo dire cosa più stupida. Cioè non mi facevo sentire da mesi e invece di dirle che stavo bene, che mi dispiaceva di averla fatta stare in pensiero e che mi mancava terribilmente... stupido, stupido alchimista di stato.
<< Edward... >> disse con voce tremante, e li il mio cuore sussultò, sentirle pronunciare il mio nome, mi aveva fatto uno strano effetto, decisi allora di darmi una mossa e tranquillizzarla, almeno questo glielo dovevo.
<< Winry, mi dispiace di non essermi fatto sentire, ma le occasioni come questa sono state davvero poche... >>
<< Si, lo capisco... >> disse comprensiva, mi sarei aspettato chissà quale sfuriata, ma si sentiva che anche lei era stanca, chissà da quanto tempo non si faceva una bella dormita.
<< Volevo dirti che... io sto bene e che le cose sembrano mettersi a nostro favore e... >>
<< Quando torni? >> disse adesso tra le lacrime. Mi odiavo, invece di lasciarla andare e non farla soffrire, continuavo a straziarle il cuore.
<< Non lo so... >> dissi sincero e afflitto. E non lo sapevo per davvero, potevo tornare domani, o tra un mese; con le mie gambe o dentro una bara avvolta con la bandiera riportante lo stemma dell'esercito.
<< Ah... >> rispose sentivo che respirava a fatica << Sai Ed, qui manchi a tutti, Al cerca di non darlo a vedere ma gli manchi, mentre la nonna si lamenta sempre perchè non sa con chi litigare. >> la sentii sorridere, ma sapevo che piangeva ancora.
<< Non piangere... >> dissi chiudendo gli occhi. Stavo male, mi faceva male il cuore, lo stomaco non me lo sentivo più e la testa mi stava scoppiando. Lei non rispose così proseguii:
<< Non piangere per me, sto bene, sono vivo e tornerò non appena tutto questo sarà finito e poi come ti ho promesso... >> qui mi feci serio, la promessa di ritirarmi dall'alchimia, glielo avevo promesso...
<< Ed, prima torna a casa... mi manchi Ed. >> disse piano. Sorrisi perchè sapevo che non mi avrebbe mai permesso di abbandonare il mestiere di alchimista, sapeva che ci tenevo troppo.
<< Si, appena posso corro da te, Winry. Adesso però devo andare... ci sono tante cose che ancora devo dirti, ti prego con- >>
Ma ancora una volta mi sorprese come solo lei sapeva fare: << Io ti aspetto, anche per tutta la vita se è necessario. >> Quella frase... accidenti quanta forza può dare una semplice frase, mi sentii pervadere da una strana energia, inspirai rinvigorendo sempre di più, poi le dissi deciso:
<< Tornerò stanne pur certa! >> la sentii ridacchiare, e altre forze vennero in mio soccorso, ma che stava succedendo?
<< Beh allora buona notte Edward... >> disse più rilassata << Si, buona notte Winry, sogni d'oro. >> le dissi dolcemente, quel tono di voce, lo avevo solo con lei, e me ne stupivo ogni volta che mi succedeva, stavo per chiudere quando:
<< Ed, aspetta... >> disse all'improvviso.
<< Dimmi. >> attesi.
<< Fa attenzione. >>
<< Certo, abbraccia la nonna e Al da parte mia. >> la sentii asserire e poi riagganciare.
Ringraziai di cuore il sergente Fury, mi sentivo molto meglio dopo aver parlato con lei, e mi detti mentalmente dell'idiota... perchè se lo avessi fatto qualche tempo prima mi sarei risparmiato malesseri inutili.
Averla sentita mi aveva dato forza, si perchè lei era l'unica che riusciva a farmi stare in quel modo, dovevo tornare da lei, al più presto.


Angolo dell'autrice: Bene eccomi con una semi-long fic su FMA XD, semi perchè sarà composta da pochi capitoli (ammetto che era nata come one shot) Spero che il primo capitolo sia piaciuto. Ringrazio coloro che hanno recensito Vita da Hokage e coloro che hanno aggiunto la storia in preferiti o in seguite GRAZIE *fa inchino solenne*
Alla prossima!!!
SAKURACHAN
   
 
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