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Autore: pikychan    29/07/2023    0 recensioni
Ash e Lucinda fanno la conoscenza di Liko e Roy. Questo perché si troveranno a Mesapoli, nei pressi della prestigiosa Accademia Uva. È passato diverso tempo dall’inizio dell’anno scolastico, eppure ci sono ancora diverse cose che non tornano… a cominciare da Amethio.
Consiglio a chi leggerà questa fanfiction di leggere prima “Un mistero da svelare”, perché la linea temporale è la stessa. Questi fatti avvengono qualche settimana dopo i fatti della fanfiction citata.
Genere: Avventura, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ash, Lucinda
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime, Videogioco
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Il ciondolo di Liko


Attenzione: questa one-short è ambientata nell'universo di "Pokémon: Alba&Tramonto". Precisamente al termine di "Pokémon: Alba&Tramonto". "Pokémon: Alba&Tramonto" è una fanfiction che ho scritto e pubblicato su Wattpad ed EFP. Non è necessario però che l'abbiate letta per capire questa fanfiction (ovviamente però datele pure un'occhiata se vi incuriosisce).

Ash e Lucinda si trovavano a Mesapoli nella regione di Paldea. Stavano camminando mano nella mano senza fretta. Non ne avevano per niente. Avevano tutto il tempo del mondo per ammirare le bellissime costruzioni di quella città.

Un edificio in particolare aveva attirato l'attenzione della ragazza, così l'aveva indicato con la mano libera.

– Guarda, Ash! - esclamò mentre pian piano rallentavano il ritmo della camminata. - Quella non è l'Accademia Uva? -

– Penso di sì. - disse l'allenatore sorpreso. - Mi pare di averla vista su un depliant. -

Ormai si erano fermati e guardavano l'edificio. Ash aveva un'espressione più sorpresa di Lucinda, ma era solo perché sentiva molto vociferare nel cortile. Molti studenti erano lì. Era chiaro che fosse l'ora dell'intervallo per loro. Solo l'allenatore non l'aveva capito.

In quel momento un pallone da calcio rotolò ai piedi dei due. Doveva essere stato un calcio potente, perché gli studenti erano ben più distanti. Ed era chiaro che era stato uno di loro.

Istintivamente Lucinda lasciò la mano di Ash e si chinò a prenderlo. Non fece quasi in tempo a tornare del tutto dritta che un ragazzino corse verso di loro a tutta velocità.

– SCUSAATEE! - esclamò per poi fermarsi a qualche metro da loro. - Quel pallone è mio!! - continuò inchinandosi a occhi chiusi. - Mi dispiace tanto, potreste ridarmelo?! -

I due rimasero sorpresi più che mai. Non riuscivano a capire perché stesse avendo una reazione del genere. Sembrava molto dispiaciuto, ma non ce n'era bisogno.

– T-tranquillo, va tutto bene. - disse Lucinda sforzandosi di sorridere con scarsi risultati.

Il ragazzino tornò ad alzare la testa per guardarli. Nel suo sguardo vi era un po' di perplessità, tuttavia ora si sentiva più tranquillo. Sembravano simpatici. Degli adulti simpatici... magari non esattamente adulti ma erano più grandi di lui.

Era pronto a dimostrare loro tutto il suo rispetto.

– Roy dall'isola di Kanto! - esclamò tornando ad abbassare il capo. - Matricola 12134! MOLTO PIACERE! -

– Ma perché sta urlando? - chiese Lucinda, incredula, socchiudendo un po' gli occhi irritata.

– E così ti chiami Roy? Io invece sono Ash. - disse Ash, invece, sorridendo cordiale indicandosi.

– Piacere, io sono Lucinda. - disse la coordinatrice sorridendo a sua volta.

– Ora posso riavere il pallone?? - chiese il ragazzino, speranzoso, rialzando il capo.

– C-certo. - disse Lucinda un po' stranita.

Aveva chiuso gli occhi sforzandosi di sorridere e una goccia aveva cominciato a formarsi dietro la sua testa. Probabilmente non riusciva proprio a capire le nuove generazioni.

Mentre Roy si avvicinava a loro per prendere il pallone, una voce arrivò alle loro orecchie. Partì da lontano, ma presto si avvicinò.

– ROY! -

Ash e Lucinda rimasero sorpresi, mentre Roy si voltò con il pallone in mano. Anche lui era sorpreso, ma non come gli altri due. Sapeva bene di chi era quella voce.

La ragazzina che si era fermata di fronte a loro doveva essere una coetanea di Roy. Forse aveva qualche anno in più, ma comunque erano lì.

Il ragazzino fu l'unico a sorridere.

– Ah, Liko! - esclamò per poi continuare a sorridere chiudendo gli occhi. - Sono andato a recuperare il pallone, mi era finito ai piedi di questi due senpai!! -

In quel momento Ash e Lucinda rimasero sorpresi per due motivi diversi. Il ragazzo non poteva credere che avesse usato il termine "rotolato ai piedi di" e la ragazza che li avesse definiti senpai... sembrava vecchia??

– Roy, lo sai che i professori non vogliono che ci allontaniamo troppo. - disse avvicinandosi di più a lui.

– Tranquilla Liko, che vuoi che succeda? È l'intervallo. -

– Vieni, torniamo là. -

Così dicendo lo prese per mano e lo trascinò via prima ancora che potesse, effettivamente, accorgersene.

– Ciao, senpai! - esclamò Roy voltando la testa e facendo un cenno di saluto a occhi chiusi.

– Ciao ciao. - salutò Ash scuotendo una mano. - Certo che quel ragazzino è davvero vivace, mi ricorda un po' me alla sua età. - aggiunse voltando lo sguardo per guardare Lucinda.

La coordinatrice, tuttavia, era presa a guardare davanti a sé con aria incredula. L'allenatore non ci mise molto a capire che ci fosse qualcosa di strano.

– Lucinda, cosa c'è? -

– Pensavo che quella ragazzina assomiglia molto a Luna, non trovi? -

A fine frase lo guardò e finalmente sul suo viso si intravedeva un sorriso. Anche il ragazzo sorrise.

– Un po' le somiglia in effetti. -

– Un po'?? Sono praticamente identiche! Tranne per il colore degli occhi!! -

♥♥♥

Ash e Lucinda erano stati chiamati dall'Accademia Uva per tenere un seminario sugli incontri Pokémon. Era stata una lunga storia. In pratica gli allenatori che avrebbero dovuto tenere il seminario non avevano potuto rispettare l'accordo. Così i professori dell'accademia si erano rivolti all'infermiera Joy che aveva dato loro alcuni nominativi. Avevano fatto alcuni colloqui e tra chi si era dimostrato disponibile e chi aveva rifiutato, avevano scoperto che Ash era il campione di Alola, così non avevano avuto più dubbi. Avevano quindi chiesto a lui e Lucinda lo aveva incoraggiato dicendogli, ovviamente, che lei sarebbe andata con lui.

– Come vi dicevo, avere una strategia è fondamentale. - disse l'allenatore con una presentazione proiettata alle spalle. - Ma come assicurarsi di avere una strategia vincente? Quali punti sono essenziali nella creazione di questa strategia?? -

Il seminario era tenuto nella sala delle conferenze. La stessa dove si erano tutti riuniti per la cerimonia di inizio anno. Gli studenti che vi partecipavano erano di tutte le classi. Mentre Ash parlava, Lucinda aveva riconosciuto Liko e Roy. Erano tutti e due molto concentrati: Roy con la solita leggerezza e spensieratezza che lo caratterizzava, mentre Liko con la sua solita serietà. Per quanto il conoscesse poco credeva di averli capiti abbastanza da poterlo dire.

Sorrise contenta, tuttavia il suo sorriso scomparve quando la sua attenzione fu attirata da uno studente nelle ultime file. Doveva essere uno di quelli più grandi. Non le piaceva per niente... aveva l'aria assente e le braccia incrociate. Guardava davanti a sé, ma era chiaro stesse pensando ad altro. A Lucinda tipi così non piacevano proprio...

♥♥♥

Quella sera Liko stava tornando nella sua stanza abbastanza sicura che Anne non ci fosse. Il seminario tenuto da Ash Ketchum era durato diverse ore. Molti studenti avevano deciso di fare delle domande e i professori non avevano ritenuto necessario fermarli. Anzi, erano felici dell'interesse dimostrato dagli allievi... anche se per Ash non era stato così facile. Nonostante il suo carattere estroverso non gli piaceva granché parlare in pubblico. Anche Lucinda era abbastanza perplessa e mortificata.

Tornando a Liko, stava camminando tranquillamente, ma, quando si fermò davanti alla porta, sentì degli strani rumori. Si fermò perplessa guardandola. Possibile che fosse Anne? Ma se l'aveva vista poco prima parlare con un'amica nel corridoio principale??

– Anne, sei tu? - domandò un po' timorosa. - Sono Liko, sto entrando. -

Quasi subito dopo aprì la porta, ma non c'era nessuno. La cosa la lasciò davvero perplessa... eppure era sicura di aver sentito dei rumori.

Indecisa se dire qualcosa, alla fine si era stretta solo una mano vicino al cuore continuando a guardare davanti a sé.

– LIKOO! -

La ragazza voltò lo sguardo lasciando anche ricadere il braccio.

– Roy?! - esclamò confusa.

L'amico era corso velocissimo verso di lei e poi si era piegato in due con il fiatone. Teneva anche gli occhi chiusi dallo sforzo e continuava a respirare affannosamente.

– C-che succede? Non capisco... -

Roy prese un bel respiro e rialzò lo sguardo su di lei. I suoi occhi trasparivano decisione e risolutezza.

– Stai bene?! Ho avuto una strana sensazione!! -

– U-una strana sensazione...? -

In quel momento la Pokéball antica dalla tasca di Roy iniziò a brillare. E non fu la sola cosa ad emanare luce. Un'altra fonte luminosa, infatti, proveniva da dietro la tenda della stanza di Liko e Anne. I due se ne accorsero quasi subito e guardarono davanti a loro contemporaneamente.

– Com'è possibile? - si lasciò scappare la ragazza.

Di lì a poco Amethio uscì dalla tenda. Proprio così, era lui e aveva trovato il ciondolo di Liko.

– Amethio!? - esclamò l'amico incredulo e arrabbiato.

– Amethio, ma... -

Liko lasciò la frase in sospeso. Non sapeva proprio come dire... cosa dire! Non aveva alcun senso, cosa ci faceva Amethio lì?? Per giunta con il ciondolo che le aveva regalato sua nonna?!

– Mi dispiace Liko, ma è inutile girarci intorno. - disse Amethio con quella sua solita aria impassibile.

– Che significa tutto ciò?! Perché hai in mano il ciondolo di Liko?? Pensi forse di rubarlo!? -

L'aspirante allenatrice aveva sentito a stento la voce dell'amico. Era di sasso. Completamente immobile.

Si era ritrovata di nuovo a stringersi una mano vicino al cuore. Per la prima volta Amethio le faceva paura... e pensare che da qualche tempo quando era con lui aveva cominciato a sentirsi protetta e al sicuro.

Prima ancora che se ne accorgesse, Roy era partito alla carica per scagliarsi contro il ragazzo.

– Roy!! - esclamò l'amica preoccupata.

Amethio si spostò e Roy cadde a terra.

– Perdonatemi, ma è la mia missione. -

Dopo aver detto ciò guardando il ragazzino, iniziò a correre. Passò veloce di fianco a Liko e continuò fino alle scale e poi oltre.

– Non ci riuscirà! - esclamò Roy che, intanto, si era rialzato in piedi e aveva cominciato a correre.

La ragazza si girò a guardare l'amico preoccupata. Non vedeva più l'altro... non poteva credere a quello che stava succedendo.

♥♥♥

Ormai era buio, infatti Ash e Lucinda si stavano dirigendo al Centro Pokémon per passare la notte. Erano ancora nei pressi dell'Accademia Uva e infatti in lontananza...

– Cos'è stato?? - si lasciò scappare l'allenatore, confuso, fermandosi.

Anche la coordinatrice si fermò con espressione molto simile. Era stato una specie di scoppio.

– Sembra che qualcuno stia facendo una lotta Pokémon. - commentò lei.

– Ma quello è il cortile della scuola, ora è notte... gli studenti non dovrebbero essere tutti nei dormitori? -

Per un po' i due continuarono a guardare davanti a loro, poi quasi contemporaneamente si guardarono. Erano entrambi preoccupati e pensavano più o meno la stessa cosa. Di sicuro c'era qualcosa che non andava nel verso giusto. Così tornarono a guardare davanti a loro con aria decisa e iniziarono a correre.

♥♥♥

Roy e Amethio erano l'uno di fronte all'altro, il ragazzino con aria severa mentre l'altro non si capiva bene. Avevano chiamato entrambi i loro Pokémon.

Fuecoco di Roy aveva attaccato Corviknight di Amethio, ma con scarsi risultati. Scarsissimi in realtà... era chiaro che Amethio era un allenatore molto più forte di lui. Per tutto quel tempo aveva solo finto di essere uno studente volenteroso di imparare a essere un bravo allenatore.

– ROOY! -

Il ragazzino si girò e la sua espressione cambiò un tantino quando vide Liko. Era contento che l'avesse raggiunto senza complicazioni.

– Liko! -

Presto, tuttavia, entrambi guardarono davanti a loro con aria critica. Roy era quello con lo sguardo più severo, Liko era più che altro incredula. Succedeva tutto all'improvviso... chi era davvero Amethio? Non poteva credere di essersi presa quasi una cotta per lui.

– Amethio, io... non capisco... - farfugliò l'aspirante allenatrice.

Tuttavia il ragazzo non sembrò voler rispondere, così prese invece la parola Roy.

– Liko, è chiaro come il sole! - esclamò guardandola. - Amethio non è chi diceva di essere! Vuole rubarti il ciondolo!! -

– Sì, ma perché? -

– SONO QUA! -

In quel momento un uomo a bordo di un Charizard fece il suo ingresso atterrando davanti ai due amici. Loro si guardarono confusi mentre scendeva... non ci capivano più niente.

– Liko! Roy! - esclamò Lucinda alzando un braccio mentre correva.

Lei e Ash si fermarono vicino ai due che li guardarono sorpresi.

– Ash? - si lasciò scappare Liko.

– Lucinda? - le fece eco Roy.

– Cosa succede, ragazzi?? - chiese l'allenatore allarmato.

– Chi è quel signore? - domandò la coordinatrice, confusa, guardandolo.

– Chiamatemi Friede, Professor. Friede. - disse lui guardando davanti a sé con le mani sui fianchi.

– Professor. Friede? Mai sentito. - commentò Ash, sorpreso, guardandolo.

– Non ha molto l'aria da professore. - commentò Lucinda facendo una smorfia un po' stranita.

– Il Professor. Friede vuole aiutarci? - si lasciò scappare Liko perplessa.

Si era stretta di nuovo una mano vicino al cuore nel guardarlo. L'aveva già detto che ci capiva sempre meno?

– Ora state indietro e lasciate fare ai grandi! - esclamò lasciando ricadere le braccia e stendendone una aprendo il palmo.

– Lasciate fare ai grandi? - ripeté Ash incredulo.

– Ci ha dato dei bambini?? - gli fece eco Lucinda incredula.

  
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