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Autore: killian44peeta    02/07/2023    0 recensioni
Da Capitolo 28
- Ha provocato l'effetto farfalla. Un unica scelta che ha già scombussolato l'intero sistema-
-Scusami- faccio, abbastanza seccato, davanti allo stregone albino -Ma di cosa cavolo stai parlando? Effetto farfalla? E come mai anche tu sai e non hai mai fatto niente?-
-Non ho mai potuto. Ma ora tutto è cambiato.-
-Io non vedo nessun cambiamento, se devo dirlo- asserisco con stizza, facendo ruotare nella mia mano il coltello di riserva che avevo, fin dall'inizio, nascosto nella tasca.
"Avrò mandato al diavolo il fucile, la pistola e molto altro, ma almeno questo c'è ancora"
- Te le cedo-
-Cosa mi cedi? Potresti essere leggermente più chiaro invece di farmi scannare la testa con le tue frasi da... Visionario? No, cioè, seriamente! Non sono stupido, magari un po' giù di testa, ma non stupido... Però non ci capisco un fico secco di quello che stai dicendo, davvero. Perciò, vorresti farmi cortesemente il piacere di tradurre?-
Genere: Azione, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Nicholas
 

Il corpo era immobile, fermo, pallido come un lenzuolo.

Klaus lo aveva tirato fuori dall'acqua con una delicatezza estrema, prendendolo in braccio e facendo così ciondolare la sua testa e le sue mani all'indietro.

Un solo pensiero, o una sola parola, mi salí alla mente al vedere Lysander così: morto.

Non respirava, il suo petto era tanto fermo da apparire statuario, le sue palpebre erano abbassate e le labbra schiuse, ma totalmente prive dell'ossigeno che avrebbe dovuto sfuggirvi fuori.

Un nodo alla gola mi portò ad inginocchiarmi a terra davanti a lui mentre l'Albino lo appoggiava al suolo.

-E ora?...- chiesi, amareggiato, cacciando le mani tra i capelli -Lui è morto... Philip non può essere prelevato, siccome la sua 'coscienza' è già fuori. Klaus. Ti prego, dimmi che possiamo fare qualcosa-

Lo stregone dai capelli bianchi non disse niente, le labbra serrate in una linea ferma, l'espressione che sapeva di incomprensibile... Come sempre, dopotutto.

Nessuna parola fuoriuscì dalla sua bocca: semplicemente appoggiò la testa al suo petto, chiudendo gli occhi.

Lo osservai, inghiottendo a vuoto la saliva, sperando in silenzio che se ne uscisse con qualcosa.

Ma continuò a non parlare... E la cosa non mi piacque affatto.

-É colpa mia- feci -Avrei dovuto mettere da parte il mio egoismo e tornare indietro con te prima.-

Ancora nessuna risposta, ma non mi importò più.

Semplicemente mi girai, spostando lo sguardo dalla figura per non sentirmi così in colpa quanto ormai ero, difatti ero come sepolto dalla vergogna, da ciò che era accaduto a causa mia.

Non ce la potevo fare, davvero: era come se avessi un masso che mi pestava, schiacciandomi, mentre il mio stomaco si richiudeva su sé stesso, mozzandomi il respiro.

Per quanto il nervosismo stava salendo, in me, a momenti avrei persino potuto iniziare a ridere.

Ridere amaramente, sputando fuori la schifezza che si annidava nel mio cervello, nel mio ventre... Ogni parte di me, di colpo, sembrava quasi sporca di sangue.

Ridere fino a non avere più energie, lasciandomi cadere a terra, mentre la mia testa cadeva mille volte più in basso.

"É colpa mia"

Annidai sempre di più le mani tra i capelli, andando a tirarli, uno dopo l'altro, percependo tale dolore quasi come benefico.

Scacciava via quello che era al centro del mio petto.

Spingeva di lato la sofferenza mentale che mi diceva che era solo e soltanto colpa mia.

Lo seppelliva, rendendo quasi il dolore fisico come un sollievo.

"Non solo non sono riuscito a recuperare il mio ragazzo, ma ho portato Lysander alla morte."

Un altro tirare.

Un altro.

A momenti, la cute bruciante, si sarebbe perfino potuta strappare, crollando al suolo una volta dopo averla lasciata andare dalla presa delle mie mani.

Ma qualcosa frenava il tutto, forse la sua voce.

-A me piacciono i tuoi capelli-

Strinsi i denti, inghiottendo a vuoto per l'ennesima volta, sentendo gli occhi bruciare, portando lacrime frustrate a scendervi.

Sarei potuto impazzire.

Se continuava in questa maniera... Sarei potuto impazzire.

Avevo bisogno di Philip.

Avevo bisogno di qualcuno che mi abbracciasse.

Avevo bisogno di sapere che non era colpa mia, seppur in realtà era proprio così.

Avevo bisogno di non sentirmi marchiato a vita dal sapere di aver ucciso, anche se indirettamente.

Ne avevo davvero bisogno, ma purtroppo... Purtroppo non c'era niente che mi garantisse queste cose.

Andai ad appoggiare il mento alle ginocchia, sentendo altre lacrime calde percorrermi le guance senza fermarsi, mentre, frastornato, cercavo di appigliarmi in qualche modo ad una sanità mentale che, se non fosse stato per i ricordi di Philip che mi sostenevano, sicuramente sarebbe sparita, scoppiata come una bolla di sapone.

-Nicholas- mi chiamò Klaus, attirando di colpo la mia attenzione, portandomi a voltare la testa in sua direzione, spostando gli occhiali umidi che mostravano una visuale totalmente appannata di ciò che mi circondava con le mani che tremavano a dismisura, tentando di non farli cadere a terra e riuscendoci per chissà quale grazia divina.

-Mh?-

Dalla mia bocca uscí un mugugnare impastato, ma l'albino parve non farvi particolarmente caso, difatti aveva lo sguardo posato sulla sua mano sinistra, dalla quale si era formata un enorme bolla di luce, passando poi in direzione di Lysander con una tranquillità disumana.

Aggrottai la fronte, confuso da quello che stava accadendo... E che probabilmente avrebbe continuato ad accadere.

- Nicholas... Per favore, tienilo fermo-

Il mio non capire mi rese tentennante per diversi secondi, ma poi visualizzai a pieno gli occhi dello stregone: sapevano di determinazione pura, sembravano immersi da qualcosa di definitivo, qualcosa che sprizzava conoscenza ovunque... E che all'istante mi mozzò il respiro.

Mi ritrovai a fare come lui mi aveva domandato senza porgere neppure la più minima domanda, afferrando i polsi del corvino, i quali ricordavano, al momento, dei pezzi di bambole, abbastanza -per non dire troppo- freddi.

Li strinsi con determinazione, aspettando quello che ne sarebbe seguito.

Klaus portò in silenzio la pallina di luce al petto del corvino e lasciò che questa lo attraversasse, emettendo uno strano suono che avrei paragonato al vento tra le foglie.

Un rivolo d'acqua uscí inizialmente dalle labbra di Lysander, poi il ragazzo fu come preso da una scossa elettrica.

Spalancai gli occhi nel momento in cui lo vidi prendere ad agitarsi, a muoversi come se non potesse fare altro, sputando acqua, boccheggiando e tossendo senza tregua alcuna.

Dovetti stringere la presa sui suoi polsi più che potevo, imprecando mentalmente e ignorando la fatica e lo sforzo che comportava -era magro, ma diamine, non era affatto debole-.

Sembrava un toro impazzito per come si dimenava, tanto che ricevetti ben più di un calcio nello stomaco da lui, ma non demorsi affatto, anche perché più sputava acqua, tossendo e più speravo che da un momento all'altro aprisse gli occhi: a vederlo in questo modo sembrava decisamente più vivo di prima, quindi, perché no?

Il fatto principale che mi preoccupava era però che sembrava soffrire le pene dell'inferno per via di quel suo muoversi a scatti... E sinceramente non avrei voluto essere al suo posto.

Questi movimenti continuarono a lungo, talmente tanto che la tensione sembrava farmi soffocare fino a perdere la speranza, ma dopo quegli attimi eterni, finalmente cessarono, lasciandolo nuovamente immobile.

E con l'ultimo tossire, l'ultimo cenno d'acqua, tornò il silenzio.

  
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