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Autore: lovinfaber    30/07/2023    0 recensioni
Ambientato dopo The Last Jedi.
Rey, nuova speranza dei ribelli, sembra sparita nel nulla. Di lei non si hanno più notizie dalla battaglia di Crait.
Kylo Ren è sulle sue tracce, non ancora rassegnato a lasciarla andare, e nuovi tormenti si presentano alla sua anima.
Iris, giovane schiava alla corte di una nobildonna, vive in un pianeta sperduto, molto lontano dagli intrighi politici che governano i vari sistemi.
Cosa accomuna queste tre vite così lontane tra loro? Come si incontreranno? E cosa ne sarà del destino della galassia?
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Nuovo personaggio, Rey, Rose Tico
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Non passarono molti giorni e la cerimonia di accoglienza terminò, riportando i lieraaniani alla loro ordinaria tranquillità. I vari governatori e il Primo Ordine avevano raggiunto un accordo per la gestione politica del pianeta, a cui fu garantito un più che discreto margine di autonomia dei governi locali, per la gioia di molti. Lady Miranda fu molto elogiata per le sue capacità diplomatiche e per aver accolto la delegazione del bordo centrale in modo impeccabile. Tutto, grazie al suo lavoro, era andato meglio di quanto ci si aspettasse, peccato che questo successo ebbe dei retroscena piuttosto tristi: fu proprio Lady Miranda a convocare Iris e a dirle che avrebbe dovuto andare via da Lieraan. La giovane capì da subito di non avere scelta in merito, e nemmeno la sua padrona. Ebbe appena il tempo di salutare le sue compagne tra lacrime e promesse di rivedersi, prima di essere scortata su un trasporto che l'avrebbe condotta alla Supremacy.

Non si meravigliò di essere condotta al cospetto di Kylo Ren, colui che lei chiamava fino a poco prima "l'uomo del sogno". Tremò di fronte a quel volto così pulito e perturbante al tempo stesso.

«Voglio sapere tutto su di te. Chi erano i tuoi genitori, chi sono stati i tuoi padroni e su quali pianeti sei stata finora.» il Leader Supremo fu categorico «Dimmi tutto quello che ricordi, anche le informazioni che ti sembrano più irrilevanti».

La ragazza si mostrò oltremodo collaborativa e sincera nelle sue affermazioni. Dopo averla interrogata a lungo, Ren provvide immediatamente a passare le informazioni ricevute agli uffici competenti per indagare sul passato di Rey, o per meglio dire, di Iris, decise infine di farla alloggiare in stanze non lontane dai suoi appartamenti, per tenerla meglio d'occhio, secondo quanto raccontò a se stesso.

Trascorse giorni seguenti concentrandosi ancora di più durante i suoi allenamenti, o perdendosi in mille affari burocratici, per illudersi di ingannare l'attesa, nella speranza di trovare una risposta a un mistero così intricato.

Trascorse giorni seguenti concentrandosi ancora di più durante i suoi allenamenti, o perdendosi in mille affari burocratici, per illudersi di ingannare l'attesa, nella speranza di trovare una risposta a un mistero così intricato

Cosa le era accaduto? Perché affermava di essere un'altra persona? Meditò a lungo e un lieve sospetto si affacciò alla sua mente. Una sola parola: amnesia. Forse avrebbe dovuto sottoporla ad accertamenti medici per assicurarsi che non recasse danni neurologici. Kylo Ren era nei suoi alloggi, aveva da poco terminato i suoi inutili tentativi di mettere su una meditazione decente, ma era impossibile, visto che i suoi pensieri erano indirizzati alla giovane donna che era a poche decine di metri dai suoi alloggi.

"Se soffrisse di amnesia non dovrebbe ricordarsi nulla, ma allora perché...?"

Fu il tenente Mitaka a interrompere le sue elucubrazioni: «Leader Supremo, ho qui i risultati delle ricerche che ha chiesto» mostrò un olopad con tutta una serie di dati.

Congedato l'ufficiale, Kylo Ren prese a consultare le informazioni sui nomi che la ragazza gli aveva lasciato:

Dankan Nest n. 12 BBY – m. 4 ABY

Lithor Ebert n. 36 BBY – m. 0 BBY

Landor Smith record inesistente

Le successive righe erano riferire a gente morta anni prima che la ragazza nascesse o mai nemmeno registrata negli uffici anagrafici dei vari pianeti. Stessa cosa era evidente per i luoghi in cui aveva vissuto. Nessuna Iris Tico era mai nata a Kijimi, e nessuna Iris Tico era mai stata nei pianeti da lei stessa nominati i giorni precedenti. Era come se Iris non fosse mai esistita, se non fino a un anno prima, con l'atto di compravendita di Lady Miranda.

Un moto d'ira lo invase, si diresse così a passo svelto verso gli alloggi della giovane, sorvegliati a vista dagli assaltatori, che avevano l'ordine di limitarsi ad avvisarlo qualora lei avesse deciso di lasciare le stanze. Ignorò il saluto delle guardie ed entrò nell'alloggio senza troppe cerimonie:

«Hai smesso di prendermi in giro, ragazzina?»

La sorprese intenta a fare qualcosa che mai le avrebbe attribuito: disegnava. Kriff, tutto ciò che sapeva di Rey era la sua innegabile competenza come meccanico, non vi erano altre attività che avesse mai appreso nell'arco della sua giovane vita, e lui lo sapeva bene, perché con le loro connessioni avevano sondato a vicenda le rispettive vite. Era come se avesse vissuto con lei per quindici lunghi anni in quello squallido avamposto di un pianeta dimenticato da tutti e lei, allo stesso modo, conosceva ogni insondabile segreto delle sue ferite inferte da Snoke, ogni delusione proveniente dalla sua famiglia.

La ragazza lasciò la sua opera incompiuta e si alzò in piedi, guardandolo spaventata e sorpresa.

Ren lasciò perdere la sua perplessità e incalzò: «Basta giocare, Rey! Ho capito che stai bluffando. Stai raccogliendo informazioni per la Resistenza, non è vero? Mi sorprende che la mia cara madre» sottolineò la parola "madre" con malcelato disprezzo «metta a repentaglio la vita del suo prezioso Jedi. Credevo che il tempo l'avrebbe resa meno cinica di quanto ricordassi!»

«Di cosa sta parlando, signore?» la ragazza era terribilmente sopraffatta. Ren represse i suoi sensi di colpa, rifiutandosi di farsi ammorbidire da due occhi lucidi.

«Le hai detto del nostro legame, di come ho ucciso Snoke per te, vero?»

Fece un'amara risata «ha ben pensato di tendermi una trappola e di usarti come esca, come ho fatto a non pensarci?»

«Leader Supremo, le giuro che non capisco nulla di quanto dice. Io...»

«Basta! Piccola serpe, non voglio più sentire una parola! Adesso si fa a modo mio»

Tese una mano «Non volevo farlo, ma non mi lasci altra scelta.» Violò la sua mente con veemenza, certo dell'inganno architettato da lei insieme al Generale Organa. La rabbia lo stava ancora pervadendo quando scrutò a fondo nei ricordi, alla ricerca dei diabolici piani che lo volevano vittima di due donne scaltre. Passarono i minuti, ma nulla di cui aveva sospettato si palesò. Rey, no, Iris, sembrò aver perso anche la capacità di tenere testa all'invasione spietata della sua mente, e a Ren sembrò di leggere i pensieri non di una potentissima utente della Forza, ma di una ragazza cresciuta nei luoghi e con le persone di cui gli aveva parlato appena qualche giorno prima.

Non solo non gli aveva mentito, ma sembrava davvero fosse priva di qualunque potere e legame che condivideva con lui. La lasciò andare, sconvolto da quanto appena scoperto. Un volto così bramato non gli aveva mai instillato tanta inquietudine. Dov'era Rey? Quella giovane schiava, così remissiva e spaventata condivideva soltanto le fattezze fisiche con l'intrepida cercarottami di Jakku, ma era altro rispetto a lei: un'altra persona, un'altra storia, un'altra vita. Si maledisse per averla cercata, e si chiese se fosse stato meglio restare nell'ignoranza.

Un pianto sommesso lo ridestò dai suoi tormenti e guardò cosa avesse combinato.

«La prego, fa male!» singhiozzò la donna, rannicchiata sul freddo pavimento mentre si reggeva la testa con le mani. Ren non ebbe il coraggio di guardarla a lungo: dopo aver balbettato qualche sillaba, si defilò e la lasciò lì, vinto dal disgusto verso sé stesso.

«Portate immediatamente dei droidi medici nell'alloggio della signorina Tico!» Abbaiò alle guardie, minacciando l'indicibile se lei non avesse avuto le migliori cure. Si rintanò poi nelle sue stanze, in compagnia della sola vergogna.

 

   
 
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