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Autore: MaryFangirl    04/04/2023    0 recensioni
Dolores è visibilmente ansiosa ultimamente, si agita facilmente e i suoi occhi guizzano irrequieti. Ha visto qualcosa che non avrebbe dovuto.
[Bruno/Camilo]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Bruno Madrigal, Camilo Madrigal, Dolores Madrigal
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incest
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Questa è una fanfiction tradotta dall’inglese, potete trovare i dettagli dell’originale qui sotto.
 
Titolo originale: Nobody Gets Me
Link storia originale: https://archiveofourown.org/works/46183411
Link autore: https://archiveofourown.org/users/moves_like_jaeger01/pseuds/moves_like_jaeger01
 

 
 
 
Dolores è visibilmente ansiosa ultimamente, si agita facilmente e i suoi occhi guizzano irrequieti. Pepa se ne è accorta e decide di parlarne con suo marito.
 
Lo costringe a fare una passeggiata con lei, innervosendo Felix. Fare una passeggiata con Pepa non è mai un buon segno: significa che qualcosa la infastidisce abbastanza da dover andare dove il suo potere non danneggerà nessuno e dove Dolores non può sentire. Succede raramente, il che implica che la faccenda è seria.
 
Si ritrovano quindi nei boschi, seguendo un tortuoso torrente fino al posto che Pepa preferisce. La sua mano è sudata in quella di Felix, che rimane accanto alla sua amata. Si siedono e un vento freddo li avvolge mentre Pepa inizia a parlare.
 
“Felix, sono preoccupata per Dolores. Da quando la magia è tornata, ha un’aria orribile” lo guarda, “pensi che le manchi il periodo in cui non aveva poteri?”
 
Lui si prende un momento di troppo per pensare e una nuvola si forma sopra la testa di Pepa, minacciando grandine. “Si comporta in modo strano ultimamente, l’ho notato”
 
Lui sa che non è finita lì, quindi si limita a pronunciare queste parole.
 
Ovviamente, Pepa continua: “Dio mio, Felix, e se avesse sentito qualcosa che non avrebbe dovuto?”
 
“Pepi, ha 21 anni, sono sicuro che a questo punto difficilmente sarebbe in crisi per un motivo del genere”
 
Pepa emette una risatina svogliata e si appoggia al marito. Probabilmente ha ragione, Dolores ha ben dimostrato di sapersi gestire, quindi non dovrebbe esserci ragione di essere preoccupata. Sfoga la tensione con un sospiro e chiude gli occhi.
 
 
Le orecchie di Dolores si rianimarono sentendo i sussurri provenienti da Casita. Era in città, a fare delle commissioni per sua madre, e i bisbigli erano in netto contrasto con le voci chiassose di chi la circondava. Si allontanò dal trambusto per appoggiarsi a un albero, concentrandosi sulle voci sommesse.
 
“Non capisco il problema, Brunito. Ogni donna che ti presento viene respinta come se non valesse un minuto del tuo tempo. Non capisco cosa sto facendo di sbagliato” era Abuela. Fissò in lontananza, concentrandosi sulla conversazione.
 
“Non stai facendo niente di sbagliato, è solo che non mi interessa” disse zio Bruno, e c’era una sottile amarezza nel suo tono che Dolores notò subito. Abuela rimase zitta per un momento.
 
“Se preferisci che ti presenti qualcuno che ha...uno stile di vita diverso, posso farlo. Non sarebbe un problema, Bruno, lo sai”
 
Bruno era ovviamente agitato mentre balbettava e incespicava nelle parole e Abuela lo congedò dopo aver promesso di fare del suo meglio.
 
Dolores impallidì. Dopo tutte le battute spensierate di Isabela e di suo padre a proposito dell’interesse verso gli uomini dello strano e solitario zio, a volte proprio di fronte a lui, l’ipotesi si rivelava reale.
 
Dolores si rese conto che era l’ennesimo dei segreti di Bruno che lei avrebbe dovuto mantenere. Anche se Abuela era parsa tollerante, chissà cosa avrebbe pensato il resto del villaggio dello zio già emarginato e ‘porta sfortuna’, se avesse saputo che era pubblicamente interessato agli uomini? Dolores immaginava che il risvolto non avrebbe potuto essere altro che terribile, quindi serrò le labbra. Se zio Bruno non era ancora pronto a rivelarlo, il suo segreto sarebbe stato al sicuro con lei.
 
La sera dopo, a cena, Bruno era presente. Le sue emicranie gli avevano fatto saltare alcuni pasti, ma Mirabel e Camilo si erano assicurati di portargli da mangiare in camera nei giorni in cui non ce l’aveva fatta, Mirabel aveva detto che a volte Camilo era rimasto nella sua stanza per accertarsi che Bruno mangiasse. Dolores sorrise nel ricordandolo, orgogliosa di come fosse cambiata l’opinione di suo fratello sullo zio da quando era tornato in famiglia.
 
La cena stava proseguendo bene, fino a quando Isabela fece un’osservazione leggermente cruda su un’uomo in città che, secondo Abuela, aveva ‘altri gusti’ e Felix sbottò in una risata prima di portarsi una mano alla bocca e soffocare l’ilarità con un colpo di tosse. Dolores rabbrividì. Se papà avesse saputo di zio Bruno, probabilmente non lo avrebbe trovato altrettanto divertente. Sicuramente una piccola osservazione non avrebbe nuociuto, senza fare nomi, pensò Dolores, arricciando le labbra e picchiettando sul bicchiere. Camilo parlò prima che lei ne avesse il coraggio.
 
“Cosa c’è di così divertente, papà? Isabela sta solo dimostrando di essere scortese e dalla mentalità chiusa” sottolineò le sue parole con occhiate taglienti, rispettivamente alla cugina e al padre. Gonfiò le guance e fissò il piatto, spargendo il cibo per distrarsi dall’attenzione che aveva addosso.
 
“La battuta è stata un po’...insensibile, tesoro” disse Julieta, guardando sua figlia con cautela. Agustin annuì con un’espressione di disapprovazione, Dolores non capì se per convinzione o per sostenere sua moglie, ma era contenta che qualcuno parlasse.
 
Camilo sgusciò via dopo cena e Antonio lo seguì, aggrappandosi alla sua gamba, confuso sul motivo per cui era arrabbiato, ma comunque desideroso di tirarlo su di morale. Dolores si accigliò quando Camilo lo respinse e disse ad Antonio di lasciarlo in pace. Era ovvio che Camilo fosse turbato, ma se intendeva sfogare le sue emozioni su Antonio, sarebbe intervenuta.
 
Più tardi, mentre era a letto, sentì qualcuno camminare davanti alla sua porta. I passi si fermarono e la persona bussò alla porta di qualcuno. Era tardi, era strano che qualcuno fosse in piedi a quest’ora.
 
“Camilo? Ti va di fare due passi?” beh, eccetto zio Bruno. Dopo un momento, Camilo aprì la porta.
 
“Va bene” sussurrò a Bruno, chiudendo lentamente la porta prima di scendere le scale insieme.
 
Dolores fissò il soffitto. Da quando suo fratello e zio Bruno andavano a fare passeggiate insieme?
 
^ ^ ^ ^
 
Bruno e Camilo rimasero prevalentemente silenziosi mentre scendevano dalla collina fino al confine del bosco, si sentivano giusto i loro respiri e i passi sull’erba umida. Il terreno era morbido sotto i loro piedi, trovarono un sentiero improvvisato e lo seguirono, Bruno iniziò a canticchiare una melodia mentre camminavano attraverso gli alberi. Arrivarono a una piccola radura, se così poteva definirsi: poteva esserci spazio per un massimo di tre persone, ma anche così sarebbe stato quasi claustrofobico. Gli alberi divergevano in cima, lasciando filtrare la luce della luna attraverso l’apertura, così la scena appariva come uscita da un romanzo rosa.
 
Camilo si sedette contro un albero e Bruno prese posto di fronte a lui, sdraiandosi finché la sua testa non fu appoggiata in grembo al nipote. Automaticamente, le dita di Camilo si insinuarono tra i capelli di Bruno, accarezzando e strofinando i suoi ricci. L’aria sembrò fermarsi quando Camilo si chinò per premere le labbra contro quelle di suo zio, chiudendo gli occhi, le ciglia scure svolazzarono contro le guance accaldate. Bruno afferrò le mani di Camilo tra i suoi capelli, lasciando intrecciare le loro dita.
 
Quando le loro labbra si separarono, Dolores finse di non vedere lo sguardo che si scambiarono, uno che le scaldò lo stomaco e le fece battere forte il cuore. Si girò, guardando la loro casa dal limite del bosco.
  
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