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Autore: HikariRin    12/06/2023    0 recensioni
I reggenti dei Team Diamante e Perla si trovano ad affrontare la più grande calamità che abbia mai convolto la regione di Hisui. Per entrambi è tempo di venire a capo delle proprie convinzioni e dei propri errori, e di maturare qualche nuova consapevolezza.
Ambientazione: Leggende Pokémon: Arceus
Personaggi: Damon, Perula
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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~ Dead End

2. A Link between Spaces

 

Braviary giunse piuttosto velocemente, e i due vennero trasportati nuovamente sulla vallata. Tra loro cadde ancora una volta il silenzio. Lei era troppo risentita del fatto che lui avesse osato supporre il suo giudizio di lui, e lui era risentito del fatto che lei lo avesse rifiutato dopo aver infarinato il suo discorso di tante belle parole.

Erano tornati a non capirsi; bastava così poco per accendere un fuoco.

“Dovrei essere io quello offeso.” disse lui, notando che lei stesse accelerando di proposito per lasciarlo indietro.

“Perché mai?” rispose lei. “Il tuo ego è troppo grande per accettare che non piaci agli altri come piaci a te stesso?”

Il ragazzo sbuffò seccato. Camminava con le mani unite all’interno della tasca del giaccone per scaldarsi il più possibile, ma niente avrebbe potuto riparare il suo orgoglio raggelato. Non era certo quello il motivo, ma poiché i due non riuscivano mai ad avere un confronto esente da giudizi e recriminazioni, lei non poteva saperlo. Certo, Perula non aveva tutti i torti a riguardo del suo ego, ma in quell’occasione non aveva pensato davvero ad altro che ad un modo per accelerare la transizione del rapporto tra le due fazioni verso una risoluzione definitiva.

La ragazza tentò di ricomporsi. Proseguire da soli non avrebbe giovato a nessuno dei due, né a tutti coloro che contavano sulla loro resilienza e lungimiranza. Si lasciò andare in un sospiro spazientito, per poi attendere che lui la raggiungesse, e una volta che le fu accanto tornò a rivolgere lo sguardo alla sponda opposta del versante montuoso che si avvicinava sempre più, dietro al quale, nascosto da qualche arbusto innevato, avrebbero trovato il campo base della squadra di ricerca.

“Sono stata addestrata fin da piccola solo per poter prendere le redini del Team Perla. I sentimenti non trovano spazio nel proposito di guidare la mia gente. Non mi sono mai abbandonata a questo tipo di pensieri, e ancora oggi considero l’amore un sentimento inutile.”

Aveva tentato di spiegarsi raccogliendo tutta la pacatezza che riusciva a trovare ancora in sé.

Lui aveva sospirato impazientemente in risposta alle sue parole, ma non sembrava scosso o sorpreso da ciò che aveva detto.

“Io non ho mai parlato di sentimenti.” rispose, mentre portava il flauto alla bocca e con un suono poco aggraziato chiedeva nuovamente l’aiuto del re alato.

Perula lo osservava sbigottita; non poteva crederci. Strinse i pugni, mentre un lieve rossore colorava le sue guance e si faceva ancor più irritare dalla noncuranza di lui.

“Cosa significa?!”

“Ho provato a baciarti perché ti trovo carina, niente di più.”

“Continuo a non capire.”

La ragazza si strinse nelle spalle, tenendo lo sguardo fisso sulla neve.

Il ragazzo allora mosse qualche passo verso di lei, e quando le fu di fronte si chinò leggermente perché potesse parlarle intimamente.

“Io penso che tu conosca troppe cose solo per sentito dire, Perula. Non hai mai provato qualcosa solo perché ti andava di farlo?”

“Se questo significa scendere a compromessi con me stessa, preferisco rimanere dove sono.” rispose lei in modo deciso; nei suoi occhi v'era quella espressione avversativa che lui conosceva bene, e per questo motivo non aveva voluto incontrarla ancora una volta.

“Dovresti fare più esperienza di ciò che ti circonda.” sentenziò lui ponendo una mano sulla testa di lei e lasciandosi andare ad una lieve carezza, prima di allontanarsi per accogliere il re amico degli umani.

Braviary giunse a trasportare entrambi dall’altra parte, portando prima il suo reggente e poi la sua accompagnatrice. Lei faceva fatica a reggersi sulla sbarra, tanto era scossa da quella nuova rivelazione.

Mentiva a se stessa, continuamente. Tante volte aveva sognato di sottrarsi all’addestramento per andare a giocare con i bambini del campo. Tante volte aveva sognato di correre con Glaceon per la distesa innevata, e tante volte aveva immaginato di avere degli amici e come sarebbe stata la sua vita se non fosse dovuta essere la reggente, ma una ragazza normale.

Mentiva a se stessa, e lei lo sapeva bene. Ciò nonostante, riteneva di essere più meritevole di lui perché non riusciva a concepire come lui riuscisse a pensare a se stesso prima che ad adempiere al suo dovere. Se non avesse avuto quel ruolo, se non avesse dovuto rispondere a chi in lei riponeva tutta la sua fiducia pur ritenendola giovane e inesperta, sarebbe riuscita a rifiutarlo comunque?

La ragazza atterrò accanto a lui, chinandosi in segno di ringraziamento di fronte al Pokémon che tornò definitivamente sul tempio, ove lo attendeva il suo capitano dai capelli intrecciati.

Finalmente si riusciva ad intravedere il campo base. La ragazza accelerò tosto per sottrarsi all’ultimo confronto con lui.

“Non hai alcun diritto di ritenere che dovrei vivere determinate esperienze proprio con te. E comunque, per quanto mi riguarda, tu non sei stato affatto carino.”

Gli disse prima di correre verso l’area di ristoro, salutando il professore ed informandolo degli ultimi avvenimenti. Il ragazzo rimase indietro, a domandarsi se davvero non avesse sbagliato completamente il giudizio su di lei.

Se davvero lei non lo avrebbe nemmeno degnato di uno sguardo, per quanto lui potesse impegnarsi.

I due comunicarono a Soruan l’esito della missione. Il direttore del Team Galassia si mostrò soddisfatto dell'esito e invitò tutti loro a riposarsi in vista dei cambiamenti che all’indomani la regione avrebbe dovuto affrontare. Damon e Perula seguirono il suo consiglio, promettendosi nel cuore che per un lungo periodo di tempo avrebbero evitato di vedersi. Niente di più affrettato, perché il giorno dopo Hisui si svegliò con il cielo dipinto della distorsione spaziotemporale di cui era stata vittima per volere di un potere più grande, che le persone comuni attribuivano alla divinità.

Soruan convocò immediatamente i due reggenti, che dovettero assistere impotenti all’espulsione del membro più promettente del Team Galassia dal Villaggio Giubilo. Entrambi si guardarono, turbati e interdetti, ed entrambi dimenticarono in un attimo quanto successo il giorno prima. Entrambi credevano in quella persona, ed entrambi costretti dalle circostante dovevano credere quanto mai prima nel Sommo Sinnoh. Insieme decisero di darsi da fare per riportare il sole a Hisui, pur tenendosi a debita distanza dal villaggio e lontani dagli occhi di Soruan, per evitare di complicare ulteriormente le cose.

Appreso che il mondo sarebbe potuto essere tenuto insieme dalla Catena Rossa, un oggetto forgiato dai tre Pokémon dei laghi, entrambi riposero totale fiducia l’uno nell’altra, stabilendo che uno di loro avrebbe accompagnato la persona prescelta per quel compito ai tre laghi e l’altro sarebbe tornato al villaggio a controllare le mosse del Team Galassia. Per quanto potessero essere in contrasto tra loro, entrambi sapevano che nessuno dei due avrebbe mollato la presa in un momento tanto delicato. Il conflitto tra le loro genti pareva già essere un avvenimento lontano.

La Catena Rossa venne forgiata, Soruan venne raggiunto e fermato e la forza della persona caduta dallo squarcio del cielo era stata ancora una volta manifesta, così tanto da riuscire a placare il Sommo Sinnoh. O meglio, uno dei Sommi Sinnoh.

Essendosi ricreduto sulle reali intenzioni della persona venuta da un altro mondo e da un’epoca differente, e nonostante la Catena Rossa si fosse spezzata, il direttore del Team Galassia si scusò, promettendole nuovamente tutto l’aiuto di cui poteva essere capace. Grazie alla voce del Sommo Sinnoh che era stato liberato dalla sua collera, riferita dai reggenti, il professore riuscì a intuire brillantemente una soluzione per la cattura di quello rimanente.

Damon e Perula si trovarono nuovamente a dover tranquillizzare le due fazioni e a chiedere aiuto più che mai ai loro capitani. I membri del Team Diamante e quelli del Team Perla continuavano a cozzare tra loro, e quello era il momento in cui entrambi capirono di dover smettere di considerare l’altro sbagliato e di dover dare l’esempio.

Entrambi i Pokémon erano reali, entrambe le leggende erano veritiere, e probabilmente era stato solo lo scorrere del tempo ad offuscare la memoria di uno dei due, o forse era stata la separazione sempre più netta tra le genti che vivevano in luoghi diversi a impedire che i reggenti precedenti che avevano sentito le loro voci potessero incontrarsi e discorrerne.

Il tempio dei Memordei però continuava a tramandare l’adorazione di due Pokémon, ed entrambi i giovani si rimproveravano di non averci creduto abbastanza, di non essere stati sufficientemente attenti e di aver basato la propria avversione per il clan avversario sulla propria presunzione e sui racconti tramandati da altri.

Quando anche il secondo Sommo Sinnoh venne placato grazie all’aiuto dei capitani delle differenti fazioni, il sole tornò a splendere sulla regione. Lo squarcio sulla vetta del Monte Corona era finalmente scomparso, ed entrambi i reggenti osservarono con sollievo il risultato a cui la loro collaborazione aveva portato. Entrambi sorrisero l’uno all’altra dimenticando il rancore che aveva oscurato il loro discernimento, e si fecero convincere da Soruan ad organizzare una festa coinvolgendo le loro genti, che il direttore volle ribattezzare Festa dell’Armonia.

Armonia, arrise Damon. Si chiedeva in che modo avrebbe potuto far sì che diventasse il loro avvenire, dopo quanto accaduto nel suo fugace incontro tra le fragilità di lui e di lei.

Prima di scendere dalla vetta Soruan volle discorrere ancora una volta con loro, e li trattenne entrambi mentre la squadra di ricerca si dirigeva a valle.

“Avete sentito entrambi la voce dei sommi Palkia e Dialga, non è così?”

Entrambi risposero affermativamente. Soruan incrociò le braccia al petto, pensieroso.

“Il fatto che tra tutti abbiano scelto proprio voi dimostra che hanno osservato per secoli questa terra, che sanno chi siete e che rispettano il vostro ruolo di reggenti. I vostri antenati hanno svolto un ottimo lavoro, e così avete fatto voi.”

Il direttore si congratulò con loro, ricevendo un sommesso ringraziamento da parte dei due. La ragazza si fermò ad osservare con ammirazione il giovane che aveva creduto per una vita non idoneo al ruolo che ricopriva; per la prima volta si sentiva orgogliosa di aver potuto lavorare al suo fianco. Il suo sguardo tramutò però presto in delusione verso se stessa; sapeva che la valutazione che stava esprimendo in quel momento era anch’essa dettata da un modo di pensare che avrebbe dovuto abbandonare, reso più autorevole dalla scelta di un dio leggendario. Ciò nonostante per un attimo gli aveva sorriso e lui lo aveva notato, facendole abbassare immediatamente lo sguardo come se si sentisse in difetto.

Soruan si volse poi verso le rovine, stringendo gli occhi nella malinconia alla vista della devastazione che le sue gesta sconsiderate avevano contribuito a causare.

“Secondo voi dovremmo ricostruire il Tempio di Sinnoh?”

“No.” rispose Damon, senza esitazione. Perula alzò nuovamente lo sguardo, interessata. “Ritengo sia meglio che rimanga così. Una simile calamità va ricordata, dovremmo inserirla negli annali perché i futuri abitanti di Hisui non dimentichino come è successo alla nostra gente.”

“Sono d’accordo con Damon.” Il ragazzo la guardò sorpreso. Per quanto ricordasse era la prima volta che lei prendeva apertamente le sue parti. “Le rovine del tempio devono servire come monito, affinché le persone di tutti i luoghi che verranno qui sappiano e una tragedia simile non si ripeta più.”

“E sia.” disse Soruan, annuendo alle parole dei giovani. “Se pensate che in questo modo sarà più semplice tramandare ai posteri ciò che è accaduto qui, imiterò il comportamento dei leggendari Dialga e Palkia e mi fiderò di voi.”

I due ringraziarono nuovamente il direttore per la fiducia accordatagli, ed eludendo gli occhi vigili di quest’ultimo lei gli sorrise di nuovo, con una complicità che lui non aveva mai scorto nei suoi occhi prima di allora. Forse la nuova era di Hisui era più vicina di quanto avesse sempre creduto.

“Torniamo al Villaggio Giubilo ora. Abbiamo una festa da organizzare.” Concluse Soruan, dirigendosi a grandi passi verso la caverna. La ragazza gli corse dietro, impaziente di congratularsi con i suoi capitani e coinvolgerli in questa nuova iniziativa, mentre Damon lanciò un’ultima occhiata all'altare in pezzi prima di proseguire.

Dentro di sé ringraziava il Sommo Sinnoh, che dunque non era né Palkia né Dialga, che le cose si fossero finalmente sistemate, e pregava che tutti potessero trovare se stessi e trascorrere liberamente le proprie esistenze, senza limiti imposti dal tempo o dal luogo in cui si sarebbero trovati a farlo.

Emise un sospiro divertito al pensiero di aver pregato anche per la parte di lei. Il suo sorriso era stato per lui come una benedizione, sebbene non servisse più forzare le cose, quindi ragionò che per una volta dovesse essere autentico.

Portò una mano a sorreggere la fronte, mentre si soffermava a rivedere le proprie motivazioni e interiormente cominciava ad accalorarsi un poco, sentendosi anche alquanto irrequieto.

Non era poi così diverso da lei.

Anche lui aveva mentito al suo ego, pretendendo di voler soltanto risolvere le cose accelerando i tempi. La verità era che la risolutezza di lei era la cosa che più lo interessava, e il fatto che lei continuasse a sfuggirgli lo aveva soltanto acceso ancora di più.

 

Note dell’autrice:

Eccoci in questo secondo capitolo!

La chicca di oggi è che a quanto pare Damon ha fatto una gran fatica ad imparare a suonare il flauto; questo particolare è ripreso dalla miniserie La Neve di Hisui.

Ripercorrere la storia del gioco senza includere il sesso del protagonista è stato faticoso. Il prossimo capitolo sarà completamente originale – seguirà quello che nel gioco viene detto, ma sarà un po’ più libero – e in esso la storia troverà anche una conclusione.

I mondi dei due reggenti si stanno pian piano intrecciando. Sono curiosa di sapere quale sarà la reazione dei lettori al mio finale.

Vi ringrazio di aver letto anche questo capitolo, e vi rimando quindi al prossimo. :3

XHikariRinx

   
 
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