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Autore: aelfgifu    28/05/2023    1 recensioni
Théoden e il suo esercito stanno partendo in soccorso di Gondor, ma c’è qualcuno che non vuole rimanere indietro.
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elfhelm, Eowyn
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dunclivo, reame di Rohan, notte tra il 9 e il 10 marzo 3019 T.E.

 

Il maresciallo Elfhelm dormiva un sonno agitato nella sua tenda, davanti alle mura di Dunclivo. Sua moglie e i suoi bambini erano nella fortezza, al sicuro quanto si poteva esserlo in quel momento nel Mark; e lui si apprestava a partire l’indomani alla testa della sua éored, verso sud, Gondor, la guerra. Sua moglie, Eanfled, lo aveva salutato ingoiando le lacrime; i bambini non avevano capito bene perché il papà e la mamma fossero così seri, ma si erano resi conto che l’occasione era solenne, e quando Elfhelm aveva raccomandato loro di fare i bravi e di obbedire alla mamma, non era volata una mosca. E ora Elfhelm dormiva un sonno agitato nella notte prima della partenza, sognava foreste sussurranti, bestie volanti che oscuravano la luna, orchi gracchianti, un occhio giallo che frugava negli angoli più nascosti alla ricerca di qualcosa, una mano che brancolava nel buio, ora avanzando ora retrocedendo verso di lui, fino a stringerglisi al polso.

Elfhelm si svegliò con un soprassalto: qualcuno era accanto a lui e gli stringeva il polso. Quando si riebbe dallo spavento, il maresciallo sbiancò alla vista di chi aveva davanti.

"Mia… mia signora” mormorò, cercando di mettersi in piedi. Ma Éowyn lo teneva saldamente con la destra, mentre si portava l’altra mano all’altezza del viso e l’indice sollevato alle labbra.

“Sss! Parla piano” sussurrò la principessa. “Non ci devono sentire”.

Elfhelm si mise a sedere sul suo letto da campo.

"Madamigella Éowyn” domandò, severo “che fate qui a quest’ora? Dovreste essere nella fortezza e…”

"Ho intenzione di venire con voi, maresciallo”. Elfhelm si sentì mancare. “Mi prenderai nella tua compagnia”.

“Mia signora, ma voi dovete…” tentò di protestare Elfhelm. 

“Io devo… che cosa?”

"Rimanere qui per difendere il nostro popolo” terminò Elfhelm.

“Se vi farete massacrare tutti al Sud, non ci sarà nessuna speranza neanche qui” replicò la principessa con voce dolce ma ferma “andiamo, ragiona almeno tu”. 

“Ma il re… vostro fratello…”

"Pensano che qui potrei sopravvivere almeno un po’ “ la bionda testa di Éowyn oscillò da destra a sinistra e da sinistra a destra “lo fanno perché mi amano… ma il loro amore li acceca. Lo scontro vero avverrà laggiù” la mano esile della principessa indicò vagamente verso sud “se saremo sconfitti laggiù, l’unica scelta per chi rimarrà quassù sarà se uccidersi o farsi uccidere. Nessuno di noi accetterà di vivere schiavo, dico bene?”

Elfhelm rabbrividì: sulle labbra di Éowyn riascoltava le stesse parole che aveva sussurrato a sua moglie: resistete. Se non ce la farete, datevi alla macchia, vivete come bestie selvatiche, ma non fatevi prendere vivi… 

“Mia signora, chiedo perdono, ma… come pensate di fare?”

"Semplice. Tu hai un cavaliere nella tua éored, un ragazzo di vent’anni, esile ma resistente, un biondino che parla poco. Si chiama Dernhelm. Ha le sue armi e monta un grande cavallo grigio di nome Windfola”.

"Non posso sollevare obiezioni, vero?”

“No”.

“Dernhelm porterà con sé un grosso fagotto dalla foggia strana” aggiunse Éowyn con un sorrisino misterioso “potrebbe sembrare che abbia piedi e orecchie e che sia dotato di parola”.

Elfhelm spalancò gli occhi. “Intendete… il mezzuomo?”

"Intendo Messer Meriadoc” lo corresse Éowyn. 

“Ma mia signora, una creatura così piccola… in guerra? Lo ha già chiesto al  signore del nostro popolo e il nostro re gli ha risposto che…”

“Non è la statura che fa il valore e anche lui vuole andare dove già sono i suoi amici e quelli che ama. Chi è mio zio per negarglielo?” Éowyn lasciò andare la mano del maresciallo. “Conto su di te, Elfhelm. A domani”.

Elfhelm sogghignò. “L’adunata sarà all’alba. Vedi di essere puntuale, Dernhelm, tu e il tuo fagotto. E non dimenticare di portare provviste per molti giorni, perché non avremo tempo di fermarci a fare rifornimento lungo la strada”.

"Sissignore”.

"E ora vai a dormire. È un ordine”.


Éowyn si allontanò silenziosamente nella notte. Come avrà fatto a entrare senza essere vista dal soldato di guardia? si chiese il maresciallo. Diavolo di una ragazza!

Elfhelm si risistemò sotto le coperte ridendo. C’era qualcosa nella risolutezza della principessa che gli infondeva una fiduciosa allegria: come un presagio favorevole, nell’imminenza della cavalcata verso Gondor. E se mi scoprisse il mio signore? Potrò sempre dire che il travestimento ha tratto tutti in inganno!

Il maresciallo pensò alla sua famiglia dietro le mura di Dunclivo.

“Andrà bene” fu il suo ultimo pensiero prima di riaddormentarsi.

  
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