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Autore: TsukikageShawn    03/08/2023    0 recensioni
Fase 2 - Sequel de Il misterioso caso di Merag Kamishiro.
Dopo la presa di posizione di Merag, il gruppo di terrestri capitanati da Astral e Yuma si prepara ad fronteggiare la minaccia dei bariani. Segreti ed intrighi faranno da sfondo alla ricerca di numeri speciali, che riportano a memorie perdute di tempi lontani e non così lontani. Cosa celerà questo passato misterioso e cosa vorrà comunicare a Merag? E soprattutto, come affronteranno questo nuovo sviluppo Yuma ed Astral?
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: I Sette Imperatori Bariani, Nuovo personaggio, Rio, Yuma/Yuma
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Il segreto della Luna Rossa'
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- Foxhole Arc / Arco di trincea

Capitolo 1

 

La tranquilla vita di metà luglio che si viveva ad Heartland iniziò ad annoiare Vector. Restare lì impalato a fare l'idiota con Yuma e i suoi amici non lo trovava più eccitante come un tempo, quindi decise di movimentare un po' le cose. Non avrebbe agito chiaramente, dato che il suo piano per controllare mentalmente Durbe non si poteva ancora attuare, ma in modo subdolo come tanto adorava.

Ora che la sua finta ferita alla caviglia lo aveva lasciato, convinse il campione mondiale di duelli a svegliarsi presto la mattina per correre insieme al parco. Quest'ultimo accettò volentieri senza farselo ripetere due volte. In quel preciso momento si stavano riposando all'ombra di un albero, idratandosi ed asciugandosi il sudore dalla fronte.

«Oggi fa più caldo del solito» notò Yuma, seduto a gambe incrociate.

«Una giornata perfetta per chi è andato in spiaggia.»

«Shark va tutti i giorni, ha preso il colore del ramen.»

«Da solo?»

«Si. La zia sta girando le riprese per un film e Rio la vedo poco ultimamente.»

«E i numeri, sai perché hanno interrotto le riunioni segrete?»

«Kaito dice che finché Vector non agisce, non abbiamo motivo per incontrarci. Per quei numeri speciali, si ostinano a mantenere il segreto anche con me. Astral ha provato a farli ragionare, ma la risposta è sempre la stessa: sono più al sicuro dove si trovano ora. E poi non hanno rilevato avvistamenti di altri numeri dalla comparsa dei bariani su tutta la Terra.»

«Che strano, però in effetti ha senso. Ho saputo dell'esistenza dei numeri tramite la tv, a Parigi nessuno li ha mai menzionati prima. Forse hanno attivato un sistema di autodifesa?»

Yuma provò a rispondere a quella affermazione, ma Rei si era già alzato e aveva ripreso a correre. Lo seguì subito, pensando alle sue parole. Dalla comparsa di quelle carte, i duellanti ne parlavano ovunque ad Heartland, alcuni come Kaito iniziarono a cercarli per i più disparati motivi. Una cosa fu certa dall'inizio, si trattava di pezzi estremamente rari, unici e difficili da trovare. Ma inspiegabile era anche il motivo della loro apparente scomparsa, proprio ora che il campione e i suoi amici avevano la necessità di trovarli. Con la pace ritrovata e nessun movimento da parte di Vector, quello sarebbe stato il momento perfetto per agire indisturbati e con basso profilo, chi sospetterebbe di un gruppo di giovani che si gode l'estate?

Non solo lui si poneva certe domande, anche l'imperatore, che gli correva proprio accanto rifletteva sulla situazione. Insieme ad Ombra non riusciva a capire che fine avessero fatto. Il loro nuovo piano riguardava far fare a Yuma il lavoro sporco, e non appena le carte sarebbero state tutte nello stesso luogo, avrebbero agito di sorpresa per assicurarsi il malloppo intero.

Questa svolta nessuno l'aveva immaginata, almeno tutti tranne Merag.

La verità era che lei aveva preparato per tutto quel tempo, dal primo attacco di Vector, un incantesimo per proteggere le carte numero. Non avendo più bisogno del bracciale in astralite per controllare i suoi poteri, lo aveva utilizzato come canalizzatore. Così un difficile e potente incantesimo di disillusione si espanse su tutta la Terra e sarebbe rimasto attivo sfruttando l'energia astrale del bracciale. In quel modo, i numeri sono nascosti sotto gli occhi di tutti. Ma dato che Rio non possedeva ancora tutta la sua forza sovrumana, quell'incantesimo l'aveva sfinita. Per questo motivo nessuno la vedeva mai in giro, usciva solamente per portare il suo cane a spasso o per gli incontri segreti con Thomas.

Certamente né Vector, né Yuma avrebbero pensato a un caso del genere. Entrambi, come gli altri, conoscevano solo la punta dell'iceberg delle capacità della loro amica. Continuando a correre, allungarono il percorso fino ad arrivare sul lungomare. Subito riconobbero Shark, seduto fuori un bar a chiacchierare con Jessica. Li salutarono allegramente e presero posto al tavolino, ordinando delle bevande fresche.

«Shark sei più scuro dell'ultima volta» notò il campione.

«Devo passare il tempo in qualche modo» rispose seccato.

«E Rio?»

«Si è chiusa in camera sua, esce poco. Non ho idea di cosa sta combinando e non me ne parla.»

I ragazzi annuirono, spostando poi il discorso sulle carte numero.

«Dalla mia bocca non uscirà nulla» disse Jessica, non cedendo ai loro sguardi supplichevoli.

«Ma almeno puoi dirci perché degli altri numeri non c'è traccia?» domandò Rei.

«Ti sembra la faccia di qualcuno che lo sa? Chiedete a quell'antipatico di Kaito e il suo amico, mi dimentico sempre il suo nome.»

«Five. Non dicono niente, neanche ad Astral. Ma Jess, pensaci, questo non è il momento migliore per prendere i numeri? I bariani non si fanno vivi da tempo, tutto è tranquillo.»

«Questa volta concordo con Yuma, ogni tanto usa quei pochi neuroni che ha nel cervello» disse Ryoga.

«Ed io concordo con muso lungo, i numeri sono più al sicuro dove sono ora. Se qualcuno glielo dice lo spedisco su Marte.»

«Troppo tardi America.»

Dietro di loro comparvero Kaito e Chris, che presero due sedie e si accomodarono anche loro al tavolo.

«Vi stavamo cercando, abbiamo una richiesta da fare a Cioccolato» continuò il biondo, scoccando un'occhiata soddisfatta verso Jessica.

«Ryoga sai a che punto tua sorella può spingere i suoi poteri?» domandò Five con la sua solita calma.

«So solo quello che scoprirono i miei genitori con tuo padre, ma parliamo di dieci anni fa. Perché vi interessa?»

«Vogliamo scoprire da dove provengono, e magari se c'è un modo per usarli per il bene comune.»

«No, scordatevelo. Non sarà la vostra cavia da laboratorio» rispose alterato.

Si alzò di scatto, facendo cadere la sedia. La lasciò lì, andandosene furioso. Sua sorella era tutto per lui, si sentiva in dovere di proteggerla da eventualità del genere. Inoltre, se quella richiesta sfacciata fosse stata fatta direttamente a lei, dubitava fortemente che Rio avrebbe avuto una reazione così contenuta come la sua.

Nel frattempo, Yuma e Rei seguirono Shark per calmarlo. Così facendo, al bar rimasero solamente i due scienziati e Jessica.

«È nata con quei poteri, sono una parte del suo essere. E state certi che non ve li farà usare a vostro piacimento. Ci sono cose che non si possono spiegare, bisogna solo accettarle» disse l'astrale con calma, anche se internamente stava scoppiando dalla rabbia come Ryoga.

«Ma…» provò ad obbiettare Kaito.

«Niente ma. Non metterete le vostre sudici mani su quella ragazza, ha già sofferto abbastanza. Anzi, vi sfido a chiederglielo personalmente. Voglio vedere le vostre faccie quando vi congelerà pene e testicoli.»

La donna si alzò e sistemò la sedia abbattuta da Shark. Poi andò via, lasciandosi il lungomare alle spalle. Appena svoltato in un angolo, corse più veloce che poteva verso la sua auto, per raggiungere il complesso. Doveva avvertire Merag prima di suo fratello, per il bene di quest'ultimo.

Ma arrivò troppo tardi.

Appena si aprì l'ascensore al ventesimo piano dell'edificio, vide tutto il corridoio ghiacciato e la porta dell'appartamento semi aperta. Fortunatamente nessuno si trovava nei paraggi; corse subito all'interno, e la scena che vide fu ancora peggiore.

Rio lievitava in mezzo al salotto, con i capelli a caschetto completamente bianchi e sollevati a mezz'aria. Un'aura rossa la circondava, lanciando scariche elettriche tutto intorno. La stanza era anch'essa congelata, con Ryoga, la zia e il cane che si nascondevano dietro al divano cercando di farla calmare.

«Con che coraggio sono venuti a chiederti di esaminarmi come se niente fosse!» urlava con una voce che non sembrava uscire dalle sue labbra, con una strana nota distorta.

«Bagel» disse Jessica con dolcezza, «nessuno ti farà del male, mai più».

Merag la osservò. I suoi occhi le ricordarono quelli di una cara amica, l'astrale più leale e sincera che avesse mai conosciuto.

«Imotek» la chiamò prima di crollare sul pavimento priva di sensi.

Tutto intorno tornò come prima, il ghiaccio scomparve come se non ci fosse mai stato. Rio riprese il suo colore di capelli, mantenendo sempre quella ciocca ribelle di colore bianco, la manifestazione dei suoi poteri glaciali.

L'astrale la prese in braccio e la portò in camera sua, adagiandola sul letto. Si svegliò poco dopo, stanca come se avesse corso una maratona.

«Ho perso di nuovo il controllo» disse sconcertata.

«Non fa niente… Mi hai chiamato Imotek, come mia sorella maggiore.»

«L'ho conosciuta tanto tempo fa.»

 

 

 

 

Capitolo 1 - La tranquillità ad Heartland non esiste, i personaggi dovrebbero saperlo ormai

 

Note autore:

Salve a tutti, superstiti che siete arrivati fin qui. Inizia la seconda fase di questa storia, mi raccomando non perdete neanche un dettaglio. Ogni cosa ha uno scopo preciso, soprattutto ora.

Buon viaggio narrativo.

:D

   
 
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