Film > Encanto
Ricorda la storia  |      
Autore: MaryFangirl    22/06/2023    0 recensioni
L’abitudine di Camilo di giocare con i capelli di Bruno diventa qualcosa di più. (Bruno/Camilo)
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Bruno Madrigal, Camilo Madrigal
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incest
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa è una fanfiction tradotta dall’inglese, potete trovare i dettagli dell’originale qui sotto.
 
Titolo originale: The starving faithful
Link storia originale: https://archiveofourown.org/works/36907390
Link autore: https://archiveofourown.org/users/haemoheretic/pseuds/haemoheretic


Versione 'censurata' per via della tematica incest. Per quella integrale, suggerisco di accedere al mio profilo AO3, disponibile nella mia bio.
 
 
 
Inizia abbastanza innocentemente.
 
Quando Bruno era tornato in famiglia, Camilo si era preso la responsabilità di districare il nido di topi – letteralmente – sulla sua testa. Gli è sempre piaciuto aiutare Dolores con i suoi ricci, dopotutto, era una buona scusa come un’altra per cercare di convincere l’uomo a uscire dal suo guscio.
 
Ora, quando trascorrono del tempo insieme – il che accade spesso – il più delle volte Camilo si ritrova sul letto di Bruno, con Bruno mezzo steso sul pavimento.
 
“Per pensare meglio” aveva detto a Camilo. Oggi è come sempre. Camilo passa pigramente le dita tra i capelli di Bruno, mentre Bruno divaga...su qualsiasi cosa. L’attenzione di Camilo si sposta, concentrandosi interamente sulla sensazione dei ricci di Bruno. Vicino a un orecchio si è formato un ricciolo perfetto, Camilo lo avvolge dolcemente intorno all’indice.
 
Mentre lo lascia andare, il ricciolo si impiglia e Bruno emette un rumore. Camilo fissa la sua testa, incerto su quanto è appena successo. Riconosce un lamento di dolore, e non si è trattato di quello. Sembrava sospettosamente di piacere.
 
“Scusa” mormora.
 
“È okay” arriva la risposta leggermente tesa.
 
Mh.
 
Ricomincia a pettinare i capelli di Bruno, lo sente rilassarsi contro il letto. Camilo è fin troppo consapevole di come le sue ginocchia siano ai lati della testa di Bruno: una posizione comoda per il suo compito, sì, ma ora Camilo pensa a un tipo di posizione completamente diverso.
 
Mentre il pensiero gli attraversa la mente, le dita di Camilo si flettono involontariamente e Bruno emette di nuovo quel rumore. È una specie di piagnucolio strozzato, pensa Camilo. Sicuramente non è per dolore. Non riesce a vedere il viso di Bruno, ma le sue spalle sono leggermente curve in avanti ed è molto immobile. La mano di Camilo è ancora intrecciata nei suoi capelli, non può muoversi. Si allontanerebbe se Camilo allentasse la presa?
 
Lo fa appena.
 
Bruno rilascia un respiro tremulo e si reclina indietro.
 
La stanza è silenziosa, tranne che per i loro respiri e il cuore di Camilo che gli martella nel petto. Con cautela, torna a far scorrere le punte delle dita sul cuoio capelluto di Bruno, calmando sia se stesso che Bruno. Qualunque sia l’incantesimo su entrambi, non può spezzarlo ora.
 
Un piano inizia a prendere forma. Camilo abbassa una mano e traccia la mascella di Bruno con il pollice. Bruno si inclina verso il tocco, un altro sospiro gli sfugge dalle labbra. Bene. Si sposta in avanti, fino a ritrovarsi sul bordo del letto. Le sue nocche sfiorano l’interno coscia, la sua mano è l’unica cosa che impedisca alla testa di Bruno di appoggiarsi lì. E se si appoggiasse un pochino più indietro...
 
Non è che Camilo non si sia accorto del calore accumulatosi tra le sue gambe. Solo ora, però, considera l’assurdità di ciò che sta facendo. Il punto di non ritorno è questione di pochi centimetri.
 
E non è che non si renda conto che questa è un’idea terribile. Il punto, però, è che le cattive idee di Camilo sono sempre state le sue migliori idee.
 
Raccoglie i capelli di Bruno in una coda alla base del collo e li stringe, e l’uomo geme, e la decisione è presa. Camilo muove i fianchi in avanti, assicurandosi che Bruno possa sentire il suo sesso contro la testa.
 
“Ah, Camilo” dice Bruno, girandosi e incontrando gli occhi di Camilo, riuscendo solo a sfregare la guancia contro l’erezione di Camilo. Camilo reprime un lamento e cerca di sorridere fiducioso.
 
“Sì, zio?” risponde, osservando Bruno che lotta per formulare una frase. I suoi occhi, anneriti di lussuria, continuano a saettare tra il viso di Camilo e il suo inguine.
 
“Noi” inizia Bruno, debolmente, “non dovremmo”
 
Camilo alza le spalle. Sorride: “Lo so”
 
Un altro suono di Bruno, un ringhio dalle profondità della sua gola, e Camilo fatica a tenere i fianchi fermi. “La porta è proprio lì” aggiunge, senza staccare lo sguardo da Bruno.
 
Bruno si ferma, si acciglia. “Ma questa è la mia stanza”
 
Ah. Anche in un momento come questo, è sempre lo stesso, goffo Bruno.
 
“Oh mio dio” borbotta Camilo, e gli afferra i capelli, “girati”
 
La vista di Bruno in ginocchio, con le guance arrossare e le labbra socchiuse, non è nulla per cui Camilo potesse prepararsi. Con le dita tra i suoi capelli, guidandolo in avanti, china la testa come un peccatore. Si muove con lentezza straziante: prima annusando la stoffa tesa, poi premendo leggeri baci.
 
Da quanto tempo lo desiderava?
 
Camilo lo asseconda per un po’, poi lo tira indietro, godendosi il modo in cui grida. Troppo oltre per poter provare imbarazzo, abbassa i pantaloni e, oh, l’espressione sul viso di Bruno quando lo vede sembra affamata.
 
Lo sguardo di Bruno si sposta brevemente su quello di Camilo, con una domanda. Camilo risponde cullando teneramente la sua testa, sfregando le unghie e premendosi contro le labbra di Bruno. E grazie a Dio, Bruno coglie la risposta.
 
Il mondo di Camilo si restringe: sulla lingua di Bruno, le lunghe dita avvolte, i suoi occhi socchiusi dal piacere. Ogni volta che le dita di Camilo si arricciano e tirano, Bruno emette un basso ringhio che arriva dritto al cervello di Camilo.
 
“Bello” tenta e viene ricompensato da Bruno che si aggrappa alle sue cosce, “sei così bello, zio” e le dita di Bruno scavano abbastanza da creare lividi mentre prosegue.
 
Camilo afferra una manciata di riccioli e tira finché la sua pelle non diventa bianca. Affonda i talloni alla base della schiena di Bruno, bloccandolo contro il suo corpo. Ogni movimento serve solo ad alimentare la disperazione di Bruno, e dio, tutto ciò che Camilo può fare è aggrapparsi mentre i suoi fianchi scattano in avanti...
 
Camilo sussulta involontariamente e crolla in avanti. Avvolge le braccia intorno alla testa di Bruno e rimane lì, in silenzio, fino a quando le scosse passano.
 
“Ehi” dice Bruno piano.
 
“Mh”
 
“Fammi alzare”
 
“Non voglio” borbotta Camilo, ma obbedisce. Bruno si mette accanto a lui sul letto, le mani tranquille sulle gambe.
 
Camilo già sente quello che sta per dire. ‘Mi dispiace’ e ‘È stato uno sbaglio’ e ‘Dovresti starmi lontano’, tutto con quel tremolio nella voce che fa venire voglia a Camilo di baciarlo e torcergli il collo allo stesso tempo.
 
Fanculo, pensa Camilo.
 
Sposta le gambe su quelle di Bruno e si accoccola sotto il suo mento. Bruno ricade sul letto con il suo peso addosso, permettendo a Camilo un accesso migliore per rannicchiarsi su di lui.
 
“Non si torna indietro” dice contro il petto di Bruno.
 
Una rapida pressione delle labbra contro la sua fronte è tutta la risposta di cui Camilo ha bisogno.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Encanto / Vai alla pagina dell'autore: MaryFangirl