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Autore: sara7272    08/04/2023    0 recensioni
[Imma Tataranni]
“Fatale per chi?”
come vorrei iniziasse la terza stagione di Imma Tataranni
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Fatale per chi?” Sono le ultime parole, che la Tataranni riuscì a dire prima che il mondo diventasse ovattato e i battiti iniziassero ad accelerare, il fiato a farsi sempre più affannoso fino a sentirsi soffocare. Vitali capi immediatamente che la sostituto procuratore era in balia di un attacco di panico piuttosto forte, uno di quelli che arrivano solo quando succede qualcosa di brutto ad un proprio caro o alla persona amata. E forse proprio questo era il problema… aver represso per mesi un sentimento forte per il maresciallo. Adesso la resa dei conti si era presentata sotto forma di agguato che aveva visto Calogiuri cadere a terra ferito da un proiettile.

In pochi minuti Imma riprese il controllo e si precipitò fuori dall’ufficio abbandonando li la borsa e il telefono. Arrivata sulla soglia della procura la macchina di Pietro fece capolino e Imma ci si fiondò all’interno riuscendo solo a dire il nome dell’ospedale in cui era stato portato il maresciallo. 

Durante il tragitto Pietro si girò più volte verso Imma ed ogni volta lo scenario era lo stesso: occhi chiusi, il respiro corto che cercava invano di domanda e le lacrime che le rigavano le guance diventate bianco per lo spavento. Il cuore di Pietro fino a quel momento si era tentato di convincere che sua moglie avesse solo un’attrazione fisica verso il maresciallo ma la scena che gli si presentava di fronte era chiara… Imma si era innamorata di un altro uomo e lui non poteva farci più nulla. 

Da quel giorno non entrambi i coniugi non potevano più fare finta di niente.

Arrivati all'ingresso dell’ospedale Imma saltò giù dalla macchina e iniziò a correre lungo i corridoi fino ad arrivare fuori dalla stanza di Calogiuri. Lo stavano ancora operando. Imma non poté fare a meno di affacciarsi al vetro della sala operatoria con il fiato corto, le gambe molli ed il cuore a pezzi. 

Nulla era più importante… ne suo marito che le si era affiancato e le stava tenendo la mano, ne la figura fatta con il procuratore capo. 

Dopo un’ora interminabile in cui le lacrime di Imma continuavano a scendere incontrollabile il medico disse che il maresciallo era fuori pericolo. L’operazione era andata bene, non erano stati compromessi organi vitali. Al momento però l’effetto dell’ anestesia era ancora forte e Calogiuri sarebbe rimasto dormiente ancora per diverse ore. 

Imma non riuscì a trattenere un respiro di sollievo e un sorriso grato. Pietro allora si fece avanti e le disse “dai Amore, andiamo a casa. Il maresciallo è in buone mani.” A quel punto senza pensarci rispose solo “no, io stanotte rimango qua!”. La frase non ammetteva repliche ed in fondo Pietro sapeva sarebbe andata così… da quando aveva ricevuto le foto qualcosa era cambiato nel loro rapporto. È vero era stato lui ad allontanarsi ma perché aveva capito che Imma non solo non era indifferente al giovane sottoposto ma che probabilmente ci tenesse più di quanto fosse disposta ad ammettere a sé stessa. E la prova di questa sua sensazione era lì davanti ai suoi occhi. Una Imma prima terrorizzata e poi irremovibile nel non volersi allontanare dalla stanza era la chiara evidenza che era ora di ammettere la verità. Il loro rapporto era arrivato al capolinea. Pietro allora la salutò e fece ritorno, da solo, a casa. 

“Dott….oressa” sibilo in piena notte Calogiuri. Finalmente si era svegliato e appena aperti gli occhi aveva visto subito Imma addormentata sulla poltrona vicino al suo letto.

Nonostante la voce flebile del maresciallo Imma aveva spalancato subito gli occhi incrociando due pozze azzurre che conosceva bene. Il suo Calogiuri era finalmente vigile. 

Senza dire una parola si avvicinò al letto e si sedette a fianco a lui. “Calogiú… mi hai fatto venire un infarto!” La guardò sorridente sapendo benissimo che era il suo modo per stemperare la tensione. Se era lì in piena notte, nonostante lo sparo fosse avvenuto solo nel tardo pomeriggio, voleva dire solo una cosa: aveva avuto paura. Certo Calogiuri non poteva immaginarsi il terrore viscerale provato ma dai suoi occhi intuiva il malessere, il non sonno di quella notte. “Dottoressa…” riuscì appena a dire prima di essere interrotto da lei “Imma, solo Imma.” 

   
 
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