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Autore: LorasWeasley    05/05/2023    1 recensioni
[Blue Lock]
Spoiler manga fino al capitolo 150 [NagiReo]
"La prima volta che Nagi gli parlò dei suoi genitori fu a pranzo, mentre mangiavano seduti sulle scale della scuola. Si conoscevano da due mesi ormai e fino a quel momento Reo aveva solo saputo che i genitori di Nagi erano spesso in viaggio per lavoro, ma che comunque non facevano mancare niente al figlio.
Quel giorno fu Nagi ad iniziare il discorso annunciando di punto in bianco -Ieri ho parlato ai miei genitori di te."
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao! Questa storia la pubblico oggi in onore del compleanno di Nagi che è domani! Vi avverto solo che presenta brevi accenni di spoiler sul manga del dopo la partita contro l'U-20. Vi informo anche che i genitori di Nagi sono completamente inventati da me, non so se nel manga si vedranno mai. Spero che possa piacervi, alla prossima!
Deh <3




 
Mamma e papà
 
La prima volta che Nagi gli parlò dei suoi genitori fu a pranzo, mentre mangiavano seduti sulle scale della scuola. Si conoscevano da due mesi ormai e fino a quel momento Reo aveva solo saputo che i genitori di Nagi erano spesso in viaggio per lavoro, ma che comunque non facevano mancare niente al figlio.
Quel giorno fu Nagi ad iniziare il discorso annunciando di punto in bianco -Ieri ho parlato ai miei genitori di te.
Reo quasi si strozzò con il suo panino, poi lo fissò con gli occhi spalancati -Come?
Nagi annuì come se non fosse nulla di troppo importante -Mamma è felice che sei mio amico, si è sempre preoccupata che rimanessi solo. Papà dice che devo smetterla di chiederti soldi e che quando tornano ti ripaga. Però è felice anche lui.
Reo sentì le sue guance riscaldarsi e un sorriso aprirsi sul suo volto, anche se ancora non sapeva il perché di quella felicità nell’essere stato accettato dai genitori del suo amico.
 
Quando poi li conobbe, fu inaspettato come quel primo discorso. Accadde molti mesi dopo, quando tutta la prima fase del Blue Lock si era ormai conclusa ed Ego aveva dato a tutti loro due settimane di vacanza nelle quali tornarono a casa.
In uno di quei pigri pomeriggi, i due ragazzi si trovavano a casa dell’albino, sdraiati sul letto uno accanto all’altro mentre Reo lo guardava giocare al cellulare. In un’abitudine che non avrebbe mai perso, la sua mano si intrecciò ai capelli bianchi dell’altro e iniziò a coccolarlo. Felice, Nagi gli si avvicinò di più poggiandosi direttamente contro il suo petto.
Reo non era sicuro se l’altro riuscisse a sentire il suo cuore battere velocemente, ma se lo fece non disse nulla.
Rimasero in quella posizione per un tempo indefinito, con i loro arti che si intrecciavano sempre di più, il fiato caldo contro la pelle e gli sguardi che, brevemente, si guardavano di sottecchi.
Fu a un certo punto che Nagi abbassò il proprio telefono, si voltò verso l’altro e annunciò -Dovresti guardare il telefono, non me.
Reo arrossì ma non disse nulla, le labbra socchiuse e gli occhi che continuavano a vagare sul viso dell’altro, su ogni suo singolo dettaglio.
Era ancora difficile capire cosa ci fosse tra di loro, le vicende nel Blue Lock li avevano allontanati e poi, quando pian piano avevano fatto nuovamente dei passi l’uno verso l’altro, non ne avevano mai davvero parlato. Reo sapeva che avrebbero dovuto farlo, che quel pomeriggio sarebbe stato il momento perfetto. Ma era stato più facile così, coccolarsi in silenzio come se tutti i loro problemi non fossero mai esistiti, come se non fosse cambiato nulla dall’ultima volta che erano stati insieme in quella stanza.
E adesso che si trovavano a un soffio dal baciarsi, nessuno dei due sembrava volersi tirare indietro.
Furono interrotti dal rumore della porta d’ingresso che qualcuno stava aprendo. Reo, spaventato, sussurrò -Sono i ladri?
-Sono mamma e papà!- rispose felice Nagi mentre si alzava e andava loro incontro.
Come già detto, Reo non era preparato a incontrare i genitori di Nagi, non quando era a un soffio dal baciarlo e non aveva idea di cosa stesse provando in quel momento. Ma non poteva rimanere chiuso nella stanza di questo, quindi cercò di darsi una sistemata e lo seguì, non sapendo cosa aspettarsi.
All’ingresso, vicino alle valigie dei due adulti, Nagi si era gettato sopra sua madre facendosi coccolare come se fosse ancora un bambino, era una scena un po’ strana considerando che il ragazzo era molto più muscoloso e più alto di lei di circa trenta centimetri, ma questo non sembrò fermare nessuno dei due.
-Ciao- Reo spostò lo sguardo a quella nuova voce e vide che il padre di Nagi (molto simile a lui tranne per il colore dei capelli che il ragazzo aveva evidentemente preso dalla madre) gli si era avvicinato -sei Reo, giusto?
-Sì- rispose il ragazzo mettendosi sull’attenti e inchinandosi rispettosamente per salutarlo -è un piacere conoscerla.
L’uomo sorrise e, ignorando l’inchino, lo salutò con un caloroso abbraccio lasciandolo spiazzato.
-Che bello trovarti qui, spero che non vi abbiamo interrotto.
Reo divenne quasi porpora per l’imbarazzo, ma l’adulto non sembrò farci caso e cambiò facilmente argomento -Poi mi dici tutti i soldi che hai speso per Seishiro, ti rimborso con un assegno.
-Non c’è bisogno, erano regali.
-Sei sicuro? Puoi anche non viziarlo così.
-Sono sicuro- annuì più volte.
L’uomo annuì a sua volta, poi cambiò di nuovo argomento rivolgendosi direttamente al figlio -Abbiamo visto la vostra partita, è stata stupenda!
-Vero?- Nagi si emozionò -Ho imparato così tante cose nuove, il calcio è fantastico! Ti faccio vedere dei video!
Nagi si staccò da sua mamma e andò quindi dal padre mentre prendeva dalla tasca dove l’aveva posato il proprio cellulare e gli faceva vedere i video che si era salvato.
Reo, in tutto quello, era ancora confuso. Quella di Nagi era una famiglia così… strana.
In realtà non è che lui avesse mai avuto problemi con i suoi genitori, poiché nonostante fossero ricchi si erano sempre comportati benissimo con lui, lo amavano e gli davano tutto quello che desiderava.
Certo, c’erano volte in cui non comprendevano i suoi sogni, come quando aveva deciso di iniziare a giocare a calcio, concludendo le loro frasi con il classico “lo diciamo per il tuo bene”.
Ma Reo aveva dimostrato il proprio valore, aveva dimostrato di potercela fare e suo padre aveva deciso di crederci a sua volta, sponsorizzando il Blue Lock in quella nuova fase che sarebbe iniziata una settimana dopo.
Quindi, Reo non poteva dire di non aver avuto una famiglia calorosa o amorevole, semplicemente però si era trovato stranito davanti quella scena perché Nagi si comportava con i suoi genitori come se questi fossero degli amici. Era adorabile.
-Grazie.
Reo trasalì e distolse il suo sguardo adorante da Nagi per voltarsi verso la madre di questo che aveva appena parlato dopo essersi avvicinata a lui silenziosamente. La donna lo stava fissando con un sorriso dolce e con consapevolezza. Il tutto fece agitare di più Reo perché sapeva di essere stato beccato con quello sguardo innamorato con il quale troppo spesso ormai guardava l’albino.
-Per cosa?- chiese cercando di non balbettare.
-Per essere qui. So che avete avuto problemi, Nagi mi ha chiamato qualche settimana fa, era agitato come mai l’avevo sentito e mi ha detto che aveva fatto un disastro con te e non sapeva come sistemare la situazione.
Quello lasciò Reo sorpreso, il quale spalancò gli occhi e chiese incredulo -Davvero?
-Sì, ci tiene molto a te. Non so che cosa ha combinato e non so neanche se voi due avete fatto pace o se sto solo facendo una grande figuraccia… però sono felice di trovarti qui, non ti ringrazierò mai abbastanza per esserti preso cura di lui.
Reo rinunciò a nascondere il suo sguardo dolce e innamorato e si voltò di nuovo a guardare Nagi, poi affermò sicuro -Lo farò sempre, lui è il mio tesoro.
  
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