Reginald ammirava profondamente Thomas, la sua abilità nei duelli, il modo affabile ma al contempo distaccato con cui si poneva nei confronti dei giornalisti ma, soprattutto, ammirava il modo in cui si rapportava con i fan. A differenza di altri duellanti famosi si premurava di trascorrere del tempo con loro e concedeva dei duelli.

Quel giorno finalmente era il suo turno e si recò da Four carico di aspettative. Il duello fu intenso e senza esclusione di colpi, come piaceva a lui e, alla fine, con sua grande sorpresa, vinse. L'idea di poter sconfiggere il suo idolo non lo aveva mai minimamente sfiorato e, a quanto pare, aveva sorpreso anche il pluricampione.

"Come ti chiami?"

"Reginald"

"Beh, sei un duellante niente male, sono sicuro che le nostre strade si incroceranno di nuovo un giorno"

Reginald se ne andò, galvanizzato da quel commento, mentre Thomas uscì, furioso per la sconfitta rimediata. Aveva sempre odiato perdere ma che succedesse contro un ragazzino, perdipiù suo fan, era inconcepibile per lui. Non essere riuscito a infliggergli la sonora sconfitta che tutti i suoi ammiratori rimediavano lo aveva lasciato scosso.

"Soddisfatto?" Gli chiese Chris con astio e disgusto

"Sì, per oggi può bastare. E comunque togliti quell'aria di superiorità dalla faccia, non sei meglio di me, hai fatto di peggio per nostro padre"

"Per lui sì ma di certo non per mio diletto personale"

"Che c'è di male nel divertirsi un po'?"

"Immagino dipenda dal modo in cui lo si fa, il tuo è crudele e sbagliato"

"Beh, indovina un po', oggi ho perso un duello, non era mai capitato. Esiste un ragazzino di quattordici anni più forte di me, non dubito che nostro padre abbia già messo gli occhi su di lui"

"È probabile"

"Molto bene, perché voglio annientarlo con le mie stesse mani, sarà meraviglioso strappargli quel sorriso soddisfatto dalla faccia"

"È un ragazzino, non dovresti desiderare vendetta nei suoi confronti"

"Beh, invece lo faccio, voglio vederlo sprofondare, prostrato ai miei piedi, mentre viene sconfitto" detto questo diede le spalle al fratello e si allontanò.

Reginald, totalmente ignaro dei propositi vendicativi del suo idolo, era tornato a casa, felice come non mai.

"La smetti di sorridere in quel modo? Sei inquietante" gli disse la sorella, chiaramente disturbata dalla sua allegria.

"Ti rendi conto? Ho sconfitto uno dei più grandi duellanti d'Asia, potrei davvero avere un futuro in questo mondo e, se così fosse, non dovremmo più vivere nella miseria" Rio non condivideva la sua gioia, anzi era turbata

"Non mi dispiace vivere così, siamo insieme, abbiamo lo stretto necessario, non serve che ti butti in un mondo competitivo e brutale come quello dei duelli" lui la scrutò, chiaramente deluso dalla sua risposta

"Tu non capisci, non puoi, duelli solo come hobby e questo è chiaramente visibile nei tuoi risultati. Diventare un grande duellante è sempre stato il mio sogno, che c'è di male se spero di poter arrivare in alto?"

"Niente ma, quando si va troppo in alto, la caduta è più dolorosa" Rio non aggiunse altro, lasciando il fratello confuso e smarrito. Nessuno dei due poteva immaginare quanto profetiche fossero quelle parole e di quanta sofferenza avrebbe provocato la disillusione su Thomas e il reincrociarsi delle loro strade.