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Autore: lovinfaber    30/07/2023    0 recensioni
Storia ambientata nella trilogia sequel di Star Wars.
Hurrem Rohat, eccentrico comandante della nave Revenant, viaggia nello spazio alla ricerca di qualcosa che le è stato portato via. Farà di tutto per raggiungere i suoi obiettivi, anche sfidare l'intero Primo Ordine.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Leader Supremo Snoke, Maz Kanata, Nuovo personaggio, Rey
Note: Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Molti hanno parlato dell'aldilà. La storia della galassia pullula di religioni, di forze chiare e scure, divinità più o meno simili a noi comuni mortali, che spalancano le porte della gioia eterna o della perenne perdizione. Qualcuno si azzarda a dire che nessuno se ne va veramente, vai a capire cosa significhi. La tua unica fonte di consolazione è che ora avrai finalmente una risposta alla domanda "cosa c'è dopo la morte?". Non che ti importasse molto, in realtà. Ciò che contava per te era riuscire a liberare tua figlia da questi criminali che si celano dietro tante maschere diverse, tra cui la più atroce: quella della giustizia, della quale si fanno portavoce senza che nessuno glielo abbia mai chiesto. Le palpebre sono ancora pesanti, strano per un essere ormai incorporeo... La vista è ancora annebbiata, forse devi fare l'abitudine all'aldilà, non è di certo un posto come un altro.
Quando il mondo intorno a te diventa più nitido, non puoi trattenerti dall' imprecare.

"Che aldilà di merda!" esclami mentre guardi tutto il grigio che ti circonda. Certo che potevano avere un po' di fantasia nell'organizzare gli ambienti. Non pretendi di certo il giardino dell'Eden, ma un posto identico e preciso al Primo Ordine se lo potevano pure risparmiare!

Aspetta un momento...

Strabuzzi gli occhi, meno incorporei di quanto avessi creduto fino a tre secondi fa. Ti senti dolorante, al punto da darci un taglio con la convinzione di essere morta. Sei più viva che mai: non sai per quale arcana ragione, ma ti hanno tenuta in vita, attaccata a una sedia per interrogatori che non sembra promettere niente di buono.

I tuoi compagni di viaggio saranno già andati via da un pezzo. Brutus e Cordelia erano stati chiari: il Barabel ti avrebbe aiutato ad entrare ma sarebbe andato via se entro un'ora tu non avessi terminato la missione.

D'improvviso senti il sibilo di una porta automatica, dalla quale spuntano due assaltatori e una palla nera volante, molto diversa da V-17, con una luce rossa posta proprio al suo centro. Lo riconosci come un droide da interrogatorio, programmato per estorcere informazioni infliggendo indicibili sofferenze ai prigionieri.

"Come sei entrata qui?"

Non aspettano una risposta, senti il cervello diventare una lampa di fuoco, mentre vieni colta da convulsioni violente. L'unità da interrogatorio sta già svolgendo il suo lavoro.

"Chi ti manda?" Ancora niente risposta, ancora convulsioni violente. Questo è solo un assaggio di quello che verrà dopo, hai già visto corpi mutilati dopo il "trattamento" di uno di questi droidi. La speranza di sopravvivere al Primo Ordine è nulla.

"Fermi!" Senti tuonare una voce mentre ti riguardi intorno.

"Scusi, signore. Stavamo interrogando l'intruso, come da protocollo." Uno degli assaltatori osa rivolgergli la parola.

"Me ne occupo io." Senti dire dal nuovo arrivato, colui che i soldati hanno smesso saggiamente di contraddire. In silenzio lasciano la tua stanza, seguiti dal droide infame.

"Sembri resistente."

Hai un profondissimo mal di testa, un rumore statico ti ronza nelle orecchie.

"È raro trovare persone così temprate."

Dal dolore che si dirama dal lato della fronte, capisci anche di avere qualche ferita aperta. Non ti sforzi di riconoscere la persona che ti sta parlando. Fissi il vuoto, illudendoti che non guardarlo in faccia possa in qualche modo salvarti la vita. Il tuo interlocutore sembra aver colto questa assurda fantasia, mentre ti afferra il mento e ti costringe a guardarlo. Ciò che ti trovi davanti ti lascia spiazzata. Non ti aspettavi di trovarti una faccia di bambino troppo cresciuto. A rovinare quel suo aspetto così innocente è un solco che taglia a metà il suo viso, incorniciato da lunghi capelli neri. Riconosci subito quegli intensi occhi scuri che hai visto poco prima di perdere i sensi e, dagli abiti che indossa, comprendi che si tratta del famigerato Kylo Ren, il che accresce la tua sorpresa, e forse anche un pizzico di delusione. Dietro quella maschera ti saresti aspettata un mostro dalla pelle purtrescente, o un terribile avanzo di galera dai tratti duri e inespressivi, mai avresti immaginato una faccia così pulita.

Echeccazzo, Victor! Ti sei fatto ammazzare da una baby gang, per caso?

"Sei entrata indisturbata a bordo della Supremacy, hai ottenuto i codici del generale Hux e ti sei introdotta nel settore 28." Ti parla come se stesse recitando un elenco della spesa a voce alta.

"Come?" Aggiunge.

Trovi finalmente un filo di voce, che è molto più roca di quanto ti aspetteresti: "Mi-mi stai dicendo che non avete ancora trovato Hux?"

"I ricognitori lo stanno cercando. In questo momento stanno buttando giù le porte dei suoi alloggi."

L'uomo continua con il suo interrogatorio: "Ci faciliterebbe il lavoro se ci dicessi cosa ne hai fatto di lui.".

Con le poche forze che hai, cominci a ridere: "Mi ucciderai appena otterrai ciò che vuoi!"

"Ti darei una morte indolore, mia cara." Parla come se ti stesse promettendo una parure di diamanti. Coglione.

Ti ostini a non parlare, così lui passa alle maniere forti. Una mano guantata si avvicina alla tua testa, come a voler tenere sospesa l'aria. Ti chiedi cosa stia facendo, ma ai primi accenni di un mal di testa rimembri le parole di Markus e Irvin:

"Ti leggono la mente, ti torturano con un solo gesto della mano, non mostrano alcuna pietà o rimorso per quello che fanno!"

Allora comprendi appieno le parole dei tuoi sventurati narratori. Quel che più fa male in tutto questo non è la brutalità con la quale ti entra nella mente, ma il pensiero di sentirti violata: ogni ricordo, ogni pensiero e sospiro messo al setaccio da questo ragazzino.

"Non opporre resistenza, così peggiori solo le cose." Ignori le sue parole mentre il dolore alla testa diventa sempre più insopportabile. Decidi a un certo punto di arrenderti e lasci fluire molto velocemente i tuoi ultimi ricordi: per quel che vale, riuscirà comunque a sapere come e perché sei qui.

Vuoi sapere come sono entrata qui? E va bene, stronzo!

Tutto si fa silenzio. Il dolore alla testa smette improvvisamente di tormentarti. Ti senti nauseata, ma hai comunque la forza di guardarlo negli occhi e di sperare di carpire dalla sua espressione quanto è riuscito ad estorcerti.

I secondi passano più lentamente del previsto, mentre lo sorprendi a guardarti in modo strano. D'improvviso diventa rosso come un peperone e distoglie lo sguardo da te.

Attraverso i tuoi ricordi, lui ha visto te e Hux in un momento tutt'altro che innocente... Scoppi in una risata isterica: "Mammina non ti ha mai parlato delle cose che fanno i grandi?"

"Non c'è niente da ridere!" risponde stizzito e imbarazzato. Se non fosse il tuo carceriere ne proveresti tenerezza. Si allontana un momento per conferire con uno degli assaltatori rimasti fuori la tua cella. "Il generale Hux è nei suoi alloggi. Credo abbiate bisogno di... Insomma, chiamate un fabbro!"

"Sissignore!" il soldato congedato si allontana, in procinto di eseguire gli ordini del giovane cavaliere di Ren.

Soffochi le tue risatine, non vuoi provocarlo con le tue battutacce.

"Non sei della Resistenza, dunque..." gira intorno alla sedia sulla quale sei immobilizzata.

"Perché sei qui, allora?"

La tua espressione torna seria, guardi in basso rifiutandoti ancora di rispondergli. Lui tira un sospiro: "Molto bene."

Stavolta passa molto più tempo, nelle rare pause in cui lui ti dà tregua, comprendi che questa è una tortura anche per lui. Il suo volto tradisce i segni della stanchezza mentre procedere a sondarti la mente. Col passare dei minuti, la sua espressione diventa man mano sempre meno stanca e attraversata da emozioni che non riesci a decifrare: per un attimo, hai creduto di vederlo meravigliato, ma sai che stai cominciando a delirare. Il giovane uomo dalla faccia d'angelo è un cavaliere di Ren, ricordi?

Anche stavolta, la tua tortura si ferma di botto. L'espressione di meraviglia non l'avevi sognata in un pieno delirio psicotico: è stampata lì, sulla sua faccia. Perché ti guarda così? In men che non si dica lascia la stanza di botto, come se lo avessi avvicinato con un ferro rovente. Resti nuovamente sola.

 

Sono passate settimane? Mesi? Anni? O semplicemente poche ore? Non riesci a darti una risposta, dal momento che siete solo tu e una parete che fissi, immersa in un eterno presente, un tempo che sembra dilatarsi all'infinito

Sono passate settimane? Mesi? Anni? O semplicemente poche ore? Non riesci a darti una risposta, dal momento che siete solo tu e una parete che fissi, immersa in un eterno presente, un tempo che sembra dilatarsi all'infinito. Non sai cosa succederà da qui in avanti, e nemmeno sei sicura di volerlo scoprire.

D'improvviso la porta si riapre. Il tuo fanciullesco cavaliere si fa avanti: "Il Leader Supremo vuole vederti" esclama cercando di nascondere la sua inquietudine.

Sbarri i tuoi occhi cerulei, incredula e terrorizzata.

"Gioca bene le tue carte, o incontrarlo sarà l'ultima cosa che farai." Continua.

Per tutta risposta sbotti inviperita, furente di paura e rabbia: "Perché dovrei pensare che ti importi del mio destino?"

Lui ignora bellamente la tua provocazione, ti libera dai vincoli con la semplice digitazione di un codice: "Andiamo".

                               ....

La Supremacy all'interno è molto più grande di quanto immaginassi: infiniti corridoi, hangar, sedi raggiungibili solo con mezzi di trasporto interni. Il tuo accompagnatore non si prende la briga di chiamare rinforzi per scortarti fino alla sala del trono, forse troppo sicuro del fatto che non tenterai di scappare, o semplicemente conscio della sua capacità di trattenerti. Lo segui senza fare storie, in un silenzio che presto si rivela imbarazzante, almeno per te. Lo osservi nella sua maschera di impassibilità che a tratti ha smorzato per lasciare posto a quelle che ti sembrano tracce di umanità. Che sia questa la mostruosità di cui hai sentito parlare e che hai tanto temuto? Esseri umani con sentimenti ed emozioni, che al momento giusto diventano macchine per uccidere? Gente che ama, odia, piange, ride, si arrabbia e fa l'amore con la stessa naturalezza con cui tortura? Uomini e donne che giocano con i propri bambini per poi ordinare un'esecuzione di massa?

Forse, una parte di te troverebbe molto più rassicurante immaginare i "mostri" come creature immonde e brutte, senz'anima alcune, gente da cui riusciresti a prendere le distanze con una certa facilità. * Nel bel mezzo di questa pseudo-riflessione esistenziale, ti rendi conto di non aver dato la giusta attenzione alla sua cicatrice, unico segno che sfregia un volto altrimenti pulito. Tieni la tua ilarità per te, ma non puoi frenare il selvaggio flusso del tuo pensiero, che elabora le cazzate più esorbitanti:

Hai litigato col barbiere, dolcezza?

"Non sei divertente". Dice lui ad alta voce.

Cazzo, dimenticavo che può sentire quello che penso!

"Inoltre, sento più parolacce nella tua testa che in quelle di tutte le mie truppe messe insieme".

È impossibile contenere la tua irritazione: "Non è carino origliare i pensieri altrui!".

"Sono loro ad essere rumorosi" ribatte con sarcasmo: "Ti conviene tenerli a bada, d'ora in avanti. Snoke non apprezza il turpiloquio, e in tutta sincerità neanch'io".

"Non immaginavo di imbattermi in una lezione di bon ton, signor..."

"...Comandante Kylo Ren."

"...Comandante Kylo Ren!". Ostenti una finta civetteria:" Fammi indovinare: prima di imprigionare, torturare e uccidere chiedi il permesso?"

"La provocazione non ti porterà da nessuna parte, tienilo a mente se vuoi vivere". Si volta a guardarti molto seriamente, ma nella sua espressione non trovi minaccia alcuna. Definirti sorpresa sarebbe un eufemismo: sei letteralmente sconvolta.

"Si può sapere perché diavolo mi aiuti?"

"Non sto aiutando te." Quando finalmente sembra che tu sia stata zittita a dovere, riprende a parlare: "Rispondi solo se interrogata, non provocarlo, non sfidarlo e soprattutto non pensare a voce alta!" Sollevi un sopracciglio, mentre lo guardi perplessa.

"Ricorda, il Leader Supremo non è indulgente quanto me. Non è saggio dargli motivo di scrutare i tuoi pensieri" Conclude in modo solenne. Si rigira a guardare fisso davanti a sé.

"Aspetta un momento... tu saresti quello buono?" Sei sconvolta.

Lo vedi alzare gli occhi al cielo e sospirare pesantemente, a metà tra la rassegnazione e un profondo scongiuro mentale. Senti le porte del turboascensore aprirsi.

"E' ora."

Note:

*La riflessione di Hurrem prende spunto dal libro "La banalità del male" di Hannah Arendt, di cui consiglio vivamente la lettura.

 

   
 
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