42 minuti di ritardo. Non era una novità per lui dover aspettare in sala di registrazione i suoi compagni. Fatta eccezione per Brian, Roger e Freddie se la prendevano spesso con calma ad arrivare in studio. La scusa era sempre il traffico, ma l'aria rintronata che specialmente Freddie a volte aveva fatto pensare che la notte precedente avesse dormito sì e no due ore ed era impensabile per lui presentarsi puntuale alle otto. La cosa che preoccupava John però era il fatto che quella mattina Roger voleva mostrare agli altri due la sua macchina nuova e probabilmente volevano battezzarla. Brian era un eccellente guidatore, ma se c'è una cosa che Freddie non sapeva fare è guidare. Non aveva mai preso la patente perché, citando testualmente: "Tanto avrò sempre qualcuno che guiderà per me", però ogni volta che si presentava l'occasione per infastidire Roger, la coglieva. E quale occasione migliore poteva esserci di vedere l'amico in ansia per la sua macchina nuova? L'immagine terrificante della vettura schiantarsi contro un muro attanagliava il povero John, che per distrarsi, cominciò a suonare delle note a caso al basso, con la speranza di recuperare l'ora di ritardo tirando fuori qualcosa di utile.
«Buongiorno anche a voi, eh».
Freddie, seguito da Brian e Roger erano appena entrati, incolumi, in silenzio, nella sala. Avevano l'aria di essersi appena picchiati e sembrava che non volessero più parlare di quello che era successo.
«Buongiorno, tesoro» disse Freddie con una voce affaticata ottenendo da Roger una smorfia che John in quel momento non comprese. Il cantante accennò un sorrisetto al bassista e si accese una sigaretta.
«Allora, dove eravate?» chiese John. Brian con fretta si mise subito ad accordare la sua Red Special e Roger non dava alcun segno di voler lavorare. Si buttò sulla poltrona stropicciandosi gli occhi.
«Mi avete fatto preoccupare! Da Freddie me lo potevo aspettare, ma tutti e tre insieme no!» «Hey!» esclamò l'interpellato «Beh sì... va' avanti» «No, ora siete voi che andate avanti»
«Deacy, abbiamo già perso abbastanza tempo. Qual è il programma di oggi? I'm in love with my car, giusto?» disse Brian cercando di cambiare discorso. Appena concluse la frase, si rese conto di aver appena fatto una stronzata e fece ridere Freddie che se ne uscì con «Io direi Death on two legs, o meglio Death on four legs, eh Rog» «State un po' zitti vi prego» sussurrò Roger ad occhi chiusi strofinandosi con pollice ed indice l'inizio del naso.
«Dai Rog, spiegagli cosa è successo, è esilarante» «Freddie, non ne voglio parlare» «Allora... » disse Freddie, dirigendosi verso il frigo per prendere quattro birre.
Si schiarì la voce «È successo tutto perché Roger non mi aveva fatto guidare la sua macchina... »

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«Per la milionesima volta, non ti faccio guidare la macchina. Mi hai già fatto prendere abbastanza colpi alla Chevette, sarebbe durata qualche mese in più se non te l'avessi fatta guidare» Roger sembrava irremovibile su quello «Ma dai, sai benissimo che il colpo di grazia glielo ha dato Cheryll, non io» rispose Freddie
«Cheryll?» chiese Brian dal sedile posteriore sporgendosi verso gli altri due «Chi è sta Cheryll?»
«Brian lascia stare» «Deer» «Non sarà mica la ragazza del cinema, vero?» «Deer!» «Siamo solo usc»
«Deer! cervo! Fermati! » Gridò Freddie inutilmente.

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«Hai investito un cervo?!» esclamò John «Senti, non è colpa mia! Ero distratto, Brian continuava a rompere i coglioni» «Hai ucciso un cervo!» esclamò l'animalista che era in Brian
«Roger non so quante volte ti ho avvisato che c'era un fottutissimo cervo in mezzo alla strada!» «Senti eh, metà di quello che dici è "dear"!» «Ma io non ci posso credere» disse John
«Se me ne fossi accorto, mi sarei fermato cazzo» «A te importa solo della macchina ammaccata» accusò Brian «Non mi importa solo della macchina ammaccata!» esclamò Roger offeso.
«Propongo un brindisi» esclamò Freddie facendo zittire tutti. Consegnò le birre e alzò verso l'alto la sua. «Dear deer, per merito tuo posso rinfacciare a Roger che se mi avesse fatto guidare la sua macchina, ora non sarebbe ammaccata... probabilmente, grazie» «Cin» disse John «Cin» rispose Freddie «Dai ragazzi, è la coincidenza più divertente che vi sia mai capitata. Quel cervo ora ci guarda dal paradiso dei cervi e sorride. Sorridi, Rog» era certo che sotto sotto l'amico si sentisse in colpa per quel povero essere. Scontrarono le bottiglie in onore dell'animale e tra una battutina e l'altra si misero finalmente al lavoro.