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Autore: asia20    08/06/2023    0 recensioni
Siamo arrivati alla conclusione della prima "stagione", si dia il via alla seconda.
Continuazione di Lord of the Rings: Darkness Returns
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sauron
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 6: E’ adesso che la festa inizia….

Osgiliath, Gondor

Thamièl Aldaymir: *Lo Speeder si mette in moto con qualche scossone, ma sembra che la riparazione improvvisata tenga...Procedendo verso sud a velocità ridotta si cominciano a notare i cambiamenti del paesaggio che man mano diventa meno deprimente. I boschi appaiono più folti ed estesi, e piccole fattorie si iniziano ad intravedere in lontananza.*

- Fermiamoci un attimo - *dice alla mezz'hpbbit rallentando fino a spegnere lo Speeder, facendole poi cenno di scendere* - Ascolta, Hellabor, per ora non c'è ancora in giro anima viva, ma prima o poi qualcuno incontreremo. Non devi dire a nessuno, proprio a nessuno che cosa abbiamo trovato nella tana dei troll. E' importante...ne parlerò io se sarà necessario. Chiaro? -

*Poi la guarda sogghignando* - Ora sali davanti...volevi imparare a guidare lo Speeder? Questo è il momento buono. I manubri regolano elevazione e direzione, i pedali la velocità...Forza! - *Regola l'altezza dei pedali per adattarli a quella di Hellabor e le da una pacca sulla spalla* - Pulsante verde e...cerca di non farci ammazzare... -

 

    Hellabor: *Guardava felice il paesaggio che cambiava ai suoi lati, man mano che lo speeder procedeva seppur tra sobbalzi e rallentamenti improvvisi.

Non appena Thamièl ferma il mezzo scende agilmente, sgranchendosi le gambe e stiracchiando le braccia*

Aaahhh si una piccola sosta ci voleva davvero, sai che è esattamente l'ora della merenda?

Dimmi pure

*Tira fuori dal suo zaino delle gallette e un po' di frutta secca*

Chissà se c'è un po' d'acqua qui nei dintorni ..non ne ho molta ancora nella borraccia

    

Thamièl Aldaymir: *E' proprio vero che gli hobbit non hanno altro in testa che mangiare, pensa sconsolata guardando basita Hellabor che, senza probabilmente aver ascoltato una sola parola di quello che le ha appena detto, tira fuori dal suo zaino qualche vettovaglia e pretende pure di andar a cercar dell'acqua.

Spazientita, batte il piede per terra sollevando una nuvoletta di polvere e le ringhia*

- Ne ho ancora io di acqua... - *le tira la sua borraccia* - ora mangia le tue gallette, placa il tuo ingordo stomaco hobbit e poi siediti e ascoltami bene senza pensare al cibo. Altrimenti col cavolo che ti insegno a guidare lo Speeder... -

 

   Hellabor: Uh...scusami, non ti ho proprio sentito in verità.

Si se ci tieni tanto non dirò nulla degli oggetti, tranquilla, ma perché tutta questa segretezza?

*Domanda ora sinceramente perplessa guardando la compagna di viaggio*

Tranne quel diadema che sembra più un pezzo storico magari chissà con che segreti dietro...ti riferisci a quello o a tutto?

*Veloce mangia e beve quel tanto che basta per saziarsi (pensando con rammarico che fino a qualche settimana fa come razione non le sarebbe neanche bastata, ma ora il suo appetito pare essersi ridotto moltissimo...) poi si alza scrollandosi le briciole di dosso, entusiasta*

Siiii che bello, si si si ti prego insegnami!

*Sale in sella aspettando che Thamièl si segga dietro e poi, respiro profondo, preme il pulsante verde e lo speeder scatta in avanti, veloce, sbandando leggermente a lato*

Ooops..stai dritto, ho detto sta dritto!

*Sbuffa cercando di tenere con più forza possibile i comandi in posizione eretta*

 

   Thamièl Aldaymir: *Si siede dietro...appena il tempo di tenersi che lo Speeder schizza via tra sbuffi e urla di entusiasmo della mezz'hobbit che, deve dire, a parte qualche sbandata, non se la cava male.*

- Più piano, tranquilla, stai andando bene...ora un po' a destra...ora di nuovo a sinistra...alzalo un briciolo... Brava! - *Non crede ai suoi occhi, Hellabor dopo dieci minuti sembra nata sullo Speeder* - Adesso fermati...piano... - * Non osa pensare che cosa potrà fare la sua amica dopo che il veicolo sarà stato completamente riparato da mani più esperte di lei, e scendono a terra mentre Hellabor sprizza felicità da ogni poro. Si siede su una pietra e la guarda* - Ragazza mia, sei un portento...Bravissima! ora riposiamoci un po' -

Medita un istante poi torna a rivolgerle la parola* . A proposito della tua domanda di prima, al momento non voglio che si sappia dei nostri ritrovamenti , sia del diadema che dei pugnali, delle coppe d'oro e tutto il resto per una ragione molto semplice...non sappiamo chi incontreremo nel nostro viaggio, e se qualcuno lo sapesse potrebbe cercare di derubarci. Io sono una cacciatrice di taglie e tu la mia assistente, andiamo a Minas Tirith per un lavoro...Punto e basta -

 

  Hellabor: YEAHHHHH

*Urla felice non appena passato il primo momento di confusione comprende come guidare il mezzo, lanciandolo alla massima velocità al momento raggiungibile, cioè poco più che piano...

In effetti è più facile ed intuitivo di quanto non credesse, per un momento si immagina di rientrare trionfante in Contea dopo aver ucciso il sommo nemico della terra di mezzo e arrivare rombando sullo speeder, attraversando il ponte sul Brandivino in gloria.

Quando finalmente la corsa si ferma ha sul viso un'espressione raggiante e sulle guance smunte sembra tornato un accenno di colore*

Grazie davvero Thamièl, io non saprò mai come sdebitarmi...di tutto!

*Esclama dando istintivamente un rapido e caloroso abbraccio all'elfa ma ritraendosi poi subito, temendo che come tutto il popolo dei Luminosi non apprezzi certe manifestazioni d affetto*

Ah ok, capito...va bene, nessun problema a tenere tutto nascosto per me, sicuramente è più prudente come dici tu.

Minas Tirith

*Esclama poi con gli occhi che le brillano*

Quanto ho desiderato vedere da vicino la città dei Re, Primula la adorerebbe... è la mia sorellina piccola, rimasta in Contea...per fortuna rimasta lì perché non posso immaginare che pericoli avrebbe potuto correre se fosse stata con me..

*Per un attimo si perde, il mento sulla mano sembra guardare lontano come a cercare di intravedere quei verdi prati che porta nel cuore, poi si rialza di colpo*

Ehy ma quello lì cos'è? Quella costruzione laggiù guarda... c'è un'insegna ma da qui non riesco a leggere bene

*Dice indicando col dito un punto più avanti in fondo alla strada, a sinistra*

 

   Thamièl Aldaymir: - Dove, dove? - *esclama guardando nella direzione indicata da Hellabor, ed i suoi occhi elfici vedono distintamente l'insegna "Da Bob - Locanda e Officina" appesa sulla porta di una piccola casa graziosa al limitare di un bosco*

- Evviva! Finalmente!... - *esulta e salta sullo Speeder regolando in fretta i pedali e ripartono alla volta di quello che ancora le sembra un miraggio, fermano il veicolo davanti alla casetta e scendono, guardandosi attorno.

Attirato dal rumore, il proprietario emerge dal retro della casa pulendosi le mani con uno straccio bisunto...Lei osserva a bocca aperta lo strano personaggio che si ritrovano davanti e e che le guarda con aria gioviale dirigendosi verso di loro saltellando...Indossa una tuta da meccanico azzurra e stivaloni di gomma gialli, ed in testa porta un cappello floscio con sopra scritto "Bob".*

- B...Buonasera... - *Lo saluta perplessa* - Ci può riparare lo Speeder? -

 

    Hellabor: *Resta anche lei a bocca aperta di fronte al meccanico che è vestito esattamente come...no è solo una coincidenza dai, o forse anche il meccanico è fan del Libro Rosso della Contea e quello sarà il suo personaggio preferito.

O forse appunto è solo una coincidenza*

Thamièl

*Sussurra all'orecchio della compagna*

Ma anche a te il suo abbigliamento ti ricorda qualcuno di particolare?

Buonasera!

*Saluta poi sventolando la mano*

Avrei quasi voglia di vederlo saltare e ballare ora sai

*Ridacchia sussurando*

  

Thamièl Aldaymir: - Per saltellare sta saltellando eccome....ma no, so di chi stai parlando, ed è impossibile che sia lui... - *dice sottovoce alla mezz'hobbit, ancora scioccata dall'apparizione dello strano personaggio che ora sta girando attorno allo Speeder con atteggiamento da intenditore toccando e guardando qua e là e facendo si e no con la testa.

E' sicuramente una coincidenza, ma di colpo la sua mente torna a quando era piccola e leggeva il Libro Rosso della Contea nella biblioteca del Reame Boscoso, dove la rinchiudevano dopo le sue fughe...sorride e scaccia il ricordo, aspettando il verdetto del meccanico*

Dà una gomitata ad Hellabor* - Visto che è quasi sera, perché non ci fermiamo qui per la notte? Mangiamo qualcosa e domani, se lo Speeder sarà a posto, recupereremo il tempo perduto -

 

Hellabor: Buona idea

*Risponde, anche se la proposta di mangiare qualcosa non le fa scattare come al solito capriole di gioia dello stomaco.

Pensa che sicuramente se hanno birra si prenderà una bella sbronza, quello sì... così spera di riuscire poi a dormire senza incubi.

Il meccanico alla fine dell'ispezione del mezzo dice loro che non è un danno grave e che entro domattina sul tardi lo speeder sicuramente sarà pronto*

Fantastico, grazie mille messer To..ehm Bob

Allora andiamo a prendere anche subito una camera, ho un bisogno di un bagno caldo tipo stare ammollo due ore non so se mi spiego...

*Dice incamminandosi verso la porta della locanda*

    

Thamièl Aldaymir: *Rincuorata dalle parole del meccanico e cominciando a pensare con trasporto ad una lauta cena, si avvia con Hellabor verso l'ingresso della locanda dove, con leggera inquietudine, nota un vecchio salice spoglio e dall'aria minacciosa che svetta poco prima della porta. "Sveglia, Thamièl, sono tutte coincidenze" si dice scuotendo la testa e spingendo la porta per entrare.

L'interno della locanda è un po' fumoso ma caldo e accogliente. Una gioviale e grassoccia matrona sorride alle due da dietro il bancone, dando loro il benvenuto mentre il soave profumino di pollo arrosto e di zuppa sparge nell'aria a solleticare le loro ingorde narici.

Si siedono a un tavolo, e lei si abbandona con la schiena contro la sedia con un sospiro di sollievo mentre la locandiera porta loro del pane fragrante e chiede cosa desiderano mangiare e bere.*

- Zuppa e pollo per me, grazie...e birra. Tu cosa prendi? - *chiede alla mezz'hobbit, poi si rivolge nuovamente al donnone* - E vorremmo anche una camera per la notte -


Hellabor: No vabbè...non è possibile

*Sussurra incredula di fronte al salice*

Ehy psss evitiamo comunque sia di appoggiare alcunché su quel salice eh!

*Bisbiglia divertita a Thamièl.

Entra aspettandosi di vedere ovviamente un'esile figura bionda con cintura d'oro e gigli e nontiscordardime incastonati..e i gigli c'erano a profusione ma in semplici vasi di coccio sparsi qui e lì per la grande stanza.

La padrona di casa invece era tutt'altro dalla dorata e sinuosa figlia del fiume, ma aveva comunque l'aria gioviale e calorosa.

Però le coincidenze a questo punto erano decisamente troppe... ripromettendosi di indagare ulteriormente si siede al tavolo e l'odorino che arriva dalla cucina è davvero delizioso.

Il suo stomaco però sembra non rispondere allo stimolo ..fa una smorfia seccata, indispettita*

"Basta così Hellabor"

*Dice a se stessa*

"Non so cosa sia successo, se sia colpa di quel maledetto anello o chissà cosa ma non mi faro' togliere l'appetito, forza e ordina!"

Una birra per favore, se ne avete in pinta grazie

E anche per me zuppa e pollo per favore

*Sperando di riuscire a mangiare tutto...*

 

Thamièl Aldaymir: - Forza, mezz'hobbit...fai uscire la tua parte Tuc e mangia, è tutto delizioso... - *biascica ingurgitando cucchiaiate di zuppa come se non ci fosse stato un domani* - Chissà quando ci ricapita un pasto del genere -

*Intanto pensa...Come faranno, una volta arrivate a Minas Tirith, a trovare Sauron? Come ottenerne la fiducia e scoprirne le intenzioni? Non ne ha ancora la minima idea. Forse, spera, le arriverà qualche suggerimento dalla Signora, ma in ogni caso sono ancora lontane e anche con lo Speeder riparato ci vorrà ancora almeno un giorno per arrivare Gondor...

Scaccia per il momento il pensiero innaffiando il suo pollo di ottima birra, e si rilassa pregustando una notte tranquilla in un comodo letto.

Posa il boccale, si asciuga la bocca ed alza lo sguardo su Hellabor* - E' stata una lunga giornata...ci conviene andare a riposare. Ma se vuoi ci sta ancora il tempo di una pipata, viziosa che non sei altro - *le dice ridacchiando mentre prende il suo sacco e si appresta ad alzarsi dal tavolo.*

 

 Hellabor: *La birra scende giù come nulla, tra una sorsata e l'altra riesce ad inghiottire anche un bel po' di zuppa che è davvero deliziosa, ma poco o niente dello squisito arrosto riesce ad arrivarle nello stomaco.

Sembra così strano, avere un cibo così prelibato davanti e non riuscire più a finirselo di gusto come stava facendo in quel momento la sua compagna di viaggio...*

Madama posso avere un'altra birra per favore?

*Chiede sollevando il suo boccale verso l'affabile ostessa, indaffarata a rimboccare con nontiscordardime freschi e verdi frasche profumate un vaso verde di coccio*

Si, credo che una pipata ci stia tutta ora

*Sorride a Thamièl*

Ma tu vai pure a riposare se vuoi, tranquilla, io credo che resterò qui ancora un po' e magari mi faccio qualche altra birra

*Nel frattempo pensa a come farà a ritrovare Sauron. E una volta ritrovato come fare ad affrontarlo ed ucciderlo...se mai si possa davvero uccidere un essere che da quel che raccontavano doveva essere stato distrutto e sconfitto ere fa ed invece era ancora qui**

 

 Thamièl Aldaymir: - No, dai...ti tengo compagnia volentieri... - *Mentre la locandiera va a preparare la loro camera ed Hellabor scola la sua ultima birra, nota che la sua compagna di viaggio ha avanzato qualcosa nel piatto nonostante la prelibatezza sia della zuppa che del pollo arrosto. E' strano, per qualcuno che ha sangue hobbit nelle vene...Le esperienze che ha passato recentemente la ragazza evidentemente hanno lasciato un segno che sarà difficile eliminare o almeno mitigare. Ma è sicura che ce la farà...dovrà farcela, anche perché non è ancora finita, sospira pensando a cosa succederà quando incontreranno Sauron.*

- Andiamo fuori, su!... E' una bella notte - *Le dice alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la porta. Fuori, è tutto tranquillo, la notte è quieta e serena, le stelle brillano tra il fogliame e loro si siedono sull'erba dall'altra parte del salice, così, solo per "precauzione", mentre dal retro della locanda, dove il meccanico ha la sua officina provengono colpi di martello, rumore di attrezzi ed un fischiettare allegro.*

- Dai, tira fuori le pipe...poi andiamo a dormire -

 

Hellabor: *Portandosi dietro il boccale appena ricevuto, praticamente il terzo già, segue Thamièl nel giardino rischiarato dalla luna, mentre l'eco dei fischiettii e colpi di martello di Bob le strappano un sorriso*

Secondo me sono davvero loro, sai?

*Sussurra*

Solo che...tipo in incognito, per non farsi riconoscere.

Magari sono in vacanza o semplicemente la Vecchia Foresta non c'è più e si sono trasferiti qui..e se fosse così sarebbe un bellissimo segno, vorrebbe dire che ..ecco, forse il nostro viaggio finalmente proseguirà per il meglio

*Aspira una lunga boccata soffiando poi vari anelli di fumo*

Io devo confessarti che ho paura non solo di non trovare Sauron, ma anche di non avere se lo trovo la forza o la capacità di ucciderlo.

Lui è...potente ecco, e io una piccola mezzhobbit

*Sospira affranta*

Ma comunque si, andiamo a dormire e domani ci penseremo

*Scolando con un sorso il resto della pinta si avviano verso la camera*

   

Thamièl Aldaymir: *Salgono le scale...La camera della locanda è piccola ma accogliente, con due comodi letti di legno forniti di calde trapunte colorate che sembrano invitare al riposo. Posa il suo sacco e si butta sul più vicino, con un sospiro di soddisfazione. Anche se il sonno degli elfi è più un dormiveglia che un sonno vero e proprio, è contenta di poter finalmente passare una notte al sicuro. Si solleva su un gomito guardando Hellabor, ripensando a quello che ha detto prima che salissero nella camera*

- Sai, non so se sono proprio loro o no...e secondo me è meglio non pensarci troppo. Siamo state fortunate, abbiamo trovato un meccanico per lo Speeder, una buona cena ed un buon letto, il resto non ha poi molta importanza... - *e aggiunge* - Per quanto riguarda Sauron, tranquillizzati. Nessuno ha mai detto che lo si debba uccidere...ed essendo un Maia non credi che sia un po' difficile riuscirci? E' praticamente impossibile anche per un elfo -

*Si rimette giù e mette le mani dietro la testa, guardando il soffitto* - Sapremo cosa fare quando arriveremo a Minas Tirith...Ora riposiamoci. Buonanotte, mezz'hobbit! - *le sorride, poi si gira dall'altra parte e si estrania da tutto e tutti*

   

Hellabor: *Il sonno la coglie mentre ancora riflette, ma stavolta è un sonno lungo e riposante, nessun incubo, nessun brusco risveglio nel sudore.

La mattina si sveglia finalmente sentendosi davvero riposata, si stiracchia con gusto*

Aaahhhhh che dormitona, mi ci voleva proprio!

*Saltando giù dal letto si precipita in bagno, dove riempie la grande vasca in smalto bianco di molta acqua calda e molta schiuma soffice e profumata, svuotandoci dentro quasi metà flacone di bagnoschiuma della locanda.

Felice si tuffa dentro sollevando sbuffi e spruzzi*

Bello è il sole del mattino

Splendido il thè sul camino

Fantastico il pane il burro e il biscotto

Meritato è il pieno panciotto

Ma più bello ancora e sognato

È un buon bagno lungo e profumato

*Canta mentre finalmente con l'acqua sembra lavare via i brutti ricordi dei giorni passati*

Dopo molto tempo finalmente si asciuga e si riveste, controllando e preparando il suo zaino*

Pronta!

*Dice a Thamièl*

 

Thamièl Aldaymir: *Appoggiata allo stipite della porta, già vestita e armata di tutto punto e con il suo sacco a tracolla, guarda pensosa Hellabor che si sveglia, si stiracchia, saltella qua e là ed alla fine si precipita nel bagno riempiendo la vasca e tuffandocisi dentro spruzza schiuma dappertutto mentre canterella canzoncine hobbit.

Aspettando il suo risveglio, ha trasferito l'Elendilmir dalla sacca ad una tasca interna della sua giacca di cuoio, dove sarà più al sicuro. Di certo quel gioiello di valore inestimabile verrà utile in seguito, quando arriveranno a Minas Tirith...non sa ancora in che modo, ma ne è convinta.*

- Alla buon'ora! - *sorride alla mezz'hobbit che ha terminato i suoi preparativi per la partenza e le sta davanti con gli occhi brillanti di entusiasmo* - Ora dobbiamo solo pagare l'alloggio e la riparazione dello Speeder, poi possiamo andare...Anzi, compriamo anche delle provviste per il viaggio, non si sa mai! -

*Provvede a tutto, e ringraziando l'ostessa escono dalla locanda. Il suo Speeder è lì davanti alla casetta, come nuovo e scintillante al sole...* - Dai, guida tu - *fa cenno ad Hellabor* - Ma vai ancora piano, mi raccomando -

*Salgono e partono...lei si volta ancora un attimo a guardare la locanda per l'ultima volta poi si sfrega gli occhi e scrolla le spalle mentre si allontanano. Le è parso che il salice abbia proteso un ramo verso di loro agitandolo come per fare "ciao ciao"...*

 

Hellabor: *La corsa in speeder procede liscia senza intoppi, scorre veloce il paesaggio ai loro lati: man mano che procedono aumentano le macchie boscose, qualche rivo che si intravede luccicare sotto il sole, vecchie rovine sparse tra rovi e muretti a secco.

In lontananza un riflesso bianco dalle mura preannuncia la città di Minas Tirith *

Guarda Thamièl... finalmente ci siamo

*Esclama entusiasta godendosi il vento tra i capelli e lanciando lo speeder alla massima velocità per l'ultimo tratto che si snoda di fronte a loro dolcemente in discesa *

Yeahhhhh Minas Tirith arriviamoooooo

*Grida rallentando gradualmente in arrivo alle porte della città*

  

Thamièl Aldaymir: *Sembra incredibile, ma con lo Speeder perfettamente rimesso a nuovo sono arrivate molto prima di quanto aveva previsto. Cosa fare ora? Prima di entrare nella città dovrà mettere il veicolo in un posto sicuro...Ricorda una rimessa fuori dalla città che già una volta aveva utilizzato* - Hellabor, segui quel sentiero... - *e le indica la strada. Trovato il posto, lasciano lo Speeder e con i loro sacchi e si avviano verso le porte.

La città sembra in festa...stendardi e bandiere che sventolano ovunque, gente allegra che corre di qua e di là, musica. Deve essere accaduto qualcosa di molto importante, pensa mentre camminano in salita lungo la prima cerchia di mura, e le sue orecchie elfiche intercettano stralci di conversazioni del popolo di Minas Tirith. "Re"..."Regina"..."Nuovi regnanti"..."Mairon"...Deve assolutamente entrare a corte, per capire cosa è successo, ma serve una copertura sia per lei che per Hellabor, soprattutto per giustificare il possesso dell'Elendilmir se dovessero consegnarlo. Le prende una mano e la trascina lungo scale e stradine fino ad arrivare ad una specie di ufficio.*

- Ora zitta, non dire una parola... - *le ringhia* - Stai per diventare l'Apprendista di una Cacciatrice di taglie, cioè me...Poi ti spiego -

 

    Hellabor: *La città è ancora più splendida di quanto immaginasse.

Il bianco sembra risplendere glorioso sulle mura, le torri svettanti, le giravolte delle strade che salgono fino ad arrivare sulla sommità della lunga serie di cancelli, dalla cui balaustra si può osservare il paesaggio per miglia e miglia...fino a che lo sguardo le si ferma all'orizzonte, dove il cielo diventa cupo e le sagome sfumate, indefinite, come immerse nella nebbia...*

Mordor

*Sussurra tra i denti, mentre il desiderio di vendetta sembra risvegliarsi più intenso che mai e traboccare fino a tracimare

Mordor, il regno di Sauron, il nemico di ogni gente libera.

E da quando ha chiuso gli occhi al suo amico Borin anche il suo nemico.

Thamièl la trascina poi fino all'entrata di quello che sembra un ufficio*

Perdirindina va bene

*Risponde sottovoce alle parole della compagna di viaggio, mettendosi scherzosamente la mano a taglio alla fronte e battendo i piedi per unirli in perfetto stile militare*

Apprendista cacciatrice di taglie pronta Comandante

 

 

Thamièl Aldaymir: *Ci mette poco ad espletare le pratiche burocratiche, e si ferma a guardare gli avvisi di taglie appesi al muro prendendo appunti, mentre ad Hellabor viene consegnato un bel tesserino che certifica il suo nuovo stato di Apprendista. Una volta uscite, mentre camminano per le strade soleggiate, spiega alla mezz'hobbit il perché di questa decisione improvvisa.*

- Vedi, quando un Cacciatore di Taglie entra in una grande città, deve registrarsi...Noi dovevamo avere un motivo per essere qui, ed ora nessuno può dirci niente. Così abbiamo anche una scusa per il possesso di oggetti preziosi, perché nel nostro mestiere, un volta eseguito un lavoro, è legale impossessarsi di qualcosa di prezioso della "preda" a titolo di rimborso spese. Insomma, nessuno può accusarci di aver rubato niente -

Continuano a salire, osservando le belle botteghe e i cittadini festanti... - Che ne dici, andiamo a fare merenda? Lì c'è una taverna graziosissima... - *Le dice indicando una piccola costruzione di pietra bianca con davanti un pergolato coperto di glicini ed un'insegna elegante. Lì potrà anche avere utili informazioni su quanto è accaduto in città.*

Minas Tirith, Gondor

Sauron: *Siamo ormai alle porte di Minas Tirith, la meravigliosa città bianca. Finalmente, torno a solcare il suolo incantato dei Re di Gondor. E....non vengo come nemico, ma come loro Re. Inmwe ed io saremo Re e Regina di Gondor, domani....* Adar, a te l'onore di aprire le porte e far passare il corteo reale

    

Inmwe: *Finalmente a casa...la nostra casa adesso, pensa mentre la gioia di essere arrivata finalmente lascia spazio al pensiero di dover rivedere suo padre, Re Throin

L'ultima volta non sembrava stesse molto bene, forse sta diventando troppo vecchio per regnare..*

 

 Myrelyn: *Entriamo in città accolti e acclamati. La piccola elfa realizza in questo istante di essere la dama di compagnia della futura regina.*

"Oh perdindirindina! Gli amici dovranno chiamarmi lady"

*Pensa la ragazzina ridacchiando e attirando qualche occhiata perplessa.

Poi però la realtà le cade sulle spalle: non potrà certamente più scorrazzare con gli amici di un tempo.

Un grosso sospiro lascia le labbra ora strette in un broncio triste.*

"Vabbè, con Inmwe e Alcare sto bene, e poi c'è sempre Adar a cui dare il tormento"

*Si consola pensando a quante birbonate potrà giocargli. Non conosce ancora bene il castello ma la a città in cui è cresciuta la conosce come le sue tasche...*

Inmwe posso ridecorare la mia stanza? Il nero non è il mio colore preferito...

 

  Alcare: *ed ecco Minas tirith in tutto il suo splendore, tutti sono accorsi ad acclamarli, l'elfa non è abituata a tante attenzioni e guarda dritto davanti a sé col solito sguardo impassibile, dovra' farci l'abitudine ora che sarà la dama di compagnia di Inmwe anche se spera di poter avere i suoi momenti di tranquillità. Le spiace solo avere quello che doveva essere un aspetto terribile in quel momento ma poi pensa che probabilmente quelle persone li stimano per aver affrontato tanti pericoli ed ora sono felici del loro arrivo. Inmwe è una brava persona dopotutto e non le dispiace la sua compagnia né quella di Myrelyn , avrà comunque le sue occasioni di tornare nel bosco e nella natura *

 

Adar: *"E che onore" pensa il Moriondir, trattenendosi a mala pena dal roteare gli occhi. Un tempo era stato un potente generale a capo di intere armate di Uruk. Ora? A quanto pare era passato da soldato a entourage dell'Oscuro Signore e della sua sposa. *

Vi ringrazio, mio signore.

*Si fa, portandosi in testa al gruppo e usando la sua forza superiore per aprire i portoni. Un essere umano mortale non sarebbe mai stato in grado di compiere un'impresa simile... ma come tutti gli elfi - anche se ormai non si considerava più tale - Adar era certamente più forte di qualsiasi mortale.

A quel punto, rivolge un'occhiata tagliente in direzione di Myrelyn.*

Sei appena arrivata e stai già avallando richieste? Potresti per lo meno aspettare di essere nel castello *sbuffa.*

 

Sauron: *sento la richiesta di Mirelyn e sorrido....c'è qualcosa in lei che mi pare familiare..dovrò indagare sulla sua famiglia. Il canto non è una dote qualunque...almeno, non nei normali Elfi* certo....credo si possa fare, Mirelyn. *prendo la mano di Inmwe e la guardo negli occhi* pronta? *meglio che parli solo io con Throin....non so quanto lui sia propenso a lasciare il trono a noi...per quanto mi secchi, probabilmente, dovrò eliminarlo*

   

Inmwe: Grazie davvero Adar

*Sorride ammirata all'Uruk che ha aperto da solo un portone per spalancare in quel modo il quale sarebbero occorsi altrimenti molti uomini*

Pronta anzi prontissima

*Risponde sorridendo a Mairon, mentre con la mano saluta la folla festosa che li accoglie per la strada. La voce si è sparsa come hanno varcato l'ingresso ed il suo popolo...il loro popolo adesso, viene a salutarli*

Ma certo cara, è la tua stanza e potrai farne quello che vuoi

*Risponde a Myrelyn, poi si ricorda che ella è cresciuta qui e probabilmente avrà amici ed amiche da rivedere*

E se vuoi invitare le tue amicizie a trovarti fai pure, saremo lieti di conoscerle!

 

Myrelyn: *Si avvicina all'uruk e non può fare a meno di strizzargli l'occhio*

Complimenti per la forza... maggiordomo!

*Un attimo di pausa per stemperare il complimento con una delle sue solite impertinenze. Ma è evidente l'ammirazione che prova per quell'uruk burbero e brontolone.*

Grazie Mairon!

*Risponde con entusiasmo al Re dimenticando la formalità. Sì corregge con un sorriso di scusa e un luccichio birichino negli occhi*

Ehmmm, grazie mille Re Mairon

*La formula non è corretta nemmeno stavolta ma conta sulla clemenza di un Re ancora sorridente.

Poi prende la mano di Inmwe*

Oh grazie! Grazie grazie grazie! Pensavo di non poterli rivedere. Posso invitare anche lo zio Legolas? Mi è mancato tanto

*Saltellando come al solito fa il suo ingresso in città*

Casaaaa! Tremate gente, Myrelyn è qua!

*Canticchia sottovoce*

    

Alcare: *procede lentamente seguendo gli altri: comprende bene la felicità di Myrelyn, anche lei avrebbe reagito allo stesso modo se fosse tornata a a Valinor, d'un tratto le si palesano davanti la sua infanzia e la sua adolescenza serene...ma non e' ora il momento di farsi prendere dalla malinconia dato che si trova davanti al re*

Vostra Maesta' è un piacere essere di nuovo al vostro cospetto

*dice con un inchino*

 

Adar: *Adar osserva l'allontanarsi della piccola Elfa con un cipiglio a metà tra l'esasperato e l'irritato.*

Maggiordomo? Davvero? *borbotta stancamente* Uno di questi giorni dovrei davvero organizzare un piccolo incidente. Non lo saprebbe nessuno! Myrelyn stava semplicemente giocando nei pressi dell'albero bianco... e poi poff! è caduta dal bancone. Mancherà a tutti, ne sono sicuro...

*Scuote la testa e comincia a seguire il resto del gruppo. E pensare che l'ha appena sentita rivolgersi all'Oscuro Signore in un modo tanto informale. Ai suoi tempi, se avesse osato fare qualcosa di simile, come minimo si sarebbe beccato qualche frustrata.

Forse Sauron era davvero cambiato... o più probabilmente, stava cercando di mantenere le apparenze di fronte alla sua sposa.*

 

Sauron: Adar se vuoi che tua moglie e i tuoi figli ti raggiungano qui non hai che da dirmelo

*Magari gli fa piacere averli qui, potrebbe sentirsi solo in mezzo a noi e rimpiangere Cirith Ungol

E ho bisogno di lui qui.

Procediamo trionfalmente lungo la strada, man mano che avanziamo verso la reggia la folla si passa la voce ed accorre a salutarci.

Strano comunque sia che alla porta non ci fossero guardie per aprire, mai successo di trovare l'ingresso della città sguarnito... sì, Re Throin decisamente non ha più l'età per governare, con un sovrano così imprudente la città corre grave pericolo.

Rimedierò...*

Eccoci arrivati cara

*Dico ad Inmwe quando finalmente giungiamo al palazzo reale.

Le offro il braccio prima di salire i gradini, poi voltandomi verso di lei*

Sarai contenta di rivedere tuo padre immagino tesoro

"Ora che sa chi sono potrebbe diventare una fida alleata ed una Regina ancora più potente..."

   

Inmwe: Bella idea caro, sicuramente ad Adar potrebbe fare piacere

*Gli stringo la mano con affetto, è bello che si preoccupi per il suo amico.

Chissà, davvero forse vuole cambiare... chissà.*

Alcare, ma tu sei archivista se non erro, giusto?

La biblioteca qui è un disastro da secoli, mai messa in ordine e spesso libri antichi e preziose pergamene vanno perdute.

Potresti valutare di aiutarci a riportarla agli antichi splendori per favore?

*Chiede voltandosi verso l'elfa.

Poi torna a guardare il marito, gli occhi leggermente velati di preoccupazione*

Sono contenta... sì...ma sono anche preoccupata.

Non mi sembrava stesse molto...in sé diciamo, negli ultimi tempi

*Sussurra al suo orecchio*

 

  Alcare: *alle parole della principessa gli occhi blu intenso dell'elfa si illuminano: una biblioteca da rimettere a posto e gestire ....certo le manca la biblioteca di Valinor ma non è importante ora! Una biblioteca è una biblioteca ed i libri sono un tesoro per tutti, umani, elfi, hobbit...persino uruk e l'idea di avere una biblioteca tutta da rimettere a posto era parecchio allettante. Certo sarebbe stato faticoso ma non le dispiaceva per niente*

Esatto Vostra Maesta'. Ne sarei lieta e sarà mia premura fare in modo che ogni libro e pergamena siano ognuno al proprio posto e a disposizione di chiunque voglia usufruirne

*risponde con un piccolo inchino*

  

Myrelyn: *Eccoci di nuovo a palazzo. Mi sembra che sia un po' trascurato. Che diamine può essere successo? Anche le guardie non sono al loro posto.

Guardo Inmwe, è ancora persa occhi negli occhi e mano nella mano con il Re.

Roteo gli occhi con una risatina*

Bacio! Bacio!

*Ovviamente lo dico piano, voglio solo scherzare non metterli in imbarazzo.*

"Impertinente sì, stupida no"

*Mi guardo attorno, Adar e Alcare sono poco distanti, spero non abbiano udito. Soprattutto il burbero uruk che già mi fulmina con lo sguardo da dieci minuti.*

"Chissà poi perché "

*Non mi resta che andare a esplorare il palazzo, ma prima*

Inmwe puoi chiedere al maggiordomo di mostrarmi la mia stanza?

*È ovvio che non sto intendendo sul serio Adar, ma è anche normale guardare verso di lui e fargli l'ennesima linguaccia.*

"Le buone abitudini vanno mantenute, no?"

  

Adar: *Adar annuisce con approvazione all'atteggiamento di Alcare. Perchè non tutti gli elfi possono essere rispettosi come lei? L'amore per la letteratura e una caratteristica che va coltivata a dovere... al contrario dell'esuberanza fin troppo birichina di Mirelyn.

Anche ad una simile distanza, le sue orecchie molto più sviluppate riescono comunque a captare le parole della piccola Elfa, che subito suscitano un cipiglio scontento sul suo volto ustionato.*

Rispettosamente, devo rifiutare *dichiara con voce abbastanza alta da permettere sia a lei che a Inmwe di sentirlo, sperando davvero che la regnante non acconsenta alla sua proposta.*

   

Re Throin: *siedo sul trono da lungo tempo...ormai sto invecchiando molto velocemente. Ho quasi 200 anni, molti dei miei antenati sono arrivati oltre questa età, ma io sono stanco....Ed è ora di lasciare questo seggio a mia figlia e suo marito...si, è ora di ritirarmi. Da mesi, ormai, vedo lo spirito di mia moglie in sogno...mi chiama a se ed ho desiderio di rivederla, di chiederle cosa le sia accaduto quella notte....come sia caduta nel fiume, lei che conosceva bene quelle rive....adorava passeggiare nell'acqua dell'Anduin..ed era un'abile nuotatrice. *

 

Sauron: *rivolgo uno sguardo carico di odio al Re...non visto da Inmwe. I miei occhi risplendono del fuoco interiore, due vulcani in eruzione. So che lui potrebbe rivelare qualcosa ad Inmwe, qualcosa che lei non deve assolutamente sapere. Devo mantenere questa pantomima...a tutti i costi. Di fronte al trono, mi inchino leggermente...lasciando che il Re intraveda il pugnale che ha ucciso sua moglie....ancora macchiato del suo sangue.* Buon re, siamo venuti a chiedere la vostra benedizione...prima della nostra incoronazione. *con un cenno del capo, chiamo il maggiordomo a me...* conduci le nostre ancelle nelle loro stanze. Inmwe, vai anche tu...ti chiamerò appena saremo pronti per l'incoronazione.

 

Inmwe: *Il padre sembra così invecchiato di colpo, il viso segnato da occhiaie profonde, le mani visibilmente tremanti.

Si avvicina e lo abbraccia leggermente, dandogli un bacio sulla fronte*

Ci vediamo dopo, padre

*Va verso il maggiordomo, Edgar, fedele servitore da anni e anni.

Sempre impassibile, silenzioso e perfetto.

Ricorda di averlo visto turbato, in tanti anni, solo quando morì sua madre...*

Edgar ben ritrovato.

Queste persone sono più che amici, sono come parte della nostra famiglia e come tali vanno trattati.

*Poi si gira verso Adar, Myrelyn e Alcare indicando loro di seguirla*

Edgar fai preparare il bagno caldo in tutte le stanze entro mezz'ora, non oltre.

*Dice avviandosi insieme al gruppo*

 

Myrelyn: *Seguo Inmwe, Alcare e Adar dietro al vero maggiordomo. Sembriamo mamma anatra e i suoi anatroccoli penso con un sorrisetto.*

Sicuro di non volergli fare le scarpe? Quella divisa ti starebbe d'incanto

*Chiedo ridendo ad Adar picchiettandogli un dito tra le scapole.

Poi faccio un salto indietro mettendo una distanza di sicurezza tra noi.

Inmwe scompare in una stanza con una grandiosa porta in legno finemente intagliato. Poi Alcare poco più giù.

Adar si ferma davanti alla porta vicino e in ultimo ecco la mia stanza.*

"Subito dopo la sua... interessante. Vorrei avere visto la sua faccia. Ma forse non ha visto che siamo vicini"

*La stanza è ampia, ahimè arredata in un terribile colore senape.*

"Fortuna che il Re ha detto che posso ridecorarla"

*Mi butto sul letto. Poi mi alzo in piedi e incomincio a saltarci sopra*

Wow!

*La porta si apre e alcuni domestici preparano un bagno caldo e portano i bagagli.

Mi lanciano un'occhiata sconvolta ma non mi interessa.* "Sono la dama della futura regina, che dicano qualcosa" *penso facendo mentalmente loro la linguaccia.

Dopo un bel bagno rigenerante e essermi vestita in modo consono esco dalla stanza. Zero sorveglianza, lo noto subito. E immediatamente mi viene voglia di raggiungere gli amici. Alla chetichella me la svigno dal palazzo. Conosco la città come le mie tasche.*

Ciao ragazzi! Vi sono mancata?

*Saluto così gli amici che vedo salire lungo la strada, contavo sul fatto che stessero andando alla taverna come ai vecchi tempi.

Mi accolgono con gioia ed entriamo nella taverna occupando il solito tavolo.*

Oste!! Vino spumante!

*Ordino ad alta voce e poi spiego agli amici*

Da oggi dovrete chiamarmi lady Myrelyn! Sono la dama di compagnia della futura regina! Vivo al castello adesso!

*Le mie parole sono seguite da un'esplosione di grida di entusiasmo, di brindisi e di un fuoco di fila di domande sulla principessa, sul Re Mairon, sull'entourage che hanno visto arrivare a corte.*

Bè, da dove iniziare... Il più particolare di tutti è un uruk... è come stuzzicare un drago...e sapete quanto io sia brava a stuzzicare i draghi.

*Il vino continua a scorrere tra risate e racconti di aneddoti di quanto accaduto in questi mesi*

  

Hellabor: *Segue Thamiel dentro l'osteria che si presenta affollata, rumorosa e soprattutto con una lunga promettente fila di spine dorate lungo il bancone, sinonimo di varietà ed abbondanza di scelta di birre.

Un cartello in legno scolorito appoggiato all'ingresso elenca tutte le numerose specialità del locale*

"Accipicchia, per essere un'osteria che da fuori sembrava minuscola .."

Thamièl vieni ho visto che si sta liberando un tavolo, presto!

*Le prende la mano e si dirige verso un tavolino incassato in un'incavo della parete, proprio accanto ad una tavolata piena di elfi ed elfe adolescenti intenti a bere, brindare e far baccano.

Meglio di stare in piedi però...

Si siede con un sospiro di sollievo, capperi si sono fatte praticamente tutta la città quasi correndo e ha la gola riarsa.

E lo stomaco brontola un pochetto, poco ma meglio di niente..forse la notte alla locanda ha compiuto la sua magia, dentro di sé resta fermamente convinta che erano proprio loro, il Messere e la sua gentil signora*

Io direi che inizio con una pinta e magari qualcosa da mangiare...

 

Thamièl Aldaymir: *Una volta accomodate al tavolo, si guarda intorno osservando la grande varietà di avventori, di tutte le razze e di tutte le età. Un oste premuroso accorre per prendere le ordinazioni e lei ne approfitta per chiedergli il motivo di tutto quel trambusto in città. La risposta la lascia basita...la figlia del Re è tornata con il suo consorte, e presto la coppia salirà al trono di Gondor.

"Re Mairon e la Regina Inmwe..." Quasi casca dalla sedia per la sorpresa, anche se qualcosa aveva già subodorato dalle chiacchiere della gente per strada. Spera che la Signora stia vedendo con i suoi occhi ed ascoltando con le sue orecchie...ecco i piani di Sauron: installarsi sul trono di Minas Tirith e poi...poi...Non osa immaginare cosa potrebbe succedere in seguito. Poi, ottenuta quell'informazione, si riscuote non appena arrivano le birre dedicando la sua attenzione alla rumorosa tavolata vicino a loro*

- Certo che ne fanno, di chiasso... - *dice ad Hellabor, poi si blocca quando capta le parole rivolte dai ragazzetti alla giovane elfa bionda che sembra essere la reginetta della compagnia..."Dama di compagnia della futura Regina"? Possibile? Se e vero, quella fanciulla potrebbe essere un ottimo aggancio per arrivare alla corte.*

   

Myrelyn: *Svuotate un paio di bottiglie di spumante, siamo tutti allegri.

E qualcuno propone di fare una delle nostre solite attività malandrine.

Ci alziamo e sciamiamo fuori dalla porta con la solita cacofonia di frizzi e lazzi.

Di corsa, più rumorosamente possibile, schiamazzando, fino a intercettare la ronda e gettarla nel panico. Travolgere e far cadere le armi ai soldati, creando ancora più baccano.

La nostra corsa si ferma davanti alla casa dello zio Legolas.

È alla finestra e rimane basito nel vedermi apparire*

Sono tornata zio! E posso persino invitare te e gli amici a corte!

Verrai a trovarmi, vero?

*Vorrei entrare e restare con lui almeno stanotte. Ma temo che se non ritorno in fretta al castello si accorgeranno che manco e visto che non avevo esattamente il permesso di uscire vorrei evitare sgridate.*

Dovrei proprio andare adesso, ma tornerò presto oppure manderesti un invito con un messaggero

*Poi gli amici adocchiano la famosa torta al cioccolato dello zio e mi trascinano in casa senza ascoltare le mie parole.

Findorin mi chiede di raccontargli tutto del periodo passato lontana.*

   

Findorin: dimmi tutto!! Sei stata via per due mesi.....non abbiamo avuto tue notizie. *lei ha sempre avuto qualcosa di strano...rispetto agli altri elfi conosciuti a Minas Tirith. Sempre stata strana....oltretutto, ha ricordi molto blandi dei suoi genitori. Non ci ha mai detto molto del suo passato*

 

 Hellabor: *Dopo aver spazzolato il suo piatto accompagnandolo ovviamente con una scarpetta di pane, era arrivata a quella fase deliziosa per gli hobbit chiamata "saziare gli angoli".

L'oste aveva portato anche patate arrosto di contorno ma di quelle non era riuscita neanche ad assaggiarne una.

Però era già un buon passo avanti.

Stiracchiando voluttuosamente le braccia emette un sospiro soddisfatto accompagnato da un bel ruttino, ricordandosi appena in tempo per fortuna di chiudere la bocca...nonna Rosmarina sarebbe orgogliosa di lei*

Oste, un'altra pinta per favore

*Chiede alzando la mano in direzione del bancone.

Poi si gira verso Thamièl*

Allora Comandante, che ordini per la tua fida assistente?

*Domanda sorridendo*

Cosa facciamo ora? Direi di cercare un alloggio per la notte intanto...e magari qualcosa di ricambio da indossare

*Osserva sconsolata i suoi vestiti che hanno poco da invidiare alla tenuta di un uruk dopo una battaglia al momento...consunti e in alcuni punti strappati*

 

Thamièl Aldaymir: - Non preoccuparti - *si mise a ridere di fronte alla mestizia della mezz'hobbit che guardava depressa la "cosa" che aveva indosso e che, in tempi più felici, doveva essere stata un vestito* - Uscite da qui per prima cosa andremo a cercare qualcuno a cui vendere il bottino dei troll, soprattutto le cose di valore. Dopo andremo a rimetterti a nuovo, così se dovremo presentarci a corte farai la tua bella figura...e poi, corte o non corte, hai bisogno comunque di un nuovo guardaroba -

*La cosiddetta Dama di Compagnia della Regina aveva già alzato le tende e, con al seguito il suo codazzo di amici, si era eclissata schiamazzando. Si alzarono, lei pagò il pranzo e chiese all'oste se quella sciagurata truppa e la sua capitana erano clienti abituali. Avuta risposta affermativa pensò "Bene, così sappiamo come eventualmente ritrovare quell'elfetta molesta ed i suoi scagnozzi".

Uscirono nel sole, con i loro sacchi sulle spalle* - Conosco alcuni rigattieri e antiquari qui in città - *disse ad Hellabor* - Ora faremo il giro e...occhio, facciamo attenzione perché cercheranno sicuramente di fregarci! -

 

Alcare: *la sua camera era piuttosto ampia e piacevole ma dopo un paio d'ore decise di cercare Myrelyn.

Fece un paio di giri su e giù per i corridoi ma senza trovarla ed iniziò a preoccuparsi, camminando s'imbatte' in Imwe

Vostra Maesta' avete per caso visto Myrelyn? Non la vedo da un paio d'ore

*la voce dell'elfa tradiva una certa preoccupazione *

 

Inmwe: *Insieme al maggiordomo Edgar dispone dei nuovi piani per l'andamento del palazzo.

Molte cose andranno migliorate, la gestione del padre purtroppo ormai è stantia...*

Ciao Alcare ..allora, ti piace la tua camera? Ti trovi bene?

No non l'ho vista ma magari avrà approfittato per andare a far visita alle sue amicizie qui in città che non vede da molto..

Credo che se fai un giro in città magari la trovi, così hai modo di vederla.

La visita merita

Se hai bisogno di qualsiasi cosa chiedi pure a lui

*Indicandole il maggiordomo*

Si occuperà personalmente di ogni vostra richiesta o desiderio

 

Alcare: *sospira di sollievo: ma certo! Myrelyn era in giro con i suoi amici e lei si stava preoccupando troppo *

Oh, mi piace molto maesta' e probabilmente avete ragione, dovrei fare un giro in città per trovarla.

*guarda Edgar*

Vi ringrazio molto e non mancherò di chiedere se avrò bisogno

 

Hellabor: *Lei e Thamièl, uscite dalla locanda, percorrono una sfilza di viuzze strette ai cui lati si aprono svariati negozi e tabernacoli scuri, profumi di spezie e incensi provenienti da chissà dove, vociare soffuso e orde di ragazzetti che correvano giocando ai soldati

Era tutto affascinante e si guardava attorno estasiata, inebriandosi di effluvi e voci.

A tratti in alcune mure si aprivano nicchie con immagini oscure, indefinite...strano contrasto con la bianca città*

Ma tu quindi sai già dove andare?

*Chiede alla compagna di viaggio seguendola *

  

Thamièl Aldaymir:  Più o meno  *risponde mentre arrancano per le stradine in salita* Se ricordo bene c'è un antiquario abbastanza onesto qua vicino, come primo tentativo andiamo a vedere lì - *Poco dopo entrano in un negozietto con in vetrina merce di ottima qualità. Hellabor e lei cominciano a tirare fuori dai sacchi ed a decantare il bottino dei troll che intendono vendere, tenendo per sé alcune cose che potrebbero essere utili in futuro ed ovviamente l'Elendilmir, ben nascosto all'interno della sua giacca. Dopo aver contrattato per un bel po', alla fine riescono a spuntare un prezzo equo, anche se ovviamente il commerciante può rivendere quelle cose ad almeno il doppio. *

*Escono dalla bottega soddisfatte* - Ora, mia cara, pensiamo al nostro abbigliamento nuovo! -

 

  

Alcare: *esce dal palazzo e cammina confondendosi tra la folla: è piuttosto sicura che Imwe avesse ragione e probabilmente in capo ad un'ora al massimo avrebbe visto Myrelyn scorrazzare in giro col suo gruppo di amici.

D'un tratto si ricordo' dove fosse l'abitazione di Legolas e decise di recarvisi pensando che fosse probabile la giovane fosse andata a trovare suo zio.

Una volta arrivata nota la sua presenza insieme ad altri giovani.

Avevo ragione a pensare fossi qui da tuo zio con gli amici

*dice una volta avvicinatasi, il suo tono calmo non vuole assolutamente essere di rimprovero anzi lascia trasparire la preoccupazione provata *

Nei pressi di Isengard, Rohan
 

Primula: *Sono giorni che ho lasciato la tranquillità della Contea, ma non potevo fare altrimenti. Mia sorella Hellabor è partita da molte settimane e non ha mai mandato notizie.

Ho approfittato del passaggio che mi ha gentilmente offerto uno dei mercanti che ogni tanto viene a comprare erba pipa e birra artigianale hobbit. Per duecento leghe ho viaggiato comodamente. Ma adesso sono sola e a piedi.

Lo zaino che fino a stamattina pesava tantissimo è quasi vuoto, d'altra parte non potevo non offrire qualcosa di buono a chi mi aveva accompagnato per un tratto di strada.

Il sole batte sul mantello rosso, ma almeno ho la testa coperta. Cappuccetto Rosso mi chiamava Helly per prendermi in giro.*

"Quanto mi manca sentire la sua voce, persino i battibecchi che facevano perdere la pazienza a nostro padre"

*A distanza noto alcune case che spuntano in fondo alla via asfaltata che sto seguendo.

C'è qualcuno più avanti, speriamo che sia brava gente e non delinquenti o gentaglia in cerca di persone a cui dare fastidio.

Con cautela metto la mano sotto al mantello e impugno l'arma. Non sono una grande tiratrice ma magari sarà sufficiente spaventarli*

 

   Vader: *Un monolite nero sostava inflessibile nel mezzo di un crocevia, al di sopra di uno speeder. Unici suoni ad accompagnarlo erano un respiro basso e sibilante e il brontolio occasionale del motore ancora acceso, il cui calore era abbastanza alto da sollevare sbuffi di umido vapore a contatto con l'aria fresca circostante.

Ad un occhio lontano, sarebbe quasi potuto apparire come un Nazgul errante a cavallo di una bestia meccanica... ma costui non era affatto uno spirito intrappolato in un'armatura d'ebano, bensì il Signore dei Sith più potente della Galassia. E al momento... si era perso.

Un'affermazione che, in circostanze diverse, avrebbe certamente fatto inarcare parecchie sopracciglia, ma non con quelle attuali. Dopotutto, il leader supremo del Neo-Impero non aveva mai messo piede su questo pianeta fino a pochi giorni prima, quindi non aveva ancora molta dimestichezza con la sua conformazione territoriale.

Impegnato com'era a leggere la mappa che gli era stata concessa da Tahenys, sembrava incurante di tutto ciò che lo circondava.*

 

*I due Esterling avevano girato a lungo ed in largo quel territorio ricco di merci e bottini nascosti.

Adesso, appostati dietro un cespuglio di more, un ghigno feroce in viso, aspettano che quella piccola hobbit con quello zaino così pieno e promettente si avvicini.

La strada è vuota, i campi lontani..nessuna creatura sentirà nulla*

    

Primula: *Cammino a passo svelto lungo la strada, non vedo l'ora di arrivare a quel villaggio in fondo alla strada per potermi rifocillare.

La strada sembra deserta tranne che per un monolite nero piazzato in mezzo al crocevia.*

"Pensavo fossero diverse persone e invece è solo uno."

Fischia se è alto

*Mormoro tra me e me*

Ancora pochi passi e due tipacci mi si parano davanti cercando di afferrarmi.

Non hanno però fatto i conti con la maggior agilità data dalla mia metà elfica.

Con uno scatto li scarto e inizio a correre più veloce che posso.

Senza voltarmi indietro a vedere se mi inseguono mi precipito avanti verso il villaggio.

Al crocevia, l'uomo altissimo ammantato di nero è ancora immobile.*

"Ottimo! Non ho tempo di andare per il sottile."

*Gli arrivo alle spalle in volata, sta guardando una cartina geografica e pare non capirci nulla*

"Spiacente amico! Mi serve la supermoto"

*Mi infilo agevolmente sotto il suo braccio, ci sarei passata comunque una volta e mezzo almeno, mi lancio sul sellino e do gas. Devo stare in piedi per arrivare alla pedaliera. *

"Ma non potevo essere un po'più alta mannaggia di tutte le mannagge?!"

*Lo Speeder parte con uno scossone, nemmeno il tempo di battere le ciglia e si ferma con un sobbalzo che per poco non mi disarciona.*

Che diamine succede? Mica era alla catena

*Improvvisamente non posso più muovere un muscolo*

"Aiuto"

  

Vader: *Un avvertimento silenzioso è tutto ciò di cui ha bisogno Vader per comprendere che qualcuno gli si è avvicinato di soppiatto.

Nelle medesime circostanze, un essere umano normale non sarebbe mai riuscito a cogliere la misteriosa figura che si appresta a rubargli lo speeder... ma sfortunatamente per il ladro, la Forza opera in modi che le creature della Terra di Mezzo non possono ancora comprendere, e il suo arrivo riecheggia nella mente del Sith sotto forma di una vibrazione lenta e regolare, proprio come il suo cuore.

Senza neanche aver bisogno di voltarsi, l'Oscuro Signore alza una mano e blocca la ladra con una presa della Forza, poi si gira lentamente verso di lei, il suo respiro basso e minaccioso.*

Non è saggio tentare di cogliermi di sorpresa... ladra *dichiara freddamente, mentre s'incammina con passo deciso fino a lei* e ti assicuro che lo è ancora meno provare a derubarmi. Quindi scegli le tue prossime parole con estrema attenzione, o le conseguenze per te potrebbero essere alquanto spiacevoli.

*Si china verso di lei, così vicino da permetterle di intravedere i suoi occhi dorati al di là delle lenti vermiglie della maschera*

Perchè stai cercando di sottrarmi questo speeder? Rispondi sinceramente e potrei valutare l'idea di risparmiarti. Parla!

 

Primula: "Come cavolo ha fatto?"

*Cioè AHI! Mi sta tenendo sollevata per la collottola, forse non si rende conto che non tocco per terra.

Quando si avvicina così minaccioso per incombermi addosso come una montagna un po' mi mette paura.

Ma le sue parole mi indignano*

Oh ladra a chi?

*Metto le mani sui fianchi e batterei il piede a terra se ci arrivassi*

Stavo scappando da quei due tagliagole e lo avrei preso in prestito. Chiamate le guardie sarei tornata a prenderti.

*Nel dirlo cerco di voltarmi indietro per indicargli i veri ladri, che però sembrano essere svaniti nel nulla.*

Oh cioè! E mollami! Hai sentito me e non loro?

Non è che sei dei loro e fai da esca?

*Lo guardo con occhi furenti.

Sarai pure grande e grosso ma se ci arrivo...

Provo a dargli un calcio, dove lo potete immaginare, ma forse non è stata un grande mossa.*

 

*Qualcosa nell'osservare quello strano personaggio nero da per un attimo brividi di angoscia e disperazione ai due Esterling che si guardano straniti.

Ma poi l'attimo passa: sono feroci, ben armati e abituati a combattere per vincere ogni creatura della terra di mezzo.

Sono predoni senza pietà e senza paura, i volti feroci celati dalla stoffa che lascia scoperti solo gli occhi

Veloci si nascondono dietro un muretto a secco che corre lungo la via, guadagnando terreno non visti.

Bene, le prede sono due...uno di loro incocca la balestra con una freccia avvelenata, puntandola dritta verso la schiena, nella direzione da cui avrebbe trapassato il cuore della nera figura che ha catturato l'hobbit che stavano seguendo e che ora da loro le spalle*

 

Vader: *Vader inclina la testa, saggiando i pensieri dell'Elfa con una lieve sonda mentale. Sembra che il suo cervello non sia addestrato per combattere simili intrusioni, e così non ha problemi a cogliere la verità delle sue parole.

Forse, l'avvertimento della Forza non riguardava lei... bensì le persone che si stanno avvicinando silenziosamente alle loro spalle, nascoste della vegetazione. Probabilmente banditi, a giudicare dal modo in cui vogliono approcciarsi.

All'improvviso, un altro avvertimento risuona nella canzone del Cosmo.

Vader solleva una mano... e la freccia che stava per colpirlo si ferma ad appena un paio di centimetri dal suo casco, la punta luccicante sotto i raggi del sole.

Lentamente, l'Oscuro Signore lascia andare l'elfa e si gira verso il punto da cui è partita. Poi, comincia a reindirizzare il proiettile... e molla la presa, rispedendolo al suo proprietario.

Un sussulto risuona poco distante dal viale, poi si ode l'inconfondibile suono di un corpo che tocca terra.*

Forse credevate che fossi una facile preda *tuona la voce del Sith, mentre scruta i suoi dintorni* Un viandante sperduto in attesa di essere ucciso e rapinato dei suoi averi. Una sventurata vittima delle circostanze.

*Man mano che i banditi si avvicina, l'aria attorno all'uomo sembra caricarsi di elettricità statica.

Vader estrae un cilindro argentato da sotto il mantello.*

Potreste pensare di avermi circondato. Ma in verità, tutto ciò da cui sono circondato al momento...

*una lama rosso sangue illumina il viale di una luce vermiglia*

è paura... e uomini morti.

 

Primula: *Attimi eterni penzoloni, una strana sensazione come di un dito che carezzasse la tempia, poi finalmente il colosso mi lascia andare e torno a toccare terra*

Grazie eh!

*Gracchio con la gola ancora stretta.

Poi vedo la freccia ruotare e ripartire e centrare colui che la aveva scagliata.*

"Deve essere un stregone come Gandalf"

*Quando si rivolge ai banditi è strano, il tono mortifero ma stranamente formale e educato. Poi estrae un cilindro da cui spunta qualcosa di lucente, rosso vermiglio*

Bella la bacchetta magica spaziale!

*Fargli un complimento forse lo renderà più ben disposto nei miei confronti, ma non capisco proprio cosa vuole farci.

Nel dubbio estraggo il blaster da sotto il mantello e sparo all'altro criminale.

Colpo fortunato, la mia media di tiro è appena sufficiente.*

Yeah!

*Soffio sul blaster come ho visto fare ai pistoleri nei vecchi film.

Poi guardo questo gigante nero che mi incombe accanto con un sorriso di trionfo*

Uno tu, uno io. Siamo pari.

Non è che mi daresti un passaggio fino al villaggio?

   

Vader: *Vader sbuffa mentre rinfodera la sua lama. Se questa ragazza fosse a conoscenza della sua identità, dubita che si comporterebbe in modo così disinvolto in sua compagnia.

Tuttavia, dopo aver passato l'ultimo anno circondato da ufficiali e burocrati, è piuttosto rinfrescante incontrare qualcuno che non lo guardi come se fosse la Morte in persona. Se non altro, potrebbe rivelarsi utile per i suoi obiettivi a breve termine.*

Dipende da quale sia la tua destinazione *risponde dopo averla soppesata con lo sguardo* Al momento, mi sto recando ad una vecchia roccaforte chiamata Barad Dur... ma temo di essermi perso. Non ho ancora molta familiarità con queste terre.

 

Primula: *Fa sparire la bacchetta magica e mi dice dove è diretto. Sembra irritato dal fatto di non riuscire a orientarsi.* "Povero gigante nero"

*Effettivamente potrei anche andare con lui a quella Bara Dur, un posto vale l'altro per iniziare a cercare Hellabor*

Come destinazione può andare, se mi fai vedere la cartina possiamo partire.

*È strano come nonostante la sua mole e i suoi strani poteri mi senta a mio agio con lui.

Scrollo mentalmente le spalle, in fin dei conti le anime affini si riconoscono, magari faremo un bel viaggio insieme come fece Frodo millenni fa.*

Io sono Primula Tuc dalle Selve, e tu come ti chiami?

*Gli tendo la mano con una mezza riverenza in stile Hobbit*

Ah senti, ma se ci fermassimo per mangiare prima? Ho un po' di fame e cose buone nello zaino, puoi mangiare con me.

Perché non togli il casco, mica rischi di cadere dalla moto finché siamo fermi?

*Un fuoco di domande, forse dovrei dargli un attimo di tempo per rispondere.

Ma sono curiosa. *

 

 Vader: *Il primo istinto del Sith è di rifiutare l'offerta e proseguire il suo viaggio senza perdere altro tempo. Tuttavia... deve ammettere che sono passati almeno due giorni dall'ultima volta che ha messo qualcosa sotto i denti. E sebbene sia in grado di resistere almeno una settimana senza il bisogno di cibo o acqua, non può rischiare di rimanere senza energie in caso di pericoli... di cui questo mondo non è certamente privo.

Inoltre, questa ragazza potrebbe effettivamente condurlo a destinazione, quindi sarebbe meglio approcciarsi a lei in un modo più emichevole.*

Molto bene *risponde, mentre lo offre la mappa* se credi di potermi portare a destinazione, non rifiuterò un po' di assistenza.

*A quel punto, si porta le mani alla maschera... e se la toglie, rivelando il volto umano sottostante.*

E visto come ti ho attaccata in precedenza, offrirti un passaggio sarebbe il minimo per guadagnare il tuo perdono *aggiunge con un sorriso cordiale, lasciando che i suoi occhi tornino di un intenso blu cielo... ingannevolmente umani.*

   

 

Primula: *Avevo appena afferrato la mappa per cercare il posto dove dobbiamo andare che si toglie la maschera.

Un altro po' e mi cade la mascella. È l'uomo più bello che abbia mai visto. Alla prima impressione poco sopra i venti anni. Solo qualche anno più di me.*

Bè anche io ti sono arrivata alle spalle, è che non pensavo di aver tempo di fare convenevoli

*Scrollo le spalle e intanto inizio a tirare fuori dallo zaino pane e salame e birra che posò su una sottile copertina da picnic*

Però non mi hai ancora detto come ti chiami

*Gli ricordo ancora sorridente ma con le manine piazzate sui fianchi a indicare che non intendo passargliela.

Gli allungo un panino*

A te Gigante Nero, buon appetito!

*Offro, sottolineando con un buffo soprannome che non so ancora come chiamarlo*

 

Vader: *Vader accetta il panino con un cenno grato, mantenendo un'espressione cordiale.

è passato molto tempo dall'ultima volta in cui ha dovuto fingere un atteggiamento amichevole, ma di certo non ha dimenticato i suoi tempi da Jedi, quando era ancora un ingenuo cavaliere che desiderava solo aiutare gli altri e promuovere la libertà e la democrazia... prima della sua caduta... prima dell'Impero che lui e Palpatine avevano fondato insieme.*

Puoi chiamarmi Vader *risponde, prima di addentare un pezzo del panino* uuuuh... davvero niente male. I miei complimento al cuoco.

*Detto questo, inclina leggermente la testa e la scruta curiosamente*

E dimmi, giovane Elfa, cosa ti ha portato esattamente in queste campagne? Intendo, prima che tentassi di rubare... perdonami... di "prendere in prestito" il mio speeder.

 

Primula: "Che nome strano, chissà da dove viene"

*Penso ma non mi esprimo perché sarebbe scortese.

Addento con entusiasmo il mio panino, che fosse delizioso non ne avevo dubbi visto che l'ho preparato personalmente.

Ho vinto le gare di panini della Contea negli ultimi 5 anni mica per caso.*

Grazie!

*Mi prendo qualche attimo per pensare a cosa rispondere, quanto svelare. Ma mentire non è il mio forte sicché vuoto il sacco, sentendomi stranamente meglio dopo averlo fatto.*

Sono partita dalla Contea in cerca di quella scriteriata di mia sorella Hellabor.

Quella vagabonda è andata in cerca di avventure ma non ha più mandato notizie a casa.

E ovviamente non ha voluto saperne di portarmi con lei perché è pericoloso!

*Sputo fuori le parole con rabbia, e sottolineo le ultime due mimando le virgolette con le dita.

La mia voce trema di rabbia, ma credo sia palese anche quanto sono preoccupata. E polemica. Che quando sono arrabbiata divento polemica.*

E tu? Da dove vieni? Sei uno stregone come Gandalf? Sai fare i giochi pirotecnici e creare una nave elfica che vola in cielo con il fumo come faceva lui?

E perché il tuo bastone è così strano?

* Nel rivolgergli tutte quelle domande mi sono seduta a gambe incrociate sulla copertina e ora sto rovistando nello zaino in cerca del dolce.

Vittoriosa estraggo un panino con la cioccolata, lo spezzo in due e generosamente gliene offro la metà*

Senti questa meraviglia.

 

Vader: *Vader rimane temporaneamente sbalordito alle parole dell'Elfa.

Hellabor... quello è un nome che ricorda assai bene. Dopotutto, è lo stesso della piccola Hobbit a cui ha sottratto uno degli anelli attualmente in suo possesso... lo stesso che ha colto dalla sua mente, quando l'ha trovata sola e spaventata nelle profondità della montagna.

Forse questo incontro non è stato affatto una coincidenza... ma il volere della Forza stessa.

Subito, recupera un'espressione disinvolta.*

Sono sicuro che la tua amica sta bene e che presto vi ritroverete. Dopotutto, mondi come questo non sono altro che piccoli granelli di sabbia se paragonati all'enorme galassia in cui viviamo *dichiara saggiamente* Ma per rispondere alla tua domanda... no, non sono uno stregone, e ammetto che l'identità di questo Gandalf mi sia ignota.

*Offre all'Elfa un sorriso apparentemente gentile*

Per quanto riguarda ciò che sono... beh, nella mia vita sono stato molte cose. Schiavo, Jedi, guerriero... ma di questi tempi preferisco definirmi un Sith, coloro che più di qualsiasi altra creatura vivente sono capaci di usare e dominare la Forza.

 

Primula: *Jedi? Sith? Non ho mai sentito questi termini ma schiavo sì. Gli offro un sorriso di simpatia.

Non ho minimamente capito cosa intende con le parole seguenti*

Grande e grosso come sei ci credo che sai usare la forza, un altro po' e mi staccavi la testa prima! Quindi forse sul dominare hai ancora da lavorare parecchio, lasciatelo dire!

*Intanto inizio a riporre nello zaino tutto l'armamentario da picnic.

Lo guardo da sopra la spalla, niente per guardarlo in viso mi devo voltare e alzare la testa.*

Sarà meglio avviarci, di strada ce n'è e vorrei arrivare in posto civile per la notte.

*Lo precedo allo speeder e monto agilmente, poi lo guardo con aspettativa. Peccato che abbia indossato nuovamente quello strano casco e non riesco a vedere gli occhi*

Guido io o guidi tu?

Hai un altro casco?

 

Vader: *Alle parole dell'elfa, Vader si trattiene a mala pena dall'alzare gli occhi al cielo.

Come molto spesso accade quando un'utente Forza entra in contatto con coloro che non ne hanno mai sentito parlare, ha decisamente mal interpretato il significato dietro al suo potere. Troppo spesso, infatti, ha visitato mondi primitivi che la definivano semplicemente... magia, un termine che ha sempre disprezzato.

Potrebbe lasciar perdere... ma in quanto uno degli ultimi Sith rimasti in vita, si sente obbligato a risolvere questa lacuna quanto prima.*

Non stavo parlando della mia forza fisica ,ma della Forza, un potere intrinseco a quelli della mia specie *spiega pazientemente* Si tratta di un campo energetico che circonda tutte la galassia, permeando ogni cosa, dalla creatura più piccola al corpo celeste più grande. Ciò che mi hai visto fare prima, quando ti ho sollevata in aria, è solo una minuscola parte delle sue possibili applicazioni.

*Guarda il sole ormai sul punto di tramontare*

Ma sarà meglio approfondire l'argomento in un secondo momento. Non ho caschi da poterti fornire, ma ti assicuro che sono un pilota provetto.

*Detto questo, la spinge delicatamente indietro con la Forza e si piazza sul sedile di fronte.

Dopo essersi rimesso la maschera, la guarda con la coda dell'occhio.*

Tieniti stretta e cerca di guidarmi mentre saremo in movimento.

 

Primula: *Mi sposta con delicatezza e prende posto davanti*

Urka fichissima questa cosa della Forza! Ho tipo un milione di domande da farti

*Parlo rivolta alla sua schiena, sta già avviando lo speeder e mi devo attaccare a lui per non cadere.

Mi sistemo bene il mantello rosso e poi gli circondo la vita con le braccia e poso il viso tra le sue scapole... bè circa, diciamo che con la fronte arrivo alle scapole. È sorprendentemente caldo e il mantello nero è morbido e setoso al tatto. Temevo fosse ruvido e grezzo e che mi avrebbe graffiato il viso.

Parte a razzo appena gli dico che sono pronta*

"Fare da navigatore senza vedere la strada potrebbe essere un po' un problemino"

*Cerco di orizzontarmi guardando di lato e ricordandomi i dettagli della mappa e i punti di riferimento.*

Vader? Ehmmm. Ho il lievissimo sospetto che tu stia andando nella direzione sbagliata.

*Non voglio farlo arrabbiare ma non vedo un tubo e anche se la posizione è comodissima credo non sia la più funzionale data la nostra disparità di altezza. Il mio 1.38 è completamente sovrastato dalla sua altezza.*

"Sembra non avermi sentito"

*Stacco con cautela una mano e picchiettandogli un dito sul casco ci riprovo*

Tok tok! Vader? Stiamo sbagliando strada.

 

Vader: *Vader sospira mentalmente, sentendo la mano dell'elfa picchiettargli sull'elmo.

In circostanze diverse, avrebbe ucciso chiunque avesse osato commettere un atto così oltraggioso verso il Leader Supremo dell'Impero, e di certo nel corso degli anni ha eliminato molti dei suoi sottoposti per ragioni meno gravi... ma ha ancora bisogno di lei, e così la solleva con la Forza mentre lo Speeder è ancora in moto, lasciandola cadere sulle sue gambe. Una posizione piuttosto imbarazzante, ma sfortunatamente necessaria.*

Allora ti consiglio di cominciare a indirizzarmi verso quella giusta *dichiara a denti stretti, grato che la maschera possa nascondere la sua espressione stizzita. Purtroppo, dubita che il resto del viaggio sarà tranquillo come sperava...*

 

Primula: *Mi sento sollevare dal sellino come da mani invisibili e per un attimo penso che mi lascerà cadere abbandonandomi lungo la strada.

Poi invece cado tipo sacco di patate sulle sue gambe*

Ma sul serio?

*Lo fulmino con un'occhiata risentita, beh sarebbe più soddisfacente farlo se non indossasse la maschera ma vabbè.

Mi accomodo sulle due gambe agitandomi e dimenandomi fino a che il mantello si sistema e non è più tutto aggrovigliato tra noi. *

Ecco, decisamente meglio!

Ma poi mi devi spiegare come fai! Sarebbe fichissimo poterlo fare! Quanti scherzi farei a Helly!

*Mi allungo e poso le mie manine sulle sue coperte dai guanti neri, quindi picchietto verso destra sulla sua mano.*

Ecco adesso diritto fino a oltre quella collina

*Mi appoggio completamente contro di lui, praticamente mi ingloba, al calduccio e sicura di non cadere metto la testa tra il suo petto e il braccio e chiudo gli occhi*

Se mi addormento svegliami dopo la collina, okey Vader?

   
 
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