Anime & Manga > Saiyuki
Ricorda la storia  |      
Autore: Meiko    11/09/2003    5 recensioni
Penultima miny-story della mia big-story "l'angelo indifeso". Spero vi piaccia.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tonda, azzurra, dai riflessi argentei.
Grande come la sua testa, di fronte a lei, all’altezza del ventre.
Calda, luminosa.
Una sfera.
E lei ci girava attorno, guardandola incuriosita.
Nebbia dentro alla sfera.
La guardò ancora, confusa e curiosa.
Ad un tratto, la nebbia si dissipò, e vide una persona dentro la sfera.
Un essere piccolo, molto piccolo.
Una bambina, dai lunghi capelli castani, che scivolavano via, sciolti.
La fissò ancora, mentre questa la guardava con due occhi grandi di cielo.
-Chi sei?-
la bimba non rispose, limitandosi a mettere una delle manine sulla sfera, che fece un rumore simile ad una goccia che cade in acqua, e attorno alla mano tanti piccoli cerchi d’acqua apparivano, facendosi più grandi.
Lei la guardò stupita, per poi allungare una delle sue affusolate dita, e toccare la manina.
Da quel contatto scaturì una vampata di luce, grande e forte, che la spogliò, ora erano solo due corpi nudi.
La ragazza riaprì gli occhi, e guardò la bambina, che aveva assunto fattezze normali, che apriva gli occhi, e sorrideva tranquilla, per poi avvicinarsi a lei, i suoi capelli fluttuavano nell’aria, una luce sotto di loro giocava a fare chiaroscuri sulla pelle pallida della bambina, che con una mano piccola e magra sfiorò i capelli della ragazza, che la fissava stupita, fluttuavano in un’atmosfera scura, la luce sotto di loro le illuminavano.
La manina della piccola scivolò lungo il volto, toccando lievemente il naso e gli occhi, esplorando con il tatto ogni centimetro di pelle, accarezzando le guance, sfiorando le labbra, soffermandosi sul mento.
Il suo sguardo corse lungo il corpo dell’altra, per poi fermarsi ,il suo viso si turbò alla vista della cicatrice di lei, che tagliava diagonalmente il ventre.
Le due manine la esploravano, mentre la ragazza restava ferma, incapace di fare qualcosa.
La bambina rialzò di nuovo lo sguardo sulla ragazze, e sorrise, avvicinandosi alla fronte della ragazze e sfiorandola con le labbra.
“Ti prego…fa ciò che io non sono stata in grado di fare…l’ho previsto, ma non potuto fare nulla…”
la ragazza fissò la bimba, che unì le mani, tra di loro apparve una piccola sfera verde e azzurra, che appoggiò sul medaglione della ragazza, rendendolo ancora più lucente, un vento forte scompigliava i capelli delle due creature.
La bimba guardò ancor ala ragazza, sorridendo triste, mentre l’altra, lentamente, sorrideva, facendo un piccolo inchino, abbracciando e stringendo a se la bambina, che ora appariva fragile e delicata. “Non temete. Li proteggerò io…non temiate, maestà”
“Ti prego…”
la bimba la guardò in volto, sorridendo, prima di baciarla sulle labbra. “…chiamami Kotori”

Kiko si svegliò incerta avvertendo uno strano senso di vertigine, e un forte mal di testa.
Lentamente, si alzò dal letto, e con qualche passo incerto si avvicinò allo specchio, fissando la sua immagine.
Era impallidita, aveva piccole occhiaie, i capelli neri spettinati.
Sbuffando lievemente, cominciò a pettinare i capelli neri, legandoli poi in fondo da un elastico bianco, i ciuffi più corti accarezzavano il volto, le sue iridi verdi si fissarono a lungo nello specchio.
-Kotori, farò il possibile…non piangere più…-
e mentre diceva questo, sullo specchio appariva l’immagine di una bambina, vestita di azzurro, che piangeva disperata, per poi alzare la testa dalle mani, mostrando il viso, e sorridere sollevata, annuendo lievemente con il capo.
“Mi fido di te, Kiko”
La ragazza annuì, convinta, per poi prendere le sue cose e scendere, lasciando solo lo specchio che rifletteva il mobile dietro di lei.

Era tutto tranquillo, e come al solito…
-Stupida scimmia-
-Pervertito di un Kappa-
-Smettetela!-
la ragazza rise allegra, osservando quella scenetta che si, si era ripetuta un’infinità di volte, ma non aveva mai smesso di trovare divertente.
Rise contagiosa, mentre il bonzo sbuffava scocciato, una gocciolina scivolò dietro il suo capo, e Hakkay sorrideva divertito, per poi alzare lo sguardo davanti a se.
-Ragazzi, siamo quasi arrivati ad un villaggio!-
i tre dietro alzarono lo sguardo, e quello di Kiko si spalancò, mentre cadeva inginocchiata, spaventando Gojio e Goku, la ragazza era sbiancata, mentre il capo scivolava via dal capo.
-Kiko!-
-Ehi, che ti prende-
-…-
lei non rispose, limitandosi a sedere, e restare muta, rimettendosi il cappuccio, coprendosi dallo sguardo interrogativo dei tre, il bonzo fumava silenzioso.
Quando misero piede al villaggio, ci fu un fuggi-fuggi generale, le mamme e i bimbi si rinchiudevano in casa, e gli uomini si armavano di bastoni, mentre la compagnia passava, guardando stupita il comportamento degli uomini.
-Beh? Che hanno tutti?-
-Sembrano aver visto un fantasma-
-Non un fantasma, ma me-
Kiko si voltò, e notò gli sguardi interrogativi dei tre demoni.
Si limitò a tirare indietro il cappuccio, mostrando il viso ai ragazzi e alle persone li intorno, che indietreggiarono un pochino.
-Vi consiglio di staccarvi da me, non è molto piacevole essere considerati dei mostri. Ci vediamo fra un’oretta alla locanda, ho un impegno urgente-
e senza rispondere ai richiami, la ragazza balzò su un tetto, per poi sparire via, rimettendosi il cappuccio cremisi.
-Chissà cosa le è preso-
-Puf! Che idioti che siete-
Sanzo si limitò a riprendere la passeggiata verso la locanda.

Corse a lungo, saltando da un tetto all’altro, ricordi su ricordi si riversavano come maree sulla spiaggia, infrangendosi.

-Mamma!- una bimba corre da una donna molto bella, ch sorride felice, dietro di lei una ragazza sorride con lei, mentre la bimba abbraccia la donna, che la prende in braccio

Lanciò un’occhiata alla strada, mentre saltava su un altro tetto, e sentì il corpo che per un attimo s’irrigidì.

Stava combattendo ferocemente contro i demoni, e uccise il millesimo demone. Solo in quel momento se ne accorse.
E fu troppo tardi…

Corse più in fretta, cercando di scappare, capendo alla fine che invece si avvicinava sempre di più a quel luogo, che amava e odiava allo stesso tempo.

Piangeva, ma una mano l’accarezzò, e lei aprì gli occhi, voltandosi verso le due figure femminili, che l’abbracciarono.
-Tu, per noi, sarai sempre e solo Kiko. Noi non ti odiamo, Kiko…-
la bimba annuì, continuando a piangere, stringendosi alla donna.

Alla fine, rallentò la sua corsa, e fece un ultimo balzo, camminando lungo la strada sterrata, per poi fermarsi, guardando da sotto il cappuccio.
Era una casa non troppo grande, con le porte fatte di carta di riso, fatta di legno, attorno ad essa erbacce si mischiavano a fiori colorati.
Si guardò intorno, per poi con un sospiro sommesso entrare in casa, togliendosi il cappuccio, guardandosi attorno.
A parte la polvere e qualche ragnatela, era tutto come lo aveva lasciato: il salotto, la cucina, le camere da letto…
Guardò la sua stanza, il futon piegato bene e messo in un angolo, dei fiori secchi in un vaso, una ciotolina aveva dentro una polvere strana.
Sorrise triste, mentre sembrava che dentro la stanza si emanasse un profumo dolce e calmante.

La donna sbriciolò dei fiori secchi, e la stanza si riempì di un profumo dolcissimo, mentre la piccola si metteva sotto le coperte.
-Buonanotte, mamma-
la donna le diede un bacio sulla fronte.
-Buonanotte, gioia mia…-

Un senso di colpa l’attanagliò, e il sorriso si trasformò in una smorfia di dolore, mentre il suo sguardo si spostava lungo il salotto.

L’uomo prese la ragazza per i capelli, mentre stringeva convulsamente l’altra con la mano, entrambe piangevano e gridavano disperate.
-PAPA’! BASTA, TI PREGO!-
-CI FAI MALE! PAPA’-
-PAPA’!-

Strinse convulsamente la porta scorrevole, per poi chiuderla leggermente, allontanandosi dalla casa, passando dietro, osservando un pozzo vuoto, altre erbacce si mischiavano con dei fiori.
In mezzo a loro, due cumuli di terra.
Eccoci, alla fine.
L’ultimo faccia a faccia con il passato crudele…
Si avvicinò al tumulo più alto, e fece un inchino di rispetto.
-Papà, come vedi sono qui, salutarti. Ho sempre avuto rispetto e stima, ma a te non te ne mai fregato veramente. Non me ne importa, tu rimarrai sempre e comunque mio padre, e questa tua figlia maledetta te la dovrai tenere!-
quasi gridò quelle parole, mentre lacrime scivolavano via.
Il suo viso, da rabbioso, cambiò improvvisamente, sorridendo dolce e triste. Mentre con fare delicato si avvicinava all’altra tomba, appoggiandoci sopra un fermagli a forma di farfalla, ultimo ricordo di Hiyling.
-Mamma…hai visto? Sono tornata. In fondo, te l’avevo promesso. Mi dispiace non esserci stata alla tua morte…perdonami…mi hai sempre amata così tanto, sappi che ti voglio anch’ io un mondo di bene…-
pianse sommessamente, per poi sorridere, asciugandosi le lacrime.
-Tu che ci fai qui? SPARISCI!-
un calcio dietro, e si ritrovò a rotolare via, per poi sentire dei piedi, che la pressavano lungo la schiena, mentre alcuni calci raggiungevano le gambe e il ventre.
-Tu sei una maledetta,un demone! Vattene da questo villaggio, non ti vogliamo!-
-VATTENE VATTENE!-
calci, pugni, sputi.
E lei che riceveva, senza aver coraggio di contraddire il dolore di quelle persone.
Soffriva in silenzio, dicendosi di meritare quel castigo.
“Ho fatto tanto dolore…mi merito il loro disprezzo”
Ad un tratto, senti che le braccia che la tenevano la lasciavano, e lei stava per cadere a terra, quando qualcuno la prese al volo, e il suo sguardo incrociò un mare dorato.
-G-Goku…-
-Kiko…-
si guardò intorno, Sanzo e gli altri le stavano attorno, in atteggiamento difensivo nei suoi confronti, Gojio si tratteneva nell’ammazzarli, e Hakkay li guardava torvo, Sanzo che parlava con fare truce.
-Fate ancora del male a questa ragazza, e la prossima volta non li fermo-
Lentamente, Kiko si mise in piedi, e tossì con forza, sputando del sangue.
Velocemente, Hakkay le fu vicino, e aiutò Goku nel portarla via, alla locanda.

-Come va?-
lei annuì solamente con il capo, guardando i ragazzi, che le stavano accanto, Sanzo fumava poco lontano.
-Non dovevate fermarli…io lo merito il loro disprezzo…ho ucciso i loro parenti…io sono un’assassina…-
-QUESTO NON E’ VERO!-
Goku era scattato in piedi, furioso.
Kiko lo guardò colpita, mentre Hakkay le si faceva vicino.
-Quello che ha fatto del male non sei stata tu, ma il demone. Non tu, Kiko-
-Gia. Non addossarti le stupide colpe che quei tizi ti arruolavano, Tu non hai fatto nulla. È stato il demone-
la ragazza annuì, sorridendo di gratitudine, per poi alzare lo sguardo verso il soffitto.
-Avrei voluto…stare accanto a mia madre…quando moriva…-
-Hiyling mi ha raccomandato di dirti che tua madre, mentre spirava, aveva detto che non c’è l’aveva con te, e che ti voleva bene-
la ragazza fissò stupita i bonzo, per poi lasciarsi andare, coprendo gli occhi con un braccio, le lacrime scivolavano via.
-Che stupida…mamma mi ha sempre voluta bene…anch’io glie ne volevo…e non ho potuto dirglielo, mentre moriva….-
-Sono sicuro che tua madre lo sapesse-
Kiko annuì a Gojio, sorridendo, mentre si toglieva il braccio, mostrando gli occhi lucidi di lacrime. -Che sciocca…piango, ma dovrei essere felice….come sono stupida…-
si voltò dall’altra parte, e Hakkay sorrise, mettendogli sopra la coperta, allontanandosi con gli altri dalla stanza, lasciandola sfogare con il suo dolore.
Aprì gli occhi, di fronte a lei la bambina, vestita di azzurro e bianco.
Lei s’inchinò lievemente, mentre la bimba si faceva seria e preoccupata.
“Presto…verrà il momento…l’ho visto…”
Kiko la guardò stupita, mentre la bambina si metteva le mani in petto, preoccupata, chiudendo gli occhi.
“Loro sono in pericolo, subiranno un attacco molto presto…rischiano di morire….ti prego, salvali…”
la ragazza annuì.
-Ti prometto che farò il possibile per proteggerli-
la ragazza guardò stupita la bambina, che piangeva sommessamente.
“Io…non ho potuto fare niente…ti prego….ti prego…”
la ragazza, intenerita, prese la bimba in braccio, stringendola a se.
-Non piangere, Kotori. Ti prometto che farò l’impossibile per salvarli, anche sacrificare la mia stessa vita-
la bimba alzò il capo, per poi sorridere, prendere tra le manine il viso, e baciare la fronte. “Grazie infinite, Kiko. Ti prego, tu sei la loro unica speranza…salvali…”
-Si, Kotori…lo farò…te l’ho promesso…manterrò la promessa…-

Stavano viaggiando, quando Hakkay fermò la jeep, sorridendo tranquillo. -Ragazzi, abbiamo compagnia-
-Sembrano tosti questa volta-
-Bene, allora facciamoli vedere di che pasta siamo fatti-
con un sorrisetto, Gojio si fiondò per primo tra i demoni, mentre Goku lo seguiva, gli altri li raggiungevano, Kiko in guardia.
Erano davvero tosti, questa volta, e questo divertì ancora di più il Kappa e la scimmia, che combattevano con grinta.
Hakkay era distratto con un gruppo di demoni, e Sanzo sparava a destra a manca, ma Kiko era in guardia.
Ad un tratto, la ragazza fu sbalzata via, e tutti si voltarono spaventati, ma lei riprese a combattere contro una specie di armadio, tanto le spalle erano grosse.
I demoni approfittarono della distrazione del bonzo e…
-SANZO!-
Goku fissò spaventato i demoni che si precipitarono su di lui, uno di loro fece centro. Al braccio, proprio teneva la sua Shureiju.
“Oh no!”
Kiko capì in quel momento, e non perse tempo.
Con nuova grinta abbatté il demone, mentre gli altri demoni tentavano di attaccare il bonzo, difeso dai compagni, che però si ritrovarono sbalzati via, quando un altro enorme demone apparve, e con un sorriso diabolico fissava i bonzo, che con il braccio libero si teneva quello ferito, incapace di usare la pistola, che stringeva convulsamente nella mano libera.
-Bonzo Sanzo, preparati a MORIRE!-
il demone si precipitò su di lui, e lui guardava la sua fine, quando vide qualcuno mettersi davanti. Una ragazza dai lunghi capelli neri.
-KIKO!-
la ragazza allargò le braccia, e chiuse gli occhi.
“Sono pronta a riceverti…non ho più paura di morire…”
il demone, non accorgendosi, allungo una delle braccia, la mano dalle unghie affilate colpiva il corpo.
Avvertì qualcosa penetrarle con forza nel ventre, proprio sul punto della cicatrice, trapassandola, uscendo dietro la schiena, e si sentì mancare il fiato.
Sentì le forze che, di colpo, svanivano, e tutto d’un fiato la sua vita le passava davanti…
Le immagini prima, quando stava con la sua famiglia, diventava demone, lasciava la madre con la sorella, scappava dalla “lanterna del drago”, incontrava Sanzo e compagni ,assisteva alla morte della sorella, si univa al gruppo, Hakkay, Gojio, Sanzo, Goku…
Ed ora li.
Mentre la sua vita scivolava via.
Ma lei non era spaventata.
Incredibilmente, si sentiva bene, era felice.
Forse perché…era riuscita a proteggere una delle persone che più amava al mondo.
Amore…un sentimento così bello, che le aveva toccato il cuore, ed riuscito a farle raggiungere il cielo.
E loro le avevano restituito le ali.
Avvertì che le gambe non la reggevano, e cadde in ginocchio, guardandosi attorno un attimo.
Tutto fermo, immobile.
I suoi compagni la guardavano terrorizzati, incapaci di pensare, di parlare, di fare qualcosa.
Sanzo aveva gli occhi spalancati.
Lei gli sorrise, felice di vedere che, a parte il braccio, non si era fatto nulla.
Bene…ora si sentiva bene…
Cadde a terra con un tonfo, sentì la luce farsi più soffusa, mentre una bimba piangeva, correndo verso di lei e stringendola a se.
“Mi dispiace, MI DISPIACE!”
-P-Perché? I-Io ho fatto solo qu-quello che tu m-mi hai chiesto…-
“Si, ma non volevo che tu morissi…”
-T-Te l’ho g-gia detto…i-io, p-pur di sapere c-che sono v-vivi, sacrificherei l-la mia stessa v-vita…-
la bimba la guardò, piangendo, annuendo con il capo e sorridendo…
“Allora…grazie infinite…per averli salvati…”
-P-Per me è sta-stato un pi-piacere…Kotori…-
la bimba sorrise, mentre svaniva davanti a se, ancora in lacrime, e lei respirava a fatica…
il sangue scorreva lungo la sabbia, macchiandola di rosso.
Intanto, si era scatenato il putiferio.
I ragazzi erano impazziti, perfino Hakkay e Sanzo, che sparava a destra e a manca, furioso, il dolore al braccio sembrava essere svanito.
Goku era pazzo di rabbia, e Gojio non capiva niente, se non di sterminare tutti quei demoni maledetti.
Alla fine, parecchi demoni furono costretti a fuggire, mentre i ragazzi abbandonava le loro armi, e correvano verso il corpo di Kiko, il respiro era diminuito drasticamente, e un rivoletto di sangue scivolava giù dal un lato della bocca.
Sanzo la prese tra le braccia, e lei aprì gli occhi, le iridi versi luccicavano di gioia, sapendo che loro stavano bene.
-Kiko-
-Stupida! Sciocca! Perché?-
Gojio scuoteva il capo, mentre lei sorrideva divertita, voltandosi poi verso Goku, che piangeva.
-Kiko…-
la ragazza sorrise serena, e scosse la testa, i suoi gesti erano così lenti, eppure decisi.
Lentamente, prese le mani dei ragazzi, anche quella di Sanzo, che la teneva appoggiata tra le gambe.
Lentamente, sorridendo felice, le baciò una ad una, per poi metterle sul suo cuore, e stringerle tra quelle pallide sue.
Sorrise, prendendo l’ultimo affannoso respiro, lasciando scivolare via una lacrima di gioia.
-Grazie di tutto…vi voglio bene…vi amo…-
tutti e quattro spalancarono gli occhi, poi lei esalò l’ultimo respiro, stringendo le mani, e chiudendo gli occhi.
I ragazzi restarono immobili, incapaci di pensare.
Poi, Goku scoppiò.
Un grido, un urlo, un richiamo alla ragazza, mentre le lacrime sgorgavano rapide e maledette.
-KIKOOO!-
Anche gli altri, pian piano, cominciarono a lasciare andare le lacrime, Gojio scuoteva il capo, e Hakkay la guardava triste.
Sanzo si coprì il viso con una mano.
Anche lui piangeva. Piangeva disperato.
E lei sorrideva, felice, stringendo le loro mani…

Fine
Meiko

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saiyuki / Vai alla pagina dell'autore: Meiko