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Autore: Aliasor    10/07/2023    0 recensioni
"Essere ciò che siamo, diventare ciò che siamo capaci di diventare, questo è il solo fine della vita."
[Robert Luis Stevenson]
Basato vagamente sul videogioco "Code Geass:Lost Colors".
Il consiglio studentesco trova un ragazzo amnesico seminudo per il campus che decidono di battezza Rai.
Non importa cosa faccia, dica o come cerchi di adattarsi alla nuova vita che gli è stata concessa, in qualche modo tutto lo fa sembrare solo una brutta copia di altri.
- Non hai desideri, brame o altro? Qualcosa che ti renderà "unico".-
- ... Voglio proteggere una persona, ma anche "Lui" lo vuole.-
- Oh oh oh!- Fece un applauso. - Vuoi proteggere una ragazza. Ed è carina. Che cavaliere, forse ci somigliamo un sacco, potremmo essere amici.-
Genere: Angst, Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: C.C., Lelouch Lamperouge, Nunnaly Lamperouge, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Imitare le qualità e le caratteristiche altrui è molto più vergognoso del portare abiti altrui: perché è il giudizio della propria nullità espresso da se stessi.
[Arthur Schopenhauer]


- Una brutta copia di due individui in una. Nulla di più, nulla di meno.- Commentò il primo sbadigliando con noia della situazione che si era venuta a creare. Si sedette semplicemente su uno scalino di marmo bianco aspettando la risposta dell'altro alle sue spalle.
- Non sono così d'accordo- Sottolineò l'altro in risposta- Non è intelligente come uno, ma lo è più dell'altro. Non è più forte di uno, ma è più forte dell'alltro. Una brutta copia che ne unisce due. E poi davvero si può parlare di brutta copia? Non è più corretto dire che quei due sono "belle versioni" di lui?-
- Il tuo ragionamento è valido solo presumendo che i due non si alleeranno insieme contro di lui.-
- E tu presumi che loro tre non lo uniranno contro un comune nemico.- Bevve un bicchiere d'acqua tutto ad un fiato, non era un grande patito del sapore dell'alcool. - Vediamo chi ha ragione, sono anni che aspetto che il nostro contratto sia soddisfatto.- Sorrise pensando al futuro.
- ... Come sei speranzoso e fiducioso verso il tuo protetto, RR. Anche troppo.- Concluse sarcastico con un sorrisino maligno.


Arrancò a fatica appoggiandosi ai muri. Come era arrivato lì? Dove si trovava? In che anno era? Quanti anni aveva? Che ora era? Che giorno?
Perché respirare era così faticoso? Perché aveva quel persistente e dannato sentimento di ansia e paura come se qualcosa o qualcuno lo stesse inseguendo?
Era riuscito a strapparsi quei dannati vestiti, così leganti, restando solo con quei pantaloncini aderenti neri. Dove li aveva presi?
Non respirava.
Aveva superato un cancello aperto. Un grande cancello aperto. Così comodo...? Ah, forse era una trappola? Per chi? Per lui? Perché?
Le poche luci che illuminavano la strada notturna interna nonostante non ci fosse un'anima viva.
Aveva paura.
Lui l'aveva aiutato a scappare, forse continuando ad andare avanti lo avrebbe trovato. "Lui"?... Di chi stava parlando?
Ah, ecco era impazzito. Poco ossigeno al cervello per troppo tempo gli aveva causato danni permanenti.
Alzò gli occhi dal percorso in pietra ben tenuto solo per sentire un urlo femminile e delle persone che lo fissavano. Ah, era morto?
Erano loro quelli che gli causano quella sensazione di paura? 
No, sentiva che erano innocui. Era una specie di istinto tipico degli animali, umani compresi, che magari nasceva dal desiderio di riunirsi in gruppi per sopravvivere; probabilmente era quel desiderio che gli fece uscire quelle parole disperate.
- ... aiuto... per favore.-
E poi fu tutto buio.


Gli facevano male gli occhi, dalla finestra sembrava venire un raggio di luce nonostante le tapparelle fosse state abbassate il più possibile. Ma se aveva questa fastidio significava che ra ancora vivo.
Vivo? significava che qualcuno lo aveva soccorso? Non che avesse ricordi chiari dopo quell'urlo. Che avesse fatto del male a qualcuno? Oh, diamine, non se lo sarebbe mai perdonato!
- Si sta svegliando.-
- Avremmo dovuto legarlo! E se fosse pericoloso?-
Ah è vero... aspetta? Legarlo? No! NO! Niente legare!
Balzò velocemente in pozione seduta bloccandosi in un angolo del letto, sopra il cuscino, e con le spalle contro il muro. In preda ad un principio di attacco di panico si coprì il più possibile volto e petto, pregando che non volessero fargli del male.
Alzò lo sguardo lentamente mentre continuava a tremare solo per realizzare che non aveva davanti quello che si immaginava. Erano solo dei ragazzini delle superiori volendo essere generoso. Probabilmente non erano più grandi di lui se non per una ragazza.
- Ehi, va tutto bene, tranquillo.- Una di loro, dai capelli biondi, cercò di avvicinarsi, ma fu immediatamente fermata da un ragazzo. Nonostante il fisico magrolino gli dava l'impressione di essere il leader del gruppo. 
Fu lui a prendere la parola al posto della ragazza facendosi carino dell'onere di iniziare il discorso. Aveva uno sguardo sospettoso, giustamente non si fidava di lui, ma come dargli torto? Un tizio sconosciuto appariva all'improvviso in quella che sembrava biancheria più che calzoni in piena notte. Poteva benissimo essere un pazzo.
- Come ti chiami?-
- ... I...- Continuò a tremare, aveva difficoltà a parlare, e non riusciva nemmeno a mettere in ordine i suoi pensieri. Ma se avesse ammesso la verità, che non ricordava nulla, sarebbe solo apparso sospetto. Era un qualcosa di troppo comodo. Doveva sforzarsi il più possibile nel tentativo di ricordare almeno un po'.
Forza, cervello. Fai lavorare il centro della memoria!
- Ry...-
- Ry? Un nome davvero "atipico".- Poteva sentire un pizzico di sarcasmo, era ovvio che "Ry" non fosse un nome vero, ma era tutto ciò che riusciva minimamente a ricordare. - Da dove vieni "Ry"?-
- Non lo so.-
- Cosa facevi qui in piena notte e in... pantaloncini aderenti?-
- Non lo so.-
Ci fu un minuto di silenzio. - Molto comodo- Per l'appunto.
- Dacci un taglio, Leolu! Non credo menta, guardalo.- La bionda gli passò oltre quasi spingendolo, doveva essere davvero leggero. - Se continui così sverrà di nuovo. Stai bene, Ry? Però è vero, Ry è un nome strano. Si scrive con l'Y quindi... Rai. Buona bene, ti piace Rai?-
Era partita in quarta, ma nessuno sembrava farci troppo caso, era forse una cosa normale per lei? Era divertente, ma non riusciva a smettere di avere paura.
Sentiva che la gente era brava a mentire e manipolare gli altri, perché lei doveva essere diversa? O forse lo ricordava?
Ah, che persona orribile doveva essere a non fidarsi nemmeno di coloro che lo avevano salvato? Probabilmente era meglio se non fosse arrivato lì.
Oh cielo, non doveva essere una persona con molta autostima, eh?
Il silenzio era ormai diventato tremendamente imbarazzante e cupo, nessuno osava più aprire bocca. Se da una parte il nuovo arrivato non aveva il coraggio di dire nulla, i suoi salvatori non avevano idea di come continuare la conversazione con un ragazzo che non faceva che tremare e rispondere "non lo so" alle poche domande fatte.
Fu in quel momento che, senza nessuno che lo aspettasse, la porta si aprì automaticamente permettendo l'accesso di una nuova persona in sedia a rotelle. Era palesemente leggermente più giovane degli altri e non apriva gli occhi.
Che fosse cieca?
...
Fu come se il tempo si fosse fermato. Gli ricordava qualcuno.
- Fratellone, va tutto bene? Non sei tornato a casa ieri sera?-
- Nunnally, va tutto bene.- "Leolu" rispose, era lui il fratellone. - Ecco, noi abbiamo avuto un problema e...- Non voleva che la sua sorellina si mischiasse con quello sconosciuto, poteva benissimo essere un militare, un terrorista o peggio una spia del governo.
- C... ciao?-
Sentendo il tremare si rivolse alla debole voce che sentiva provenire dall'angolo del letto. Leoluch si morse il labbro, non avrebbe voluto che lo sentisse.
- Ciao, va tutto bene?-
- ... Sì, grazie.-
Avvicinò la sedia mentre gli altri si scostavano, la sorpresa di sentirlo dire tante parole di seguito li sorprese. La voce della nuova arrivata gli dava una sensazione di calma e gentilezza, era strano ma bello.
- Stai tremando, hai freddo?-
- Paura, credo.-
- Di cosa?-
- Io... non lo so, sai? Credo di tutto.-
- Oh, è piuttosto triste. Io sono Nunnally, la sorella di Leoluch, e tu?-
- Ry... no, Rai forse. Credo, non ne sono certo. Non ricordo niente.- Smise di tremare e si sedette sul letto in seiza, gli sembrava una posizione comoda per qualche motivo.
- Non sai nemmeno della tua famiglia o da dove vieni?-
- Purtroppo no, ma riconosco gli oggetti, credo sia amnesia retrograda localizzata al mio passato.-
I due iniziarono a discutere con semplicità, come se fossero due amici che facevano quattro chiacchiere lasciando gli altri ancora più basiti. Rivalz mosse lo sguardò verso l'amico - Leoluch, amico, credo che Nunnally abbia doti di interrogatorio e sociali decisamente superiori alle tue.-
- Direi che è per questo che tu e Shirley ancora non siete una coppia- Aggiunse Milly causando imbarazzo tra i due, dimenticandosi dell'esistenza del loro ospite.
   
 
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