Kaito detestava quel piccolo Omega.
Certo, la prima volta
che lo aveva incontrato, a corte, ne era rimasto colpito: quel corpo
snello e
asciutto, quel viso rotondo, quasi infantile, in cui erano incastonati
occhi
simili a due grandi
smeraldi, i soffici
capelli rosa, un colore inusuale, ma che ben si accordava con il
pallore della
pelle. E quel modo di fare altero, pienamente padrone del suo corpo. La
pacatezza nella sua voce mentre, senza batter ciglio, discuteva alla
pari
con Faker, il re di Tenjo. Non aveva mai visto un Omega occuparsi di
persona
del suo matrimonio, ma alla fine, ad Arclight era così che
funzionavano le
cose. Gli Omega detenevano, scelleratamente, il potere, appoggiandosi
ai Beta
per sottomettere gli Alfa.
Il principe di Tenjo era disposto a
perdere i suoi diritti
al trono, pur di risolvere la situazione. Aveva sposato Mihael, il
giovanissimo
sovrano di Arclight, ottenendo il titolo di Alfa consorte, con una sola
idea in
testa: far capire a quel ragazzino che le cose stavano girando nel
verso
sbagliato. Non poteva essere tanto difficile, si era detto
più volte, durante
le lunghe settimane di viaggio. Gli Omega erano malleabili, indeboliti
dai
frequenti calori e dal continuo accumulo di feromoni nel sangue, che
andavano a
danneggiare il cervello. Senza un Alfa al loro fianco, le richieste del
loro
corpo li avrebbero condotti alla follia. Gli sarebbe bastato consumare
il
matrimonio, per riportare Mihael agli atteggiamenti più
consoni a un Omega. I
problemi si erano presentati al suo arrivo a corte: Kaito, infatti, si
era
visto relegare in un padiglione del palazzo, ben distante dagli
appartamenti
del suo consorte, dalla sala del trono e da qualsiasi sede di potere
fosse
presente a corte. Come unico compagno di prigionia aveva Gauche, un
robusto
Alfa che si esprimeva usando la lingua comune, benché
sporcata dal pesante
accento arclightiano. Membro della guardia reale, Gauche si era
presentato come
sua guardia del corpo, e per un istante il nobile si era illuso di aver
trovato
un alleato.
-Dove state andando, Altezza?
-A cercare mio marito,
è ovvio.
-Per lasciare i Vostri
appartamenti, la legge Vi impone
di indossare una cintura di castità, Altezza… a
meno che non vogliate farvi… mutilare.
Non sono esperto in politica, ma credo che la cosa sarebbe deleteria
all’alleanza tra Arclight e Tenjo.
Era passato più di un mese
dal suo arrivo a Machu Mech,
capitale di Arclight, e Kaito era riuscito a vedere il suo consorte
solo di
sfuggita, da lontano, e al massimo un paio di volte. Certo, le leggi di
Tenjo
lasciavano ai coniugi fino a dodici mesi di tempo, per consumare il
matrimonio,
ma l’Alfa cominciava a sentirsi trascurato. Sapere che la
corte di Mihael era
letteralmente un covo di Omega, poi, non faceva che aumentare la sua
frustrazione. Ma alla fine, si trattava solo di avere pazienza. Mihael
era un
Omega e, in quanto tale, presto o tardi sarebbe andato in
calore… poteva quasi
immaginarlo, quel piccolo ammasso di arroganza e feromoni, mentre
strisciava
per terra, sudato e ansimante, lo slick che gli macchiava i pantaloni,
alla
disperata ricerca di quel qualcosa che solo Kaito, in
qualità di suo consorte,
poteva dargli.
Dopo aver mandato a memoria tutti i
libri che gli erano
stati offerti, ed aver duellato con Gauche abbastanza volte da saperlo
fronteggiare
anche ad occhi chiusi, il principe cominciò a mostrare segni
di insofferenza:-Credevo
che Sua Maestà avesse bisogno di un erede.
-È
così, infatti. Se ne sta già occupando.
Il biondo si lasciò
sfuggire un sorriso sghembo:-Davvero,
Gauche? È strano, perché nessuno mi ha informato
a riguardo. E, se non sbaglio,
un Omega solo non può risolvere la questione.
Gauche gli scoccò
un’occhiata carica di pietà:-Solo un Omega
purosangue può ereditare il trono di Arclight. I vostri
figli, anche se Omega,
sarebbero esclusi dalla linea di successione.
Kaito boccheggiò. Omega
purosangue. Creature nate
dall’unione di due Omega, un maschio e un femmina, come
avveniva normalmente
per i Beta. Ancora più belli dei normali Omega, impiegavano
più tempo a
maturare, e i loro calori erano molto più intensi della
norma. Se Mihael era un
Omega purosangue, questo spiegava perché era così
degenerato: più feromoni
equivalevano a una minore stabilità mentale… ma
il problema era un
altro:-Mihael ha una concubina?
Gauche
assentì:-Una
bella ragazza di nobili origini, proveniente dalle Terre Unite di
Poseidon. Avrebbe
dovuto sposare Mihael, ma vostro padre vi ha imposto come suo consorte
in
cambio dell’alleanza dei nostri regni.
Scandalizzato, e totalmente dimentico
del rischio che stava
correndo, l’Alfa oltrepassò la guardia e
si precipitò negli ampi corridoi del palazzo.
Aveva sentito l’odore di
Mihael solo una volta, a Tenjo, in occasione della cerimonia di
fidanzamento,
ma aveva un’ottima memoria. E quell’Omega aveva un
odore così peculiare (oro e
resina) che Kaito l’avrebbe riconosciuto ovunque.
Sentì qualcuno gridare, ma
non si fermò. Che il suo consorte lo ignorasse, passi. Ma
che prediligesse le
attenzioni di un’altra Omega, quello era veramente indecente.
Finalmente, dopo un lungo e
pericoloso girovagare, l’Alfa
fece irruzione in quella che sembrava essere a tutti gli effetti la
sala delle
udienze. Una mezza dozzina di Omega, elegantemente vestiti, gli
rivolsero
occhiate di malcelato disprezzo. L’alta mezza dozzina,
invece, non si preoccupò
nemmeno di mascherare l’irritazione per la sua presenza. Alla
destra di Mihael,
un Omega alto, dai lunghi capelli argento, diede una serie di ordini in
arclightiano,
senza lasciar trasparire la minima emozione. Kaito non ebbe nemmeno il
tempo di
chiedersi cosa avesse detto, che alcuni Beta, armati di tutto punto, si
materializzarono attorno a lui, per poi scortarlo, fermamente, fuori
dal salone.
Non era rimasto solo troppo a lungo,
in quella cella: pochi
minuti dopo che il carceriere si era chiuso la porta alle spalle,
infatti,
tornò a riaprirla. Gauche fece il suo ingresso nella stanza,
a testa alta,
senza bisogno di essere strattonato, e si lasciò incatenare
al muro senza fare
storie. Kaito ne invidiò l’autocontrollo. Non
passò molto tempo, che Mihael,
seguito dall’Omega dai capelli argento e da un gruppo di
Beta, raggiunse i due
prigionieri. Si rivolse prima a Gauche, usando la lingua comune in modo
che
anche Kaito potesse capire:- Gauche. Ti ho dato fiducia. Ho permesso a
te, un
Alfa, di entrare nella mia guardia personale. E tu mi ripaghi con un
fallimento.
Avevi un compito, Gauche. Uno solo. E mi hai
deluso.
Il soldato chinò il capo,
in attesa del verdetto, che non
tardò ad arrivare:-Tre mesi all’Allevamento,
giusto per ricordarti dove
saresti, senza la mia misericordia.
L’Omega che accompagnava il
sovrano trasalì:-Fratello, vuoi
mandare Gauche all’Allevamento, nonostante la sua…
condizione?
-Non posso fargli tagliare una mano,
Chris. Senza lingua,
non potrà insegnare a Kaito l’arclightiano. E con
entrambe può soddisfare gli
Omega che chiederanno di lui.
Kaito avvertì una stretta
allo stomaco. Non aveva idea di
cosa fosse, esattamente, l’Allevamento, ma dai discorsi dei
due Omega, non
lasciava presagire nulla di buono. Gli occhi verdi di Mihael si
spostarono su
di lui. Aveva le ciglia lunghe, era la prima volta che Kaito le notava.
E
indossava un pregiato collare d’elettro tempestato di gocce
d’ambra.
-Kaito. Tuo padre mi aveva assicurato
di averti istruito a
dovere, ma a quanto pare, avevo troppe aspettative. Del resto, sei un
Alfa:
solo una piccola quantità di sangue arriva al cervello.
Il biondo digrignò i
denti, punto sul vivo:-Cosa vorresti
insinuare, Omega?
Il bel viso infantile del sovrano fu
distorto da una smorfia
crudele:-Non prendertela con me, se hai qualcosa di inutilmente grosso
in mezzo
alle gambe. Certo, sei in rut, quindi non sei totalmente
lucido… non posso
nemmeno punirti troppo duramente, o tuo padre si arrabbierebbe. Chris.
Un
mesetto all’Allevamento potrebbe andare, non pensi? Con la maschera,
ovviamente.
-Come desiderate, Altezza. Guardie,
scortate l’Alfa consorte
all’Allevamento dei nobili.
Per la seconda volta in quel giorno,
le urla del nobile
riecheggiarono nei corridoi del palazzo.
Il giovane si raggomitolò
sul tappeto, esausto. Non si
aspettava certo un trattamento principesco, ma essere sbattuto in un
bordello era
decisamente oltre ogni immaginazione. Era stato costretto a indossare
una maschera
di metallo che copriva naso e bocca, rendendogli difficile respirare.
Probabilmente
conteneva una droga afrodisiaca, o qualcosa del genere, almeno a
giudicare dallo
stato del suo corpo, visto che non era mai stato così
male. La porta si
aprì, e Kaito vide Thomas, Alfa fratellastro di Mihael,
venire trascinato dentro
la stanza da una nobildonna. L’Omega li scrutò
entrambi, deliziata:-Siete
veramente… carini. Affiatati. Sareste
un’ottima coppia.
Kaito sentì un brivido
corrergli lungo la schiena.
-Sai, Kaito, se avessi ricevuto una
moneta d’oro per ogni
volta in cui un Alfa ha cercato di ingravidarmi, sarei a due monete. Il
che non
è molto, ma è strano che sia successo due volte.
-…Scusa.
Thomas scoppiò in una
risata aspra:-“Scusa”? Credi che
basti? Hai una vaga idea di quanto faccia male,
almeno? Fottuta testa di
cazzo.
Si voltò verso Kaito, con
una luce malsana negli occhi:-Sei
fortunato ad essere il favorito di mio fratello. Non ci saranno danni
permanenti, biondino.
Gli sbalzi d’umore di
Thomas erano inquietanti. L’Alfa
passava dall’essere gentile, amichevole, e socievole, a
comportarsi come un mostro
assetato di sangue. Parlando con lui, Kaito era venuto a conoscenza di
molti dettagli
della cultura di Arclight. Tutti gli Alfa, senza esclusione, venivano
condotti
negli Allevamenti all’età di dieci anni, educati
sommariamente, e lasciati lì
per soddisfare le voglie di Beta e Omega. Compiuti i
vent’anni, potevano uscire
per brevi periodi di tempo, lavorando come apprendisti nelle botteghe
in modo
da poter rendersi utili all’economia del regno, e guadagnare
il denaro
necessario per riscattarsi. Più un Alfa era richiesto,
più il prezzo della
libertà si alzava. Thomas aveva già rinunciato in
partenza, visto che la sua
clientela era composta da nobili, poco inclini a privarsi del loro
giocattolo preferito.
D’altro canto, trovava ridicola l’idea di lasciare
il governo di un regno in
mano agli Alfa, e si era mostrato scettico nel sapere che, nel resto
dei Paesi,
erano proprio loro a governare, con poche eccezioni, dove il potere era
detenuto dai Beta. Kaito avrebbe voluto poter ampliare la sua visione
del mondo,
ma aveva decisamente poco tempo libero, che preferiva usare per
sé stesso, e
per la sua sanità mentale. Parlare di ciò che
aveva perso era troppo doloroso,
e contare i giorni che mancavano alla sua liberazione era diventato
snervante.
Dopo diciotto giorni, ad entrare nella sua stanza fu Christopher:-Mio
fratello,
Mihael, re di Arclight, richiede la tua presenza a palazzo. La tua
punizione è
terminata.
Kaito si inchinò
profondamente.
Seduto allo scrittoio, Mihael
salutò Kaito con un cenno dl capo:-Sedetevi.
Come state?
L’Alfa accavallò
le gambe, con fare sostenuto:-Ora meglio. Presumo
che non abbiate sentito la mia mancanza.
Il piccolo Omega inclinò
la testa di lato:-Vedo che
l’esperienza non vi ha piegato. Me ne compiaccio.
Con malcelato orgoglio, Kaito
sollevò il mento:-Non è facile
piegarmi, Altezza.
-Chris. Lasciaci soli. Allontana
anche le guardie.
Dopo un attimo di esitazione,
l’Omega obbedì. Kaito rimase in
silenzio, in attesa. Non conosceva abbastanza il giovane da potersi
aspettare
qualcosa. Mihael sospirò, premendosi le dita sugli
occhi:-Capite abbastanza
bene l’arclightiano?
-…Presumo di
sì. Perché?
Gli occhi verdi dell’Omega
si ridussero a due fessure:-Tra
due mesi è fissato un incontro con i diplomatici di altri
Paesi. Saranno tutti
Alfa.
Per un Omega, presentarsi da solo
davanti ad un nutrito gruppo
di Alfa non era una scelta saggia. Byron, suo padre e predecessore,
l’aveva
fatto, ma lui erra dotato di esperienza, autorevolezza e carisma.
Mihael forse era
anche più che semplicemente carino, ma la sua bellezza
metteva in ombra le sue
qualità di regnante e diplomatico.
-Capisco le vostre incertezze,
ma… avete combinato il vostro
stesso matrimonio. Siete riuscito a non farvi intimidire da mio
padre… vi
avrebbe volentieri aggiunto al suo harem, conoscendolo.
Sul viso dell’Omega si
aprì un debole sorriso:-Vi ringrazio,
ma… purtroppo, tra due mesi, sarò in calore.
Sarebbe… disdicevole, se mi
presentassi in assemblea con addosso l’odore di un Alfa.
Anche usando un
farmaco, sarò comunque confuso. È per questo che
avrò bisogno di voi: sarete il
mio interprete, mi farete guadagnare tempo fingendo di tradurre, e poi
concorderemo insieme la risposta. Se i negoziati non andranno a buon
fine, ci
potranno essere ripercussioni anche su Tenjo, ovviamente.
Kaito annuì. Mihael non
gli aveva lasciato via di scampo.
I sette ambasciatori, provenienti da
Heartland, Sparta e dai
cinque regni della Lega di Barian, si alzarono dal tavolo e, dopo
essersi
inchinati, lasciarono la sala delle udienze. Mihael ingollò
l’ultimo sorso
della pozione che si era fatto preparare per tenere a bada il calore.
Aveva
ugualmente gli occhi lucidi e le dita percorse da un lieve tremito, ma
i
negoziati avevano accontentato tutti i partecipanti.
Nell’alzarsi dal seggio, l’Omega
incespicò, ma si riprese quasi subito. Kaito gli
offrì il braccio:-State bene?
-Il farmaco… dà
assuefazione. Potreste accompagnarmi nelle
mie stanze? Per oggi non riuscirò più a fare
niente.
-Nemmeno… una
cosa? Sarebbe la cura migliore.
Mihael scosse il capo:- Preferirei
avere un erede, prima di…
restare gravido. C’è ancora tempo, prima che il
nostro matrimonio venga
dichiarato invalido, giusto?
Kaito assentì, il ragazzo
era decisamente testardo. Già si
era ammorbidito nei suoi confronti, risparmiandogli la cintura di
castità e
permettendogli di vagare nel palazzo, l’Alfa non se la
sentiva di insistere su
un argomento che il consorte non voleva affrontare. A metà
corridoio, però, il
giovane dai capelli color dell’aurora si accasciò
bruscamente, gemendo, mentre
il profumo di oro e resina si intensificava. Scottava, come se avesse
avuto la
febbre alta. Kaito gli si inginocchiò accanto, non era certo
la prima volta che
vedeva un Omega andare in calore, ma non così bruscamente.
Strinse i pugni, nel
disperato tentativo di resistere all’istinto di Alfa che
premeva per uscire. Mihael
stava male, e aveva bisogno di un medico. Il medico era nella camera di
Mihael.
Quindi, doveva portare Mihael nella sua stanza. Un ragionamento a prova
di
stupido, o di Alfa, secondo i canoni arclightiani, o di Omega, secondo
i canoni
di tutto il resto del mondo.
-Sono stupito. In positivo. Ero
sicuro che vi sareste
approfittato di mio fratello alla prima occasione.
Kaito si sciacquò le mani,
prima di levarsi i vestiti
fradici. Tanto i suoi, quanto quelli di Mihael, erano irrecuperabili.
L’Omega
era rannicchiato sotto un cumulo di coperte, chiuso a chiave nella sua
stanza,
assistito dal suo medico personale. Quando fu nuovamente presentabile,
l’Alfa uscì
da dietro il paravento, osservando il fratello maggiore di Mihael:-Fa
sempre
così?
Christopher alzò le
spalle:- È un
Omega purosangue,
reagiscono sempre in quel modo al calore. Si dice che la vicinanza di
un Alfa
possa attenuare i sintomi, ma… non ci sono prove certe.
L’Alfa annuì. Ne
avrebbe parlato al più giovane, quando
questi si fosse ripreso. Rivolto un ultimo inchino al nobile
arclightiano, tornò
nelle sue stanze, sperando che quel piccolo Omega si riprendesse presto.
Angolo Autrice: era tanto che avevo
in mente di scrivere un
omegaverse “alla rovescia” e, anche se rispetto
all’idea originaria, la storia
ha preso tutt’altra direzione (Kaito doveva essere un Alfa
nato e cresciuto
nell’Allevamento, anziché un nobile), la storia mi
soddisfa. Non escludo la
possibilità di riprendere in mano la versione beta, ma
dubito che ciò avverrà
tanto presto… Come il mese scorso, vi lascio il link per la
fanart; non credo di
poter crearne una per ogni fanfiction, ma finché risco, ben
venga. Infine, una
richiesta, se avete un account su EFP: potreste approvare il
personaggio di Mr.
Heartland nella pagina Aggiungi Personaggio? Intendo scrivere di lui,
in futuro,
e di altri personaggi minori. Ad ogni modo, ringrazio chiunque sia
arrivato
fino a qui, sopravvivendo a oltre 2400 parole di omegaverse.
Alla prossima,
Hime.
https://www.instagram.com/p/CuB-MAiNDoh/?igshid=MTc4MmM1YmI2Ng==