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Autore: Little Firestar84    21/07/2023    7 recensioni
Dopo la radura, Ryo sembra cambiato- un po' più gentile verso Kaori, meno animalesco nei confronti di Miki... ma ci sono dei momenti in cui fa lo stupido, specie con le clienti o con ke oche giulive che incontra sul suo cammino, ma non sembra mai veramente intenzionato a voler andare fino in fondo- sembra quasi voler recitare una parte, quella del "vecchio Ryo Saeba".
Eppure, non ha nemmeno fatto ancora passi avanti con Kaori... e la cosa inizia a preoccuparla un po'.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Kaori lo aveva detto anche a Miki, un po’ titubante, timida, le mani chiuse in grembo e gli occhi bassi, il volto  -solitamente pallido- arrossato: le cose, tra lei e Ryo, erano cambiate.

“Beh, ecco, più o meno. Insomma…credo.”

Miki, appena ripresasi dalle ferite riportate al proprio matrimonio, sbattè le ciglia che nascondevano i suoi begli occhioni scuri, in quel momento grossi come i piatti della tazzine da caffè che lei ed il marito usavano al locale.

“In che senso, credi che le cose siano cambiate?”Domandò, titubante. Certo, kaori era casta pura ed innocente, ma non poteva esserlo fino a tal punto, vero? Suo fratello (o almeno, il vivere con Ryo) dovevano averle insegnato qualcosa sui fatti della vita, no? “Tra voi due… insomma, è successo qualcosa, no?”

“Beh, ecco, in realtà… lui ha detto di amarmi, e anch’io gli ho confessato i miei sentimenti, però… ecco, non è successo  altro, però, ecco, a volte, anche in mia presenza, lui si comporta come suo solito, e fa lo stupido con Saeko, e le clienti, tenta visite notturne… poi però mi sorride, mi dà un bacio sulla guancia, si complimenta su come cucino…, e, e capisci, io non so cosa fare.”

Miki sospirò; aveva immaginato che qualcosa fosse successo, ma aveva creduto che si trattasse di una qualche evoluzione nell’amicizia tra Ryo e Falcon, dato che lo sweeper non aveva più tentato approcci con lei- e invece, adesso scopriva che Ryo si stava comportando così per rispetto verso Kaori. 

Però, allora… perchè fare il cretino con le altre? 

E perché non fare alcun passo avanti con Kaori? 

Sussultò, il cuore che le balzava nel petto, quando si rese conto di cosa stesse accadendo: lo stava facendo per Kaori - tutto quello che faceva era una farsa messa in atto per mantenere la propria nomea di latin lover schiavo del mokkori facile, e impedire che episodi come quello di Silver Fox si ripetessero.

Per Kaori-era tutto per lei, per tenerla al sicuro. 

La barista scosse il capo, sorridendo. Quei due erano sempre stati, e sempre sarebbero rimasti, due idioti, incapaci di comunicare nel modo giusto. 

“Sono certa,” Tranquillizzò la cara amica. “Che tutto andrà per il meglio.”

    

      Ryo, seduto al tavolo della cucina, guardava Kaori cucinare, gli occhi bassi, leggermente tristi, impegnata a tritare un misto di erbe aromatiche mentre sospirava, senza nemmeno aprire bocca o pronunciare una parola che fosse una. 

Ryo incrociò le braccia, e strinse i denti leggermente innervosito: chissà perché, aveva la netta sensazione che fosse a causa sua che Kaori si stesse comportando in quel modo. Non che dopo la radura - dopo averle detto di amarla - lui avesse fatto nulla per farla arrabbiare, ma l’aveva vista parlare con Miki, quella stessa mattina, e aveva una vaga idea di quale potesse essere stato l’argomento della conversazione. 

Lui, logicamente - e, probabilmente, il fatto che la metà femminile di City Hunter non frequentasse ancora il letto della metà maschile del duo. Non che la cosa dovesse interessare Miki; certo, capiva che lei e Kaori fossero amiche, ma… ma c’erano cose che semplicemente non riguardavano nè lei, nè Falcon, né nessun altro, solo lui e Kaori.

E comunque, se aveva un problema con lui, perchè lei non gli parlava insieme- perchè andava dagli altri invece che andare da lui, che era il diretto interessato? 

Alzò gli occhi al cielo quando gli venne in mente che cosa aveva fatto in passato, quando lei era andata da lui, quando aveva provato a parlargli… aveva fatto battute, fatto il finto tonto, fatto il cretino, e spesso e volentieri l’aveva presa per i fondelli. 

Ryo sospirò, sentendosi in colpa. Sì, forse Kaori aveva avuto i suoi motivi per andare da Miki, però…. però, come poteva non capire che le cose adesso erano cambiate? Certo, faceva il cretino ogni tanto, ma era per lasciar credere ai loro avversari- ai loro nemici- che lei era solo la sua socia, e sì, forse non l’aveva ancora baciata, però le aveva detto di amarla nella radura…

O almeno aveva detto delle frasi che significavano che l’amava…

Ryo alzò un sopracciglio con fare interrogativo e si morse il labbro.  

Forse- forse - Kaori poteva non aver afferrato come stessero esattamente le cose, dato che forse - forse - lui non era stato esattamente diretto nel dichiararsi.

Si alzò in piedi, e la raggiunse. Si posizionò dietro a Kaori, appoggiando le mani sul lavello di freddo acciaio, ai lati della donna, in modo da imprigionarla con il suo possente corpo, e poi abbassò il viso fino a che non fu allo stesso livello di quello di lei. Così imprigionata, la sentì avvampare ed irrigidirsi, e qualcosa di caldo prese a scorrere nell’animo di Ryo, fino a pervadere il suo intero io. 

Orgoglio - per la precisione, il suo orgoglio di maschio. 

“Sai, se eri tanto preoccupata per come vanno le cose tra noi, potevi parlarne con me…” le sussurrò all’orecchio, facendola rabbrividire.

“Oh…” arrossì ancora di più. “Sai, è solo che…. tu… ecco, l’altra sera hai fatto lo stupido con quella cliente ma dopo…insomma… tu, tu mi hai detto quelle cose, nella radura e…ecco, io, io non sono brava a fare la prima mossa, Ryo, lo sai.”

Ryo le tolse dalle mani il coltello, poi intrecciò le loro dita, e la abbracciò, in quella curiosa posizione, scomoda eppure naturale e confortevole, che la facevano sentire al sicuro, e appoggiò il mento alla spalla della giovane Makimura. 

“Beh, vedi…” le disse, prendendo a giocherellare con le loro dita intrecciate. “Io sono un uomo debole, Kaori, e se uno di noi due dovesse provare un approccio non credo che riuscirei a controllarmi, e io non voglio comportarmi come un animale in calore con te. Quando succederà, saremo entrambi pronti per questo passo, e credimi- se ne hai parlato con le tue amiche invece che con me, è perché ancora non lo sei.”

“Ma io!” Iniziò lei, risentita, ma Ryo si limitò a sorridere, invece di fare lo stupido e fare battute- o dire una delle sue idiozie. 

“Kaori, credo che ormai lo abbia capito pure tu che faccio lo scemo con le altre solo perchè così nessuno nella Yakuza o nei mille mila governi che abbiamo fatto cadere o killer che abbiamo fermato venga a cerrcarti per farla pagare a me. Sarà stupido come comportamento, ma io non ci tengo che tu venga messa più in pericolo di quello che già sei solo perché hai avuto la malaugurata idea di far capitolare il famigerato City Hunter!”

Kaori scoppiò a ridere: certo era rimasto serio, ma un po’ lo stupido lo aveva fatto- e a lei, andava bene così, perchè preferiva mille volte quel Ryo- il vecchio Ryo, il suo partner - a qualsiasi altra versione di lui che l’uomo avrebbe potuto creare al solo scopo di… di cosa, accontentarla, darle un contentino? 

A lei, però, Ryo era sempre piaciuto così com’era; era quello l’uomo a cui il fratello l’aveva affidata, e quello l’uomo di cui lei, ancora ragazzina, si era innamorata.

Ryo, rincuorato da quella reazione, le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, poi si chinò su di lei; Kaori volse il capo all’indietro, volgendo gli occhi verso di lui, e Ryo, col sorriso, fece quello che, forse - forse- avrebbe fatto meglio a fare già qualche settimana prima - quello a cui pensava incessantemente, nonostante tutte le paturnie che si era fatto, tutte le idiozie sparate a Mick, da quando aveva cercato le labbra di lei attraverso una fredda lastra di vetro sulla nave di Kaibara, mentre il mondo andava a fuoco intorno a loro. 

La baciò. 

All’inizio, Kaori rimase immobile, le labbra serrate e gli occhi spalancati; poi però si lasciò andare, socchiuse le palpebre e aprì le labbra, permettendo a Ryo di approfondire il bacio e di gustarla per davvero, le loro lingue che si cercavano e trovavano e si stuzzicano a vicenda- un qualcosa di totalmente nuovo per lei, eppure così naturale, ed il tutto perchè era lui. 

Ryo interruppe il bacio, e la strinse ancora più forte a sé, facendole avvertire la forza del suo desiderio, risvegliato da quel bacio che era sì innocente, ma tutt’altro che casto, nonostante l’inesperienza della sua partner. 

Ma le avrebbe insegnato- oh, quante cose le avrebbe insegnato! Ma non in quel momento. 

Non era ancora l’ora. 

“Sai, nella radura, quando tu hai detto di essere pronta a morire per me, ho capito che tu eri diversa da tutte le altre- e con te non mi sarei potuto comportare come avevo fatto con tutte le altre belle pollastrelle che mi hanno svolazzato intorno negli anni. Io sono stato bravo e ho tenuto il mio Mokkori a bada- le disse, sempre con quel tono a metà tra il serio ed il faceto - ma tu, eh, tu non mi devi tentare con dei baci così esplosivi, okay? Perché un uomo si trattiene fino a un certo punto, ma è un attimo a cadere in tentazione, eh, eh, eh!”

Kaori sospirò; Ryo non sarebbe mai cambiato del tutto, e a lei, tutto sommato, andava bene così. Si appoggiò a lui, e il partner le diede un altro bacio, stavolta sui capelli dai riflessi ramati. 

“Senti, si è fatto tardi e io non ho più fame… che ne dici se andiamo a dormire? Ho voglia di abbracciarti.”

“Solo… solo abbracciarmi?” gli domandò, avvampando. 

“Eh, sì. Non siamo ancora pronti, però…. però, dormire abbracciato a te, quella notte, mi è piaciuto tanto. Mi sono sentito bene, sollevato. Anzi…no. In pace. Ecco,  è così che mi sono sentito, in pace, e quella sensazione mi manca. Ti va di aiutarmi a ritrovarla?”

Lei fece cenno di sì col capo, e Ryo la prese per mano, accompagnandola nella sua stanza; vestiti, si coricarono nel letto, al buio, Kaori accoccolata contro di lui in posizione fetale, e mentre lei si addormentava, Ryo alzò il capo verso la foto di Makimura, sullo scaffale alle sue spalle. 

Sorrise al suo vecchio amico, e lo ringraziò per avergli stravolto la vita, facendogli incontrare Kaori, e si ripromise di spostare la foto in sala il giorno seguente. 

Fare l’amore con lei sotto gli occhi del fratello sarebbe stato troppo strano. 

   
 
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