Anime & Manga > Altro - anime/manga sportivi
Ricorda la storia  |      
Autore: LorasWeasley    07/08/2023    1 recensioni
[Blue Lock]
AU [NagiReo]
"-Mi serve il tuo aiuto.
-Che vuoi?- rispose malamente digrignando i denti.
-Vieni alla centrale di polizia e pagami la cauzione per uscire, è una rottura passare la notte qui dentro.
Nagi lo disse con il suo tono tranquillo e apatico, in un modo talmente normale che Barou ci mise qualche secondo di troppo a capire la situazione.
-Perché diavolo sei stato sbattuto dentro!?
-Per rissa."
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Million dollar baby

Era da poco passata la mezzanotte quando Barou ricevette una chiamata da un numero sconosciuto. Corrugò la fronte e meditò di non rispondere. Tuttavia era tardi per i callcenter e poteva essere qualcosa di importante, quindi decise di accettare la chiamata.
Capì di aver fatto un grande errore quando gli rispose la voce di Nagi.
-Mi serve il tuo aiuto.
-Che vuoi?- rispose malamente digrignando i denti.
-Vieni alla centrale di polizia e pagami la cauzione per uscire, è una rottura passare la notte qui dentro.
Nagi lo disse con il suo tono tranquillo e apatico, in un modo talmente normale che Barou ci mise qualche secondo di troppo a capire la situazione.
-Perché diavolo sei stato sbattuto dentro!?
-Per rissa.
Barou era più sconvolto da tutta la situazione che incazzato, ma si riprese abbastanza in fretta e sbottò –Fattela pagare dal tuo sugar daddy la cauzione.
Nagi sospirò e, per una volta, non provò a lottare nel contrastare quel soprannome, spiegando semplicemente –non posso dire a Reo che sono qui.
-Perché?
-Perché ho picchiato Shidou per lui.
 
-
 
Due mesi prima…
 
Nagi aveva fatto una cazzata. Una grandissima cazzata.
Aveva deciso di unirsi a Isagi nei suoi allenamenti pomeridiani dopo il club di calcio, non che fosse questa la cazzata: continuava a credere che fosse il miglior modo per migliorare se stesso e per diventare, come aveva promesso a Reo, un giocatore professionista insieme a lui.
La sua cazzata era stata l’aver lasciato solo Reo, di cui adesso Shidou ne era diventato ossessionato.
Nagi lo odiava.
Ma andiamo con ordine nel racconto di questa storia.
Nagi e Reo frequentavano l’università già da qualche mese ormai e qui, subito, si erano iscritti al club di calcio, perché anche se Reo stava continuando gli studi per essere pronto quando avrebbe ereditato la società del padre (e si era trascinato Nagi dietro in questa nuova avventura senza troppe lamentele), non aveva mai abbandonato l’idea di diventare un calciatore famoso e vincere i mondiali insieme a Nagi. Al club avevano conosciuto tante nuove persone che sapevano giocare a calcio al loro stesso livello e lì, dopo una prima sconfitta in un cinque contro cinque, avevano capito che avevano ancora tanta strada da fare.
Così, se prima Nagi giocava solo su richiesta di Reo, dopo quella sconfitta si era indispettito e aveva iniziato a fare sul serio, ascoltando i consigli di Chigiri, litigando con Barou e iniziando ad allenarsi insieme a Isagi.
Nagi però era ancora abbastanza ottuso nelle relazioni personali e non aveva capito che Reo c’era rimasto male per quel “tradimento” fino a quando questo non l’aveva iniziato a trattare con più freddezza, probabilmente perché non aveva capito che Nagi lo stava facendo solo per il bene di entrambi. Ma il più alto non si preoccupò troppo: quando l’avrebbe capito tutto sarebbe tornato alla normalità, ne era certo.
E poi avevano giocato la loro prima partita ufficiale del torneo universitario, avevano giocato contro la squadra del ragazzo di Shidou: Sae Itoshi, giocatore che già era diventato famoso a livello mondiale. Fu in questa partita che Reo, da bravo camaleonte, era riuscito a copiare le mosse del giocatore su cui tutti tenevano gli occhi e questo l’aveva fatto spiccare senza problemi nella seconda metà della partita.
Nagi sarebbe stato fiero di lui, felice di quel traguardo che stava portando entrambi sempre più vicini al loro sogno, peccato che copiare le mosse di Sae aveva portato Shidou a diventare ossessionato da lui. Così Nagi aveva scoperto quanto fastidiosa potesse essere la gelosia.
E così, se prima i due stavano sempre insieme, adesso Nagi non riusciva più ad avere un momento libero per parlare con Reo senza che l’insetto venisse a disturbarli.
Come quel giorno che Nagi lo stava raggiungendo nella pausa pranzo, pronto a sedersi al suo fianco al tavolo che aveva scelto, quando Shidou lo fregò all’ultimo occupando il posto libero.
Ebbe pure il coraggio di lanciare uno sguardo di vittoria in direzione dell’albino e a sfidarlo con gli occhi come a voler dire “Che c’è? Vuoi lamentarti?”, Nagi si limitò a stringere il vassoio tra le mani e andare a sedersi accanto a Chigiri.
Oppure quell’altro giorno in cui avevano finito l’allenamento e Nagi voleva solo andare via -Reo, torniamo a casa?- chiamò piano mentre si avvicinava all’amico.
Reo lo guardò, aprì la bocca per rispondere ma fu preceduto da Shidou che intervenne -Andiamo Reo, il mister ci sta lasciando il campo aperto per l’allenamento individuale.
Reo guardò entrambi, poi annuì a Shidou e semplicemente disse a Nagi -Scusa, io resto qui un altro po’.
Scene del genere iniziarono ad essere all’ordine del giorno e Nagi stava arrivando al suo limite di sopportazione.
-É stato bello, Rin?- Nagi raggiunse il gruppo di suoi amici che quel giorno avevano deciso di mangiare sulle panchine sotto il sole primaverile e si annunciò con quella domanda.
-Che cosa?- domandò a sua volta il diretto interessato con sguardo confuso e infastidito.
-Picchiare Shidou. É stato bello?
Bachira rise -È stato Shidou a picchiare Rin, non il contrario.
Chigiri soffocò la sua risata -È sempre divertente quando lo ricordi.
-Dai- provò a calmarli Isagi che probabilmente voleva solo non fare incazzare Rin -non va bene iniziare delle risse.
Nagi ringhiò -Vorrei picchiarlo io.
Un lampo di curiosità illuminò lo sguardo di Chigiri, il quale si spinse in avanti e lasciò andare il proprio il cibo -Ah sì? E come mai?
-Hyoma- cercò di ammonirlo Kunigami.
-Voglio solo sapere cosa ha spinto il nostro calmo e indifferente amico a pensare una cosa del genere, non è nulla di male.
Si difese il rosso con un finto sguardo innocente e adorabile che non avrebbe ingannato nessuno di loro, ma era troppo tardi ormai.
-Lo odio. Sta sempre attaccato al mio Reo.
-Non è tuo, le persone non sono oggetti- fece presente Barou con la faccia di chi avrebbe voluto un qualsiasi altro gruppo di amici rispetto a loro.
Nagi gli lanciò un’occhiataccia -Non è un oggetto, ma è mio comunque e lui me lo sta rubando.
Isagi sospirò -Te l’avevo detto che dovevi dirgli che eri innamorato di lui quando ne hai avuto la possibilità.
-Non c’è bisogno di farlo, ci comportiamo già da fidanzati, Reo lo sa.
-Mmmh- Bachira ci pensò su, poi disse quello che stavano già pensando tutti -Non penso.
Nagi sembrò cadere dalle nuvole -Perché lo pensi?
-Beh…
Chigiri rispose a nome di tutti senza alcun tipo di tatto -Nagi, gli hai detto che giocare a calcio con lui era noioso!
-Ma nel senso che dovevamo migliorare, Reo l’ha capito questo!
-Guarda, non conoscerò Reo quanto te… ma da come ha pianto le due ore successive, dubito che abbia capito cosa volevi intendere.
Ah… quella era un’informazione che non aveva messo in conto. E adesso?
 
Nei giorni successivi, Nagi passò dall’essere confuso all’essere sempre più frustrato da tutta la situazione. Il tutto perché non solo Shidou gli stava rubando sempre di più il tempo con il suo migliore amico/fidanzato/sugar daddy (come amavano definirlo i loro amici), ma si era soprattutto reso conto che tutto quello che Nagi pensava della loro relazione esisteva solo nella sua mente.
E poi arrivò la sera in cui tutto cambiò.
Era sabato sera e Nagi, mentre tornava a casa, si era fermato a prendere la sua cena in un ristorante d’asporto vicino casa. Fu qui che incontrò la persona che in quel momento odiava di più.
-Guarda chi si vede, hai abbandonato Reo anche oggi?
A Nagi prudevano le mani per la voglia di fargli sparire quel sorrisetto divertito dalla faccia a suon di pugni, sapeva che avrebbe solo dovuto ignorarlo senza neanche rispondergli, ma non riuscì a trattenersi dall’informarlo -Aveva una cena con i suoi genitori.
-Peccato.
Una nuova stilla di fastidio gli colpì lo stomaco a quella risposta, quindi sbottò infastidito -Il tuo ragazzo lo sa che sei ossessionato da Reo?
Il sorriso di Shidou si aprì di più, poi rispose in modo squillante -Certo! Gli racconto tutto, sa quanto è bravo a imitarlo. Pensavamo anche di invitarlo a un allenamento insieme, abbiamo sempre voluto sperimentare le cose a tre.
Nagi non volle soffermarsi a capire che tipo di allenamento stava intendendo il ragazzo, si ritrovò solo a stringere gli occhi e sussurrare incazzato -Sta lontano da Reo. Non è tuo.
Anche lo sguardo di Shidou cambiò -Non è neanche tuo, vero? Voglio dire, non sono io quello che non si è reso conto del suo talento, abbandonandolo come un cane quando non gli serviva più.
Non era quello che era successo, ma Nagi odiava come tutti pensassero la stessa cosa.
-Non parlare di noi come se ci conoscessi.
-Non ho bisogno di conoscervi per sapere che sei un piccolo pezzo di merda che si è sempre approfittato di lui e che adesso si sente messo alle strette perché altri si sono resi conto delle potenzialità di Reo. Ti sei svegliato solo adesso perché hai paura di perdere la tua puttana.
A Nagi non fregava niente quando parlavano di lui e lo insultavano, ma non poteva permettere che trattassero Reo in quel modo.
Fu quindi lui a sferrare il primo pugno.
 
-
 
Nagi era sicuro che Barou l’avrebbe lasciato tutta la notte in cella, fu infatti sorpreso quando, mezz’ora dopo la sua chiamata, il poliziotto lo liberò dicendo che la sua cauzione era stata pagata. Così come quella di Shidou del resto.
Nagi aveva chiamato Barou e non gli altri suoi amici perché sapeva che tendenzialmente lui si faceva i fatti propri e sarebbe stato l’unico a non dirlo a Reo, al contrario del resto del gruppo.
Ma aveva fatto i conti male perché quando i due lasciarono la stazione di polizia trovarono proprio Reo ad aspettarli, vestito elegante e con il cipiglio infastidito di una mamma delusa dai propri bambini.
-Cos’è questa storia? Siete impazziti?
Nagi lo raggiunse e lo strinse tra le braccia affondando il viso contro il suo collo, profumava di un misto di profumo costoso e sudore, probabilmente per essersi precipitato di corsa fino a lì direttamente dalla cena di famiglia.
-Reo, sei mio- annunciò senza mezzi termini per mettere finalmente in chiaro la situazione.
-C…cosa?- Reo si agitò tra le sue braccia ma Nagi non aveva alcuna intenzione di lasciarlo andare.
Specificò meglio il più alto -Sono ancora il tuo tesoro, giusto? Allora tu sei il mio ragazzo.
Ed entrambe le frasi che aveva detto non erano una richiesta, ma una semplice affermazione.
Shidou rise, poi commentò -Visto Reo? Te l’avevo detto che con i miei metodi ti avrei fatto mettere subito con questo qui.
Solo a quella frase Nagi si staccò da Reo (che aveva lo sguardo sconvolto e il volto fin troppo rosso) e si girò verso la fonte di tutti i suoi problemi.
-Cosa stai dicendo?
-Sto dicendo che giocare con Reo mentre è depresso per te è una lagna, quindi ho mosso un po’ di fili per sistemare questa situazione.
Nagi non riusciva a capire il sentimento che stava provando in quel momento, domandò per sicurezza -Ti sei fatto picchiare di proposito?
-Speravo in realtà che ci arrivassi molto prima e in modo più sobrio, ma meglio tardi che mai.
Il suono di un clackson interruppe la loro conversazione e quando Shidou si voltò verso la macchina in questione i suoi occhi si illuminarono -La mia mogliettina è venuta a prendermi, vi aspetto domani in campo per allenarci.
Due secondi dopo era già sparito.
Nagi, con il broncio in volto, tornò a rivolgersi a Reo -Non mi piace quel tizio.
Reo, ancora agitato per tutta la situazione e senza riuscire a incrociare appieno il suo sguardo provò a mormorare -In realtà non è troppo male quando…
Si interruppe nel vedere che il broncio e il cipiglio di Nagi stavano aumentando, così si corresse -Fa nulla, non abbiamo bisogno di parlare di lui.
Nagi annuì -Posso baciarti adesso?
-Non qui!- Reo entrò ancora di più nel panico mentre il suo volto diventava sempre più rosso, Seishiro non pensava che potesse essere possibile ma lo trovò adorabile -Andiamo a casa! Dobbiamo anche parlare di tante cose!
Non aveva neanche finito la frase che si era già avviato verso la propria limousine che li aveva aspettati posteggiata a solo qualche metro da loro per tutto quel tempo.
-Perché no?
-Nagi…
-Dai!
E, beh… Reo non era mai stato bravo a dire di no alle richieste del suo tesoro.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Altro - anime/manga sportivi / Vai alla pagina dell'autore: LorasWeasley