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Autore: asia20    28/06/2023    0 recensioni
Siamo arrivati alla conclusione della prima "stagione", si dia il via alla seconda.
Continuazione di Lord of the Rings: Darkness Returns
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sauron
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 6: Profumo di guerra

Barad Dur, Mordor

Measse: *Dal trono posso ammirare come Mordor stia tornando ad essere verde e piena di vita. Oddio...c'è ancora molto da fare, ma se riesco a tenere a bada Orodruin...questa terra fiorirà come Valinor. C'è ancora molto da fare, da costruire, da riparare...ma ce la stiamo mettendo tutta...e, presto, la nera terra di Mordor sarà solo un ricordo. Sorrido ad Ashla, di ritorno da un lungo viaggio ai confini della nostra Galassia...ed ad Emrys. Poi saluto Shagrat, il mio fidato luogotenente, e Bolg, generale delle armate di Gundabad.* Benvenuti, signori. Ormai sapete che Sauron si è insediato a Gondor...e Pandora a Minas Morgul. Se quei due si alleano, saremo circondati da nemici. Rhun si schiererà con Sauron, sicuramente....ed è per questo che oggi, qui, è presente anche Uthienna, Luogotenente di Tar Finirlin, Re di Umbar.

 

   

Ashla

*La convocazione di Measse era prevista, per questo Ashla si era tenuta nelle vicinanze non appena tornata dal suo viaggio... era certa che a breve

la Valië avrebbe chiamato i suoi Maiar ed i suoi collaboratori più fedeli per fare il punto ella situazione, che a quanto sembrava non era affatto

rosea. Ascolta le sue parole, con apprensione crescente.*

- Siamo al tuo servizio, Measse, come sempre... - *interviene rispettosamente, con un cenno del capo a mò di inchino* - Nessuno può permettere che il meraviglioso lavoro che stai facendo qui possa essere vanificato da qualcuno che doveva rimanere uno spirito disperso e fluttuante nel nulla, e che malauguratamente ha trovato il modo di tornare a far danni... -

   

Emrys: Devo concordare con la mia collega *conviene Emirys, sempre rispettoso nei confronti della sua signora* Ciò che abbiamo costruito negli ultimi giorni ha richiesto molto lavoro... e sacrifici che alcuni dei nostri fratelli e sorelle avrebbero potuto considerare deplorevoli, ma che a lunga andare si riveleranno sicuramente vantaggiosi per la prosperità della Terra di Mezzo e la sconfitta di Sauron.

E in fondo, non è proprio per occuparci di lui se siamo stati mandati qui? Sarò la vostra spada e il vostro scudo ogni qualvolta ne avrete bisogno, come sempre.

 

Bolg, Uruk

*Sul volto un'espressione impassibile, fermo ma vigile osserva dal lato della grande sala l'assembramento delle potenze che stanno giungendo attorno al trono di Mordor

Sala che lui e tutti i suoi compagni hanno ricostruito, tutta Barad-Dur fin nelle fondamenta...e tutta la fatica ed il sudore dei suoi compagni solo per far sedere sul trono colei che sta succedendo a Sauron.

Il paesaggio attorno sta cambiando, il verde che sembrava dimenticato sta rifiorendo pian piano tra gole riarse e valli bruciate, ma gli Uruk ancora una volta sono solo forza lavoro e carne da guerra, cambia solo chi è al comando.

Tutto ciò ovviamente non traspare minimamente dal suo volto granitico, neanche il pensiero che il loro padre, Adar, manca da molto e chissà se sa cosa sta accadendo...

Ma Bolg è e resta un soldato, chiunque sia al potere lui eseguirà sempre il suo dovere, feroce, spietato e freddo*

   

Shagrat - uruk

*Osserva impassibile l'assemblea, cerca di mantenere il più possibile anche i pensieri come una tela bianca, in perfetta linea con l'idea di uruk sottomesso e docile che si è costruito.*

"Tante belle parole, apparenza scintillante all'esterno, ma sotto lo stesso marciume. E noi a fare da schiavi"

*Questi pensieri ben nascosti mentre ossequiosamente si inchina a Measse e conferma di essere al suo servizio.

Lancia uno sguardo in tralice a Bolg, consapevole che il generale obbedirà ciecamente a chiunque comandi a Mordor, sacrificando la vita per coloro che li muovono come pedine e con ancora meno considerazione li tengono.

Considerando il suo grado subordinato può ritirarsi in buon ordine e tornare agli alloggiamenti degli uruk.

Qui, accertandosi di essere solo accende l' Holocall e chiama il padre Adar per comunicargli che da Mordor spirano venti di guerra e che forse dovrebbe farsi raggiungere dalla sua famiglia ovunque sia prima che diventi troppo tardi.

Si offre di scortarli personalmente, pronto a sacrificare la sua vita per la loro incolumità.*

 

Uthienna, generale harad

*avanza solenne nella sala affollata, vi sono anche molti uruk ma il suo sguardo è rivolto a Measse *

I miei ossequi mia Signora: potete considerare me ed il mio popolo al vostro servizio, saremo lieti di fornirvi non solo le nostre abilità ma anche e soprattutto le nostre navi a seconda dei vostri bisogni

*dice con un inchino*

    

Measse

*il mio sguardo vaga verso Shagrat che ha lasciato la sala troppo presto...e senza chiedere permesso. Mi aspettavo di più dall'ex luogotenente di Sauron....* Grazie, Uthienna, ciò che mi aspetto è che le vostre navi siano pronte a salpare domani e che i vostri pirati sappiano contro chi stanno andando. Non voglio errori....*Sappiamo che l'incoronazione di Sauron dovrebbe avvenire a breve, ma non so abbastanza...Thamiel ancora non mi ha chiamata....Spero mi contatti a breve....vorrei sapere come stanno andando i preparativi* Sappiamo, da voci di popolo, che Re Throin è morto. Si è malauguratamente gettato da una finestra del palazzo. Il suo spirito è passato da Mandos, ieri....ma non mi è dato sapere come siano andate realmente le cose *anche se, in cuor mio...so chi può essere stato* Non hanno ancora trovato il corpo, ma sono sicura che la mia spia saprà identificarlo a breve. Ashla, Emrys, voi due avrete il comando della Quinta Legione, i migliori Uruk di Mordor, la disciplina è il loro pane quotidiano.

   

Ashla

*La quinta legione...anche se dovrà condividere il comando con Emrys, è certamente un onore inaspettato. Conosce bene quegli Uruk, e non ha dubbi sulla loro lealtà ed obbedienza. Anche lei è leale alla Valië, e sentirla parlare della sua informatrice le fa venire in mente un'altra cosa che deve dirle...ma c'è troppa gente presente, ora. Si permette comunque di sussurrare a Measse*

- Grazie infinite, Signora! Ho solo una cosa da riferirvi, forse importante o forse no, ma ho percepito un sogno particolare provenire dalla futura nuova regina di Gondor. Mi ha inquietato, e non appena ci sarà più calma vorrei parlarvene -

 

 Bolg

*Un'osservatore molto attento e che conoscesse molto bene l'Uruk, avrebbe sicuramente notato nel viso fermo e impassibile un indurimento dei tratti: dove era andato Shagrat e senza chiedere licenza?

Sicuramente la sua uscita era stata notata e questo avrebbe potuto avere grosse ricadute sulla loro compagnia...e ancora più sicuramente se aveva fatto una cosa simile, conoscendolo, c'era in ballo qualcosa di grosso.

Per un attimo ha la tentazione di chiedere permesso di ritirarsi e cercarlo...

Forse meglio attendere ancora e sperare torni*

 

   

Thamièl Aldaymir (Minas Tirith, Gondor)

*Era stata una giornata estremamente stancante e piena di emozioni, pensava mentre in compagnia di Hellabor si dirigeva verso la locanda dove avevano trovato alloggio. Narya...ogni tanto apriva la mano e guardava l'anello di Fuoco, ancora incredula. Era necessario informare subito la Signora dello scambio, e aspettare istruzioni, ma intanto se lo guardava rapita*

- Ti sei calmata? - *sorrise ad Hellabor mentre entravano nella loro camera, e si buttò sul letto con un sospiro.* - Senti, mia amata anche se incosciente Apprendista, perché non scendi un attimo a prendere una caraffa di vino, o di birra, o di quello che vuoi e la porti qui? Beviamoci qualcosa per cercare di fare chiarezza su quello che ci è successo oggi - *

*Sperando che la mezz'hobbit non facesse storie per uscire dalla camera, la sua mano scivolò veloce sull'holocall che teneva in tasca, Doveva chiamare Barad Dur il più presto possibile.*

 

Emrys

*Emirys si limita ad inchinare la testa rispettosamente.

Sebbene non sia molto felice all'idea di doversi occupare degli orchi, farà tutto ciò che è in suo potere per eseguire i comandi della Valie al meglio delle sue capacità.

Inoltre, questa potrebbe rivelarsi una buona occasione come un'altra per tentare qualcosa che ben pochi Maia avevano preso anche solo in considerazione: tentare di guarire queste povere creature dalla maledizione che li affligge.

Un sonoro bippare dell'holonet presente nella stanza attira improvvisamente la sua attenzione.

Subito si prodiga per accettare la chiamata, rivelando a tutti i presenti un volto familiare*

Thamiel * saluta, riconoscendo all'istante l'elfa* a cosa dobbiamo questa chiamata inaspettata?

  

Thamièl Aldaymir (Minas Tirith,Gondor)

*Hellabor è scesa al piano di sotto bofonchiando, ma il pensiero della birra l'ha tacitata presto. Non appena la porta si chiude alle sue spalle, Thamièl attiva l'holocall sperando che qualcuno risponda al più presto. La mente della Signora era chiusa, nessuna risposta ai suoi appelli pressanti, quindi non resta che la tecnologia per comunicare con lei...Subito le risponde una voce conosciuta. Sorride...Emrys è uno dei Maia con cui va più d'accordo, sempre corretto e gentile con lei...*

- Emrys...che piacere sentirti! Ho poco tempo, ascolta. Ho consegnato quello che dovevo a Sauron, in cambio ho ottenuto Narya...Ho sentito poco fa tornando al nostro alloggio che Il vecchio re è morto, pare si sia gettato da una finestra ma, ovviamente, ho i miei dubbi. Io e la mezz'hobbit siamo invitate all'incoronazione. Dovrò per forza sfoggiare Narya, quindi per ora devo tenerlo. Aggiorna subito la signora... - *e chiuse il collegamento appena in tempo, mentre la porta si apriva inquadrando una Hellabor sbuffante che reggeva un vassoio con due pinte di birra più grandi di lei che oscillavano vistosamente e pericolosamente. Corse a togliergliele di mano e le posò su un tavolino, anche se era certa che la sua Apprendista non avrebbe MAI permesso che della squisita birra andasse sprecata.*


Measse: *ascolto compiaciuta il messaggio....quindi, Narya è in mano sua...ottimo. L'Unico sarà certamente in grado di risvegliare il potere di quell'anello....Sauron si è dato la zappa sui piedi da solo...non è da lui.* perfetto....abbiamo una speranza. Thamiel sei stata grande. *non so se abbia fatto in tempo a sentirmi, ho notato una Hobbit nell'inquadratura della Holo Call....chissà chi è...magari, la porterà a Mordor...* Ashla, hai per caso notizie da Vader? Manca da molto...e lui ci serve per l'assedio di Minas Tirith.

 

 Bolg

*Stavolta non riesce a mascherare l'emozione che lo coglie nel sentire dall'holocall quelle notizie...Sauron, il suo vecchio Signore,

Il Signore Oscuro ... Nayra ceduto, Sauron sta per diventare Re di Gondor allora, poiché sono arrivate subito tra gli Uruk le novità della strana morte di Re Throin

Il che vuol dire che lui dovrà muovere guerra contro il suo vecchio Signore e padrone ..Adar, dove sei Padre?

Come avrebbe bisogno del suo consiglio adesso ..ma dove miseria si è cacciato Shagrat che ancora non torna?

Fa un passo avanti, inchinandosi*

Eccellenza, chiedo licenza di assentarmi per un breve istante*

 

  Uthienna.

Senza dubbio mia Signora. Avrà a disposizione i miei migliori pirati domani che svolgeranno al meglio i vostri ordini, non ci saranno errori ve lo assicuro.

*per volere i suoi migliori pirati deve avere in mente una grande impresa e vista la recente dipartita del re non se ne stupisce troppo*

 

   Ashla

*Capisce che le notizie apprese dall'informatrice di Measse tramite l'holocall sono davvero importanti e coglie la soddisfazione della Valië nel sentirle, evidentemente tutto sta andando secondo i suoi piani. Ma

qualcosa turba la Maia...Sta accadendo qualcosa alla legittima erede al trono di Gondor e il sogno, meglio l'incubo che ha percepito provenire da lei lo dimostra. Lei è la signora dei sogni premonitori, ma quell'incubo non proveniva da lei. Da chi, allora? Risposta facile...si dice con un sorrisno che pare una smorfia. Sauron ha in mente qualcosa per la sua futura consorte, e sente che non si tratta di niente di buono...*

- Mia Signora, quando avrete tempo dovrei parlarvi...in privato -

 

Measse 

* guardo verso i presenti in sala...e faccio cenno ad Ashla....* Uthienna, va...gli ordini sono di salpare immediatamente per Osgiliath. Bolg, va a cercare Shagrat...e partite con l'esercito verso Minas Tirith, non possiamo tardare. Emrys...puoi andare. *volto lo sguardo di nuovo verso Ashla* ho tempo ora, prima di partire in battaglia. Non sarò una Regina che resta sul suo trono mentre il suo esercito muore in guerra. Sarò con voi, combatterò al vostro fianco.


Shagrat

*Torno di corsa verso la sala con un paio di mappe e di elenchi sotto il braccio. Scuseranno la mia improvvisa assenza*

Perdonate se mi sono assentato ma avevo necessità delle mappe e dei documenti.

Se volete muovere guerra a un nemico come Sauron servono armamenti e strategia.

Il Signore degli inganni non è un avversario da sottovalutare.

*Srotola la mappa e inizia a individuare i punti dove schierare le varie armate in base all'equipaggiamento e alle attrezzature da battaglia.*

Ecco, vedete, gli elenchi sono per armata: numero dei soldati e specializzazione.

*Guarda intorno e vede espressioni attente.

Ben celato il pensiero più profondo*

"Se il padre Adar è con il signore oscuro non ci sarà molto da combattere."

*Meglio tenersi pronto eventualmente a portare via la sua famiglia.*

 

Ashla: *I presenti stanno abbandonando un po' per volta la sala, e lei si volta verso la Valië facendo qualche passo verso di lei*

- Si tratta della futura regina di Gondor...ha avuto un terribile incubo che non è stata opera mia...Ho potuto osservare il suo sogno solo perché era talmente intenso da causare una leggera incrinatura nel leggero confine tra sogno e realtà, permettendomi di vedere anche se per poco quello che ha visto. Lei era mutata...una tetra possente armatura, una spada letale, ho potuto sentirla pronunciare alcune parole nella Lingua Nera... - * Fissò Measse, concedendosi un breve sospiro*

- Temo che qualcuno di cui conosciamo bene il nome abbia iniziato il percorso per trasformarla in un Nazgul...a sua insaputa -

 

 Measse 

*stringo i denti per la rabbia...il solo pensiero mi inorridisce. Essere uno spettro al servizio di una delle Potenze e non poter trovare pace....è una delle condanne più infime che Sauron possa volere per terminare la sua vendetta contro Aragorn.* va fermato, con qualsiasi mezzo. Sauron non è mai stato in grado di amare...deve averla scelta fin da piccola come futuro comandante del suo esercito. Secondo te, quanto tempo resta? *dobbiamo salvarla, portarla via da Sauron, ora.*

    

Thamièl Aldaymir (Minas Tirith, Gondor)

- Non saprei... - *risponde avvilita, dispiaciuta di non poter fornire notizie più certe* - credo però ci sia ancora un discreto margine di tempo...il vecchio re è appena morto, ci deve essere l'incoronazione ufficiale, a dire il vero non conosco la durata del procedimento per la trasformazione, ma sono quasi sicura che noi si abbia ancora un po di giorni a nostro favore. Almeno fin dopo l'incoronazione -

*Ha un piccolo brivido, vedendo e condividendo la rabbia della Valië* - E' un mostro...un vero mostro -

 

  

Measse:  Quando è tornato....quando l'ho aiutato a ritrovare il potere per rifarsi un corpo.....credevo davvero che fosse cambiato...a quanto pare, mi sbagliavo. *mi sono fidata troppo di ciò che sentivo nel mio cuore. Pensavamo che secoli a vagare nella Terra di Mezzo senza poter fare nulla, lo avessero reso debole...e incapace di fare del male. Pensavamo davvero che si fosse pentito di tutto il Male che ha eseguito per mano di Melkor. Ci sbagliavamo.* con l'Unico, potrei provare a rallentare il processo.....ma non voglio utilizzarlo per costringere Inmwe a tradire Sauron. Lavorerei come lui...e non mi si addice. *guardo verso Ovest....sperando in una risposta da parte di Manwe...ma nulla. Nemmeno un veloce fulmine. Siamo soli...soli contro l'Oscurità che sta tornando* va, Ashla....ci rivedremo sul campo di battaglia. *indosserò la mia vecchia armatura, quella che ho usato nella Guerra d'Ira....*


Minas Morgul

Pandora

*Soddisfatta si alza dopo aver scavato una soffice buca nel terreno di fronte all'ingresso del palazzo ed averci amorevolmente deposto un guscio d'uovo contenente una spora di Sarlacc, che Digroth, un mercante spaziale dedito a traffici e scambi tra Arda e Coruscant, le aveva dato in cambio della formula per la sua famosa (o se non era famosa ancora a questo punto lo sarebbe diventata sicuramente) soluzione accrescente e migliorante, che permetteva di ridurre notevolmente i tempi di crescita di varie specie vegetali ed animali preservandone intatte le caratteristiche.

Adesso avrebbe visto anche se funzionava su questo Sarlacc, ci voleva un animaletto domestico che servisse a tenere lontano scocciatori vari...

Innaffiò delicatamente il guscio con la soluzione nell'innaffiatoio, sorridendo come un genitore sorride al suo pargolo*

Glaruk!!

*Chiama poi voltandosi e rientrando*

Hai preparato tutto? Dov'è Orolk che deve caricare i bagagli sullo speeder e precederci allo spazioporto.

Noi andremo con Rigel che ho voglia di cavalcare oggi

*Allegra per la partenza imminente e pensando a tutti gli affari che potrà fare a Coruscant, o quantomeno ai contatti che intanto potrà conoscere, getta un'ultima occhiata al laboratorio.

Solleva un attimo il telo che copre la sua teca con la pozione immunitaria a cui sta lavorando*

E finalmente ci siamo quasi

*Esclama contenta. Nella teca solo cinque topini morti e gli altri vivi e giulivi che scorazzano

Questo vuol dire che si sta avvicinando alla formula finale, manca poco ormai..*

Lo chiamerò Pandoravirus!

Glaruk!! Ma dove sei?

*Chiama iniziando ad innervosirsi ed uscendo dal laboratorio senza accorgersi che, in un angolo della teca, una microscopica crepa pian piano si sta allargando...*



 

Glaruk

*Pandora li ha avvisato di volerlo come accompagnatore a Coruscant e il giovane uruk non sta più nella pelle*

"Cosa portare per non sembrare uno zotico e farla vergognare?"

*Si chiede mesto davanti allo zaino penosamente vuoto.

Poi si sente chiamare e avvertire che andranno a cavallo, o meglio a Unicorno.*

Oh miseria!

*Come farà mai a starle vicino e non morire di disagio e imbarazzo?*

Si affretta a tornare verso il laboratorio e la incontra che esce come una folata di vento, passi lunghi e aria entusiasta.*

Eccomi mia signora, sono pronto!

 

Pandora

Ah eccoti, finalmente!

Avvisa i tuoi compagni di non avvicinarsi troppo all'uovo che ho posato fuori dalla porta ma di innaffiarlo con la Vigorilla ogni tanto, tipo un tre volte al giorno

Di non avvicinarsi neanche di poco al laboratorio se non vogliono ritrovarsi come mio regalo pustole sulla lingua per una settimana, diglielo anche due volte che cosi siamo sicuri che gli entri bene in testa.

E poi cosa, cos'altro era?

*Pensosa passeggia avanti ed indietro per il corridoio, una mano sul fianco ed un'altra sotto il mento mentre cerca di ricordare qualcos'altro...*

Tu per caso ricordi cos'altro dovevamo fare prima di partire?

   

Glaruk

*Pandora impartisce istruzioni a raffica, il giovane uruk deve concentrarsi per tenere tutto a mente.

Appena lei smette di parlare a mitraglia Glaruk corre ad avvisare i compagni nelle loro stanze*

Innaffiare l'uovo tre volte al giorno, senza toccare o spostare nulla.

*Lo fa ripetere a ciascuno tre volte, per stare sul sicuro. Poi nel dubbio lo scrive a caratteri cubitali sulla lavagna delle corvée.*

E guai a chi si avvicina o osa entrare nel laboratorio! Severissime punizioni verranno inflitte a chi trasgredisce. Ripetete!

*Promette in tono severissimo osservando il brivido di paura collettivo dei compagni.*

"E speriamo che non facciano danni"

*Pensa mentre gli altri uruk in coro ripetono la lezioncina.

Soddisfatto del risultato passa dal laboratorio per un veloce controllo, senza accorgersi di una minuscola, sottilissima crepa sullo spigolo della teca dei topini bianchi cavia del nuovo virus in sviluppo.

Senza perdere altro tempo va incontro a Pandora e la trova già in sella a Rigel, il bellissimo unicorno dal manto viola e coda e criniera nera.*

"Che meraviglioso animale"

*Leggermente intimorito si fa avanti per montare goffamente dietro alla sua signora.*
 

Minas Tirith, Gondor

Adar: *Quando Adar entra nell'abitazione, viene subito accolto da un odore nauseabondo. Un puzzo di bevanda fruttata, ma tutt'altro che dolce... un odore con cui è piuttosto familiare, ma che di per sè non ha mai trovato particolarmente attraente: odore di alcol. *

Sembra che qui dento sia morto un animale *borbotta, mentre comincia a guardarsi attorno. O che sia avvenuta recentemente un qualche tipo di festa, a giudicare dai boccali caduti a terra e alle macchie di birra versata tra che goccioalno tra le assi del pavimento.*

Sei sicura che siamo nella casa giusta? *chiede rivolto alla sua accompagnatrice, perchè non ricorda di aver mai incontrato un solo elfo disordinato in tutta la sua vita.*

 

 Alcare: *in effetti anche Alcare è piuttosto sorpresa dallo stato in cui versa la casa: l'ultima volta che vi era stata era una modesta ma decente residenza elfica *

Assolutamente si. E l'ultima volta che ci sono stata non era messa così male. Evidentemente Legolas soffre molto la mancanza della nipote *dice pensierosa*

 

    Legolas

*Torno verso la stanza da pranzo con in mano un bicchiere di grog e rimango alquanto stupito trovando ospiti inattesi. Sbatto un paio di volte le palpebre per schiarire la vista, no, non è un'allucinazione*

Alcare? Siete voi?

*Farfuglio poi mi rivolgo all'altra figura*

E voi chi siete? La mia Myrelyn sta bene?

*Mi accascio sulla sedia con un singhiozzo ubriaco e un altro suono poco adatto alle orecchie ben educate di una signora.

Bevo un sorso di rinforzo nel vedere indurirsi l'espressione dell'uruk. Non potrei sopportare di perdere la bambina*

Ditemi di lei, sta bene?

 

    Adar: Sta... bene *risponde lentamente l'Uruk, trattenendosi a mala pena dal coprirsi il naso. è abituato alla puzza degli orchi, ma niente al mondo riuscirà mai ad abituarlo all'odore dell'alcol.

Vorrebbe solo allontanarsi da quella casa il più in fretta possibile... ma Sauron lo ha mandato lì per svolgere un'indagine di una certa importanza, e di certo non può tornare da lui a mani vuote.

Così cerca di mantenere i nervi saldi e si avvicina lentamente all'elfo, allungando la mano destra in segno di saluto.*

Io sono Adar, un... amico di vostra nipote *si costringe a dire* e prima che me lo chiediate una terza volta, posso assicurarvi che è in buona salute. In verità, siamo giunti fin qui proprio per parlarvi di lei... se siete aperto all'idea di una chiacchierata.

 

 Alcare

Legolas, la mancanza di Myrelyn deve pesarti molto, sono Alcare ti ricordi di me? Ti avevo promesso che tua nipote sarebbe stata bene e Adar ha ragione: Myrelyn gode di ottima salute *lo rassicura con un sorriso *

    

Legolas

*L'esitazione che questo Adar ha nel rispondere mi fanno pensare che menta, ma Alcare mi aveva ispirato fiducia e decido di crederle quando conferma che la mia piccola peste sta bene*

Parlarmi di lei? Certo, dite pure.

Ha combinato qualche marachella? Non si sarà messa nei pasticci con il Re?

*L'idea di avere notizie mi snebbia la mente e per essere certo di comprendere meglio mi alzo e vado ad aprire la finestra, l'aria fresca sicuramente mi farà riguadagnare la sobrietà più in fretta*

Gradite qualcosa da bere? Un the magari, Alcare? Se non sbaglio ti piace il the. E voi signore?

 

Adar: Io lo gradirei volentieri *si intromette Adar, mentre prende posto sulla prima sedia che gli capita a tiro. A quel punto, scruta l'elfo con circospezione.

Sembra certamente un tipo eccentrico... proprio come sua nipote, il che non dovrebbe sorprenderlo più di tanto. In verità, non sarebbe nemmeno sorpreso dallo scoprire che tutta la sua famiglia è ben diversa dai soliti Elfi a cui è abituato.*

Non si è messa nei guai, anche se in numerose occasioni è andata molto vicina al farmi uscire di senno. Al contrario, si è dimostrata una potente alleata... specie grazie alle sue abilità canore, ben più sviluppate di quanto abbia mai visto in un Elfo. Verrebbe quasi da domandarsi se lo sia davvero...

*Lascia in sospeso quell'affermazione, lasciando che Legolas colga il resto*

 

Alcare

Certo ricordi molto bene Legolas, anche io gradirei molto volentieri un the. E non ti devi preoccupare per Myrelyn, nessun pasticcio anzi! La principessa è molto contenta di lei, certo la sua giovane età la porta ad agire di pancia a volte ma la sua educazione e i suoi riguardi verso le loro maesta' sono ineccepibili

*risponde in tono calmo e sicuro *

  

Legolas

*Con una risatina solidale*

È un bel terremoto nevvero? Oh ora rammento! Siete il seriosone che voleva far ridere a tutti i costi. Vi è andata bene, ha fatto di molto peggio del solletico o di una lucertola!

*Guarda Adar con simpatia, quasi accennando una amichevole pacca sulla spalla, ma desistendo*

Eh, meglio parlarne davanti a una tazza di tè.

*Si alza e va a prendere teiera e tazze in cucina, con tutto l'occorrente ben sistemato sul vassoio torna dagli ospiti e serve. Poi beve un sorso e fa un profondo respiro prima di iniziare a raccontare*

Myrelyn è elfo sì, da parte di madre. Mia sorella Deenelay era una elfa molto portata nel canto, e soprattutto una studiosa della storia e delle canzoni elfiche. Pensate conosceva alcune delle canzoni che si dice fossero cantate da Luthien nelle ere passate.

*Si interrompe per bere ancora mentre nota il sussulto dell'elfa. Adar è molto più controllato, ma attento come un falco ad ogni parola*

Il padre di Myrelyn, bè colui che ha avuto parte nel metterla al mondo era uno stregone, un tipo strano e pazzerello che stava sempre nel bosco. Radagast mi pare fosse il nome. Sempre circondato da animaletti. In questo Myrelyn ha preso da lui.

Quante volte da bambina è tornata a casa con un codazzo di leprotti, cerbiatti e perfino lupacchiotti!

*Nel dirlo la voce gli trema ancora di divertimento e dolceamara nostalgia.

Poi l'espressione si indurisce mentre ricorda fatti assai più dolorosi*

Quando mia sorella fu uccisa in un agguato nel bosco da alcuni uruk selvaggi Myrelyn scampò per miracolo, addormentata in un cespuglio insieme a un cucciolo di cervo non la videro.

La trovai dopo alcuni giorni e da allora me ne prendo cura.

*Guarda i due con occhi inquisitori*

Posso fidarmi che la terrete al sicuro?

 

Adar: *Luthien... un nome che Adar conosceva assai bene, così come tutti gli abitanti della terre di Valinor.

Colei che era nata dall'unione tra un'elfo e un Maia... e aveva combattuto contro Sauron in persona per salvare il suo amato, Beren, dalle grinfie di Melkor. Così come riconobbe all'istante uno dei molti pseudonimi usati da Aiwendil, uno dei Maia preferiti di Yavanna.

Ciò poteva voler dire solo una cosa: Myrelyn non era una semplice elfa... ma una mezza Maia, proprio come Luthien.

Si sentì invadere da una profonda malinconia, poichè spesso e volentieri aveva composto canzoni in compagnia della dama... quando era ancora Malgor, poeta e menestrello, e non Adar degli Uruk, un generale crudele e spietato disposto a macchiarsi degli atti più orribili per proteggere la sua famiglia.

Deglutì silenziosamente e cercò di esternare un sorriso cordiale.*

Non si preoccupi, ormai la consideriamo una parte vitale della nostra corte. Di certo Lady Inwe non permetterà che le venga fatto alcun male, e personalmente mi assicurerò di ternerla lontana dai pericoli... per quanto possibile.

 

Inmwe

*Seduta di fronte al tavolo del suo boudoir, osserva nello specchio il suo viso pallido

Poco hanno potuto fare il trucco ed il belletto con cui le cameriere si sono prodigate a cercare di cancellare occhiaie ed incarnato bianco e livido*

"Sembro uno spettro"

*Pensa guardandosi, poi con decisione si alza reprimendo un singulto di dolore e si appresta a ricevere gli ultimi tocchi sul vestito, composta, fredda e regale come le hanno insegnato fin da piccola

Insegnamenti che ha sempre rifiutato e che ora automaticamente le vengono in aiuto, mascherandone lo strazio interiore.

Il vestito sembra uscito da un sogno.

È lo stesso vestito che indossò sua madre quando fu incoronata.

Un corpetto bianco di seta, una gonna nera che si allarga a terra in prezioso pizzo, piccoli impunturi rosso fuoco su maniche e scollo.

Dietro le spalle due ali di farfalla, in prezioso satin e cristalli incastonati.

Un flebile sorriso le illumina per un attimo il volto

Sua madre sarebbe così orgogliosa di lei oggi ..*


Sauron:  *entro nella nostra stanza già vestito. Indosso un corpetto in acciaio ornato con ghirigori in argento ed un occhio in oro, al centro. Sui lati, due spallacci in pelle con inciso un drago. Il mantello rosso copre la schiena e ricade dolcemente sulle spalle. Gli stivali, anch'essi in pelle, hanno la punta decorata in oro. Mi avvicino a Inmwe, e le do un bacio sulla fronte* ti vedo riposata....hai dormito bene? *oh...certo che no...lo posso vedere dai suoi occhi. Si è rigirata tutta notte* oggi è il grande giorno. * la mia mano sfiora il suo ventre....so che mi darà un erede. Un bambino che sarà figlio mio...e crescerà secondo i dettami di Melkor...come suo nuovo sacerdote*

 

Adar: *Adar si avvicina alle stanze di Mairon, il cuore fremente per ciò che ha scoperto dalla sua conversazione con Legolas.

Chi avrebbe mai immaginato che quella piccola elfa ribelle e fastidiosa potesse davvero essere la figlia di un Maia? Il suo potere potrebbe certamente rivelarsi pericoloso per qualcuno come Sauron... ma anche incredibilmente utile, se sfruttato in modo corretto.

A quel pensiero, la sua mano indugia sopra la porta della camera, senza toccarla.

L'Uruk viene colto da un dubbio. Dovrebbe davvero informare l'Oscuro Signore di ciò che ha scoperto? Forse Adar non ci avrebbe pensato due volte a farlo... ma per quanto riguarda Malgor, colui che per millenni aveva vissuto sotto la luce degli Alberi?

Scuote la testa per liberarsi da simili, rischiosi pensieri e bussa con forza. Non può rischiare di mettere a rischio la sua famiglia, neanche per il bene della Terra di Mezzo... giusto?*

Sono io, mio signore *si annuncia* ho le informazioni che avete richiesto.

  

Sauron: *apro la porta, appena sento la voce di Adar....sicuramente avrà scoperto qualcosa su Mirelyn....Nei suoi occhi c'è una strana luce, però...qualcosa non mi torna. Melkor aveva spento la sua Luce, molto tempo fa....lo terrò d'occhio* Vieni, nel mio ufficio. *sussurro...perchè non mi senta Inmwe* non voglio orecchie indiscrete...*lascio che si accomodi in una delle sedie di fianco alla scrivania...* bene...dimmi tutto.

 

Adar: *Adar prende posto sulla sedia offerta e prende un respiro profondo.*

Per dirla in termini molto semplici... a quanto pare abbiamo a che fare con una tua parente. O meglio, con una parente alla lontana.

*Lancia all'Oscuro Signore uno sguardo significativo*

Metà Elfa... e metà Maia, nata dall'unione tra un Sindarin e colui che si fa chiamare Radagast il Bruno. Ma tu lo conosci sicuramente con un altro nome, dico bene? Uno ben più antico...

 

Thamièl Aldaymir

*Campane suonavano a distesa nonostante la triste notizia che era trapelata da Palazzo Reale. Il vecchio re era morto, anche se in circostanze ancora poco chiare, e lo stesso giorno sarebbe avvenuta l'incoronazione ufficiale dei nuovi regnanti. Thamièl siede sul letto della loro camera alla locanda, e fruga nella sua sacca da viaggio che non abbandona mai e che contiene l'inverosimile ed oltre....Alla fine ne esce un cimelio storico dell'inizio della Quarta Era. Un meraviglioso abito elfico accuratamente piegato e conservato. Lo guarda con desiderio...indossandolo farebbe un figurone ma poi, con un sospiro, lo ripone pensando che se avessero dovuto fare una precipitosa fuga, con quell'abito non sarebbe andata lontano...

Hellabor, invece, è perfetta nei suoi vestiti nuovi e con la spada agganciata al fianco. Ha tentato per qualche minuto di convincerla ad indossare il vestito che avevano comprato per lei, ma presto è stata costretta a desistere dall'impresa. Ed ora sono pronte per assistere all'apparente trionfo del Nemico.* - Sei a posto? - *chiede, dandosi un'ultima ravviata ai capelli corvini ed indossando Narya, che sul suo dito scintilla rosseggiante riflettendo la luce.* - Coraggio, andiamo a divertirci! - *E si avviano verso la Cittadella,*

    

Hellabor

*I pantaloni in ecopelle nera sono morbidi e comodi, la camicetta rosso fiammante e un mantello verde scuro che copre perfettamente la spada.

Osserva la sua amica e l'anello che porta al dito ..ha cercato di convincerla a non indossarlo, non si fida dei regali di ..di quell'essere infame.

Ma Thamièl l'ha rassicurata spiegandole che ormai non aveva più alcun potere quel gioiello

Non ne era stata molto convinta ma alla fine vedendo l'entusiasmo e la determinazione dell'elfa aveva fatto spallucce e pregato che andasse tutto per il meglio

Ha caricato bene la sua tabaccheria e lucidato gli stivali, poi un'occhiata veloce allo specchio

Ora camminano spedite per la strada, direzione castello*

   

Measse 

*Dall'accampamento, osservo Minas Tirith, la città bianca. Mai avrei pensato di dover muovere guerra contro la splendida capitale dei Re, contro Gondor, la terra degli Uomini, verso i quali nutro tanto affetto. Si....gli Elfi non mi sono mai stati simpatici...a parte pochi di loro, Feanor ed i suoi figli, Thamiel, Luthien e Galadriel...Pochi di loro hanno fatto breccia nel mio cuore come Feanor....Do una veloce occhiata alle truppe di Mordor, tutti in attesa del mio ordine. Le navi stanno arrivando ed i caccia stellari sono a terra, in attesa. Per ora, tutto tace....a parte Orodruin che tuona, in lontananza. Attendiamo il suono della quinta campana, quella che annuncerà l'inizio della cerimonia di incoronazione. A quel punto, inizieremo a muoverci lentamente verso Minas tirith...ed uccidere le guardie che già sono alle porte. Salgo a cavallo, passo di fronte all'esercito già schierato* Restate fermi, restate fermi… Figli di Mordor, di Rhun, fratelli miei! Vedo nei vostri occhi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore. Ci sarà un giorno in cui il coraggio dei Figli di Eru cederà, in cui abbandoneremo gli amici e spezzeremo ogni legame di fratellanza, ma non è questo il giorno! Ci sarà l’ora dei lupi e degli scudi frantumati quando Arda arriverà al crollo, ma non è questo il giorno! Quest’oggi combattiamo… Per tutto ciò che ritenete caro su questa bella Terra, vi invito a resistere! Esercito dell'Est!

 

Ashla

*A fianco della Valië, ascolta le sue parole e percepisce l'adorazione che l'esercito ha per lei, per la loro Signora. Un esercito capace e fidato è fondamentale per la vittoria, e lei è capace di infiammare l'animo di ogni soldato, che darebbe senza esitare la vita per lei... La osserva, poi osserva la città bianca davanti a loro, che scintilla al sole in un garrire di bandiere e stendardi esposti per festeggiare l'incoronazione*

- Mia Signora... - *osa spezzare quel momento glorioso* - Ci siamo....questo è il giorno del vostro trionfo. Ricacciate quella mostruosità di Sauron nell'abisso che gli compete... restituite finalmente ad Arda la bellezza, la dignità e l'armonia che merita -

   

Emrys: *Emirys si muove a disagio poco distante.

Sta davvero facendo la cosa giusta? Lui è venuto su questa terra assieme alla sua signora nella convinzione che lei volesse aiutare coloro che la abitano... eppure, ora stanno per attaccare una delle città degli uomini che secoli prima resistette a Sauron.

Certo, l'Oscuro Signore si nasconde all'interno... ma vale davvero la pena attaccare questo luogo e provocare la morte di centinaia - forse migliaia - di inconsapevoli innocenti solo per assicurare la sua sconfitta? Non è più così tanto sicuro... ma non può certo avere dubbi ora, nel loro momento del trionfo, e così si rivolge alle sue truppe e prende un lungo respiro. *

Alla guerra... per la pace della Terra di Mezzo!

 

  Uthienna

*da prua osserva l'orizzonte, le navi solcano il fiume veloci e tranquille: i suoi uomini remano con vigore. Non teme la battaglia non è certo la sua prima volta ed è sicura della riuscita della missione a lei affidatele*

Coraggio signori, la battaglia ci aspetta! *dice in tono deciso*

   

Sauron :*esco dal mio ufficio insieme ad Adar e raggiungo Inmwe in sala del trono....nel farlo, da una veloce occhiata ai Campi del Pelennor...e noto un enorme accampamento ed il vessillo di Valinor...* così....sei venuta a darmi battaglia...Qui, nella città degli Uomini...eh, Measse....la tua voglia di fare guerra non è scemata in tutti questi millenni *Do una veloce occhiata ad Adar ed alle guardie che sono con noi* iniziate a preparare le difese. La città deve essere blindata...chiudete le porte della città. Difendete le mura, preparate le catapulte. Non devono entrare. *in cuor mio, sto tremando....la notizia della parentela di Mirelyn mi ha lasciato con i brividi...è figlia di Aiwendil....non ci voleva. Sono circondato da Elfi che potrebbero tradirmi...dovrò stare attento, Adar ha uno sguardo strano da quando ha saputo di Mirelyn....Entro, finalmente, in sala del trono e mi siedo accanto ad Inmwe, nel trono che era di suo padre. Le prendo la mano* Sei pronta?

 

Inmwe

Si, sono pronta

*Risponde stringendo la sua mano.

Il contatto sembra restituirle un po' di forza, si sente molto debole e molto stanca...vorrebbe solo mettersi a letto e dormire, dormire...si sforza di sorridergli, anche lei ha visto l'assembramento dalla sua finestra, sa che la città sta per essere presa d'assedio.

Prima di arrivare in sala ha già dato ordine alle guardie di rifornire le grotte dietro la città con cibo e tutto il necessario per bambini, bambine, persone anziane, malate...e di aprire le armerie reali a chiunque voglia imbracciare un'arma e difendere la città.

Sa che il potere di chi le siede accanto è immenso e lei è solo un'umana, ma ormai ha scelto di dividere la sua vita con lui e sarà pronta ad aiutarlo in ogni modo possibile

Ormai spesso si parlano con la mente ...e volta dopo volta il contatto è sempre più intenso, spesso resta senza energie ma forse è solo questione di abitudine...?*

 

  

Sauron 

*prendendole la mano, le mando un po' del mio calore...per aiutarla a restare concentrata e sveglia. Dobbiamo sbrigarci, fra poco, l'ultima campana suonerà...ed allora, saremo Re e Regina..finalmente, avrò il trono di Gondor e Arnor. Metà della Terra di Mezzo ai miei piedi. "andrà tutto bene....non riusciranno ad entrare in città. Sto apparecchiando le difese." *sono sicuro che non riusciranno a conquistarci...anche se Measse è una stratega molto abile. Era lei a dare ordini alle truppe di Valinor, durante la Guerra d'Ira. "promettimi che andrai nei rifugi insieme a donne e bambini....non voglio che tu veda la battaglia." *ovviamente, mi aspetto che mi supplichi di combattere al mio fianco...*

 

Inmwe

*Si aspettava una richiesta simile, non ne è sorpresa.

E anche lei aveva pensato di rifugiarsi nelle grotte, ma ora che la battaglia sta per giungere non se la sente di lasciarlo solo.

Lo guarda molto seria, prende la sua mano e la porta sul suo viso, appoggiando la guancia*

Lo so che hai paura per me.

Ma non me la sento di lasciarti solo proprio adesso... resterò con te e combatteremo insieme.

Molte donne non sono andate nelle grotte ma in armeria. Non le lascerò sole.

Ti prometto che se non ce la farò raggiungerò le persone nella grotta, ma ti prego ..lasciami provare a lottare con te, contro chi vuole distruggerti. E distruggerci.

 

Sauron 

*La guardo negli occhi, per un attimo, mi perdo nel suo sguardo..debole ma allo stesso tempo, fiero di essere al mio fianco. Non posso fare a meno di sorriderle, mentre il cerimoniere inizia ad avanzare verso di noi. Dovrò prepararmi un discorso, dopo...* Se vorrai combattere al mio fianco, non sarò certo io ad impedirtelo, mia regina. Sei la benvenuta nel campo di battaglia, se così desideri.

 

Portando solennemente un cuscino viola sul quale poggiano due corone d'argento e mithril, la più larga delle quali con un cristallo lucente incastonato nel centro, il Cerimoniere di Corte si avvicina, ossequioso.

Arrivato di fronte al trono da il cuscino ad un paggio e solleva la prima corona, posandola sulla testa di Mairon

Fa lo stesso con la corona di Inmwe

Poi si gira verso la corte sollevando le mani*

Adesso iniziano i giorni gloriosi dei nostri nuovi sovrani!

Lunga vita a Re Mairon e alla Regina Inmwe

*Proclama mentre dalla corte si sollevano applausi di gioia*

 

   

Sauron: *appena l'Elendimir viene posato sul mio capo, sento una cascata di energia in me....capisco immediatamente che quel cristallo deve essere un Kyber, non c'è altra spiegazine. Faccio subito appello alle forze che mi restano per assorbirne l'energia primordiale....Scacco matto a Measse....impiegherò poco a tornare il Sauron di un tempo, a riprendere il mio potere nativo...* Siete incantevole, Inmwe. *il mio sguardo infuocato si posa su di lei...che ora sembra molto più piccola, al confronto di ciò che sto per diventare*

 

Adar: *Silenziosamente, Adar cammina fino alle spalle di Sauron, tenendosi dietro al trono in modo tale da non dare troppo nell'occhio.

Esita a parlare, poiché il ricordo degli ultimi eventi è ancora forte nella sua mente, avvonghiato alle pareti del suo cervello come una bestia invisibile.

Una parte di lui vorrebbe solo potersi allontanare da tutto questo e lasciarsi la guerra alle spalle, nascondersi con la sua famiglia e abbandonare la guerra per sempre... ma l'altra, più timorosa e ancora memore di ciò che Sauron potrebbe fare a lui e a coloro a cui tiene, lo spinge a compiere una scelta ben diversa.*

Mio signore *sussurra a bassa voce* Giungo a voi con notizie a dir poco preoccupanti. Di recente sono stato contattato da alcuni miei vecchi... "amici", i quali mi hanno rivelato una potenziale minaccia che incombe su questo regno.

   

Myrelyn

*Ho un posto in prima fila per l'incoronazione. Essere la dama della futura regina ha innegabilmente dei vantaggi.

Inmwe è splendida nel vestito regale, solo un leggerissimo velo di tristezza le offusca lo sguardo.

Anche Mairon è molto elegante e raffinato.

Appena le corone cingono le loro fronti entrambi sembrano risplendere, come se un raggio di luce li colpisse.*

"Perdindirindina! Brillano come stelle! Cosa sarà questa strana energia?"

*La ragazzina elfa si fa avanti con entusiasmo, porge ai sovrani mazzi di fiori profumati e si congratula a voce alta*

Oh Inmwe sei stra fantasmagorica! Sarai la migliore regina del mondo! Sicuramente anche la più bella!

*Impulsiva come sempre la abbraccia infrangendo qualsiasi protocollo.

Poi si volta verso il Re Mairon con gli occhioni azzurri pieni di birichina gioia e abbraccia anche lui senza notare di aver sconvolto l'intera corte*

Oh Re Mairon! Viva il nostro nuovo Re! Sarai il migliore insieme a Inmwe!

*Con una giravolta che fa allargare a corolla la gonna del graziosissimo abito a fiori che indossa si avvia al suo posto chiedendosi perché tutti la guardino a bocca aperta.*

  

Alcare

*è seduta alla destra di Myrelyn che come al solito non trattiene l'eccitazione, come biasimarla? Non si assiste ad un'incoronazione tutti i giorni.

Non è stato facile convincere Myrelyn ad indossare quell'abito, riluttante com'era ad indossare vestiti che non si potevano definire comodi ma quell'abito giallo pallido lungo alle caviglie di tulle ornato di fiori era perfetto per Myrelyn.

Quanto a lei aveva raccolto i capelli in uno chignon invece delle solite trecce ed indossava un abito color lavanda dalle maniche appena accennate, lungo alle caviglie. Anche il re e la regina sono splendide.

Come al solito la giovane elfa non ce la fa a trattenere l'entusiasmo e butta le braccia al collo ai sovrani.

Auguro alle loro maesta' tutto il bene e la saggezza necessarie a governare il regno

*dice in tono pacato e più dolce del solito *

Myrelyn, sono sicura che le loro maesta' siano consapevoli della tua gioia anche senza che tu li abbracci

*aggiunge nella speranza di evitare uno svenimento a mezza corte*

   

Thamièl Aldaymir

*Entrano nella sala del trono, sotto lo sguardo incuriosito degli invitati. Thamièl sogghigna, divertita nel vedere quell'accozzaglia di leccapiedi che spettegolano...come si è ridotto male il regno di Gondor!... I commenti tacciono quando i cortigiani notano l'Anello di Fuoco al suo dito. Da straccione imboscate all'incoronazione sono immediatamente diventate principesse elfiche eccentriche ed in incognito...Ci sarebbe da rotolarsi per terra dalle risate.

Improvvisamente percepisce qualcosa di strano nell'aria...una guardia corre a sussurrare qualcosa all'orecchio del maggiordomo, un'altra si affaccia da una finestra e fa segnali con il braccio, un drappello di soldati corre attraverso il cortile. Sta succedendo qualcosa, immagina di cosa si tratti ma ora non ha il tempo di occuparsene... è il momento dell'incoronazione!

Il Cerimoniere di corte ha posato le insegne del potere sulle teste di Sauron ed Inmwe, e lei trattiene il fiato osservando come improvvisamente lui sembra ingigantire e lei rimpicciolirsi...posa una mano sulla spalla di Hellabor, come se volesse impedirle di commettere qualche gesto inconsulto e poi, vedendo i cortigiani assieparsi attorno ai nuovi regnanti in una ridda di felicitazioni e congratulazioni, decide che quello è il momento giusto per defilarsi e cercare di finire il suo lavoro* - Vieni con me, Hellabor, è il momento di sparire da qui! - *Approfittando della confusione escono dalla sala, e senza farsi notare imboccano una scala a chiocciola di pietra, quasi invisibile in una nicchia del muro...”Meno male che ricordo ancora bene i segreti di Minas Tirirh” sogghigna trascinandosi Hellabor lungo quegli stretti scalini antichi e sdrucciolevoli...

 

 Hellabor

*Freme di rabbia repressa nel sapere quell'essere infame addirittura incoronato...povera regina che triste destino, pensa con un moto di solidarietà verso chi deve condividere il trono con Sauron.

Segue silenziosa e quasi invisibile, come solo elfi ed hobbit sanno fare, l'amica fino ad entrare in una stretta scala a chiocciola nascosta nella pietra.

I gradini sono vecchi, umidi e sdrucciolevoli, più volte deve fare appello a tutto il suo senso dell'equilibrio per non cadere addosso a Thamièl che la precede, un'aria stantia e muffa le fa storcere il naso

Alla fine della lunga scala, quando già stava per venirle mai di testa ai continui giramenti su se stessa, un corridoio semibuio e che sembra perdersi nell'oscurita'.

Sbatte un attimo le palpebre, finché gli occhi s abituano alla poca visibilità.

Una sagome di un animale che sembra una volpe o un tasso, addossato al muro, sembra boccheggiare inerme.

Un brivido di come anticipazione di qualcosa che non sa spiegare le fa drizzare la punta delle orecchie ed i capelli*

Thamièl, guarda lì...povera bestia chissà che le è successo

*Sussurra triste*

Ehy... c'è una stanza aperta lì in fondo! Andiamo a vedere!

   

Measse 

*Sento la quinta campana di Minas Tirith...ed osservo il Sole che sta per calare sulla città bianca, le nuvole che si aprono per lasciare che i suoi ultimi raggi illuminino la nostra bandiera, un'Aquila dorata in uno sfondo verde, con due cristalli al posto degli occhi. Sento ancora un enorme potere, come una nuvola nera che viene da Est, da Orodruin, una nuvola che passa veloce sopra di noi e si ferma sul campanile del palazzo reale della Capitale di Gondor...per poi discendere verso un unico punto, Sauron. In cuor mio, so che l'Oscuro Signore ha ripreso il potere che aveva un tempo.* Mairon è tornato. *sono le uniche parole che escono dalla mia bocca in quel momento....parole che mai avrei voluto pronunciare* che Illuvatar sia con noi.

  

Ashla

*In piedi sotto le mura di Minas Tirith a fianco di Emrys, aspettando l'ordine di attacco per scatenare la quinta Legione contro la città bianca, improvvisamente la Maia ha come un senso di angoscia che la pervade...Osserva i loro soldati, veterani di mille battaglie che nulla e nessuno può fermare e vede alcuni di loro vacillare, sudare, portarsi le mani al capo togliendo gli elmi come per poter respirare più agevolmente*

- Emrys...vedi anche tu quello che vedo io?...Cosa sta succedendo?... - *Alcuni uruk sono già crollati a terra, con le mani alla gola* - Measse!...Cosa maledizione sta succedendo! - *urla cercando con lo sguardo la loro Signora*

 

    Emrys*Il Maia assottiglia lo sguardo e comincia rapidamente a guardarsi attorno, ugualmente nervoso e diffidente da quella svolta inaspettata.*

Io... io non lo so *ammette, cercando di nascondere il panico che sta realmente provando* Potrebbe trattarsi di un attacco nemico ma... ma è impossibile! Come sono riusciti ad organizzare qualcosa del genere se non sapevano nemmeno che stavamo arrivando? A meno che...

*Non siano stati traditi, e quello è un pensiero più spaventoso di qualsiasi cosa avrebbe potuto prevedere. Devono subito avvertire la loro padrona!*

 

Uthienna

Signori, è ora di compiere il nostro dovere.

"Dice perentoria mentre calava l'ancora e le navi iniziano a rallentare per poi fermarsi, la donna scende a terra accompagnata dal suo vice e notata la presenza di Measse la raggiunge solenne*

Quando volete mia Signora, i miei uomini sono pronti




 

Guidati dalla Maia Ashla le prime truppe di terra assaltano il cancello, forzandolo ed uccidendo le guardie.

Le porte vengono spalancate per permettere al resto delle truppe di entrare, dalla città scende l'esercito pronto alla difesa mentre i Cancelli superiori si chiudono sbarrando l'accesso e circoscrivendo l'area di battaglia

    

Thamièl Aldaymir

Il sotterraneo dove sbucano alla fine di quella lunga e tortuosa scala si rivela essere una sala di pietra ampia e disadorna, greve di muffa e di puzza di...di...

Alla luce delle torce appese ai muri, l'elfa e la mezz'hobbit restano a bocca spalancata a guardare il grande tavolo di pietra nel mezzo della sala, con disteso sopra il cadavere del vecchio re...Thamièl non riesce a trattenere un moto di compassione nei confronti dell'ennesima vittima di Sauron, soprattutto quando scorge inciso, sul suo petto nudo, l'emblema dell'Occhio. Stringe i pugni per la rabbia di fronte a quell'ultimo vile oltraggio alla stirpe di re Elessar, afferra un pezzo di stoffa appeso ad un gancio sul muro e lo avvolge attorno al corpo di re Throin.*

- Hellabor... - *si china sui talloni e prende per le spalle la mezz'hobbit, scuotendola e fissandola negi occhi * - Ascolta...devi trovare la rimessa dei veicoli del Palazzo reale....ruba uno landspeeder, è come uno speeder ma da carico, lo riconoscerai dai comandi, che sono uguali...portalo nei giardini sul retro della reggia, io ti aspetterò lì... - * le lancia iI blaster * - Spara a chiunque cerchi di fermarti e...CORRI! - * poi solleva senza sforzo il cadavere del re, se lo carica in spalla e si lancia di corsa su per la scala, impugnando la sua balestra* - E non toccare quell'animale moribondo! - *le strilla*

 

 Hellabor

*Muta e allibita di fronte al cadavere col simbolo dell'occhio in petto, stringe i pugni e non può far altro che deglutire e annuire con la testa

In uno slancio abbraccia forte Thamièl, nel cuore come un greve presentimento che potrebbero non rivedersi se qualche guardia la scoprisse.

Ma non c'è più tempo di pensare, imbraccia il blaster, si gira e vola via verso l'uscita, percorrendo a ritroso il cammino senza neanche più dare un'occhiata all'animale agonizzante.

Incurante dei gradini sdrucciolevoli e sconnessi li salta a due a due, raggiunge l'uscita sbucando quasi di fronte ad un soldato in assetto da guerra che sta correndo... indietreggia con le mani alzate, scansandosi all'indietro

Il soldato le rivolge solo una rapida occhiata fugace, nei suoi occhi balena paura e preoccupazione, poi senza più badarle se ne va di corsa...un po' di fortuna dai dai Helly, pensa mentre strisciando rasente i muri nascosta dai drappeggi si appropinqua verso una porta ad arco che sembra dare sui giardini.

Attorno a lei una battaglia in piena regola, soldati che combattono e gente che urla, che scappa ..col blaster in mano striscia fuori dall'arco gettando una rapida occhiata intorno...ecco, quelle devono essere le rimesse, non si vede anima viva da quella parte, ovviamente guardie e soldati sono sul campo di battaglia al momento.

Rapida entra nella rimessa adocchiando i vari mezzi parcheggiati...eccolo lì, deve essere per forza quello, dietro ha un rimorchio adatto al trasporto di merci ..o di una persona stesa...pensa cupamente.

Monta in sella posizionando il blaster dentro lo scollo della camicia, la testa dell' arma posata sul manubrio, pronto a sparare alla bisogna*

"Oh ti prego chiunque ci sia lassù fa che regga st'accrocco e fa che non mi vedano"

*Prega tra sé e sé mentre avvia il mezzo portandosi rapidamente verso un cancello in ferro battuto.

Si nasconde dietro un roseto, sperando di passare inosservata fino all'arrivo di Thamièl

Eccola, le fa un cenno con la mano alzandosi in piedi sulla pedana.

Svelte caricano il cadavere nel rimorchio coprendolo con il drappo e partono*

 

   

Thamièl Aldaymir

*Dopo essere finalmente emersa dai sotterranei con la salma del re in spalla, corre verso Hellabor che ha notato nascosta dietro un cespuglio con il landspeeder che ha rubato...* - Bravissima!!!...ottimo lavoro, salta su e andiamo... - *Deve assolutamente consegnare Narya alla Signora, ed ora si è aggiunto al bagaglio anche quel cadavere ingombrante...Ma dopo aver visto l'emblema dell'Occhio inciso nella carne del vecchio sovrano, ha deciso di non lasciare quelle spoglie mortali in balia di Sauron, che potrebbe anche usarle per i suoi scopi con operazioni di negromanzia....Meglio portare tutto a chi ne sa più di lei.

Parte a razzo verso l'uscita, falciando soldati già malridotti e dirigendosi verso l'accampamento dell'esercito di Masse...Decide di non spiegare nulla ad Hellabor, per il momento..* - Tieni un fazzoletto davanti al naso e alla bocca, è importante... - *Le raccomanda facendo lo stesso e pilotando il landspeeder con una mano sola...Ma sono ormai quasi arrivate alla tenda del quartier generale della Valië, e riesce finalmente a tirare un sospiro di sollievo vedendo il grande stendardo con l'aquila in campo verde*

- Siamo arrivate!... - *grida esultante alla sua compagna di viaggio*

Cancello del Morannon, Mordor

Vader

Una sagoma d'ebano sfreccia a tutta velocità nelle piane grigio cenere che circondano le Terre di Mordor, accompagnata da lampi che illuminano la volta di nubi sovrastante, quasi volessero annunciare il suo arrivo.

Di fronte a lui... un alto cancello scavato tra le montagne, nero quanto il suo mantello: il Nero Cancello di Mordor, l'ultimo baluardo creato con il preciso scopo di separare la Terra di Mezzo da quel dominio maledetto.

Darth Vader ferma lo speeder e si rivolge alla sua compagna di viaggio.*

Sembra che siamo finalmente giunti a destinazione *dichiara con la sua voce bassa e tonante* Ti ringrazio per la tua assistenza, elfa.

 

Primula: *Svegliata dalla voce tonante di Vader apre gli occhi davanti a un imponente, lugubre cancello nero.

Mordor. Sono arrivati e Vader sembra volerla scaricare senza più nemmeno guardarsi alle spalle.*

"Brrr questo posto è terrificante.

Se Hellabor è qui deve essere completamente impazzita. "

* Pensa la ragazza con un brivido di disagio e paura che le scivola gelido lungo la schiena.*

Ehi aspettami!

*Non sa neanche bene perché ma l'istinto la fa accostare il più possibile all'imponente figura ammantata di nero, d'altra parte è già certa che lui possa essere letale se si presentassero pericoli.*

Mica puoi mollarmi così!

Non ci provare sai? Insieme siamo arrivati e così restiamo.

*Lo guarda cercando di mostrare il suo più fiero cipiglio, manine piazzate sui fianchi e piedino che batte per terra con irritazione*

"Spero che non mi lanci di là dal cancello con la sua magia"

*Il pensiero le passa per la mente ma mantiene la posizione guardandolo con sfida.*

E mi devi ancora spiegare quella cosa della Forza. Quindi...?!?

*Lascia la domanda a mezzo e lo guarda con aria sbarazzina.*

 

   

Vader: *Vader si trattiene dal sollevare la mano e spezzare il collo della ragazza con un semplice movimento delle dita. Deve rammentare a se stesso che non si tratta di uno dei suoi ufficiali, solo di una civile che probabilmente non ha mai avuto alcun tipo di esperienza militare.

Inoltre... lo ha aiutato a raggiungere la sua destinazione. Il minimo che può fare per ringraziarla è perdonare simili trasgressioni, per quanto irritanti.

Invece, decide di rispondere alle sue domande, quantomeno per impedirle di continuare a tormentarlo.*

La Forza è ciò che da ai Sith la possanza *spiega pazientemente, senza diminuire il suo passo* è un campo energetico che collega tutti gli esseri viventi. Ci circonda, ci lega... mantiene unita tutta la galassia, e quelli come me sono capaci di manipolarla per i propri scopi.

 

Primula

*Devo correre per stare dietro alle sue lunghe falcate. Oltretutto aguzzando le orecchie per seguire le sue spiegazioni.

Allunga una mano per afferrare il suo mantello e dargli un bello strattone ma lo sfiora soltanto con la punta delle dita *

"Oh accidenti! Ti costa tanto andare un po' più piano?"

*Pensa stizzita con una smorfia, vorrebbe tantissimo rallentare la marcia inarrestabile dell'insensibile colosso che si fa chiamare Vader.

Una mano scatta improvvisamente, un gesto rabbioso come a tagliare l'aria.

E senza che la ragazzina sappia spiegare come o perché due piccole rocce, grandi circa come un pugno, si staccano da terra e cadono con forza davanti agli stivali neri del gigante nero che le ha fatto perdere la pazienza.*

Ti fermi? E diamine!

*Finalmente riesce ad afferrare il mantello in una consistente manciata di stoffa e dà uno strattone deciso*

 

   Vader: *Vader si ferma improvvisamente... ma non perchè la ragazza gli ha afferrato il mantello, e neppure per i massi che sono caduti di fronte a lui. O almeno, non solo per quelli.

Un'altra persona avrebbe potuto interpretare quell'evento come una semplice casualità, ma non lui. No... Vader ha chiaramente percepito un movimento fin troppo familiare nella canzone del cosmo.

Qualcuno ha appena usato la Forza a pochi passi da lui. E visto che non vi sono altre presenze nelle vicinanze, non gli è affatto difficile intuire il responsabile.

Lentamente, si volta verso Primula, torreggiando con la sua alta figura.

Ottiche rosse come il sangue scrutano le pupille della ragazza alla ricerca di qualcosa, come se stesse tentando di leggerle nell'animo.*

A quanto pare... hai più familiarità con la Forza di quanto pensassi *osserva con tono a metà tra il curioso e il cordiale, non volendo spaventarla. Potrebbe essere diventata improvvisamente utile per i suoi scopi.*

 

    Primula

*Finalmente Vader si ferma e si volta. Alto com'è mi incombe addosso mentre mi scruta da dietro la maschera come se fossi un microbo al microscopio.

Le sue parole mi fanno sgranare gli occhi.*

La Forza? Io ho usato la Forza?

*Glielo chiedo incredula. Ma mi sovvengono alla memoria i molti episodi inspiegabili che costellano la mia vita fin da quando ero poco più che una lattante*

Non lo so, Vader.

*Inizio stringendomi nelle spalle e guardandolo con aspettativa e curiosità, sperando che davvero lui possa spiegare il come e il perché*

Ma da quando ho memoria sono capitati strani incidenti.

Ad esempio se mamma mi dava da mangiare qualcosa che non mi piaceva e facevo i capricci, spesso il piatto scivolava e cadeva giù dal tavolo.

*Non posso credere di essere stata veramente io a fare danni già da piccolissima.*

Oppure, se qualcuno mi ignorava e mi arrabbiavo per questo motivo a volte cadevano oggetti oppure qualcosa si muoveva e faceva inciampare chi mi dava le spalle

*Ripensandoci, assomiglia molto a quello che è appena accaduto. E forse non era il caso di ammettere di essere stata io a fargli cadere quei sassi praticamente sulla punta degli stivali*

Ma non so assolutamente come ho fatto! Te lo giuro, non ho fatto apposta!

*Mi affretto a precisare per non farlo arrabbiare. Se lui può fare questo ed altro e sicuramente sa farlo come mi ha dimostrato dal primo istante un confronto tra noi non è certamente una mossa saggia.

Provo a tagliare di nuovo l'aria con la mano e non succede nulla*

Vedi? Non ho fatto apposta.

"Credimi credimi credimi"

*Lo rifaccio, per dimostrare che non so controllare questa cosa. Però nel frattempo penso che mi piacerebbe invece saperlo fare davvero, e siccome credo che lui mi veda come una fastidiosa ragazzina di cui liberarsi in fretta, voglio colpirlo, sorprenderlo.

Ripeto il gesto e uno dei due sassi si solleva e muove prima di ricadere, prendendo il mio desiderio troppo alla lettera e colpendo il suo stivale seppur senza molta spinta se non quella della gravità.*

Oh caspita!

*Porto le manine a coprirmi il viso, spiando con un occhio tra due dita e faccio istintivamente un passo indietro, come a provare a scappare. Anche se so già che non andrei lontano se lui non volesse.*

Vader? Non volevo, scusa. Mi insegneresti?

"Non uccidermi non uccidermi non uccidermi"

 

  

Vader 

*Dietro la maschera, Vader non riesce a trattenere un sorrisetto divertito.

Ancora rammenta bene i primi giorni in cui aveva cominciato ad utilizzare il suo dono, come quando aveva lanciato una scodella di zuppa in testa al suo padrone Watto quando questi era sul punto di frustarlo, oppure il giorno in cui aveva fatto cadere un vaso sul piede di Sebulba, l’alieno che per diversi anni aveva continuato a tormentarlo.

E naturalmente, ben rammentava quando aveva finalmente cominciato ad controllare quel potere misterioso… i progressi fatti ancora e ancora nel corso di quarant’anni di battaglie, scontri e allenamenti che lo avevano trasformato nell’utente Forza più potente di tutta la Galassia.

Questa giovane Elfa non era certo ai suoi livelli, ma aveva un certo potenziale, proprio come gli Inquisitore e gli apprendisti che aveva allenato durante gli anni dell’Impero. Aveva solo bisogno di qualcuno che sapesse guidarla verso la giusta strada e insegnarle come sfruttare quel potenziale.

Lentamente allunga una mano, posandogliela sulla spalla in modo confortante.*

Non hai niente da temere, giovanotta. Non sei certa la prima utente Forza a commettere simili errori… specie quando non hai mai ricevuto alcun tipo di addestramento. E sfortunatamente per te, su questo pianeta non vi sono persone capaci di istruirti a dovere su come controllare i tuoi doni…credimi, se ci fossero state le avrei percepite all’istante.

*Il suo tono di voce si fa più cupo*

Purtroppo per te, se dovessi continuare ad esercitare la Forza senza alcun controllo… rischieresti di ferire tutti coloro che proveranno ad avvicinarsi a te, compresa la tua amica. Con il tempo potresti addirittura arrivare ad ucciderli senza volerlo! Ragion per cui…

*Allunga la mano libera verso di lei, il palmo aperto*

Vorrei propormi come tuo insegnante, affinchè possa istruirti su come convivere con questa capacità. Che cosa ne dici? Sarà il mio modo per sdebitarmi con te.

  

Primula

*Le parole di Vader disegnano un futuro terribile. Non riesco a immaginare di uccidere qualcuno senza volerlo. Di diventare un pericolo per le persone a cui voglio bene.

La sua mano, grande e calda perfino attraverso il guanto nero, sulla mia spalla l'unica cosa che mi trattiene dal correre via come cercando di sfuggire alla terribile realtà.*

No, no. Non voglio

*Lo mormoro mentre scuoto la testa in diniego. Annichilita, terrorizzata.

Poi la sua voce calma, il tono autorevole e certo con cui mi parla e si propone di insegnarmi a convivere con la Forza penetrano nella nebbia del panico.

E riesco a respirare di nuovo mentre afferro con entrambe le mie manine la sua mano tesa come un'ancora di salvezza.*

Sì, Vader. Voglio imparare a conviverci. A controllarla come fai tu. Per favore insegnami. Sarò la migliore delle allieve!

*Forse ha sorriso sotto la maschera. Spero di essere all'altezza. *

"Voglio imparare a controllare i sassi. Voglio imparare a usare la Forza e diventare brava come lui."

*Uno dei sassi si solleva vibrando nell'aria, come sentisse la mia determinazione. È un giuramento che faccio a me stessa.

Ma non so se a farlo cadere sono stata io o lui.*

Vader?

*Alzo gli occhi a lui senza esprimere la domanda, sicura che non ci sia bisogno di farla*

 

  Vader 

*La Forza canticchia trionfante, sigillando quella promessa sotto forma di un legame invisibile tra i loro cuori.

Primula non può ancora saperlo, ma una tale connessione non sarà facile da spezzare... perchè ora ha sigillato un impegno con l'Oscuro Signore, il contratto tra un Maestro e un apprendista. Ma solo il tempo rivelerà a cosa una simile alleanza potrebbe condurre.

Lentamente, Vader estrae la sua fidata spada laser e la attiva, illuminando il viso della ragazza con il suo bagliore vermiglio.*

Allora ti proclamo mia apprendista *dichiara a gran voce, mentre avvicina la lama a entrambe le spalle* possa la tua determinazione guidarti verso un percorso luminoso... e verso il potere che giace dentro di te.

   
 
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