"Are you happy?"

Il ticchettìo della pioggia sul vetro della finestra, unico suono presente nella stanza. 

Nagi si guarda allo specchio e quasi non si riconosce: indossa giacca, pantaloni e cravatta neri, completamente in contrasto con i suoi capelli color del sole e la camicia candida come la neve. Il viso, inespressivo, ha ancora i segni delle lacrime che ha versato fino a poche ore prima, ma non può permettersi di mostrarsi debole proprio quel giorno. Non davanti ai suoi amici più cari, nonostante sappia benissimo che loro sono le prime persone con cui può essere veramente sé stesso.

Qualcuno bussa e Nagi lo invita ad entrare con un filo di voce. 

È Mitsuki che, come lui, indossa un completo nero. Buffo, no? Loro, abituati ad indossare abiti sgargianti e allegri, ora indossano una cosa così monotona. Ma per occasioni come quella è giusto che sia così.

-Nagi? -lo chiama Mitsuki, piano, come per paura di spaventarlo. È preoccupato per lui, come lo sono tutti i membri degli IDOLiSH7 in quei giorni. Nagi odia farli preoccupare in quel modo, ma sa che non può evitarlo. 

-Sei pronto? -chiede ancora il più grande dei fratelli Izumi. A Nagi piace sentire la sua voce: lo tranquillizza e lo fa sentire al sicuro. È strano, lo sa, ma è così.

Il biondo annuisce e si gira di nuovo verso lo specchio, sistemando la cravatta già perfetta.

Mitsuki lo affianca, in silenzio, e gli prende una mano. 

-Gli altri ci aspettano di là. -dice ancora il più basso. -Quando te la senti, possiamo raggiungerli, ok?

Nagi annuisce di nuovo e sospira, stringendo la presa sulla mano di Mitsuki. 

-Sai, lui sarebbe contento di vederci tutti qui. -la voce s’incrina. -Sono sicuro gli sarebbe piaciuto conoscerti. Mi diceva spesso di trovare qualcuno che mi rendesse felice.

Mitsuki gli fa un sorriso triste: -Mi sarebbe piaciuto conoscerlo. Ma lui vivrà ancora a lungo. Nei tuoi ricordi e nelle nostre canzoni.

Nagi si asciuga gli occhi, che hanno iniziato a inumidirsi, poi si gira verso il suo ragazzo, che prende un fazzoletto dalla tasca e glielo porge.

-Andrà bene. -dice Mitsuki facendogli una carezza. -Siamo qui per te. Sono qui per te.

Il principe si lascia andare al tocco dell’altro, rilassandosi per un attimo e ringraziando di averlo lì, con lui. Non sarebbe riuscito a resistere da solo. Lo sa.

Mitsuki guarda l’orologio appeso sulla parete: -È ora. Te la senti?

Nagi annuisce e si lascia guidare fuori dalla sua camera. La cerimonia funebre sta per iniziare e lui deve fare in modo che tutti ricordino Haruki Sakura nel modo migliore possibile. 

Quando vede i suoi amici, a cui tiene più di ogni altra cosa al mondo, non può fare a meno di sentire la voce di Haruki che gli chiede solo una cosa: “Sei felice?”. 

E Nagi, perché sa che il suo amico ci teneva, risponde: -Yes.