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Autore: ineffable    12/05/2023    1 recensioni
Una piccola avventura di una tartaruga curiosa.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Stede Bonnet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Gentlebeard pirate



Quella che era cominciata come una giornata normale a bordo della Revenge finì per trasformarsi presto nella più classica delle tragedie, degna dei migliori romanzi drammatici meritevoli di tale nomea, 
e dire che tutto inizialmente procedeva bene.
Il sole alto e splendido nel cielo, giallo e lucente che si specchiava nell'acqua formando giochi di luce, come se fosse il suo modo di cavalcare le piccole increspature che l'andatura della nave creava al suo passaggio, nessuna nuvola o vento che preannunciava tempesta, il mare era calmo e l'equipaggio di buon umore.
Che cosa poteva mai andare storto si domandò Barbanera dopo aver finito di assegnare gli ultimi compiti, mentre scrutava soddisfatto, con le mani appoggiate ai fianchi i suoi uomini che lavoravano senza lamentarsi più di tanto.
La risposta era dietro l'angolo.
Appena dietro la soglia della cabina dei capitani.
Non fece in tempo a mettere piede sottocoperta, con tutta l'intenzione di andarsi a sdraiare sul divano e non rialzarsi fino a sera, che delle urla strazianti giunsero alle sue orecchie fin troppo allenate, seppur di una tonalità superiore ai livelli umani riuscì a riconoscere benissimo da chi provenivano quei lamenti carichi di sofferenza, così, preso dal panico e con la spada già sguainata corse in cabina, arrivando in scivolata e guardandosi intorno con occhi sgranati, certo di imbattersi in qualche nemico salito a bordo chissà come e quando.
Ma non c'era nessun pericolo.
Nessuna minaccia.
Né tanto meno sangue.
L'unica cosa che trovò fu il suo fidanzato, inginocchiato a terra, con quell'enorme vestaglia dorata che sembrava troppo grande per lui in quel momento, che frignava come un bambino a cui è stato tolto un giocattolo, con tanto di pugni che sfregavano gli occhi e gomiti alzati.
Singhiozzava.
Urlava.
Senza nemmeno prendere fiato tra un lamento e l'altro.
Era in una valle di lacrime.
Edward si stupì di non vedere le fontane scendere copiose dai suoi occhi e finire per allagare l'intera stanza, si avvicinò a lui chinandosi piano e posandogli una mano sulla spalla, alché Stede prima sussultò preso alla sprovvista, poi abbassò le braccia voltandosi verso chiunque lo avesse toccato, in quel momento il pianto si era arrestato ma quando vide chi aveva accanto, due grossi lacrimoni scesero lungo le guance, e si lanciò tra le braccia di Edward ricominciando a lamentarsi e singhiozzare nemmeno lo stessero torturando.
<< Ehi amore, che ti prende? >> domandò il pirata dai lunghi capelli brizzolati, accarezzando dolcemente la testa del compagno.
<< L-L'ho persa >> biascicò con la faccia premuta contro la spalla del fidanzato.
<< Cosa hai perso? >> chiese tentando di calmare quei sussulti che scuotevano il corpo dell'uomo che teneva tra le braccia, gli spezzava il cuore vederlo così.
<< Chi >> rispose il gentiluomo.
<< Chi? >>
<< Chi ho perso >> specificò Stede tirando su col naso.
<< Quindi hai perso qualcuno >> confermò Barbanera e l'altro annuì tra un gemito doloroso e nuove lacrime.
<< Posso sapere di chi si tratta? >>
<< Lei >> disse il biondo.
<< Era qui e poi... >>
<< Non l'ho proprio persa, voglio dire io... >>
Edward lo prese per le spalle allontanandolo di qualche centimetro, in modo da poterlo guardare negli occhi, erano tristi, bagnati e arrossati, e c'era dell'altro, forse vergogna ma ancora non capiva per cosa.
<< Ehi...Ora cerca di calmarti, fai qualche respiro e raccontami tutto dall'inizio >> usò un tono pacato, di una dolcezza che da lui, abituato a dare ordini e infliggere punizioni non era mai uscita ma con Stede...era un fiore delicato che andava trattato con cura, soprattutto nei momenti di fragilità.
Certo sapeva essere cazzuto e forte, coraggioso ma ora...
<< Mi odierai >> pigolò asciugandosi l'ennesima lacrima.
Gli prese il volto tra le mani e sorrise.
<< Non potrei mai odiarti Stede. >>
<< Ma... >>
<< Raccontami >> disse spostandogli un ciuffo ribelle dalla fronte, non voleva si perdesse in sensi di colpa e accuse che non lo avrebbero portato da nessuna parte se non ad avvilirsi ancora di più.
<< Gentlebeard è...scomparsa >> e dopo aver confessato quell'enorme peso che gli premeva sul petto, tirò fuori un forte sospiro di quelli che fanno male al cuore di chi assiste, Edward corrugò le sopracciglia sentendo uno strano fastidio allo stomaco, ma non voleva farsi prendere dal panico troppo presto, non con Stede ridotto in quello stato.
<< Sono sicuro di aver chiuso la porta quando sono uscito e di averla messa nel suo cestino, però... >> si contorse le dita delle mani prima di proseguire.
<< Magari la porta non si è chiusa così bene e... >>
Barbanera posò le mani sopra le sue.
<< Cerchiamola. >>
<< L'ho già fatto ovunque... >> singhiozzò riprendendo a lacrimare.
<< Magari preso dall'ansia non hai controllato proprio dappertutto, facciamolo insieme dai >> sorrise cercando di infondergli un po' di buon umore e speranza, il pirata gentiluomo afferrò la mano di Edward che lo aiutò ad alzarsi.
Futili furono i tentativi di farla saltare fuori, e dopo una ricerca speranzosa il povero Bonnet ripiombò in una profonda crisi depressiva, si accasciò sul pavimento soccorso immediatamente da Edward che si inginocchiò accanto a lui tentando di prenderlo tra le braccia, ma Stede era troppo triste e inconsolabile, si appoggiò con la fronte alle gambe del fidanzato stringendogli le cosce mentre si lasciava andare in un pianto disperato, e Barbanera gli accarezzava i capelli con il magone stretto tra i denti tentando di dargli un minimo di conforto.
<< Amore stai tranquillo, vedrai che...- >>
<< Come faccio a stare tranquillo!? >> squittì alzando il volto rigato dalle lacrime, per poi rituffarsi sulle gambe dell'altro e riprendendo a singhiozzare.
Edward era in panico, il suo cervello gridava allarme e ovunque metaforicamente si voltasse, non vedeva alcuna soluzione.
In quel momento fece il suo ingresso Lucius, che vedendo la porta aperta non si preoccupò di bussare.
<< Capitani ci... >> si fermò di colpo.
<< Oh scusate, non volevo disturbare qualunque cosa stiate facendo. >>
<< Non che io insinui...- >>
Barbanera alzò gli occhi al cielo e ringhiò voltandosi verso di lui.
<< Non stiamo facendo niente! >>
Il giovane scriba parve rilassarsi, ma rilassato certo non era il capitano, che capiva l'ambiguità della posizione in cui si trovavano, ma se veramente stessero facendo quella cosa e Stede fosse stato in una valle di lacrime, significava che non era esattamente tutto a posto.
Quel ragazzino poteva almeno arrivarci.
<< Che vuoi? >> domandò con acidità pungente.
<< I-Io, niente... >>
<< Che succede? >> chiese accorgendosi finalmente delle condizioni dell'altro suo capitano.
<< Abbiamo perso Gentlebeard >> rispose Ed guardando con gli occhi lucidi la nuca del suo co-capitano che stava ancora singhiozzando stretto a lui.
<< La tartaruga? >> domandò Lucius, rendendosi conto che era una domanda stupida.
Edward stava per rispondere malamente ma venne interrotto da un lacrimoso Stede.
<< Io l'ho persa! >> gridò sollevando il busto.
<< Perché sono uno stupido idiota! >>
<< Ehi, non parlare di te stesso in questo modo >> lo prese per le spalle scuotendolo appena, capiva il suo dolore, che era in preda al panico e allo sconforto ma non sopportava sentirlo rivolgersi in quel modo orribile nei suoi stessi confronti.
<< Poteva capitare a chiunque, e cosa ne sai che non sia scappata quando sono uscito io? >> domandò sfiorandogli il viso in una delicata carezza.
<< Non cercare di confortarmi, sono stato io l'ultimo a vederla, quindi è colpa mia. >>
<< Stede... >>
Il biondo si alzò e corse fuori, con un fruscio di vestaglia e le lacrime agli occhi, Edward invece sospirò non sapendo cosa fare, abbassò lo sguardo sentendosi così impotente, e dire che nel corso della sua vita aveva affrontato cose ben peggiori.
<< L'avete cercata solo qui? >> domandò il giovane.
<< Dove altro avremmo dovuto...- >>
<< Mi chiedevo se avesse trovato...che ne so una fessura e fosse sgattaiolata via >> forse era un'idea stupida ma doveva fare di tutto perché quella tartaruga saltasse fuori, immaginava già il dramma che sarebbe successo nel caso contrario, Stede disperato e depresso, Barbanera irritabile e teso come una corda di violino, e poi a dirla tutta anche lui voleva bene a quel piccolo animaletto, Stede gliela aveva fatta ritrarre almeno una volta al mese per monitorare la sua crescita e i cambiamenti che faceva, ormai era parte integrante della ciurma e della famiglia.
<< Potresti avere ragione ragazzo >> disse alzandosi.
<< Vieni sul ponte con me, organizzeremo una squadra di ricerca. >>
Lucius annuì seguendolo oltre la porta, ma Edward si fermò di colpo voltandosi verso di lui, gli puntò un indice contro la spalla e lo guardò con aria severa.
<< Osa interrompermi di nuovo e diventerai tu la nostra nuova tartaruga. >>
Il giovane deglutì, non sapendo bene come prendere quella minaccia, si limitò quindi ad annuire e balbettare.
<< Sì, certo, sicuro. >>
Una volta fuori trovarono Stede che stava disperatamente chiedendo a tutti se avessero visto Gentlebeard, ma purtroppo ogni membro dell'equipaggio si ritrovava costretto a scuotere la testa, era uno spettacolo triste, soprattutto per il suo fidanzato che si ritrovava senza alcun potere, l'unica soluzione era fare come aveva suggerito il giovane scriba.
Richiamato da tutta quella confusione, il primo ufficiale uscì già irritato e nervoso.
<< Che cazzo sta succedendo qui? Sembra stiano tagliando la gola a un...- >>
Non fece in tempo a terminare la frase, che Bonnet era già voltato verso di lui, gli occhi infuocati e un dito puntato contro.
<< Tu. >>
Si avvicinò a passo svelto.
<< Sei stato tu, ammettilo! >>
Izzy guardò prima Edward che era rimasto a sua volta senza parole, poi si rivolse a Stede.
<< Di che cazzo parli? >>
Il biondo perse ogni buona maniera, afferrò il braccio destro di Barbanera per il colletto e lo tirò verso di sé.
<< Gentlebeard. >>
<< Hai presente? La nostra tartaruga >> soffiò nemmeno fosse un serpente pronto all'attacco.
<< Non sapevo nemmeno l'aveste una tartaruga >> disse Izzy rimanendo freddo, in un altro momento avrebbe già fatto fuori quel coglione, ma visto che piaceva tanto al suo folle capitano, sapeva bene che ogni mossa contro quel damerino si sarebbe ritorta contro di lui.
<< Bugiardo! >> ringhiò Stede tirandolo ancora più a sé, il primo ufficiale a quel punto si stufò e lo spintonò via.
<< Ora basta stronzo! >>
<< Ho sopportato le tue lagne troppo a lungo...- >>
Stede ringhiò nuovamente e in un impeto di rabbia caricò pronto ad andargli addosso, come se fosse un toro imbizzarrito, ma la sua corsa venne fermata da due braccia e un ampio petto che trattennero la sua furia.
<< Tesoro calmati >> disse la voce pacata di Edward.
<< Come faccio a calmarmi quando so benissimo che è stato lui! >> lo accusò con le lacrime che spuntavano agli angoli degli occhi.
Barbanera si voltò verso Izzy con aria interrogativa, il primo ufficiale sbuffò irritato.
<< Capo giuro che non ho fatto niente di quello che dice questo decerebrato! >>
<< Vacci piano con le parole Izzy, alla prossima ti faccio finire in mare >> lo sgridò guardandolo scuro in volto.
<< Senti perché diavolo avrei dovuto prendere quella stupida tartaruga!? >>
<< Per farci un dispetto! E perché ci odi! >> gridò Stede, tremava tra le braccia del fidanzato.
<< E' te che detesto, non Edward, per prima cosa. Credimi vorrei farla pagare a te personalmente, perché ritengo che non sei all'altezza nemmeno di respirare, ma certo non sprecherei tempo a far fuori un animale che potresti benissimo sostituire il giorno dopo! >>
Quelle parole fecero molto male al povero cuore di Bonnet.
<< Io non la potrò mai sostituire, lei era, è unica >> singhiozzò asciugandosi le lacrime.
<< Come ti pare, però io continuo a non averla presa né vista. >>
<< Uhm, scusate se mi permetto, non mi piace prendere le difese di quest'uomo ma credo davvero stia dicendo la verità, è stato con me tutto il tempo >> intervenne Lucius, i due capitani spostarono lo sguardo su di lui poi sul primo ufficiale e poi di nuovo sul giovane, Izzy nel frattempo sbiancò e se avesse potuto sprofondare lo avrebbe fatto.
<< Oh voi non penserete che...Non abbiamo fatto nulla del...- >>
<< Chiudi quella cazzo di bocca! Peggiori soltanto la situazione! >> sbottò l'ometto infuriato.
<< Possiamo tornare a concentrarci sulle cose importanti! Gentlebeard ancora non si trova...- >>
<< A tal proposito Stede, il ragazzo qui ha avuto un'idea. Se fosse scappata da una fessura, potrebbe essere in giro per la nave, per cui direi di organizzare delle squadre di ricerca e vedere dove si è cacciata >> disse Edward, guadagnandosi un paio di occhi a cuore da parte del fidanzato.
Stede gli prese di corsa il viso tra le mani e gli schioccò un bacio sulle labbra.
<< Sei un genio! >>
<< Veramente l'idea l'ho avuta io, ma fa pure, da tutti i meriti al tuo fidanzato >> borbottò Lucius agitando una manina.
<< Che c'è, vuoi un bacio anche tu? >> ridacchiò il biondo.
<< Oh ma piantatela! Non dovete cercare la tartaruga!? Anche se penso che ormai potrebbe essere finita in acqua >> disse Izzy, ghignando, Stede corrugò le sopracciglia guardando allarmato Barbanera, che scosse la testa tentando di sorridere.
<< Tranquillo, Izzy vuole solo fare lo stronzo. >>
<< Ah, scordatevi che io vi aiuti >> sbottò prima di andarsene.
<< Dai lasciamolo perdere >> disse Edward avvolgendo le spalle del gentiluomo con un braccio.
Una volta radunata tutta la ciurma spiegarono loro la situazione, gli serviva tutto l'aiuto possibile, e così dopo essere stati divisi in piccoli gruppi vennero spediti alla ricerca della piccola fuggitiva, nessuno di loro si lamentò, anzi parvero tutti molto preoccupati e desiderosi di dare una mano.
<< Sono preoccupato Ed...E' così piccola, tutta sola chissà dove, potrebbe essere in pericolo e avere bisogno di aiuto >> sospirò stringendosi le braccia intorno al busto, il suo co-capitano gli baciò la fronte accarezzandogli dolcemente il viso.
<< In verità ormai Gentlebeard è praticamente adulta e... >>
<< Non mi importa, rimane sempre la mia bambina! >> strillò Stede scostandosi dal suo tocco.
<< D'accordo calmati, volevo solo...- >>
<< Confortarmi, lo so, ma sono così in ansia... >>
Edward sorrise cercando di confortarlo.
<< Stai parlando della nostra tartaruga Stede, è forte, sa come cavarsela, è una piratessa come noi. >>
<< Sì...probabilmente hai ragione >> rispose annuendo.
<< Vedrai che la troveremo. >>
Le ricerche durarono ore, ma della tenera tartarughina non c'era traccia, gli uomini si radunarono nuovamente sul ponte e raccontarono passo dopo passo i loro movimenti, i luoghi in cui avevano cercato dicendo di esserci passati almeno due o tre volte, ma niente, Gentlebeard non c'era.
A quel punto nella mente del pirata gentiluomo si fecero strada le ipotesi peggiori, il suo cuore si spezzò in due parti e gli occhi si riempirono di lacrime, con un singhiozzo e senza dire una parola corse in cabina, si buttò sul letto lasciandosi andare in un pianto disperato mentre stringeva il cuscino
Il materasso si inclinò e una mano delicata sfiorò quei bei riccioli dorati.
<< Tesoro... >>
Stede continuava a singhiozzare senza nemmeno la forza di voltarsi, non riusciva a vedere altro che il suo dolore.
<< Ti prego parlami. >>
<< E' tutta colpa mia, potrebbe essere finita in mare, alla mercé di qualche gabbiano, o squalo. O peggio, potrebbe essere già morta ed io non ho fatto niente per proteggerla! >> gridò sbattendo i pugni sul cuscino, Edward si sentì morire, aveva le lacrime agli occhi, si morse le labbra rispedendole da dove erano arrivate, afferrò il fidanzato facendolo voltare.
<< Basta. Smettila di darti colpe che non hai, non sappiamo che fine abbia fatto, è una tartaruga e sa nuotare e poi le abbiamo insegnato ad essere forte, sa come difendersi, non è una sprovveduta. >>
Il biondo si asciugò le lacrime.
<< Non le abbiamo insegnato come sopravvivere nella pancia di un pesce cane, o come venire fuori da una gigantesca balena, lei non è come pinocchio. >>
<< E la cosa che più mi fa male è che penso potrebbe essersene andata di sua spontanea volontà, perché mi odiava e voleva starmi lontano. >>
Barbanera sgranò gli occhi.
<< Stede ma come diavolo ti è venuta in mente una simile idiozia! L'hai cresciuta e coccolata, non potrebbe mai odiarti >> cercò i suoi occhi, ma quelle due pozze nocciola erano altrove, perse in ricordi dolorosi.
<< Non riesco a immaginare qualcuno capace di odiarti. >>
<< In molti mi odiano Edward...e tu lo sai. >>
<< Non quelli che ti vogliono bene amore >> rispose prendendogli il viso tra le mani, i suoi palmi vennero presto bagnati dalle lacrime che continuavano a scendere copiose.
<< Tu lo dici solo perché... >>
<< Perché ti amo? >> domandò Barbanera cercando i suoi occhi, il biondo sospirò abbassando lo sguardo, era seriamente convinto che Edward fosse buono con lui solo a causa del sentimento che provava, e nemmeno se ne sentiva tanto meritevole di tale affetto.
<< No Stede, io ti amo è vero, ma prima di innamorarmi sono stato tuo amico, e prima ancora ti ammiravo immensamente. Mi sei sempre piaciuto, in ogni modo possibile, ero interessato a te ancora prima di sapere come eri fatto. >>
Le labbra del pirata gentiluomo si stirarono in un leggero sorriso, e finalmente le sue perle nocciola si specchiarono in quelle del fidanzato, che rispose con il più aperto dei sorrisi, Stede gli accarezzò il viso godendosi la sensazione della barba che stava ricrescendo, ripensò a quando era spuntato dal bagno senza quella folta e bella peluria sale e pepe che gli ricopriva parte del volto, a come aveva urlato e fatto spaventare Gentlebeard che stava sonnecchiando beata, gli occhi di nuovo gli si inumidirono, posò la fronte su quella di Edward e chiuse le palpebre.
<< Mi manca disperatamente. >>
<< Anche a me, ma ti prometto che la ritroveremo, dovessi andare in capo al mondo, tuffarmi nel fottuto oceano io giuro che la riporterò da te. >>
Stede si scostò e gli posò una mano sul petto in corrispondenza del cuore.
<< Da noi vuoi dire. >>
Barbanera sorrise.
<< Da noi >> ripeté.
Da fuori la porta si udì una voce.
<< Capitani il pranzo è pronto! >>
<< Volete che ve lo porto in camera? >>
<< Non ho molta fame... >> disse Stede.
<< Ti farà bene mangiare qualcosa e distrarti. >>
Bonnet sospirò.
<< E va bene, ma non qui, ci sono troppi ricordi. >>
<< Capitani? >>
<< Arriviamo! >> gridò Edward.
Quando raggiunsero la cucina che fungeva anche da sala da pranzo il resto della ciurma, tranne Fang che stava al timone e Izzy che non mangiava mai con loro, erano tutti seduti e affamati, Stede sorrise leggermente nel vedere quella scena che sapeva tanto di casa, Edward al suo fianco si rilassò a vedere quel piccolo sprazzo di serenità sul volto del fidanzato, purtroppo però anche quello era destinato a terminare, quando Roach si voltò tenendo in mano...
<< Ecco a voi un fantastico risotto servito su guscio di tartaruga! >>
Stede sudò freddo, le pupille si ritirarono fino a diventare due piccole fessure quasi invisibili, il volto divenne bianco come un panno appena lavato e nell'arco di mezzo secondo cadde a terra privo di sensi, tra le grida della ciurma e il panico di Barbanera.
<< STEDE! Oh mio dio amore. >>
<< Capitano? >> lo chiamò Roach posando i piatti.
<< Ma ti ha dato di volta il cervello imbécil. >>
<< Già come ti è saltato in mente? >>
<< Amico sei impazzito. >>
Roach era confuso, non capiva che cosa aveva fatto di sbagliato, sembrava che lo svenimento del capitano fosse colpa sua, ma i suoi pensieri ebbero presto risposta, quando venne afferrato da Edward e sbattuto contro il ripiano di legno.
<< Razza di idiota hai visto che hai fatto!? Ora se non lo fai riprendere ti faccio ingoiare quei cazzo di piatti, anzi te li infilo dove non batte il sole chiaro!? >>
Il cuoco era abbastanza terrorizzato, aveva le mani alzate ma ancora non capiva quale fosse il problema, Barbanera lo spinse in avanti.
<< Avanti va da lui. >>
Intanto la ciurma si era radunata intorno a Stede chiamandolo per nome, sperando in un cenno di vita.
<< C-capo io non capisco... >>
<< Idiota, la tartaruga è scomparsa e tu ti presenti con quei cosi? >> disse Jim.
<< Tartaruga? Gentlebeard, è scomparsa!? >> domandò Roach sconvolto.
<< Sì genio, ora entiende? >>
Roach si sentì tremendamente in colpa, ma cosa ne poteva sapere lui visto che era stato tutto il tempo in cucina, ora capiva cosa stava cercando lo Svedese quando era entrato mettendosi a sollevare tutti i coperchi e aprire i mobiletti, lo aveva cacciato prima che potesse dirgli cosa stava cercando.
<< Io non ne sapevo niente, e poi non so nemmeno se quei gusci siano veri...- >>
<< Vuoi farlo riprendere o no cazzo! >> sbraitò Barbanera che si era chinato prendendo il biondo tre le braccia.
<< Sì, subito >> corse a prendere un olio speziato, e abbassandosi a sua volta lo passò sotto le narici di Stede, che presto iniziò ad arricciare il naso, le sopracciglia e poi aprì gli occhi tentando di mettere a fuoco dove si trovava e che cosa era successo.
<< Ed? >>
<< Sì amore, sono qui >> lo rassicurò stringendolo e sorridendogli.
<< Che cosa è successo? >>
<< Niente di cui preoccuparti, adesso ce ne andiamo in camera. >>
Stede però non era convinto, e qualche flash stava cominciando a tornargli alla memoria, si girò verso il tavolo.
<< Gentlebeard...lei...Roach! >>
<< Capo, capo, devi scusarmi non sapevo niente di quello che era successo, ma ti assicuro che quei gusci non sono di Gentlebeard e non so nemmeno se sono veri a dirla tutta. >>
Il biondo capitano cominciò a riprendere colorito, anche se ancora un po' di fiato gli mancava.
<< Quindi...quindi non hai cucinato...lei... >>
<< No capo, nessuna tartaruga è stata cucinata. Quei piatti li avevo presi tempo fa e me ne ero scordato, a dirla tutta penso che comunque sarebbe stata una stupida idea usarli visto che abbiamo una tartaruga a bordo >> disse Roach.
<< Già non sarebbe stato per nulla carino >> commentò Wee John.
<< Prometto che li butterò via. >>
Stede sorrise leggermente, sentendosi però ancora debole appoggiò la testa sul petto del fidanzato.
<< Andiamo tesoro >> disse Edward aiutandolo ad alzarsi.
<< Uhm capitani? >>
I due si fermarono sulla soglia voltandosi.
<< Mi spiace per Gentlebeard, spero la ritroviate, se dovessi vederla in giro correrò da voi >> disse il cuoco sentendosi ancora un po' in colpa.
<< Grazie Roach >> anche Stede sorrise dopo averlo ringraziato, e poi i due si diressero in cabina, dove il gentiluomo venne fatto sedere sul letto con Edward accanto che lo abbracciò stringendogli le spalle con un braccio.
<< Come ti senti? >>
<< Insomma... >> rispose il pirata dai capelli dorati prendendo un respiro.
<< Non è stato per nulla divertente. >>
<< Lo so, quel tipo è un idiota, io...- >>
<< No Ed, non ha certo la colpa di non saperne niente dell'accaduto. >>
<< Come poteva immaginarlo... >>
Edward si morse le labbra.
<< Sì però...Mi sono spaventato a morte. >>
<< Non è per me che dovresti preoccuparti >> disse Stede stringendo i pugni sopra le ginocchia.
<< Cosa? >> Barbanera si voltò confuso verso di lui.
<< Hai sentito, non sono io quello scomparso o probabilmente morto. >>
<< Stede, Gentlebeard non è morta... >>
<< Non puoi saperlo! >> gridò alzandosi in piedi, continuando a tenere i pugni stretti, le palpebre chiuse con le lacrime che premevano per uscire.
<< Certo che lo so, l'ho trovata io, siamo legati...in un certo senso >> tentò di giustificarsi Barbanera, con un dolore acuto che gli premeva il petto, la gola stretta in una morsa soffocante, non bastava aver perso la loro piccola tartaruga, ora stava perdendo anche Stede, lo sentiva lontano come non era mai stato, sembrava avesse eretto un muro irraggiungibile e impossibile da scalare.
E per tutto questo tempo aveva cercato di evitare che si chiudesse nel suo dolore, ma evidentemente non ne era stato capace.
<< Questa è una sciocchezza Edward, se così fosse sapresti dove si trova >> gli faceva male pronunciare quelle parole, ma si sentiva così solo e incompreso, il senso di colpa lo stava schiacciando divorandolo dall'interno.
<< Stede ma... >>
<< Sembra che non ti importi nemmeno! >> resosi conto di aver alzato troppo la voce indietreggiò di qualche passo, ma ormai era tardi, tardi per tutto.
<< Certo che mi importa, da quando è successo non ho fatto altro che tentare di aiutarti >> la sua voce tradiva il panico che stava provando
<< Non dovevi aiutare me Edward, è lei che dovevi cercare >> singhiozzò.
<< E l'ho fatto! Stede credi davvero che non mi importi di Gentlebeard? >>
Lo guardò dritto negli occhi ma il pirata gentiluomo spostò lo sguardo, ignorando la fitta al petto.
<< Vorrei rimanere da solo adesso. >>
Il cuore di Barbanera si spezzò in due parti.
<< D'accordo, come vuoi... >> e quello che uscì fu solo un sussurro, Edward lasciò la stanza con una voragine al centro del torace, gli occhi colmi di lacrime e la sensazione di aver sbagliato tutto e di aver perso chi amava più della sua stessa vita, quando la porta si chiuse con il suo click, anche Stede si sentì morire, sentendo quell'organo rosso lanciargli delle fitte terribilmente dolorose, si lasciò cadere sul materasso ricominciando a piangere.
Edward uscì sul ponte, lo sguardo serio e triste, senza sapere nemmeno se sarebbe riuscito a dire una parola, i membri della ciurma che erano lì si fermarono dalle loro faccende per fissarlo, aspettando una parola o un ordine che non tardò ad arrivare.
<< Esigo che questa nave sia scaravoltata da cima a fondo finché Gentlebeard non verrà trovata, e cambiamo rotta, torniamo indietro, nel caso sia caduta in acqua e stia nuotando in superficie potremmo ancora sperare di scovarla. >>
<< Ma capo, Buttons ha detto che dietro di noi si stanno preparando dei nuvoloni carichi di pioggia, potremmo andare incontro a una tempesta. >>
<< Non mi interessa, il vostro compito è eseguire gli ordini non esprimere il vostro pensiero. >>
<< Passate parola anche agli altri. >>
<< Agli ordini capitano. >>
Intanto nella cabina principale fece il suo ingresso proprio Buttons, accompagnato da Olivia fedelmente adagiata sulla sua spalla, gli si strinse il cuore a vedere il suo capitano in preda alle lacrime e allo sconforto, nessuno meglio di lui poteva capire quale dolore stesse passando.
<< Ehm capitano? >>
<< Sì, Buttons? >> mugugnò tirando su col naso
<< Io e Olivia volevamo darti tutto il nostro appoggio, inoltre Livy si è offerta di sorvolare il cielo, se fosse finita in mare lei potrebbe dare l'allarme. >>
<< Grazie Buttons e Olivia, siete molto cari. >>
<< Sappiamo cosa si prova a perdere un amico. >>
Olivia gracchiò, Stede si asciugò le lacrime, poi lì ringraziò nuovamente congedandoli alla fine, nel mentre Lucius si stava dirigendo nella parte posteriore della nave per prendere alcune cose, ma lì notò una figura rannicchiata che teneva tra le mani un foglio di carta spiegazzato, avvicinandosi si rese conto trattarsi di Edward, decise di sedersi accanto a lui, sperando di non beccarsi una pugnalata o una ramanzina.
Prima che potesse dire qualsiasi cosa fu proprio Barbanera a parlare.
<< Qui l'avevamo appena presa, Stede si era messo in testa di volerla ritrarre lui stesso, almeno da grande avrebbe avuto qualcosa fatto da lui e si sarebbe ricordata per sempre del suo papà adottivo, io gli ho detto che Gentlebeard lo avrebbe ricordato comunque ma...sai come è fatto >> una lacrima scivolò sulla sua guancia infrangendosi sul foglio.
Il giovane sorrise e guardò meglio il disegno.
<< E'...carino, la testa gli è venuta bene >> la indicò col dito di legno.
<< Quella è la coda, questa qui è la testa. >>
<< Oh certo ora la vedo >> disse sollevando le sopracciglia castane, chiaramente Stede non disegnava come raccontava le favole.
<< Le piaceva mordermi il naso quando l'avvicinavo al viso, era divertente, mi faceva il solletico ma Stede diceva che non andava bene, che le stavo insegnando a mordere >> ridacchiò leggermente con lo sguardo lucido, perso in quei ricordi lontani ma ancora molto vivi.
<< E io dicevo, sì le insegno a mordere ma con gentilezza, e allora lui mi tirava una cuscinata mettendo il broncio e io...i-io >> scoppiò a piangere coprendosi il viso con le mani, come per celare al mondo la sua fragilità e non far vedere quanto fosse debole e privo di potere.
<< Edward? >>
<< Oh dai vedrai che la ritroverete >> gli disse posandogli una mano sulla spalla, il capitano si asciugò gli occhi singhiozzando, spostando poi lo sguardo sul ragazzo.
<< Sì e poi? >>
<< Poi cosa? >> domandò Lucius.
<< Stede mi odia >> singhiozzò sentendosi uno stupido.
<< Ti odia...Ma cosa, non è possibile, non l'hai certo fatta fuggire tu...o sì? >>
Barbanera fece una pausa, le ultime lacrime rigarono le sue guance finendo sulla giacca di pelle.
<< Anche tu credi che di Gentlebeard non mi importi? >>
<< N-No...Perché dovrei pensare una cosa simile? >>
<< Stede lo pensa >> rispose lasciando andare un sospiro tremante.
Lucius era incredulo, talmente tanto che gli scappò una brevissima risatina.
<< Non è possibile >> disse.
<< Invece sì, perché mai ti direi cazzate? >>
<< Okay non arrabbiarti, è che mi sembra assurdo, forse è solo molto scosso >> tentò di giustificarlo ma le parole non gli uscirono molto convinte.
<< Anche io lo sono! Ma forse non lo do abbastanza a vedere e lui ora pensa non me ne importi niente, e invece io farei di tutto per trovarla, ma ho fallito e Stede non mi guarderà più in faccia. >>
Il giovane rimase in silenzio, sentendosi incredulo e con una voglia matta di prendere quel babbeo del suo capitano a calci nel sedere, in un momento così triste per entrambi dovevano starsi vicini e darsi supporto, era fuori di sé, si chiedeva come quell'uomo poteva essere così stupido alle volte.
L'uragano Lucius non tardò a palesarsi.
Proprio appena finita la conversazione con Edward, nemmeno perse tempo a bussare, entrando come una diva dei migliori teatri si avvicinò al giaciglio dove un lacrimoso pirata gentiluomo stava riversando tutto il suo dolore, ma in quel caso non gli provocò tenerezza, o meglio un po' sì ma era troppo arrabbiato per palesarla.
<< Stede. >>
Il biondo si voltò con i lacrimoni, trovando un Lucius tra il serio e l'ironico, con una mano appoggiata a un fianco e il busto inclinato verso sinistra, sembrava stesse posando per un ritratto ma dalla sua espressione non riusciva a decifrare nulla.
<< Avete trovato Gentlebeard? >> domandò il biondo speranzoso.
<< No ma sai chi ho trovato? >>
Stede scosse la testa guardandolo come un bambino curioso.
<< Il tuo fidanzato che piangeva, in un angolo della nave. >>
<< Edward... >> il suo cuore perse un battito.
<< Chi altri sennò, e sai che cosa teneva in mano? >>
Di nuovo il biondo scosse la sua chioma.
<< Questo >> Lucius si avvicinò per lanciargli il foglio del ritratto che stava guardando Barbanera poco prima, era riuscito a sfilarglielo senza che lui se ne accorgesse, Stede lo riconobbe all'istante.
<< Oddio... >>
<< Oh no ti piacerebbe, immagino che ti manchi la tua tartaruga Stede. >>
Il capitano si morse le labbra annuendo.
<< E allora perché non muovi il culo e la vai a cercare, o forse non sei abbastanza preoccupato? >>
<< I-Io l'ho cercata ovunque... >> si difese trattenendo le lacrime.
<< Ma davvero? Ironico perché ricordo benissimo che c'era anche qualcun altro con te, qualcuno che si è fatto in quattro da subito, che ha trattenuto le sue emozioni perché doveva consolare te e non poteva permettersi di perdere il controllo, qualcuno che ci sta facendo dirigere contro una tempesta e che si tufferebbe in acqua lui stesso per trovare una tartaruga che sorpresa, sorpresa è anche la sua e che indovina un po'...- >>
<< Va bene Lucius ho capito! >>
<< Cosa hai capito di preciso? >>
<< Che ti sei comportato da stronzo? >>
Stede corrugò le sopracciglia, dovendo ammettere a se stesso che quelle accuse erano vere, non si era comportato bene con Edward, talmente era concentrato sul suo dolore che non aveva pensato ad altro, e invece lui si era dimostrato un fidanzato ben migliore, cercando una soluzione mentre era impegnato ad asciugare le sue lacrime.
<< Sai Stede pensavo tu fossi migliore di così. >>
<< Dov'è adesso? >>
<< Castello di poppa >> rispose Lucius, e senza dire più niente Stede si alzò e corse fuori in cerca del suo compagno che aveva ferito e umiliato pensando solo a se stesso, Lucius sbuffò alzando gli occhi al cielo e chiedendosi come avrebbero fatto quei due se non ci fosse stato lui.
Corse veloce come non aveva mai fatto prima, nemmeno quando doveva fuggire dai bulletti, lo raggiunse in un battibaleno spintonando chiunque si trovasse sul suo cammino, si fermò a qualche metro di distanza ansimando per lo sforzo.
<< Edward! >> lui alzò il viso sentendosi chiamare, il suo cuore perse un battito e gli occhi automaticamente cominciarono a bruciargli.
<< Stede... >>
Il biondo si fiondò in un'ultima corsa inginocchiandoglisi davanti e stringendolo in un forte abbraccio, cominciò a singhiozzare sperando di non essere arrivato in ritardo, pregando che Edward lo avrebbe perdonato.
<< Sono stato un idiota, uno stupido...- >>
<< Stede ti ho già detto che non è colpa tua se Gentlebeard è...- >>
<< No, non per quello >> disse sollevandosi e accarezzandogli il viso, Edward non capiva e si poteva leggerlo dai suoi occhi.
<< Ti ho accusato e incolpato, ti ho detto cose orribili che non pensavo, solo perché ero ferito e spaventato, guardavo al mio dolore ma non al tuo. Tu che mi sei stato accanto tutto il tempo senza mai lasciarmi, e chissà dentro di te quanto eri preoccupato. >>
Le labbra di Barbanera si arricciarono in una smorfia e in pochi secondi anche lui si lasciò andare in un pianto disperato.
<< Mi dispiace Stede...di non essere riuscito a trovarla, manca anche a me e n-non sai quanto... >>
<< Lo so amore, lo so >> gli prese il volto tra le mani e gli baciò la fronte, poi vi appoggiò la sua cercando il suo sguardo.
<< Non smetteremo mai di cercala, ma prima, puoi perdonare questo imbecille piagnucoloso che si è comportato da stronzo? >> domandò tenendo stretta tra le labbra la speranza, Edward si specchiò in lui con quei suoi occhi grandi e scuri che avevano smesso di lacrimare.
<< Ma certo che ti perdono e poi non ero arrabbiato, solo triste...pensavo non avresti voluto vedermi mai più, nemmeno dopo aver trovato Gentlebeard. Credevo che me ne sarei dovuto andare da questa nave per sempre... >>
<< Per la gioia di Izzy che ti avrebbe seguito volentieri >> disse Stede.
<< Ma io sarei morto Ed, non posso immaginare nemmeno un secondo della mia vita senza di te, ti amo in un modo che non riesco neanche a spiegare. >>
Edward sorrise, poi abbassò lo sguardo e lo rialzò su di lui.
<< Niente sorpresa per Izzy allora. >>
Stede scosse la testa << dovrà farsene una ragione, tu rimarrai qui con me, finché vorrai e io spero tanto sia per sempre >> una lacrima sfuggì al suo controllo ma venne raccolta dalle labbra pronte di Barbanera.
Ma la sorpresa l'avrebbe avuta qualcun altro, più tardi quella sera.
Izzy si era seduto sul suo letto, i piedi nudi premuti sul pavimento, era rimasto rintanato per tutto il giorno volendo rimanere lontano da quella folle ricerca, ci mancava che si mettesse a dare la caccia a una stupida tartaruga adesso, già la sua dignità aveva subito un duro colpo quando aveva deciso comunque di rimanere a bordo di quella nave di imbecilli.
Sbuffò sbadigliando poi qualcosa gli pizzicò un tallone facendolo saltare in piedi.
<< Ma che cazzo!? >>
A terra però non c'era niente.
<< Ci mancano solo gli insetti o i ratti su questa topaia >> ringhiò rimettendosi a sedere.
Qualche minuto dopo fu il suo mignolo ad essere preso d'assalto, questa volta in modo più doloroso, Izzy saltò di nuovo in piedi sollevando la gamba dove aveva sentito quell'improvviso dolore e quando si abbassò per vedere che cosa ci fosse attaccato al suo mignolo bè...
<< TU!? >> sbraitò.
<< Piccola insolente adesso ti faccio vedere io >> la prese staccandosela dalla falange e la fissò dritta negli occhi, Gentlebeard aveva proprio un faccino davvero poco pentito per quello che aveva fatto, Izzy l'appoggiò sulla scrivania.
<< Sicuramente quei due imbecilli avranno architettato tutta questa messa inscena, oppure non ti hanno educata per bene, bè in ogni caso peggio per te, ne pagherai le conseguenze. >>
Qualcuno però bussò alla sua porta.
<< Izzy caro? >>
Ci mancò poco che non gli scoppiò ogni nervo, aprì la porta trascinando dentro il ragazzo.
<< Chiamami un'altra volta così e ti taglio la lingua. >>
Lucius alzò le mani.
<< C-chiaro. >>
Poi qualcosa attirò la sua attenzione.
<< Ehi ma quella è Gentlebeard, l'hai trovata! >>
Izzy si voltò a sua volta, sbuffando e lasciando andare la maglia del giovane, i suoi piani erano rovinati.
<< Che cosa volevi farle? >> domandò con aria sospetta lo scriba avvicinandosi alla piccola tartaruga.
<< Niente, è lei che ha disturbato me >> ringhiò.
Lucius la prese in mano portandosela ad altezza viso.
<< Sai piccolina, i tuoi papà sono molto preoccupati. >>
<< Oh per l'amor di dio dammi qua quella cosa! >> gliela strappò dalle mani.
<< Izzy! >>
<< Ci manca solo che ti metti a parlarle come un deficiente adesso! >>
<< Che cosa...vuoi fare? >>
Il primo ufficiale stava per rispondere in malo modo quando gli venne un'idea, ghignò.
<< Oh sai pensavo... >> estrasse il pugnale e lo avvicinò alla tartaruga che ritrasse la testolina.
<< No! >> gridò Lucius terrorizzato.
Izzy spostò lo sguardo su di lui, un sorriso malvagio comparve sulle sue labbra, si avvicinò a passo svelto costringendo il ragazzo ad indietreggiare, finì con le spalle al muro e il fiato corto, il pugnale ora era premuto quasi contro la sua gola, chiuse gli occhi iniziando a tremare.
<< Ti prego...ti prego uccidi me ma risparmia la tartaruga, è solo un animale innocente. >>
<< Davvero? Ti sacrificheresti per quest'inutile cosina? >> domandò il primo ufficiale.
<< S-Sì...e non è inutile, è carina e gentile, bè il suo nome è Gentlebeard quindi...- >>
<< Zitto! >>
Lucius squittì stringendo di più gli occhi.
Il primo ufficiale rinfoderò il pugnale.
Mentre il giovane non sentendo niente aprì solo un occhio.
<< N-Non mi uccidi? >>
<< Idiota >> soffiò Izzy spostando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, poi voltò le spalle intenzionato ad uscire ma un tonfo dietro di lui lo costrinse a fermarsi, Lucius era svenuto, troppe emozioni in un solo momento, troppa ansia e tensione in un colpo solo, Izzy alzò gli occhi al cielo e uscì dalla cabina, passando per la cucina si fermò urlando al cuoco.
<< Serve un medico nella mia cabina! >>
Non diede il tempo a Roach di realizzare o rispondere, Pete che era con lui gli consigliò di andare a controllare, non si poteva mai sapere con quello strano e nervoso uomo, quando giunse davanti alla cabina dei capitani aprì la porta senza preoccuparsi di bussare.
<< Izzy ma che modi sono! >>
<< Zitto Bonnet e vedi di tenere al guinzaglio la tua tartaruga o la prossima volta ne faccio un brodo. >>
Gli occhi dei due capitani si illuminarono quando videro che cosa, o meglio chi, stava tenendo in mano.
<< Gentlebeard! >> corsero da lei, Stede la prese tra le braccia stringendola e cominciando a piangere, Edward strinse entrambi accarezzando con l'indice il guscio della piccola tartarughina che piano piano, sentendo le voci che conosceva bene e che amava, stava cominciando a tirare fuori la testolina.
<< Oh piccola ma dove ti eri cacciata? >> domandò Barbanera con le lacrime che gli rigavano le guance.
<< Non farci mai più prendere un simile spavento, chiaro signorina? >> si raccomandò Stede tra le lacrime.
<< Quella peste mi ha morso! >> sbraitò Izzy sentendosi ignorato.
I due capitani alzarono il viso verso di lui.
<< Dici sul serio Iz? Quindi era da te. >>
<< Sì e non voglio rivederla mai più nella mia stanza! >>
Stede ridacchiò tornando a guardare la piccola.
<< Sei andata a trovare lo zio Izzy eh bricconcella. >>
Lui divenne rosso in volto, ci mancava poco che non gli fumassero le orecchie.
<< NON SONO LO ZIO DI NESSUNO BONNET! >>
<< Shh Iz non urlare, le tartarughe hanno un udito delicato >> spiegò Edward guardando con amore la sua tartaruga, le toccò la testolina e sorrise teneramente, poi il suo sguardo si spostò sul fidanzato e il suo cuore si sciolse, era tornato ad essere radioso, i suoi occhi brillavano e il sorriso emanava una luce naturale e luminosa, era tornato ad essere il suo Stede.
<< Non me ne importa un fico secco! >> rispose stizzito il primo ufficiale.
<< Ad ogni modo grazie Izzy, per avercela riportata >> disse il biondo spiazzandolo.
<< Dovreste ringraziare il ragazzino, è quasi morto per salvarla. >>
<< Cosa!? >> domandarono in coro i capitani.
<< Questo chiedetelo a lui, io non ho voglia di parlare con voi due imbecilli >> e detto questo uscì sbattendo la porta.
Edward e Stede si guardarono, un po' confusi dalle parole del primo ufficiale, ma felici e pieni d'amore sia l'uno per l'altro, e per la loro piccola tartarughina che si era dimostrata una vera avventuriera.
<< Ti avevo detto che sarebbe tornata >> sussurrò Edward.
<< Mantieni sempre le tue promesse >> sorrise il biondo in risposta, poi si alzò in punta di piedi e lo baciò dolcemente, mentre teneva premuta al suo cuore Gentlebeard e Barbanera pure aveva le mani posate su quelle di Stede, erano tutti e tre stretti in un abbraccio che sapeva di sollievo e felicità ritrovata.
<< Lo sai che ci sei mancata tantissimo. >>
<< Papà Stede ha ragione, la prossima volta che vuoi andare a fare un dispetto a Izzy devi dircelo, così non ci farai morire di crepacuore >> la tartarughina guardò entrambi, era felice di rivederli, anche se si era divertita molto ad andarsene in giro da sola, si era sentita una vera piratessa, e soprattutto si era divertita a fare i dispetti a quel urlatore instancabile, che spesso quando lei faceva il suo riposino passava vicino alla cabina sbraitando, svegliandola inevitabilmente.
<< A proposito, vedi che avevo ragione, le hai insegnato a mordere >> disse il biondo rivolgendosi al compagno, ma nella sua voce non c'era traccia di rimprovero.
<< Finché morde Izzy va bene >> rispose Edward trattenendo una risata.
Stede sospirò.
<< E' vero >> disse poi, ed entrambi scoppiarono a ridere.
<< Ehm amore penso che dovremmo andare a dare una controllatina a Lucius, quello che ha detto Izzy poco fa mi ha insospettito. >>
<< Vado io piccolo, è stata una giornata intensa, mettiti a letto e coccola questa piccola birbante, io torno presto >> disse Edward baciandolo sulla fronte, poi si chinò per baciare la testolina di Gentlebeard.
Fece qualche passo verso l'uscita ma Stede lo strattonò per la giacca e lo incatenò in un lungo e profondo bacio.
<< Mi raccomando non scomparire anche tu. >>
Edward uscì con le gambe molli e la testa che gli girava, alle volte Stede sapeva veramente come essere irresistibile e lasciarlo senza fiato in tutti i sensi, si sbrigò a cercare il ragazzo, accertarsi che stesse bene e poi tornare dalle persone più importanti della sua vita, che lo accolsero con un sorriso, sì anche Gentlebeard sorrise.
Si sdraiò sul letto prendendo la tartaruga tra le braccia, Stede si accomodò dietro di lui come erano soliti fare, gli lasciò un delicato bacio tra i capelli poi lo strinse, ora andava tutto bene, era tornato ad essere il suo mondo perfetto.
<< Pronti per la storia? >> domandò il pirata gentiluomo.
<< Sì >> esultò Edward.
E la tartaruga ritirò e fece uscire la testolina in segno di assenso.
Questa è la fine della piccola avventura di una tartaruga coraggiosa, adottata un anno prima da un gruppo di pirati che tanto cattivi non si erano mai dimostrati, da quel giorno la piccola decise che non si sarebbe mai più allontanata da sola, perché stava tanto bene stretta tra le braccia calorose di quei due uomini che ogni giorno la riempivano di cure e amore.



Fine



Note: Questa storia è tutta dedicata a quella meravigliosa persona di genius_undercover
         tutte quelle bellissime tartarughine che mi hai mandato mi hanno ispirata una piccola
         avventura per la nostra Gentlebeard.
         Spero con tutto il cuore che questa storia ti sia piaciuta e che ti abbia strappato un
         sorriso, grazie di tutto, grazie per esserci sempre <3
         Ti voglio un mondo di bene, un bacione gigante e un abbraccio stritolosissimo.
         Ineffable.












   
 
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