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Autore: Fiore di Giada    30/06/2023    0 recensioni
[Partecipante alla challenge "Solo i fiori sanno..." col prompt "Stella di natale" che racchiude il significato "Buon auspicio, augurio sincero. Scritta per il mese del Pride]
Fa riferimento ad una serie di one shot da me scritte su questa coppia crossover.
Vulcano Rosso e Miguel osservano un doppio arcobaleno e riflettono su quello che è loro accaduto.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un doppio arcobaleno, come un sentiero policromo, attraversavano la prateria del cielo, ancora grigio di nubi temporalesche, mentre un vento freddo soffiava sul mare.
Di tanto in tanto, le nuvole si spostavano, rivelando frammenti di cielo azzurro, simili a cristalli d’acquamarina. 
Lo sguardo di Vulcano Rosso, attento, scrutava il firmamento. Non aveva mai veduto un simile, meraviglioso spettacolo.
Quei colori, così vivi, sembravano dilaniare il grigiore del cielo, con la loro brillantezza.
Il giovane si posò una mano sul petto e rimase immobile, lo sguardo fisso davanti a sé. Era ritornato a godere della bellezza dei colori.
Con la morte di Flora, aveva creduto che l’amore non avrebbe mai tinto la sua vita della sua policromia sgargiante.
E invece no…, pensò. Quel sentimento lo aveva irretito, con le sembianze meravigliose di Miguel.
Quel giovane andaluso, così ruvido e schivo, aveva saputo risvegliare il suo cuore.
E la vita, in quel momento, gli appariva piena di possibilità meravigliose.
 
Due braccia forti circondarono la sua vita.
Il lottatore italiano chiuse gli occhi. Aveva riconosciuto l’effluvio agrumato, simile al bergamotto, del suo dopobarba.
Un lampo ironico brillò nelle iridi dorate di Miguel e la sua bocca, leggera, si posò sul collo dell’italiano. Lo aveva sentito fremere tra le sue braccia.
Tale passione, sempre viva, lo aveva eccitato.
− Mi hai detto che saresti andato ad una mostra e poi saremo andati a cena. Perché ti sei fermato qui? – chiese Miguel, stupito. Il suo compagno amava l’arte rinascimentale e non si perdeva alcuna mostra.
Eppure, aveva scorto la sua passeggiata indolente sul lungomare.
Il lottatore italiano alzò il braccio verso l’alto e gli indicò l’arcobaleno.
 
Miguel sollevò il capo e fissò lo sguardo sul doppio iride.
Che bello…, pensò. Comprendeva la meraviglia del suo fidanzato italiano.
Quei colori irradiavano luce nel grigio del cielo.
Aumentò la stretta sui fianchi dell’altro. Quel fenomeno atmosferico, palpitante di bellezza, rifletteva il mutamento della sua vita.
Sospirò. L’orrenda morte di sua sorella Ana aveva precipitato la sua anima in un abisso gelido.
Per due anni, si era sentito un morto, sostenuto da una sgradevole forza d’inerzia.
− E’ bellissimo. – dichiarò. L’amore di quell’eccentrico italiano, nato in un contesto casuale, gli aveva dato la possibilità di vedere l’esistenza con altri occhi.
E quei colori, così splendidi, sembravano tracciare una nuova via nelle loro esistenze.
− Sai, è apparso nel momento giusto. Secondo me, è un segno di buona fortuna. Non dobbiamo sprecare la seconda possibilità che ci è stata data. – affermò l’italiano, sereno. Non avrebbe mai dimenticato Flora, ma voleva godere di tale, meravigliosa felicità.
Lo spagnolo annuisce e sorride. Ha ragione.
Quei colori non sono casuali.
− Sì, Teodoro. Questo è il nostro arcobaleno e io ne seguirò il segnale. Con te. Per sempre. – 
Il lottatore italiano si girò e i suoi occhi neri si rifletterono nelle iridi ambrate di Miguel.
− Sì… Per sempre. −
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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