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Autore: amy_hime    01/07/2023    1 recensioni
Il principe di Tenjo era disposto a perdere i suoi diritti al trono, pur di risolvere la situazione. Aveva sposato Mihael, il giovanissimo sovrano di Arclight, ottenendo il titolo di Alfa consorte, con una sola idea in testa: far capire a quel ragazzino che le cose stavano girando nel verso sbagliato. Non poteva essere tanto difficile, si era detto più volte, durante le lunghe settimane di viaggio.
Genere: Fantasy, Omegaverse, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Christopher Arclight/ Five, Kaito Tenjo/Kite Tenjo, Michael Arclight/ Three, Thomas Arclight/ Four
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Non-con
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Kaito detestava quel piccolo Omega. Certo, la prima volta che lo aveva incontrato, a corte, ne era rimasto colpito: quel corpo snello e asciutto, quel viso rotondo, quasi infantile, in cui erano incastonati occhi simili a  due grandi smeraldi, i soffici capelli rosa, un colore inusuale, ma che ben si accordava con il pallore della pelle. E quel modo di fare altero, pienamente padrone del suo corpo. La pacatezza nella sua voce mentre, senza batter ciglio, discuteva alla pari con Faker, il re di Tenjo. Non aveva mai visto un Omega occuparsi di persona del suo matrimonio, ma alla fine, ad Arclight era così che funzionavano le cose. Gli Omega detenevano, scelleratamente, il potere, appoggiandosi ai Beta per sottomettere gli Alfa.

Il principe di Tenjo era disposto a perdere i suoi diritti al trono, pur di risolvere la situazione. Aveva sposato Mihael, il giovanissimo sovrano di Arclight, ottenendo il titolo di Alfa consorte, con una sola idea in testa: far capire a quel ragazzino che le cose stavano girando nel verso sbagliato. Non poteva essere tanto difficile, si era detto più volte, durante le lunghe settimane di viaggio. Gli Omega erano malleabili, indeboliti dai frequenti calori e dal continuo accumulo di feromoni nel sangue, che andavano a danneggiare il cervello. Senza un Alfa al loro fianco, le richieste del loro corpo li avrebbero condotti alla follia. Gli sarebbe bastato consumare il matrimonio, per riportare Mihael agli atteggiamenti più consoni a un Omega. I problemi si erano presentati al suo arrivo a corte: Kaito, infatti, si era visto relegare in un padiglione del palazzo, ben distante dagli appartamenti del suo consorte, dalla sala del trono e da qualsiasi sede di potere fosse presente a corte. Come unico compagno di prigionia aveva Gauche, un robusto Alfa che si esprimeva usando la lingua comune, benché sporcata dal pesante accento arclightiano. Membro della guardia reale, Gauche si era presentato come sua guardia del corpo, e per un istante il nobile si era illuso di aver trovato un alleato.

 

-Dove state andando, Altezza?

-A cercare mio marito, è ovvio.

-Per lasciare i Vostri appartamenti, la legge Vi impone di indossare una cintura di castità, Altezza… a meno che non vogliate farvi… mutilare. Non sono esperto in politica, ma credo che la cosa sarebbe deleteria all’alleanza tra Arclight e Tenjo.

 

Era passato più di un mese dal suo arrivo a Machu Mech, capitale di Arclight, e Kaito era riuscito a vedere il suo consorte solo di sfuggita, da lontano, e al massimo un paio di volte. Certo, le leggi di Tenjo lasciavano ai coniugi fino a dodici mesi di tempo, per consumare il matrimonio, ma l’Alfa cominciava a sentirsi trascurato. Sapere che la corte di Mihael era letteralmente un covo di Omega, poi, non faceva che aumentare la sua frustrazione. Ma alla fine, si trattava solo di avere pazienza. Mihael era un Omega e, in quanto tale, presto o tardi sarebbe andato in calore… poteva quasi immaginarlo, quel piccolo ammasso di arroganza e feromoni, mentre strisciava per terra, sudato e ansimante, lo slick che gli macchiava i pantaloni, alla disperata ricerca di quel qualcosa che solo Kaito, in qualità di suo consorte, poteva dargli.

Dopo aver mandato a memoria tutti i libri che gli erano stati offerti, ed aver duellato con Gauche abbastanza volte da saperlo fronteggiare anche ad occhi chiusi, il principe cominciò a mostrare segni di insofferenza:-Credevo che Sua Maestà avesse bisogno di un erede.

-È così, infatti. Se ne sta già occupando.

Il biondo si lasciò sfuggire un sorriso sghembo:-Davvero, Gauche? È strano, perché nessuno mi ha informato a riguardo. E, se non sbaglio, un Omega solo non può risolvere la questione.

Gauche gli scoccò un’occhiata carica di pietà:-Solo un Omega purosangue può ereditare il trono di Arclight. I vostri figli, anche se Omega, sarebbero esclusi dalla linea di successione.

Kaito boccheggiò. Omega purosangue. Creature nate dall’unione di due Omega, un maschio e un femmina, come avveniva normalmente per i Beta. Ancora più belli dei normali Omega, impiegavano più tempo a maturare, e i loro calori erano molto più intensi della norma. Se Mihael era un Omega purosangue, questo spiegava perché era così degenerato: più feromoni equivalevano a una minore stabilità mentale… ma il problema era un altro:-Mihael ha una concubina?

 Gauche assentì:-Una bella ragazza di nobili origini, proveniente dalle Terre Unite di Poseidon. Avrebbe dovuto sposare Mihael, ma vostro padre vi ha imposto come suo consorte in cambio dell’alleanza dei nostri regni.

Scandalizzato, e totalmente dimentico del rischio che stava correndo, l’Alfa oltrepassò la guardia e  si precipitò negli ampi corridoi del palazzo. Aveva sentito l’odore di Mihael solo una volta, a Tenjo, in occasione della cerimonia di fidanzamento, ma aveva un’ottima memoria. E quell’Omega aveva un odore così peculiare (oro e resina) che Kaito l’avrebbe riconosciuto ovunque. Sentì qualcuno gridare, ma non si fermò. Che il suo consorte lo ignorasse, passi. Ma che prediligesse le attenzioni di un’altra Omega, quello era veramente indecente.

Finalmente, dopo un lungo e pericoloso girovagare, l’Alfa fece irruzione in quella che sembrava essere a tutti gli effetti la sala delle udienze. Una mezza dozzina di Omega, elegantemente vestiti, gli rivolsero occhiate di malcelato disprezzo. L’alta mezza dozzina, invece, non si preoccupò nemmeno di mascherare l’irritazione per la sua presenza. Alla destra di Mihael, un Omega alto, dai lunghi capelli argento, diede una serie di ordini in arclightiano, senza lasciar trasparire la minima emozione. Kaito non ebbe nemmeno il tempo di chiedersi cosa avesse detto, che alcuni Beta, armati di tutto punto, si materializzarono attorno a lui, per poi scortarlo, fermamente, fuori dal salone.

 

Non era rimasto solo troppo a lungo, in quella cella: pochi minuti dopo che il carceriere si era chiuso la porta alle spalle, infatti, tornò a riaprirla. Gauche fece il suo ingresso nella stanza, a testa alta, senza bisogno di essere strattonato, e si lasciò incatenare al muro senza fare storie. Kaito ne invidiò l’autocontrollo. Non passò molto tempo, che Mihael, seguito dall’Omega dai capelli argento e da un gruppo di Beta, raggiunse i due prigionieri. Si rivolse prima a Gauche, usando la lingua comune in modo che anche Kaito potesse capire:- Gauche. Ti ho dato fiducia. Ho permesso a te, un Alfa, di entrare nella mia guardia personale. E tu mi ripaghi con un fallimento. Avevi un compito, Gauche. Uno solo. E mi hai deluso.

Il soldato chinò il capo, in attesa del verdetto, che non tardò ad arrivare:-Tre mesi all’Allevamento, giusto per ricordarti dove saresti, senza la mia misericordia.

L’Omega che accompagnava il sovrano trasalì:-Fratello, vuoi mandare Gauche all’Allevamento, nonostante la sua… condizione?

-Non posso fargli tagliare una mano, Chris. Senza lingua, non potrà insegnare a Kaito l’arclightiano. E con entrambe può soddisfare gli Omega che chiederanno di lui.

Kaito avvertì una stretta allo stomaco. Non aveva idea di cosa fosse, esattamente, l’Allevamento, ma dai discorsi dei due Omega, non lasciava presagire nulla di buono. Gli occhi verdi di Mihael si spostarono su di lui. Aveva le ciglia lunghe, era la prima volta che Kaito le notava. E indossava un pregiato collare d’elettro tempestato di gocce d’ambra.

-Kaito. Tuo padre mi aveva assicurato di averti istruito a dovere, ma a quanto pare, avevo troppe aspettative. Del resto, sei un Alfa: solo una piccola quantità di sangue arriva al cervello.

Il biondo digrignò i denti, punto sul vivo:-Cosa vorresti insinuare, Omega?

Il bel viso infantile del sovrano fu distorto da una smorfia crudele:-Non prendertela con me, se hai qualcosa di inutilmente grosso in mezzo alle gambe. Certo, sei in rut, quindi non sei totalmente lucido… non posso nemmeno punirti troppo duramente, o tuo padre si arrabbierebbe. Chris. Un mesetto all’Allevamento potrebbe andare, non pensi? Con la maschera, ovviamente.

-Come desiderate, Altezza. Guardie, scortate l’Alfa consorte all’Allevamento dei nobili.

Per la seconda volta in quel giorno, le urla del nobile riecheggiarono nei corridoi del palazzo.

 

Il giovane si raggomitolò sul tappeto, esausto. Non si aspettava certo un trattamento principesco, ma essere sbattuto in un bordello era decisamente oltre ogni immaginazione. Era stato costretto a indossare una maschera di metallo che copriva naso e bocca, rendendogli difficile respirare. Probabilmente conteneva una droga afrodisiaca, o qualcosa del genere, almeno a giudicare dallo stato del suo corpo, visto che non era mai stato così male. La porta si aprì, e Kaito vide Thomas, Alfa fratellastro di Mihael, venire trascinato dentro la stanza da una nobildonna. L’Omega li scrutò entrambi, deliziata:-Siete veramente… carini. Affiatati. Sareste un’ottima coppia.

Kaito sentì un brivido corrergli lungo la schiena.

 

-Sai, Kaito, se avessi ricevuto una moneta d’oro per ogni volta in cui un Alfa ha cercato di ingravidarmi, sarei a due monete. Il che non è molto, ma è strano che sia successo due volte.

-…Scusa.

Thomas scoppiò in una risata aspra:-“Scusa”? Credi che basti? Hai una vaga idea di quanto faccia male, almeno? Fottuta testa di cazzo.

Si voltò verso Kaito, con una luce malsana negli occhi:-Sei fortunato ad essere il favorito di mio fratello. Non ci saranno danni permanenti, biondino.

 

Gli sbalzi d’umore di Thomas erano inquietanti. L’Alfa passava dall’essere gentile, amichevole, e socievole, a comportarsi come un mostro assetato di sangue. Parlando con lui, Kaito era venuto a conoscenza di molti dettagli della cultura di Arclight. Tutti gli Alfa, senza esclusione, venivano condotti negli Allevamenti all’età di dieci anni, educati sommariamente, e lasciati lì per soddisfare le voglie di Beta e Omega. Compiuti i vent’anni, potevano uscire per brevi periodi di tempo, lavorando come apprendisti nelle botteghe in modo da poter rendersi utili all’economia del regno, e guadagnare il denaro necessario per riscattarsi. Più un Alfa era richiesto, più il prezzo della libertà si alzava. Thomas aveva già rinunciato in partenza, visto che la sua clientela era composta da nobili, poco inclini a privarsi del loro giocattolo preferito. D’altro canto, trovava ridicola l’idea di lasciare il governo di un regno in mano agli Alfa, e si era mostrato scettico nel sapere che, nel resto dei Paesi, erano proprio loro a governare, con poche eccezioni, dove il potere era detenuto dai Beta. Kaito avrebbe voluto poter ampliare la sua visione del mondo, ma aveva decisamente poco tempo libero, che preferiva usare per sé stesso, e per la sua sanità mentale. Parlare di ciò che aveva perso era troppo doloroso, e contare i giorni che mancavano alla sua liberazione era diventato snervante. Dopo diciotto giorni, ad entrare nella sua stanza fu Christopher:-Mio fratello, Mihael, re di Arclight, richiede la tua presenza a palazzo. La tua punizione è terminata.

Kaito si inchinò profondamente.

 

Seduto allo scrittoio, Mihael salutò Kaito con un cenno dl capo:-Sedetevi. Come state?

L’Alfa accavallò le gambe, con fare sostenuto:-Ora meglio. Presumo che non abbiate sentito la mia mancanza.

Il piccolo Omega inclinò la testa di lato:-Vedo che l’esperienza non vi ha piegato. Me ne compiaccio.

Con malcelato orgoglio, Kaito sollevò il mento:-Non è facile piegarmi, Altezza.

-Chris. Lasciaci soli. Allontana anche le guardie.

Dopo un attimo di esitazione, l’Omega obbedì. Kaito rimase in silenzio, in attesa. Non conosceva abbastanza il giovane da potersi aspettare qualcosa. Mihael sospirò, premendosi le dita sugli occhi:-Capite abbastanza bene l’arclightiano?

-…Presumo di sì. Perché?

Gli occhi verdi dell’Omega si ridussero a due fessure:-Tra due mesi è fissato un incontro con i diplomatici di altri Paesi. Saranno tutti Alfa.

Per un Omega, presentarsi da solo davanti ad un nutrito gruppo di Alfa non era una scelta saggia. Byron, suo padre e predecessore, l’aveva fatto, ma lui erra dotato di esperienza, autorevolezza e carisma. Mihael forse era anche più che semplicemente carino, ma la sua bellezza metteva in ombra le sue qualità di regnante e diplomatico.

-Capisco le vostre incertezze, ma… avete combinato il vostro stesso matrimonio. Siete riuscito a non farvi intimidire da mio padre… vi avrebbe volentieri aggiunto al suo harem, conoscendolo.

Sul viso dell’Omega si aprì un debole sorriso:-Vi ringrazio, ma… purtroppo, tra due mesi, sarò in calore. Sarebbe… disdicevole, se mi presentassi in assemblea con addosso l’odore di un Alfa. Anche usando un farmaco, sarò comunque confuso. È per questo che avrò bisogno di voi: sarete il mio interprete, mi farete guadagnare tempo fingendo di tradurre, e poi concorderemo insieme la risposta. Se i negoziati non andranno a buon fine, ci potranno essere ripercussioni anche su Tenjo, ovviamente.

Kaito annuì. Mihael non gli aveva lasciato via di scampo.

 

 

I sette ambasciatori, provenienti da Heartland, Sparta e dai cinque regni della Lega di Barian, si alzarono dal tavolo e, dopo essersi inchinati, lasciarono la sala delle udienze. Mihael ingollò l’ultimo sorso della pozione che si era fatto preparare per tenere a bada il calore. Aveva ugualmente gli occhi lucidi e le dita percorse da un lieve tremito, ma i negoziati avevano accontentato tutti i partecipanti. Nell’alzarsi dal seggio, l’Omega incespicò, ma si riprese quasi subito. Kaito gli offrì il braccio:-State bene?

-Il farmaco… dà assuefazione. Potreste accompagnarmi nelle mie stanze? Per oggi non riuscirò più a fare niente.

-Nemmeno… una cosa? Sarebbe la cura migliore.

Mihael scosse il capo:- Preferirei avere un erede, prima di… restare gravido. C’è ancora tempo, prima che il nostro matrimonio venga dichiarato invalido, giusto?

Kaito assentì, il ragazzo era decisamente testardo. Già si era ammorbidito nei suoi confronti, risparmiandogli la cintura di castità e permettendogli di vagare nel palazzo, l’Alfa non se la sentiva di insistere su un argomento che il consorte non voleva affrontare. A metà corridoio, però, il giovane dai capelli color dell’aurora si accasciò bruscamente, gemendo, mentre il profumo di oro e resina si intensificava. Scottava, come se avesse avuto la febbre alta. Kaito gli si inginocchiò accanto, non era certo la prima volta che vedeva un Omega andare in calore, ma non così bruscamente. Strinse i pugni, nel disperato tentativo di resistere all’istinto di Alfa che premeva per uscire. Mihael stava male, e aveva bisogno di un medico. Il medico era nella camera di Mihael. Quindi, doveva portare Mihael nella sua stanza. Un ragionamento a prova di stupido, o di Alfa, secondo i canoni arclightiani, o di Omega, secondo i canoni di tutto il resto del mondo.

 

-Sono stupito. In positivo. Ero sicuro che vi sareste approfittato di mio fratello alla prima occasione.

Kaito si sciacquò le mani, prima di levarsi i vestiti fradici. Tanto i suoi, quanto quelli di Mihael, erano irrecuperabili. L’Omega era rannicchiato sotto un cumulo di coperte, chiuso a chiave nella sua stanza, assistito dal suo medico personale. Quando fu nuovamente presentabile, l’Alfa uscì da dietro il paravento, osservando il fratello maggiore di Mihael:-Fa sempre così?

Christopher alzò le spalle:- È un Omega purosangue, reagiscono sempre in quel modo al calore. Si dice che la vicinanza di un Alfa possa attenuare i sintomi, ma… non ci sono prove certe.

L’Alfa annuì. Ne avrebbe parlato al più giovane, quando questi si fosse ripreso. Rivolto un ultimo inchino al nobile arclightiano, tornò nelle sue stanze, sperando che quel piccolo Omega si riprendesse presto.

 

Angolo Autrice: era tanto che avevo in mente di scrivere un omegaverse “alla rovescia” e, anche se rispetto all’idea originaria, la storia ha preso tutt’altra direzione (Kaito doveva essere un Alfa nato e cresciuto nell’Allevamento, anziché un nobile), la storia mi soddisfa. Non escludo la possibilità di riprendere in mano la versione beta, ma dubito che ciò avverrà tanto presto… Come il mese scorso, vi lascio il link per la fanart; non credo di poter crearne una per ogni fanfiction, ma finché risco, ben venga. Infine, una richiesta, se avete un account su EFP: potreste approvare il personaggio di Mr. Heartland nella pagina Aggiungi Personaggio? Intendo scrivere di lui, in futuro, e di altri personaggi minori. Ad ogni modo, ringrazio chiunque sia arrivato fino a qui, sopravvivendo a oltre 2400 parole di omegaverse.

Alla prossima,

Hime.

https://www.instagram.com/p/CuB-MAiNDoh/?igshid=MTc4MmM1YmI2Ng==

   
 
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