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Autore: lightwood4life    25/06/2023    0 recensioni
||TRADUZIONE||
Raccolta di storie che narrano di varie avventure di un Alec ubriaco.
Tratto dal primo capitolo:
“È il mio addio al celibato e tu sei il mio migliore amico” dice Jace. “Devi ubriacarti per me”.
Il fatto è che, Alec in realtà non beve. Non lo fa mai.
Anche con Magnus, che sicuramente riesce a reggere l’alcool, non supera mai uno o due cocktails. Quindi, dopo che Jace è riuscito a spingergli le bevande in mano, ancora e ancora, Alec non è ubriaco. È molto, molto ubriaco.
Tratto dal secondo capitolo:
"E' il tuo addio al celibato ed io sono il tuo migliore amico," aveva detto Jace. "Devi ubriacarti per me."
Alec è abbastanza sicuro di aver già sentito quelle parole, o qualcosa di simile.
[...] Due, ha sperimentato la settimana, forse mese, peggiore della sua vita dopo allora, ed è stata una cosa molto, molto brutta.
Per un bel po’ dopo il matrimonio di Jace e Clary, aveva dovuto convivere con la consapevolezza delle risatine e le battute che gli venivano fatte alle spalle all’Istituto. Non farà lo stesso errore di nuovo.
Tranne per il fatto che lo ha già fatto, perché prima di potersi rendere conto di quello che sta accadendo, è ubriaco nuovamente.
Genere: Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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What’s life without a few dragons

 

"È il tuo addio al celibato e io sono il tuo testimone", aveva detto Jace. "Ti devi ubriacare, me lo devi."

 

Alec è abbastanza sicuro di aver già sentito quelle parole, o qualcosa di abbastanza simile.

 

Sa anche che ne sono venute fuori due cose. Uno, si è fidanzato con Magnus, il che è positivo. Due, ha vissuto la settimana più imbarazzante, forse il mese, della sua vita dopo quella, il che è stata una cosa molto, molto brutta. Simon, la prova vivente (o non vivente – o non morta, accidenti, questa faccenda dei vampiri può essere così confusa) che non ci si può fidare dei vampiri, lo aveva registrato mentre blaterava delle abilità di Magnus con la sua bocca (tra le altre cose) e lo aveva inoltrato a tutti i loro amici. Per un po', dopo il matrimonio di Jace e Clary, aveva dovuto fare i conti con sorrisi e risatine alle sue spalle ogni volta che attraversava l'Istituto. Non farà più lo stesso errore.

 

Tranne che lo ha già fatto perché prima che possa rendersi conto di cosa è successo, è sbronzo di nuovo. Si chiede se Jace abbia forse corretto i drink e quando incontra il sorrisetto malizioso di suo fratello, ha la risposta che cercava. Lo rinnegherà non appena sarà di nuovo sobrio. Se mai tornerà di nuovo sobrio perché in questo momento, sembra che non scenderà mai da quella nuvola esilarante su cui è seduto.

 

Sono in un club gay, il che è abbastanza ridicolo perché Jace ha organizzato il suo addio al celibato ed è il ragazzo più etero che Alec abbia mai incontrato. È più dritto delle frecce che Alec scaglia con il suo arco.* È l'epitome di etero. Ma è seduto accanto ad Alec in un locale gay e per quanto cerchi di fingere il contrario, è ubriaco quanto Alec, quindi va bene.

 

"Dai, ci muoviamo", dice Jace, dandogli gomitate le spalle.

 

Rovescia un po' del cocktail rosa che sta bevendo sulla maglietta di Alec, ma nessuno dei due se ne accorge davvero.

 

"Dove stiamo andando?" biascica.

 

"Strip club", risponde Jace con un ampio sorriso.

 

"Strip club gay, ovviamente", interviene Isabelle, mentre afferra il braccio di Alec per farlo alzare in piedi.

 

“Magnus ci sarà?”

 

Jace emette un profondo sospiro, roteando gli occhi. "Maledico il giorno in cui ti sei innamorato di quello stregone", borbotta, anche se la bugia è evidente nel suo tono. "Sei un tale ubriacone sdolcinato."

 

"Magnus è uno stregone", gli dice Alec, nel caso se lo fosse dimenticato. "È piuttosto magico."

 

"Sai cosa dicono", interviene Simon, cercando di nascondere una risata. Ha il telefono puntato dritto su Alec e Alec vuole fermarlo, ma è troppo impegnato a frugarsi nelle tasche alla ricerca del proprio telefono. Dovrebbe chiamare Magnus per dirgli di venire allo strip club. “Il vero carattere di un uomo viene fuori quando è ubriaco. Alec è in realtà un gigante romanticone sotto tutta questa facciata da scontroso.”

 

"Lo è", lo asseconda Jace. "Dai, andiamo."

 

“Magnus ci sarà?” Alec chiede di nuovo, gemendo per la frustrazione quando non riesce a trovare il suo telefono.

 

"No", risponde Isabelle con fermezza. “Magnus è al suo addio al celibato con Ragnor, Raphael, Tessa e Clary. Lo sai. Andiamo, strip club.”

 

"Non voglio andare allo strip club", si lamenta Alec, tirando la manica di Jace come un bambino petulante. “Voglio Magnus.”

 

"Lo vedrai presto", lo rassicura Jace, dandogli una pacca sulla spalla per confortarlo. "Prima spogliarellista."

 

"Non voglio andare allo strip club", ripete. "Non ho bisogno di uno spogliarellista, ho un Magnus." Si ferma per un momento e sbatte le palpebre, l'idea più meravigliosa che gli frulla in testa. “A meno che Magnus non sia lo spogliarellista?”

 

Si rianima al pensiero, un ampio sorriso rompe la sua compostezza. Non che fosse veramente composto prima comunque. È troppo impegnato a fissare il modo in cui le luci accecanti dei club si riflettono sul muro mentre i suoi fratelli lo trascinano verso l'uscita.

 

“Magnus non è lo spogliarellista,” taglia corto Isabelle, allungando una mano per togliergli una ciocca di capelli dagli occhi. "Avrai il tuo spogliarellista."

 

Alec si acciglia. Perché sono così testardi? Lancia un urlo trionfante quando finalmente trova il suo telefono, che era sempre stato nella tasca dei suoi jeans. Lo tira fuori e alza un dito quando Isabelle sta per protestare, facendola tacere in modo efficiente.

 

"Non ho bisogno di uno spogliarellista", ribadisce, "te lo dimostro".

 

Apre il suo file di Magnus sul telefono, che tra l’altro è il suo file preferito perché è pieno di foto di Magnus che sembrano assolutamente impeccabili. Indossa vestiti nella maggior parte delle foto – il che è decisamente deludente – ma non in tutte perché Magnus è un piccolo stronzetto. Alec lo ama sempre, ma lo ama soprattutto ora che può dimostrare il suo punto di vista ai suoi fratelli. Sceglie il suo preferito - che per fortuna è quasi innocente perché è visibile solo la parte superiore del corpo senza maglietta di Magnus - e mette il suo telefono davanti agli occhi di Izzy.

 

"Guarda", biascica. “Non ho bisogno di uno spogliarellista. Il mio Magnus va molto bene.”

 

Isabelle alza gli occhi al cielo ma c'è un piccolo sorriso che le tira le labbra.

 

"Si. Si, è molto figo", fischia Jace, socchiudendo gli occhi alla foto sul telefono.

 

“Stai indietro,” abbaia Alec, nascondendo lo schermo contro il suo petto. "Trovati il tuo Magnus!"

 

“Dai,” sbuffa sua sorella, agganciando il suo braccio al suo.

 

"Perchè non può esserci Magnus?" Alec piagnucola di nuovo.

 

"Perché si sta divertendo da qualche altra parte", ridacchia Isabelle. Ha bevuto tanto quanto lui, ma sembra a malapena alticcia e Alec si chiede come sia possibile. C'è un dio della tolleranza all'alcol che ha deciso di benedirla con una resistenza extra mentre a lui sono rimaste solo le briciole?

 

“Vaffanculo, Dioniso” borbotta sottovoce. Rivolge gli occhi sfocati alla sorella pugnala-spalle e poi si rende conto di quello che ha appena detto e si blocca, proprio mentre stanno uscendo dal club. "Magnus si sta divertendo?" fa eco. "Senza di me?"

 

Ora, non è mai stato fidanzato prima, ma è abbastanza sicuro che sia illegale. Magnus può divertirsi senza di lui ora che sono fidanzati? Salvo che…

 

"Mi sta tradendo?" sbotta, gli occhi spalancati e spaventati.

 

Lentamente, il panico inizia. "Oh Dio, e se va allo strip club e poi si innamora della spogliarellista e poi mi lascia per la spogliarellista?"

 

Isabelle sta per parlare ma lui non glielo permette. “E se la spogliarellista fosse come... super bella? E indossa glitter e il resto? Posso indossare glitter se lo vuole! Non può lasciarmi solo perché non indosso glitter!

 

Il panico è prontamente seguito dalla rabbia perché: cazzo no. Alec ha completamente il controllo delle sue emozioni, va tutto bene. "Non posso credere che mi lascerebbe solo perché non indosso glitter!"

 

Sono appena arrivati alla macchina e Simon ei suoi fratelli lo guardano con occhi perplessi mentre sale sulla macchina e si siede sul cofano con le gambe incrociate, lasciando cadere la testa tra le mani.

 

"È il mio Magnus", piagnucola, le parole attutite dalle sue mani. "Il mio scintillante stregone magico."

 

"Beh, la cosa si è intensificata rapidamente", sussurra Isabelle incredula.

 

La rabbia si placa per lasciare spazio alla determinazione. Guarda i suoi compagni tra le dita. "Portami da lui", chiede con tutta la forza di volontà che il suo io ubriaco riesce a raccogliere. “Prenderò a calci in culo quella spogliarellista. Nessuno può rubare il mio Magnus!”

 

"Wow," Simon espira. Sta oscillando un po' in piedi e ovviamente non è così sobrio. Ad Alec piace un po' di più adesso. "Non credo di aver mai sentito così tante parole uscire dalla sua bocca."

 

Come non detto. Ad Alec non piace Simon. Simon è uno stronzo meschino a cui non importa del suo dolore.

 

Alec socchiude gli occhi e si china per afferrargli il colletto, tirandolo in avanti. Simon inciampa nel cofano dell'auto, cadendo sulle ginocchia di Alec.

 

“Ascolta, vampiro,” sibila minaccioso Alec, “non sto scherzando. Magnus mi lascia per una spogliarellista.” La realizzazione attraversa i suoi lineamenti e la sua bocca si apre. "Oh Dio. E se la spogliarellista ha dei draghi? Non posso competere con quello. Ho bisogno di un drago.”

 

"Alec," dice Isabelle con cautela, anche se c'è un sorrisetto che le tira le labbra. Lei fa un passo avanti e gli prende la mano, intrecciando delicatamente le sue dita dal colletto di Simon, i cui occhi sono spalancati e spaventati. “Nessuno sta rubando il tuo Magnus, te lo prometto. Magnus ti vuole molto bene. Non ti tradirà.”

 

Sembra un’argomentazione ragionevole. E Isabelle è sua sorella. Non gli avrebbe mentito. Alec sa tutto questo. Si calmerà e potranno continuare la loro serata. Magnus non lo lascerà.

 

Sta per raccontare tutto questo ai suoi fratelli. Sta per dirglielo.

 

"Ma draghi!" invece urla a squarciagola.

 

"Ti aiuterò a trovare i tuoi draghi", offre Jace, accarezzando affettuosamente la testa di Alec. "Nessuno ruberà il tuo Magnus finché sarò il tuo parabatai."

 

"Dovremmo andare allo zoo", suggerisce Alec con un cenno ubriaco, accarezzando la testa di Jace in cambio. "Probabilmente hanno dei draghi lì."

 

"Nah", risponde Jace, scuotendo la testa, ciocche di capelli biondi che gli cadono sugli occhi. “Sarebbe troppo pericoloso.”

 

Alec annuisce d'accordo e mormora pensieroso. "Hai ragione", dice riflettendo. "I draghi mangerebbero le mucche."

 

"Jace!" Isabelle lo rimprovera, colpendolo sulla spalla a tutta forza. Jace inciampa due passi indietro ma si riprende prima di cadere. "Non incoraggiarlo!"

 

"Vuoi che io sia infelice?" esclama Alec, puntando un dito contro sua sorella, che scatta via la mano. “Vuoi che Magnus mi lasci per una spogliarellista perché non indosso brillantini e non ho draghi? Fai sul serio?"

 

Isabelle non risponde, la sua bocca si spalanca, lanciando un'occhiata divertita tra i suoi fratelli. "Magnus non ti lascia!" urla, esasperata.

 

"No, non lo farà", interviene Jace con un deciso cenno del capo. Isabelle emette un sospiro rassicurato. Il suo sollievo dura poco però. "Non ti lascerà perché sono il tuo testimone e ti prenderò i tuoi draghi", dice. "Ho la migliore idea di sempre."

 

Ora, l’Alec sobrio saprebbe che queste parole, quando escono dalla bocca di Jace, non sono mai un buon segno.

 

L'ubriaco Alec, tuttavia, pensa che suo fratello sia il miglior fratello del mondo intero e che la sua idea sia fottutamente geniale. L’Alec ubriaco si riferisce anche a se stesso come Alec ubriaco nella sua testa, che è una cosa del tutto normale da fare.

 

Non vanno allo strip club perché Alec ora ha una vendetta personale contro ogni spogliarellista della città e perché Jace ha comunque un'idea molto migliore.

 

… 

 

Mezz’ora dopo sono in macchina. 

 

Forse far salire Alec in macchina è stato un po' difficile quando ha deciso di salire sul tetto dell’auto e svegliare ogni anima vivente nel quartiere ruggendo a squarciagola: "Dove sono i miei draghi?"

 

Qualcuno urla di rimando: "Stai zitto, Khaleesi", e questo risolve tutto.

 

Simon è l'autista designato perché nessuno di loro ha la patente. Tutti hanno preso lezioni ad un certo punto e tutti si sono arresi abbastanza rapidamente.

 

"Comunque non ho bisogno di una patente di guida", blatera Alec mentre Simon attraversa il ponte di Brooklyn. Sta guidando terribilmente lentamente, ma probabilmente è meglio così. "Ho un Magnus e Magnus è uno stregone magico che può creare portali magici perché è magico."

 

Isabelle è seduta accanto a Simon, i piedi scomposti sul cruscotto e ridacchia. "Visto? Hai un Magnus. Non c'è motivo di preoccuparsi per la spogliarellista.”

 

"Quale spogliarellista?" Alec si chiede ad alta voce e poi, tutto gli torna in mente e ansima, sporgendosi alla sua sinistra per afferrare le braccia di Jace, interrompendo il biondo che sta cantando in modo completamente stonato qualunque canzone pop sia alla radio.

 

"E se non avessi un Magnus?" espira. "Una spogliarellista luccicante sta cercando di rubare il mio Magnus."

Jace gli lancia uno sguardo deciso e si avvicina, sussurrando confidenzialmente. “Draghi,” dice semplicemente e Alec annuisce con ritrovata sicurezza.

È così felice che Jace sia il suo parabatai.

Tuttavia, deve dire a Magnus che combatterà per lui. Quindi, prima che se ne accorga, sta digitando furiosamente sul suo telefono. Ha una bottiglia di vodka tra le ginocchia perché gli piace vivere pericolosamente.

E perché ha bisogno di entrambe le mani per mandare messaggi a Magnus.

 

Sr mi lasvi pr una spogkialerists saro mlto tristw

 

e arrabbiato

 

Posso errere uno spoglialerrista ance io

 

Mangus???

 

Amore di prg nn lasciarmj

 

Ti amo

 

Mi metterò i glitter

 

Fai schifo

 

Ahah si lo fai ;))

 

Ti va il sexting?

 

Sono cosi ubraco

 

Ubrico

 

Ubriaco

 

Pensi che sarei un bon alenatorw di dragi?

 

Nn rispndi per via della spogliarellista?

 

So che nn sno bravo a parolw ma ti amo

 

Nn ti prwoccuparw, cmbatterò pre te

 

Combatterò 

 

Amkre

 

Magnus non risponde a nessuno dei suoi messaggi e Alec sta per arrendersi e chiamarlo quando Isabelle si gira dal sedile davanti e lo sorprende con il telefono in mano.

 

“Alec! Cosa fai?"

 

"Sto mandando un messaggio a Magnus", risponde serenamente.

 

"Chiedigli se gli specchi sono reali", quasi urla Jace, rianimandosi come se avesse appena avuto un'illuminazione. "Ho sempre voluto saperlo."

 

Alec sta appena ricominciando a digitare quando Isabelle cerca di strappargli il telefono dalle mani. Ora è appoggiata allo schienale del suo sedile, la parte superiore del corpo per metà dalla loro parte della macchina mentre lotta con Alec per il telefono. Fa cadere la bottiglia di vodka con un guaito ma fortunatamente non si rompe e il coperchio è chiuso così riescono a evitare eventuali danni collaterali. Non che ad Alec importi perché è l'auto di Raphael che ha accettato di prestarla a Simon perché è ovviamente preso da lui. Questa è l'unica ragione ragionevole a cui Alec riesce a pensare.

 

"Mi ringrazierai domani", grida quando Alec si raggomitola sulla sedia, nascondendo il telefono tra le gambe in modo che non possa raggiungerlo. "Sei ubriaco, dammi quel telefono."

 

"Non sono molto ubriaco", ribatte fermamente. “Sono tipo mezzo ubriaco. Non è molto. È ubriaco ma non è ubriaco.”

 

Jace ridacchia accanto a lui. "Ubriaco-ubriaco", ripete lentamente.

 

"Ragazzi, ci siamo quasi", interviene Simon da dietro il volante. È quasi accovacciato su se stesso, cercando di evitare le gambe di Isabelle che pendono da dove sta ancora cercando di afferrare il telefono di Alec.

 

Isabelle usa la distrazione per tirare con forza il braccio di Alec, strappando efficacemente il telefono dalla sua presa. Alec piagnucola in segno di protesta e allunga la mano, ma Isabelle è già seduta di nuovo al suo posto. Legge la fila di messaggi che ha inviato a Magnus e scuote la testa.

 

“Sento che il mio QI è sceso drasticamente solo dopo aver letto questi messaggi. Non posso credere che Magnus ti sposi, stupido.”

 

"Magnus mi sta per sposare?" chiede Alec incredulo. “Magnus Bane?”

 

È stato stabilito che l’Alec ubriaco ha la memoria di un pesce rosso. Nessuno lo incolpa per questo perché nessuno lo ignora, tranne Alec che tende a dimenticarsene perché... beh, è ubriaco.

 

“Conosci qualche altro Magnus?”

 

“Mi sposa?” chiede di nuovo.

 

"Sì", risponde sua sorella.

 

"Davvero?"

 

"Sì", ripete Isabelle, più forte e chiaramente infastidita. "Sai cosa?" poi borbotta tra sé. “Non sono abbastanza ubriaca per avere a che fare con te. Dammi la bottiglia.”

 

Alec raccoglie la bottiglia di vodka da terra e gliela porge. Beve un lungo sorso, facendo appena una smorfia mentre deglutisce.

 

"Siete una tale banda di perdenti", gracchia quando Simon finalmente si ferma nel parcheggio.

 

“Sto sposando Magnus Bane", sostiene Alec, "quindi ovviamente sto vincendo nella vita".

 

… 

 

Coney Island è certamente piuttosto spaventosa di notte, o almeno questo è ciò di cui Simon continua a blaterare una volta che irrompono lì, riuscendo in qualche modo a scavalcare le recinzioni chiuse nonostante il loro stato di ebbrezza. Le varie attrazioni sono tutte chiuse e sarebbe buio pesto intorno a loro se non fosse per le luci accecanti della ruota panoramica che inondano l'intero posto di bagliori blu e rossi.

 

Simon urla letteralmente di paura quando la loro esplorazione li porta a svoltare a destra in un angolo e inciampano dritti in un'immagine alta di un clown che si libra sopra la loro testa, ombre che danzano minacciose su di lui.

 

"È stata un'idea terribile", mormora, portandosi una mano sul cuore per controllare se sta ancora battendo.

 

Alec non ha il cuore di dirgli che non è così, ma non è a causa della paura che ha appena provato e più perché è morto poiché questo è il punto dell'intera faccenda del vampiro, ma decide di non farlo quando i suoi occhi scoprono quello che stavano cercando.

 

"Là!" urla, puntando un dito nella giusta direzione. Bene, sembra essere la direzione giusta ma non è del tutto sicuro di non stare solo tenendo il braccio sopra la testa indicando la luna.

 

Qualunque cosa, alla fine capiranno. E forse hanno draghi sulla luna. E alieni. Merda, riflette Alec tra sé, draghi e alieni, sarebbe così bello e non ci sarebbe modo che Magnus lo lascerebbe mai se avesse entrambi. Soprattutto non per qualche stupida spogliarellista luccicante che probabilmente non conosce nessun alieno.

 

Jace capisce – i parabatai si capiscono a vicenda così – perché salta su e giù sui piedi eccitato e afferra il braccio di Alec per trascinarlo avanti, Simon e Isabelle in punta di piedi. Si fermano bruscamente una volta che si trovano di fronte al negozio chiuso e Jace sta già nominando una spada angelica, pronta a fare a pezzi le pareti.

 

"C'è una porta", sospira Isabelle, aprendola con un calcio senza preamboli.

 

“Oppure avresti potuto usare il tuo stilo e disegnare una runa” insiste Simon.

 

Alec si gira verso di lui e si chiede se Simon sia sempre stato così intelligente o se sia l'alcol a farlo sembrare così intelligente. Probabilmente quest'ultimo. Si stringe nelle spalle e segue i suoi fratelli all'interno.

 

E questo è il posto migliore in assoluto. 

 

LÀ. CI. SONO. DRAGHI. OVUNQUE.

 

… 

 

"Ascolta", dice Simon quando escono da Coney Island un'ora dopo, le braccia piene di meritati premi. In realtà sono più rubati che meritati, ma Alec è ben oltre la fase in cui se ne preoccupa. Non ha idea del perché siano a Coney Island, ma ora ha i suoi draghi e si sente invincibile. Sarebbe dieci volte meglio se Magnus fosse davvero qui. Gli manca Magnus. Abbassa lo sguardo sul drago impagliato tra le sue braccia mentre tornano tranquillamente alla macchina.

 

Il drago impagliato sembra ricambiare lo sguardo e giudicare ogni scelta che ha fatto nella sua vita. Alec si acciglia.

 

“Zitto” borbotta.

 

Ora sembra triste e Alec si sente malissimo. Non aveva idea che i draghi fossero così capricciosi.

 

"Smettila. Non provi sentimenti, non sei nemmeno reale.”

 

Il suo sfogo è accolto solo da uno sguardo più triste.

 

"Sai cosa?" Alec singhiozza, la sua voce vacilla mentre la alza. "Ti do in adozione se non la smetti subito!" minaccia.

 

La realizzazione attraversa i suoi lineamenti e si ferma sui suoi passi quando ciò si rende pienamente conto di quello che ha appena detto. Anche il resto del gruppo si ferma e si volta verso di lui.

 

Alec sta fissando il vuoto, gli occhi fissano le linee sfocate di Jones Beach che riesce a malapena a distinguere.

 

"Sarò un padre terribile", espira mentre tiene il drago impagliato più stretto contro il suo petto in una silenziosa scusa.

 

"Perché?" chiede Jace, barcollando verso Alec. “Magnus è incinto? Tu lo sei?"

 

Ridacchia alla sua stessa battuta.

 

"NO!" grida Alec. I suoi occhi guizzano al drago tra le sue braccia, poi a quelli che Jace, Simon e Isabelle stanno rispettivamente tenendo e conta nella sua testa. Jace ne tiene due perché a volte è un idiota arrogante, ma questo fa solo si che ci siano più draghi per Alec, quindi non ha detto nulla quando Jace ha affermato che avrebbe potuto portare tutti i draghi se glielo avessero permesso. Isabelle non gliel'ha permesso, perché è una rompipalle che usa argomentazioni razionali per rovinare il loro divertimento.

 

"Ho cinque draghi di cui occuparmi e sono già orribile con loro!" aggiunge, scuotendo la testa.

 

Comincia a camminare su e giù, tenendo il drago imbottito contro il petto e mettendo in discussione ogni decisione che abbia mai preso nella sua vita.

 

“E se i miei draghi non volessero che io sia il loro padre? E se non vogliono essere adottati?" si chiede ad alta voce. “Oh mio Dio, e se crescono e poi si rendono conto che li ho strappati via da casa loro e mi odiano? E se mi lasciano per unirmi a Magnus e alla sua luccicante spogliarellista? Non posso perdere Magnus e i miei draghi.”

 

"Non stai perdendo nessuno", taglia corto Isabelle esasperata. Alec quasi si sente dispiaciuto per lei. Quasi. "Smettila di agitarti".

 

“Non credo di poter guidare,” brontola Simon, seguendo i movimenti di Alec con occhi sfocati. "Mi gira la testa e mi sento la bocca impastata."

 

Alec alza gli occhi al cielo. Simon è così drammatico.

 

"Magnus è ottimo con la bocca", dichiara solennemente, le parole che gli escono dalla bocca.

 

Comincia a ridacchiare, inciampando nei suoi stessi piedi.

 

"Lo sapevo", esclama Jace ad alta voce, il che è una testimonianza di quanto sia ubriaco lui stesso perché Jace sobrio sarebbe stato completamente sconvolto dalla brusca confessione di Alec.

 

Isabelle gli lancia uno sguardo incredulo mentre Alec annuisce concorde con gli occhi chiusi, cercando di sembrare qualcuno immerso nei propri pensieri. In verità, i suoi pensieri non sono particolarmente profondi in questo momento. A differenza della gola di Magnus. Ridacchia di nuovo, ignaro di ciò che sta accadendo fuori dalla sua mente.

 

"Che cosa?" Jace pronuncia sulla difensiva quando Isabelle gli dà un pugno sulla spalla.

 

Lei non risponde, invece strappa le chiavi della macchina dalla mano di Simon e spinge i tre verso la macchina.

 

… 

 

“Jace,” sussurra Alec una volta che è stata messa in moto l’auto, sporgendosi di lato in modo che solo lui possa sentirlo. “Posso avere il tuo telefono? Penso che qualcuno abbia rubato il mio.”

 

Cerca di non guardare la strada perché c'è un motivo per cui Isabelle non possiede la patente di guida. È una pessima guidatrice. Continua a frenare ogni dieci secondi e questo sta facendo cose terribili allo stomaco pieno di alcol di Alec.

 

Jace si limita ad annconsentire distrattamente e Alec allunga la mano nella tasca della giacca per prendere il telefono, aprendo immediatamente un nuovo messaggio. Magnus è salvato con "Magnus, lo stregone di Alec" nei contatti di Jace e Alec approva immensamente.

 

Amorw qlcunp a rubato il myo telfjono

 

Le prsuone sn cosj cativw

 

Forse e stto il clwon

 

Clown

 

Sembrva sposowtyo

 

Spsetto

 

Spspetto

 

Mi manchi

 

Secondo te sarò un buon pdare?

 

Ah, tra l’altro, sei incinto? Jace lo voleva soapere

 

T! giurn nn sino ubriaco

 

Giuro

 

Sono affamato

 

Mi puoi mandare un sandwich da starbucks pls

 

Tia mo

 

MAgNUS???

 

Riesci a crwderw ce mi sposo cn Mangus Bane?

 

Che Ne pEnsi dwi draghi??

 

Chiedo per un amico

 

Ah, tra l@altro, sono veri gli pecchi? O sono solo i nostri occhi che sono strani?

 

Mi manchi

 

Se iipoghteticamnete dovessi adottre un drago

 

Ipotet ycamente

 

Ipoteticamente

 

Come lo chiameresti?

 

Stavo pnsando a Magnus Jr

 

“Alec!” urla Isabelle mentre frena con veemenza. Vanno tutti a sbattere in avanti.

 

Alec colpisce la testa sul sedile di Simon e si lamenta mentre Jace si sveglia di scatto e urla: "Giuro che non stavo dormendo!"

 

"Perché hai un telefono in mano?" chiede Isabelle con calma. O almeno, Alec è sicuro che sembrerebbe calmo se non stesse urlando.

 

"Non lo so", mente. “È appena apparso. Puf! Forse è un telefono magico. Magnus è magico. Magnus è il mio ragazzo,” spiega perché sembra che dovrebbe. "Stiamo adottando draghi insieme."

 

"Dammi quel telefono", chiede, agitando una mano davanti al suo viso, lanciandogli il suo miglior sguardo non impressionato.

 

È un po' intimidatorio, ma Alec scuote la testa perché è un coraggioso Shadowhunter e si rifiuta di ammettere che la sua sorellina lo spaventa.

 

"Devo mandare un messaggio al mio Magnus", dice. "Qualcuno mi ha rubato il telefono."

 

"Nessuno ha rubato il tuo telefono", ribatte. "Ho preso il tuo telefono in modo che tu smettessi di metterti in imbarazzo."

 

"Quindi mi hai rubato il telefono", ribatte, socchiudendo gli occhi. “Non posso credere che tu mi faccia questo. Rubare è un male, Isabelle.”

 

"Sei un eterno idiota", sospira pesantemente.

 

"EHI!" protesta ad alta voce, chiaramente offeso. “Non sono etero! Potrei essere un idiota, ma almeno non sono etero.”

 

Isabelle non risponde ma scuote la testa sconfitta e scende dall'auto. Gira intorno e apre la portiera di Alec per lui, tirandolo in piedi mentre Jace e Simon escono da soli. Come se fossero migliori di lui. Sono così pretenziosi.

 

Simon ha il telefono in mano mentre raggiunge Alec sul marciapiede.

 

"EHI!" Alec protesta. "Perché lui può mandare messaggi al suo ragazzo e io no?"

 

“Perché Simon non è così imbarazzante come te.”

 

"Raphael non è il mio ragazzo", interviene Simon. Ha incontrato tre sguardi molto poco impressionati e geme. "Va bene", brontola. "Forse è un po' il mio ragazzo."

 

“Magnus è il mio ragazzo,” dice Alec comprensivo, allungandosi per dargli una pacca gentile sulla spalla. "Stiamo adottando draghi insieme."

 

"Sei così fortunato", Simon sospira sognante. "Vorrei avere draghi."

 

"Puoi farci da babysitter di draghi quando abbiamo bisogno di una notte per noi stessi, se capisci cosa intendo", risponde con un occhiolino malizioso. Beh, probabilmente sembrerebbe furbo se fosse sobrio. In realtà, non lo sarebbe perchè Alec sobrio non lo farebbe mai. In questo momento, sembra proprio che stia avendo un ictus e abbia perso il controllo dell'occhio sinistro.

 

"Aw", tuba Simon, "mi affideresti i tuoi draghi?"

 

“Certo che lo farei,” risponde fermamente Alec, stringendolo in un abbraccio malfermo. "Sei come il mio migliore amico." Fa una pausa, ci pensa un secondo. “Dopo Jace e Izzy. E Clary. E Lily. E Maia. Ma giuro che ci sei vicino.”

 

Simon si tira indietro appena, asciugandosi una lacrima dagli occhi. “È la cosa più carina che tu mi abbia mai detto.”

 

Alec sorride, picchiettandosi la guancia prima di voltarsi, appoggiandosi alla macchina per mantenere l'equilibrio. "Dove siamo?" lui chiede.

 

“Qui è dove vivi, Alec,” dice impassibile Isabelle. "Sicuramente riconosci il tuo stesso edificio."

 

"Ho un intero edificio?" Alec insulta. “Magnus vive qui? Magnus è il mio ragazzo. Stiamo adottando...”

 

"Draghi insieme", termina Isabelle per lui con un sospiro. "Sappiamo."

 

"Davvero?" chiede Alec sconcertato. "Come lo hai saputo?"

 

Isabelle geme ma non risponde. Invece, lei lo spinge verso la porta d'ingresso e lui obbedisce, i suoi passi sono più pesanti del solito. Gli Shadowhunter non dovrebbero essere aggraziati? Non dovrebbero avere sangue d'angelo o qualcosa del genere? Forse tutto l'alcol che ha consumato ha cancellato il suo sangue d'angelo. Forse non è più uno Shadowhunter. Merda.

 

"Pensi che la quantità di alcol che ho ingurgitato stasera possa interferire con i miei poteri angelici?" chiede con calma perché è una persona lucida.

 

Almeno, questo è quello che avrebbe fatto Alec sobrio. Alec, ubriaco, afferra il braccio di sua sorella e lo strattona con petulanza finché lei non lo affronta.

 

Allora, e solo allora, grida: "Izzy, sono ancora uno Shadowhunter?"

 

Lei gli lancia uno sguardo stupito così lui sente il bisogno di spiegare.

 

“Diventerò un mondano? Non voglio essere mondano! Sono così... banali” Enfatizza la parola con un ampio gesto e inconsapevolmente sbatte una mano sulla faccia di Simon dietro di lui, che inciampa all'indietro, "e noiosi! I mondani non hanno Magnus. Ho un Magnus. Non avrei un Magnus se fossi un mondano.”

 

"Oh, per l'angelo", grida Isabelle, alzando drammaticamente le mani in aria. "Chiudi il becco!"

 

La sua bocca si apre per un secondo e fa il broncio. "Sei maleducata."

 

"E tu sei fastidioso."

 

"Non lo sono."

 

"Lo sei."

 

"Non lo sono."

 

"Lo sei", insiste Isabelle, più forte.

 

"Abbiamo dimenticato i miei draghi in macchina!" Alec sbotta in un urlo, tornando di corsa fuori prima che Isabelle possa fermarlo. "Sono un padre così terribile!"

 

Cinque minuti dopo, Isabelle riesce a trascinarlo dentro ancora una volta. Le sue braccia sono piene di tre draghi imbalsamati, mentre Jace e Simon ne portano uno ciascuno sulla schiena, litigando per i nomi.

 

"Hagrid è un bel nome per un drago!" dice Simon. E per dire si intende gridare. Sembra molto arrabbiato. Alec è in qualche modo d'accordo con lui. Hagrid è un bel nome per un drago.

 

"Clawsome è un nome molto migliore!" Jace discute altrettanto forte.

 

Bene, ora Alec non lo sa scegliere. Jace ha ragione.

 

“Clawsome è solo uno stupido gioco di parole,” ribatte Simon e Alec si acciglia perché Simon è come... il re dei giochi di parole. “Hagrid è il migliore!”

 

Jace sta per rispondere ma Alec si gira per affrontarli mentre Isabelle cerca nella sua tasca le chiavi dell'appartamento. "Smettetela di litigare", dice , "o siete vi incenerisco". Ridacchia, un ampio sorriso cresce sulle sue labbra. "Capita? Perché i draghi sputano fuoco. Vi incenerisco."

 

Jace e Simon scoppiano a ridere e lui sente persino Isabelle sbuffare. Sorride orgoglioso, guardando i draghi tra le sue braccia.

 

Dad jokes. Dopotutto non è poi così male. Può sicuramente essere un buon padre fintanto che può fare battute da papà.

 

Isabelle apre la porta e lo spinge dentro e Alec quasi va a sbattere sul pavimento ma riesce ad aggrapparsi al muro opposto. Fa tutto con la grazia di un tricheco che indossa i pattini a rotelle, il clamore che sicuramente sveglierà i vicini. Le sue preoccupazioni (che oggettivamente non sono molto alte) svaniscono nel nulla quando sente dei passi avvicinarsi ma non riesce a nascondere un sospiro di delusione quando è Raphael ad apparire alla sua vista sfocata.

 

"Fammi indovinare", dice con un sorrisetto. “Hai un Magnus e hai venticinque anni.”

 

Alec lo guarda, alzando un sopracciglio. "Come lo hai saputo?" lui chiede. “Ho un Magnus! Magnus è qui?” 

Raphael non ha il tempo di rispondere perché sta già urlando: "Magnus!" e se i vicini ancora non erano svegli prima, sicuramente lo sono adesso.

 

Fanculo i vicini. Ha un Magnus da trovare.

 

"Raphael", taglia Simon in modo sciatto, inciampando in avanti, "sei tipo... il mio ragazzo?"

 

Raphael lancia uno sguardo confuso verso di lui. "Ci frequentiamo da due anni, idiota", risponde divertito. "Certo che sono il tuo ragazzo."

 

"Volevo solo essere sicuro," risponde Simon con disinvoltura, appoggiandosi pesantemente a Jace per tenersi in piedi.

 

“Magnus!” Alec urla di nuovo. Poi si rivolge a Raphael. “Magnus è il mio ragazzo,” spiega doverosamente. “Ci sposiamo e adottiamo draghi insieme. Forse anche gli alieni, se riesco a capire come andare sulla luna. Ma solo se Magnus non mi lascia per la scintillante spogliarellista.”

 

"Alexander!" arriva un urlo dall'altra parte dell'appartamento seguito da un rumore fragoroso e dall'inconfondibile suono di passi che si fanno strada. Si rianima all'istante.

 

Raphael emette un profondo sospiro. "È tutta la notte che blatera del suo ‘bel culo di fidanzato Shadowhunter’ ", dice a Isabelle. “Ho sentito cose su tuo fratello che non avrei mai voluto sapere. Mai."

 

"Non dirlo a me", sospira anche Isabelle. “Apparentemente Magnus 'è veramente bravo con la bocca'. Non avevo bisogno di saperlo.”

 

"Magnus fa i migliori pompini", interviene Alec.

 

Isabelle lo colpisce dietro la testa e lui piagnucola. Il suono si trasforma in uno stridio felice quando Magnus appare nel suo campo visivo.

 

“Magnus!” urla.

 

"Alexander!” Magnus urla.

 

"Jace!" Jace urla.

 

"Mi hai tradito con una pantofola luccicante?"

 

Quando Magnus si acciglia confuso, Alec si rende conto di quello che ha detto e si corregge. "Spogliarellista", dice prima di schiarirsi la gola. “Mi hai tradito con una spogliarellista scintillante? Senza offesa."

 

"Certo che no," ribatte Magnus e sembra che si sia davvero offeso, il che è ridicolo perché Alec ha detto "senza offesa", vero?

 

“Bene,” dice Alec, sperando che lo tirerà fuori dai guai. "Tesoro, stiamo adottando draghi."

 

Raccoglie uno dei draghi imbalsamati che ha fatto cadere quando si è schiantato contro il muro e lo spinge nelle mani di Magnus. "Cinque di loro", aggiunge mentre si volta con uno svolazzo che di solito è tipico di Magnus e indica il resto dei draghi tra le braccia di Jace e Simon. "Prendi il più bello."

 

Detto ciò, afferra quello tra le braccia di Simon – Simon glielo lascia, troppo impegnato a fissare il sedere di Raphael che sta raccogliendo un altro drago caduto – e lo infila in quelle di Magnus. È un drago viola con grandi occhi azzurri e uno strato di glitter sulle orecchie. È praticamente perfetto per Magnus.

 

"L'ho chiamato Magnus Jr", dice. "Quindi puoi avere anche un Magnus perché avere un Magnus è davvero fantastico."

 

Magnus sbatte le palpebre una, due volte e poi torna a guardare Alec con un piccolo cipiglio che Alec Ubriaco trova assolutamente adorabile. Anche il sobrio Alec probabilmente lo troverebbe adorabile.

 

"Va bene", dice semplicemente con un'alzata di spalle.

 

Alec gli sorride e prima che possa registrare cosa sta succedendo, Magnus gli afferra la manica della maglietta e lo tira in avanti, baciandolo in pieno sulla bocca. Alec geme sorpreso ma si scioglie tra le sue braccia, afferrando la vita di Magnus come un'ancora di salvezza. O una bottiglia di vodka.

 

Magnus si tira indietro e lascia un bacio sciatto sul mento di Alec, spostandosi velocemente sulla sua mascella.

 

"Mi sei mancato così tanto", sussurra.

 

“Anche tu mi sei mancato,” risponde Alec. "Così tanto."

 

"Vi siete letteralmente visti -" Isabelle fa una pausa per dare un'occhiata all'orologio, "dieci ore fa."

 

"Dieci ore?" Alec fa eco prima di tornare a Magnus. “È stato così tanto. Pensavo che mi stessi lasciando!”

 

"Mai", promette Magnus. "Abbiamo draghi da allevare insieme."

 

"Maledico il giorno in cui questi due adotteranno un bambino vero", sospira Isabelle, a cui Raphael mormora in accordo. La menzogna è evidente in entrambi i loro sguardi. "Quel povero bambino sarà pazzo."

 

"Incredibilmente fantastico", interviene Jace. "Il mio figlioccio sarà il migliore."

 

Alec difenderebbe l'onore del suo futuro figlio, ma Magnus gli sta baciando la guancia, avvicinandosi lentamente al suo orecchio ed è tutto molto distraente.

 

“Magnus,” geme quando gli tira il lobo dell'orecchio tra i denti.

 

"Va bene", dice Raphael ad alta voce, battendo le mani. “Dovremmo andare ora prima che Magnus decida di arrampicarsi su Alec come un albero. Come mi ha ripetutamente detto che sarebbe avrebbe stasera.”

 

“Per tua informazione,” esclama Magnus, “non sono un animale. Ovviamente glielo succhierò prima.”

 

Se Alec è un ubriacone eccessivamente loquace/sdolcinato/ossessionato dai draghi, Magnus è sicuramente un ubriaco arrapato/vizioso/assetato (e non solo di alcol). Questa è una nozione comune a tutti. Alec non sa perché i suoi amici si comportino così sorpresi: tutti quelli che conoscono Magnus lo sanno. Soprattutto Alec.

 

Raphael geme, alza gli occhi al cielo e afferra semplicemente il braccio di Simon, trascinandolo verso l'uscita. "Se hai rotto la mia macchina, io rompo con tutti voi."

 

Alec non è sicuro del motivo per cui Raphael avrebbe rotto con lui, ma è del tutto sicuro che sicuramente non romperà con Simon anche se si schiantassero con la macchina. Lo hanno fatto, però? Non riesce a ricordare.

 

Isabelle fa un passo avanti e prende la guancia di Alec tra le mani, rivolgendogli un dolce sorriso. "Starai bene?" chiede, scostandogli una ciocca di capelli scuri dalla fronte.

 

Alec ricambia il sorriso. "Certo", dice con un cenno entusiasta. "Magnus mi farà un pompino."

 

Isabelle chiude gli occhi con un'espressione addolorata ma presto scuote la testa con affetto. Si alza in punta di piedi per lasciargli un bacio sulla guancia, poi fa lo stesso con Magnus prima di fare un passo indietro e afferrare Jace per spingerlo verso l'uscita.

 

"Non fare tardi domani", avverte subito prima di chiudere la porta d'ingresso. "È la tua cena di prova."

 

Sbatte la porta dietro di lei e Jace, che sta protestando con veemenza, affermando di essere "il padrino dei draghi e lei non ha il diritto di trattarlo in quel modo".

 

Alec non sente di cosa stanno discutendo nel corridoio esterno perché Magnus gli mette le mani sulle spalle e salta senza preavviso, agganciando entrambe le gambe attorno alla sua vita e schiacciando le loro bocche insieme. Alec inciampa all'indietro e va a sbattere contro il muro più vicino, il suo gemito di dolore si trasforma rapidamente in un altro tipo di gemito mentre Magnus fa scivolare la lingua contro il suo labbro inferiore e approfitta del rantolo di Alec per farglielo scivolare in bocca, assaporando la vodka sulla sua lingua.

 

"Tesoro", espira quando si tira indietro per succhiargli la gola, "ci credi che sto per sposare Magnus Bane?"

 

Magnus annuisce avidamente contro il suo collo. "Riesci a credere che sto per sposare Alexander Lightwood?" ribatte scherzosamente.

 

"Sono io", risponde Alec in modo utile.

 

“Sì, tesoro,” risponde Magnus e riesce a sentire il sorriso nella sua voce. Magnus esce dal suo nascondiglio, osservando il segno che certamente ha lasciato sotto la linea della mascella di Alec con un sorriso orgoglioso. Poi alza lo sguardo, fissandolo dritto negli occhi. "Sei tu. Mi sposo con te.”

 

"Abbiamo draghi", aggiunge Alec.

 

"A quanto pare li abbiamo."

 

"Ti amo", dice. "Per favore, non lasciarmi mai per una spogliarellista che indossa glitter."

 

"Forse dovresti farmi una lap dance solo per essere sicuro," lo stuzzica Magnus, una scintilla maliziosa negli occhi.

 

Alec annuisce, aggiustando la presa sulle cosce di Magnus. "Sono sicuro di poterlo fare", sussurra.

 

“Ti amo anch'io,” mormora Magnus in risposta.

 

Si china in avanti per baciarlo di nuovo, ma Alec gli sbadiglia in faccia prima che possa trattenersi, la stanchezza della sua notte movimentata si fa sentire all'improvviso.

 

Magnus ridacchia e lascia cadere un bacio sulla sua palpebra. "Andiamo a letto, tesoro."

 

“Ma pompino,” protesta Alec a malincuore.

 

"Domani", promette Magnus. "Potrei persino convincerti a sgattaiolare in un bagno durante la cena di prova."

 

“Sei già... il miglior marito di tutto il mondo. Sono così felice di averti dato il mio drago più bello.”

 

“Mi hai dato molto di più,” sussurra Magnus in confidenza e questa volta, Alec riesce a trattenere lo sbadiglio quando si china per baciarlo.

 

“Vero,” mormora contro le sue labbra, guidandole in qualche modo verso la camera da letto. Apparentemente, anche quando è sbronzo, Alec sa come sdraiarsi a letto con Magnus. "Ti ho dato cinque draghi."

 

… 

 

Alec si sveglia con i peggiori postumi della sua vita.

 

Si sveglia anche con le labbra di Magnus avvolte attorno al suo cazzo e la consapevolezza che tra pochi giorni questo magico stregone scintillante sarà suo marito.

 

Quando Magnus gli mostra gli innumerevoli messaggi che ha ricevuto la sera prima, messaggi che ha visto solo la mattina perché Raphael gli ha abilmente preso il telefono, ride così forte che cade dal letto, atterrando dritto su Magnus Jr. Il drago di pezza . Giusto.

 

Magnus ride ancora un po' quando Alec gli racconta di averli rubati in modo da avere una merce di scambio nel caso in cui Magnus decidesse di lasciarlo per una spogliarellista che indossa glitter. Ci sono lacrime che gli rigano le guance, lacrime di allegria e felicità e mentre guarda raggiante l'uomo che ama, illuminando la stanza con il canto mozzafiato delle sue risate, Alec pensa che forse i postumi della sbornia non sono poi così male. Forse Alec ubriaco non è poi così male.

 

Vederlo ridere vale completamente l'imbarazzo della mattina dopo.

Ciao a tutti! È con somma gioia che posso annunciare il continuo di questa traduzione! L’autrice originale aveva tolto la storia da AO3 ma adesso l’ha riaggiunta, quindi potrò continuare con le traduzioni. Spero vi siate divertiti a leggere, io adoro come scrive Lecrit. Alla prossima, Xoxo Scrittrice Nascosta
   
 
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