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Autore: NicoJack    12/05/2023    0 recensioni
A Night City si parlava sempre di leggende, ma nessuno di loro aveva mai visto una vera leggenda in città, ed era giusto che tutti loro imparassero a temere una scimmia.
Crossover tra Cyberpunk (sia anime che videogioco) e il Viaggio in Occidente
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Night City, Santo Domingo, Arroyo, 00:00: Nel suo appartamento nel Megaedificio H4 David stava pensando a come era potuto andare tutto a puttane in così poco tempo? Poco meno di sei ore prima sua madre lo aveva scoperto, grazie a un video dell’incontro mandato da una fonte anonima insieme all’indirizzo su dove fosse avvenuto, David giurò che se mai avesse scoperto chiunque fosse stato il maledetto lo avrebbe ammazzato di botte. Lo aveva raggiunto e non appena David l’aveva vista aveva capito di essere fottuto, il video che Gloria li mando dopo che lui aveva provato inutilmente a inventarsi una vana bugia fu solo la ciliegia di merda su quella torta di merda. Quando sali sulla Thorton gialla di sua madre insieme alla suddetta donna, ci fu tra genitore e figlio un assordante silenzio per un intero minuto dopo che Gloria aveva messo in moto il loro mezzo di trasporto, finché David le disse: “Mamma non è colpa di Viktor.” David aveva sentito come sua madre aveva minacciato il povero ripperdoc vedendolo come responsabile del suo comportamento, se qualcuno avesse meritato una ramanzina sarebbe stato lui non Viktor. Gloria disse con lo sguardo dritto sulla strada da percorrere per tornare a casa: “Tu raccontami tutto dall’inizio e poi vedremmo di chi è la colpa” per poi aggiungere con una certa dose di malizia “Sempre che tu non mi stia mentendo anche adesso.” Gloria Martinez non era tipa da frecciatine, ma quando era arrabbiata era come se la sua personalità cambiasse di centoottanta gradi, inoltre David sapeva che questo era causato dalla rabbia che provava nei suoi confronti per averle mentito per tutti questi anni. Quindi David le disse tutta la verità, su come avesse chiesto a Viktor di insegnarli a boxare in segreto, ma il ripperdoc aveva rifiutato e sì come lui aveva insistito alla fine il vecchio squartatore aveva ceduto; quando Gloria comincio ad ammazzarsi di lavoro per pagare reta, materiale scolastico e aggiornamenti vari fu a quel punto che David chiese a Viktor se potesse trovarli un modo per fare ED, cosa che il ripperdoc (nonostante i legittimi dubbi) riuscì a fare per lui e da allora David veniva pagato ogni volta che vinceva un incontro (spiegandole che Viktor lasciava la maggior parte dei soldi a lui). Gloria senti tutto questo, ma sembrava essere più concentrata sulla strada, al che David chiese: “Quindi per favore non arrabbiarti con Viktor, mamma. Lui ha… non ha mai provato a fregarmi o a sfruttarmi in qualche modo.” La EMT continuava a non dire niente, ormai erano arrivati a Santo Domingo, quindi, mancava poco meno di un chilometro a casa e David diventava sempre più preoccupato del silenzio di sua madre, tanto che alla fine disse: “Mamma per favore di qualcosa.” Gloria dopo uno sbuffo molto prolungato disse: “Che dovrei dirti mi vida? Che sono molto delusa da quello che hai fatto?” David sapeva che di sicuro sua madre non sarebbe stata orgogliosa di quello che aveva fatto, ma sentire provenire dalle sue labbra il fatto che era veramente delusa da lui, fece chinare il capo al ragazzo dalla coda da scimmia, in fondo sua madre era l’unica persona a Night City (tranne forse Viktor) che gli importava veramente qualcosa di lui e che continuava a fare sacrifici perché lui avesse un futuro migliore. “Che tu mi abbia mentito per anni? Che tu mi abbia disobbedito, nonostante ti avessi detto che non volevo che tu imparassi a lottare?” continuava a dire Gloria con David che non osava guardare sua madre negli occhi, poi però senti un singhiozzo provenire alla sua sinistra e girando lo sguardo verso di lei David vide sua madre versare lacrime di preoccupazione. “Che potevi morire in qualsiasi momento e io lo avrei saputo troppo tardi?” Gloria pianse le lacrime che aveva trattenuto per tutto quel tempo, in un certo senso felice di averlo finalmente scoperto, così adesso avrebbe potuto fare in modo che suo figlio non partecipasse più a quelli incontri. Parlando del figlio, David teneva la spalla sinistra di sua madre e la guardava tra il preoccupato e il dispiaciuto, odiava vedere sua madre piangere; quindi, il ragazzo provo a dirle: “Mamma io…” ma poi provo a cercare di consolarla dicendole: “Tranquilla mamma, avevo Viktor con me, era lui che raccomandava per me e parlava con lì organizzatori per la paga degli incontri.” Gloria capendo che suo figlio non aveva capito la sua reale preoccupazione e alterandosi per il fatto che il suo raggio di sole stava sottovalutando un possibile e reale pericolo alla sua sicurezza disse: “Viktor cosa avrebbe potuto fare se uno degli organizzatori avesse deciso di tenersi i soldi per sé o pagarvi di meno della soma pattuita? Andare a lamentarsi? Alla buona vi pestavano un po' e vi lasciavano andare, alla cattiva vi ammazzavano. Oppure qualche scommettitore arrabbiato e guidato dall’alcool ti avrebbe accoltellato o sparato alle spalle.” David non sapeva cosa dire per tentare di consolarla, perché sapeva che i rischi che lei stava elencando lui avrebbe potuto correrli, come quando dopo un incontro a Watson dopo che erano stati pagati lui e Viktor videro avvicinarsi a loro un uomo molto grasso, che barcollava, tenendo nella mano sinistra una bottiglia di Birra Trailerbrew e nella mano destra una pistola, Viktor li disse semplicemente di salire in macchina e fu riaccompagnato a casa. Mentre David pensava a quello spiacevole ricordo, Gloria continuava a parlare dicendoli: “Tu avresti potuto rischiare di morire, il mio bambino così intelligente così pieno di talento. Io voglio soltanto che tu abbia una possibilità di emergere e di farti strada in questa città e che tu riceva una buona educazione è per questo che sono sempre al lavoro.” Era l’ultima parte su cui David si concentrò dicendole: “Mamma io… non ce la facevo più a non vederti a casa per interi giorni e quando ti vedevo ti trovavo al limite di un collasso è per questo che ho partecipato a quelli incontri, per cercare di darti una mano” dopo quella spiegazione delle sue ragioni però David aggiunse: “Ora per favore, non piangere, prometto che non parteciperò più a quelli incontri.” Nonostante a David piacesse combattere (era l’unico momento in cui non si sentiva una pedina in balia di eventi più grandi di lui), decise di sacrificare quella sua attività per cercare di rassicurare sua madre, mentre Gloria sorrideva pensando a quanto suo figlio si preoccupasse per lei fin dalla tenera età e cercasse sempre un modo per aiutarla (peccato solo che quel modo fosse terribilmente pericoloso). Girando lo sguardo verso il figlio, lo vide che guardava la città fuori che scorreva davanti ai suoi occhi, mentre il suo piede destro continuava a battere come quello di un coniglio sotto stress, un tic nervoso che aveva fin da bambino, quando lei per calmare la sua iperattività (e potersi riposare) li chiedeva di stare fermo e lui da bravo bambino obbediente ci provava, ma non riusciva mai a tenere fermo il piede (forse ADHD?). Quindi la donna cerco di incoraggiare il figlio dicendoli: “David, Night City è una città che non perdona e che concede veramente poche possibilità, tu hai la possibilità di avere una vita migliore quindi coglila. Mio figlio merita di stare in cima all’ultimo piano dell’Arasaka Tower, puoi farcela hai la stoffa per riuscirci.” David sorrise, sia perché sua madre aveva smesso di piangere, sia perché ripeteva quelle parole “in cima” fin da quando era bambino, era come se lei per lui volesse tutto il benessere di questo mondo. Dopo tutto questo accade l’inferno, perché presi dalla loro discussione madre e figlio non si erano accorti che la loro Thorton era alla destra di una limousine Villefort Alverado, mentre alla loro destra si mise un furgone rosa con dentro tre bestioni che tirarono fuori l’artiglieria pesante. A quanto pare, da quello che avevano detto quelle tre teste di cazzo non erano loro il bersaglio, ma chiunque fosse il riccone dentro quella limousine, a quanto pare, però sarebbe stata un’ottima tattica sparare contro la loro auto per colpire la limousine dall’altra parte con un cazzo di Militech MK. 31 HMG (un mitragliatore pesante). David riuscì grazie ai suoi incredibili riflessi a reclinare il sedile dell’auto completamente in orizzontale e vide i proiettili passare sopra di lui, mentre sua madre non fu così fortunata, ma riuscì a premere la sua schiena contro il suo sedile (come a voler ritirarsi in esso) e a non essere colpita (o la donna aveva dei santi in paradiso o più probabilmente chiunque impugnasse quell’arma pesante aveva una mira stabile). I due Martinez erano congelati dalla paura, mentre chiunque guidasse quel veicolo di lusso vedendo di essere attaccato comincio ad accelerare, gli Animals allora si buttarono all’inseguimento del loro bersaglio, ma anche loro sapevano che un furgone non avrebbe retto per troppo tempo un inseguimento contro un veicolo che poteva raggiungere più di 200 km/h. Quindi quello che si sporgeva dal tettuccio del mezzo tiro fuori un fottutissimo RPG e sparo un razzo, colpendo in pieno la limousine, per poi dileguarsi urlando grida di vittorie, peccato però che contro il mezzo in fiamme si schiantò la loro Thorton gialla con dentro lui e sua madre (a quanto pare sua madre non riusciva a frenare o i freni erano andati distrutti). David svenne a causa dell’urto e quando si risveglio pochi istanti dopo, era sottosopra perché la Thorton era completamente ribaltata, la cintura di sicurezza li impedì di cadere (e molto probabilmente li aveva anche salvato la vita) il vetro dell’auto era completamente in frantumi, con tanto di cocci di vetro tutti intorno a lui. Lui però stava (tutto sommato) bene, solo un leggero livido in fronte (grazie pelle più spessa del normale), era sua madre di cui c’era da preoccuparsi, perché la donna fu una delle prime cose che David vide quando riprese i sensi, li accasciata sull’asfalto della strada tra la loro macchina ribaltata e la limousine in fiamme c’era Gloria Martinez priva di sensi. Torno alla mente di David il fatto che sua madre era così alterata con lui, che si era dimenticata di allacciarsi la cintura; quindi, all’urto sua madre deve essere volata fuori dal parabrezza e allarmato da quella realizzazione David cerco di chiamarla vocalmente per cercare di capire se fosse viva o morta. Grazie al cielo si mosse, almeno era viva, ma David sapeva che comunque dopo un volo del genere e uno schianto sull’asfalto fosse ferita gravemente, però il ragazzo venne rassicurato dal rumore del motore di un AV in avvicinamento e quando vide il logo del Trauma Team il ragazzo tiro un sospiro di sollievo credendo che lui e sua madre sarebbero stati salvi. Povero ingenuo, si era dimenticato che lui e sua madre non erano dei clienti, infatti non appena un membro del Trauma Team si avvicinò a lui lo scannerizzo per vedere se fosse un cliente e quando confermo che non lo fosse, altri due che scannerizzarono sua madre confermarono che nemmeno lei lo era, semplicemente presero chiunque fosse in quella limousine (che doveva essere il cliente), lo misero sulla barella, se lo portarono via e l’AV ricomincio a decollare (non importa quanto David urlasse contro coloro loro che li stavano abbandonando li). David preso da un misto di rabbia e preoccupazione, decise di liberarsi della cintura di sicurezza per andare da sua madre, ma non si sganciava e allora per non perdere tempo il ragazzo la strappo con la stessa facilità con cui un bambino strappava un foglio di carta a mani nude. Per poi strisciare fuori dall’auto ribaltata e verso sua madre, quando ne ebbe la possibilità si rimise in piedi e zoppicando finalmente raggiunse la donna che lo aveva generato e cresciuto. Si inginocchiò e provo a scuoterla urlando il suo nome, ma sua madre non riprendeva i sensi, allora il ragazzo controllo se avesse battito e per fortuna ce l’aveva ancora, l’unica cosa che li rimaneva da controllare era se avesse ferite esterne visibili, ma a parte qualche taglio sul fianco e sul braccio destro sembrava non avere tagli profondi. Per fortuna, i veicoli di emergenza arrivarono dopo qualche minuto (di solito ci mettevano tra i quindici e i trenta minuti) e quando misero sua madre finalmente su una barella, facendola salire in ambulanza insieme a lui era come se il tempo intorno a lui da quel punto in poi andasse troppo veloce. David si ricorda solo che per tutto il viaggio verso la struttura ospedaliera, tutte quelle persone continuavano a urlare di cose come la pressione di sua madre stava calando, con lui che si preoccupava di secondo in secondo, ma che non riusciva a muoversi, come se fosse congelato. Alla fine, arrivarono al Night City Center for Psychiatric Health l’ospedale di Rancho Coronado (a David più che un ospedale sembrava un misto tra una prigione, una base militare e una discarica). Sua madre per le sue condizioni critiche venne portata subito in sala operatoria, mentre David ricevette cure al palmo della mano destra dove c’era incastonata una scheggia di vetro di cinque centimetri, David non sentiva nemmeno dolore (grazie ancora pelle più spessa del normale) nonostante la grande quantità di sangue che usciva dal taglio (doveva essersi infilzato con essa quando era strisciato fuori dall’auto). Quello che doveva essere un’infermiera con un cyberbraccio di seconda mano, li rimosse la scheggia di vetro, per poi mettere sulla ferita del gel che doveva avere un effetto disinfettante, per poi avvolgerli una garza intorno alla mano, li offri anche un antidolorifico (e con l’offrire si intende che doveva pagarlo), ma David rifiuto perché non sentiva dolore. David rimase per ore e ore in quella che doveva essere in sala d’attesa ad aspettare con il nodo alla gola notizie su sua madre, finché poco dopo le undici non si presentò quello che doveva essere il dottore che aveva operato sua madre e che li disse guardando il suo tablet: “L’ operazione è stata un successo le condizioni di tua madre sono stabili, ma non si è ancora svegliata. Deve rimanere in osservazione per un po'.” Quando David li chiese se potesse andare a vederla, il tipo li disse che non poteva perché le visite non rientravano nel suo pacchetto, per poi consegnarli gli effetti personali di sua madre (in un sacco dell’immondizia) e avvertirlo che aveva tre giorni per il pagamento. David sborso tutti gli ED che aveva vinto nello scontro di quel giorno, coprendo buona parte del pagamento, per poi dire al medico che avrebbe pagato il resto il più presto possibile. Così il ragazzo torno a casa con il sacco della spazzatura in mano e con un passo leggermente zoppicante, anche se a metà strada riprese a camminare in modo decente, ma la sua testa cercava di trovare una soluzione a tutti i problemi con cui stava all’improvviso avendo a che fare. Problemi che continuavano ad aggiungersi, perché non appena arrivato alla porta del loro appartamento, dopo aver risalito scale piene di immondizia e aver evitato il più possibile la fauna locale (e cioè barboni che non avevano un appartamento, ma che bighellonavo e dormivano nel megaedificio), a David venne negato l’acceso ad esso a causa dell’affitto scaduto. David dopo aver imprecato e dato un calcio alla porta in metallo, non cerco nemmeno un altro modo per entrare perché lo conosceva già, da bambino il Megaedificio H4 era il suo parco giochi e quando aveva tipo otto anni aveva trovato i condotti d’aereazione di esso spendendo giorni ad esplorarli e per non perdersi in quel labirinto si era creato una traccia con un gomitolo di lana sintetica (doveva ringraziare le storie degli eroi che si era fatto leggere da sua madre per l’idea): quelli sì che erano bei tempi quando si credeva un grande esploratore. Adesso però era cresciuto e quindi ora doveva strisciare in essi come un serpente, quando da bambino li bastava semplicemente accucciarsi, ma riuscì a entrare nel loro appartamento penetrando dalla grata del loro bagno. Poi dopo essersi seduto sul divano David svuoto il sacco, per vedere cosa ci fosse tra gli effetti personali di sua madre, l’unica cosa che la donna aveva erano i suoi vestiti, tra cui la giacca gialla dell’EMT in cui nelle tasche c’erano anche un bel gruzzoletto di ED (David rimase sorpreso del fatto che chiunque si fosse occupato dei beni di sua madre non gli avesse rubati, ma un ospedale con la reputazione di rubare i soldi ai propri pazienti non attirava clienti). Con quelli avrebbe pagato il resto delle spese mediche, il problema era che c’era ancora da pagare l’affitto (se non voleva sempre imbucarsi nel suo stesso appartamento), quindi decise di vendere ciò che non era dispensabile in casa. Vecchi vestiti suoi e di sua madre, i vecchi shard con i racconti degli eroi mitologici della sua infanzia, più le sue personali BD (era pur sempre un adolescente a Night City doveva pur trovarsi un modo per sfogare le proprie pulsioni sessuali) e altre cianfrusaglie non importanti. Per un attimo pensò perfino di vendere lo shard con dentro il Viaggio in Occidente, ma non poteva liberarsi di quella storia, rimaneva ancora la sua preferita anche a distanza di anni e quando si sentiva giù lo rileggeva per tirarsi su di morale (Sun Wukong che prendeva a schiaffi in faccia gli dèi era veramente una lettura rilassante dopo una dura giornata a contatto con quei mocciosi corporativi). Quindi il mattone rimaneva sul suo comodino, per il resto ci avrebbe pensato la mattina dopo a venderlo a uno dei vari punti di scambio che si trovavano a Night City (tanto accettavano di tutto, ed era un ottimo modo per fare pochi soldi facili). David dopo aver messo tutto quello che voleva vendere nel sacco di spazzatura, dove poco meno di cinque minuti prima c’erano gli effetti personali di sua madre, ed essersi impostato la sveglia di un’ora in anticipo del solito, si sedette sul divano, adagio la schiena su di esso e penso a come poteva essere accaduto tutto quello. Quindi, decise di chiamare Viktor. Perché? Perché aveva bisogno di qualche buon consiglio e Viktor Vektor era l’unica persona di cui si fidava in quella maledetta città (a parte sua madre). Quando Viktor rispose (grazie al cielo non era andato a dormire) voleva immediatamente metterli giù dicendo a David che non avevano più niente da dirsi, ma David lo interruppe dicendoli che sua madre era in ospedale e allora Viktor capendo che David non lo aveva chiamato vicino alla mezzanotte per qualche sciocchezza, chiese al ragazzo di raccontarli tutto dall’inizio, cosa che David fece. Quando Viktor seppe in quale ospedale venisse curata Gloria chiese a David se li avesse pagati, con David che gli rispose che aveva pagato buona parte delle spese mediche, ma Viktor subito gli urlo di pagare il resto, con un tono di voce così spaventato che anche David comincio a preoccuparsi. Quindi David corse subito al terminale di casa loro, per poter inviare il resto degli ED che servivano per coprire le spese mediche (meno male che il bonifico era diventato possibile anche per il denaro cartaceo visto quanto stavano messi male i poveracci come loro), non appena arrivo la conferma del pagamento David chiese a Viktor il perché di tutta quella preoccupazione. La risposta di Viktor fu: “Ragazzo ho sentito brutte cose su quell’ospedale, dicono che li ci curano i cyberpsicopatici, ma secondo molti in realtà fanno esperimenti su di loro per qualche corporazione come Militech o Arasaka. Però le voci peggiori sono riguardo il fatto che, se uno dei loro clienti o le loro famiglie non possono pagare o sono in ritardo con il pagamento staccano la spina.” A quell’informazione David si raggelò dalla paura, solo il pensiero che sua madre fosse in mano a persone del genere lo faceva star male, ma per fortuna c’era Viktor che lo teneva sempre con i piedi per terra chiedendoli: “Che cos’hai intenzione di fare, ragazzo?” David dopo un enorme sospiro, mise in chiaro le sue priorità: “Salvare mia madre.” Viktor sembro annuire, per poi fare come le prime volte che si allenavano, mettere in chiaro un programma insieme: “Bene; quindi, devi continuare a pagare quelli stronzi, hai qualche altro problema?” David disse: “Beh ho l’affitto da pagare, ma per questo mese credo di aver già risolto.” “Qualche altro problema che ti viene in mente” chiese Viktor, David ci pensò per un po' per poi arrivare alla conclusione: “L’ Arasaka.” Non sarebbe più riuscito ad andare all’accademia ora che doveva pensare a pagare le cure di sua madre, non solo perché le ore che avrebbe perso dietro lo studio o in accademia lo avrebbero intralciato, ma anche perché solo la retta lo avrebbe messo in estrema difficoltà figuriamoci pagare per il resto del materiale scolastico o i vari aggiornamenti. Quindi la risposta di David fu: “Domani andrò a dire a quelle facce di merda che mi ritiro.” E adesso toccava parlare dell’elefante della stanza e cioè degli incontri che erano stati l’unica fonte di reddito di David fino a poche ore prima, quando sua madre aveva scoperto il tutto perché qualcuno le aveva mandato un filmato dello scontro a Jig-Jig Street. David sapeva che sua madre aveva detto (minacciato) a Viktor di non avvicinarsi più a lui e che lui le aveva promesso che non avrebbe partecipato a quelli incontri, così come sapeva che sua madre avrebbe voluto che lui continuasse ad andare all’Academia Arasaka, ma se la volevano viva entrambi avrebbero dovuto disobbedirle. Quindi chiese a Viktor quasi con vergogna: “Potresti trovarmi qualche incontro? Qualcuno lucrativo?” David senti Viktor sospirare per poi chiederli: “Sei sicuro, ragazzo” chiaramente riferendosi a Gloria e a ciò che avrebbe voluto per lui, ma David rispose sicuro al 100%: “Si.” Viktor dopo un ennesimo sospiro disse: “D’accordo ragazzo, adesso va a dormire, stasera non puoi fare nient’altro se non riposare.” Dopo i ringraziamenti di David verso il miglior ripperdoc e allenatore di Night City, il ragazzo preso dalla stanchezza si sdraiò sul divano e prima che le palpebre si chiudessero riuscì a sussurrare: “Scusa mamma, non riuscirò a mantenere quella promessa, né a realizzare il tuo sogno” per poi cominciare a sognare… Sogno di una grande battaglia, combattuta su un pittoresco monte e lui si sentiva diverso, si sentiva potente, si sentiva inarrestabile, si sentiva… perfetto. Era molto più basso, la sua pelle era di pietra, la sua pelliccia era grigia, indossava scarpe rosse, una cotta a maglia in oro, sul capo portava una corona con piume di fenice e tra le mani stringeva un bastone nero dai bordi in oro e lungo sei metri. David era Sun Wukong, l’eroe della sua infanzia, proprio durante lo scontro con le armate divine dopo che aveva mangiato le pesche dell’immortalità, bevuto il vino divino, ingoiato le pillole di Lao Tzu e aver rubato l’ambrosia per condividerla con il suo popolo e gli altri generali demoniaci. Il ragazzo provava le sensazioni e le emozioni del suo eroe, le principali erano rabbia e fastidio perché questi villani avevano disturbato la sua festa facendo irruzione in casa sua ad armi spianate, minacciando il suo popolo, ma stava provando anche eccitazione per il grande combattimento che stava per arrivare e preoccupazione per i suoi sudditi che sotto il suo ordine si erano ritirati nella loro grotta. Una piccola unità dei diecimila soldati dell’Imperatore di Giada vedendo l’esercito di scimmie ritirarsi e quindi dare loro le spalle, volerò attaccarle per guadagnare qualche onore dall’Imperatore di Giada, ma lo scimmiotto di pietra vedendo un attacco così ignobile fatto ai suoi amati sudditi allargo il suo bastone magico facendoli raggiungere la lunghezza di ben cento metri e lo agito contro di loro spazzandoli via con la sua immensa forza. Poi rivolse il suo sguardo verso le nuvole su cui erano posizionati i Quattro Grandi Guardiani del Cielo, il generale Li Jing (o anche chiamo Li Porta Pagoda) e suo figlio Nezha. Sul brutto volto dello scimmiotto di pietra comparve un sorriso che mostrò al mondo i suoi denti aguzzi, per poi cominciare a urlare con una voce tonante: “ALLORA SACCHI DI MERDA, VOLETE ANCORA CONSEGNARMI AL VOSTRO IMPERATORE? OPPURE AVETE TROPPA PAURA PER AFFRONTARMI?” Fu la voce del generale Li che aulica, ma potente disse: “Sciocca scimmia perversa, i Quattro Guardiani ti hanno offerto di arrenderti e rispondere dei tuoi crimini per tenere al sicuro il tuo popolo. Un’offerta generosa che tu però hai rifiutato e per questo pagherai.” Sun non voleva più sentire tutte queste belle ramanzine che questi funzionari della burocrazia celeste li facevano, ci avrebbe pensato a lui difendere il suo popolo con tutta l’immortalità che aveva rubato a quelli esseri che lo avevano sempre disprezzato prima dandoli il compito di stalliere poi non invitandolo alla festa delle pesche. Quindi dopo un grido di battaglia e dopo aver spiccato un immenso balzo, Wukong si lancio contro questi sei avversari, sapendo che sarebbe stato divertente. Il primo a mettersi in mezzo fu Nezha che con la sua lancia dalla punta di fuoco andò alla carica contro il Grande Saggio Pari al Cielo che puntava verso di loro, allora Wukong alzo sopra la testa il suo Ruyi Jingu Bang e le due armi divine si colpirono a vicenda per poi… BEEP! BEEP! BEEP! La sveglia aveva suonato per dire a David che era ora di svegliarsi e che le sei erano già arrivate, il ragazzo la disattivo per poi alzarsi da quello scomodo divano (cristo come faceva sua madre a dormirci sopra?). Però nonostante la pessima idea di dormire sul divano al posto del suo letto e per il fatto che sua madre era ancora in ospedale in pericolo di vita David aveva un largo sorriso in volto e questo era causato da quel sogno fottutamente preem che aveva fatto. Era stato bellissimo sognare di essere Sun Wukong, anche se non poteva fare a meno di pensare che fosse anche un po' infantile sognare di essere l’eroe della tua infanzia, ma la sensazione di potere che li dava era incredibile (come essere sul ring a combattere ma trenta volte meglio), nessuna BD era in qualche modo paragonabile, sembrava così reale. Poi però David si ricordo di non essere Il Grande Saggio Pari al Cielo, ma solo un ragazzo di diciassette anni di Santo Domingo che aveva fin troppe cose da fare in una singola giornata; quindi, comincio a vestirsi con l’uniforme dell’Academia Arasaka che era rimasta per un’intera giornata ad asciugare (e almeno mostrava a quei bastardi di corporativi che “ci teneva” anche quando doveva ritirarsi da quella scuola di merda), per poi prendere il sacco della spazzatura con dentro tutto ciò che doveva vendere e uscire dall’appartamento. I barboni fuori che bazzicavano nel megaedificio (e che erano coscienti) lo guardarono allontanarsi con quel pesante sacco sulle spalle leggermente incuriositi, ma per il resto si fecero li affari loro mentre David come ogni mattina per scendere non prendeva le scale, ma semplicemente visto che abitavano al secondo piano David si buttava giù dal balcone sopra un cumulo di spazzatura che li attuti la caduta per poi dirigersi al punto di scambio più vicino che si trovava a pochi passi fuori dal megaedificio. Gli shard li davano veramente pochissimi ED, ma le varie BD pornografiche che aveva acquistato nel corso degli anni compensavano insieme ai vestiti, più le altre cianfrusaglie che arrotondavano, in tutto riuscì a guadagnare sia per pagarsi l’affitto di quel mese che poter nutrirsi per qualche giorno. Ritornato con più di quattrocento ED nel megaedificio andò a pagare quel tirchio del sovraintendente, un viscido membro della Sesta Strada che gestiva il Megaedifcio H4 in nome della banda e che stava sempre col fiato sul collo a coloro che si ritrovavano a pagare in ritardo (quindi anche a sua madre), almeno il bastardo accetto i soldi senza fare troppe storie e ridandogli l’accesso al suo appartamento. Poi andò a comprare un po' di cibo da una SCSM (Spontaneus Craving Satisfaction Machines) per poter fare colazione e nonostante fosse in anticipo decise di dirigersi verso l’Academia, in modo da concludere quella storia il prima possibile e poter concentrarsi su altro (tipo il tenersi in forma per il prossimo incontro). Il ragazzo fece jogging come tutte le mattine in cui andava all’accademia più che per tenersi in forma, lo stava facendo per cercare rassicurazione nella quotidianità di quel gesto, i pensieri nella sua mente turbati a causa della sua preoccupazione per il benessere di sua madre e i piedi che percorrevano automaticamente un percorso che aveva seguito per anni. Però le sue orecchie sentirono in lontananza il rumore di potenti motori e David rivolse lo sguardo verso ovest dove vide uno dei razzi dell’Orbital Air Space Center decollare dall’isola artificiale Morro Rock, era un evento che si poteva vedere bene alle nove di sera, ma anche in certe mattine come quella, probabilmente il razzo era diretto sulla luna o in una delle altre stazioni spaziali in orbita attorno alla terra. David raggiunse Corpo Plaza quarantacinque minuti prima dell’inizio delle lezioni, tanto che passando vicino al punto dove il giorno prima aveva visto Lucy per la prima volta pensò che forse adesso che si erano conosciuti avrebbe avuto il coraggio di parlarle anche solo per salutarla e chiederle come stava. Però arrivando al di sotto dell’immenso ologramma arancione di una carpa koi David non trovo la presenza della giovane neturnner e alla fine decise di smettere di perdere tempo e dirigersi verso l’Arasaka Tower. Perché aveva una bruttissima sensazione?
   
 
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