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Autore: ghost_blu    14/05/2023    0 recensioni
Haruchiyo sta aspettando Yasuhiro, è notte, il luogo di ritrovo è un magazzino abbandonato, il suo posto preferito. Gennaio incombe su di lui con un freddo che gli fa tremare le mani, ma lui non si rende conto nemmeno di quello, tanto è di fuori. Si maledice, odia non essere lucido, ma allo stesso tempo è l'unica cosa che lo tiene attaccato alla sua sanità. O almeno così crede.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Haruchiyo Sanzu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ultimamente, non fa altro che fumare. Aspira l’ultimo tiro, prima di sentire il sapore celluloso della combustione della carta, comunicando che è arrivato al filtro.
Butta il mozzicone, la sua schiena trema in un brivido di freddo e si stringe nel suo giaccone pesante.
I capelli lunghi e rosa sono su gli occhi azzurro ghiaccio, ma non se ne cura, la mascherina nera abbassata sul mento. Tanto non c’è nessuno. È da solo.
Si maledice. Non dovrebbe fumare così tanto. Lo rende stupido e dipendente, ma non può farne a meno. Non può stare senza la sensazione di vuoto, di fluttuare. Senza gli odori che diventano colori, i colori che diventano suoni e i suoni immagini. Senza pensare. Senza vedere. Senza percepire, la sostanza nera che cola tra le sue dita, che lo soffoca colando giù per la gola. È così facile non pensarci, da fatti.
Yasuhiro lo rimprovererà ancora. Odia questa cosa che fuma, ma non può dirgli niente visto la vita che conducono. O almeno odia che faccia fuori il suo portafogli in quella roba, preferendo spendere soldi in droghe piuttosto che cibo.
Ma Haruchiyo è fatto così. Non gli serve molto per sopravvivere. Ha imparato a farlo, negli anni e nel tempo. A vivere con il minimo indispensabile, preferendo stare fatto qualche ora al giorno al suicidarsi per la disperazione. Anche se, i momenti in cui contempla il suicidio sono sempre meno e sempre di più sono i pensieri su Mikey. Pensieri che talvolta nemmeno si spiega, ma che lo tengono in vita.
Gli gira la testa. Per un attimo si sente venir meno.
Qualche fiocco di neve si posa sui suoi lunghi capelli lisci, gli occhi ghiacciati e arrossati, le livide occhiaie sulla sua pelle candida, come la neve che la brina.
Il magazzino è silenzioso, riecheggia solo il suo fiato condensato, visibile per il lampione che illumina la strada di fianco, vista la notte gelida di gennaio che incombe su di lui. È un magazzino abbandonato da poco. Gran parte delle cose sono ancora lì, perfino vecchi macchinari non più vendibili. E c’è una grandissima quiete. Una quiete fredda, atipica, azzurra come i suoi occhi impassibili, spenti. Perché Haruchiyo non è lì, esiste solo in questo tempo e in questo spazio, ma non è davvero qui. Perso nella sua mente allunga una mano verso l’oscurità del suo inconscio l’Es più mistico e spirituale, che connette i sensi e ti permette di vomitare il tuo cuore.
Sarà meglio che si fumi una sigaretta prima che Yasuhiro arrivi. Gli farà due coglioni così quando lo vedrà con gli occhi viola e pesti di tristezza, mista a robotica apatia. I capelli fradici di neve, le labbra cianotiche, trattenendo lacrime che non aveva la minima idea di voler piangere. Ma Yasuhiro Muto arriva prima del previsto, arrivando con la sua moto e accostandola poco distante da Haruchiyo, che è ancora appoggiato al prefabbricato cemento grigio, con ancora i capelli su gli occhi e le palpebre praticamente chiuse.
Cerca di aprire gli occhi il più possibile.
Ultimamente, si sente di merda a drogarsi. Ormai lo fa talmente tanto che non c’è più l’eccitazione delle prime volte, ma solo una monotona routine fatta di astinenza, dove la vita e l’intera gestione delle emozioni e dei problemi diventa la bustina. Non riesce mai a pensare bene, a fare pensieri lucidi e coerenti con il raziocinio, la sua mente si accartoccia.
Gli fa male anche farsi vedere in quelle condizioni, mai disponibile, mai affidabile, destinato all’isolamento, una causa persa. Ecco, questo è, una causa persa.
«Hey»
Haruchiyo alza la mano in segno di saluto, ignorando la mascherina ancora calata sotto il mento, cercando di mascherare che non è lucido.
Muto lo guarda con i suoi soliti occhi seri e brutali, ingentiliti un minimo alla vista della sua figura.
Forse nei successivi minuti Yasuhiro se ne è accorto, che è fatto, ma non saprebbe dirlo con certezza, perché non dice nulla, non fa una singola espressione mentre camminano dentro il magazzino. Non è inusuale, si comporta sempre così. Il problema è capire cosa gli passi per la testa realmente, e Haruchiyo non riesce decisamente a decifrarlo adesso.
Forse dovrebbe disintossicarsi. Per Mikey. Farebbe di tutto per lui, quindi sì forse potrebbe. Ma anche questa è una cazzata, è colpa di Mikey se si droga come un bastardo ogni giorno merdoso della sua vita, di certo non può essere il motivo per cui smette. E' per cancellare le sue mani di dosso, è per frenare i pensieri ossessivi, è l disperata corsa alla ricerca della lucidità, annullandola, di qualcuno che sa di star impazzendo ma è ancora razionale. Il terrore del vuoto della follia, della perdita di controllo. E' sicuro che le sue mani saranno capaci di atti osceni e disumani e non riesce a fermarsi, anche per questo cerca di rimanere fatto il più possibile, per detonarsi.
E comunque per migliorare per qualcuno bisogna comunque convincere se stessi, e Haruchiyo non è per niente convinto di farlo, di disintossicarsi, ma crede che lo farà, bene o male.
Si distendono sul pavimento polveroso e Yasuhiro gli porge una sigaretta. La prende, guardandola sfuocarsi tra le sue dita magre e pallide. L’accende, aspira.
Fuori nevica. Haruchiyo si sente solo e spaurito, spaventato dal futuro e dalla sua mente. Ma tanto è strafatto e andrà tutto bene.
Si appoggia con la testa alla spalla di Yasuhiro.
Gli mormora.
«Ti voglio bene»

 

 

 

 

 

Spazio Autore:

Indovina indovinello, in che stato psicofisico ho scritto questa roba? Che c'è di meglio di scrivere su il mio bambino mentre sono nel mio piccolo mondo da tossico di merda, non ho un problema noooo, sto solo elogiando Sanzu :)

Comunque spero vi stiano piacendo queste scenette, in questo momento per una serie di cose, non ho testa per progetti migliori che ho anche anticipato, ma arriveranno (spero).

   
 
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