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Autore: Rumba    07/04/2023    0 recensioni
”Lettera ai posteri, nel caso in cui il nostro mondo dovesse tornare ad essere escluso e all’oscuro da quella confederazione composta da tutti gli altri mondi che vivono nel nostro universo.
Dove andiamo? Da dove veniamo? Ci sono altre forme di vita nell’universo?
Queste sono le grandi domande che tutti conoscono, che attanagliano da sempre l’essere umano nel corso della sua vita, ma a cui nessuno è mai riuscito a rispondere.
Nessuno, fino ad ora.”
Salve a tutti i lettori. Prendendo spunto da alcune delle meccaniche del videogioco Horizon ricreo questa storia e questa realtà fantascientifica governata da regole intrinseche quanto più credibili possibile. Tempo di lettura: 10 minuti. Buona lettura.
Genere: Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Horizon Starlink - Collegamento stellare
 
Lettera ai posteri, nel caso in cui il nostro mondo dovesse tornare ad essere escluso e all’oscuro di quella confederazione composta da tutti gli altri mondi che popolano il nostro universo.
 
Dove andiamo? Da dove veniamo? Ci sono altre forme di vita nell’universo?
 
Queste sono le grandi domande che da sempre attanagliano l’essere umano nel corso della propria vita, ma a cui nessuno è mai riuscito a rispondere.
 
Nessuno, fino ad ora.
Perché adesso non solo vi rivelerò questi segreti, ma vi racconterò la storia di chi nel nostro pianeta è arrivato a comprenderli e su come abbia fatto.
 
Vi svelo, però, che il successo di questo mio compito dipenderà anche da voi lettori. 
Ovvero dipenderà da qualora avrete la mente sufficientemente predisposta ad accettare tali risposte. Poiché esse potrebbero apparire a volte incredibilmente ironiche.
 
Come ulteriore conferma di quanto la vita - alle volte - sia strana e incomprensibile, tutto incominciò quando un particolare videogiocatore si mise a giocare a uno dei tanti giochi delle attuali console: Horizon. Scrivo il nome di questo gioco senza avere dubbi si possa confondere, perché nell’epoca in cui mi trovo è ormai chiarissima per tutti la ciclicità e ripetitività a cui è sottoposta la realtà, nonostante a voi invece possa apparire il contrario.
 
In realtà potrei fare a meno di scrivervi chi cronologicamente sia stata la prima persona effettiva ad iniziare l’intero processo, poiché a distanza di poco tempo - ovvero man mano che più persone acquistarono e giocarono al videogioco in questione - quelli che misero le basi per ciò che sarebbe diventato un nuovo mondo e una nuova realtà sono più di uno.
 
Questo racconto non parla di partiti, sette o insurrezioni. Parla più che altro di una vera e propria reazione chimica.
 
Anche se definirla solo chimica sarebbe riduttivo. In quanto la reazione avvenne tra la vera natura dei videogiocatori in questione e la materia che ci circonda.
 
In altre parole, si è manifestato un nuovo elemento della tavola periodica con proprietà particolari. E particolari sono anche le condizioni che necessita per essere generato.
 
Il nome comunemente usato per esso è Mose.
 
Il Mose è il primo elemento a generarsi reagendo alle sensazioni provate dalle persone che hanno certi valori nel proprio io. Più in particolare nel mentre queste persone giocano proprio al videogioco Horizon.
 
Le persone di cui sto parlando sono quelle che hanno l’incontrovertibile indole per cui sia “meglio subire un’ingiustizia che commetterla”.
 
L’ulteriore particolarità della creazione di questo elemento, come probabilmente avrete già capito, è che: nonostante ogni persona provi ovviamente le sensazioni e la morale nel proprio intimo, il Mose abbia la peculiarità di generarsi all’esterno di essi. In robot animaleschi come quelli del videogioco Horizon della cui costituzione parlerò in seguito.
 
Nel Mose, da un quantitativo enorme ed indefinito di tempo, si cela un messaggio generato dalla prima civiltà che lo ha scoperto. Entro cui si trovano le informazioni che spiegano come esistano altri esseri viventi oltre a noi nell’universo. Spiega anche come coloro i quali abbiano ottenuto il possesso di tale elemento, ovvero siano meritevoli dello stesso, siano tutti esseri umani. Anzi, come li definiamo noi: Homo Sapiens Sapiens. In quanto l’essere umano è il più alto livello di evoluzione fisica e mentale possibile nell’intero universo.
 
Una sufficiente quantità di Mose permette di stabilire un contatto con organismi di vita appartenenti ad altri sistemi stellari che abbiano anch’essi sbloccato la stessa materia.
 
Quando una civiltà evoluta scopre e mantiene l’elemento Mose diventa di fatto una civiltà cosiddetta “superevoluta”.
 
Detto questo ci sono due dure realtà da digerire.
La prima è che, al momento della sua scoperta, il Mose si trova solo in una fase embrionale. Fase in cui, lo stesso Mose si materializza nel minimo di quantità sufficiente a veicolare in modo unidirezionale esclusivamente le istruzioni per accedere alla fase successiva. Tutte le altre civiltà superevolute - con cui si potrà comunicare con il Mose - hanno recepito, accettato e messo in pratica tali istruzioni, al fine di restare all’interno di questa specie di confederazione.
La seconda realtà è che si può raggiungere questa condizione di civiltà superevoluta in qualsiasi momento a partire dall’evoluzione in Homo Sapiens Sapiens. Poiché si tratta di qualcosa di indipendente dal livello di civiltà raggiunto. Infatti si tratta di una condizione interiore della morale degli individui, più ovviamente la capacità di farsi ispirare nel concepire un mondo come quello popolato in Horizon.
 
L’ennesima stupefacente rivelazione è che le similitudini con le altre civiltà presenti nell’universo sono innumerevoli.
Innanzitutto, già dal primo messaggio si scopre che le altre civiltà dell’universo comunicano in un dialetto della lingua inglese.
Inoltre, si evince che esse hanno flora e fauna molto simili alle nostre. Ma oramai anche ciò potrebbe essere già stato intuito da chi legge queste pagine. Quello che probabilmente potrebbe ancora stupire è che a cominciare dagli avvenimenti storici, monumenti e opere d’arte, fino ad arrivare ai passatempi, divertimenti o piaceri partono da avere alcuni elementi in comune fino a essere praticamente identici.
 
A questo punto sembra chiaro che molto di quello che ha passato la nostra civiltà siano stati dei passaggi obbligati, comparabili a quelli di tutte le altre civiltà possibili nell’intero universo passato, presente e futuro.
 
Per sbloccare le potenzialità complete del Mose i terrestri avrebbero dovuto dividersi in quattro categorie. Ognuna di esse atta a svolgere un compito diverso ovvero: coltivatori, intrattenitori, artigiani e cacciatori.
Tutte le mansioni vanno svolte necessariamente in autonomia. Utilizzando le caratteristiche del Mose per facilitarsi il compito.
I coltivatori coltivano e raccolgono frutta e verdura per scopi alimentari.
Gli intrattenitori sono la seconda categoria che, come dice la parola, servono ad intrattenere le persone. Per quanto riguarda i nuovi intrattenimenti, i modi che si possono utilizzare non hanno limiti e un’unica condizione: di non infrangere la solita morale “meglio subire un’ingiustizia che commetterla”.
Per le arti o gli intrattenimenti che invece si ripropongono dal passato, vengono selezionati proprio quelli ritenuti più interessanti con massima cura. Gli attuali artisti intrattenitori dovranno poi saperli interpretare e replicare. Esistono delle graduatorie di arte ed intrattenimenti comuni a tutte le specie superevolute dei vari pianeti. Le graduatorie sono comuni poiché i modi per intrattenere sono per la maggior parte condivisi. Così come lo sono i gusti degli individui. Tra l’altro questa è l’unico tipo di graduatoria permessa, in quanto essa è costituita esclusivamente per dare un input ai fruitori riguardo quanto aspettarsi dalla performance prima di sceglierla.
Gli artigiani sono dei lavoratori atti a creare quello che ci circonda e in particolare quei robot con le sembianze di animali, simili a quelli che si trovano all’interno del videogioco Horizon.
Questo compito è una delle condizioni di cui il Mose stesso ha bisogno per poter concretizzarsi spontaneamente nel nostro mondo. Perché, ripeto, il Mose è il primo e unico elemento a generarsi attraverso particolari necessità, tra cui proprio il bisogno di trovare dei corpi meccanici che può manovrare, posizionati nelle aree adatte.
Il Mose contiene anche le istruzioni per permettere agli artigiani di ricreare i robot da soli, nonché può essere esso stesso utilizzato per agevolargli il compito.
Dopodiché ci sono i cacciatori. Essi sono coloro che affrontano i robot animaleschi creati e governati dal Mose. Come mostrato nel videogioco. Ugualmente al videogioco saranno anche obbligati a cacciare in singolo e a usare armi rudimentali per svolgere la loro mansione. Di modo da riuscire a recuperare l’elemento stesso che si troverà fisicamente all’interno dei robot.
 
Gli sport possono rimanere, quello che deve essere eliminato perché rimanga l’elemento sono le classifiche e graduatorie sportive. In quanto, per come sono fatti i terrestri, queste fomenterebbero una morale contraria al “meglio subire un’ingiustizia che commetterla” in fondo. Poiché di fatto quelli classificati sotto la prima posizione invoglierebbero l’essere visti come sconfitti o perdenti.
 
Una volta che il Mose ha sancito che nel pianeta è stata raggiunta la massa critica necessaria di persone aderenti ad avviare la nuova realtà, e fino a che non si ritorni al di sotto di questa, comincerà la fase della sua concretizzazione nel pianeta all’interno dei primi robot dalla forma di animale.
Dopodiché - se le condizioni precedentemente elencate saranno ancora rispettate - si sbloccheranno tutte le proprietà del Mose, compresa la possibilità di comunicare con qualsiasi civiltà superevoluta nell’universo.
 
Prima di concludere questo messaggio c'è un altro argomento di cui penso dovreste venire a conoscenza. Il percorso naturale delle civiltà consiste nel poter rispettare tutte le condizioni per rimanere all'interno delle specie superevolute. Ciò porterebbe ancora ciclicamente al ritorno della civiltà al livello preistorico. Dimenticando gradualmente tutto, perdendo il contatto con il resto dell'universo. Solo se il primo punto venisse rispettato si potrebbe fare in modo che il Mose si fonda con il resto della materia. Conferendogli una carica che con il passare del tempo continuerà a sostenere la realtà. Per essere pronto a riapparire con condizioni diverse rispetto al Mose precedente, dal momento in cui la sua carica all'interno delle cose scenda al di sotto di un certo livello.
 
Normalmente la storia di una civiltà dell’universo segue questo percorso, al massimo mettendoci un po’ più di tempo del dovuto.
Ma sono spiacente di informarvi che se state leggendo questo messaggio è perché invece si è generata un’anomalia nel ciclo del Mose. Il nostro comportamento nel ciclo precedente ci ha fatto uscire dalle civiltà superevolute per non aver rispettato le consegne, prima che l’elemento Mose si sarebbe dovuto fondere con il resto del creato. Generando una realtà con la sola carica residua del ciclo precedente.
 
Inutile sottolineare che questa situazione è molto rischiosa e che c’è in ballo più dell’uscita dalla cerchia di popoli superevoluti. Ovvero l’estinzione vera e propria.
 
Quello che sto cercando di dirvi è che: ogni volta si concretizzi un ciclo senza Mose, la vita perde parte della sua energia intrinseca. Perciò per coloro che vivono durante il ciclo successivo sarà esponenzialmente più difficile sia la vita in sé che riottenere l’elemento Mose. In altre parole, io non ho e non voglio scegliere per gli altri, ma questa umanità dovrebbe decidere se continuare il ciclo da civiltà superevoluta o estinguersi del tutto. Restare nel limbo, in cui continuino i cicli con il pianeta Terra disconnesso dagli altri pianeti dell’universo, porterebbe solo a una estrema fatica e una sofferenza inutile e ingiustificata.
 
Siamo come su una navicella, andata alla deriva, con il carburante in riserva.
   
 
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