Scritta
sentendo Non amarmi di Aleandro Baldi.
Cap.4
Resta…
Il
ticchettio del bastone rimbombava nelle orecchie di
Vegeta, avvertì l’ostacolo di un divano e si
spostò di lato, continuò a
camminare con le gambe tremanti, con una mano sfiorava il muro.
Sentì una
porta, trovò la maniglia e aprì, entrò
e avanzò lentamente nella cucina. A
tentoni, riconobbe una delle sedie del tavolo, e vi si
accomodò, sentendo anche
il respiro della donna.
Il
profumo della moglie gli punse le narici. Nelle
lenti dei suoi occhiali da sole neri si rifletterono le pietanze sul
tavolo.
«Sono
felice che tu sia venuta a trovarmi. Elly ha
cucinato tutto questo per noi» disse Vegeta con la voce roca.
"Tra noi è
caduto un pesante silenzio, non pensavo che sarebbe mai successo"
rifletté.
«Ho
visto» rispose la scienziata. Si mordicchiò il
labbro, togliendosi una parte del suo rossetto. "Non sarei dovuta
venire,
non era ancora pronto… Solo che… Goku ha detto
che si stava sentendo abbandonato.
Non era questo che volevo" pensò.
«Credevo
avessi già finito di mangiare» sussurrò
Vegeta, percependo gli odori provenienti dalle cibarie.
Bulma
scrollò le spalle, facendo ondeggiare i corti
capelli azzurri. "Non so come fare a ricominciare, non lo so
proprio… Sei
così diverso. Ero così abituata a sfidarti, che
ho dimenticato quanto fossi
fragile. Ho dimenticato che era la parte migliore di te ed ho finito
per
nascondermi da essa.
Ho
tradito la tua anima, il nostro amore… Come puoi
perdonare questo mi atteggiamento infantile?" si domandò.
«Ora non mi va» biascicò.
Vegeta
corrugò la fronte spaziosa e le accarezzò il
viso, sentendo le lacrime umide al tatto. «Perché
piangi?» la interrogò. «… Di
felicità» mentì Briefs, voltando la
testa di scatto.
Vegeta
le prese le mani nelle proprie bollenti, la
sentì stringere spasmodicamente e sospirò.
«Tsk,
non devi fingerti forte con me. Lo sai vero?»
domandò.
Bulma
fece una risatina isterica che rimbombò nelle
orecchie di lui. Chiese in risposta: «Tu cosa fai di
solito?».
Vegeta
fece un ghigno storto. «Da quando fai i miei
stessi sbagli, Donna?» la interrogò. "Tu sei
meglio di me, mio angelo
azzurro" pensò.
Bulma
guardò le fiammelle delle candele spegnersi,
affogate nella cera dei mozziconi di candele consumate.
«Sai,
a casa manchi a tutti. Vetrunks non fa altro che
parlare di te» cambiò discorso. Sfilò
le mani da quelle del marito, lo vide
cercarle a tentoni, avvertì una fitta al petto e le riprese
nelle proprie,
stringendole nuovamente.
«Mi
mancate anche voi, ma… Sento tutto in modo così
diverso. Ho…» mormorò Vegeta.
"Ho
paura, Bulma. Tu non sai quanto ho paura.
Questo mondo io non lo riconosco, non riesco a sentire come mio quello
che mi
circonda" pensò. «… Mi sono abituato a
questa casa. Elly ha fatto in modo
che sia tutto funzionale…
Però
mi sento in colpa. Temo di starla tenendola
lontana troppo a lungo dalla sua di famiglia. Il muso verde
finirà per essere
geloso».
«Allora
potrei venire io più spesso. Darle il cambio,
come ho fatto oggi» disse Bulma.
Vegeta
le baciò le mani e addolcì il sorriso.
«Non
potrei chiedere di meglio» ammise.