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Autore: miamat    10/05/2023    0 recensioni
Matilde è una donna di 36 anni, forte, indipendente e single. Non ha mai sentito il bisogno di costruirsi una famiglia fino ad una sera. Comincia così la sgangherata ricerca di un donatore per coronare il suo sogno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA LISTA DEI DONATORI 
OVVERO
GUIDA ANARCHICA PER (ASPIRANTI) MAMME SINGLE
 
 
Ore 01:45
Rientro a casa. Fine serata: drammatico e prevedibile annuncio arrivato.
Dichiarazione ufficiale della fine di un’era data solennemente. Un sorriso, un brindisi e le felicitazioni in questo caso sono d’obbligo.
Lo sospettava intimamente da settimane, forse più. Margherita aveva quello sguardo negli occhi, i capelli più luminosi e la pelle radiosa… Aveva aspettato i canonici tre mesi, ma le si leggeva in faccia il messaggio: “Sono/Siamo in dolce attesa!” -Cristo, anche Margherita incinta. E con lei anche l’ultima luce di Earendil si spegne-. (Per chi è meno nerd della nostra protagonista: Earendil è la luce della stella più brillante del popolo elfico. Ella è destinata a portare luce e speranza alla sua gente, secondo Tolkien.) Adesso è ufficiale: è amica di sole donne madri. L’ultima rimasta non solo single, ma anche senza figli. Avrebbe potuto scriverci la sceneggiatura per una sit-com. Ed invece se ne sta scompostamente seduta sullo sgabello di legno dell’Ikea a versarsi un Gin, di infimo livello, per prepararsi il suo cocktail preferito. La tonica se la può permettere ancora di buona qualità o, almeno, spacciata per tale.
 -Margherita aspetta un bambino… Non hanno dovuto faticare molto lei e Riccardo. Almeno credo. Comunque lo hanno tenuto per loro-.  
Gin & Tonic, soprattutto Gin, senza ghiaccio, mescolato il giusto, con chiodi di garofano e una spolverata di scorza di limone. Assaggio: perfetto. Muoversi verso la poltrona del soggiorno (casa: quadrilocale con ampio open-space cucina-salotto), accasciarsi su di essa stando attenta a non versare il prezioso contenuto del bicchiere Maury’s. Bravissima, ora rannicchiati in posizione fetale e bevi tranquillamente, te lo sei meritata. 
-Meno di 10 anni, meno di 10 anni tra prima e ultima. Aspetta magari se facciamo i conti a tavolino la scadenza del termine di Margherita coincide, o è prossima, al decimo anniversario dell’annuncio di Martina-
Martina, la prima, quella che ha dato inizio alla catastrofe, alla valanga di: nascite, matrimoni, battesimi e addii al nubilato che hanno caratterizzato gli ultimi, non ancora, 10 anni della sua vita. 
-Ma poi la gravidanza, Cribbio, un’infinità di amiche madri e ancora per me resta “il Mistero” il calco dei termini relativi alla gravidanza. Si comincia con la presunzione di fecondazione. Segue: insano calcolo del tempo su base settimanale e/o giornaliera per le varie date chiave. Per calcolare 9 mesi che poi, se ci si pensa bene, sono 10, perché il nono si deve contare per intero: ci vuole una scienza esatta! Onestamente non mi stupisco di chi si affida alle stelle. Tutte madri o presto tali. Cribbio. Addio serate di sbornia-. 
Già le cose si erano tragicamente ridimensionate da anni. Poche occasioni in cui, sempre meno, partecipanti si lasciavano andare ad un po’ di sano alcol. 
La vita: si cresce, si cambia, si lavora, si mette su famiglia. 
È il “metter su famiglia” il vero problema per la nostra Matilde. Sia ben chiaro, lei adora i bambini in particolar modo quelli di famiglia o delle amiche. “La Zia Preferita”: questo era il titolo a cui aveva sempre puntato. “I bambini sono un amore ma… quelli degli altri e da una certa età in poi”. Era questo il suo mantra. Tutti lo sapevano. Le amiche lo avevano capito tramite esperienza diretta. Il primo anno di vita di tutti i loro figli, maschi o femmine che fossero, Matilde non li aveva mai presi in braccio. Lei, generalmente, cercava il primo approccio diretto col pargoletto di turno tra il primo e secondo mese di vita di quest’ultimo. Contatto sempre riguardoso e discreto: toccare i piedini, sorridere o fare facce buffe. In braccio solo dopo che sa camminare ed è sufficientemente robusto. La verità è che i neonati, a Matilde, sembravano terribilmente fragili, e lei era una nota distruttrice, sbadata di cose. Non voleva rischiare di danneggiare il prezioso risultato di cotanta fatica.
-Figli. Amiche. Parenti. Figli. Figlie. Gemelli, no, almeno quelli mancano per il momento…I gemelli a che settimana si scoprono? Ce lo avrebbe già detto, no? Quanti soldi vanno messi in caso di regalo a gemelli? Due quote calcolate come per singolo o il prezzo si arrotonda un po’? Cribbio… Questo Gin è ignobile. Devo trovarmi un lavoro meglio retribuito, se non altro per bere decentemente. -
Ore 02:57
iPhone, magicamente, carico al 63%. Segno del destino, forse. 
Aprire WhatsApp. Chat. Scorrere, scorrere, scorrere. Stop. Arrivata. 
-Tentar non nuoce…- * Ehi, ciao come stai? È tanto tempo che non ci sentiamo. Tutto bene?*
Esca lanciata, attendi. Non hai fretta. Non hai nessuna fretta, te. 
Ore 03:13 
*Wow. Non ci crederai mai ma ti stavo pensando giusto l’altro giorno. Le coincidenze. Come stai bellezza? Stai già dormendo?*
*Davvero?!? Assurdo! No, non riesco a dormire stanotte. Sai l’insonnia è tornata. Te cosa fai? Ti va di passare da me? Ci beviamo qualcosa e facciamo due chiacchiere in amicizia…*
*Dammi il tempo di salutare i miei amici e arrivo. Un’ora? Troppo tardi?*
*Prenditi tutto il tempo che vuoi caro, io sono qui. Comunque, scrivimi prima di partire sia mai che ad un certo punto riesca ad addormentarmi. J” 
Ed adesso attendi.
Il giocattolino prescelto per la serata è Sandro.
Lui è un giovane, tra i 33 e 35 anni di età, conosciuto un paio di anni prima da Matilde in uno dei suoi tanti, fallimentari approcci all’attività fisica. Sandro è un “critico tuttologo”, ovvero un uomo che riesce a pagarsi: l’affitto, la spesa, le utenze e anche qualche sfizio, ogni tanto, lavorando come critico free-lance per svariate riviste online. Rende i suoi giudizi/opinioni, sempre superiori ed insindacabili, in svariati settori. Pensate, eccellente conoscitore di cinema e letteratura, all’occorrenza anche di ‘arte’. Va da sé che con basi così elevate abbia una conoscenza superiore, perché ad esse connessa, del teatro e anche delle opere liriche. Persona piacevolissima. Beh, senza vestiti davvero notevole. 
Sandro è alto c.a. 1,85, capelli lisci e lunghi, morbidi fili di seta del color del grano. Occhi azzurri, come un cielo estivo privo di nuvole. La pelle, così bianca latte, di quel tipo di incarnato che al Sole non si abbronza, ma diventa al massimo rosso per qualche giorno per poi tornare al suo immacolato candore originario. 
Stupendo.
Sandro è ovviamente fissato con l’attività fisica e, se negli anni non ha cambiato abitudini, è un tipo da sala pesi in palestra. Non è un bodybuilder. È quel palestrato adeguato, tartaruga accennata al punto giusto. 
Ore 04:04
Esprimi un desiderio.
Triiiiinnnn.
“Si, chi è?” “Sono io. Apri.”
Matilde, già alticcia per il prosecco, vino rosso e Gin & Tonic ingerito durante la serata, gli apre senza esitazioni. Sandro sale velocemente i due piani che lo separano dalla sua abitazione. Sono mesi che i due non si vedono, Matilde usa questo soggetto solo quando è in astinenza seria, quando si trovano uno di fronte all’altro si sorridono, Matilde fa due passi laterali e lo invita silenziosamente ad entrare in casa.
“Come stai passerotto?” Lei odia i nomignoli, ma al momento non le interessa realmente. “Sono stata peggio, ora che ci sei tu qui decisamente felice”. Lo bacia senza esitazioni, un bacio lungo e profondo, fa scorrere la sua lingua su quelle labbra morbide come pesche mature, poi entra senza esitazioni nella sua bocca e ne assapora il gusto: menta, tabacco e birra; lo lascia andare solo quando è sazia di lui. “Vuoi qualcosa da bere?” chiede gentilmente “Cosa hai da offrirmi dolcezza?” Matilde non capisce perché Sandro non usi mai, o quasi, il suo nome di battesimo – Forse non se lo ricorda…- “Ho del Gin con ovviamente la Tonica, il prosecco da aprire e una bottiglia di Vernaccia che mi hanno regalato a lavoro”. “Vada per il Gin, te ne fai uno anche per te? Mi ricordo che ne vai matta…” “Ovviamente, che vuoi che faccia che ti lasci bere da solo? Sia mai, sarei una pessima ospite”. Matilde sorride e si dirige verso l’isola della cucina, il Gin come anche la Tonica sono ancora in bella mostra sul bancone: “Cosa vuoi che metta per accompagnarlo, ghiaccio e…?” “Mettici un fettina di limone, grazie”. Matilde prepara entrambi i cocktails mentre Sandro prende posto sul divano. -Mescolare lentamente, prendere i sottobicchieri per sembrare una persona ordinata e pulita a cui importa qualcosa del non rovinare il mobilio, il Tizio ha detto qualcosa?- “Cosa dicevi scusa, sai sono un po’ sorda e non ti sento?” “Stai invecchiando zuccherino o ti stai solo rincoglionendo?” “Ah-ah-ah forse entrambe le cose, comunque cosa dicevi?” “Ti stavo chiedendo come va a lavoro? Lavori sempre per quella rivista?” “Sì continuo a lavorare per la rivista di moda, le cose vanno bene, ma la redazione adesso che siamo vicino alla settimana della moda è un vero caos, puoi immaginare, no?” “Sì, hai letto il mio ultimo articolo su quell’autrice emergente?” “L’ho letto, penso tu ci sia andato giù un po’ troppo pesante.” “Ma come? Uno deve essere onesto e le ho solo suggerito di cambiare lavoro farebbe un favore a noi, come a sé stessa. Capita a tutti di sbagliare nella vita, lei ha evidentemente sbagliato mestiere”. “Le critiche devono essere sempre costruttive secondo me e la parte del giudizio personale non deve mai essere più lunga della parte obiettiva del giudizio”.  Afferma Matilde offrendogli il drink. “Hai scritto molte recensioni di libri in vita tua?” chiede lui in tono un po’ risentito “Beh in effetti sì, ho cominciato proprio con quelle una volta finito Lettere”. “Il modo di scrivere recensioni è del tutto personale e se me l’hanno pubblicata vuol dire che a loro è piaciuta, non trovi?” replica lui. “Sì, sì, ma smettiamola di discutere, ti piace il tuo Gin?” “Troppo forte, ci metti sempre troppo alcol dentro…” -Leggerino- “Mi dispiace, come posso farmi perdonare?”  dice avvicinandosi gattonando con fare sensuale verso di lui. Inutile dire che non finirono mai quei due buonissimi Gin & Tonic preparati con tanta perizia. 
Ore 09:45 
Arrivederci Sandro, è sempre un piacere. 
Il caffè offerto è d’obbligo se l’è meritato; lei gli avrebbe donato volentieri anche un croissant al cioccolato ma lui è sempre a dieta e non può accettare. 
-Forse è stato un bambino grasso, non so, francamente me ne infischio-.
Torna a dormire sperando di esserti finalmente merita un po’ di oblio.



N.d.A. spero vi piaccia questo è un racconto senza pretese scritto qualche mese fa.
sono graditi opinioni e suggerimenti. La pubbliazione sarà abbastanza veloce, spero. 
un saluto MiaMat

 

   
 
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