Sae Itoshi era cresciuto in fretta.
Quando si diventa qualcuno, quando si riesce a brillare ancora prima di essere maggiorenni, quando si diventa forti nello sport più famoso del mondo… era d'obbligo crescere in fretta e saltare delle tappe.
Itoshi Sae aveva raggiunto la vetta ancora prima di compiere 18 anni. Aveva vissuto all'estero, aveva un manager che gestiva ogni suo appuntamento e tutti gli occhi del mondo del calcio puntati addosso. Lavorava ogni giorno a stretto contatto con gente molto più grande di lui, gente che fingeva di accontentarlo in ogni suo capriccio solo per tenerlo buono, gente viscida che gli faceva solo venire il voltastomaco.
A Sae non erano mai piaciute le persone e non l'aveva mai nascosto, ma più diventava famoso e più il suo ribrezzo peggiorava. Decidendo infine di iniziare a utilizzarle lui stesso per i propri comodi prima che succedesse il contrario.
Fu per questo che si avvicino a Shidou Ryusei. Quel ragazzo, quel demone, di soli 17 anni aveva tutto quello che Sae cercava, tutto quello che Sae poteva sfruttare per il suo tornaconto personale. Prima di tutto in partita e poi, come scoprì fin troppo presto, a letto.
La prima volta che Sae aveva fatto sesso aveva appena compiuto sedici anni. Si trovava all'estero e la donna che gli aveva preso la verginità aveva il fascino della straniera. Sae aveva etichettato l'esperienza come "nulla di che".
Fare sesso con gli uomini era risultato più piacevole, ma mai nulla che gli facesse perdere il fiato o che gli facesse nascere il desiderio di rifarlo.
Nessuno di quei partner era mai riuscito a soddisfarlo appieno, questo almeno fino all'arrivo di Shidou Ryusei.
Il suo modo di giocare a calcio l’aveva attirato fin da subito, come una falena alla ricerca della luce, e aveva deciso che avrebbe giocato con lui, che avrebbe passato a lui la palla permettendogli di fare goal.
Quindi prima era arrivato il calcio, poi il pensiero di portarselo a letto e usare quella sua energia e quella sua bravura anche in altri campi. Non era stato difficile, non quando Shidou aveva iniziato a flirtare con lui in mezzo al campo da calcio in un modo abbastanza evidente, affermando più volte e ad alta voce tutto quello che voleva fargli. Da lui aveva sentito delle frasi così sporche che non aveva sentito neanche nei porno, frasi che erano riuscite ad accenderlo come mai nessuno prima.
Sae, ovviamente, non si era tirato indietro, ma con Ryusei aveva fatto un enorme errore di calcolo. Eppure si era sempre vantato di essere molto bravo a comprendere le persone e capire cosa avrebbero detto o come si sarebbero comportate.
Tuttavia, chi avrebbe mai detto che quel demone pervertito, lo stesso che aveva quasi spaccato la faccia a suo fratello Rin, lo stesso che era stato legato e chiuso in isolamento, lo stesso che in tutto il Blue Lock non era riuscito a farsi neanche un amico… volesse le coccole dopo il sesso?
Ecco, a quello Sae non era pronto.
E se fosse stata una scopata come un'altra, il centrocampista non ci avrebbe pensato due volte a buttarlo a calci fuori dal suo letto e dalla sua stanza. Ma Shidou era riuscito a fotterlo così bene come mai nessuno aveva fatto che, semplicemente, non ne aveva le forze.
Sae non riusciva a muovere un muscolo, figurarsi spingerlo via.
Il più grande era sdraiato sul letto a pancia in su, il sudore che si raffreddava sulla sua pelle e lo sperma che si seccava, sarebbe stato difficile pulirsi il giorno dopo ma non aveva altre alternative.
Shidou era molto più alto di lui, ma questo non gli impedì di accoccolarsi contro il suo fianco, pelle nuda contro pelle nuda e incastrando la testa contro il suo collo.
Sae smise di respirare -Che cazzo stai facendo?
La voce gli uscì più bassa di quello che aveva programmato, doveva essere davvero stanco.
Ryusei gli rispose con un mormorio basso e confuso mentre chiudeva gli occhi e strofinava il naso contro il suo collo.
Il centrocampista sbuffò infastidito e annoiato, ma chiuse gli occhi a sua volta e alzò una mano per scostare i capelli di Shidou che gli stavano solleticando il viso, lasciandola poi sulla testa dell’altro.
Itoshi Sae non era di certo un tipo da concedere le coccole dopo il sesso, ma non era neanche qualcuno che avrebbe lasciato dormire le scopate di turno sul suo letto. E non sembrò farsi troppi problemi quando, pochi secondi dopo, entrambi si addormentarono profondamente.