Serie TV > Altro
Ricorda la storia  |      
Autore: Duchessa712    28/03/2023    1 recensioni
[Bridgerton ]
[Bridgerton ]Il fatto è che Daphne l'ha nascosto quasi bene - una spolverata di sonno e bei sogni per far finta d'averlo scordato: una casa, una marito, feste e balli e figli - e non l'ha raccontato a nessuno: che stringeva le bambine artigliando loro la carne, che cantava fino a gridare, che i pianti di Gregory gareggiavano in disperazione con le grida di loro madre, che avrebbe voluto tapparsi le orecchie e sciogliersi in lacrime.
[La storia partecipa alla To Be Writing Challenge 2023 indetta da Bellaluna sul forum Ferisce la penna]
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Adulthood

Il giorno dopo - e anni dopo, quando Eloise glielo sputerà addosso come fa con ogni singola azione compiuta (sbagliata: non fa mai nulla di giusto, lei, per la prima tra le sue sorelle) - Daphne farà finta d'esserselo scordato e non lo dirà ch'era terrorizzata forse più di tutti loro (ma comunque meno di Anthony) e che a volte - anche ora che è moglie e madre -, quando si sveglia da sonni agitati, al Duca suo marito non sa mai come spiegare. (E Simon accetta, in silenzio, di cullarla fino a che non smette di tremare e tenerla stretta fino al mattino, di elemosinare risposte vacue da uomini che non sanno darne - e quando l'ha scoperto, che andava dai suoi fratelli, Daphne s'è fatta di fuoco e di rabbia e ha gli ha ordinato di non azzardarsi mai più, che non c'è bisogno di ridar vita ai fantasmi proprio ora che anche il Visconte sembra aver imparato a scrollarseli dalle spalle).
"Spiegamelo tu." la supplica allora e sua moglie gira il capo di lato con un gesto sdegnato, stringe le labbra per trattenere le lacrime e lascia la stanza con un'ultima raccomandazione: "Non portare queste sciocche domande alle mie sorelle".
Simon non promette e non ribatte e la preoccupazione gli si stende in viso come un velo, gli appanna gli occhi e gli increspa la fronte: sciocche domande, le ha chiamate, quando meri istanti prima ha parlato di fantasmi da lasciare a riposare.

(Kate annuncia d'aspettare un figlio e ad Eloise scivola il libro sulle ginocchia e tremano le mani e tremano anche a Daphne, nota Simon, ed è sbiancata tutta, la Duchessa, sotto il belletto sapientemente dosato.
Quella notte si sveglia con Daphne che piange e si rigira nel letto e, al solito, tace di fronte alle sue domande. Nel sonno chiamava la madre e la cognata con una disperazione che non le ha mai sentito - nemmeno quando, tra loro, l'idillio era finito e non sapevano più come fare a parlare).

Il fatto è che Daphne l'ha nascosto quasi bene - una spolverata di sonno e bei sogni per far finta d'averlo scordato: una casa, un marito, feste e balli e figli- e non l'ha raccontato a nessuno: che stringeva le bambine artigliando loro la carne, che cantava fino a gridare, che i pianti di Gregory gareggiavano in disperazione con le grida di loro madre, che avrebbe voluto tapparsi le orecchie e sciogliersi in lacrime.
Il fatto è che Eloise anni dopo che è successo le ha detto di ricordare - e Daphne avrebbe voluto ribattere con lo stesso veleno che, allora, la sua memoria era un po' guasta e che ricordava male, che ricordava, al solito, ricordi in cui lei faceva la parte della sciocca, quando, in realtà, teneva insieme qualcosa di così fragile che lo sentiva sgretolarsi sotto le sue dita.
Il fatto è che Kate aspetta un bambino e Anthony, a volte, ha lo sguardo perso al passato (non ne hanno mai parlato, di quella notte, se non in occhiate silenziose, chè non c'è bisogno di riportare in vita i brutti ricordi o di dare ai bambini nuovi terrori).(L'ha scordato, Gregory, e non l'ha mai saputo, Hyacinth, e chissà cosa rammenta Francesca, che i pensieri li confida solo alla sua musica).
Il fatto è che non se ne parla, che: "Non c'è nulla di cui parlare." assicura a suo marito, che non le crede neanche un po'.

Detta così, però, sembra che succeda ogni notte quando, in realtà, succede molto meno spesso - ma quando succede Daphne si trova bambina a forzare la voce, a pensare solo alla ninnananna, a stringersi addosso le sorelle, a non piangere (l'infanzia è finita sa d'aver pensato, in un momento che sembrava delirio. L'infanzia è finita con sua madre in travaglio e suo fratello - il Visconte - cui veniva chiesto di scegliere tra lei e il bambino, Colin che se ne stava in un angolo, a labbra strette e occhi chiusi - immobile tanto a lungo che Daphne si chiedeva se respirasse, se fosse vivo, se- e Gregory che piangeva di riflesso, spaventato dalle urla e dal temporale - e Daphne avrebbe voluto stringere anche lui, ma aveva le braccia occupate dalle bambine, le loro camicie da notte artigliate tra le dita che non sapeva lasciar andare - e Francesca che cercava di farsi piccola, accocolata al suo fianco, silenziosa come sempre - faceva piano persino a respirare e Daphne tendeva l'orecchio per assicurarsi che non smettesse, che continuasse, che - ed Eloise dall'altro lato, scossa da singhiozzi che le squassavano il corpo, che tra le lacrime implorava che andasse tutto bene - che, Daphne lo ricorda meglio di tutto, le stringeva la mano lasciando mezzalune di sangue sul dorso, cercava rifugio nell'incavo del suo collo). (Eloise che mostrava la propria paura, che supplicava il silenzio - e Daphne non glielo dirà mai che, invece, le urla le portavano una sicurezza malata, chè finchè urlava, loro madre era viva e che Dio la perdoni, ma in quel momento avrebbe sacrificato il bambino pur di tenere sua madre -, che scordava l'orgoglio per riscoprirsi bambina).
Certi momenti si chiede se qualcuno ci pensi che, quella notte, l'han lasciata sola con tre bambini quando era poco più che bambina lei stessa, e che dopo - oh, ma al dopo non ci vuole pensare (Hyacinth che piangeva a tutte le ore e Gregory che continuava a cercare loro padre e Benedict che schizzava su fogli che gettava nel fuoco e Colin che già sognava la fuga e Anthony che appassiva tutto d'un colpo ed Eloise che cercava risposte e conforto nella biblioteca e Francesca che si consumava le dita al pianforte) (Francesca che la preoccupava più di tutti: silenziosa e introversa e immobile stretta al suo petto - e Daphne s'era messa ad ascoltarla suonare, a decifrare i suoi pensieri attraverso melodie cupe e struggenti).
Certi momenti si chiede se qualcuno ci pensi che, se Anthony è diventato adulto quando loro padre gli moriva tra le braccia e gli ricadevano addosso titolo e doveri più grandi di lui, lei l'infanzia l'ha perduta con la nascita di sua sorella, quando si consumava la voce per tener fuori dalla porta della nursery la disperazione della loro madre (loro madre che s'era chiusa in camera per giorni, dopo, che a malapena guardava Hyacinth nella culla - lo sa, si chiede Daphne, che Anthony passava le sue notti a vegliare la bambina? -, che non riusciva a far nulla che non fosse sfiorire anche lei - e Daphne, che le sue notti le passava a calmare gli incubi delle sorelle, non poteva fare a meno di chiedersi perchè nessuno di loro fosse abbastanza per tornare alla vita, perchè otto figli vivi non bilanciassero un marito morto).

Ma detto così sembra che succeda più spesso di quanto non accada in realtà. È moglie e madre adesso, tra qualche mese avrà il suo primo nipote: non ha poi tutto questo tempo per perdersi dietro al passato.

Simon le dice di essere preoccupato e Daphne sceglie la celia, piuttosto che la furia: "Non è nulla. A te non capita mai di fare brutti sogni?" chiede, un sorriso mezzo divertito per una domanda retorica - non deve dimenticare, suo marito, che certe notti i ruoli sono invertiti ed è lei a svegliare lui, a ricordargli che il presente è un luogo più bello in cui stare, libero di fantasmi e antichi rancori.
Ma non le crede mai e, se ha smesso di chiedere ai suoi fratelli - loro sì che l'hanno dimenticato o forse Anthony non l'ha mai saputo o forse non ci hanno mai pensato -, non vuol dire che non andrà dalle sue sorelle - e Daphne le immagina: Eloise farsi bianca come quando Kate ha annunciato di star per diventare madre, come quando lo ha annunciato Daphne stessa, e tornare a quella notte in ricordi sbagliati, e Francesca (ma chissà cosa pensa Francesca, che forse tacerebbe o forse no, che ricorda - ma chissà cosa ricorda, Francesca, cosa confiderebbe ai tasti bianchi e neri che le scivolano sotto le dita).
Ma, davvero, non succede così spesso - è solo che Kate aspetta un figlio, un nuovo erede con il nome dei Bridgerton, e Anthony, una sera che erano solo loro fratelli ha detto: "Edmund. Se è maschio, si chiamerà Edmund." senza sorprendere nessuno, e che - e quando succede si accoccola contro il petto di Simon e si dice di non piangere, sussurra a mezza voce la stupida canzoncina (chè per Eloise non andrà mai bene nulla che viene fatto da lei), e pensa che è passato e che è moglie e madre e la nuova Duchessa di Hastings e che sta bene.

"Stai bene?".
Kate splende con il passare dei mesi - e Daphne ricorda d'aver fatto lo stesso e pensa di volerlo fare ancora, che Auggie probabilmente si sente solo senza fratelli con cui giocare -, ma osserva sempre e vede che le mani di Daphne tremano come tremano quelle di Eloise e sente che la musica di Francesca a volte diventa più cupa, quando lascia la mente libera di vagare.
"Ma certo. Sto meravigliosamente. Anzi, dovrei essere io a domandartelo.", ma sua cognata non abbocca e continua per la sua strada: "Anthony ha detto che il Duca è preoccupato. Dice che non dormi bene ultimamente".
Daphne si morde la lingua per non commentare che i brutti ricordi li ha avuti anche prima di ultimamente e Simon non ha mai sentito il bisogno d'essere tanto insistente.

"So che hai problemi a dormire."
"Tu no, fratello? Vuoi forse dirmi che passi le tue notti sereno e indisturbato?".
Il fatto è che la mattina dopo, quando s'era faticosamente districata dalle prese delle bambine (e d'aver iniziato a pensare a loro come tali se ne sarebbe resa conto molto dopo e l'avrebbe fatta fermare e pensare ancora che l'infanzia era finita) che s'erano addormentate nel suo letto e aver spiato Benedict e Colin insieme a Gregory, s'era diretta alla culla e l'aveva trovata vuota - Hyacinth dormiva sul petto di Anthony, sveglio e provato sul divanetto, gli occhi spenti come non erano mai stati (come sarebbero stati per anni a venire). E Daphne, la testa pesante e le mani tremanti, non aveva saputo cosa dire, come spiegare che s'era sentita donna e il suo lamento funebre erano stati i pianti di sua madre e del più piccolo tra i suoi fratelli.
Il fatto è che s'erano scambiati un'occhiata ch'era sembrata lunghissima e lei aveva raddrizzato la schiena e chiesto come stesse loro madre e - non credeva potesse succedere, ma - Anthony aveva risposto: "Male." quando, prima, le avrebbe risparmiato la verità per addolcirla con una bugia e lei s'era sentita morire ancora un po'.
"Tuo marito è preoccupato e la conversazione fra te e mia moglie ha fatto preoccupare anche lei. Io sono preoccupato, Daphne. Che cosa succede?".
Succede che - "Nulla, fratello. Come ho detto, tutti abbiamo il sonno agitato qualche volta e nessuno ne ha mai fatto una tragedia". - l'ultima volta che c'è stata una gravidanza (e la sua non conta, la sua l'ha vissuta e si sentiva in controllo, anche se sapeva che non lo era affatto) è diventata adulta nel giro d'una notte.

Gregory e Hyacinth sono seduti sul tappeto, Newton e Auggie insieme a loro in un gioco che li impegna tutti e quattro e che nessuno ha realmente capito. La pioggia scroscia sui vetri e costringe tutti in casa - un miracolo, che il cane e i bambini siano ancora così quieti - e sua madre cuce per il nipote non ancora nato. Kate lamenta di non riuscire più a scorgere la punta dei propri piedi e Colin, con un sorriso, la rassicura: "Un po' di pazienza e poi sarà tutto finito!". (Colin che stava immobile, a labbra strette e occhi chiusi e Daphne che avrebbe voluto urlargli di prendere Gregory e tranquillizzarlo, ma non poteva perchè doveva andare avanti a cantare perchè se cantava poteva illudersi di fare qualcosa e non servivano altre urla e non-).
Anthony sbianca a quelle parole tutte finito (gli avevan detto di scegliere tra sua madre e sua sorella, sua madre che forse voleva davvero morire - chè otto figli vivi non valevano un marito morto) e Daphne trema come trema Eloise dietro al suo libro e Francesca sbaglia una nota - e facevano lo stesso anche quando ad essere incinta era lei e lei faceva finta di non vedere e di non ricordare e -

("Parlami. Ti prego, parlami".
Un altro incubo, un altro ricordo: sua madre che moriva, questa volta o forse era Hyacynth o forse Kate o forse il suo bambino - Edmund: che cosa brutta dare a un neonato il nome di un morto.
"Non è nulla. Assolutamente nulla. Solo-"
"Non dire solo un incubo. Daphne, non è solo un incubo!").

- e Anthony, in qualche modo, è abbastanza presente al presente e a se stessso da notarlo e da guardarla (ma Daphne ha l'orgoglio dei Bridgerton e non ha mai chinato il capo) e lei ricambia ed è come quella mattina dopo quando l'infanzia era finita per entrambi.
Poi Kate ride, tintinnante e argentina, e Newton abbaia e tutto torna normale.

"Hai paura anche tu?".
Eloise negherà fino alla morte il tremore che le incrina la voce, le lacrime che le rendono lucidi gli occhi - ma è così facile da leggere, Eloise, che fa sempre rumore e attira l'attenzione e quella notte supplicava spaventata - e Daphne pensa che sarebbe bello cedere e dire di sì e consolarsi e rassicurarsi a vicenda.
"Non c'è nulla di cui aver paura".
Daphne è moglie e madre, ma è adulta da molto di più e le sue sorelle sono ancora bambine. "Bugiarda. C'è eccome di cui aver paura!".
(Non se lo ricorda nessuno che era bambina anche lei).
"O te ne sei forse scordata?".
(Daphne vorrebbe dirle che è lei ad essersi scordata).
Ma Daphne è moglie e madre e adulta e la nuova Duchessa di Hastings e dice: "Non ho scordato nulla, sorella, ma la situazione è molto diversa. Kate starà bene, come sono stata bene io, e starà bene il suo bambino, come è stato bene il mio".
Perchè Kate non ha un marito morto che vale più di otto figli vivi.

È la volta di Benedict e poi di Colin, ma loro credono ai suoi sorrisi e alle sue rassicurazioni, e lasciano presto il campo a Anthony, che torna, che ha notato le sue mani tremanti e si rivela essere più perspicace di quanto chiunque abbia mai immaginato.
"A volte sogno quella notte. Sogno nostra madre, sogno il medico che -" (chi avrebbe scelto, il Visconte, non fosse stato cacciato dalla stanza, non avesse rimesso la decisione nelle mani d'una vedova delirante di dolore?)."Solo che non è nostra madre, ma mia moglie".
Daphne tace e lascia che parli: è diventato più aperto dopo il matrimonio, il ragazzo della sua infanzia, il fratello con cui aveva bevuto latte freddo in cucina. "Tu cosa sogni, sorella?".
Con questo fratello potrebbe parlare - ma come potrebbe rigettargli addosso il peso dei fantasmi quando ne è stato schiacciato così a lungo?

Francesca suona e Daphne ascolta, prova a decifrarla, ma le sfugge tra luce e ombra, tra le corde e i martelletti del pianoforte.
"Anche io ho paura, come ne ho avuto per te, come ne ho avuto quella notte. Non ti ho mai ringraziato, vero? Nessuno di noi l'ha fatto, temo. Per averci protetti o averci provato. Senza di te sarebbe stato ancora più terribile". (Francesca, le urla di sua madre, le sogna sempre annodate con la ninnananna di sua sorella, allo stesso modo in cui sua sorella le sogna annegate in quelle di Gregory).
"Eloise non sarebbe d'accordo."
"Eloise ne è rimasta più sconvolta di tutti noi." - Eloise che vuol sapere come nascono i bambini, che non vuole averne, non vuole sposarsi, che sta da poco imparando a guardare Auggie senza terrore, che trema ogni volta che è messa di fronte all'evidenza della gravidanza di Kate; Eloise che si nascondeva contro il suo petto e supplicava il silenzio eppure piangeva più forte di tutti.
"La sogni ancora? Quella notte, la sogni ancora?".
Francesca, che non ha mai levato gli occhi dal suo spartito, le rivolge un sorriso mesto. "Non lo facciamo tutti?" chiede quasi rassegnata. "Non è forse questo che non ti fa dormire? Che preoccupa tanto tuo marito?".
(Daphne sente la furia nascere in lei, propagarsi dalle viscere al resto del corpo: glielo aveva ordinato di non andare dalle sue sorelle, di non farne più parola, e invece -).

Simon è pronto a difendersi dalla sua rabbia e così non si aspetta il suo dolore - le lacrime che restano testardamente sospese alle ciglia, il nodo che le strozza la voce.
"Ti avevo chiesto di non farlo." sussurra: "Ma non mi hai ascoltato. Anthony, Benedict, Colin, Eloise e Francesca: chi sarebbero stati i prossimi, Gregory e Hyacynth?"
"Sono preoccupato, Daphne, e vorrei capire cos'è che ti tormenta in questo modo e che non riesci a dire."
"Detta così sembra molto più grave di quello che è."
"Perchè è grave".
Vorrebbe dirgli che sembra Anthony - solo che Anthony ha timori fondati su ricordi e quindi ha ragione e, alla fine, ha ragione anche Simon e forse è così grave come tutti la fanno sembrare.
Vorrebbe dirgli che allora è grave anche per lui - solo che lui, alla fine, le parla dei suoi fantasmi e delle sue ragioni, del padre che non l'ha mai amato e della madre che non ha mai conosciuto e di tutte le cose che ha sempre creduto di non meritare.
Vorrebbe dirgli di star esagerando - ma Francesca le ha regalato una melodia ch'era un insieme di luci e di ombre mentre ammetteva di avere incubi e di avere paura e Daphne, alla sorella che più l'ha preoccupata dopo quella notte, sapeva che non sarebbe riuscita a mentire.

Lo confessa piangendo le lacrime che s'è tenuta dentro da quella notte, il modo in cui è diventata adulta - Fran ed El strette al suo petto e sua madre che gridava e Gregory che piangeva e Colin che provava a fuggire nella sua mente e Benedict non lì con loro e Anthony che veniva chiamato Visconte e doveva scegliere chi salvare e lei che cantava e stringeva le bambine per illudersi di non star lasciando scivolare tutto tra le dita.
Simon le carezza la schiena e le bacia i capelli e lei, singhiozzando come singhiozzava Eloise, rivela che: "È la stessa ninnananna che canto a nostro figlio." quella che una sorella non può più ascoltare e l'altra ha suonato al pianoforte e che suo fratello ha cantato alla più piccola tra loro per farla addormentare.
Lo confessa piangendo, di sognare quella notte o varianti peggiori - Kate morta, sua madre morta, Hyacinth morta - e di essere terrorizzata come non è mai stata durante la sua gravidanza (perchè la stava vivendo, perchè le sembrava di essere in controllo anche se non lo era affatto).

"Tu non sei preoccupata!?", chè più s'avvicina il giorno del parto più Eloise si fa irritabile e irritante, impazienza portata all'estremo, una nota d'isteria nella voce.
Daphne è pronta a mentire, a far l'adulta e la moglie e la madre e la Duchessa, ma poi pensa che sarebbe bello esssre solo una sorella e che s'è sentita meglio dopo aver pianto e aver confessato. Perciò: "Naturalmente sono preoccupata, Eloise, ma non abbiamo ragione di credere che qualcosa andrà male. È una situazione diversa, completamente diversa. Una situazione più simile alla mia che a quella di nostra madre".
Piccoli passi: non è il caso di travolgerla con il suo dolore, con i fantasmi che s'è tenuta dentro per tanto tempo.
Piccoli passi e, quando Kate in una stanza sta dando alla luce suo figlio assistita dalla madre e dalla suocera e dal medico e Anthony, in un'altra, fa avanti e indietro svuotando il bicchiere ogni volta che Colin e Benedict glielo riempiono, Daphne e le sorelle ed Edwina attendono, sedute composte, che tutto finisca.
Hyacynth è con Newton sul tappeto. Silenziosa e pallida, trasale ad ogni grido che riesce a raggiungerle. Eloise, sul divanetto, stringe la mano della sorella e, in un sussurro, glielo chiede: "Puoi - potresti - la canzone." e Daphne sorride ed esegue, accompagnata al pianoforte da Francesca.
Canta piano, senza forzare la voce, senza terrore da tenere lontano: fuori c'è il sole e Kate sta bene, il bambino sta bene, tutti stanno bene. (E stanno imparando a scacciare insieme brutti ricordi e fantasmi).

Edmund è l'orgoglio di suo padre, che lo guarda come se fosse la stella più preziosa del firmamento e deve ancora lasciare che altri lo tengano tra le braccia. È ad Hyacinth che si concede l'onore per prima - come tutti sapevano, chè Hyacinth è di Anthony più che di chiunque altro e l'idea di doverlo dividere con un altro bambino le ha, per qualche tempo, levato il terreno da sotto i piedi.
Gregory spia il nipote da sopra la spalla della sorella - la sta raggiungendo in altezza, cosa che causa non poche discussioni - e cerca di convincerla che ora, a tenere il bambino, tocca a lui.
Daphne ride e scuote la testa, la sua mano ancora stretta a quella di Eloise, quella di Francesca nell'incavo del gomito. "È andato tutto bene." le rassicura quando le sente tremare - Eloise un po' di più, che è quella che, da quella notte, è rimasta più sconvolta di tutti loro.
"Sì. È andato tutto bene".
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Duchessa712