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Autore: dirkfelpy89    20/07/2023    1 recensioni
"L'acqua ormai aveva raggiunto il ponte e lui era fermo, immobile, nella sala fumatori di prima classe.
Aveva fallito, non era riuscito a costruire una nave più sicura."
"Il primo bacio se lo scambiarono proprio prima che Henry si imbarcasse sull'ennesimo transatlantico.
L'ultimo, poco prima che Mary lo lasciasse, moribonda, stesa sul letto, quasi non la riconosceva più, fu come se baciasse un'estranea."
"Il primo bacio fu a trentadue anni, riverso per terra mentre veniva ordinato sacerdote nella chiesa di Sant’Elena, Essex."

Tre primi baci di tre protagonisti di quella notte del 14 Aprile 1912.
La storia partecipa alla challenge First Kiss sul gruppo Facebook L'angolo di Madama Rosmerta.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Caledon Hockley, Thomas Andrews
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tre Baci

 



Per tutti erano la coppia perfetta. Lui, giovane e rampante ingegnere navale, lei, figlia di un importante industriale tessile.

In un’epoca di unioni studiate a tavolino, la loro fu diversa fin dal principio.
Thomas si era innamorato a prima vista della sua Nellie, un giorno che il padre della ragazza venne a visitare i cantieri, insieme alla figlia, per decidere quale tonalità di verde usare per gli interni di un nuovo transatlantico della White Star Line.
Ogni volta che l'uomo arrivava in compagnia di Nellie, Thomas sentiva il cuore ogni giorno farsi più grosso fino a quando i due non iniziarono a frequentarsi.
E allora a tutti parve che la coppia fosse perfetta, anche i genitori di lei erano d'accordo a riguardo, e Thomas prima di tutti.
Era così innamorato di quella donna che, a un certo punto, pensò di chiederle di sposarlo, una sera che tornavano dai cantieri navali, così, d'improvviso e senza preavviso.
Si accorse solo dopo di quanto fosse stato avventato, del resto aveva trovato la sua anima gemella, la cosa era ovvia, perché aspettare qualche noiosa convenzione sociale se potevano sposarsi subito.
Naturalmente sua madre spiegò il perché della reazione di Nellie e le dovette scrivere una strana lettera di scuse. Quando ci riprovò, qualche settimana dopo, tutto era perfetto.

Il sole stava tramontando dietro ai vari transatlantici, i due avevano passato una bellissima giornata insieme e quando lui si inginocchiò, quella volta Nellie non ne rimase sorpresa e quando si scambiano il loro primo bacio, subito dopo, Thomas ebbe la certezza che fosse quella giusta.
Che tutto fosse perfetto.
Una vita sempre insieme, in natura quasi simbiotica.
A dividerli c'erano solamente i viaggi inaugurali dei vari transatlantici progettati per la White Star Line, settimane piene di ansia e stancanti al massimo, dal punto di vista fisico, perché Thomas se progettava un lavoro lo doveva portare al termine al massimo delle sue ampie potenzialità.
Tanti si limitavano a disegnare le navi su carta, lui invece voleva viverlo, quel processo. Era amato tanto dai responsabili della società quanto dai semplici lavoratori ai cantieri.
Una carriera in ascesa, tutto perfetto.
Fino a quella sera di Aprile.

Aveva cercato di dare il massimo, correndo in su e giù per il Titanic, aiutando donne e bambini a trovare la strada giusta, incitando gli ufficiali a dare il massimo per fare spazio a più passeggeri possibili, ma tutto era inutile.
L'acqua ormai aveva raggiunto il ponte e lui era fermo, immobile, nella sala fumatori di prima classe.
Aveva fallito, non era riuscito a costruire una nave più sicura.

Avrebbe potuto cercare di salvarsi, ma come avrebbe potuto tornare a casa dalla sua Nellie con la consapevolezza che aveva fallito e che, per di più, aveva lasciato indietro donne e bambini..
Meglio morire che affrontare il peso del suo fallimento, forse un gesto da vigliacchi ma preferiva il gelo dell'oceano al gelo del disprezzo di sua moglie e di tutti i ragazzi al cantiere.
Era un mito per loro, così sarebbe rimasto.

[500 parole]

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Quando Cal era apparso davanti a lui, con una bambina tremante tra le braccia, dicendo che ormai era l'unica persona che avesse al mondo, Henry Tingle Wilde sentì che c'era qualcosa di strano.
Aveva già visto quel damerino ma mai in compagnia di quella bimba. Sulle prime fece per cacciarlo indietro, insieme agli altri uomini, ma poi la sua mente non poté non andare alle sue figlie.
"Non ha che me al mondo."

Come lui.
Mary non era mai stata una donna particolarmente forte o vitale, bastava una fievole febbre per metterla a letto per giorni interi. Tutto il contrario di Henry, uomo forte e vigoroso, ma la coppia funzionava bene e, nonostante tutto, la coppia aveva dato alla luce sei bellissimi figli.
Si amavano, Henry stravedeva per quei figli che riusciva a vedere poco, giusto durante le pause delle sue innumerevoli traversate oceaniche.
Non che si lamentasse, il lavoro era tanto e ben presto era riuscito a scalare la gerarchia degli ufficiali della White Star Line, addirittura sul Titanic era il capo degli ufficiali.

Ma poi nel 1910 Mary morì e dopo pochi mesi anche i gemelli lasciarono quella terra.
Scarlattina, dissero i medici.
Harry pensò di farla finita ma non poteva, aveva ancora quattro splendide figlie, le quali, durante i lunghi viaggi del padre, abitavano dalla sorella.
Non poteva essere così egoista da lasciarle quel fardello per tornare dalla moglie.

Il primo bacio se lo scambiarono proprio prima che Henry si imbarcasse sull'ennesimo transatlantico.
L'ultimo, poco prima che Mary lo lasciasse, moribonda, stesa sul letto, quasi non la riconosceva più, fu come se baciasse un'estranea.
"Prenditi una vacanza, stai a casa con le figlie."
E come poteva, se ogni secondo che passava in quella casa le ricordava il tremendo dolore che aveva provato?
Meglio, molto meglio viaggiare per il mondo, cercando di non pensare al vuoto che ora aveva in mezzo al petto.

Certo, avrebbe preferito rimanere a casa piuttosto che andare sul Titanic perché quella nave non gli piaceva molto, ma tutti gli davano del pazzo.
Non poteva rifiutare un'offerta simile: capo ufficiale nel transatlantico più grande e lussuoso del mondo, nel suo viaggio inaugurale.
Bel lavoro a dare retta a quelle serpi.

Quando vide quel damerino con la bambina tra le braccia non poté non farlo passare perché si vide in quell'uomo.
Disperato, forse per la prima volta nella sua vita le cose non andavano come aveva pianificato.
Forse quella bambina non era sua, ma che cosa gliene importava ormai, il suo compito era salvare più vite possibile.
Avrebbe presto riabbracciato Mary, pensò, mentre l'acqua invadeva il ponte quando lui e i suoi uomini erano intenti a tagliare i tiranti che intrappolavano l'ultima scialuppa. L'avrebbe riabbracciata, consapevole di aver fatto il suo dovere fine alla fine.

[459 parole]

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Il primo bacio fu a trentadue anni, riverso per terra mentre veniva ordinato sacerdote nella chiesa di Sant’Elena, Essex.
Aveva tra le braccia una piccola croce di legno intagliata dal padre e allora, mentre si alzava, la baciò. Fu un bacio breve, quasi timido, il bacio di un marito a una sposa che non tradirà più nel resto della sua vita.

E fu così, per sette anni, cattolico in terra inglese.
Poi arrivò la lettera di suo fratello, emigrato in America, che chiedeva espressamente che fosse lui a celebrare la sua prossima unione con una donna conosciuta là.
Thomas Byles non aveva mai preso un transatlantico ma per suo fratello fece un’eccezione, spinto anche dal padre, e prese posto sul viaggio inaugurale del Titanic.
Durante il viaggio aveva confessato decine e decine di passeggeri di seconda e terza classe, officiando anche la Santa Messa per loro. Raccolse le ansie, i dubbi, le speranze di quel gruppo multietnico e religioso.
Ma Thomas non rimase turbato da quelle differenze, aveva sempre l’orecchio pronto per raccogliere questi dubbi e infondere speranza.

Vedeva i fedeli come un gregge e lui, cane pastore, pronto a difenderle dalle malvagità della vita e dei peccatori.
Quando la nave urtò l’iceberg fu per lui naturale correre in aiuto delle sue pecorelle smarrite.
Più e più volte aiutò gruppi di passeggeri a salire in coperta, un paio di volte gli ufficiali lo invitarono a prendere posto su una scialuppa: un prete poteva sempre servire là, in pieno oceano. Ma rifiutò.
Un cane non abbandona il gregge dall’attacco dei lupi.

Radunati sulla poppa della nave, Thomas ascoltò per l’ultima volta la folla spaventata, in cerca di salvezza.
Tra di loro c’erano persone pie e peccatori, atei o credenti ma la cosa ancora una volta non turbò minimamente Thomas. L’acqua aveva raggiunto il ponte, non c’erano più scialuppe, ma non aveva paura. Dio era con lui e lo avrebbe accolto facendo il suo dovere di sacerdote.
Baciò per nuovamente la sua fidata croce e accolse, per l’ultima volta, il suo gregge.

[340 parole]

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La storia partecipa alla challenge First Kiss sul gruppo Facebook L'angolo di Madama Rosmerta.

Qualche giorno fa, totalmente a caso, ho rivisto il film Titanic e, da appassionato dell’argomento, ho deciso, sfruttando anche il contest, di scrivere una raccolta di flash su tre personaggi spesso dimenticati ma che hanno in qualche modo delle storie personali che mi hanno sempre affascinato.
Spero vi piaccia^^

  
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