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Autore: MusicAddicted    02/04/2023    0 recensioni
Raccolta di one shot, per lo più fluff, ma più in là ci potrebbe esser anche qualcosa di un po' più piccantino, incentrate sulle varie ere dei Muse e soprattutto sul BellDom!
Si parte con T2L e quello scricciolino amoroso di baby Bing, aww!
Questa storia partecipa alla 'Spring Bingo' del gruppo @Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom FB
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prompt usati:

‘Togliersi il cappello’ di Elena Altamura

‘Faremo a modo mio!’ Elena Altamura

Batteria, di Jeremy Marsh

Dita veloci, di Jeremy Marsh

Ricordare, di Artemis kapusi Vargas


Ed è fuori dai prompt del Bingo ma questa storia è tutta per l’adorabile Crystal che sul gruppo dei Musers voleva una cosa simile <3 

 

Fandom: Muse

Pairing: BellDom (e chi se no? )
Warning: language (per lo più Matt poi capirete perché)

Rating: R
Disclaimer: Matthew e Dominic e i Muse in generale non sono miei, niente di quello che è scritto è mai accaduto… e non mi pagano di certo per degenerare così! ;P
Summary: Matthew vuole qualcosa e quello che vuole Matthew lo ottiene sempre… o quasi!




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Teach me Dwums!


“Guarda, amore, qui c’è un’altra storia del concerto di ieri!” sorride Elle al marito, mostrandogli il display del telefono.

Stanno facendo colazione a casa loro e la piccola Lovella li osserva felice seduta composta sul suo seggiolone, facendo quasi pensare più a una piccola principessa sul suo trono.

“È stata una serata divertente.” commenta soddisfatto Matthew, servendosi dell’altro bacon.

“Mi piace così tanto vederti suonare il basso.” gli rivela Elle, sorseggiando la sua spremuta d’arancia.

“Se è per questo, tesoro, a breve mi vedrai anche suonare qualcos’altro…”


“Ah sì, e cosa? Spero non l’armonica, non puoi rubare la scena a Chris…” ridacchia lei.


“La batteria.” mette fine alla suspense Matt.


“Buona idea, conosco un sacco di bravi insegnanti ai quali puoi rivolgerti.”


“Dom sarà il mio insegnante e la cosa non si discute.” impone lui, piuttosto autoritario.

“Ma certo. Lo avrei dovuto immaginare.” sbuffa lei, alzandosi da tavola per andare a prendere il suo telefono, digitando un numero che le è familiare.

“Pronto?”

“Hey, Stacie, indovina un po’? Pare che Matt voglia imparare a suonare la batteria e…”

“Dom sarà il suo insegnante? Me lo ha appena detto,” l’anticipa l’amica.

“Quindi lo sai anche tu.”

“Sì e non so te, ma a me non va molto di rimanere nei paraggi. Me ne torno a Londra, ho degli amici che mi hanno invitato a dei party fichissimi. Vuoi venire con me? Anche Lovella è la benvenuta, sai, anche Londra ha delle ottime babysitter!” la fa ridere Stacie.

“Sta… non lo so.”

“Shopping sfrenato, relax in qualche spa, notti dove possiamo scatenarci fino all’alba e ci aggiungo anche che posso farti delle acconciature da urlo!” insiste l’hair stylist, che sa bene quali carte giocarsi.

“Oh beh, se me lo dici così non posso resistere.”

“Ti do tempo un’ora per fare i bagagli e poi passo da te, El!”

“Yes, baby, diamo vita a un po’ di Stalle!” le strappa un sorriso la modella, riagganciando.

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Le due ragazze sono già all’aeroporto quando un trepidante Matt Bellamy suona a un certo campanello.

“Matteh!” lo accoglie festoso Dom, allungandosi per dargli un bacio, che però l’altro schiva.

“Non perdiamoci in smancerie, insegnami la battewia!” lo sprona Matt, con il troppo entusiasmo che gli causa quel difettino di pronuncia.

Dato che ormai lì il frontman è di casa ci pensa da solo a raggiungere la sala della batteria, sedendosi e impugnando le bacchette.

“L’ultima volta che ci siamo sentiti al telefono mi sembrava mi avessi fatto capire che le nostre smancerie ti mancavano eccome!” ribatte Dom, un po’ offeso, raggiungendolo.

“Puoi smettere di essere una Dwama Queen e tornare a essere un battewista? Il mio battewista?”

Matt è così goffamente tenero che a Dom non può che sfuggire un sorriso, giusto prima di una piccola vendetta.

“Non lo farò finché non saprai dirlo come si deve!”

“Maledetto, fottuto, sadico, infame!”

“Oh beh, quello lo sai dire come si deve!”

“Perché non c’è nessuna ‘erre’!”

“Senti, Bells, posso capire che tu dovessi camuffarti un po’ per sfuggire ai paparazzi, ma se sei in casa mia è d’obbligo togliersi il cappello, ti cela troppo alla mia vista.” borbotta il biondo.

Il moro lo accontenta, levandosi il berretto che teneva sotto il cappuccio della sua felpa grigia.

“Sarebbe gradito che ti togliessi anche quegli occhiali scuri, coprire i tuoi zaffiri è un tale delitto!” mormora Dominic.

Matthew lo accontenta anche in questo.

“Certo, mi sarebbe piaciuto anche che ti togliessi i pantaloni, ma vabbè, non si può avere tutto!” cerca di farsene una ragione Dom.

Matthew si alza dalla batteria, andando verso il suo partner con quell’andatura seducente che sa che lo fa sempre capitolare.

“Sai, Dommeh, ho insistito molto perché il mio maestwo fossi tu e tu soltanto,” mormora, accarezzandogli le spalle. “Perchè volevo un insegnante che mi stimolasse.”

Dominic lo guarda in quel modo esigente che sa che lo fa sempre impazzire, passandosi lentamente la lingua sul labbro inferiore.

“Eh sì, tu mi dai proprio l’idea di uno che ama molto essere stimolato,” sorride furbetto, accarezzandogli l’interno della coscia intrappolata nel tessuto.

“Huh… n-non era.. Non era in quel s-senso che lo intendevo…” balbetta Matt, sussultando, ma non facendo che spingersi più contro di lui.

“Ah no? Scemo io a fraintendere.” lo guarda con finta aria innocente Dom, mentre la sua mano non fa tanti complimenti e gli ha già sbottonato i pantaloni, abbassando la zip e tracciando il bordo dei suoi boxer.

“N-non si-significa che io m-mi stia lamentando. Ti prego continua…” perde il controllo Matthew, cercando di tirarlo a sé per un bacio, ma l’altro si divincola, così come la sua mano si allontana da quei lidi peccaminosi.

“Non credo proprio, Bells. Ricordi? Niente smancerie!” assapora la sua bramata vendetta Dom. “Muoviti, torna con me alla batteria!” gli impone, autoritario.

“Maledetto, fottuto, sadico, infame!” borbotta Matthew, però lo segue, non prima di aver recuperato gli occhiali da sole.

-Dopo un tale affronto non si merita più i miei zaffiri!- decide inforcandoli.


Dominic lo ignora come è ormai abituato a fare da quasi tutta la vita, si siede alla batteria, prende le bacchette, gli dà una breve infarinatura riguardo alle parti che la compongono e come vanno suonate e poi crea una piccola, lenta sequenza, dove ciascuna mano è impegnata a fare qualcosa di diverso, concentrandosi su differenti parti della batteria allo stesso tempo.

“Ora prova tu.” lascia il posto a Matt che si siede, però non accenna a cominciare, guardandolo torvo.

“Che ti prende ora?” alza gli occhi Dominic.

“Che mi prende? Mi prende che stai insultando la mia intelligenza, Howard!” sbotta Matt. “Andiamo, nemmeno con Bing sei partito da una cosa tanto stupida. Faremo a modo mio!”

“E quale sarebbe il modo tuo?” lo scruta Dom, fra lo scettico e il rassegnato.

“Andiamo, mettimi alla prova, dammi qualcosa che sia alla mia altezza: io sono Matthew James Fottuto Bellamy, il Dio della Musica!”

“Okay, ‘Dio’, spostati da lì,” torna a  sedersi Dom. “Allora partiamo da questo!” decide, eseguendo il beat che fa a ogni coretto di ‘Knights of Cydonia’ ancora più veloce del solito, se possibile. “Ripeti.” lo sprona, alzandosi con una malcelata soddisfazione.

Matthew si siede, impugna le bacchette, stringendole quasi da farsi male alle mani, convinto che in quel modo possano dargli chissà quale sorta di illuminazione e poi, davvero molto esitante, accenna a picchiare la parte sbagliata con la bacchetta sbagliata.

“No!” lo riprende Dominic, con pigloi da professore severo.

Matthew fa un altro tentativo, peggiore del primo.

“Decisamente no, Bellamy!”

Il terzo tentativo Dominic nemmeno glielo fa compiere, fermandogli il polso prima che colpisca l’ennesima parte sbagliata della batteria nel modo sbagliato.

“Non ci siamo proprio, caro il mio allievo.”

Matthew deve dire addio al suo delirio di onnipotenza di pochi minuti prima e fare i conti con la realtà: non c’è una sola possibilità che si possa ricordare quali fossero i giusti passaggi.

E qualcosa gli dice che non lo saprebbe ricordare nemmeno se Dominic glielo mostrasse cento volte.
Le dita veloci sono qualcosa che lo caratterizza ogni volta che è seduto a un pianoforte o tiene in mano una chitarra, di qualsiasi tipo e pure col basso sa decisamente il fatto suo, ma con la batteria è tutto un altro discorso e si deve arrendere all’evidenza.

“Dommeh…” mormora il frontman, con il più sottomesso dei toni.

“Sì?” chiede retorico il biondo, sapendo già dove l’altro andrà a parare.

“Com’era quel primo esercizio che mi hai fatto vedere?”

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Il metodo di Dom si è rivelato il più efficace, ovviamente, seguito da un’altra serie di esercizi, progressivamente sempre più complessi, che però hanno fatto acquisire a Matthew più familiarità con quello strumento.

Nel giro di tre ore si è guadagnato come trofeo un video di trenta secondi scarsi in cui Dom lo ha ripreso mentre eseguiva un esercizio di coordinazione, piuttosto fiero di sé, prima di mettersi a gridare’ L’ho perso!’ , riferendosi al ritmo da mantenere, invitando Dom a smettere di filmarlo.

Tuttavia, Matthew non si dà affatto per vinto, riprovando subito e cercando di salire un gradino in più nella difficoltà, prima che qualcosa di imprevisto si alzi verso di lui e atterri in un modo tutt’altro che docile.

“Ouch!” si massaggia la testa, un po’ spaesato.

Quel qualcosa è una chitarra elettrica e a lanciargliela addosso è stato Dom, che ha avuto tutto il tempo di andarla a prendere senza che l’altro lo notasse.


“Maledetto, fottuto, sadico, infame!” ringhia Matt, ancora dolorante. “Perché diavolo lo hai fatto?”

“Perchè se tu sei diventato me, mi sembrava giusto diventare te.” controbatte Dom, prima di inasprire i toni. “Ti ho solo dato un assaggio della tua stessa medicina che tu mi infliggi da decenni, dannato bastardo!”

Non gli lascia nemmeno il tempo di dire qualcosa perché Dom esce dalla stanza come una furia, sbattendo la porta.

Il moro con uno scatto di alza dalla batteria.

Ha capito che è ora di tornare a essere se stesso e rimediare ai casini che combina ogni volta.
La prima cosa da fare è levarsi gli occhiali, perché i suoi zaffiri gli serviranno eccome.

La seconda è cercare Dominic

Lo trova proprio dove lo avrebbe immaginato, ossia nella sua camera da letto.

“Va’ via!” gli intima il biondo, ancora innervosito.

“No. Almeno prima lasciami spiegare.” insiste Matt, ma rimane sulla soglia della porta.

“Spiegare cosa?”

“Perché tendo a tirarti tutte quelle chitarre. I primi anni è stato per avere un pretesto per un contatto fisico più intimo con te, perchè ti incazzavi sempre, è vero, però poi ti avventavi contro di me e facevamo la lotta. Dio solo sa quanto amavo quelle lotte, ti tenevo così stretto a me e non dovevo nemmeno giustificare il motivo…” mormora Matt, ora adorabilmente timido e impacciato, senza nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi.

Infatti è Dominic ad alzarsi dal letto e andare verso di lui perché lo guardi.

“Davvero, Matteh? Già allora? Sappi che quelle lotte le amavo anche io per lo stesso motivo.” gli rivela sorridente. “Un bernoccolo in testa significava che poi ne avrei avuto un altro nei miei pantaloni.” rivela con una risatina maliziosa.

Matthew sgrana gli occhi.

“Anche tu… già allora?” gli sorride rincuorato Matt.

“Già. Quanti anni sprecati eh, amore?” lo prende per le mani Dom.

“Beh, dai vent’anni in su mi sembra che poi il tempo lo abbiamo davvero wecupewato pwopwiamente.” lo guarda ammiccante Matt, prima di baciarlo.

È finalmente il tempo delle smancerie.

Questo prima che Dom le interrompa, scostandosi da lui.

“Okay, mi hai spiegato perché lo facevi prima… ma poi? Mi sembra che siamo andati parecchio oltre le semplici lotte…” commenta sagace il biondo. “Quindi perchè continuare a farlo?”

"Perché, amore,  è il mio modo per dirti ‘Hey, Dommeh, vita mia, ti sto pensando!’” confessa Matt, senza smettere di stringergli le mani.

“Da una parte è molto dolce, ma dall’altra… dannazione, Bells, non ce l’hai proprio un altro modo meno rischioso per la mia vita per dimostrarlo? Che ne so, un bigliettino da allungarmi prima che saliamo ad esibirci…”

“Naaahh, non sarebbe altrettanto divertente!” fa spallucce l’altro.

“Piuttosto, Bells,  io credo tu debba sdebitarti dopo tutto quello che oggi io ho fatto per te.”

“Mi devo togliere i pantaloni?” ammicca sensuale Matt, guardando il letto.

“No, intendevo… potresti darmi qualche lezione di canto.”

Per tutta risposta, Matthew scoppia in una fragorosa risata.

“Oh Dommeh, Dommeh… posso anche essere Dio, ma non sono ancora pronto per miracoli di una tale portata!”

--

FINE



p.s. posso solo dire che, non so se lo ha davvero girato Dom (ma mi piace pensare sia così), ma quel video esiste!!!

Spero vi sia piaciuta e vi abbia divertito... la prossima sarà ancora più folle XD
   
 
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