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Autore: QueenWaldorf    13/09/2009    5 recensioni
Dato che era una bella serata, fresca, ma serena, decise di aspettare il fattorino, in giardino . Si sedette sul dondolo vicino al vialetto e aspettò. Passò mezz'ora, ma non si vedeva ancora nessuno... La pizza sarebbe arrivata fredda e avrebbe preteso lo sconto. Passò un altro quarto d'ora e l'ordinazione non si vedeva.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nuova storia

Carissime lettrici, ho deciso di pubblicare questa ff che non a nulla a che fare con "tutto per una gomma bucata". Uno dei personaggi è comunque Annalisa, anche detta Lisa, che mantiene QUASI tutte le caratteristiche della ff che scrivo insieme alla mia socia annina94, ma il suo personaggio, Anna, farà comunque parte di questa fic. 

Spero che la leggerete in molti e che mi facciate sapere i vostri preziosi pareri. Un saluto a tutti.

Questa ff la vorrei dedicare a quattro persone: la mia mitica "gemellina" Rebeca, che per me c'è sempre e che sta sempre dalla mia parte. Ti voglio un bene che nemmeno immagini! Le mitiche Valeria e Veronica, che, inconsapevolmente mi ispirano ogni giorno e con le quali faccio le cose più assurde, come improvvisare un concerto dei JB fra i ferri degli operai. Prima o poi ci sgrideranno amiche mie... E per ultima, ma non meno importante, Anna, senza di te non sarebbe lo stesso, come faremmo se no a scrivere le nostre cretinate? Grazie


Dopo questi ringraziamenti sdolcinati vi auguro una buona lettura
.

Keep It Real





Living life, life in the fast lane

Not that bad, know we cant complain
Whose to say that we wont keep it real
Hold on tight, don't you dare let it go
Now's the time let the whole world know
You can shine bright, but still keep it real

(Keep It Real- Jonas Brothers)


Se ne sono andati!” esultò Rebeca, colta da un attacco di gioia e, probabilmente, se non fosse stata in mezzo all' aeroporto di LA, avrebbe iniziato a saltare.


Già, era ora che mamma e papà andassero in vacanza e che, quindi, ne concedessero una anche a noi” sorrise Annalisa, pensando già alle varie cose che lei e sua sorella avrebbero potuto fare, in assenza dei genitori.


Le due ragazze avevano infatti convinto i genitori a prendersi un mese di riposo e a lasciarle a casa da sole. Loro, all'inizio, non sembravano molto convinti dell'idea, ma alla fine avevano acconsentito dato che Rebeca aveva diciotto anni e Annalisa diciassette e pensavano, quindi, di potersi fidare.


Reby, così era chiamata da tutti, guardò la sorella e disse con un'aria angelica “Non ti pare sia ora di iniziare a usare queste splendide carte di credito che ci hanno lasciato?”


Lisa sorrise e rispose “Ma certo, avrei giusto visto un nuovo vestito esposto da Gucci che implora di essere comprato...”


E che Gucci sia” acconsentì l'altra.


Lo shopping era una delle svariate cose che accomunavano le due sorelle. Erano due patite, forse un po' di più la seconda, ma la prima veniva subito dopo. Le due passavano ore nei negozi e nelle boutique più rinomate della città, dando fondo al patrimonio familiare.


Fra un vestito e l'altro Lisa chiese alla sorella “Che cosa facciamo questa sera? La passiamo in casa o usciamo? Io pensavo che magari...”


Lisa non fece in tempo a finire che Reby la interruppe imbarazzata “Ehm, ecco... Io questa sera esco con Luca.”


Con chi?” chiese la minore, irritata dal fatto di averlo scoperto solo ora.


Luca. E' il nuovo ragazzo con cui mi vedo” rispose lei.


Non era possibile. Lisa voleva molto bene alla sorella, ma non sopportava di essere messa da parte in quel modo.


Perché non esci con Vale e Very?” propose la maggiore, quando ormai avevano raggiunto la macchina.


Sai benissimo che non ci sono, perché sono partite anche loro.” disse l'altra, innervosendosi.


Allora perché non vieni con me e Luca? Non penso che sia un problema...” e così dicendo iniziò a rovistare nella borsetta, alla ricerca del cellulare.


Lascia perdere, non ho voglia di fare il terzo incomodo. Vorrà dire che me ne starò a casa. Magari ordino una pizza e mi guardo un film.”


Sarebbe ora che ti trovassi un ragazzo. Di ammiratori ne hai, ma tu sei troppo esigente.” commentò Rebeca.


Annalisa non rispose. Di nuovo con questo discorso. Non ne poteva più. Che colpa ne aveva lei se nei suoi sogni c'era il Principe Azzurro? Che colpa ne aveva se i ragazzi che conosceva erano tutti uguali? Certo, con qualcuno era stata, perchè la sorella aveva ragione, gli ammiratori non le mancavano, dato era una bella ragazza: aveva capelli lisci e castani lunghi fin sotto le spalle e occhi scuri, era alta, magra, con una buona dose di amor proprio e una vera e propria fissa per i vestiti. In effetti non si differenziava molto dalla sorella fisicamente, tranne per il taglio di capelli, ma ciò che le rendeva diverse era il carattere. La prima era più realistica, con i piedi per terra, mentre la seconda era piena di sogni e voleva sentirsi una principessa. E poi i gusti... erano una battaglia infinita.


Quando arrivarono a casa Rebeca iniziò a prepararsi per la serata: sarebbero andati al cinema. Annalisa, invece, si sedette davanti alla TV per fare un po' di zapping.


Se vuoi puoi sistemarmi i capelli, ti lascio carta bianca” urlò la prima, dal bagno. Sapeva che la sorella minore aveva un pallino per i capelli e che mettendosi nelle sue mani avrebbe ottenuto sicuramente un ottimo risultato.


Va bene, arrivo, ma solo perché in televisione non c'è nulla che mi interessi.”. Non era vero o, almeno, lo era in parte. Lei non riusciva a restare arrabbiata troppo a lungo con la sorella. Le voleva troppo bene. Poi, comunque, sullo schermo stava passando un video musicale di tre tipi, che cantavano su una nave.


Dopo una buona mezz'ora la pettinatura di Rebeca era pronta: Annalisa le aveva arricciato i capelli, rendendoli molto diversi dal suo liscio naturale, forse anche troppo liscio...


Non è possibile! Guarda quanta lacca devo usare per tenerteli su!” sbuffò la minore.


Non preoccuparti, sono apposto. Grazie mille sorellina e scusami. Ti racconto tutto appena torno a casa.” e detto questo uscì dalla porta di casa.


E io, ora, che faccio?” si chiese Lisa, appena la porta si fu rinchiusa.


Decise di prendere il telefono e di ordinare una pizza, poi accese la televisione. Ancora quei ragazzi, ma cos'era successo? Avevano monopolizzato il canale? Questa volta si stavano presentando: “Ciao a tutti sono Joe, io sono Nick e io sono Kevin e noi siamo i Jonas Brothers”


Spense subito la TV, non tanto per quei tre, ma perché si annoiava. A lei non piaceva stare da sola, mentre in compagnia era piena di energia e non stava mai ferma, diventando una pazza scatenata. Le sue amiche, però, non erano a casa e sua sorella l'aveva abbandonata per un tipo, che nella migliore delle ipotesi sarebbe durato una settimana. Rebeca era sempre stata così: quando c'era un ragazzo carino non perdeva tempo e se non era il suo tipo il tutto finiva entro pochi giorni. Lisa non capiva cosa ci fosse di romantico in tutto questo. Dato che era una bella serata, fresca, ma serena, decise di aspettare il fattorino
, in giardino . Si sedette sul dondolo vicino al vialetto e aspettò. Passò mezz'ora, ma non si vedeva ancora nessuno... La pizza sarebbe arrivata fredda e avrebbe preteso lo sconto. Passò un altro quarto d'ora e l'ordinazione non si vedeva.


L'aria tiepida le sfiorava il viso e lei pensò che non ci fosse nulla di male se chiudeva un po' gli occhi, ma così facendo si appisolò.

****


Un ragazzo stava passeggiando per strada pensieroso e di certo non stava pensando a dove andare, perché, in effetti aveva solo una vaga idea di dove si trovasse, ma era lo stesso. I suoi fratelli se l'erano appena presa con lui, perché aveva rivelato alla madre, per sbaglio, sia chiaro, il suo regalo di compleanno. Nick e Kevin non l'avevano presa troppo bene e l'avevano mandato fuori, mentre loro avrebbero cercato di rimediare. Il perché di tanta segretezza lui non lo capiva, era pur sempre un regalo, anche senza la sorpresa. 


A un certo punto alzò lo sguardo e vide una persona addormentata su un dondolo in giardino. Non era proprio un bene, con i tempi che correvano, che una ragazza stesse da sola a quell'ora, in un posto così isolato e per di più in quelle condizioni. 


Joe si avvicinò silenziosamente, non voleva svegliarla, perché probabilmente lo avrebbe riconosciuto e avrebbe avuto un infarto.


E' davvero molto carina
pensò lui qui attira troppo l'attenzione, ma cosa posso fare?


Decise, allora, di sedersi accanto a lei: prima o poi si sarebbe svegliata. 


Joe Jonas
era fatto così, per lui ogni ragazza era speciale e non poteva rifiutarsi di seguire il suo spirito cavalleresco. Era una delle tante cose che lo accomunava con i suoi 
fratelli. Erano un po' all'antica, forse, ma erano dei bravi ragazzi e questo faceva impazzire le loro numerosissime fans.


Chissà se mi conosce
si chiese il ragazzo, ma poi si rese conto che era una domanda stupida. Chi non conosceva i mitici JB?


La ragazza, sentendosi osservata, aprì gli occhi e guardò con stupore e un po' di timore il nuovo arrivato. Quando lo osservò meglio si rese conto di averlo già visto prima.


"Ma tu sei..." iniziò lei. Joe si preparò mentalmente ad un urlo, ma rimase colpito quando lei prese a fissarlo intensamente.


"Tu sei il tizio che ho visto in televisione prima. Com'è che ti chiami? Aspetta, non dirmelo... John... Josh...Jack... no di sicuro non Jack... Com'era..."


Quei tentativi di indovinare il suo nome fecero sorridere il ragazzo. Mai una ragazza lo aveva riconosciuto, ma non si ricordava il nome.


"Joe" le suggerì lui.


"Ci stavo arrivando." disse lei, poco convinta. 


"Certo"


"Comunque, cosa ci fai qui? Insomma, sei una star, o almeno così pare. Perché sei seduto qui?" chiese un po' diffidente.


"Ti ho vista mentre dormivi e ho pensato che non fosse una cosa sicura lasciarti sola. Non è il caso che entriamo in casa? E' abbastanza buio." disse il ragazzo, tranquillo.


Lisa restò un po' spiazzata. Quello sconosciuto si era appena auto-invitato a casa sua con una calma assoluta, e non era uno sconosciuto qualsiasi... era un cantante. Eppure sentiva di potersi fidare di lui, quel sorriso le infondeva sicurezza.


Joe, dal canto suo, non sapeva perché si fosse auto-invitato. Forse perché non sapeva dove andare, o forse perché almeno avrebbe avuto qualcuno con cui parlare, nemmeno a lui piaceva la solitudine e poi se quel qualcuno era una ragazza, ancora meglio.


"D'accordo vieni. Io starei ancora aspettando la pizza che ho ordinato, ma il fattorino sembra che non abbia voglia di farsi sentire..." disse Lisa, con lo stomaco che le brontolava.


"Come hai detto che ti chiami?" chiese Joe, ricordandosi che non conosceva ancora il nome della ragazza.


"Annalisa, ma quasi nessuno mi chiama così, tutti preferiscono abbreviarlo con Lisa." spiegò lei.


Una volta entrati il cantante notò che la casa era molto grande. Aveva tre piani ed era molto spaziosa ed accogliente. Gli ricordò molto casa sua.


"Cosa ci fa un ragazzo come te in giro da solo? Pensavo che quelli come te girassero sempre scortati..." chiese la ragazza.


"E cosa ci fa una ragazza come te, da sola e addormentata in giardino?"


"E' una storia abbastanza lunga, ma te l'ho chiesto prima io, perciò..." disse Lisa, deviando il discorso. Era ancora abbastanza seccata del bidone tiratole dalla sorella.


"Di solito è così, ma diciamo che oggi sono stato più o meno cacciato di casa dai miei fratelli." rispose Joe.


"Ah, allora siete fratelli veramente! Pensavo fosse solo il nome della band, sai, una di quelle trovate da casa discografica." disse Lisa, cominciando a capire qualcosa di più sui tre ragazzi.


"No no, io sono il fratello di mezzo. Quello più grande è Kevin, che ha quasi ventidue anni, poi ci sono io, che ne faccio venti il mese prossimo e infine c'è Nick che va per i diciassette."


"Allora ha  la mia stessa età, io ne ho fatti diciassette a marzo." disse.


"Sai forse potrei farteli conoscere, sono molto simpatici, anche se io sono il migliore." si lodò il vocalist. La modestia non era mai stato il punto di forza di Joe, ma quello che lui non sapeva, era che la persona davanti a lui, ne aveva molta meno.


In quel momento suonarono alla porta. Era il fattorino, che, finalmente, aveva portato la sua benedettissima pizza. Lisa aprì la porta, pagò l'uomo e si sedette a tavola.


"Beh, ora tolgo il disturbo. Vorrai mangiare in pace e io ti ho almeno fatto un po' di cultura sulla band più forte di tutto l'universo." E così dicendo il ragazzo si alzò, ma Lisa lo bloccò.


"Se non è un problema per te vorrei sapere di più sui Jackson Brothers." disse lei. In effetti non aveva molta voglia di restare a casa da sola, lei detestava la solitudine con tutta se stessa.


Joe scoppiò a ridere sentendo il nome della sua band storpiato in quel modo.


"Ehi baby io pretendo un pagamento per le informazioni utili che ti do. Sai, non rifiuterei un po' di quella pizza se tu me la offrissi..." disse il giovane, accennando alla scatola ancora chiusa.


La ragazza, ridendo, gli prese un piatto ed iniziò a tagliarla in quattro pezzi.


Mentre mangiavano Joe iniziò a raccontargli tutto su di loro: la loro carriera, la loro musica, la loro vita da fratelli. Dal suo modo di parlare capì che lui, Kevin e Nick si volevano molto bene.


"Tu invece hai fratelli?" chiese lui, curioso di sapere qualcosa di più su Lisa, dato che aveva parlato quasi solo lui


"Oh sì, ho una sorella più grande, Rebeca. Ha la tua età, ma questa sera è uscita con il suo nuovo ragazzo." pronunciando la parola ragazzo fece una smorfia.


"Non ti piace?" s'informò il ragazzo.


"No, è che non lo conosco. Ne cambia uno a settimana, non riesco neanche più a starle dietro. Una sera mi racconta di quanto sta bene con uno e poi, la sera dopo, mi dice che sta benissimo con un altro. Io le voglio molto bene, ma a volte non la capisco proprio."


"E i tuoi genitori?"


"Loro sono partiti oggi per una vacanza e ci hanno lasciate qui da sole, cosa che a me andrebbe benissimo, se mia sorella passasse un po' più di tempo con me." si lamentò lei.


Annalisa non riusciva proprio a capire perchè continuasse a confidarsi con Joe. Forse perché sembrava assomigliarle sempre più, man mano che si parlavano.


A un certo punto si sentì un cellulare squillare; era quello di Joe. 


"Ehi fratellino, come va?" chiese lui, tranquillamente.


"Joe abbiamo rimediato al danno che hai combinato quindi ora puoi tornare a casa. Dove sei?" chiese Nick, all'altro capo del telefono.


"Oh, sono qui con una ragazza..."


"Una fan?"


"Non proprio."


"Allora ne sarà contenta la tua Camilla..."


"Nick, non fare il cretino. Sai benissimo quello che provo per lei." ribattè Joe.


"Quando tu capirai quello che lei non prova per te sarà troppo tardi, ma non è il momento di parlarne. Vieni qui."


"D'accordo, ciao" Il ragazzo riattaccò e disse rivolgendosi a Lisa "Ora devo andare, è stato molto piacevole parlare con te, magari potrei passare domani, così mi puoi far conoscere tua sorella e io potrei farti conoscere i miei fratelli..."


"Per me non c'è problema, ci vediamo domani." disse la ragazza, accompagnandolo all'ingresso


"A domani, allora" fece Joe, e poi aggiunse "Mi sa che tua sorella sta tornando. Ciao Reby" disse allegramente rivolto alla maggiore.


Rebeca rimase spiazzata, ma lo salutò a sua volta e poi si diresse verso la sorella con uno sguardo eloquente alla o mi racconti tutto o ti torturo con i ferri ardenti.


"Ben tornata Reby, come è andata la serata?" chiese Lisa, vagamente interessata.


"Non è stata niente di speciale, se paragonata alla tua credo." disse lei sorridendo.


"Ma la mia non è stata nulla di speciale."


"Se tu l'avere per casa un ragazzo del genere lo chiami nulla di speciale, hai bisogno di un paio di occhiali!" esclamò Rebeca "Ma la domanda fondamentale è... a te piace?" chiese poi.


"No, insomma l'ho conosciuto un'ora e mezza fa!" si difese lei "E poi per me è troppo grande, magari per te, invece"


"Lo sai che sto con Luca..." 


"Ah beh, allora... Vuoi che te lo presenti?" chiese Lisa, con un sorrisino.


"Sai, non mi dispiacerebbe conoscerlo..." fece Rebeca


Lisa scoppiò a ridere "E sia, ma ti devo avvertire di una cosa... E' un cantante di una band con milioni di dischi venduti in tutto il mondo!"  disse tutto d'un fiato.


"Che cosa? Mi stai prendendo in giro?"


"Per niente cara. Comunque sono contenta che i tuoi capelli abbiano tenuto tutta la serata, quella lacca è portentosa!"


E così dicendo andò ridendo in camera sua. In fondo era stata una bella giornata e le sue vacanze erano appena iniziate, ma c'era ancora una cosa che doveva fare. Accese il computer e scaricò da "I Tunes" tutte le canzoni dei JB e le mise nell'iPod. In effetti non erano davvero male, anzi. Si addormentò sulle note di una delle canzoni più dolci che avesse mai sentito: Hello Beautiful.

I personaggi di questa ff non mi appartengono e non è stata scritta a scopo di lucro.

  
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